Creato da lupi2009 il 19/07/2009

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Ritorno dalle vacanze

Post n°115 pubblicato il 27 Luglio 2012 da lupi2009

Quindici giorni nel mare della Sardegna.

Quindici giorni di scoperte e di allegria

Quindici giorni in cui ho visto il mondo con gli occhi giovani e fiduciosi dei miei cuccioli

Quindici giorni lontano dal mio mondo, immersa nel mio Mondo.

E' meraviglioso tornare da luoghi fantastici e portare via con sè tutto ciò che conta, tutto ciò che rende meraviglioso qualsiasi posto, anche questa casa non mia.

 
 
 

E' un paese per malati comuni

Post n°114 pubblicato il 15 Aprile 2012 da lupi2009

Sono appena tornata da uno  dei più importanti ospedali della città dove ho passato la notte a lavorare. C’era un paziente con la necessità “emergente” di dover essere riportato in sala operatoria ma prima avevo bisogno di fare delle radiografia, nel corridoio di accesso c’era una signora (ore 01 di notte) che si lamentava vistosamente perché le passava avanti qualcuno mentre lei aveva bisogno di fare una ecografia al piede che le faceva tanto male. Intanto nella sala del Pronto Soccorso avevo lasciato un’altra paziente con una ferita importante della fronte da suturare, ma che non potevo fare addormentare perché aveva mangiato, quindi dovevo convincerla a farsi mettere i punti da sveglia (naturalmente con anestesia locale). Mentre ero in sala operatoria mi chiamavano in maniera pressante gli infermieri “stressati” per visitare un paziente con una “escoriazione “del ginocchio (ma è la prima volta che cade !) Qualche giorno fa abbiamo dovuto riprendere, medici ed infermieri, l’ennesima profilassi antibiotica per un caso di una malattia infettiva piuttosto grave che ci ha tenuti impegnati per 2 ore, suscitando il disappunto dei pazienti che seguivano perché “gente con queste malattie” non dovrebbe mica venire in PS( forse secondo la signora dovrebbero buttarli in un cassonetto).  Si, possiamo dubitare dello stress degli infermieri e del fatto che i medici siano dei poveretti. Si, possiamo credere che oltre una porta chiusa ci sia sempre qualcuno che gioca al solitario con il pc, si siamo sinceramente liberi di pensarlo. Ma prima di passare dal dubbio alla certezza perché non proviamo a fare del volontariato , così giusto per capire cosa fanno i poveretti e gli stressati mentre noi riposiamo nei nostri letti ?

No  non è colpa dei poveretti né degli stressati e men che meno dei pazienti che hanno l’angoscia , il peso, il  dolore della propria malattia. Ma quando diciamo che siamo un paese in crisi ad un passo dalla realtà che sta schiacciando la Grecia, significa anche questo. Significa accettare che non si può rimpiazzare il personale che va in pensione e che quindi bisogna fare  in 6 il lavoro  che prima si divideva in 10 e senza che ti paghino nulla di più. Significa accettare che bisogna aspettare il doppio del tempo, visto che il personale è dimezzato, per ottenere una visita dopo che qualcuno abbia fatto un triage e valutato che la  persona in esame rientra nell’ambito  di una urgenza differibile. Significa smettere di giudicare  inadeguato un servizio ospedaliero che ha finito posti e barelle e fa un massaggio cardiaco a terra pur di strapparne un altro alla morte. Significa credere che oltre quella porta dove grazie  a Dio , l’utenza è costretta ad andare (mi auguro con tutto il cuore) poche volte nella vita, non ci sono nemici o cani da guardia , ma gente che ci sta tutti i giorni chi da 10 chi da 30 anni e che da 10 o da 30 anni si porta a casa la paura, la  tristezza o il dolore o la morte o la impagabile gioia di aver aiutato qualcuno a salvarsi.

 
 
 

ciao

Post n°108 pubblicato il 01 Marzo 2012 da lupi2009

   Mi mancherai

 
 
 

Da una idea di Elliy writer. una tenera idea come tante delle sue....

Post n°107 pubblicato il 05 Maggio 2011 da lupi2009
Foto di lupi2009

Quell’anno la primavera tardava ad arrivare e quel mattino Edo fece soltanto pochi passi sotto la solita pioggerellina di quello strano mese di aprile, quando all’improvviso...

 

Quando all’improvviso la pioggerellina divenne un temporale di quelli che si rovesciano giù in estate, e corse via a trovare un rifugio.

La casina era invitante, non era neppure una casa era una specie di grande chiosco in muratura, con grandi vetrate e pieno di fiori. Una serra. Pieno di fiori colorati e grandi foglie verdi. Silenzioso e vuoto di esseri umani sembrava accogliente come un rifugio costruito sui rami di una quercia, rassicurante come l’asilo in cui andava fino a qualche anno fa. Piano piano il broncio  sucitato dalla mamma stava passando. Proprio non gli piaceva che non gli prestasse tutta la sua attenzione. Era la mamma o no ? Perbacco !

Ma quelle stesse roselline virtuali che lei stava guardando nel pc, erano decisamente più belle viste dal vero. Profumavano come l’acqua di colonia della nonna,  non sembravano neppure tanto stropicciate e poi… poi …..parlavano !!!!

Ce ne erano un gruppetto rosse come …una Ferrari.. che attiravano la sua attenzione con risatine  timide.  Una data nel cartellino sotto di loro 1985  “..noi siamo le prime rose regalate alla tua mamma”.

Dietro di loro una dozzina di rose screziate, dal gambo lunghissimo, che facevano a gara per raccontare “ lei era a cena per festeggiare la sua laurea quando è arrivato il cameriere ed anziché il secondo  ha portato noi , lei guardava noi , il cameriere e l’uomo che cenava con lei e non riusciva a capire se fosse un regalo del Ristorante o dell’amico..che risate!”

In un vaso di cristallo dal collo lungo e stretto come un cigno, una rosa meravigliosa sorrideva con un velo di tristezza  “..io ho conosciuto tuo nonno sai , mi ha chiesto lei di fargli compagnia in quel viaggio lì..” intanto le tre foglie di quel lungo ramo sfioravano i petali di altre sorelle allegre e colorate “ noi siamo venute ad accoglierti quando sei nato tu..

Il piccolo Edo rimase così…. frastornato e divertito, un po’ cresciuto e un po’ più piccolo. Meraviglioso con quella rosellina tra le mani da portare alla mamma.

 
 
 

AUGURI ????!!!!

Post n°106 pubblicato il 08 Marzo 2011 da lupi2009

DEDICATO AGLI UOMINI CHE CI “SUPPORTANO”

 

DEDICATO A QUELLE DONNINE TUTTO CULO E TETTE CHE MI FANNO SENTIRE COSI’ BRUTTAMENTE BELLA

 

DEDICATO ALLE MIE AMICHE CHE MI FANNO SENTIRE COSì ORGOGLIOSA

 

DEDICATO ALLE MIE RUGHE :

QUELLE INTORNO AGLI OCCHI SPUNTATE PER LO STUPORE MA ANCHE PER LA MERAVIGLIA,

QUELLE INTORNO ALLE LABBRA FIGLIE DEL PIANTO MA ANCHE DELLE MIE RISATE

 

DEDICATO ALLA MIA SCHIENA CHE QUALCHE ANNO FA’ NON MI FACEVA MICA SEMPRE MALE, MA QUALCHE ANNO FA’ NON SOLLEVAVA IN CONTINUAZIONE DUE BAMBINI PER ASCIUGARE LACRIME O FAR CONTINUARE UN SONNO INIZIATO NEI SEDILI DELL’AUTO

 

DEDICATO AGLI SPECCHI DELLA MIA CASA CHE MI PRENDONO IN GIRO MOSTRANDOMI IL VOLTO DI QUESTA  SIGNORA QUASI BIONDA INVECE DELLE EFELIDI E DEI MIEI RICCI NERI

 

DEDICATO AI NOSTRI POVERI  UOMINI CHE NON SANNO PIU’ NEMMENO SE DEVONO DIRCI AUGURI O FARE FINTA DI NIENTE

(PER NON PARLARE POI DELLE MIMOSE)

 

DEDICATO A QUESTA BELLA COINCIDENZA  DI 8  MARZO E CARNEVALE CHE CI FACCIA DIVENTARE MENO SERIE CHE CI FACCIA TORNARE UN PO’  PIU’ ALLEGRE.

 

 

 

 

 
 
 
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