Per nessun altro, amore, avrei spezzato questo
beato sogno. Buon tema per la ragione, troppo forte per la
fantasia. Sei stata saggia a svegliarmi. E tuttavia tu non spezzi
il mio sogno, lo prolunghi. Tu così vera che pensarti basta per
fare veri i sogni e storia le favole. Entra tra queste braccia.
Se ti sembrò più giusto per me non sognare tutto il sogno, ora
viviamo il resto. Come un lampo o un bagliore di candela i tuoi
occhi, non già il rumore, mi destarono. Così (poichè tu ami il
vero) io ti credetti sulle prime un angelo. Ma quando vidi che mi
vedevi in cuore, che conoscevi i miei pensieri meglio di un
angelo, quando interpretasti il sogno, sapendo che la troppa
gioia mi avrebbe destato e venesti, devo confessare che sarebbe
stato sacrilegio crederti altro da te. Il venire, il restare ti
rivelò: tu sola. Ma ora che ti allontani dubito che tu non sia
più tu. Debole quell'amore di cui più forte è la paura, e non è
tutto spirito limpido e valoroso se è misto di timore, di pudore,
di onore. Forse, come le torce sono prima accese e poi spente,
così tu fai con me. Venisti per accendermi, vai per venire. E io
sognerò nuovamente quella speranza, ma per non
morire.
-John Donne-