Creato da: liberispazi il 12/12/2007
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Maschio pride

 

Donne e moto (le mie)

Post n°31 pubblicato il 08 Marzo 2013 da liberispazi
 

La mia moto ha incrociato le donne per davvero solo in due relazioni: la prima di esse vedeva la moto come amante sgradita al punto che persino se la usavo per raggiungere la fidanzata in culo all'Appennino venivo accusato di essere andato a trovare la mia metà solo come pretesto per farmi un giro. Ed era vero.
 
La seconda tragedia moto/donna fu invece di segno opposto: una maniaca che non scendeva mai di sella. Pioggia vento, freddo, caldo, notte fonda: non c'era niente da fare, la vedevo solo se ero in moto. Finì dopo un mese e mezzo di passione, 8.000 km e due gomme posteriori. 

 
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Aforisma

Post n°30 pubblicato il 08 Marzo 2013 da liberispazi
 

Finchè non me la dai rimane monoposto.

 
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Il marchio GUZZI

Post n°29 pubblicato il 08 Marzo 2013 da liberispazi
 

 
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Investire in moto d'epoca

Post n°28 pubblicato il 08 Marzo 2013 da liberispazi
 

 

Le due ruote da collezione possono rivelarsi un buon investimento: basta puntare sulla rarità e sui marchi più celebri. 
“Comprare una moto alla mia età non è una pazzia: è un investimento”. Ecco, la scusa è servita. Tutti coloro che si trovano a dover giustificare l’acquisto di una costosa, ruggente due-ruote dinanzi a un partner non altrettanto amante dei motori possono giocarsi la carta dell’investimento. Anche le moto, infatti, possono rivalutarsi nel tempo. A patto però di puntare sui modelli da collezione.

La brutta notizia è che per fare un buon affare bisogna necessariamente spendere cifre alte. Negli ultimi anni, infatti, il mercato delle moto d’epoca ha sofferto della crisi generale del comparto dei motori. Così, mentre i grandi pezzi storici continuano ancora oggi a spuntare quotazioni record nelle aste internazionali, i modelli prodotti in edizione limitata, ma in una fascia di prezzo medio-bassa (tra i 15mila e i 20mila euro), si sono in gran parte deprezzati, perdendo anche il 20% del loro valore. I modelli di questa categoria che, malgrado tutto, si mantengono popolari (e che quindi permettono di spuntare un buon prezzo alla vendita) sono gli stessi che fanno appello alla nostalgia della generazione sessantottina: le Kawasaki e le Honda degli anni ’70.

Il primo fattore che determina un buon affare è ovviamente la rarità. I modelli più apprezzati dai collezionisti sono quelli quasi introvabili, che datano ancor prima della seconda guerra mondiale. Le moto targate Al Crocker, ad esempio, sono state realizzate in meno di 100 esemplari. Recentemente, una Al Crocker originale è stata battuta all’asta per quasi 400mila dollari. Una Ace Four del 1923 vale 120mila dollari, una Indian Chief del 1924 oscilla intorno ai 50mila dollari, mentre una Indian a 8 valvole del 1915 può essere venduta per più di 140mila dollari. La moto più cara in assoluto battuta in un’asta pubblica? La Cyclone Board Track Racer del 1915, una specie di curiosa bici gialla a motore venduta per... oltre 551mila dollari.

Le Vincent Black Shadow, prodotte a mano a partire dal 1948, valevano circa 10mila dollari negli anni ’80. Nel gennaio del 2012, a Las Vegas, sono state messe all’asta 50 motociclette vintage e oltre 100 componenti originali. La vendita ha fruttato più di un milione di dollari e alcuni modelli hanno raggiunto prezzi record. Tra questi c’erano proprio una Black Shadow del 1953, venduta per 122mila dollari, e una Vincent Black Prince, che ha fruttato altrettanto. Ma anche la vendita di componenti originali si è dimostrata un ottimo business: un motore Ace del 1924 è stato venduto per 35mila dollari e un Henderson Four del 1912 è stato battuto per 32.500 dollari.

Anche le moto post-belliche prodotte in edizioni limitate da Ducati o dalla londinese  Brough Superior hanno i loro estimatori. Una Ducati 900SS del 1975, oggi, vale quasi 100mila euro. Tra i modelli più apprezzati vi sono la Moto Guzzi, la MV Augusta, la Triumph Bonneville del 1965

 
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