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Mi descrivo

Non ho molto da dire di me stessa.. Vorrei solo amare ed essere amata in modo reciproco e non alzarmi ogni mattina piena di dubbi e di sogni non realizzati..

Su di me

Situazione sentimentale

fidanzato/a

Lingue conosciute

Inglese

I miei pregi

-

I miei difetti

-

Amo & Odio

Tre cose che amo

  1. ballare
  2. le luci di natale
  3. il mare calmo

Tre cose che odio

  1. i codardi
  2. chi non sa amare x paura
  3. il mare mosso

I miei interessi

Vacanze Ok!

  • Villaggio turistico

Passioni

  • Ballo
  • Cinema
  • Lettura

Musica

  • Pop
  • Lirica

Cucina

  • Piatti italiani

Libri

  • Classici
  • Fantascienza

Sport

  • Nuoto

Film

  • Commedia

Meta dei sogni

Sud America, Australia e Nuova Zelanda

 

"I DUE ORFANI" Pascoli

«Io parlo ancora, se tu sei contento.
Ricordi, quando per la serratura
veniva lume?»
«Ed ora il lume è spento».

«Anche a que' tempi noi s'aveva paura:
sì, ma non tanta».
«Or nulla ci conforta,
e siamo soli nella notte oscura».

«Essa era là, di là di quella porta;
e se n'udiva un mormorìo fugace,
di quando in quando».
«Ed or la mamma è morta».

«Ricordi? Allora non si stava in pace
tanto, tra noi...»
«Noi siamo ora più buoni...»
«ora che non c'è più chi si compiace

di noi...» «che non c'è più chi ci perdoni».

tu x me sei il sogno più bello!!

DIVERTIAMOCI INSIEME!!

 

SE MI STRINGI COSI' IL MONDO SPARIRA'...

GRAZIE A TUTTI PER LA VISITA!!

Cesare Pavese

VERRA' LA MORTE E AVRA' I TUOI OCCHI

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
Così li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla
Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.

A TE-JOVANOTTI

A te che sei l’unica al mondo
L’unica ragione per arrivare fino in fondo
Ad ogni mio respiro
Quando ti guardo
Dopo un giorno pieno di parole
Senza che tu mi dica niente
Tutto si fa chiaro
A te che mi hai trovato
All’ angolo coi pugni chiusi
Con le mie spalle contro il muro
Pronto a difendermi
Con gli occhi bassi
Stavo in fila
Con i disillusi
Tu mi hai raccolto come un gatto
E mi hai portato con te
A te io canto una canzone
Perché non ho altro
Niente di meglio da offrirti
Di tutto quello che ho
Prendi il mio tempo
E la magia
Che con un solo salto
Ci fa volare dentro all’aria
Come bollicine
A te che sei
Semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei
Sostanza dei giorni miei
A te che sei il mio grande amore
Ed il mio amore grande
A te che hai preso la mia vita
E ne hai fatto molto di più
A te che hai dato senso al tempo
Senza misurarlo
A te che sei il mio amore grande
Ed il mio grande amore
A te che io
Ti ho visto piangere nella mia mano
Fragile che potevo ucciderti
Stringendoti un po’
E poi ti ho visto
Con la forza di un aeroplano
Prendere in mano la tua vita
E trascinarla in salvo
A te che mi hai insegnato i sogni
E l’arte dell’avventura
A te che credi nel coraggio
E anche nella paura
A te che sei la miglior cosa
Che mi sia successa
A te che cambi tutti i giorni
E resti sempre la stessa
A te che sei
Semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei
Sostanza dei sogni miei

A te che sei
Essenzialmente sei
Sostanza dei sogni miei
Sostanza dei giorni miei
A te che non ti piaci mai
E sei una meraviglia
Le forze della natura si concentrano in te
Che sei una roccia sei una pianta sei un uragano
Sei l’orizzonte che mi accoglie quando mi allontano
A te che sei l’unica amica
Che io posso avere
L’unico amore che vorrei
Se io non ti avessi con me
a te che hai reso la mia vita bella da morire, che riesci a render la fatica un immenso piacere,
a te che sei il mio grande amore ed il mio amore grande,
a te che hai preso la mia vita e ne hai fatto molto di più,
a te che hai dato senso al tempo senza misurarlo,
a te che sei il mio amore grande ed il mio grande amore,
a te che sei, semplicemente sei, sostanza dei giorni miei, sostanza dei sogni miei...
e a te che sei, semplicemente sei, compagna dei giorni miei...sostanza dei sogni...

E TI VENGO A CERCARE - F.BATTIATO

E ti vengo a cercare
anche solo per vederti o parlare
perché ho bisogno della tua presenza
per capire meglio la mia essenza.
Questo sentimento popolare
nasce da meccaniche divine
un rapimento mistico e sensuale
mi imprigiona a te.
Dovrei cambiare l'oggetto dei miei desideri
non accontentarmi di piccole gioie quotidiane
fare come un eremita
che rinuncia a sé.

E ti vengo a cercare
con la scusa di doverti parlare
perché mi piace ciò che pensi e che dici
perché in te vedo le mie radici.
Questo secolo oramai alla fine
saturo di parassiti senza dignità
mi spinge solo ad essere migliore
con più volontà.
Emanciparmi dall'incubo delle passioni
cercare l'Uno al di sopra del Bene e del Male
essere un'immagine divina
di questa realtà.
E ti vengo a cercare
perché sto bene con te
perché ho bisogno della tua presenza

Silenzio

Non parlare..
Non permettere che le tristezze della vita
S'impadroniscano di te..
Fidati di me..
Dammi la mano.. e
Non dir nulla..ora
Guarda questo cielo stellato
Gli animali della notte.. e
Non aver paura
Non muoverti.. ma
Lasciati andare..
Chiudi gli occhi.. e
Immergiti nel silenzio della notte
Io ti sarò sempre vicino..
Credimi.. o
ra
non parliamo più..

FIORE...

Regalami un fiore..
non farlo per paura che me ne vada via
da te.. perchè tu sai bene che
mai lo farò.. regalami un fiore...
affinchè possa tenerlo dentro un
libro.. e quando gli anni saranno
passati.. nel riaprire il libro
per caso.. io possa ricordare del
momento in cui tu.. mi hai resa
felice..

Nazim Hikmet

"Nelle mie braccia tutta nuda
la città la sera e tu
il tuo chiarore l’odore dei tuoi capelli
si riflettono sul mio viso.

Di chi è questo cuore che batte
più forte delle voci e dell’ansito?
è tuo è della città è della notte
o forse è il mio cuore che batte forte?

Dove finisce la notte
dove comincia la città?
dove finisce la città dove cominci tu?
dove comincio e finisco io stesso?".

Sono cent'anni che non ho visto il suo viso

Sono cent'anni che non ho visto il suo viso
che non ho passato il braccio
attorno alla sua vita,
che non mi son fermato nei suoi occhi,
che non ho interrogato
la chiarità del suo pensiero,
che non ho toccato il suo ventre.

Eravamo sullo stesso ramo insieme,
eravamo sullo stesso ramo,
caduti dallo stesso ramo ci siamo separati
e tra noi il tempo è di cent'anni,
di cent'anni la strada
e da cent'anni, nella penombra,
corro dietro a te.




Hikmet, Stoccolma, 1960

"Anche questa mattina mi sono svegliato
e il muro la coperta i vetri la plastica il legno
si sono buttati addosso a me alla rinfusa
e la luce d'argento annerito della lampada

mi si è buttato addosso anche un biglietto di tram
e il giallo della parete e tre righe di scritto
e la camera d'albergo e questo paese nemico
e la metà del sogno caduta da questo lato s'è spenta

mi si è buttata addosso la fronte bianca del tempo
e i ricordi più vecchi e la tua assenza nel letto
e la nostra separazione e quello che siamo

mi sono svegliato anche questa mattina
e ti amo".

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