Creato da ascolto_donna il 15/06/2008
ascolto donne in difficoltà
 

 

Stati Uniti

Post n°66 pubblicato il 30 Gennaio 2009 da ascolto_donna


Parità sul lavoro per le donne: la prima legge di Obama

Presidente Usa ha firmato il Lilly Ledbetter Fair Pay Act











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© APCOM

Washington, 30 gen. (Ap) - Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha firmato la sua prima legge. Si tratta del provvedimento volto a eliminare discriminazioni sul posto di lavoro, affermando il diritto delle donne a ricevere compensi uguali a quelli percepiti dai colleghi uomini. "Fare in modo che l'economia funzioni vuol dire essere certi che funzioni per tutti", ha detto Obama.

Obama, che ha firmato il Lilly Ledbetter Fair Pay Act dopo avere presentato proprio la donna che dà il nome alla legge che si è battuta a lungo per questa causa, ha sottolineato l'importanza della questione, definendo quello odierno "un giorno meraviglioso".

Ledbetter aveva intentato causa contro la società per cui lavorava con l'accusa di averle provocato perdite per 200.000 dollari sul salario e per una cifra ancora superiore sui contributi pensionistici: si sarebbe infatti accorta delle disuguaglianze rispetto ai colleghi maschi del suo stesso livello dopo 19 anni di lavoro nel colosso dei pneumatici Usa Goodyear di Gadsten, in Alabama.

Le legge annulla di fatto la sentenza del 2007 della Corte Suprema, rendendo più facile per i lavoratori intentare causa contro l'azienda per discriminazione e allungando i tempi disponibili per presentare l'esposto. Finora era possibile intentare causa entro 180 giorni dalla decisione di pagare un dipendente meno dell'altro, mentre la nuova legge allunga i tempi di ulteriori 180 giorni. "Non è solo una questione che riguarda le donne. Riguarda genitori che si ritrovano con meno denaro per l'istruzione e la salute dei figli. Si tratta di potere tenere il riscaldamento acceso e di potere pagare il mutuo e le medicine", ha detto Obama.

Insieme a Obama, che ha firmato il documento nella East Room della Casa Bianca, oltre a Ledbetter, alla quale è stato tributato un lungo applauso, c'erano anche il segretario di Stato Hillary Clinton, prima donna ad avere seriamente cercato la nomination per la presidenza, e Nancy Pelosi, prima donna a essere diventata presidente della Camera. "Ha continuato a combattere perché pensava alle generazioni successive", ha detto Obama parlando di Ledbetter. La questione era stata più volte affrontata dal presidente nel corso della campagna elettorale, anche durante la convention democratica di Denver, quando la sua nomination per la Casa Bianca è stata ufficializzata.

Ars-Emc



 
 
 

I mille volti di Facebbok

Post n°65 pubblicato il 27 Gennaio 2009 da ascolto_donna

Ricominciamo a prendere in mano la situazione, scusateci per il tempo trascorso senza riuscire ad aggiornarci, siamo oberate di lavoro e non siamo riuscite a far fronte a tutto.


Ma ora ci siamo riorganizzate, siamo aumentate e continuiamo a dare informazioni "scomode" a favore e tutela delle donne.


La prossima ci ha fatto riflettere perchè utilizziamo anche noi il canale Facebook e ci siamo interrogate sull'impatto che questo canale ha sulle opiniuoni della gente.


Sul Web i fan degli stupri di gruppo
La politica: regolamentare Facebook








 

Online il gruppo che esalta la violenza Schifani: "Ora dobbiamo intervenire" Veltroni: la pagina va chiusa subito


TORINO
Mentre la politica si divide sul tema della sicurezza e tre nuovi casi di violenze alimentano la polemica sulle città «pericolose», su Facebook nasce un gruppo a favore dello stupro di gruppo. Una goliardata che riscuote pochissimo successo- un solo fan dichiarato- ma che riesce a scatenare un vespaio intorno al social network più famoso del mondo. Il primo ad accorgersi della pagina, dopo la segnalazione di un lettore, è Walter Veltroni. «È una vergogna, quel gruppo su Facebook va chiuso» dice il segretario del Pd. L’allarme di Veltroni rimbalza sul sito, e subito i “naviganti” si scagliano contro il creatore della pagina. «Sei uno schifo di persona» scrivono. E piovono insulti.

Sul tema arriva anche il monito del presidente del Senato Schifani: «Credo che sia giunto il momento che il Senato non solo segnali al governo la delicatezza della questione di gruppi che su siti internazionali inneggiano alla violenza sulle donne o di sostegno a personaggi della mafia, ma che si attivi subito». Come? Regolamentando il sito, dice Gabriella Carlucci, cancellando «d’imperio i gruppi più offensivi e pericolosi». Secondo la vicepresidente della Commissione Bicamerale per l’infanzia «le donne italiane, vittime di abusi carnali, devono essere difese e tutelate. Dopo l’apologia della mafia i fan dello stupro di gruppo. Il social network più famoso del mondo sta diventando sempre di più un luogo virtuale dove impera l’illegalità ma soprattutto l’impunità». Sulla pagina dei fan degli stupri, intanto, sale l’indignazione, ma il gruppo non scompare.

«E' inaccettabile che su Facebook vi sia una community che si dice fan dello stupro ed è dovere degli amministratori del social network cancellarlo immediatamente». Lo dichiara in una nota Silvana Mura, deputata di Idv. «Il fenomeno della violenza sulle donne - aggiunge - è originato in gran parte da stereotipi culturali molto radicati nel tempo. E' necessario dunque impedire ogni forma di pubblicità che possa continuare a rafforzare questi stereotipi. Spetta a chi gestisce il social network vigilare sui contenuti che in esso vengono pubblicati, altrimenti deve essere la polizia postale ad intervenire di ufficio per oscurare qualsiasi contenuto che configuri apologia di reato o istigazione a delinquere».

«È intollerabile che Facebook ospiti gruppi che inneggiano alla criminalità e agli stupri». Lo dice il senatore del Pd Vincenzo Vita. «Senza nulla togliere alla libertà della rete - continua Vita - va detto che Facebook è una comunità specifica che non può non avere sue forme di regolazione. Non è pensabile, quindi, che si possa sorvolare su una vicenda tanto grave».

Abbiamo pensato anche noi ad una risposta : stiamo creando il gruppo

"insieme contro la violenza sulle donne" .

Vi aggiorneremo presto, per far sì che tutte/i possiate aderire e partecipare numerosi.

Margherita
 
 
 

MOGLI A MARITI: BOTTI ILLEGALI?NIENTE SESSO

Post n°64 pubblicato il 12 Dicembre 2008 da ascolto_donna

NAPOLI  - Il 2009, per gli uomini napoletani, potrebbe iniziare nel peggiore dei modi: in 'bianco'. Sì, perché se hanno intenzione di festeggiare l'arrivo del nuovo anno sparando botti illegali, la minaccia delle mogli è chiara: 'Niente sesso'. L'idea è venuta a Vincenzo Sorrentino, assessore comunale di Lettere, piccolo comune del Napoletano, e anche medico del pronto soccorso dell'ospedale Cardarelli. Lui, gli effetti devastanti dei botti, li vede ogni anno: troppi. Da qui l'idea: "Coinvolgere le donne, perché loro sono più convincenti e gli obiettivi li raggiungono sempre". E così, un gruppo di casalinghe ha subito detto di sì.

Del resto proprio a Lettere, come nei vicini comuni, ogni anno sono diversi i feriti dei botti, spesso anche mortalmente. E non è un caso se proprio la 'presidente' di questo comitato, al momento spontaneo, è chi, come Carolina Staiano, ha visto la sua vita segnata proprio dai botti. Il padre di Carolina, casalinga di 42 anni, due figli, è rimasto ferito gravemente proprio dallo sparo di fuochi d'artificio. Ecco perché, tramite un semplice passaparola, ha subito convinto altre casalinghe a scendere in campo. Gli uomini sono, quindi, avvisati: se durante queste feste natalizie e, soprattutto a Capodanno, spareranno botti, per giunta illegali, dovranno rinunciare al sesso. Non solo, su di loro incombe anche una denuncia: se, infatti, le mogli scopriranno che botti illegali sono nascosti in casa, informeranno le forze dell'ordine. "Facciamo di tutto per cercare di prevenire feriti e morti a causa dei botti - dice Vincenzo Sorrentino - purtroppo non riusciamo mai a raggiungere i risultati sperati. Questa volta la nostra speranza sono le donne". In prima linea, in questa iniziativa, c'é anche la Provincia di Napoli che ha subito inserito il neo comitato nella campagna di prevenzione che ogni anno mette in atto contro l'uso dei botti illegali. Al momento le adesioni sono circa 25 e le casalinghe che hanno aderito hanno un'età compresa tra i 25 e i 45 anni, racconta Sorrentino.

Al comitato si può dare il proprio supporto inviando una semplice mail all'indirizzo sesparinientesesso@libero.it. Domani, al caffé Gambrinus di Napoli, ci sarà la presentazione delle prime donne che hanno deciso di aderire. Intanto il passaparola continua: tra le donne ma forse ancora di più tra gli uomini

Vediamo un pò quali saranno i risultati.

 
 
 

Post N° 63

Post n°63 pubblicato il 04 Dicembre 2008 da ascolto_donna

STALKING: CARCERE FINO A 6 ANNI SE CHI MOLESTA E' IL CONIUGE

ROMA - L'aggravante per il reato di stalking scatterà per il coniuge "anche se non separato o divorziato". A stabilirlo è un emendamento del Pd approvato all'unanimità dalla commissione Giustizia della Camera. Il marito che compie molestie ripetute nei confronti della moglie (o viceversa) rischierà così il carcere fino a sei anni. Ma in questo caso non si potrà procedere d'ufficio: dovrà essere la vittima a querelarlo.

Il ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna all'inizio aveva dato parere negativo, ma poi, al termine di "un attento esame e di un dibattito approfondito", spiega il capogruppo del Pd in commissione Donatella Ferranti, "ha espresso un giudizio positivo" e così l'intera Pdl ha votato a favore della norma. "L'emendamento per estendere l'aggravante anche al coniuge - aggiunge Ferranti - è stato messo a punto da noi del Pd con l'aiuto di Carolina Lussana".

L'esame del testo, spiega il presidente della commissione Giustizia della Camera Giulia Bongiorno, potrebbe concludersi tra stasera e domani. Ed è atteso in Aula per il 16 dicembre. "Ma la cosa importante - aggiunge - è che sinora si è lavorato in un clima di raro accordo, con l'obiettivo di arrivare ad una vera tutela della donna. E' stata una discussione pacata e nel merito. Sono estremamente soddisfatta".

E soddisfatto è anche il capogruppo del Pdl in commissione Enrico Costa che si rallegra per l'intesa che si sta creando su un testo "così importante e delicato". "Se avessimo fatto una corsa a 100 all'ora - osserva riferendosi ai tempi dell'esame considerati da alcuni troppo lenti - probabilmente non saremmo riusciti ad arrivare ad una condivisione così ampia del provvedimento".

L'ipotesi sulla quale si sta lavorando ora è che la possibilità di procedere d'ufficio resti solo nel caso che la vittima delle molestie ripetute sia un minore diversamente abile. "Ma su questo - sottolinea Francesco Paolo Sisto (Pdl) - non abbiamo ancora votato. Se ne deve ancora parlare".

Le parti della proposta di legge che hanno già passato il vaglio della commissione prevedono invece: l'inserimento del reato di stalking, cioé di 'Atti persecutori', nel nostro ordinamento; e la possibilità di estendere l'aggravante, cioé infliggere una pena maggiore, per il coniuge e per la persona "che sia stata legata da relazione affettiva con la persona offesa". Si sta ancora discutendo, invece, se arrivare al carcere fino agli otto anni, in caso di recidiva.

RESPINTA AGGRAVANTE OMOFOBIA

Nella scorsa legislatura aveva creato un tale scontro tra i poli in commissione Giustizia della Camera da impedire l'approvazione del testo. E oggi e' stata respinta con i voti della maggioranza anche se presentata sotto forma di aggravante per il reato di stalking: si tratta dell'omofobia, cioe' delle violenze commesse per motivi di discriminazione anche per orientamento sessuale o identita' di genere.

Lega e Pdl, infatti, spiega il capogruppo del Pd in commissione Donatella Ferranti, ''hanno bocciato il nostro emendamento con il quale chiedevamo che venisse inserita tra le aggravanti l'omofobia: la violenza commessa per motivi di discriminazione anche per motivi di orientamento sessuale o di identita' di genere''. Eppure, aggiunge la parlamentare, ''il ministro per le Pari Opportunita' Mara Carfagna aveva promesso che avrebbe dato parere positivo a questa proposta anche durante la sua intervista a 'Le invasioni barbariche'''. ''E io - prosegue Ferranti - dopo la bocciatura dell'emendamento gliel'ho ricordato. Ma lei non mi ha neanche risposto...''.

Finalmente un passo avanti !! M

 
 
 

Post N° 62

Post n°62 pubblicato il 28 Novembre 2008 da ascolto_donna

Xenofobia: Ue, ok a legge quadro

Commissario Giustizia Ue, razzismo non ha posto in Europa

(ANSA) - BRUXELLES, 28 NOV - I ministri della Giustizia dell'Ue hanno dato oggi il via libera finale alla decisione quadro sul razzismo e la xenofobia. Con questo provvedimento si introducono sanzioni fino a tre anni di carcere per chi incita pubblicamente alla violenza o all'odio. ''Il razzismo e la xenofobia non hanno posto in Europa'', ha commentato il commissario Ue alla giustizia, sicurezza e liberta' Jacques Barrot.

 
 
 

Post N° 61

Post n°61 pubblicato il 27 Novembre 2008 da ascolto_donna
Foto di ascolto_donna

Anoressia, Meloni: al via lotta online

ROMA - "Sono circa 300mila i siti internet in Italia che inneggiano all'anoressia. Un fenomeno dilagante e preoccupante su cui il Governo ha deciso di intervenire su più fronti, tentando di offrire un'alternativa, proprio nella rete, con notizie positive date da esperti nel linguaggio adoperato dai giovani, come email, chat e forum". E' quanto ha detto Giorgia Meloni, ministro della Gioventù, alla presentazione del sito 'Timshel' contro anoressia e bulimia, frutto di un progetto congiunto del ministero del Welfare, della Gioventù e dell' ospedale pediatrico Bambin Gesù. "Si tratta di un progetto che era già stato incardinato dal precedente Governo - ha spiegato Meloni - nell'ambito del protocollo Guadagnare salute, e che noi abbiamo deciso di portare avanti per far fronte a un problema dilagante. Abbiamo scelto internet perché è proprio lì che il fenomeno sta assumendo le sue dimensioni più preoccupanti". Uno dei problemi su cui il Governo vuole intervenire è quello di impedire la nascita di questi siti internet 'pro-ana', "che per un vuoto normativo sono ancora legali nel nostro Paese - ha concluso - si tratta di un problema cui stanno lavorando tutti in Europa. Come strumenti cui il Governo sta pensando ci può essere o una proposta di legge o un regolamento interpretativo di norme già esistenti".

Vi posto un video secondo me molto significativo anche se crudo.

Un abbraccio a tutte le persone che soffrono a causa dei disturbi alimentari.Margherita

http://it.youtube.com/watch?v=ic3yj0knbPc

 
 
 

Post N° 60

Post n°60 pubblicato il 17 Novembre 2008 da ascolto_donna

Proteina diffonde cancro a pancreas, Si tratta di una particolare chemochina

(ANSA) - MILANO, 17 NOV - C'e' una proteina alla base del meccanismo che porta le cellule del tumore del pancreas a diffondersi in altri organi attraverso i nervi. Raro (colpisce il 5% della popolazione)ma mortale (solo il 5% dei pazienti operati puo' sperare nella guarigione):e' considerato uno dei 'big killer' dell'oncologia.E' stata scoperta una delle basi molecolari che diffonde il cancro: e' una particolare chemochina una proteina appartenente a una famiglia di sostanze attive nella risposta immunitaria.

So che di solito non parliamo di queste cose ma la mia nonna, una delle persone che più ho amato nella mia vita è stata portata via a soli 64 anni da questo male e sapere che ora se ne sa di più mi sembra una vittoria.

Grazie a tutti.

PS: Ti voglio bene nonna ovunque tu sia.

 
 
 

Post N° 59

Post n°59 pubblicato il 17 Novembre 2008 da ascolto_donna
Foto di ascolto_donna

Istat,1 minore su 4 e' figlio unico

Ragazzi sempre piu' autonomi il 40% ha le chiavi di casa

(ANSA) - ROMA, 17 NOV - Un minore italiano su 4 e' figlio unico e uno su due ha un solo fratello:cosi' l'Istat in un'indagine multiscopo relativa al 2008.

Diminuisce la percentuale (dal 40,5% al 32,2%) di famiglie 'tradizionali',con padre che lavora e madre casalinga (il 55% al Nord il 26,8% al Sud), mentre aumenta quella dove entrambi i genitori lavorano (dal 40,2% al 43,8%).Inoltre bambini e ragazzi sono sempre piu' autonomi: il 40% tra i 6 e i 17 anni ha le chiavi di casa e uno su 2 rientra dopo le 22.

Questa notizia mi è sembrata interessante.

Le vostre famiglie rientrano nella statistica o avete qualche situazione particolare.

Lasciate le chiavi di casa ai vostri figli? La mia è ancora troppo piccola (solo 3 anni) ma credo che quando sarà un pò più grande avrà sicuramente libero accesso alle chiavi.

Che ne pensate?
Un saluto a tutti M.

 
 
 

Christian

Post n°58 pubblicato il 15 Novembre 2008 da ascolto_donna
Foto di ascolto_donna

Oggi è nato un altro bimbo sotto la stella dell'Associazione: è nato Christian, Tanti auguri a mamma Tatiana e papà Andrea

                                                           L'Aquilone Rosa Onlus

 
 
 

Post N° 57

Post n°57 pubblicato il 13 Novembre 2008 da ascolto_donna
Foto di ascolto_donna

«Sono stata stuprata»
Alanis Morissette: rivelazioni choc sulla sua vita privata, a partire da una violenza subita a 14 anni, passando per anoressia e bulimia. Ora sta pensando di scriverci un libro. Fa bene o è solo un modo per fare soldi sulle proprie tragedie personali?

«Sono stata vittima di stupro quando ero ancora una minorenne, avevo appena 14 anni. Racconterò tutto in un libro». Alanis Morissette ha sganciato una bomba dalle pagine del tabloid inglese Daily Mail. La cantante è pronta fare rivelazioni choc in un'autobiografia che avrebbe già cominciato a scrivere. A dire il vero, però, le rivelazioni choc le fa già nell'articolo appena pubblicato.

«Dopo lo stupro ho provato tanta vergogna - racconta - e ne provo ancora. Il libro mi aiuterà a liberarmene completamente». L'album Jagged Little Pill era zeppo di rabbia, spiega, perché conteneva tutte le frustrazioni di quell'orribile violenza. «A inizio carriera, poi, mi hanno detto che ero troppo grassa e che per questa ragione non avrei mai sfondato nello showbusiness. Ho sofferto di anoressia e bulimia a causa di queste frasi». 

Secondo me la Morissette ha avuto un grande coraggio a raccontare i drammi della sua vita. Molte donne si identificheranno nella sua forza e si sentiranno meno sole. Grazie Alanis. MARGHERITA 

 
 
 

Post N° 56

Post n°56 pubblicato il 08 Novembre 2008 da ascolto_donna

SE LAVORA SOLO LUI, IL CONTO CORRENTE DI FAMIGLIA E' DEL MARITO

di Francesca Brunati

MILANO - Se in famiglia il marito è l'unica fonte di reddito, appartiene esclusivamente a lui il denaro depositato sul conto corrente cointestato anche alla moglie casalinga, con la quale è sposato in regime di comunione dei beni e dalla quale si è separato. E' quel che emerge da una sentenza, di recente impugnata, con cui il Tribunale di Milano ha assolto un uomo, padre di due figli, dall'accusa di violazione degli obblighi di assistenza familiare dopo che la ex moglie, in separazione di fatto e prima dello scioglimento del matrimonio, aveva prelevato una cospicua somma dal conto comune per le esigenze di casa. Il tribunale, inoltre ha anche sostenuto che frasi del tipo "mantenuta", "sei grassa, chi ti vuole", sebbene contrarie al buon gusto, sono irrilevanti ai fini del reato di maltrattamenti.

La vicenda per la quale l'uomo, denunciato dalla moglie, è finito imputato anche per maltrattamenti in famiglia, va dall'autunno del 2003 all'estate del 2005. Lui, libero professionista, e lei, impiegata in congedo dal lavoro per seguire i due bimbi ancora piccoli, uno dei quali malato. La moglie nei ritagli di tempo dà una mano al marito: piccoli lavoretti svolti da casa, come la battitura di elaborati o la redazione di fatture. I due cominciano a litigare in modo pesante. Il matrimonio va alla deriva fino ad arrivare, per volere di lei, alla richiesta di separazione.

Lui, su invito della moglie, a luglio di tre anni fa se ne va. Lei nel giro di due mesi e con più operazioni, preleva da uno dei due conti correnti di famiglia 76 mila e 500 euro circa, cifra che, come ha più volte ripetuto in seguito, è servita per il menage dei piccoli. Anche perché il marito, da quando cambia casa, non versa più un euro per il mantenimento dei due bimbi e il rimborso di un prestito bancario. Per questo e per i litigi anche violenti, la moglie lo denuncia e lo fa finire sotto processo. Lo scorso giugno il giudice monocratico della terza sezione penale Michele Montingelli, oltre ad aver assolto l'ex marito e padre dall'accusa di non aver pagato gli alimenti ai figli minorenni "perché il fatto non sussiste", ha derubricato il reato di maltrattamenti in famiglia in percosse, lesioni, ingiurie e un singolo episodio di violenza privata, condannandolo a 40 giorni di carcere sostituiti con una multa di 1520 euro e a 3 mila euro di risarcimento. Nell'assolvere l'uomo il giudice ha ritenuto che, come più volte ha sottolineato, "le disponibilità di denaro esistenti sui conti correnti intestati ai coniugi fossero, in epoca antecedente allo scioglimento della comunione, ed in linea con l'attuale orientamento della Suprema Corte, di esclusiva proprietà" di lui.

Proprio perché il denaro era "di pertinenza" del marito, i prelievi effettuati, sebbene depurati del 20 per cento a titolo di retribuzione per l'aiuto dato al marito nell'ambito della sua professione (la somma residua è di circa 61.600 euro), sono andati a "sostanziare - prosegue la motivazione - una condotta contraddistinta da rilevanza penale" (appropriazione indebita o sottrazione di cose comuni). E non solo. Il giudice ha stabilito che la cifra prelevata era anche "oggettivamente idonea a consentire" i mezzi di sussistenza ' calcolati in 1600 euro mensili - per i figli e il rimborso del finanziamento sia per i mesi in cui non sono stati versati gli alimenti sia per i mesi successivi fino al pareggio tra debito e credito. ''Risulta pertanto del tutto smentito" che l'ex marito "abbia fatto mancare, in questi ultimi due anni e 10 mesi i mezzi di sussistenza ai figli minori, posto che - continua - egli ben sapeva, ovviamente, come nella disponibilità della moglie fossero entrate somme, in realtà di sua proprietà, del tutto idonee a soddisfare tali esigenze".

 "Si pensi in definitiva ' sottolinea il giudice ' quanto potrebbe essere arduamente sostenibile non solo sul piano del diritto ma anche sotto un profilo di buon senso comune, poiché in ultima analisi sfociante in un incoraggiamento alla realizzazione di condotte illecite", sostenere che l'ex marito "dopo essere stato espropriato di somme indubbiamente di sua pertinenza" per una cifra "tale da permettere abbondantemente di garantire ai figli i mezzi, avrebbe dovuto duplicare il contributo, iniziando a versare mese per mese ciò che la moglie si era già assicurata per anni". La sentenza è stata impugnata dalla Procura generale di Milano (che tra l'altro censura la valutazione delle espressioni "sei una mantenuta" e "sei grassa, chi ti vuole") e dalla ex moglie e madre dei due piccoli assistita dall'avvocato Laura Panciroli. Il legale, nel suo ricorso, ha tra l'altro evidenziato: "Il giudice pare voler ignorare come tutte le risorse in comunione siano destinate a soddisfare le esigenze del nucleo famigliare e costituiscano patrimonio comune".

Cosa ne pensate?

Secondo me rispetto al discorso del mantenimento è giusto che 70.000 vadano a coprire il dovuto almeno per qualche tempo; ma arrivare a dire che i soldi guadagnati dal marito sono sua esclusiva proprietà, nonostante la comunione dei beni, è assurdo e offende tutte le donne casalinghe che passano così da "mantenute". Inoltre sminuire la violenza domestica è gravissimo, non vorrei offendere nessuno ma non è che il giudice sia un pelino maschilista? un abbraccio a tutti. M.

 
 
 

Preferisci il sesso o il sonno?

Post n°55 pubblicato il 29 Ottobre 2008 da ascolto_donna
Foto di ascolto_donna

WASHINGTON - E' ufficiale: gli uomini preferiscano il sesso, le donne il sonno. Uno studio canadese ha confermato la cosa. Su 1670 persone intervistate, il 57% degli uomini ha dichiarato che vorrebbe avere più rapporti sessuali, mentre il 55% delle donne preferirebbe piuttosto dormire. L'8% ha risposto non so, il 4% ha preferito non rispondere. Lo studio commissionato dal Better Sleep Council of Canada, un gruppo di produttori e venditori dell'industria di materassi, ha voluto indagare sulle abitudini dei canadesi legate al riposo. Oltre la metà delle donne, il 58%, rispetto al 43% degli uomini, si è detta non interessata a rapporti sessuali dopo una notte di sonno disturbato. Il 73% degli intervistati ha dichiarato inoltre che la propria relazione ha subito problemi per la mancanza di sonno. 

 
 
 

E' nato

Post n°54 pubblicato il 22 Ottobre 2008 da ascolto_donna

E' nato sotto la buona stella il primo pargoletto della nostra Associazione, MATTIA!

Un grosso bacio ed un enorme augurio di tanta felicità alla mamma ed al papà!

L'Aquilone Rosa Onlus

 
 
 

Donne Prete

Post n°53 pubblicato il 16 Ottobre 2008 da ascolto_donna
Foto di ascolto_donna

CITTA' DEL VATICANO - Come preannunciato in conferenza stampa, nel giorno di Santa Teresa d'Avila che per prima, 400 anni fa chiese l'inclusione delle donne nella gerarchia ecclesiastica, dodici "aspiranti diaconesse" che rivendicano l'ordinazione delle donne nella Chiesa cattolica hanno sfilato in piazza San Pietro, indossando gli abiti tradizionali, viola e bianchi, che portavano le donne nella chiesa primitiva.

Vicino a un gruppo di crocerossine che si trovavano in piazza dopo l'udienza generale del Papa, le signore hanno distribuito volantini ai presenti. Consegneranno alle guardie svizzere agli ingressi del Vaticano una petizione a favore della ordinazione delle donne prete.

"Siamo qui per rompere il silenzio del Vaticano e chiedere alla gerarchia l'ordinazione delle donne a vescovi e diaconi". E' una sola voce quella delle rappresentanti dei movimenti religiosi che si battono per l'ordinazione delle donne nella chiesa cattolica.

 "Il Vaticano ha un'influenza in tutto il mondo - ha spiegato Aysha Taylor della Conferenza per l'ordinazione delle donne - ma l'opera della Chiesa nel mondo non è completa perché si regge solo su una gamba e usa una sola mano: quelle degli uomini".

 "E' la stessa Bibbia che chiede uguaglianza fra uomini e donne - ha sottolineato Angelika From, appartenente al movimento We are Church - e ogni altra interpretazione delle sacre scritture è ingiusta e scorretta". Le rappresentanti dei movimenti per l'ordinazione delle donne hanno spiegato che già nella chiesa primitiva le donne avevano grandi responsabilità e occupavano dei ministeri e vorrebbero domandare al Papa quindi perché sono state ignorate quelle tradizioni, facendo prevalere l'esclusività dell'uomo come diacono o vescovo. Le 'aspiranti diaconesse'' sfileranno fra breve verso la Città del Vaticano indossando gli abiti tradizionali, viola e bianchi, che portavano le donne nella chiesa primitiva.

Ciao a tutti. bell'argomento, voi cosa ne pensate?

 
 
 

Post N° 52

Post n°52 pubblicato il 06 Ottobre 2008 da ascolto_donna

Una donna alla vicepresidenza in Sudafrica

Baleta Mbeke è la nuova vicepresidente della repubblica democratica del Sudafrica. La nomina è arrivata con l’elezione del neopresidente Kgalema Motlanthe.
Con l’elezione del nuovo presidente Kgalema Motlanthe, la speaker del Parlamento, Baleta Mbeke, è stata scelta per la vicepresidenza del Sudafrica dall’African national congress (Anc), il partito che controlla i due terzi dei deputati.

Ancora una donna ai vertici del potere dunque, anche se come vice. Il neopresidente Kgalema Motlanthe, eletto dall’Assemblea nazionale con 269 voti su 360, resterà in carica fino alle prossime elezioni che si terranno molto probabilmente tra aprile e maggio. Solo allora si saprà quale sarà l’effettivo capo di Stato del Sudafrica e chi sarà destinato a fare il/la vicepresidente per un intero mandato. Il nome più probabile per ora sembra essere quello di Jacob Zuma, attuale segretario dell’Anc, che per motivi procedurali, e soprattutto per opportunità politica, non poteva essere investito subito della carica.

 
 
 
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