Creato da Semfim il 21/11/2004

Un uomo nudo.

Blog personale di uno qualsiasi

 

 

Rimorso e dintorni

Post n°192 pubblicato il 18 Dicembre 2007 da Semfim

Ovvero: errare umanum est

Oggi, una giornata come tante, come molti giorni di quest’inverno che si stende infinito sulla corta strada della mia pazienza.

 

In un certo senso mi sento libero, svuotato dalla rabbia che accumulo, quando mi trovo ad avere a che fare con situazioni, persone con le quali comunico male, ma dopo che ho liberato la mia rabbia m’accorgo che ho ferito terzi che poco centravano, e questo mi fa male. Ed è così che parole tronfie come “rispetto”, “dovere”, “coerenza”, vanno a farsi fottere, assumendo all’orecchio lo stesso rumore che fa il peto di una vacca.

 

-          Infondo siamo umani…

-          Sarà, e così che giustifichiamo i nostri errori?

-          Beh, come altrimenti!

-          Beato te che hai sempre una risposta, e con quella ti giustifichi. Però…a me fa male!

-          Cosa?

-          L’avere sbagliato, e nel commettere un errore aver ferito altri.

-          Capita, l’importante è e chiarirsi!

-          Sì, certo! E che ne sai poi che sei stato capito; Mica tutti anno un manabile per comprenderti.

 

E così continua l’eterno dialogo con tra il me stesso certo e sicuro, e l’altro, quello pieno di dubbi e a sua volta ferito dall’aver compreso che le cose non erano poi così limpide come gli parevano, anzi: ora qua e là vagheggia nebbia color topo nel tropicale bollore di un pensiero in vestito adamitico.

 

E’ così che l’argomento sfuma e le emozioni diventano argomento, e quindi non esiste più nulla se non il dubbio che siamo umani, e a volte dobbiamo sbagliare per poi farlo nuovamente.

 
 
 

Serial Killer.

Post n°191 pubblicato il 05 Luglio 2007 da Semfim

 Ovvero: I morti sono come le ciliegie.

Quanto vale una vita? Quanta costa morire? che prezzo ha? Fa così paura come m’immagino? Di per sé è un attimo di tanti, un soffio non meno doloroso di molti altri che proviamo nella nostra esistenza, è un istante in sottrazione sino al nero, lo stesso che ogni notte ci avvolge, sonno, quell’eterno: Mors omnia solvit, la morte scioglie tutto, e il sonno non è altro che Mortis imago, l’immagine della morte. Saggezza classica.

 

Aldilà di filosofie varie se fosse per paura della sofferenza, o meglio, l’idea di soffrire? Oppure il pensiero che questa possa arrivare inaspettata, in un momento in cui non abbiamo adempiuto al nostro concetto di percorso terreno: Amore, matrimonio, casa, figli…. Nipoti, e quant’altro comporta il nostro vivere nel nostro tempo, nella nostra società.

 

La Vita costa, la Vita è solo un giro di giostra ( F. Guccini), ma il valore che gli diamo è uguale  per tutti? La moderna Psicologia forense insegna che esistono persone per cui il valore è molto basso, in alcuni casi conta solo per la durata d’un orgasmo, in altri per il tempo di insinuarsi nella nostra vita, conquistare la nostra fiducia e i nostri averi, in altri conta la reiterazione d’un gesto che allontana per un poco un antico trauma, oppure la realizzazione d’un filtro magico, o l’adorazione di un qualche dio o rito.

 

Un serial killer o assassino seriale è un omicida plurimo, di natura compulsiva, che uccide, con una certa regolarità nel tempo, persone spesso a lui totalmente estranee. La natura compulsiva dell'azione, in genere è del tutto priva di movente, spesso legata a traumi nella sfera emotiva e sessuale e conseguenti patologie mentali; questo distingue i serial killer da altri tipi di assassini plurimi come terroristi, sicari e così via.

 

Questa la definizione data da Wikipedia su un argomento che ammetto essere “normalmente” inusuale, ma facendo e scrivendo di teatro ho la necessità di ragionare in tinte forti, e questo e l’ultimo argomento che mi affascina; Così come i nomi che colorano questo atroce mondo:

 

-        Ted Bundy

-        Andrei Chikatilo

-        Leonarda Cianciulli

-        Henry Landrù

-        Enriqueta Martì

 

E tanti altri che per diverse ragioni hanno ammazzato senza ritegno e in pieno spregio alla vita, così come noi la concepiamo. Che valore ha? Ovvio che è diverso secondo la perversione di ognuno di questi personaggi macabramente affascinanti.

 

Cosa pensava ognuno di loro nel momento della morte? Cosa li spingeva ad uccidere? Avevano consapevolezza dei loro gesti? Mille, mille e più domande senza soluzione di continuità; domande a cui vorrei una risposta per comprendere e vederne la storia dalla parte delle vittima, con gli occhi dell’assassino.

 

Sogni d’oro a tutti.

 
 
 

Il kamasutra della mente.

Post n°190 pubblicato il 12 Aprile 2007 da Semfim
 

Ovvero : Ho avuto un rapporto sessuale con il mio cervello! almeno credo.

Lo ammetto, nel momento stesso che scrivo m’accorgo che l’immagine data dal sottotitolo non può sembrare delle migliori, ma una cosa è certa : a me fa ridere parecchio.

Rido alla stagione e agli atteggiamenti strampalati che più o meno inconsciamente assumiamo in questo periodo dell’anno: la passeggiata sbilenca d’una ragazza che per la prima volta mette tacchi e minigonna, di un neopatentato che per guardarla causa un frontale, con un cassonetto della mondezza ferito e una raccolta vetri morta. Rido pensando che a volte, affrontiamo il rapporto con l’altro sesso come fa il tacchino con il volo.

Ma non sempre è così, e allora vedi il ragazzo con la rosa, e compiaciuta, lei, con il sole che accende lo sguardo curioso, due sorrisi che s’intrecciano, si cercano. E l’amore.

E si cerca costantemente e in maniera inconsapevole, immagini e sensazioni si confondono in un sapore caldo e avvolgente, e il sole ti sfiora, è la vita che chiama.

 immagineMa a questo punto voi direte : ma che c’entra il titolo?

Bè, mica ho mai dichiarato d’essere una persona normale… No! forse è meglio che mi spiego: nella mia mente ogni giorno si accatastano, affollandola, immagini di ogni tipo e genere, ho sempre avuto una forte propensione a legare le mie sensazioni, i mie ricordi a delle immagini concrete, questo m'aiuta a ricordare, a pensare e fissare anche la minima sensazione. Non è detto che sia il metodo migliore al mondo, ma è il mio, funziona ma ha anche delle controindicazioni : a volte (veramente spesso), le immagini si creano apparentemente senza alcuna necessità, spontanee come un eucalipto in Cina o l’imbecillità nella mente di un leghista, cose del genere insomma.

Io credo sia la stagione, a cui do la colpa dell’immagine grottesca: un ometto paffutello si stava ciulando un cervello che era tre volte più grande di lui, e lo faceva con un movimento conigliesco, con  tanto di rigidità degli arti anteriori e movimento pelvico frenetico.

Ora non mi è dato sapere se siano convolati a nozze, o se dal rapporto e nato… cosa può essere nato da un cervello gigante e un nano? Mah. Brivido.

Comunque non vi preoccupate : se avete sognato d’avere fatto l’amore con una panchina, avere flirtato con una sequoia, o baciato Bossi vestito da ballerina è tutto normale. E’ questa stagione che è una casino, e non solo per il polline.

Poi scusate : se  ammettessi che non è normale io sarei in gui seri, no?

 
 
 

Risvegli.

Post n°189 pubblicato il 11 Febbraio 2007 da Semfim

Le voci di dentro.

Nella metà di un pomeriggio freddo e grigio come l’acciaio. Un dono.

Chiamandomi dal fondo della strada mi prese inaspettato, costretto a girarmi mi trovai a rivedere la sua sagoma di opulenta donna dormiente su un letto disfatto. Il mare.

Profumo che annebbiava le mie certezze d’adulto.Visione.

immagine

Esistono odori che non dimentichi mai : la saliva della mamma che netta il viso, dell’erba appena tagliata. Altri ancora.

L’uno all’altro legati dal filo rosso della tua vita.

Da nazione, regione, città, quartiere e persona cambiano. Quello di casa la domenica, quello di scuola, un parco.

Fragranza di qualcosa, aroma di qualcuno che chiama dall’antico vissuto per rivivere in noi.

Un bambino che salta la prima volta nell’acqua, schizzi, risa e grida giocavano in me per pochi istanti.

L’infinita eternità d’un istante si trasmutò in parco giochi.

Da tempo vivevo nel colore di quella giornata. Non più cortili con panni stesi al sole, solo il fastidio del pianto statico di un bambino. Ero io…che attraversavo la strada con i miei fantasmi.

 
 
 

Vicenza :

Post n°188 pubblicato il 27 Gennaio 2007 da Semfim

Vista da lui :

immagine

Clik here.

 
 
 

Aggiornamento Ansa :

Post n°187 pubblicato il 23 Gennaio 2007 da Semfim
 

Prodi spia del Kgb!

 

Clamorosa l’ultima rivelazione in un video di Alexander Litvinenko, l’ex spia russa avvelenata a Londra due mesi fa, parla nella sua lingua seduto su un divano anonimo.

Infatti secondo l’agente ex Kgb il compito di prodi era di collegamento con l’Italia; Lo stesso dichiara - gli avevamo proposto un lavoro come operaio nelle ferrovie russe - ma il “compagno Prodi”, così lo chiama Litvinenko, avrebbe rifiutato perché aspirava a qualcosa di meglio, e aggiunge - penso che avesse preso accordi con Tronchetti Provera per entrare in Tim, credo gli abbia promesso ricariche gratis-.

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Quella che potrebbe sembrare una boutade si ingigantisce di minuto in minuto, infatti Provera ascoltato come persona informata sui fatti dichiara, - Lo conobbi tramite Della Valle che me lo presentò a una festa in maschera dove lui era vestito da Zar e Prodi da principessa Sissi! Mi parlarono di cellulari in pelle di camoscio della steppa, un idea che ritenei rivoluzionaria per l’implicita comodità nell’avere un paio di mocassini, di guanti, uno spanna vetri/presina per il forno e cellulare tutto assieme -. 

Afef Tronchetti Provera interrogata in merito non capisce nulla e finge di svenire dopo che si è guardata le tette. Ma al Gip non tutto è chiaro. Tranne che le tette.

Dopo varie ispezioni presso la Tim e la Geox ( la fabbrica di calzature di Della Valle N.d.r. ) è emerso un intrigo internazionale che per tanti punti rimane oscuro, ma dal materiale acquisito si evince che “Il compagno Prodi” per conto del governo russo e con l’aiuto di Della Valle, sfruttando l’ingenuo Provera che non centrarva nulla ma che anzi era tirato di mezzo solo per le mammelle della sua signora, dicevamo, Prodi e Della Valle pensavano di produrre mocassini al plutonio da fornire agli atleti comunisti che alla prossime olimpiadi, nel momento della premiazione ufficiale, come Superman avrebbero dovuto spogliarsi, ma al posto della oramai famosa S avrebbero esibito falce e martello ballando il più grande successo dei Villane People.

Martina Stella interrogata in merito dichiara : Prodi chi?

Prodi dal canto suo si difende, - Non è vero nulla, è tutta una montatura di cui la colpa o è della Stella o va ricercata nel precedente governo -. Unanimi dichiarazioni di Berlusconi, Enrico De Nicola, Benito mussolini,Giulio Cesare. Al Gip di Milano non è rimasto che emettere un mandato di cattura nei confronti di Ponzio Pilato che appresa la notizia se dato alla macchia con un velocissimo paio di mocassini bolscevichi.

 
 
 

Eroi per caso.

Post n°186 pubblicato il 23 Gennaio 2007 da Semfim
 

Giorgio Perlasca.

 

Sembrava un e nome un volto perso nella nebbia del tempo. Perso per quelle migliaia di persone che furono salvate dal “Console Spagnolo” che console non era e, tanto meno spagnolo.

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Perlasca si trova a Budapest l’8 settembre del ‘43 dove passerà alcuni mesi in carcere sino al ’44, quando durante un permesso speciale per una visita medica riesce a fuggire e, dopo varie peripezie, a chiedere asilo presso l’ambasciata Spagnola dell’allora ambasciatore Sanz Briz, che da lì a poco prenderà la via di casa per non riconoscere in governo delle Croci Frecciate, i nazisti ungheresi.

 

Inizia la storia dell’ambasciatore Jorge Perlasca. Infatti tutti gli ebrei ungheresi che vivevano nelle case protette dall’ambasciata spagnola vennero immediatamente rastrellati; Perlasca appresa la notizia non esita a spacciarsi come vice di Sanz così impedendo lo sterminio di migliaia di ebrei.

 

La commedia durerà un paio di anni in cui un rifugio, cibo, vestiti e protezione non mancheranno a nessuno; nonostante la stessa vita di Perlasca fosse costantemente in pericolo. All’entrata dell’Armata Rossa viene arrestato per qualche giorno, scarcerato tornerà a casa dove la sua storia verrà dimenticata per quasi 50 anni, almeno sino a quando delle bambine oramai donne, da Budapest non inizieranno a cercare quel console spagnolo che gli aveva salvato la vita.

 

Al console Jorge la comunità ebraica ha conferito l'oreficenza di giusto tra le nazioni, esiste una sua fondazione e la sua storia è diventata un film, avvincente come la sua vita e magistralmente interpretato da Luca Zingaretti.

Perlasca è sepolto dal '92 nella terra di Padova con sulla lapide una unica iscrizione in ebraico : Giusto tra le nazioni.

 
 
 

Un giorno d’ordinaria follia :

Post n°185 pubblicato il 20 Gennaio 2007 da Semfim

New York : Oggi si ride in mutande.

 

«No Pants Subway Ride Day» , questo il nome dell’ annuale appuntamento nella subway newyorkese oramai alla sua quarta edizione, Il giorno in mutande in metropolitana  ha visto per iniziativa di artisti della grande mela sfilare 300 persone in gruppi di 25 per i vagoni dell'underground. Le uniche regole da osservare sono il partecipare senza pantaloni o gonne e con le mutande, e rispondere a qualsiasi domanda con : Mi sono scordato/a i/la pantaloni/gonna a casa.

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Infatti lo scopo della manifestazione era semplicemente provocare e divertire, facendo per un giorno uscire dall’ordinarietà i pendolari metropolitani. Obbiettivo centrato. Oltre ai trecento effettivi si sono aggiunti pendolari che sembrano essersi divertiti, l’unico inconveniente e che ne sono stati arrestati una trentina per atti osceni in luogo pubblico, ma anche questa è una costante della manifestazione.

 

Che dire, da noi è lo stato che ci mette in mutande, in America vengono arrestati se lo fanno. E’ proprio un altro paese.

 

Buona mutanda a tutti.

 
 
 

Le banalità della vita.

Post n°184 pubblicato il 16 Gennaio 2007 da Semfim
 

 

Ovvero : Non mi ricordo dal naso alla bocca!

 

Oppure chi non ha testa ha gambe! E via dicendo. Si vive spesso nella convinzione che la memoria sia una questione empirica, celata nel segreto mondo della genetica e, se hai un genitore che ne ha tu ne hai sennò…

Il ricordare è anche visto come segno d’intelligenza e attenzione : ma cosa pretendi, quello non si ricorda manco quando è nato! Di conseguenza affidabilità che viene meno : meglio di no, lui se ne scorderebbe passata la porta!

Insomma, chi non ricorda è sommerso da una montagna di pregiudicanti banalità che si riflettono sulla vita sociale e lavorativa. E’ difficile pensare di vivere senza memoria in un epoca dove si è bombardati costantemente da montagne d’informazioni, ed è difficile competere con chi queste informazioni le recepisce e le usa meglio dello smemorato di turno, specialmente se si ha una vita sociale attiva, dove gli interessi e il lavoro richiedono un eterno confronto.

Una volta comperai un libercolo che prometteva tramite un metodo d’esercizi l’implemento delle capacità di memorizzazione, una volta portato a casa, sfogliato, decisi di vedere dove sarebbe andato a parare, se realmente m’avrebbe insegnato qualche cosa. Delusione.

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Non era nulla di più che un insieme d’esercizi mentali sullo stile della settimana enigmistica, di cui se ne avessi comprato una raccolta avrei investito meglio il mio denaro.

Allora compresi che memorizzare era lavoro duro e costante, ore e ore a reiterare concetti a testa bassa sui libri, a confrontare nozioni tra testi e testi perché entrasse meglio in testa quello che avevo davanti. Che palle.

I risultati di un lavoro duro si vedono, questo è certo, al prezzo di dovere rinunciare a tutto per la mole di tempo che dovevo dedicarvi. Allora cominciai a prendere appunti in classe cercando d’esser più attento alle lezioni. Il tempo si ridusse ulteriormente.

Però con il tempo m’accorsi che non si riduceva perché dedicavo passivamente la mia attenzione a quanto spiegava il professore di turno, ma perché quella mia immaginazione che spesso mi portava a guardare fuori dalla finestra era canalizzata in immagini di fantasia legate alla lezione.

Così Pascoli diventava un ometto buffo e triste che faceva figure da imbranato, Napoleone un nano nervoso malato di meteorismo e la loro storia si trasformava il un giornalino a fumetti pieno di cose assurde.

Le assurdità mi aiutavano a distaccarmi dai libri! Questa è la verità, avevo compreso che creare delle immagini mi aiutava ad avere più tempo, i mie voti migliorarono ulteriormente e in un paio di materie avevo raggiunto il sempre vagheggiato 8 politico, quel fantomatico voto che si assegna a quell’alunno che : Figuriamoci se lui non sa la lezione!

Fu con il tempo che compresi che non avevo scoperto nulla di nuovo e che già Cicerone, Giordano Bruno e altri avevano metodi simili e migliori secoli prima di me.

Infatti leggendo il libro La memoria emotiva di un noto mnemonista : Gianni Golfera; Ho scoperto e codificato un qualcosa di cui avevo idea ma non avevo una sistematicità.

E’ stato semplicemente strabiliante capire come si può giocare con la memoria, arrivare a imparare in cinque minuti una poesia per non scordarsela mai più, oppure memorizzare file di numeri o codici alfanumerici senza la minima fatica o imparare 50 parole potendole ripercorrere in un senso o in un altro, un esercizio che avrebbe chiesto giorni di reiterazione continua ridotto a 5 minuti d’attenzione, di creatività.

Certo è che non si riduce solo a questo il testo, ma è più vero che ognuno può trovare in esso la sua utilità.

Da anni faccio teatro e continuamente studio a memoria quantità infinite di testi di ogni genere, dei quali mi devo ricordare a distanza, a volte, anche di anni. Se voi volete scoprire la vostra utilità leggetelo, ma scommetto che lo troverete untile anche se pensate di non averne bisogno.

 
 
 

Ritorno al futuro.

Post n°183 pubblicato il 14 Gennaio 2007 da Semfim

Ovvero : Dove è la fonte della tua storia.

 

Sono inutili vorticosi giri attorno all’argomento. Si torna al luogo da dove si può partire nuovamente, dove nasce e vive la storia con le sue radici. Casa.

 

Quel luogo fisico e della mente che ti, ci libera di direzioni sbagliate(?), ma che è valso prendere perché altrimenti non si sarebbe maturi, non sapremmo cosa fare del futuro prossimo.immagine

 

Bentornato a quello specchio infranto i mille pezzi informi che ora riprendono il loro senso in una nuova composizione. L’usata tua nuova vita.

 

Ti regalo questo francobollo per affrancare il tuo futuro, anche se so già non servirti.

 

Felice di riaverti qui.

 
 
 
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