da omniauto

Post n°420 pubblicato il 19 Giugno 2008 da ALPIPPONE

Chrysler PT Cruiser: destino incerto, pensionamento rinviato?


Chrysler PT Cruiser: destino incerto, pensionamento rinviato?

La PT potrebbe rimanere in produzione ancora per il 2009.

Nelle ultime settimane del 2007 si dava per imminente il pensionamento definitivo della Chrysler PT Cruiser.
La compatta hatchback di sapore fortemente retrò ha avuto in Italia un
discreto successo, creando attorno a sé una certa atmosfera trendy e
modaiola. Ma anche per lei, negli ultimi tempi, sembrava essere
arrivato l’insindacabile giudizio che ne decretava l’obsolescenza e la
conseguente eliminazione dai listini.


I
l sito PTcruizer.com, polo d’attrazione per tutti gli “aficionados” della sfiziosa berlina
americana, smentisce le voci sull’argomento. Sembra che almeno per tutto il 2009 la PT Cruiser continuerà ad essere prodotta
nello stabilimento messicano di Toluca, sulla stessa linea di montaggio
della Dodge Toluca. Naturalmente, a meno di qualche sorpresa
dell’ultimo momento. Infatti, la produzione sta subendo, a quanto pare,
una drastica razionalizzazione: in breve, Chrysler sta attuando una
possente semplificazione dell’organizzazione produttiva, riducendo le combinazioni possibili in fase di assemblaggio.

Così facendo, verrebbero ridotti i costi di produzione
e si verrebbe a creare l’opportunità di interrompere la produzione con
estrema facilità. Per quanti siano nell’atteggiamento positivo in
ordine a un suo acquisto, dunque, il consiglio è di affrettarsi per non
rimanere delusi vista l’opportunità di acquisto di una versione poco
appetibile. Del resto, con queste premesse si possono materializzare
all’orizzonte sconti interessanti per il nuovo
.


 

 
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Post N° 419

Post n°419 pubblicato il 07 Aprile 2008 da ALPIPPONE














Chrysler, idee e tanti dollari per rinascere










Sempre più amata nel mondo, lotta per riconquistare gli Usa




MICHELE FENU


ROMA

Ad Auburn Hills, come dire Detroit, guardano con invidia al Lingotto e
Bob Nardelli spera di imitare presto Sergio Marchionne. La sfida, in
fondo, è la stessa: riportare in alto un’azienda in crisi. Marchionne
c’è riuscito con la Fiat, Nardelli, 60 anni, origini umbre, è convinto
di poter fare lo stesso con la Chrysler, un nome famoso, con una grande
storia alle spalle (fu fondata nel 1925) e una ricca tradizione nel
campo dell’aerodinamica, dello stile e dell’innovazione. Come nel caso
del Voyager che segnò negli Anni ‘80 un nuovo modo di intendere l’auto.



A quasi un anno dal divorzio dai «padroni» tedeschi della Daimler e
dall’acquisizione da parte di Cerberus Capital Management, società che
gestisce 25 miliardi di dollari in fondi e conti, la «nuova» Chrysler
sta combattendo una dura battaglia per riconquistare i clienti di casa
e si prepara ad espandersi all’estero sull’onda di un successo che dura
da 33 mesi. Nel 2007 le vendite globali hanno sfiorato i 2,7 milioni
(più o meno come nel 2006), quelle extra Nord America hanno superato le
238 mila con un incremento del 15%. E, stupite, l’Italia ha
rappresentato il primo mercato internazionale (22 mila consegne, +2%,
800 milioni di fatturato). «Ne siamo orgogliosi - dice a Roma l’Ad
Andrea Badolati al lancio del nuovo Grand Voyager -. Tanti, malgrado
tutto, sono affezionati al sogno americano. Ma in futuro ci superaranno
Cina e Russia». I conti Chrysler sono in rosso e gli Usa stanno
attraversando un periodo difficile, ma Nardelli e il suo staff, in cui
abbondano gli italo-americani, sono convinti di tornare al pareggio e
forse all’utile entro il 2009. Un miraggio? No, piuttosto la
convinzione che le strategie elaborate negli ultimi mesi siano
destinate a dare buoni frutti. Obiettivo fondamentale riequilibrare il
rapporto costi-vendite per portare a casa profitti consistenti.


Una svolta rispetto al passato in cui si puntava al traguardo dei 4
milioni di consegne: non sono i volumi che contano, ma la redditività.
E, paradossalmente, il fatto che la Chrysler, con i suoi tre marchi
Chrysler, Dodge e Jeep, non sia oggi quotata in borsa (è una «LLC»
cioè, diremmo noi, una società a responsabilità limitata) è un fattore
positivo nell’operazione di «ritaratura», perchè Nardelli e compagni
non sono influenzati dagli alti e bassi di Wall Street (ne sa qualcosa
Marchionne) ma devono rispondere solo a Cerberus e possono studiare
piani a breve e medio periodo (3-5 anni).


La strategia sviluppata per risanare l’azienda è un sapiente mix di
idee, tagli e investimenti in strutture e nuove auto. In sintesi: tre
miliardi di dollari sul tappeto; riduzione dei dipendenti (un taglio di
16 mila, oggi sono circa 180 mila nel mondo); chiusura o vendita di
alcuni impianti (come quello in Brasile, ceduto a Fiat) e
ristrutturazione di altri; riorganizzazione della rete commerciale e
della gamma vetture con l’abolizione di alcuni modelli come la PT
Cruiser Cabrio o la Crossfire, il lancio di novità importanti (i nuovi
Suv targati Jeep, le Dodge Nitro, già un successo, e Journey) e
creazione di un settore (ENVI) per lo sviluppo di veicoli elettrici e
ibridi. Il tutto con l’ambizione di posizionarsi nelle fasce «Premium»
dei mercati e la formazione di tre «divisioni» per coordinare le
attività all’estero (Europa, America Latina e Asia, obiettivo 400 mila
consegne entro il 2012) e di due per il controllo della qualità di
prodotti-servizi pro clienti e per la gestione di alleanze con altri.
E’ questo un capitolo che Nardelli considera «fondamentale». Non è un
segreto che la Chrysler, in mano per l’80,1% a Cerberus e per il resto
ancora a Daimler, cerchi un partner forte. E, intanto, rafforza le
alleanze industriali per motori e cambi (ne ha con Volkswagen,
Hyundai-Mitsubishi, VM Motori, Getrag, Mercedes), altre ne apre (con la
cinese Chery per produrre vetture di segmento B e con la Nissan per
distribuire in Sud America un’auto ispirata alla berlina Versa). Tanta
carne al fuoco, «perchè la Chrysler si può salvare» sostiene Nardelli.
Come diceva Marchionne per Fiat.






 
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Post N° 418

Post n°418 pubblicato il 21 Marzo 2008 da ALPIPPONE

 
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Post N° 417

Post n°417 pubblicato il 06 Marzo 2008 da ALPIPPONE

 
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Post N° 416

Post n°416 pubblicato il 06 Marzo 2008 da ALPIPPONE


Novità
6 Marzo 2008
Chrysler 300C SRT


Chrysler 300C SRT

Arriva la versione Touring
con filtro antiparticolato di serie


Chrysler 300C SRT
  • Chrysler 300C SRT
  • Chrysler 300C SRT
  • Chrysler 300C SRT
  • La gamma Chrysler 300C si amplia con un nuovo allestimento chiamato SRT. L'aspetto estetico è chiaramente ispirato alla versione SRT8,
    con toni leggermente meno sportivi ed aggressivi. Gli interni sono
    stati ridisegnati e, anche se nel complesso la disposizione della
    strumentazione è rimasta invariata, si notano le rifiniture alla
    plancia.A bordo della Chrysler 300C SRT debutta il sistema multimediale di intrattenimento MyGIG 20
    da ora disponibile su tutti i modelli della gamma Chrysler 2008 ad
    eccezione di Chrysler PT Cruiser. Il dispositivo comprende il sistema
    audio per l’intrattenimento e la comunicazione “hands-free”
    Harman-Kardon, con schermo touch-screen da 6,5 pollici
    integrato. Con questo sistema è possibile scaricare tramite porta USB
    file WMA, MP3 e JPEG direttamente sull'hard disk, registrare messaggi
    vocali e vedere film a vettura ferma. A richiesta viene offerto il sistema di navigazione satellitare integrato con controllo vocale MyGIG NAV.
 




La nuova Chrysler 300C SRT è disponibile in abbinamento al propulsore 3,0 litri CRD e verrà distribuita soltanto nei mercati al di fuori del Nord America entro marzo. In Italia, la commercializzazione della 300C SRT è prevista per la sola versione Touring con motore 3,0 litri CRD dotato di filtro antiparticolato (DPF) di serie.






http://www.omniauto.it

 
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da quattroruote.it

Post n°414 pubblicato il 07 Febbraio 2008 da ALPIPPONE


me la compro domani !!!!

Dodge Challenger





OPERAZIONE NOSTALGIA





Dodge Challenger






Dodge Challenger






Dodge Challenger
Mentre
attraversano una crisi di portata storica, le grandi Case americane, a
corto di idee per il futuro, si rifugiano nel proprio passato,
rieditando modelli leggendari che hanno fatto la storia dell'auto
Oltreoceano.L'ultima proposta è della Chrysler, che - con il marchio Dodge -
riporta in vita il mito della Challenger, classica "muscle car" degli
anni 70. Operazione forse di corto respiro, ma legittima. Del resto se
funziona da noi con la Fiat 500, perché non dovrebbe funzionare in
Nordamerica con le icone locali?La rivisitazione della Challenger - presentata in questi giorni al
Salone di Chicago col nome di Challenger SRT8 - ricalca abbastanza
fedelmente gli stilemi estetici dell'originale, e come l'originale
punta su emozioni e prestazioni: 0-100 in circa 5 secondi, la nuova
Challenger è equipaggiata con il potente propulsore V8 HEMI 6.1 litri
SRT da 425 CV di potenza e 310 Nm di coppia.Attesa negli States dalla primavera, con prezzo d'attacco di circa
38.000 dollari (poco più di 25.000 euro), sarà prodotta in serie
limitata e numerata e non è prevista, almeno per ora, l'esportazione
verso i nostri mercati.





Nelle immagini la Challenger SRT8 e, in basso, la Challenger del 1970.

 
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finalmente!!!!

Post n°413 pubblicato il 05 Febbraio 2008 da ALPIPPONE


un bel regalo per gli innamorati ............................
..................... di ROMA



Per l'addio di Veltroni al Campidoglio
si "scommette" su San Valentino
Il sindaco di Roma Walter Veltroni (foto Lapresse)

ROMA
(4 febbraio) - San Valentino viene vista come la data più probabile per
l'addio di Veltroni al Campidoglio. Le dimissioni del sindaco di Roma
potrebbero diventare realtà per il 13 o 14 febbraio. Dopo la rinuncia
di Franco Marini, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano,
dovrebbe decidere di sciogliere le Camere tra martedì e mercoledì.
Perché lo scioglimento sia effettive, bisognerà attendere la
pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale. Dal momento della
pubblicazione vanno conteggiati i sette giorni entro i quali i sindaci
che vogliono candidarsi al Parlamento devono prendere una decisione. Se
la Gazzetta sarà pubblicata il 6 i sette giorni finirebbero il 13
febbraio, se invece sarà pubblicata il 7 si andrà a finire al 14.

Il sindaco Veltroni comunque non si dovrebbe dimettere se non dopo l'approvazione in Aula Giulio Cesare del piano regolatore,
che dovrebbe approdare in Consiglio comunale l'11 e il 12.
Un'approvazione storica alla quale il sindaco vorrà essere presente
essendo ancora in carica. Dopo di che potrebbe decidere di salutare i
consiglieri in un'altra occasione, che potrebbe essere la seduta
successiva di consiglio, per esempio, all'approvazione del Prg. Martedì
l'incontro della maggioranza con l'opposizione «per decidere insieme il
calendario dei lavori ».


Nel momento in cui il sindaco
annuncia le dimissioni si astiene dal fare atti, mentre il consiglio
comunale e la giunta continuano a lavorare fino a che le dimissioni del
sindaco non sono esecutive e cioè, in base alla modifica delle norme
annunciata dal Viminale, trascorsi dieci giorni dalla presentazione.
Comunque entro il 24 febbraio, permettendo di evitare il
commissariamento di un anno e andare al voto per il Campidoglio entro
il prossimo 15 giugno.

 
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Post N° 412

Post n°412 pubblicato il 31 Gennaio 2008 da ALPIPPONE


Con la HHR torna il gusto del retrò

Chevrolet porta la sfida al PT Cruiser


Roma 30/01/2008 - A vederla si capisce subito dove va a parare. La Chevrolet HHR è la rivale tanto attesa della Chrysler PT Cruiser, peccato solo che questa sia ormai alla fine del suo ciclo di vita, mentre la HHR fa solo adesso il suo tardivo esordio sul mercato italiano. Stesso design retrò, stesse volumetrie esagerate, identica personalità due volumi 5 porte con la linea del tetto molto alta. Ma a sorprendere è il fatto che persino il designer è lo stesso, quel Bryan Nesbitt passato dalla Chrysler a GM per porre la sua firma (ormai riconoscibilissima) sulla Chevrolet HHR, "Heritage High Roof" come recita il marketing GM per questo modello dal sapore antico che eredita linee e volumi che rammentano la Suburban, storico modello del 1949.

Lanciata in Nord America nel 2005, la HHR ha conquistato oltre 250 mila clienti oltre Atlantico, ma in Europa le sue mire sono decisamente più di nicchia. Anche perché vi approda con un'unica motorizzazione 2.4 benzina da 170 CV, un 4 cilindri che sviluppa una coppia massima di 224 Nm a 5.000 giri e permette di far accelerare questa vettura, non certo peso piuma con i suoi quasi 1.500 kg di peso in ordine di marcia, in 10 secondi netti. Il cambio è un classico manuale a 5 marce, mentre per avere l'automatico occorre sborsare 1.500 Euro in più ai 24.570 Euro del prezzo di listino. Si fa sentire invece l'assenza in Europa di un più adatto propulsore a gasolio, come il 2.0 turbodiesel che Chevrolet monta sul suo SUV Captiva e sulla compatta Lacetti. Ma queste sono le Chevrolet "coreane" di GM-Daewoo, mentre la HHR è una verace "Chevy made in Usa".

Ma un'auto come la HHR si acquista per altre doti: l'originalità dello stile che incarna e la generosità degli spazi a disposizione. Lunga 4,5 metri e alta più di 1,6 metri, offre un bagagliaio esagerato da 638 litri in posizione normale, che può salire fino a 1.634 litri abbattendo il sedile posteriore. Nessuna auto di segmento C può tanto, ma soprattutto la lunghezza massima di carico arriva a 2,44 metri (l'altezza di una porta di calcio) e dunque all'interno ci si può mettere di tutto! Quanto all'estetica, il grande lunotto posteriore esalta il portellone ad apertura elettrica, mentre il frontale mette in bella mostra riflettori a forma di diamante e la fiancata una linea di cintura robustissima, le barre sul tetto e cerchi da 17 pollici che accolgono imponenti pneumatici 215/50 di serie.

GM ha curato molto gli standard di sicurezza della vettura, iniziando da una scocca inedita e ad elevata rigidità e finendo con la fornitura dello StabiliTrak, la versione GM del controllo di stabilità elettronico e della trazione. Il Cruise Control è di serie, come i sei airbag, tra cui quelli laterali a tendina. La dotazione comfort prevede il sedile di guida a regolazione elettrica, il volante in pelle con comandi audio della radio-lettore CD/MP3 (impianto da sette altoparlanti Pioneer). Una presa AUX per collegare iPod e lettori MP3 esterni e gli alzacristalli elettrici anteriori e posteriori definiscono un equipaggiamento pressoché completo, che solo richiede il pagamento dei 500 Euro perevisti per la vernice metallizzata.

 
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fonte: quattroruote

Post n°411 pubblicato il 15 Gennaio 2008 da ALPIPPONE

Chevrolet HHR





L'ALTRA CRUISER








America
anni 40. Un po' auto, un po' furgoncino, lo stile è a metà tra il taxi
londinese e la PT Cruiser: medesimo gusto rétro e stesso designer,
Bryan Nesbitt, passato dalla Chrysler alla Chevrolet. La HHR è,
appunto, una vettura dall'aspetto imponente, con tanto spazio a bordo e
un bel bagagliaio, adatta a una famiglia con bambini, ma anche a chi
pratica sport: basti dire che, abbattendo il sedile del passeggero, si
possono caricare oggetti fino a due metri e mezzo, come una canoa o una
tavola da surf.

A bordo il posto guida è molto comodo,
nonostante il volante sia regolabile solo in altezza e non
in profondità, e la strumentazione è bella da vedere, con il contagiri
ben incastonato nel tachimetro e i due quadranti caratterizzati da
cornici cromate. Inoltre, la console è ordinata e ha un aspetto assai
solido, e all'autoradio non manca la presa per l'iPod.

Il motore
ideale sarebbe un due litri turbodiesel, come altre Chevrolet montano,
ma quelle, in realtà, sono di origine Daewoo, mentre la HHR è
un'americana vera, anche sotto il cofano: l'unico propulsore
disponibile è un 2.4 a benzina da 170 cavalli. Piccolo per gli
americani, abituati a ben altre cilindrate, un po' impegnativo per gli
automobilisti europei. Consumi a parte, questo silenzioso quattro
cilindri bialbero, caratterizzato da una coppia massima di 224 Nm a
quasi 5000 giri/minuto, si adatta perfettamente a una guida
turistica. Soprattutto con il cambio automatico a quattro rapporti,
ottima alternativa al manuale a cinque marce. Pur non avendo velleità
sportiveggianti, e nonostante la sua tonnellata e mezzo di peso, la
HHR è in grado di accelerare da 0 a 100 in dieci secondi netti e di
raggiungere i 180 km/h.

 
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Post n°410 pubblicato il 08 Gennaio 2008 da ALPIPPONE

Mercato
8 Gennaio 2008
 
Mai così tante Chrysler nel mondo
 
Mai così tante Chrysler nel mondo
 
Ed è l’Italia è il mercato più importante dopo il Nord America
 






Il 2007 del Gruppo Chrysler si chiude con un nuovo record per le vendite al di fuori del Nord America. Le 238.218 auto vendute segnano un aumento del del 15%
rispetto al 2006 e confermano un trend di crescita ininterrotto da
oltre due anni e mezzo (anche a dicembre le vendite sono aumentate del
6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente).



Le vendite sono cresciute in tutti i mercati al di fuori del Nord America.
L'area Medio Oriente / Nord Africa è la regione che registra i migliori
risultati di crescita pari al 64% in più rispetto al 2006 (21.171
unità). L'area Latino-Americana consuntiva un incremento del 22%
(45.199 unità), l'Europa Orientale del 30% (12.775 unità) e l'Asia
Pacifica del 22% (33.715 unità). Il mercato composto da Europa Centrale
ed Occidentale, che realizza circa la metà delle vendite di Chrysler
International, è cresciuto del 6% nel 2007 (117.675 unità).



In questo valzer di numeri spicca un paese, l’Italia, che è diventato il primo mercato di Chrysler dopo quello americano. Fra Chrysler, Dodge e Jeep, da noi sono state immatricolate 21.100 vetture
con una crescita di circa il 2% rispetto al 2006. E record nel record è
stato registrato dal marchio Jeep che realizza il suo miglior anno di
sempre con 11.752 unità ed una crescita dell'11% rispetto al 2006.



Tornando ai numeri del mercato mondo che conta 125 paesi (sempre extra
Nord America), il modello più venduto del Gruppo, con 30.937 unità, è
stata la Dodge Caliber. E proprio il marchio Dodge potenzierà la sua offensiva commerciale con l'introduzione del nuovo crossover Dodge Journey.



Jeep Grand Cherokee
si è confermato il SUV più venduto della gamma Jeep e la Chrysler 300C
è stata la vettura di maggior successo per il brand Chrysler.



Con una crescita del 13% e 96.924 unità, Jeep è il marchio più venduto
di Chrysler LLC nel 2007. Oltre a Jeep Grand Cherokee, anche Jeep Wrangler, Jeep Patriot e Jeep Compass
hanno registrato un continuo incremento delle vendite dalla loro
introduzione. Quest'anno, inoltre, la Casa lancerà in tutti i mercati
internazionali il nuovo Jeep Cherokee, un modello di fondamentale importanza all'interno della gamma Jeep.

 
 
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Post N° 409

Post n°409 pubblicato il 21 Dicembre 2007 da ALPIPPONE
Foto di ALPIPPONE




A U G U R I !!!

 
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Post N° 407

Post n°407 pubblicato il 18 Dicembre 2007 da ALPIPPONE

Inaugurato alla presenza del presidente messicano il "Supplier Park", una delle più innovative strutture logistiche del settore automotive presenti nel Nord America

A Toluca il nuovo
impianto Chrysler













La parola d'ordine è ottimizzazione dei processi di produzione. Così
fedele alle linee guida del processo di rilancio del marchio Chrysler,
la casa di Detroit ha appena inaugurato in pompa magna il nuovo
"Supplier Park" nella città di Toluca, in Messico, risultato di un
progetto di collaborazione tra la Chrysler ed i suoi fornitori e
rientra nel piano di investimenti di 1 miliardo di dollari annunciato
lo scorso anno. Questo nuovo impianto servirà a rifornire il vicino polo di
assemblaggio Toluca Assembly Plant attraverso una delle più innovative
strutture logistiche del settore automotive presenti nel Nord America,
sempre all'insegna del processo di ottimizzazione di tutte le fasi. La nuova struttura logistica è situata in posizione strategica, ovvero
presso il complesso di assemblaggio Chrysler di Toluca, dove viene
attualmente costruita PT Cruiser e dove inizierà la produzione della
Dodge Journey nei primi mesi del prossimo anno e abbraccia già otto
fornitori con Trw, Magna Intier, Ipo, Seglo, Hbpo, Android, Brose e
Gestamp. L'impianto, oltre ad ottimizzare i processi produttivi, genererà circa
1.600 nuovi posti di lavoro e fornirà nuova tecnologia al vicino Toluca
Assembly Plant, il tutto con un ritorno economico che dovrebbe superare
i 300 milioni di dollari l'anno.
 


In questo modo l'Assembly Plant di Chrysler riceverà dai fornitori del
Supplier Park i componenti già assemblati e consegnati in sequenza,
pronti quindi per il montaggio. Ovviamente, vista l'importanza della realizzazione, all'inaugurazione
erano presenti il presidente del Messico Felipe Calderon, il
governatore Enrique P. Nieto il sindaco di Toluca Juan Sanchez, oltre
ai vertici dell'azienda americana.
(17 dicembre 2007)






tratto da larepubblica.it

 
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Post N° 406

Post n°406 pubblicato il 13 Dicembre 2007 da ALPIPPONE

12.000 VISITE A QUESTO BLOG!!!

GRAZIE A TUTTI!!!

CIAO E BUON NATALE!!!

 

 
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Post N° 405

Post n°405 pubblicato il 06 Dicembre 2007 da ALPIPPONE

 
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Post N° 404

Post n°404 pubblicato il 06 Dicembre 2007 da ALPIPPONE

Buon Natale !!!


 
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noooooooo!!!!!!!!!!!!

Post n°403 pubblicato il 04 Dicembre 2007 da ALPIPPONE

Addio alla Chrysler PT Cruiser
pubblicato: martedì 20 novembre 2007 da Fabio Sciarra in: Varie Chrysler Mercato

pt cruiser


Povera PT Cruiser, sembra che il suo destino sarà peggiore di quanto
prospettato finora. Anche noi, come molti altri siti del settore
avevamo riportato la notizia del pensionamento della sola versione
cabrio, una delle tante vittime della storica sforbiciata di modelli che stanno preparando a Detroit.


Ma ora l’autorevolissimo Wall Street Journal
include anche la versione berlina nel piano di tagli di Chrysler.
Nessuna notizia sulle motivazioni che avrebbero spinto il management
americano a prendere questa decisione, nè su quando terminerà
esattamente la produzione dell’auto, ma purtroppo pare chiaro che gli
americani hanno bisogno di rimedi drastici ed urgenti per risanare una
situazione drammatica.


Ironia della sorte quindi, l’ultima special edition per la PT Cruiser sarà la Sunset Boulevard…


Via | Autoblog.com

 
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Post n°402 pubblicato il 04 Dicembre 2007 da ALPIPPONE
 
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lo squalo

Post n°401 pubblicato il 03 Dicembre 2007 da ALPIPPONE

 
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