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c'è sempre un mare che ci aspetta

 

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CI SONO STATI GIORNI...

Post n°42 pubblicato il 02 Novembre 2014 da lamagadellespezie0
Foto di lamagadellespezie0

Ci sono stati giorni, Vita mia

che tutto aveva un nome

e di quel nome qualche voce si prendeva libertà

e giorni così bianchi di parole accese 

da non poterti dire come

Tu trovameli adesso, Vita mia

trovameli e portameli qua....

(G.M. Testa)

 
 
 

Palestinesi sono i tuoi occhi..... Per un popolo che non deve morire!

Post n°41 pubblicato il 02 Agosto 2014 da lamagadellespezie0
Foto di lamagadellespezie0

Lover from Palestina

I tuoi occhi sono una spina nel cuore

lacerano, ma li adoro.

Li proteggo dal vento

e li conficco nella notte e nel dolore

cosi  la sua ferita illumina le stelle,

trasforma il presente in futuro

più caro della mia anima.

Dimentico qualche tempo dopo

quando i nostri occhi si incontrano

che una volta eravamo

insieme, dietro il cancello.

Le tue parole erano una canzone

che io tentavo di cantare ancora,

ma la tribolazione si era posata

sulle fiorenti labbra.

Le tue parole come la rondine

volarono via da casa mia

volarono anche la nostra porta

e la soglia autunnale

inseguendo te,

dove si dirigono le passioni ….

I nostri specchi si sono infranti

la tristezza ha compiuto 2000 anni,

abbiamo raccolto le schegge del suono

e abbiamo imparato a piangere la patria.

La pianteremo insieme,

nel petto di una chitarra;

la suoneremo sui tetti della diaspora

alla luna sfigurata ed ai sassi.

Ma ho dimenticato,

oh tu dalla voce sconosciuta !

Ho dimenticato,

è stata la tua partenza

ad arrugginire la chitarra,

o è stato il mio silenzio ?

Ti ho vista ieri al porto

viaggiatore senza provviste … senza famiglia.

Sono corso da te come un orfano

chiedendo alla saggezza degli antenati:

perché trascinare il giardino verde

in prigione, in esilio, verso il porto

se rimane, malgrado il viaggio,

l’odore del sale e dello struggimento,

sempre verde?

Ho scritto sulla mia agenda:

amo l’arancio e odio il porto,

ho aggiunto sulla mia agenda:

al porto mi fermai

la vita aveva occhi d’inverno,

avevamo le bucce dell’arancio

e dietro di me la sabbia era infinita!

Giuro, tesserò per te

un fazzoletto di ciglia

scolpirò poesie per i tuoi occhi

con parole più dolce del miele

scriverò “sei palestinese e lo rimarrai”

Palestinesi sono i tuoi occhi,

il tuo tatuaggio

Palestinesi sono il tuo nome,

i tuoi sogni

i tuoi pensieri e il tuo fazzoletto.

Palestinesi sono i tuoi piedi,

la tua forma

le tue parole e la tua voce.

Palestinese   vivi,   palestinese   morirai.     (Mahmoud Darwish)

 

 
 
 

Viaggio di piacere

Post n°40 pubblicato il 26 Giugno 2014 da lamagadellespezie0
Foto di lamagadellespezie0

"Il sesso deve essere innaffiato di lacrime,
di risate,
di parole,
di promesse,
di scenate,
di gelosia,
di tutte le spezie della paura,
di viaggi all'estero,
di facce nuove,
di romanzi,
di racconti,
di sogni,
di fantasia,
di musica,
di danza,
di oppio,
di vino."

 

Anais Nin


.... se no che viaggio è?

 

 
 
 

IL VALZER DI UN GIORNO

Post n°39 pubblicato il 29 Maggio 2014 da lamagadellespezie0

Tutto è già qui, nell'ombra delle cose...i torti, le ragioni, le partenze, le attese  (G. Testa)

 
 
 

SCUSE

Post n°38 pubblicato il 22 Maggio 2014 da lamagadellespezie0
Foto di lamagadellespezie0

Viviamo di scuse per non fare mai i passi che sentiamo essere veramente nostri, quelli che forse ci potrebbero salvare.

Viviamo di scuse per non salvarci....

 
 
 

GENESI

Post n°37 pubblicato il 12 Maggio 2014 da lamagadellespezie0
Foto di lamagadellespezie0

“Perché credi che Elohim ci abbia separato?”
“Pensava che potessimo esistere come un solo corpo, ma non ha funzionato. Ti ha messo troppo dentro e tu non potevi vedere né sentire. Per questo ha deciso di separarci, di tirarti fuori. E per questo stiamo così bene quando torniamo a essere uno solo.”
“Però pensi che è mia la colpa di tutto quello che è successo, perché io ti ho fatto mangiare il frutto dell’Albero della Conoscenza. Ma tu avresti potuto dire di no!”
“Certo, ma tu ormai l’avevi mangiato e io non avevo scelta. Pensavo che saresti sparita e non volevo restare solo. Se io non avessi mangiato quel frutto e l’Altro ti avesse cacciata dal Giardino sarei venuto a cercarti.”
Gli occhi di Eva si colmarono d’acqua.
“Ero sicura che avresti mangiato quel frutto” disse lei.
“Quel giorno ti ho vista come fosse la prima volta. La tua pelle era così morbida e lucente. E tu mi hai guardato come se all’improvviso ricordassi il punto esatto in cui stavi dentro di me prima che l’Altro ci separasse.”
“Ero impressionata dalle tue gambe, dal tuo torace possente. Desideravo tornare a essere dentro di te. Ti ho sognato. Sei come un albero che mi protegge per non farmi bruciare dal sole.”...

Eva posò le narici sul torace di Adamo. Respirò il suo odore. Adamo affondò la mano nei capelli di lei, e anche lui respirò il suo odore.
“È strano,” disse Eva, “mi piacerebbe poter tornare nel tuo corpo, nella costola dalla quale dici che sono venuta. Vorrei che non ci fosse la pelle a separarci.”
Adamo sorrise e la strinse ancora più forte. Anche a lui sarebbe piaciuto, disse sfiorandole la spalla con le labbra. Desiderava mangiarla come fosse il frutto proibito. Eva sorrise. Gli prese la mano e uno dopo l’altro s’infilò in bocca le sue dita, le strinse tra le labbra, le succhiò. La pelle salata di lui conservava ancora il sapore del fico. Adamo la guardava stupito da quel gesto, mentre il calore dolce e umido della bocca di lei gli avvolgeva le dita come un mollusco acquatico. Eva avrà dentro il mare? Il mare sarà stato anche dentro di lui? Cosa poteva essere, altrimenti, l’ondata che sentiva pressare nel basso ventre, che gli saliva per le gambe e gli esplodeva nel petto facendolo sospirare? Quella sensazione era talmente intollerabile che Adamo ritirò la mano e posò la testa nella curva del collo di lei. Eva sollevò il capo e sospirò, e così facendo rovesciò indietro la testa. Lui si accorse che aveva gli occhi chiusi e le accarezzò dolcemente il seno, sorpreso dalla brillantezza, dal colore e dalla consistenza delle piccole areole rosate che tutto a un tratto si erano inturgidite, proprio come il suo pene, che all’improvviso, come guidato da una volontà propria, aveva perso il suo consueto aspetto rilassato per ergersi come un dito sproporzionato che indicava inequivocabilmente il ventre della donna. Lei, con il corpo teso, cedette al desiderio di baciare Adamo dappertutto e di lì a poco, sul pavimento della grotta, erano una sfera di gambe e braccia e mani e bocche che si cercavano tra gemiti e risatine. Si toccarono piano, per scoprire e sorprendersi, poco a poco, di ciò che i loro corpi ora offrivano: le umidità nascoste e le erezioni insolite, l’effetto magnetico delle bocche e le lingue annodate come passaggi segreti dove le onde dell’uno si frangevano sulla spiaggia dell’altro. Per quanto si toccassero non riuscivano a placare il desiderio, e quando ormai erano due focosità bagnate di sudore, Adamo sentì l’irresistibile impulso di piantare in lei il germoglio verticale che si ergeva nel centro del suo corpo, ed Eva, che finalmente aveva compreso, capì che doveva aiutarlo, che la sorprendente appendice comparsa tra le gambe di Adamo voleva entrare in lei. Quando finalmente fu dentro, Adamo ed Eva provarono insieme l’emozione travolgente di tornare a essere un corpo solo e seppero che fino a quando fossero rimasti così non si sarebbero più sentiti soli. Anche se non avessero più potuto parlare e le loro menti si fossero svuotate, avrebbero potuto stare insieme e comunicare senza bisogno di parole. Pensarono che era sicuramente questa la conoscenza di cui parlava il Serpente. Cullandosi l’un l’altro, tornarono al Nulla e i loro corpi, finalmente liberati, si riprodussero per segnare l’inizio del mondo e della Storia.

(Gioconda Belli "L'infinto nel palmo della mano)

 

 
 
 

C'è tempo

Post n°36 pubblicato il 30 Aprile 2014 da lamagadellespezie0

Io dico che c'era un tempo sognato....che bisognava sognare

 
 
 

Mille parole diranno....

Post n°35 pubblicato il 28 Aprile 2014 da lamagadellespezie0
Foto di lamagadellespezie0

Venivano dai più lontani estremi della vita, questo è stupefacente, da pensare che mai si sarebbero sfiorati, se non attraversando da capi a piedi l'universo, e invece neanche si erano dovuti cercare, questo è incredibile, e tutto il difficile era stato solo riconoscersi, una cosa di un attimo, il primo sguardo e già lo sapevano, questo è meraviglioso.

Questo continuerebbero a raccontare, per sempre, nelle terre di Carewall, perché nessuno possa dimenticare che non si è mai lontani abbastanza per trovarsi, lo erano quei due, lontano più di chiunque altro e adesso forse il mondo è una ferita e qualcuno la sta ricucendo in quei due corpi che si mescolano - e nemmeno è amore, questo è stupefacente, ma è mani, e pelle, labbra, stupore, sesso, sapore - tristezza, forse - perfino tristezza - desiderio - quando lo racconteranno non diranno la parola amore - mille parole diranno, taceranno amore

(da Oceano mare)

 
 
 

Nessuna terra

Post n°34 pubblicato il 28 Aprile 2014 da lamagadellespezie0
Foto di lamagadellespezie0

Ci avrebbe messo un mese, o una vita, ma lì sarebbe tornata.

Di ciò che la stava aspettando, riusciva ad immaginare poco. Sapeva solo che tutte quelle storie, custodite in lei, le avrebbe tenute per sè e per sempre.

E sapeva che nessuna terra avrebbe nascosto, in lei, l'orma del mare.

Tutto il resto era ancora nulla. Inventarlo - questo sarebbe stato meraviglioso

 

(da "Oceano mare")

 
 
 

QUIERO QUE SEPAS....

Post n°33 pubblicato il 27 Aprile 2014 da lamagadellespezie0

SI TÚ ME OLVIDAS

QUIERO que sepas una cosa.

Tú sabes cómo es esto:
si miro
la luna de cristal, la rama roja
del lento otoño en mi ventana,
si toco
junto al fuego
la impalpable ceniza
o el arrugado cuerpo de la leña,
todo me lleva a ti,
como si todo lo que existe,
aromas, luz, metales,
fueran pequeños barcos que navegan
hacia las islas tuyas que me aguardan.

Ahora bien,
si poco a poco dejas de quererme
dejaré de quererte poco a poco.

Si de pronto
me olvidas
no me busques,
que ya te habré olvidado.

Si consideras largo y loco
el viento de banderas
que pasa por mi vida
y te decides
a dejarme a la orilla
del corazón en que tengo raíces,
piensa
que en ese día,
a esa hora
levantaré los brazos
y saldrán mis raíces
a buscar otra tierra.

Pero
si cada día,
cada hora
sientes que a mí estás destinada
con dulzura implacable.
Si cada día sube
una flor a tus labios a buscarme,
ay amor mío, ay mía,
en mí todo ese fuego se repite,
en mí nada se apaga ni se olvida,
mi amor se nutre de tu amor, amada,
y mientras vivas estará en tus brazos
sin salir de los míos.

 
 
 
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Un blog di: lamagadellespezie0
Data di creazione: 04/03/2011
 

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sì molto bella.... ci sono cose all'apparenza sottili...
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Amo molto questa canzone...soprattutto nella versione...
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Bellissimo .
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