equantestorie

Vivere da soli ha tanti aspetti positivi, almeno per me ne ha avuti e non pochi.

Ho imparato, un po' al giorno, ad esser autosufficiente, autonomo, a badare alla casa - che, per carità - non è una reggia, ma non è neanche un monolocale angusto. L'unica compagnia che ho avuto per parecchio tempo è stata la solitudine, vissuta non con la lacrima, ma col sorriso di chi, attraverso di essa, cresce, matura, diventa adulto al di là della reale età anagrafica.

Dopo due convivenze durate più di vent'anni, oggi in casa non vorrei nemmeno un pesce rosso.

Non mi serve, né voglio, una badante, una colf o chi per lei.

E poi, in casa mia, non entra lo spazzolino da denti, a meno che non sia il mio.

Domani si vedrà.

Da più di un decennio, ho smesso di fumare.

Smisi dall'oggi al domani, in un lampo; i primi giorni di astinenza furono micidiali, da dare le testate al muro; poi, giorno dopo giorno, le cose andarono meglio e, senza tuffarmi su dolci o cibo in generale, riuscii a dimenticare.

Dopo, appunto, più di un decennio, però, ho avuto la netta sensazione di essere una specie di mozzincone di sigaretta, lasciato là, ad autoestinguersi, sul posacenere, dimenticato dal fumatore di turno, troppo preso da altro per pensare a dare qualche tirata.

Non sono un mozzicone, né intendo diventarlo: pretendo di esser sigaretta intera, possibilmente pacchetto, da gustare dall'inizio alla fine.

Ci sono persone disposte ad esser mozziconi. 

Io no.

Mancavo da questo posto da almeno due anni e qualcosa; mi piaceva frequentarlo perché era un modo per condividere e scambiarsi sui rispettivi blog opinioni e idee con perfetti sconosciuti, dai quali si può sempre apprendere un diverso modo di vedere la vita, le cose, le situazioni.

In fin dei conti, credo che, al di là di qualche imbecille che, comunque, a livello statistico, fa parte del numero, sia importante confrontarsi perché non sempre la propria opinione nasconde o palesa una verità assoluta.

Il dubbio è il motore. Le certezze le ruote.

Ultimamente mi è stata posta la domanda "c'è qualcosa in cui credi?".

Senza andare a scomodare l'inquilino che abita sopra il cielo, mi sono limitato a rispondere che, nonostante siamo solo a settembre, credo solo a Babbo Natale.