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Un blog creato da SilenziosoAscolto il 18/03/2005

Sono in coma

analisi di un cambiamento

 
 

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Quale colpevole?

Post n°216 pubblicato il 17 Aprile 2007 da SilenziosoAscolto

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Pensavo di scrivere una lettera di quelle mai scritte a chi mi ha piazzato qui e ha poi mollato gli ormeggi. A chi mi amava e non mi ama più. Dicevo che lo avrei sposato, lo dicevo io e non lui. Per cui chi non è partito, chi non ha accettato una vita precaria al posto di questo posto fisso sono stata io. Mica lui che mi ci ha messo. Anzi non era neanche d'accordo, strana la memoria, la mia almeno. Avevo rimosso certe memorie. Avevo rimosso di aver vissuto il periodo più figo senza di lui. Era colpa sua? No, è responsabilità mia quella di aver scelto di lavorare qui, e di restarci. Adesso sto impazzendo. Era ovvio... che succedesse prima o poi. Ho decostruito tutto il possibile interiormente. Adesso mi rimane l'unica possibilità di alzarmi e camminare. Che buffo a me non riesce. Non ancora... sapere che mi ci sono messa da sola e non ne posso uscire che manifestando il mio disagio... beh sono adulta che mi aspettavo? Un bel film rosa. Questo mi aspettavo. Invece no.

Oggi rispetto a ieri sono più matura e ho i piedi per terra. Direi sotto la terra. Sono stanca e mi viene da urlare... voglio di più cavolo dalle mie giornate. che arrivare alle 5 stanca di non fare niente. Se non sognare un sogno che mai sarà.

Dio che tristezza... chissà se potrò mai dirmi davvero consapevole?

 
 
 

Il ritorno di un sogno

Post n°215 pubblicato il 17 Aprile 2007 da SilenziosoAscolto

A volte tornano, non gli uomini, ma i sogni. Il mio sogno di bambina con le trecce era di fare la scrittrice. Solamente la scrittrice. Pensavo che sarebbe stato semplice, ero brava. Invece sono a una scrivania, senza fare niente ingessata nella ragnatela di qualcuno che sono io e non lo sono. TOrna il sogno, passa una giornata di internet-searching per scovare gli editori, i siti per esordienti e i concorsi, e poi torna nel suo cassetto. Nel dimenticatoio, quello che non apro mai. Lì ci sono i sogni della Bimba che ero. Mi chiedo perchè nessuna frase da me scritta sia mai finita sulla scrivania di un editor. Semplice non ci ho mai provato. Oggi sono qui a questa scrivania. Senza un futuro che sia come piace a me. Davvero sconsolata e so che dovrei fare delle cose per me stessa. Cose che non sto facendo. Come il mio sogno di bambina. Non sto facendo nulla per lei e la sua idea di romanzo. O di racconto o di poesia. Torna il sogno e si confronta con la realtà che mi circonda. E scappa nel cassetto. O scappo io di fronte a questa strana e assurda realtà. Mi dicevano che starei stata una creativa, un'artista una scrittrice. Non lo sono diventata, sono una bancaria. Aleggia un'aria di tristezza in questa stanza. In questo ufficio, in questo palazzo. Io la vivo così. Almeno. A me non piace. L'ambiente italianod dei professionisti, vorrei stare dove comunque si fa arte, si scrive e si cazzeggia. Voglio scrivere. Ma non voglio. Voglio crederci ma non voglio.

 
 
 

Strada senza emergenZe

Post n°214 pubblicato il 12 Aprile 2007 da SilenziosoAscolto
Foto di SilenziosoAscolto

In Afganistan il personale Emergency sta evacuando, gli ospedali restano aperti. E noi qui a non capire molto di quello che sta succedendo. Ancora più increduli di fronte ai casini politici sulla liberazione di Mastrogiacomo. Io non sono stata in grado di capirci nulla!

Davvero niente... solamente che una grande organizzazione umanitaria che ha fatto del gran bene deve lasciare una Nazione perchè in pericolo. Ma non siamo stufi di non capire cosa succede? Non ne abbiamo abbastanza della nostra stampa da telenovela che si fissa sui battibecchi dei nostri politici e non spiega che diamine è successo... non lo cerca neanche. Che lo fa a fare... la verità non si vende bene.

MA NON SIAMO STANCHI DI LEGGERE SOLAMENTE NOTIZIE CHE FANNO VENDERE I GIORNALI E NON ANGUSTIANO I NOSTRI GOVERNANTI?

Ma qualcuno di noi si è accorto che non siamo un Paese libero di stampare? Non abbiamo più verità dai media ma pezzi di essa. La verità su Emergency e quello che è successo a Kabul noi non lo sapremo mai. UFFA! Ma non basta... io sono stanca, stanca di leggere anzi non leggere quello che succede o non succede solamente perhcè non ne parla la TV. Questa storia di Emergency mi fa schifo... per come è stata gestita. Mi sfogo sul blog... rara consolazione... nessuno mai mi spiegherà perchè un uomo come Gino Strada farebbe tutto questo casino se non avesse ragione... D'Alema e Prodi si beccano con Fini e c. su chi ha iniziato a liberare i prigionieri... ma chissenefrega. Date una mano a Gino Strada, cavolo! Date una mano ad Emergency. Uscite da quel Paese e prendetevi la responsabilità delle vostre decisioni... TUTTI VOI!

Siete dei vigliacchi... avete gestito le cose in modo da creare questa situazione, e noi italiani? Tanto la reazione non ci sarà... si avvicina la finale del Grande Fratello come mi ricorda l'MMS sul mio cellulare! E allora pronti a dimenticare. Un popolo, un'ONG e un dramma umanitario affogato dagli strilli dei politici e dalle braghe di qualche velina... tutto qua.

Un uomo è prigioniero del suo governo, probabilmente torturato e noi? Buon Grande Fratello a tutti.

 
 
 

Un pensiero felice

Post n°213 pubblicato il 06 Aprile 2007 da SilenziosoAscolto

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Insomma ieri sera ero tutta appesantita dalla sensazione che parlare con i miei capi per chiedere opportunità diverse fosse una cosa insormontabile... immagine e arrivo a casa... e inizio ad angosciare Amore che sei... il quale prima cerca di farmi ragionare e poi visti gli scarsi successi inizia a saltare sul letto e a sfidarmi a wrestling. Io mica tanto convinta salgo sul letto e inizio a giocare con lui. Alla fine dopo 3 batoste... mi accorgo che i pensieri negativi, quei miei cari e adorati nemici non c'erano più nella mia testa, non avevano corpo erano usciti. Ero libera.

Ma allora ha ragione l'analista che sono cose non esistenti e li posso abbandonare immagine

Sollevatissima da questa semplice riflessione... un pensiero felice era ora!

Stiamo partendo, vado con Amore, in una grigia città nebbiosa a trovare i miei nipotini a morire dal ridere con mia sorella d'anima, il marito e la sua famiglia... quelli che in fondo ho sempre considerato come i mie veri fratelli. Ancora mi sento in debito con una parte del mio esterno familiare, ancora operano le proiezioni e le aspettative altrui, ancora mi sento tradritrice di radici antiche... ma so adesso che anche se ci sono queste sensazioni... forse un giorno cadranno. NOn da sole come pensavo immagine

ci vuole un pò di motivazione, determinazione, azione e sforzo come dice il dalai lama e tanta empatia e compassione prima verso me stessa e poi verso gli altri esseri umani per essere felici. Per amare con maturità e per essere liberi dalle catene che viviamo bene.

Sono felice, Susanna è lì guarda il mare e serenamente sorride perchè la vita è bella, io sono leggera e senza pesi... l'orizzonte è aperto e la luce entra dentro di me e ne esce anche. Ero paralizzata e dormiente... ho reimparato a camminare... adesso è ora di correre. Incontro al mio amore e alla mia vita. Sorridendo e con un sereno distacco da cio che non posso controllare... cioè quasi tutto immagine

Buona Pasqua, augurio di un pensiero felice e sereno a tutti voi. Improvviso e liberatorio.

Buona strada.

 
 
 

Aikia e il melodramma

Post n°212 pubblicato il 05 Aprile 2007 da SilenziosoAscolto

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Quando qualcuno attenta alla mia autonomia, sto così, come la divertente faccina! Adesso che sia reale o meno l'attentato (specifico che per me il concetto di autonomia è assoluto! ma ci provo a modificarlo in modo che non mi impedisca di vivere felice!) Insomma mi armo di kalashnikov e entro in clandestinità. Diciamo che per chi mi ama è difficile immaginarsi una cosa del genere perchè ormai alla veneranda età di 35 anni quasi tutti (DICONO) di essere indipendenti e consapevoli... MAH! Comunque Amore che sei ed io cambiamo casa... andiamo nella casa dello gnomo. Una casa piccola, particolare e antica nel pieno centro di Roma. Piccolo particolare non trascurabile sopra ci sono i miei suoceri. Nonno corrado e nonna Franca. Mica facile da vivere. Però molto comodo. Insomma la casa a me che sono particolare e mi piace crearmi cose uniche mi fa impazzire. Ho idee e progetti, non mi scoraggiano le difficoltà anzi la vivo come una sfida... da vincere con allegria. E siccome non siamo mai mai mai contenti, Amore che sei, lo scienziato, il razionale... invece drammatizza. Lo fa sempre quando si tratta di pianificare qualcosa. Gli prende male... ma proprio da ansia di performance... beh lo so e io che ci sto a fare? Così mattacchiona come sono? A sdrammatizzare i suoi drammi... beh però quando da AIKIA (NdR Ikea, ma in inglese è troppo chic) ha piazzato i cassetti al posto di un bastone del nostro futuro PAX, la pace dell'armadio è diventata guerra. Mi sono armata di mitra e ho sparato addosso al povero pratico e razionale Amore una serie di "pretese imperiali" che manco la regina elisabetta. "I miei vestiti non si toccano!" E BASTA!

 
 
 
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