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Mercoledì 29 Settembre 2010, |
MIRANO – Potenziamento dei servizi nelle frazioni, stop all’incremento delle attività produttive, sviluppo ecocompatibile e un parco per il graticolato romano, magari con una torre-museo per permettere a cittadini e visitatori di contemplarne la bellezza dall’alto. Il futuro di Mirano prenderà forma nei prossimi 12 mesi: Provincia e Comune di Mirano, ieri mattina, hanno firmato il tanto atteso accordo di pianificazione. La doppia sigla del vicesindaco Alberto Semenzato e del vicepresidente della Provincia Mario Dalla Tor, darà il via alla realizzazione del Pat (Piano di assetto del territorio, il nuovo piano regolatore) che disegnerà la Mirano del domani. Per ora, si è concordato solo sulle linee guida del patto. Ovvero: sviluppo equilibrato per gli spazi abitativi-residenziali, dando la precedenza ai centri abitati della periferia. Le frazioni verranno valorizzate, potenziate anche nei servizi, per cercare di metterle al pari con il centro storico. Blocco (o quasi) dell’urbanistica dedicata alle attività produttive. A Mirano, quelle esistenti sono state giudicate più che sufficienti. Spazio all’ambiente e al turismo: salvaguardia degli spazi verdi e del graticolato romano saranno una priorità per gli architetti che redigeranno il Pat. E a proposito del parco del graticolato, il vicepresidente Mario Dalla Tor lancia una proposta destinata a far discutere. «Mi piacerebbe vedere realizzata una torre con museo per meglio osservare dall’alto il graticolato – ha detto nel corso dell’incontro il numero due di Ca’ Corner – Ciò servirebbe a dare qualità e ricchezza a questo patrimonio storico della città». Il nuovo Pat, secondo Dalla Tor, servirà a ridare a Mirano un ruolo da leader nel proprio comprensorio. «Mirano ha tutte le carte in regola per diventare la capitale del Miranese, si tratta infatti di una realtà dove ben si coniugano arte, cultura ed ambiente. Attraverso il Pat ogni Comune può intensificare e migliorare la propria identità». |
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................La nuova disciplina ha una durata limitata a due anni a partire dalla data di entrata in vigore della stessa, cioè l’11 luglio 2009 e quindi fino all’11 luglio 2011, anche se i suoi effetti si produrranno per l’intero arco di validità dei titoli abilitativi degli interventi;
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Venerdì 23 Ottobre 2009,La Commissione Urbanistica ha approvato alla unanimità la delibera con cui il Comune recepisce il Piano Casa, che sarà varata nel consiglio di lunedì. A conferma di come su questo tema sentito dalla gente ci sia stato un buon lavoro di squadra tra Giunta, tecnici, maggioranza e minoranza nel dirimere gli aspetti lasciati dalla Regione alla competenza dei Comuni. La linea, come ha spiegato il sindaco Brunello, è stata di recepire le opportunità edilizie introdotte dal Piano Casa, ma nel rispetto delle previsioni del Prg vigente. L’applicazione dell’ampliamento degli edifici esistenti del 20% del volume (se a uso residenziale) o della superficie coperta (se a diverso uso) è subordinata al rispetto delle norme su distanze dai confini, strade e altri edifici, come da Prg; del decoro, come da regolamento edilizio, e dei parametri e dotazioni urbanistico-edilizi (parcheggi, etc). Consentita, invece, la deroga nelle altezze massime prescritte dal Prg nelle varie Zto (zone territoriali omogenee): di 2,70 metri di altezza utile (un piano) per le unità residenziali escluso l’eventuale sottotetto fino a 140 centimetri, e di 3,50 metri per le restanti destinazioni. La percentuale di un ulteriore 10% concesso nel caso di uso di tecnologie con fonti di energia rinnovabile viene poi subordinata all’uso di queste fonti in tale misura: 3 Kwh per i primi cento metri quadri di superficie utile; 1 Kwh per ogni cento mq ulteriori. Si potrà anche cumulare al 20% i 150 metri cubi di ampliamento già concessi dal Prg ma qui non basta solo la Dia, ci vorrà il Permesso di costruire. Sull’articolo 3 del Piano Casa che consente di demolire e ricostruire gli edifici ante 1989 con un bonus fino al 40% di volume esistente (nel residenziale) e di superficie coperta (per gli edifici a diverso uso, come capannoni), il Comune escluderà l’applicazione di tale norma dalle aree produttive prossime a zone residenziali, con specifico riferimento alla zona industriale di Olmo. Essa, inoltre, viene subordinata al permesso di costruire previo parere della commissione edilizia per verificare compatibilità e qualità dell’intervento se l’ampliamento superi 1000 metri cubi per la destinazione residenziale, i 500 metri qquadri di superficie coperta per quella produttiva e i 250 mq per la terziaria. Anche qui si dovranno rispettare le norme su distanza decoro e quant’altro, con l’ulteriore obbligo del Piano Attuativo dove previsto dal Prg, ed è concessa la deroga sulle altezze nella stessa misura riconosciuta per il normale ampliamento.http://carta.ilgazzettino.it/LeggiGiornale.php?TipoVisualizzazione=&CodSigla=VE&NumPagina=23&AnnoPagina=2009&MesePagina=10&GiornoPagina=23
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Entra nella fase attuativa il Piano Casa del Veneto. Alla Legge Regionale 14/2009 dello scorso 8 luglio per il rilancio del settore edilizio nel rispetto dell’ambiente, hanno fatto seguito due Delibere di Giunta che definiscono in concreto le modalità per la diffusione delle energie rinnovabili e i bonus volumetrici sugli edifici non residenziali. Con la Delibera di Giunta 2508/2009 del 4 agosto, la Regione ha definito la tipologia di pensiline e tettoie rientranti nella norma per il rilancio delle costruzioni, la superficie massima occupabile con l’impianto e le modalità di intervento dei Comuni. Impianti ammessi: è consentita la realizzazione di impianti solari termici con un limite di 6 kW, di impianti fotovoltaici con un limite di 6 kWp o di una combinazione dei precedenti con un massimo di 6 kW, potenza riferita alla singola unità abitativa. Strutture: Sono considerate pensiline e tettoie le strutture sporgenti da edifici destinati ad abitazione con altezza media non superiore a 3,5 ml dal piano campagna o 2,5 ml dal piano pavimento sul quale vengono realizzate. Gli eventuali serbatoi non integrati nella copertura non possono essere collocati sulla struttura. La superficie massima di un impianto può raggiungere i 60 metri quadri. I Comuni non potranno applicare nessun onere di costruzione. Prima della presentazione della Dia devono essere acquisite la Via e le autorizzazioni paesaggistiche necessarie. Devono sempre essere tenute presenti le normative in materia di distanze e altezze. Sostituzione edilizia: Il Piano Casa regionale prevede bonus del 40% per la demolizione e ricostruzione di edifici residenziali e a destinazione diversa purchè situati in zona territoriale propria e a patto di utilizzare le tecniche di bioedilizia e le linee guida contenute nella Legge Regionale 4/2007. Nel caso degli edifici residenziali le linee guida rispecchiano i propositi della L.R. 14/2008, con qualche aggiustamento solo per la quantificazione della volumetria coinvolta, mentre per quelli a destinazione diversa sono state necessarie delle integrazioni, contenute nella Delibera 2499/2009 del 4 agosto. Per la graduazione degli incentivi volumetrici saranno tenute in considerazione qualità ambientale, consumo di risorse, carichi ambientali, ventilazione, servizi, qualità di gestione e accessibilità ai trasporti.(FONTE EDILPORTALE)
Rinnovabili: Secondo la norma, in deroga agli strumenti urbanistici e ai regolamenti comunali è possibile realizzare pensiline e tettoie sugli edifici esistenti alla data dell’11 luglio 2009 per l’installazione di impianti solari termici e fotovoltaici di potenza non superiore ai 6 kWp.
http://www.architetturafacile.com/attuazione-piano-casa-veneto.htm
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mappale 1.432
mq.10.910
mappale 1.079
mq. 2.954 coperto mq. ....... mc. .......
mappale 1.074
mq. 2.750 coperto mq. ....... mc. .......
mappale 1.069
mq. 2.009 coperto mq. ....... mc. .......
mappale 1.688
mq. 450 coperto mq. ....... mc. .......
TOTALE 1° LOTTO MQ. 19.073
coperto 5.009
mc. 26.000
secondo lotto
mappale 1.687-6-5-4
mq. 707 coperto mq. ...... mc. 2.000
terzo lotto
mappale 1.073
mq. 150 coperto mq. ....... mc. 573
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articolo 11 della Legge 133/2008, che ha convertito il Decreto Legge 112/2008 sull’incremento dell’offerta di abitazioni di edilizia residenziale pubblica. Dalla sua entrata in vigore ci saranno 180 giorni di tempo per inoltrare le proposte al Ministero. Tutti potranno risultare assegnatari di una abitazione locata a canone sostenibile e sociale. Alcuni alloggi saranno anche destinati in proprietà come prima casa. I nuovi alloggi realizzati saranno locati per non meno di 25 anni a canone agevolato o per almeno 10 anni con promessa di vendita. Una volta scaduto il termine, gli appartamenti saranno offerti in prelazione agli inquilini ad un prezzo massimo pari al costo iniziale rivalutato dell’1,3% su base annua, o in forma individuale, ad un prezzo massimo pari al costo iniziale rivalutato del 2% oltre l’inflazione reale. Possibile anche la cessione degli immobili sul mercato o l’offerta a Comuni ed ex Iacp.
All’edilizia residenziale pubblica si assoceranno project financing, agevolazioni per le cooperative edilizie e un sistema integrato di fondi immobiliari, che può già contare su 150 milioni di euro, risorse in parte confluite dalla Finanziaria 2007. Una cifra che secondo le stime attiverà investimenti pari a 3 miliardi di euro. Si prevede la collaborazione con gli Enti Locali, così come la riqualificazione urbana delle aree demaniali.
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1) oneri primari e secondari
22/23€ mc.
2) costo progetto e seguire i lavori
7% del costo di costruzione da 21 a 24,5€ mc.
3) urbanizzazione
4) costo di costruzione
strutture 120-150€ mc.
grezzo avanzato con tutto esterno 250€ mc.
tutto da 300 a 350€ mc. massimo
5) varie
1)+2)+3)+4)+5) da 350 a 400€ mc.
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é possibile proporre al comune uno scambio: volumi al posto di opere di pubblica utilità?
lunedi 13 luglio 2009 primo approccio, da studiare valore area su totale( da minimo20 al 25% valore pieno)
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Il Consiglio Veneto ha approvato la proposta di legge ”Intervento regionale a sostegno del settore edilizio e per favorire l’utilizzo dell’edilizia sostenibile e modifiche alla legge regionale 12 luglio 2007, n.16” che integra, in alcuni punti, l’accordo Stato-Regioni del marzo scorso, prevedendo interventi a favore sia della residenza, sia del produttivo.
I comiuni avranno fino al 30 ottobre per deliberare se e con quali limiti applicare la normativa.
http://www.consiglioveneto.it/crvportal/pdf/pratiche/8/pdl/PDL_0398/3000_5Ftesto_20licenziato_20da_20commissione.pdf
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http://www.agenziaterritorio.it/site...sidenziale.pdf/
http://www.investireoggi.it/forum/rapporto-immobiliare-4-trimestre-2008-vt40318.html
1985-----n. 430.000
1986-----n. 464.000
1987-----n. 464.000
1988-----n. 494.000
1989-----n. 476.000
1990-----n. 519.000
1991-----n. 558.000
1992-----n. 467.000
1993-----n. 503.000
1994-----n. 497.000
1995-----n. 504.000
1996-----n. 483.000
1997-----n. 525.000
1998-----n. 578.000
1999-----n. 642.000
2000-----n. 690.000
2001-----n. 681.000
2002-----n. 762.000
2003-----n. 763.000
2004-----n. 804.000
2005-----n. 833.000
2006-----n. 845.051
2007-----n. 809.000 - 4%
2008-----n. 686.587 -15%
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Studio del Centro studi Confindustria (CsC) i prezziimmobiliari Italiani nel 2008 sono calati del 2,2% nel 2009 caleranno del 8%.
Rapporto prezzo case/reddito ( media di lungo periodo 100):
Germania ( 4°trim.08)----------------64,5
Giappone ( 1°trim.09)----------------65,9
Stati Uniti ( 1°trim.09)-----------------88,4
Mediastorica di lungo periodo=100
Italia ( 3°trim.08)----------------111,5
Irlanda ( 4°trim.08)----------------121,2
Regno Unito (4°trim.08)---------------126,0
Francia ( 4°trim.08)---------------132,3
Spagna ( 1°trim.09)----------------138,7
Olanda (1°trim.09)----------------145,5
In Italia il mutuo rispetto al valore dell’immobile è mediamente del 71%.
Nel 2009 il calo delle compravendite sarà del 20%.
Rendimento lordo case in affitto 3,9%.
fonte: il sole 24 ore
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Zona di entroterra veneziano.
Cubatura complessiva 2.450 ( in mq. 816 ) su mq. terreno 2.450 indice 1:1.
Possibilità di 6 bifamiliari
Prezzo d'acquisto cubatura € 200/mc.---totale € 490.000
Costo oneri al comune € 18/mc.-----------totale € 44.100
Costo lottizzazione---------------------------totale € 50.000
Costo progetti e professionisti-------------totale € 30.000
Costi bancari/vari/ecc./ecc.------------------totale € 50.000
Costruzione al grezzo avanzato € 130---totale € 318.500
TOTALE AL GREZZO--------------------------- € 982.600
Prezzo di vendita € 250.000 cad.----------- totale € 1.500.000
Costi di vendita 5%
NETTO € 1.425.000
ricarica 45%
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Da notare che i prezzi degli immobili sono considerati a moneta costante, quindi de inflazionati. Riflessioni.
a) la visualizzazione di uno spaccato di 34 anni(dal 1975 al 2008) è statisticamente valido.
b) Pur attese le variabili che possono aver influenzato il mercato (tassi di interesse, inflazione, aspettative,etc etc) e la correttezza dei prezzi segnalati (prima la tassazione avveniva sul prezzo dichiarato, ora sul valore catastale indipendentemente dal prezzo reale), ilgrafico evidenzia 3 cicli: 2completi, l'altro (quello che ci interessa) in divenire.
NTN sono il numero delle compravendite.
1° CICLO anni 1975-84:
3 anni (75-77) con prezzi (120) stazionari o in lieve calo e NTN crescenti ;
3 anni (78-80) di aumento delle quotazioni e delle contrattazioni (prezzi a 170 con un incremento del 43% circa);
1 anno (81) diprezzi stabili e contrazione delleNTN (-30%);
3 anni (82-84) di cali dei prezzi (145, circa - 15%) e delle NTN;
2° CICLO anni 1985-1995:
2 anni (85-86) di prezzi stabili ed aumentodellecontrattazioni;
4 anni (87-90) di crescita (prezzo 250 +75%);
1 anno (91) diprezzi stabili e NTN in calo (-30%);
4 anni (92-95) di cali dei prezzi (190,-25%) con NTN stabili;
3° CICLO INCOMPLETO dal 1996 a 2008:
5 anni (1996-2000) di stasi (in finale lieve aumento) dei prezzi e NTN in crescita anche sostenuta (+30%);
7 anni di crescita (2001-2007) dei prezzi (300,+60%) e delle NTN (tranne per l'ultimo anno, lieve calo);
1 anno (2008) di prezzi stabili e NTN in forte calo (-16%)
mancano i dati del calo iniziato con 2009
Considerazioni:
a) al termine della fase espansiva, seguono NTN in netto calo e prezzi costanti per circa 1 anno, 1 anno e mezzo (cosa avvenuta trafine 2007 e tutto il 2008).Ne consegue che dal 2009 dovrebbe iniziare la fase calante;
b) il calo o l'aumento delle contrattazioni influenzano il corso dei prezzi in maniera disomogenea: nel 1° e 3° ciclo la connessione è direttamente proporzionale, nel 2° ciclo tanto la crescita quanto il calo si hanno in presenza di sostanziale invarianza delle NTN;
c) alla fine di ogni ciclo, il prezzo degli immobili è sempre superiore al dato di partenza (1° ciclo prezzo finale 145 e prezzo iniziale 120, quindi +25% ;
2°ciclo prezzo finale 190, quindi + 30%).
Nel 3° ciclo il prezzo finale è circa300, + 60%.
Quindi, da quanto sopra, dovrebbe essere iniziato il ciclo discendente che dovrebbe terminare quando i prezzi saranno pari al prezzo iniziale (190) +25/30%, quindi tra i 235 ed i 247, con una diminuzione negli anni 2009/seguenti del 20% (da circa 300 a 240, quale media tra 235 e 247);
d) essendovi una relazione nel 1° e 2° ciclo tra anni di crescita ed anni di calo ( 3 anni e 3 anni nel 1° ciclo, 4 anni e 4 anninel 2° ciclo), è possibileche nel 3° ciclo, dove gli anni di crescita sonostati 6,l'andamento calante/stazionario dei prezzi giunga sino al 2013/2014. Questo dato è influenzabile dall'intensità della riduzione dei corsi, che, come visto,dovrebbe arrestarsi + o - a 240.
e) i dati di riferimento sono evidentemente medie nazionali. Quindi vi saranno zone i cui prezzi sono cresciuti meno della media(e quindi il calo sarà inferiore al 20%), altre zone dove sono cresciuti di più(città capoluogo, Romae Milano in primis) e dove saranno possibili cali superiori.
http://www.complexlab.com/Members/nicolaantonucci/immagini/immobili_nidodape_2008.j
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venerdi 6 marzo 2009.Il giorno in cui tutte le borse mondiali segnano il punto più basso e che tutto il mondo economico e non è nel pessimismo più assoluto da tempo immemorabile.
Berlusconi annuncia:“un piano straordinario con effetti eccezionali sulla casa”.
Sembra che il piano sia stato studiato da Tremonti e Ghedini recependo dei provvedimenti allo studio nella regione veneto.
martedi 10 marzo 2009.La giunta regionale veneta approva un piano casa con ampliamenti delle abitazioni e commerciali del 20% e 30% se abbattimento e ricostruzione
venerdi 20 marzo 2009.Sul web si trova la bozza del decreto legge con il c.d.u.
art.2.comma.3............nonché della distanze e delle disposizioni del codice civile e delle leggi speciali a tutela dei diritti dei terzi, e possono anche consistere, in tutto o in parte, nel mutamento di destinazione d’uso, con o senza opere edilizie
martedi 14 aprile 2009.Si discute in giu.. veneto se portare il 20e 30% al 50%.Forse nella riunione del 21 aprile si approva.
mercoledi 15 aprile 2009.Si parla che siano consentiti i mutamenti di destinazione d'uso attuati senza esecuzione di opere edilizie, purchè non determinino un aumento del carico urbanistico, nel rispetto delle prescrizioni urbanistiche comunali.Commissione consiliare veneto approvato 20%-30%-40% anche a chi è in possessodel progetto di ristrutturazione al 31-03-2009.La prossima settimana si riunirà il consiglio regionale veneto per approvazione definitiva..
mercoledi 25 marzo 2009 perequazione e compensazione urbanistica.Non c'è la vendibilità delle quote del 20", non c'è il cambio di destinazione d'uso, e neanche le deroghe ai piani regolatori: le modifiche avverranno nel rispetto delle norme"
Impossibilità di effettuare interventi nei parchi o in zone sottoposte a tutela paesaggistica.
mercoledi 8 aprile 2009
. Slitta ancora il C.d.M.Tra gli interventi che possono essere eseguiti "senza alcun abilitativo", salvo "più restrittive disposizioni previste dalla disciplina regionale", secondo quanto previsto dall' articolo 1 della bozza del dl ispirati vi sono interventi di manutenzione ordinaria e straordinari e anche i mutamenti di destinazione d'uso, purché senza aumento di carico urbanistico. .Incontro scontro governo-regioni.Si dà tempo fino a martedi 31 marzo per concordare la procedura condivisa incontrandosi in tavoli tecnici.Le regioni (sopratutto i governatori di sinistra) non vogliono assolutamente il decreto legge.
giovedi 26 marzo 2009. 10 ore di confronto Governo-Regioni.Potrebbe essere un decreto legge per le semplificazioni statali e premi di cubatura nelle leggi regionali.
venerdi 27 marzo 2009. Conferenza unificata Governo-regioni-enti locali per trovare soluzione condivisa.Confermato termine di martedi 31.
lunedi 30 marzo 2009.Dal tavolo tecnico emerge un possibile accordo quadro, nel rispetto delle competenze,che punta a stimolare la legislazione regionale su ampliamenti e demolizioni-ricostruzioni, e un decreto più 'light' con le semplificazioni, come l'estensione della denuncia di inizio attività (Dia) e l'eliminazione della licenza.
Martedi mattina incontro fra le regioni per concordare la posizione per l'incontro nel pomeriggio con il governo.
martedi 31 marzo 2009.I governatori, riuniti in conferenza, hanno definito un documento unitario, diviso in tre parti, nel quale, tra l’altro, si confermano gli aumenti volumetrici del 20% per le abitazioni e del 35% nei casi di demolizione e ricostruzione, purché compiuti nel rispetto delle tecnologie di bioedilizia. Questi aumenti volumetrici riguarderanno esclusivamente l’edilizia residenziale, escludendo i centri storici, tutte le aree protette, nel pieno rispetto quindi dei programmi urbanistici.IL ddl del governo riguarderà in particolare le misure per la previsione di un termine certo per il rilascio delle autorizzazioni e dei permessi, la ridisciplina di rilascio dell'autorizzazione paesaggistica, la semplificazione delle procedure di valutazione ambientale strategica (Vas), la fissazione dei principi fondamentali in materia di misure di
martedi 21 aprile 2009.Il Veneto Dopo essere stato licenziato dalla Giunta Regionale il provvedimento è stato analizzato dalla Commissione urbanistica, estendendo i premi di cubatura ai capannoni industriali a patto che demolizioni e ricostruzioni valorizzino il risparmio energetico. Le misure antisismiche saranno inserite nelle nuove progettazioni prima del 30 giugno 2009, giorno in cui entreranno in vigore le nuove norme tecniche per le costruzioni. Ampliamenti e sopraelevazioni saranno estesi anche a condomini e centri storici, mentre il bonus per la demolizione e ricostruzione supererà i limiti dell’accordo Stato – Regioni, salendo probabilmente dal 35% al 50%. La possibilità di effettuare simili interventi si esaurirà in 24 mesi.
mercoledi,29 aprile 2009.TITOLI ABILITATIVI: non saranno necessari per mutamenti di destinazione d’uso senza opere edilizie e aumento del carico urbanistico. Gli enti locali ritengono però il riferimento alla destinazione d’uso nel DL rappresenta un’invasione delle proprie competenze.
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Inviato da: previsionistampa
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