...L'ISOLA CHE NON C'È...
Tutti i bambini crescono, tranne uno. Il bambino più speciale del mondo che forse non è affatto un bambino o almeno non vive come e dove vivono gli altri, resta sempre uguale, senza un’età definibile. Tutti i bambini crescono. Ma per un po’ tutti hanno o dovrebbero avere la possibilità di incontrare il ragazzo favoloso, seguirlo nelle sue scorribande feroci, essere un’infinita avventura. Credo di non aver mai smesso di cercarlo. Nonostante il mio corpo di bambina se ne sia andato, non ho mai smesso da qualche parte dentro di me di sentirmi come uno dei ragazzi smarriti, nascosti nella casa sotto l’albero, in attesa del suo ritorno a risvegliare la laguna, la foresta, i pirati. E così io volevo che la magia fosse magia pura e semplice, che l’incanto perdurasse con tutti i piccoli segreti di cui lo riempivo. Io volevo l’Isola. E L’Isola era..... sotto il letto o sotto il tappeto accanto alla bambola e al cavallo di carta che lì dimoravano, dentro un’altra storia nel libro di lettura; nell’orto tra la menta e le fragole; nel ripostiglio, accoccolata a leggere giornalini; nella soffitta misteriosa; nella tenda che si fa al mare con gli asciugamani quando pioviggina; nel bosco d’ottobre quando si va per funghi in montagna; nella neve che faceva chiudere la scuola; nelle cantine polverose, come quella che aveva il nonno, in cui si ammucchiavano lampade rotonde, letti a baldacchino per le bambole, pianoforti in miniatura dai tasti color dell’arcobaleno. L’Isola era il Segreto – un rifugio dove tutti gli oggetti si sciolgono in sogni che durano un’infanzia, leggeri e inutili.
Non mi interessa cosa fai per vivere, voglio sapere per cosa sospiri e se rischi il tutto per trovare i sogni del tuo cuore.
Non mi interessa quanti anni hai, voglio sapere se ancora vuoi rischiare di sembrare stupido per l'amore, per i sogni, per l'avventura di essere vivo.
Non voglio sapere che pianeti minacciano la tua luna, voglio sapere se hai toccato il centro del tuo dolore, se sei rimasto aperto dopo i tradimenti della vita o se ti sei rinchiuso per paura del dolore futuro.
Voglio sapere se puoi sederti con il dolore, il mio o il tuo; se puoi ballare pazzamente e lasciare l'estasi riempirti fino alla punta delle dita senza prevenirti di cautela, di essere realisti, o di ricordarci le limitazioni degli esseri umani.
Non voglio sapere se la storia che mi stai raccontando sia vera. Voglio sapere se sei capace di deludere un altro per essere autentico a te stesso, se puoi subire l'accusa di un tradimento e non tradire la tua anima.
Voglio sapere se sei fedele e quindi hai fiducia.
Voglio sapere se sai vedere la bellezza anche quando non è bella tutti i giorni. Se sei capace di far sorgere la tua vita con la tua sola presenza.
Voglio sapere se puoi vivere con il fracasso, tuo o mio e continuare a gridare all'argento di una luna piena: SI!
Non mi interessa chi sei, o come hai fatto per arrivare qui, voglio sapere se sapresti restare in mezzo al fuoco con me e non retrocedere.
Non voglio sapere cosa hai studiato, o con chi o dove, voglio sapere cosa ti sostiene dentro, quando tutto il resto non l'ha fatto.
Voglio sapere se sai stare da solo con te stesso, e se veramente ti piace la compagnia che hai ....nei momenti vuoti.
Scritto da un'indiana della tribù degli Oriah - 1980
....scrivere.....
.......il nero sul bianco.............sarebbe come una ferita impietosa
su di una pelle viva.........
Post n°18 pubblicato il 20 Ottobre 2016 da leelek_endje
E se per caso un giorno, |
Post n°17 pubblicato il 23 Ottobre 2015 da leelek_endje
non rimpiango niente.....Il modo in cui gli altri mi trattano fa parte del loro cammino, il modo in cui reagisco fa parte del mio...forse se provassi ad abbandonarmi potrei vivere uno dei miei sogni ...
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Post n°16 pubblicato il 23 Ottobre 2015 da leelek_endje
Alice: Volevo soltanto chiederle che strada devo prendere.
(Alice in Wonderland)
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Post n°14 pubblicato il 29 Luglio 2013 da leelek_endje
"È dentro noi un fanciullino che non solo ha brividi, come credeva Cebes Tebano che primo in sé lo scoperse, ma lagrime ancora e tripudi suoi. Quando la nostra età è tuttavia tenera, egli confonde la sua voce con la nostra, e dei due fanciulli che ruzzano e contendono tra loro, e, insieme sempre, temono sperano godono piangono, si sente un palpito solo, uno strillare e un guaire solo. Ma quindi noi cresciamo, ed egli resta piccolo; noi accendiamo negli occhi un nuovo desiderare, ed egli vi tiene fissa la sua antica meraviglia; noi ingrossiamo e arrugginiamo la voce, ed egli fa sentire tuttavia e sempre il suo tinnulo squillo come di campanello. Il quale tintinnio segreto noi non udiamo distinto nell'età giovanile forse così come nella più matura, perché in quella occupati a litigare e perorare la causa della nostra vita, meno badiamo a quell'angolo d'anima d'onde esso risuona. E anche, egli, l'invisibile fanciullo, si perita vicino al giovane più che accanto all'uomo fatto e al vecchio, ché più dissimile a sé vede quello che questi. Il giovane in vero di rado e fuggevolmente si trattiene col fanciullo; ché ne sdegna la conversazione, come chi si vergogni d'un passato ancor troppo recente. Ma l'uomo riposato ama parlare con lui e udirne il chiacchiericcio e rispondergli a tono e grave; e l'armonia di quelle voci è assai dolce ad ascoltare, come d'un usignuolo che gorgheggi presso un ruscello che mormora. Ora se questo è vero, non può avvenire se non per una causa: che gli uni hanno dentro sé l'eterno fanciullo, e gli altri no, infelici! Ma io non amo credere a tanta infelicità. In alcuni non pare che egli sia; alcuni non credono che sia in loro; e forse è apparenza e credenza falsa. Forse gli uomini aspettano da lui chi sa quali mirabili dimostrazioni e operazioni; e perché con le vedono, o in altri o in sé, giudicano che egli non ci sia. Ma i segni della sua presenza e gli atti della sua vita sono semplici e umili. Egli è quello, dunque, che ha paura al buio, perché al buio vede o crede di vedere; quello che alla luce sogna o sembra sognare, ricordando cose non vedute mai; quello che parla alle bestie, agli alberi, ai sassi, alle nuvole, alle stelle: che popola l'ombra di fantasmi e il cielo di dei. Egli è quello che piange e ride senza perché, di cose che sfuggono ai nostri sensi e alla nostra ragione. Egli è quello che nella morte degli esseri amati esce a dire quel particolare puerile che ci fa sciogliere in lacrime, e ci salva. Egli è quello che nella gioia pazza pronunzia, senza pensarci, la parola grave che ci frena. Egli rende tollerabile la felicità e la sventura, temperandole d'amaro e di dolce, e facendone due cose ugualmente soavi al ricordo. Egli fa umano l'amore, perché accarezza esso come sorella (oh! Il bisbiglio dei due fanciulli tra un bramire di belve) , accarezza e consola la bambina che è nella donna. Egli nell'interno dell'uomo serio sta ad ascoltare, ammirando, le fiabe e le leggende, e in quello dell'uomo pacifico fa echeggiare stridule fanfare di trombette e di pive, e in un cantuccio dell'anima di chi più non crede, vapora d'incenso l'altarino che il bimbo ha ancora conservato da allora. Egli ci fa perdere il tempo, quando noi andiamo per i fatti nostri, ché ora vuol vedere la cinciallegra che canta, ora vuol cogliere il fiore che odora, ora vuol toccare la selce che riluce.
E ciarla intanto, senza chetarsi mai; e, senza lui, non solo non vedremmo tante cose a cui non badiamo per solito, ma non potremmo nemmeno pensarle e ridirle, perché egli è l'Adamo che mette il nome a tutto ciò che vede e sente. Egli scopre nelle cose le somiglianze e relazioni più ingegnose. Egli adatta il nome della cosa più grande alla più piccola, e al contrario. E a ciò lo spinge meglio stupore che ignoranza, e curiosità meglio che loquacità: impicciolisce per poter vedere, ingrandisce per poter ammirare. Né il suo linguaggio è imperfetto come di chi non dica la cosa se non a mezzo, ma prodigo anzi, come di chi due pensieri dia per una parola. E a ogni modo dà un segno, un suono, un colore, a cui riconoscere sempre ciò che vide una volta.
C'è dunque chi non ha sentito mai nulla di tutto questo? Forse il fanciullo tace in voi, professore, perché voi avete troppo cipiglio, e voi non lo udite, o banchiere, tra il vostro invisibile e assiduo conteggio. Fa il broncio in te, o contadino, che zappi e vanghi, e non ti puoi fermare a guardare un poco; dorme coi pugni chiusi in te, operaio, che devi stare chiuso tutto il giorno nell'officina piena di fracasso e senza sole.
Ma in tutti è, voglio credere."
g. pascoli |
Post n°13 pubblicato il 03 Luglio 2012 da leelek_endje
...fluire della tua canzone un po' pallida mentre io scrivo... l'imbrattacarte, mi chiamano, con il canotto e l'inchiostro sui fogli extra-strong... E ritorna il profumo delle caramelle sperlari da quella scatola che servì poi per viti chiodi e ganci, stava nel cassetto della tavola ...vecchio carillon... mi riporti quell' odore di farina sul pane appena cotto nei forni delle case dove, bambina, desideravo abitare e mi piaceva andare scalza e senza lacci nei capelli fra il sole e l'erba fino a che i miei gridassero. Sai di lontani piaceri di antichi sanguigni amori per la luce della campagna e per le fresche ombre degl'alberi e per l'asprigno dei frutti ancora acerbi hai il gusto delle stanze scure il sapore rosso dei fichi e mi fai pensare che .......c'èst toi ma enfance |
Post n°12 pubblicato il 01 Luglio 2012 da leelek_endje
Mi son seduta su un masso a guardare. Ho visto il sole nascere e salire nel cielo immobile e le foglie caricarsi di vita e le cicale tagliare l'aria. Ho visto l'ombra allungarsi e i fiori chiudersi lentamente e le stelle ritornare e il mio corpo fondersi nel masso. Ho conosciuto la mia ricchezza. |
Post n°11 pubblicato il 25 Giugno 2012 da leelek_endje
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Post n°8 pubblicato il 12 Giugno 2012 da leelek_endje
. ....c'era una volta una piccola strega.....che sognava di ritrovare quel mago che le aveva ferito il cuore.........mille sortilegi... mille magie..... ma il giorno passò e la piccola strega si ritrovò seduta in un angolo della sua grotta, imbronciata e triste, ad accarezzare il gatto che cercava di farla sorridere con le sue moine.......allora, sospirando, aprì il suo specchio e guardò l'immagine del mago..... tuffò le mani nello specchio e lo accarezzò.........poi avvicinò le labbra e lo baciò a lungo, immaginando mille segreti......mille fantasie...... ......magie.... sortilegi..... ancora la piccola strega ha provato e provato ad evocare il suo amante.......si è fatta invisibile e l'ha trovato.... si è rannicchiata sulla sua spalla e gli ha sussurrato all'orecchio tutta la sua voglia....gli ha accarezzato i capelli.......sfiorato le labbra con le dita..... lui ha alzato la testa ....ha sorriso e in quell' attimo ha capito...ha sentito una presenza.....un attimo......
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Post n°6 pubblicato il 02 Giugno 2012 da leelek_endje
....cosa ci sto a fare qui?.....curiosita'.....emulazione......o solitudine e voglia di contatto?......bambina, ragazza, donna sola.....capacita' innata di rompere i rapporti...Eppure la frenesia dell'altro non mi abbandona.....e' come una corda tesa....una mano che cerca, tocca e si ritrae.....il male oscuro che ancora a volte mi avvolge come un mantello mi lascia senza desideri fino al nuovo squarcio di luce.....E me ne sto qui, a spiare il sole dietro una finestra...... |
Post n°3 pubblicato il 25 Maggio 2012 da leelek_endje
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Post n°2 pubblicato il 25 Maggio 2012 da leelek_endje
Ho visto "Romanzo di una strage"....."Diaz"......lo schifo quotidiano...... dov'è il nostro William Wallace???
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Post n°1 pubblicato il 24 Maggio 2012 da leelek_endje
Figli di Scozia, io sono William Wallace. William Wallace è alto due metri! Si l'ho sentito dire… e uccide i nemici a centinaia, e se fosse qui distruggerebbe gli inglesi con palle di fuoco dagli occhi e fulmini Sono io William Wallace e ho dinnanzi agli occhi un intero esercito di miei compatrioti decisi a sfidare la tirannia. Siete venuti a combattere da uomini liberi… e uomini liberi siete… senza libertà cosa farete? Combatterete?
Certo, chi combatte può morire… chi fugge resta vivo, almeno per un po'… Agonizzanti in un letto, fra molti anni da adesso… siete sicuri che non sognerete di barattare tutti i giorni che avrete vissuto a partire da oggi per avere l'occasione, solo un'altra occasione, di tornare qui sul campo, ad urlare ai nostri nemici che possono toglierci la vita ma non ci toglieranno mai la libertà! Nell'anno del Signore 1314, patrioti scozzesi affamati e soverchiati nel numero sfidarono il campo di BannockBurn.Si batterono come poeti guerrieri. Si batterono come Scozzesi. E si guadagnarono la libertà. |
TU, MAMMA
io nei tuoi pensieri e tu mamma
io nella tua pancia e tu mamma
io bambina e tu mamma
io ribelle e tu mamma
io in difficoltà e tu mamma
io ragazza e tu mamma
io donna e tu mamma
io mamma e tu mamma
per sempre, la mia,
la più bella, la mamma....