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Probabilmente le comunità umane formate da homo sapiens si stanno trasformando, almeno nei paesi industrializzati, in comunità formate da homo sedens! Non c'è dubbio che attualmente noi passiamo la maggior parte della nostra giornata seduti su sedie, sgabelli, poltrone, divani e che il semplice e fisiologico movimento del camminare è per molte persone non più un'attività quotidiana ma una rarità golosa e per questo da centellinare a piccolissime dosi.
Le conseguenze sono molteplici e vanno dall'indebolimento della muscolatura della colonna vertebrale alla difficoltà respiratorie, dai problemi causati dall'incompleto ritorno del sangue venoso dalle gambe verso il cuore alla stipsi il cui sito è
http://www.lastipsi.com/ E' certo che la stipsi costituisce in larga misura una caratteristica delle persone sedentarie: il progressivo indebolimento del diaframma e dei muscoli che costituiscono la parete addominale non consente a queste importanti strutture di partecipare, facendo aumentare la pressione all'interno del ventre causando la stipsi.
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L'esperienza clinica dimostra che, se si impedisce abitualmente che la defecazione abbia luogo quando insorgono i riflessi naturali che tendono a promuoverla, o se si sbusa di lassativi in luogo del naturale svuotamento dell'alvo, i riflessi della defecaione tendono con il tempo a diventare progressivamente più deboli ed il colon si fa atonico. Perciò, se sin dall'età giovanile si instaurano abitudini regolari per quanto concerne lo svuotamento dell'alvo, defecando abitualmente al mattino dopo il primo pasto, quando i riflessi gastrocolico e duodenocolico promuovono movimenti di massa nel crasso, generalmente si riesce a prevenire la stipsi nell'età più avanzata.
La stipsi può manifestarsi anche per spasmo di un breve tratto del sigma. Si ricordi che la motilità, anche normalmente, nel crasso è piuttosto debole, per cui anche uno spasmo di lieve entità è spesso capace di provocare una seria stipsi.
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Come abbiamo visto, la stipsi chiamata anche stitichezza è una problematica molto ricorrente nelle popolazioni civilizzate. Questo è sicuramente da ricondurre agli errati stili di vita nonchè alla sedentarietà delle popolazioni moderne. Alla stipsi viene dato un valore minore rispetto alle altre patologie o disturbi dell'apparato digerente. Molto sbagliato: la stipsi deve essere considerata una malattia vera e propria. Con il termine di stipsi si indica un rallentamento del transito del materiale fecale nel grosso intestino. Questa condizione è spesso associata ad un accumulo nel colon discendente di abbondante materiale fecale, duro e secco per il lungo tempo concesso all'assorbimento della componente liquida.
La stipsi può essere causata da qualunque disturbo intestinale che provochi impedimento della progressione del contenuto intestinale, come tumori, aderenze che creino stenosi intestinali, ulcere. Causa funzionale frequente della stipsi è l'irregolarità nell'evacuazione dell'alvo, instauratasi attraverso una prolungata inibizione dei normali riflessi della defecazione. Il neonato raramente è costipato,a ma una parte della sua educazione, nei primi anni di vita, consiste nell'insegnargli a controllare la defecazione, controllo che si raggiunge mediante l'inibizione dei naturali riflessi della defecazione.
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