Creato da effe_elle_1 il 09/05/2007

Iosonountulipano

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Vita.

Post n°434 pubblicato il 30 Agosto 2017 da effe_elle_1

Storie di una ragazza cresciuta, storie di cose che vanno al loro posto, di puzzle a pochi pezzi dalla fine, storie di felici malinconie.
Per quanti anni ho sentito di rubare il tempo che passava, finalmente posso restituirlo: una nuova, scosciuta sensazione di compiutezza si fa strada tra lo stomaco e il cuore, un sorriso accennato si perde nelle note di una musica amica. In quelle note ci sono pomeriggi passati in una Pama ancora luminosa, al tramonto, stesa sul letto con gli occhi chiusi e le orecchie tese, i sensi aperti, mentre la vita esplodeva dentro, di nuovo. Ci sono giorni di felicità cieca, di gioia espressa in sorrisi e regalata con gli sguardi, ci sono intese, cene affollate in cui sentirsi a casa, ci sono pomeriggi appollaiate sulla chaise longue con Valentina, distillati di amicizia in cui frugarsi dentro e accogliere pensieri. C'è tanto altro, davvero, tanto che mi fermo a fissare un punto e scorrono i pensieri, riaffiorano i ricordi, provo un intenso senso di gratitudine, di affetto, per la vita, per una città, per persone che sono lontane cinquecento chilometri che si misurano in tempo e non in metri. Mi sembra di aver vissuto mille vite in questi anni, tutti gli affanni, tutte le preoccupazioni mi sembrano svanite, mai vissute, coperte completamente da un sentimento, lo stesso che mi ha accolto quando sono arrivata e mentre camminavo per le strade in settembre e schiacciavo le prime fogli secche, mi faceva innamorare di un posto che con un po' di impegno ma in maniera naturale, è diventato casa. Ho amato questi anni, pieni, ricchi, bellissimi, anni intensi e ora che ho chiuso per l'ultima volta il portone di casa, ora che so che domani consegnerò quelle chiavi tutto diventa mito, tutto si colora di tinte forti e vibranti che sanno ancora emozionare. Questa porta che chiudo reca con sè la promessa di aprire portoni, mi affaccia a linfa nuova, al progresso che spaventa, ma attrae. 

Avanti allora, prego! che la vita inizi o continui, non fa differenza perchè in fondo ogni giorno si rinasce, ogni giorno si riparte dal via, ma non lo vediamo, siamo troppo affannati, stanchi, distratti, eppure è questo il miracolo che ci perdiamo. E' come addormentarsi di fronte a un tramonto, non è perchè non lo abbiamo visto che il sole non è calato. Evviva la vita che ci investe, evviva noi che rimaniamo in ascolto per non perderci nulla. 

evviva il ricordo di te che oggi sei un pensiero bello tra gli altri. Evviva me, sempre, anche quando non ci credo.

Flavia.

 
 
 

*

Post n°433 pubblicato il 25 Gennaio 2017 da effe_elle_1

Alle Stelle e quindi a Te.
Sette anni in un soffio e ora è come se fosse così da secoli o da cinque minuti.
Se potessi tornare, anche per un solo istante, se ti potessi vedere anche solo fra la folla, ti guarderei sorridere e sorriderei di una gioia infinita; ma nel cuore ti ho sempre e gelosamente ti conservo e preservo dal passare del tempo che ti si vorrebbe imporre.
Invece tu vinci, come sempre e per sempre.
In me vivi.

 
 
 

sa, sa, prova.

Post n°432 pubblicato il 29 Gennaio 2016 da effe_elle_1

Forse se avessi un microfono in mano e fossi di fronte ad una platea pronta ad ascoltarmi, mi capiresti. Forse il mio " sa.. sa... prova" avrebbe un senso. Invece qui non c'è platea, eccetto te, che sembri sentire, ma evidentemente non ascoltare.
Io mi trovo nel fastidio di parlare al vento, nella ricerca di un tuo gesto che mi dia il senso dell' impegno, anche se questo non dovesse portare a nulla, ma che almeno potessi dire "sta andando così, ma cosa si può fare di più?". Se ti vedessi ardere dalla voglia di smuovere queste acque, la mia fiducia non vacillerebbe. Invece ti trovo immobile, tra lo scorrere del tempo, che ti attraversa, ti sfiora, senza alcun effetto. Non immagini quanto tutto ciò mi irriti e cerco le parole giuste, cerco il modo corretto per non ferirti, ma almeno svegliarti da questo torpore, cerco il giusto modo di dirti ciò che penso senza che questo ti sembri un'ingerenza. Giungo sempre alla conclusione che questo modo non esiste, perchè non dovrebbe venire da me, che non sono io a doverti smuovere. Se ti pianti così bene a terra, non importerà con quanta forza io ti spinga. Non so perchè io senta questa urgenza, ma percepisco il pericolo di compiere errori che altri hanno compiuto con me, con il solo effetto di allontanarmi irrimediabilmente, di spegnermi, di sentire un senso di oppressione da cui presto o tardi mi sono liberata. Se ti portassi a questo sentirei di aver fallito, se ti portassi anche solo a pensare che ti tolgo libertà di pensiero o di movimento, avrei di certo perso un'occasione di crescita. Ma ora non so rimanere in silenzio ad aspettare, non capisco davvero cosa dovrei aspettare e a chi giovi questa attesa. Forse non lo capirò ma credo di sapere con certezza che non giova a te e non giova a noi e in questo momento mi stamperei in fronte un semplice "chi ha tempo non aspetti tempo", così da dire senza parlare; ammesso che realmente tu non stia percependo il mio disagio e non capisca da dove provenga.

 
 
 

in memoria di te

Post n°431 pubblicato il 24 Gennaio 2016 da effe_elle_1

Non cambierà mai che il pensiero di te mi regali tenerezza e infinito amore, il tempo non scalfirà il tuo ricordo, pur passando inesorabile. Potranno forse attenuarsi i contorni del tuo viso nella mia mente, ma ciò che ricordo è decisamente l'espressione dei tuoi occhi. Probabilmente non è più vivo il suono della tua voce, ma ricordo bene la spontaneità della tua risata e la forza delle tue parole. Che tu esisita fisicamente, a questo punto è del tutto secondario, perchè vivi nel mio cuore e non fai che ringiovanire. Rifiorisci ogni giorno, da quel giorno, e finchè avrò vita io, l'avrai anche tu, attraverso me. Per sempre tua, F.

(Ciao nonno, come stai?
ci manchi tanto.)

 
 
 

Piove anche sul bagnato.

Post n°430 pubblicato il 14 Gennaio 2016 da effe_elle_1

Non mi sono ancora mai chiesta "perche a me, perche a noi." non credo che ci sia risposta o fondamento a questa domanda! Accade, accade e basta, come qualsiasi altra cosa. Non dipende da nessuno, da nulla, da niente, soprattutto in questo caso, non dipende da te. Questo indubbiamente alimenta un senso di frustrazione e di impotenza. Il detto "non sapere a quale Santo votarsi" acquista tutta una serie di sfumature e si fa reale. In queste situazioni anche pregare ti sembra superfluo, tale è lo smarrimento, tale il dubbio, tale la paura. Quasi che pregare lo renderebbe più grande, più insostenibile, più impossibile. Quasi che pregare volesse dire che non esiste altra via. Allora non lo fai, rimandi, per così dire. Ogni giorno tutto è più reale, ogni giorno aggiungi un mattoncino ai tuoi pensieri, ogni giorno il fiato a disposizione diminuisce di una porzione proporzionale agli epiloghi che riesci a immaginare. Ogni giorno sempre di più, senti che il tempo ti sfugge di mano, che il resto aspetta, anche se in realtà vorresti lo facesse, ma la vita scorre e niente rimane dov'era ieri, a parte forse, ciò che non hai affrontato. Tutto questo accantonare, nel frattempo, cresce e si gonfia, ingombra e si sposa bene con i mostri che ognuno può aver dentro di sé, li cura, li addomestica, li lega a sé, indissolubilmente (forse).

 
 
 

Non so dire.

Post n°429 pubblicato il 11 Gennaio 2016 da effe_elle_1

18mesi sono un soffio. In 18 mesi puoi solo pensare di abituati all'idea di essere malato e di poter combattere. 18 mesi non sono nulla. Sono sconvolta, come se questo mi riguardasse, perche in maniera assurda, questo mi riguarda. Ora Il tempo è attesa, lunga, angosciante. Manca il respiro, i battiti aumentano, posso solo chiudere gli occhi e cercare di domare ogni paura, per la prima volta non irrazionali. Tutti chiusi nella propria sfera, incapaci di toccarci, incapaci di raggiungerci, perche troppo difficile affrontare lo sguardo dell'altro, adesso. Troppo difficile sostenere le sue paure, prima di aver imparato a domare le nostre. Quanto posso essere egoista se ho sempre pensato che questo genere di cose succedesse solo agli altri, quanto posso essere stata superficiale nel dispiacermi, profondamente e umanamente, ma come fosse solo cosa d'altri. E invece, ora è cosa mia. La mente non è pronta ad immaginare, la mente non sa farlo. Il cuore accelera troppo e il suo battito rimbomba fin nello stomaco, nelle orecchie, nelle tempie e la testa inizia ad essere leggera... A girare. Tremi, hai freddo, poi subito caldo e gli occhi si riempiono di lacrime che blocchi, perche la mente non può accettare. Perche a te non succederà. E ti distrai, occupando il tempo, ancora una volta e per sempre alleato e nemico. Due facce. Ecco... Quando si dice che il tempo è denaro.

 
 
 

Noi

Post n°428 pubblicato il 28 Novembre 2015 da effe_elle_1

Questa mattina ero io quella con la valigia: fare programmi di una mattinata piena e poi restare sotto il piumone, perchè lì poche ore prima c'eri tu a dormirmi accanto, perchè ieri sera eri lì e mi hai chiesto se non ci siamo sbagliati su quest'idea che oggi me ne sarei andata. Andare via e sentirmi felice e già emozionata per quando ti rivedrò. Non bado spesso a quante volte penso a qualcosa, ma ciò a cui ho fatto caso in questa settimana è stata la frequenza con cui ho pensato che voglio vivere con te, che voglio che tu sia il mio quotidiano e che io sono pronta. Ho fatto caso anche a quante volte ho pensato che farei un bambino se avessi le possibilità. E' stato almeno una volta al giorno, ogni giorno. A volte lotto ancora con la mente che si difende e cerca appigli per essere pronta ad una delusione, leggo sfumature come presagi. Poi tu sei tu e io sorrido o rido e ti spuntano quelle fossette intorno alle labbra che... poi ci sono le tue spalle larghe... che.
Quando tutto il futuro ti si presenta davanti, quando tutte le reponsabilità ti bussano alla porta e senti che non ti manca nulla, per una volta, non ti manca nulla; quando sai che poche persone al mondo hanno vinto la tua pigrizia ed una di queste è qui ed ora, quando anche fare un dolce all'acqua per mancanza di ingredienti a mezzanotte, è un modo per essere felici; quando senti che ti parla di nuovo delle sue preoccupazioni o semplicemente delle sue giornate; quando immagini domeniche pomeriggio di fronte ad un camino che non avrai mai probabilmente; quando ti fidi ciecamente; quando ti doni completamente, senza che sia importante altro; quando sai che risponderesti "Sì" in qualsiasi momento, sai che non vuoi di più, vuoi proprio questo, perchè hai tutto.

 
 
 

io, forse un po' tu.

Post n°427 pubblicato il 04 Settembre 2015 da effe_elle_1

Se ora potessi accenderei una sigaretta, 'che è un buon momento per ricominciare, con la testa piena di pensieri, di ricerca di risposte alle domande, mi siederei alla finestra e guarderei fuori. Stop. Lascerei che il tempo passasse, da sola, in mezzo a tutti. Non c'è tristezza in tutto questo, solo fisiologica salvezza. Ma meglio non cadere, meglio non cedere, 'che i momenti passano e i vizi rimangono. Se solo non avessi fretta, forse mi godrei il viaggio con una dose più massiccia di entusiasmo. Ma la semplice speranza non ha mai giocato a mio favore e io e lei non abbiamo mai avuto un buon rapporto. Rispetto forse, ma non tanta confidenza.

E' strano come qualcosa che devi fare tu faccia sentire inadeguata me. Come qualcosa che riguarda te, possa spaventare me. Allora resto in silenzio cercando di comunicarti solo il bello dei miei pensieri, perchè credimi il brutto non ha senso e posso arrivarci da sola. Ciò che mi spaventa ha senso solo in una dimensione del tutto personale, cucita su misura su anni di pensieri sbagliati, ahimè calcificati e che solo la vita può scalfire, solo la novità, il progresso, per così dire. Che tu non abbia nulla da temere potrei tatuarmelo sulla fronte, perchè tu lo leggessi notte e giorno, solo guardandomi. Che tu sia perfetto per tutto ciò e per un milione di altre cose sarà palese per tutti, come è palese per me. E' naturale, perchè così è, se non ci fossimo capiti.
Ma io? io perchè non vedo tutto questo in me? Perchè mi blocco tanto da non muovermi? perchè penso così profondamente che nulla di tutto questo potrebbe succedere a me? E' questa la malinconia che leggi nei miei occhi, è questa la domanda che mi attraversa la mente. Bravi tutti, belli tutti... tranne me! almeno così la vivo io che continuo in questo sentiero segnato e che non riesco a vedere i colori di questo paesaggio, non riesco più a sentirmi libera di osare ed è come se nulla di bello potesse succedere. Manco forse di coraggio? manco del coraggio di credere in qualcosa che non vedo, quel coraggio che hai avuto tu? come se a me rimanesse la noia dopo che gli altri hanno preso il meglio. Quest'onta che è il ritardo mi pende sulla testa peggio di una spada. Mi schiaccia, anche se a volte riesco a liberarmi, a credere, a vedere la fine, ma non oltre. Non oltre. Dic(ono)i che l'oltre sarà una sorpresa ed io ho un nuovo compito per casa: imparare a crederci, imparare a liberarmi come ho fatto con me stessa, con quella parte di me che oggi ringrazia. imparare a vedermi davvero. Dopo l'udito: la vista. Una nuova sfida. 

 
 
 

io

Post n°426 pubblicato il 20 Maggio 2015 da effe_elle_1

Non pensavo si potesse essere più felici di quanto ci si credesse felici!forse ho scambiato la gioia per felicità in passato, perché adesso non conosco picchi, è tutto lineare, bello... Felice! Non so trovare sinonimi! È tutto ciò che penso di meritare, tutto ciò che non mi illudevo di essere capace di provare, eppure è qui, dentro di me. Esiste ed io lo curo.

 
 
 

io

Post n°425 pubblicato il 06 Maggio 2015 da effe_elle_1

Caro Nonno, eccoci qua 364 giorni dopo. 364giorni dopo quella lettera, 364 giorni dopo la tempesta.
Ho sprecato tanto tempo nonno, non ho agito, mi sono allontananta, ho vagato per cercarmi, ho vagato per ritrovarmi, ho scoperto e vissuto, ho riso e gioito, l'ho fatto per me. 
Ma per quanto lontana io sia andata, ci sono cose che mi hanno seguito; cose, per così dire, da cui non posso liiberarmi semplicemente chiudendo gli occhi e quelle cose si chiamano "responsabilità", si chiamano "vita vera". Ormai è un percorso che io devo concludere, però non sto più correndo da tanto, vago, cambio strada, rallento, mi fermo, osservo, a volte riparto, ma poi mi perdo. Non me lo ricordo più nonno, non me lo ricordo più perchè ho iniziato. Perchè ho iniziato davvero intendo, non mi ricordo più la gioia. Ho sperato, ho pregato perchè potessi ricordarlo, ma sono stanca, stanca di sforzarmi, l'ho persa. 
Quali sono i miei sogni? dove sono finiti? Per ora, non ci sono più o meglio, sono cambiati. però io non li chiamerei sogni quelli che vivo ora, sono speranze.
Le speranze sono deboli, le speranze non ti fanno muovere montagne, le speranze non muovono il mondo. Per muovere il mondo, ci devi credere e io non ci credo più. 
Non temere nonno, non mollerò, te l'ho promesso.
Ci sarà scritto "A mio nonno e a me stessa", perchè tutto ciò che ho vissuto fino ad ora, tutto ciò che ho maturato, tutto ciò a cui mi sono arresa, o a in cui ho sperato, porterà a quella creatura e l'avrò fatto io. Non rinuncerò mai a questo, perchè certamente, se di sogni dobbiamo parlare è l'unico che mi sia rimasto. Come un faro nella notte quello non si spegne. 
 Procediamo per piccoli passi nonno, facciamo finta che debba imparare a camminare, facciamo che tutte queste cadute mi serviranno per il mio incedere più prossimo, per il mio passo saldo. Facciamo che mi ero ammalata, che ho annaspato un po', ma che ora sono stanca di tentare e che quest'anno è stata la mia cura. Ora che non c'è più tumulto, ora che le acque si sono placate, che non ci sono tempeste, facciamo che posso ricominciare a nuotare serenamente e godermi il paesaggio. Facciamo in modo che l'anno prossimo io sia fiera di quella data, perchè vorrà dire che posso finalmente diventare grande, ma grande davvero, non solo per gioco o per caso. Perchè per ora è un caso e non mi sta più bene.
Ti voglio bene come sempre, sono un po' lontana, ma non cambia e mai cambierà che a guidarmi sarà sempre il tuo esempio, sempre la tua mano che mi indica il cammino migliore, forse impervio, ma il migliore. Me lo hai insegnato tu e io non dimentico di essere quel fiore che non ha bisogno di primavera per sbocciare.

Ti amo infinitamente.

 
 
 
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18/02/2008
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