Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
 

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Si, viaggiare.

Post n°3146 pubblicato il 23 Aprile 2024 da fedechiara
 

Cachi (Argentina)  - 26 marzo 2019 -
E gli ampi spazi degli altopiani ci fanno venire a mente il gran correre dell'Inca di vetta in valle nel suo ampio impero di alte quote e come tempri il fisico l'altitudine e l'aria rarefatta e come siamo capaci noi umani di straordinario adattamento, nel corso delle generazioni e le evoluzioni millenarie.
E questa gran voglia di impero è una costante della storia dell'uomo: sopraffazione e imposizione manu militari della propria forza di popolo e cultura, ma anche, non sempre, integrazione e commistione di culture diverse - e convivenze durate secoli, ma spezzate dall'arrivo delle tre caravelle ondeggianti al largo e l'apparire sulle spiagge del mostro a cavallo vestito d'acciaio e munito di lunga spada che le vittime designate di un lontano olocausto dissero 'el Conquistador'.
Ed è vero che la cultura dell'indio prevedeva l'addormentare i pargoli reali e dell'aristocrazia ubriachi nelle tombe di alta quota e il gelo che li congelava ancora vivi – e le mummie del museo di Salta sono impressionanti per avere ottimamente conservato carne e bulbi oculari e capelli, ma più le espressioni tristi di quei poveretti dalla brevissima vita che la loro religione diceva 'i fortunati', sacrificati agli dei potenti e provvedenti – e tuttavia la cultura del conquistador non sembra aver dato frutti migliori e condivisibili e credibili, con tutta quella schiera di santi e madonne nelle chiese vestiti come bambole settecentesche e il 'corpo e sangue' di Cristo transustanziato che ha sostituito i sacrifici umani che diciamo costumanze barbare e pagane.
E via dalla città-monstre si respira l'universo e il silenzio è intessuto del canto dei venti che discendono le Ande e i villaggi sono apparentemente deserti: quinte cinematografiche di improbabili films 'western'; e i visi dei bis nipoti degli indios sono cotti dal sole e felici di abitare i paesaggi degli avi e sorridono al turista dell'industria nuova che garantisce un discreto 'desarollo' di trattorie e artigianato naif e tessuti di alpaca e vigogna: timidi camelidi che osservi brucare in lontananza il poco cibo che ruminano quieti - ed è immagine che commuove e intenerisce e dice il mondo ancora abitabile e gli ampi spazi vuoti che resistono, malgrado e oltre la spinta antropica che tutto asservisce e appiattisce e uniforma nelle orride croste urbane.

 
 
 

Comparazioni ed affanni epocali.

Post n°3145 pubblicato il 23 Aprile 2024 da fedechiara
 

Comparate, gente, comparate. - 23 aprile 2015
Siamo un po' tutti 'ondivaghi' e abbiamo reazioni 'di pancia', come ci rimprovera il nostro premier.
E tuttavia anche la pancia ha un suo ruolo e funzione nell'equilibrio del corpo sociale e trascurarne i segnali e i rumoreggiamenti e i tuoni può portare a pericolosi blocchi intestinali, vivamente sconsigliati dai medici, e/o a fulminanti diarree, - come accade in Sudafrica, dove l'esercito è nelle strade per contrastare i pogroms e le mattanze degli immigrati indesiderati.
E nel web, nei giorni scorsi, rumoreggiamenti e tuoni l'han fatta da padroni, da una parte e dall'altra delle opposte voci e fazioni: echi dei drammi dei migranti ai quali dovremo 'fare il callo' perché torneranno presto in cronaca e non basteranno le intenzioni pie dei governanti europei chiamati a tamponare l'ennesima emergenza ad impedirli.
Ed è appena il caso di notare che l'ultimo di questi drammi ha come protagonista assoluto e solo responsabile uno scafista ubriaco e pieno del fumo degli spinelli che si faceva in navigazione e che il peschereccio che guidava si è inabissato dopo aver ripetutamente urtato la nave che li soccorreva e per la reazione di paura della moltitudine a bordo che si è spostata da un lato come un sol uomo.
Non sarebbe male se gli esagitati che si stracciano le vesti e dicono l'Europa e gli europei cinici e insensibili considerassero i fatti con la necessaria freddezza e tenessero a freno i 'rumors' della loro pancia indignata e tanto, tanto sensibile, povera cara.
E dovremmo, invece, considerare e confrontare freddamente i fatti e i numeri e le opzioni – queste ultime, sopratutto, per poterle dire praticabili e verosimili e probabili, ma non sembra che dalle dichiarazioni dei governanti fin qua e dalla lettura degli articoli dei giornali di tutta Europa vengano indicazioni rassicuranti e convincenti per dire il dramma dei migranti governabile e capaci noi, paesi europei, di assorbire l'urto delle centinaia di migliaia di speranzosi arrembanti sulle nostre coste e violatori pervicaci delle nostre frontiere-colabrodo.
E se i numeri resteranno questi, degli ultimi venti mesi, dubito che questa massa di persone la vedremo regolarmente assunta dalle imprese europee in deficit di occupazione – come afferma un baldanzoso economista francese di grido. Vedremo, piuttosto, moltiplicarsi il mendicismo per le strade e le piazze e salire le cifre percentuali degli ospiti delle patrie galere che già scoppiano (e l'Europa ci multa) - ed è questo il confronto freddo e razionale che si dovrebbe fare e mostrarne i risultati nel corso degli appassionati dibattiti e dirlo politicamente e socialmente ingestibile e provare a convincere quei tali, a noi opposti, che non ne vogliamo sapere di incrementare il disordine sociale diffuso e il brutto mostrarsi di certuni quartieri delle nostre città equiparabili alla desolazione dei mitici 'bronx' degli anni andati.
E siamo già tutti dimentichi, noi ondivaghi radio e tele ascoltatori, che, prima di quest'ultimo naufragio che ci ha commosso, eravamo orripilati e sconvolti da quest'altra notizia di maledetto naufragio: di dodici migranti di fede cattolica spinti fuori bordo dai loro fratelli sciagurati di fede mussulmana che già ci prefigurano i 'foreign fighters' assassini e 'jihadisti' delle prossime generazioni.
Comparate, gente, comparate, poiché mala tempora currunt.
Migranti. Trovato barcone disperso: 12 i morti, 47 superstiti. Giallo sul soccorso

 
 
 

Lo zampino e il lardo.

Post n°3144 pubblicato il 23 Aprile 2024 da fedechiara
 

Lo zampino e il lardo (atomico).
Se mai avete nutrito il dubbio che sia stata una pessima idea quella di insorgere contro l'invasione russa dell'Ucraina e l'aver sottoscritto le sanzioni ed avere spedito al fronte di quella guerra per procura Nato una quantità impressionante di armamenti sempre più sofisticati e micidiali eccovi la conferma che aspettavate: 'La Polonia ha chiesto alla Nato di ospitare siti nucleari ai suoi confini.'
Della serie: 'Tanto va la Nato al lardo che alla fine ci lascia lo zampino.' delle esplosioni multiple conseguenti.
A giugno si vota, traetene le debite conclusioni se non volete trascorrere il resto delle vostre vite (i più fortunati) in un bunker anti atomico.

 
 
 

C'è latte e latte.

Post n°3143 pubblicato il 22 Aprile 2024 da fedechiara
 

21 aprile 2022
Ci siamo. Apre la Biennale, la gigantesca 'camera dell'eco' del buonismo imperante - che oggi ha nell'Ucraina lo sfogatoio impudico di tutte le lacrime che verseremo per i prodi 'resistenti' e combattenti per la libertà (sic) - incluso l'osceno 'battaglione Azov' delle mille belluinita' commesse nel Donbass contro la popolazione russofona e filo Russia.
E il titolo di dedica di questa Biennale è 'Il latte dei sogni.'
Con il che abbiamo chiuso il cerchio delle pie intenzioni - che la Russia si incaricherà di smentire a suon di bombe e di missili intercontinentali a testata multipla nucleare.
E meglio avrebbero fatto i dirigenti allineati e schierati al Verbo filo Nato a dirla 'Il latte alle ginocchia' visto il pedissequo proporre e proporci il peggio del peggio della produzione onirica di questo scorcio di millennio entrante.
Facciamo come quei 'cretini di talento' che boicottano gli atleti e/o gli artisti russi a teatro e negli stadi: Quest'anno niente visita alla Biennale.
Giratevela e voltavela come piace a voi, buonisti da tre palle un soldo but not in my garden.
A noi piace una narrativa che si nutre di verità e rigettiamo le vostre melense ricostruzioni degli eventi.
Abbiamo già i nostri scaxxi e le arie condizionate da aggiustare a causa vostra e l'inflazione alle stelle.
Andate collettivamente a quel paese.
E restateci sine die. Avete stra rotto, malnati.
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 

I tapini e la noia.

Post n°3142 pubblicato il 22 Aprile 2024 da fedechiara
 

E del 'caso Scurati' e del 'trappolone' montato dalla sinistra per poter gridare, una volta di più 'Al lupo! Al lupo!' non metterebbe conto di parlare perché le compulsioni dei trombati per vocazione e ruolo predefinito e le loro coazioni a ripetere sono noiose, noiosissime, due palle quadre e latte alle ginocchia.
E del fascismo sappiamo tutto, dalla a alla zeta, compresi quanti peli sul petto aveva il 'duce de noantri' esibiti nelle fiere di strapaese di quello splendido paese contadino che eravamo - e sulle casone padane dei braccianti stava scritto: 'Bisogna dare la massima fecondità ad ogni zolla di terra.' presto sostituita da 'Volete burro o cannoni?'
Burro, Benito, burro. Che, a quest'ora saremmo il massimo produttore caseario di Europa se non fosse stato per la tua fissa dei cannoni e l'Impero in terra africana.
Ma allo Scurati de noantri intellettuali da tre palle un soldo non basta questa nostra scienza e coscienza di quanto è avvenuto nel fatale Ventennio. A sentir lui se non ripeti tre volte al dì, prima e dopo i pasti e prima del sonno: 'Siamo tutti tanto, tanto anti fascisti, ficcatevelo nella zucca.' non se ne va fuori e lo stigma ti resta e siamo legittimati, noi fieri abati della Resistenza, a dire a chi ci governa con quotidiane prediche ed ammonimenti severi che 'sono nostalgici del fascismo' e ci restano – lo vogliamo dire in rai ogni secondo giorno a 1500/1800 euro a paginetta e guai ai censori.
Il noioso 25 aprile della sempiterna riscossa 'anti fascista' e rinnovati i voti contro il pd e associati in tutte le regioni e alle prossime europee.
Noia l'ho detto? A giugno ribadiamoglielo, sono di testa dura, i tapini.
Il fascismo lunare dei nostrani anti fascisti. 
...che, poi, c'è monologo e monologo. A me piacciono i monologhi di qualità indubbia che attraversano i secoli. Prendete Amleto, ad esempio. Che si chiedeva se 'Essere o non essere...' Antifascista, ca va sans dire.
E Scurati lo bacchetterebbe a posteriori per la sua ambiguità di solipsista compiaciuto come fa con la Meloni che, a sua volta 'prende l'armi contro un mare di triboli' e glielo pubblica, il controverso monologo, sul suo profilo, segnando il gol decisivo.
Resta il dubbio sulla qualità letteraria di questi frusti monologhi post moderni e fastidiose ammonizioni e coazioni a ripetere. Intervenga la giuria dello Strega, magari aggiungerà qualche migliaio di lettori curiosi dello scoop.
Potrebbe essere un disegno raffigurante 2 persone e il seguente testo "7ချ Essere non essere"

 
 
 
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