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Pensieri di Luce, Nuvole d'Ombra e Realtà dall'Universo

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Strano essere

Post n°89 pubblicato il 30 Novembre 2015 da anthos13
 

Strano essere l’uomo,

che distrugge se stesso,

appropriandosi della libertà altrui.

Non sogna quest’uomo la Terra

come un luogo di pace,

lui ama confrontarsi nella nebbia.

Nella rabbia affonda i suoi piedi, il pellegrino,

poiché non si arrende al dolore

e alla costante ricerca di ciò che già possiede.

Strano essere l’uomo

che divora cadaveri e si nutre di fori,

portando con sé, spore di nulla per seminare orrore.

Chi è quest’uomo:

“vittima o carnefice di se stesso”?

Quale bambino potrà raccontare di aver vissuto

il Paradiso Terrestre,

se l’uomo ha già deciso per lui

l’inferno sulla Terra?

Esseri feroci ci hanno destabilizzato

contaminando il sentiero

con sete di potere e fame di denaro,

lasciando su di un terreno reso arido

dolore e illusioni.

Ora non ci resta che tornare alla fonte

liberandoci dalla schiavitù dell’onnipotenza

per tornare a vivere oltre la nebbia

con l’innocenza e lo stupore di un cuore bambino.

Non è poi così difficile il cambio di rotta

poiché ognuno di noi possiede la coscienza di se stesso,

dei propri limiti, del proprio coraggio e della propria vita.

 

 
 
 

Il peloso

Post n°88 pubblicato il 30 Novembre 2015 da anthos13
 

Non è poi così difficile entrare in sintonia con un cane

e il suo incisivo  richiamo, quando abbarbicato a te,

ti nutre di baci e di dolci zampate.

Lo accarezzo e mi rilassa il suo morbido pelo,

poi si allontana….

io son schizzinosa,

raccoglier la sua cacca non è una gran cosa,

poiché son certa, non profuma di rosa.

Sorrido, mi guarda

i suoi occhi  sornioni,

lui ed io in un unico gioco, un piccolo mondo.

Non si scoraggia e se fuggo

è più furbo di me, mi rincorre, mi morde,

si lascia agguantare

anche questa è la vita che mi fa innamorare.

Un sorriso, una porta sul cuore

è il suo essere speciale nel prendersi cura

di me un altro ‘animale’.

Il Peloso mi guarda e non sembra stupito

anche quando gli dico:

“Vai oltre ogni rosa, amico fedele

che mi guardi in silenzio, eppure ti sento”.

 Ora siamo felici,

insieme colmiamo il nostro bisogno d’amore.

 
 
 

Guerra, nessun vincitore

Post n°87 pubblicato il 17 Novembre 2015 da anthos13
 

Non esistono vincitori, ne vinti in una guerra,

solo umani uniti in un unico dolore

e il vuoto di entrambi

nell’attimo in cui il ‘nulla’ s’impadronisce di loro.

Se da una parte la morte fisica non mi stupisce,

ora mi sorprendo a riflettere su quella dello spirito.

Esiste la vita oltre la vita?

Chi siamo noi umani:

“esseri immortali o pietre filosofali”?

Rigetto la domanda

poiché ora non oso individuare

il nesso tra un corpicino dilaniato

e un terrorista sfigurato.

Chi è più stupito:

“un bambino innocente

con un corpicino reso imperfetto,

o un kamikaze, imprigionato sin dall’infanzia,

dai signori della poltiglia”?

Da essere umano non posso giudicare,

eppure sento, che prima di perseguire

dovremmo attrezzarci sul senso della vita

adeguata a ogni abitante della Terra.

Non ci appartengono i pascoli e neppure i capitali,

sulla Terra siamo tutti ospiti di passaggio,

per questo dovremmo adeguarci alle sue leggi,

non alle nostre diatribe.

Noi terrestri

abbiamo la necessità di cibarci dell’energia altrui

per comprendere il dolore arrecato.

La vita è energia circolare

e nessuno apre le porte del proprio cuore

senza aver provato almeno una volta il dolore causato

o quel senso di vuoto che attanaglia chiunque

o quel misto d’insoddisfazione

e d’impotenza dinanzi alla realtà

di quell’unico Inno, in grado di farci comprendere

il valore della vita e di ognuno di noi.

Nessuno si sofferma sul senso del sigillo finale,

quando cala il sipario.

Nella quotidianità siamo troppo impegnati

nella farneticazione intellettiva

e quando la ‘notte’ ci sorprende, non siamo preparati.

Tanto capita solo agli altri il dolore,

quello che ti spacca il cuore,

quello che ti fa piagnucolare per un nano secondo,

l’emoticon simultanea in diretta tv, poi di nuovo il ‘nulla’.

Ecco in realtà, quanto ci rattrista una guerra lontana.

E’ un attentato alla nostra porta,

ciò che ci sveglia, ciò che ci spaventa,

non la guerra altrui.

E’ la paura del diverso, che ci fa sbarellare,

o il senso della vita, che ancora ci sfugge?

Per questo è solo ascoltando il Silenzio,

che riesco a trovare risposte che possano

calmierare la mia inquietudine umana.

 

 

 
 
 

Tempesta

Post n°86 pubblicato il 07 Novembre 2015 da anthos13
 

M’inebria il profumo dell’oceano

 la sua inquietudine

ora mi basta.

Annunciano

 l’ arrivo di una tempesta tropicale

mi troverà in sintonia

ma poi…

sono certa che ritornerà il sereno

e il mare calmo della sera

 mi avvolgerà con il suo costante respiro

e con il suo profumo

 la sua acqua limpida

 scivolerà su ferite antiche

lasciandomi addosso la volontà

di farmi trasportare lontano

e poi…

E’ tornato il sole!

Nonostante le resistenze,

i pianti e i proclami,

il sole ritorna sempre!

La tempesta ha spazzato via

foglie morte, fiori recisi

  Tutto è ritornato

e color oro è l’armonia!

 
 
 

Razzismo?

Post n°85 pubblicato il 25 Luglio 2015 da anthos13
 

Fugatto, per te il post precedente sul razzismo è una disquisizione poetica,

 per me connessione con quella parte, dove i condizionamenti

sociali, culturali, irrazionali, scientifici o altro non arrivano.

Consapevole di essere buonista e razzista,

talvolta ho necessità di comprendere il significato

di Armonia universale,

alterato da chi tralascia il proprio senso di responsabilità  

dedicandosi all’esasperazione del vittimismo e dell’auto indulgenza

alimentando la propria incoscienza anziché l’autoanalisi.

Fino a quando non acquisiremo la consapevolezza

che ogni essere umano è connesso all’altro

e che ogni azione ha conseguenze sull’intero sistema,

non faremo altro che alimentare

 lo squallore cui quotidianamente assistiamo.

Nessuno di noi è perfetto e tutti,

se non lottiamo per i diritti, oltre che per i doveri,

siamo responsabili del degrado.

Credo che ogni ospite della Terra debba fare la propria parte

 indipendentemente dal colore della pelle e del luogo di nascita.

Sono quindi d’accordo con chi ha affermato:

”Dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno,

insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita”.

Ma nel frattempo che fare?

Forse smaltire i nostri eccessi in palestra,

mentre qualcuno muore di fame?

Sfruttare risorse altrui per riscaldare i nostri cuori freddi?

O miagolare insieme ai nostri concittadini

perché il nero è più infedele del nostro vicino di casa,

che pur avendone le possibilità non paga le spese condominiali?

O dare la paghetta al “povero vecchietto”

che ha accumulato beni e quant’altro e ora non può mantenerli?

O salutare con invidia l’amica che ci lascia

perché noi non abbiamo il coraggio di osare?

O consolare l’operaio “fortunato”, che ha pagato tasse per anni

e percepisce poco più di una pensione minima con tesoretto?

Sono fuori tema? "Ops la testa ora mi controlla”!

Chiedo scusa se non sono perenne-mente collegata,

ma talvolta mi faccio carico del dolore altrui,

sopratutto quando non reggo il mio e quindi…

eccomi a lottare anche con coloro

che  si oppongono al degrado di se stessi e dell’ingordigia umana.

Tutta qua la differenza tra chi pretende e chi no,

lasciare spazio ad altre opportunità!

 
 
 

Razzismo

Post n°84 pubblicato il 14 Luglio 2015 da anthos13
 

 

Il razzismo è un’overdose,

un incontro irrazionale o una realtà dei nostri tempi?

Il razzismo è politica, ingiustizia o prolificazione?

Il razzismo è essere schiavi di noi stessi e delle nostre inquietudini.

La vera storia del razzismo nasce nelle cavità della nostra mente

e nei bassifondi del nostro essere umani.

L’avidità ci rende razzisti, l’incontinenza ci rende “razza superiore”!

Nessuna razza inferiore, solo umani in difficoltà di crescita.

Non esistono le razze,

l’Essere Umani ci eleva dall’incoscienza, null’altro.

Ristabilire le priorità

ci esonera dall’esistenza razzista insita in ognuno di noi.

Essere animali perenne-mente affamati

gratifica il nostro ego, che non possiede limiti all’avidità.

Siamo  razzisti

perché gli altri non meritano ciò che spetta a noi di “diritto”?

E’ questo il bisogno di giustificare la nostra ritrosia alla condivisione?

Il “diritto” di infierire su chi vive la terra come noi.

Tutti padroni, tutti fedeli al nostro egoismo, alla nostra passività,

dinanzi a chi ha fame, o che ha ricevuto soprusi.

E’ indisciplinata la mente

che antepone priorità materiali dinanzi a Tutto.

Sei forse tu mente

la padrona della vita disumana cui ci siamo condannati?

La mente distorce, il cuore trasforma!

Infuria la tempesta sull’‘Essere Pochezza’ e ognuno di noi è responsabile,

nella misura in cui ogni giorno non s’inchina alla fragilità altrui,

giustificando la propria innocenza.

Giorni felici, giorni infelici, tutti li provochiamo,

ognuno di noi è vita vissuta.

Tutti vogliamo diritti,

tralasciando che il dovere di ognuno è la ricerca della Felicità.

Questa deve essere la nostra priorità quotidiana,

l’essere fedeli a noi stessi,

alle nostre qualità umane di sopravvivenza alle vicissitudini,

che appartengono alla razza umana tutta.

 
 
 

black-bloc: volti coperti, pensieri liberi?

Post n°83 pubblicato il 03 Maggio 2015 da anthos13
 

Avrei voluto riprendere la condivisione di esperienze, riflessioni 
e constatazioni attraverso il virtuale, in modo pacifico e neutrale, 
seppur profondo ed emotivo, ma sono talmente indignata, 
ferita e frustrata da quanto hanno fatto alla mia città, 
che non posso sdegnarmi senza condividere.
Il primo maggio mi sono svegliata ottimista e poco propensa 
a farmi intorpidire dalle manfrine pro-expo, 
fino a quando nel pomeriggio, accendo la tv e resto allibita, infuriata.
La mia Milano, la nostra Milano, devastata da sciacalli incappucciati.
Mi chiedo se sono proprio questi gli esseri umani, 
che predicano la Giustizia e la Parità di diritti. 
Sono questi  i personaggi del futuro, quelli che cambieranno la vita ai poveri, 
ai diseredati, agli affamati di cibo e d'armonia? 
O sono vigliacchi mascherati, che portano in sé il degrado umanitario, 
l'incoerenza, la faziosità del buonismo e il sigillo del potere?
Chi sono questi fancazzisti senza regole, 
che saccheggiano le nostre città già ferite dall'incuria e dall'avidità di sciacalli?
Eccoci qui, cari corvi incappucciati, siete contenti? 
Ora è la devastazione  il riscatto della nostra Patria 
e di tutti coloro che avevano un'opportunità per operare un cambiamento.
La distruzione, il degrado, lo squallore umano donato al Mondo. 
Il giogo ha portato un'occasione perduta 
e il fuoco non ha bruciato l'inciviltà di coloro 
che si sono assunti l'onere di essere dei vigliacchi senza volto.
Mascherine, ci vuole coraggio nella lotta alla fame, 
ci vuole forza per dirigere la mente, il corpo e il cuore 
verso la realizzazione di ciò, che non è un'utopia. 
Occorre perseveranza, 
per ottenere giustizia si forzano i cordoni del potente, 
ci si afferra le mani per la pulizia, 
 i compagni di viaggio non s'insultano, non si attaccano.
Conigli incappucciati, vogliano vedervi con il volto scoperto, 
sfilare tra pareti di ghiaccio, non corollati da furbetti incarogniti.
Chi c'era in prima fila: "I patrizi o i plebei"?
E in seconda fila chi c'era: "I curiazi o gli orazi"?
E' disdicevole la fame sulla Terra? A piedi nudi dovete manifestare,
infangarvi di terra bruciata dal sole, resa arida dalle vostre suppellettili.
Cari pesci piccoli,
talmente piccoli, che siete visibili anche dietro le vostre mascherpe, 
la 'Fame nel Mondo' è una realtà da condividere, non da sovvertire.
A che cosa avete rinunciato nella vostra fatua resistenza?
A quali digiuni vi siete sottoposti?
Massoni o cuori di leoni?
Emissari o corrieri?
Gira il Mondo gira e voi da quale navicella arrivate?
Milano e i suoi cittadini non sostengono l'altrui guancia, 
quindi state calmi, rimboccatevi le maniche e pedalate, 
che non c'è altro tempo da perdere nella distruzione, 
ora è il Tempo della ricostruzione.

 
 
 

Arrivederci

Post n°82 pubblicato il 28 Gennaio 2015 da anthos13

Cari compagni di viaggio

la vita incalza e per un po' scendo dal trattore.

Per ora mi sento di dire Grazie a tutte le persone 

con cui ho condiviso dei momenti di empatia e affetto.

Vi porto nel cuore insieme tutto cio' che ho di prezioso.

Continuero' a leggervi e a commentarvi.

 

 

Ero intelligente e volevo cambiare il mondo

Ora sono saggio e sto cambiando me stesso! 

Dalai Lama


 

 
 
 

Messaggio di Speranza

Post n°81 pubblicato il 14 Gennaio 2015 da anthos13
 

Salve, mi chiamo Dolore, non so chi voi siate,

né che religione professate.

Un Agnello mi ha comunicato

un messaggio di fiducia

per ognuno di voi che ancora

vorrete possedere il senso inviolabile della vita.

Che scegliate di

 vivere in pace senza la Paura dell’altrui credo.

Che scegliate di

 amarvi l’un l’altro come germogli di un unico fiore.

Che possiate

 sentire le ali del vento, mentre respirate all’unisono.

Che possiate

tenervi per mano in una notte di luna piena

dove il buio e la luce si fondono in un unico Sé.

Che possiate

cogliere nel sorriso di un fanciullo

il vostro vacuo peregrinar.

Nessun giudizio, nessuna pressione calerà su di voi,

nessuna catena oserà legare corpi, solo le vostre mani

che si ricongiungeranno per la lotta

all’invasione dei pipistrelli, che infangano la terra.

Orrori passati fanno da scuola all’olocausto

cui siete destinati senza la volontà di scegliere l’Armonia.

La Pace è una conquista personale,

giorno dopo giorno occhi aperti, sensi allertati e voci silenziose,

l’amore non ha necessità di parole obsolete,

l’Amore è…

 
 
 

Quale parte di noi offriamo?

Post n°80 pubblicato il 08 Gennaio 2015 da anthos13
 

Quale parte di noi offriamo

a chi ci legge o a chi incontriamo, 

fogli sbiancati dalle nostre lacrime,

vite vissute o che altro?

Mi piace pensare, che quando condividiamo

siamo davvero noi stessi, al di la del bene o del male

nessun sacrilegio, solo umani in difficoltà di crescita.

La quotidianità ci opprime, ci sbilancia,

ci fa sentire umili dinanzi  alle catastrofi,

ed è quello che ci resta, ciò che ci cambia la via.

Mi sono arresa, tante volte mi sono infagottata e poi…

Mi piace pensare che sia così anche per voi,

che descrivete in un blog ciò che siete davvero.

Ognuno di noi ha in serbo qualcosa di speciale,

di naturale, di vivo.

Mi sento di amare quella parte di me,

che nessuno conosce, quella impaziente, quella preziosa,

quella dove mi libro nell’aria togliendomi di dosso

ancore pesanti, sortilegi di viandanti e vuoti esistenziali,

che mi fanno sembrare una persona matura.

Non sono per niente matura, mi piace giocare,

cantare in falsetto e fare bau cettete

a ogni bambino che incontro.

E’ il mio modo di stabilire un contatto,

con chi ancora non usa la sua boccuccia per ferirmi,

ma semplicemente per sorridermi.

Mi piace molto fare la mocciosa e non mi sento in colpa

se ancora mi commuovo per una carezza inaspettata,

o se mi lascio abbracciare senza farmi trasportare

dallo stesso impeto, che alcune persone provano verso di me.

E poi che dirvi, ora mi basta il presente perché è molto,

molto complicato e quindi signori miei, ho fatto il primo passo

e ora parlate anche di voi stessi delle vostre reali paure,

dei vostri tormenti, e dei sentimenti.

E che nessuno osi ferire la realtà quotidiana, perché

ognuno di noi sa quanto dolore è propositivo

se condiviso con significato e quanta energia sprecata

in un litigio fine a se stesso.

Possiamo farci la guerra, ma poi?

Ancora violenza, ancora rabbia, ancora finzione.

Chiaro il concerto?

Se posso esprimermi con libertà di pensiero,

mi lascio trasferire sul blog, ma se devo sentirmi annientata

ogni volta, che mi libro nell’aria…

Buona giornata a tutti e alla prossima vita.

Ma esiste un’altra vita?!?

Quindi, tornando a questa vita,

quale parte di noi doniamo agli altri,

ai nostri simili, a noi stessi?

Donare la parte migliore o la peggiore sono solo definizioni

o acronimi di un mal digerito, ‘Porgi l’altra guancia’.

Eh sì, cari miei amici e non,

porgere l’altra guancia non piace a nessuno,

neppure a me che non mi definisco cattiva, ma neppure buona.

E così, quintali di lettere giacciono inesplorate su fogli

resi bianchi dal nostro intercalare cultural-chic.

Mi domando quindi, se chi ha il diritto di esprimere se stesso

è libero di esercitarsi nella sua lingua madre

o può esimersi anche dal monosillabario?

Ogni vita è un romanzo e quindi chi di noi non ha subito abusi,

mobbing, interferenze virtuali o altro?

Personalmente non tollero invasioni di campo e quindi

mi faccio da parte e se non sono sicura di essere digerita,

lascio lo spazio a chiunque voglia dire la sua,

esprimere un parere, che pur a volte non condivido.

Ciò che non m’interessa è la solita manfrina

“tu hai fatto” e “tu hai detto” “io ce l‘ho con te”

e tutti quanti facciamo l’inchino.

Non nutro poteri, il rosso mi appaga come chakra radicante,

l’arancione lo trovo emozionante, il giallo è contenuto.

Ops, sto fondendo i colori  dei primi tre chakra con il corso di pittura,

che mi ha resa felice, poiché guidata passo dopo passo,

sono riuscita a non smentirmi: ‘non sono adatta per l’arte’,

ma amo il ‘Painting with a Twist’ e quindi ci ritornerò al corso e poi…

forse il resto ve lo racconto la prossima volta se ci sarete ancora.

 
 
 
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