Creato da maskulo il 16/01/2007

Esternalizzati!!!

Wind (società ex Enel) ha deciso di "svendere" 275 dipendenti della sede di Milano (Sesto San Giovanni) ad una società esterna. Il gruppo ha cinque call center. Fa fuori quello dove ha più operatori full time. Una manovara sporca per licenziare civilmente 275 persone!!! Anzi no ... si dice esternalizzati...usando un termine economico con cui è bene familiarizzare. Le esternalizzazioni sono infatti quelle che la legge chiama "cessione di rami d'azienda", regolate da norme ben precise ma spesso aggirate dalle imprese che usano questo strumento per attuare dei licenziamenti a breve medio-termine. Proviamo a capirci di più esaminando il caso di una grande azienda come Telecom Italia. In una schematizzazione semplice ma efficace possiamo immaginare l'azienda divisa in settori concatenati che lavorano per fornire il servizio telefonico all'utente. La rapida evoluzione tecnologica del mondo delle comunicazioni ha portato alcuni di questi settori a diventare eccessivamente costosi soprattutto per l'eccesso di risorse umane impiegate. Ovvio che l'azienda cerchi di ridurre questi costi, meno scontato che lo faccia a danno dei lavoratori. Impossibile licenziare direttamente, ecco le esternalizzazioni che intervengono a dare una mano per aggirare le norme. Individuato il "ramo" d'azienda dai costi eccessivi, la società rintraccia dei partners a cui cedere in blocco il settore produttivo, i lavoratori e, generalmente, una commessa di notevole entità. Tutto nel rispetto delle norme, in apparenza. In apparenza, appunto, come sottolineato dal coordinamento dipendenti Telecom. Perché le norme che regolano la cessione dei rami d'azienda pongono come condizione essenziale per effettuare tali operazioni "l'esistenza di una attività reale e autonoma, che deve garantire la sopravvivenza dell'azienda sostituita"

 

 

Il Mistero del Faraone - Report - Rai Tre

Post n°80 pubblicato il 16 Maggio 2007 da maskulo

Sorpresa!

Durante il mese di Febbraio 2007 la troupe di
Report, programma televisivo in onda tutte le domeniche su Rai Tre alle ore 21:30, si è presentata in più occasioni presso il palazzo Wind di Sesto San Giovanni con le telecamere per riprenderci ed intervistarci durante la protesta che abbiamo messo in atto e durante alcune assemblee sindacali.
Inoltre ci ha seguito durante lo sciopero del 5 Febbraio a Roma.
Il materiale raccolto ha contribuito a formare la puntata di Report che è andata in onda domenica 13 Maggio 2007 su Rai Tre alle ore 21:30, dal titolo "Il Mistero del Faraone", con chiaro riferimento a Naguib Sawiris, boss di Wind.
Vi riportiamo la descrizione completa della puntata che abbiamo copiato dal sito di report (www.report.rai.it):

"Durante il mese di aprile del 2005, nella disattenzione generale della politica, si compie la privatizzazione di Wind. Il passaggio del terzo operatore telefonico italiano dall’Enel all’impresa egiziana Orascom di Naguib Sawiris. La seconda più importante privatizzazione del paese dopo Telecom si fa all’italiana: il nuovo padrone di Wind compra tutto a debito, facendosi cioè prestare i soldi dalle banche, e presenta un piano industriale fatto di licenziamenti, riduzione drastica degli investimenti, ridimensionamento della mission storica di Wind: l’anticipare cioè i tempi della cosiddetta convergenza (cellulare, computer, televisione). E’ convenuto all’Italia una privatizzazione fatta così? C’è stata una gara o una trattativa privata? Chi è Sawiris?
E poi c’è la storia della macchina magica. Ovvero la GSM BOX. Uno strumento complesso che permette a grandi e piccoli operatori del mondo delle telecomunicazioni di macinare guadagni astronomici sulle telefonate fisso-mobile, le chiamate che da casa partono verso un cellulare. E che di solito sono anche le più care. Un mondo di complicità e silenzi vastissimo. Nel frattempo, le procure indagano."

 
 
 

Vado al Minimo - Anno Zero - Raidue

Post n°79 pubblicato il 21 Aprile 2007 da maskulo

Ecco a voi tre video della puntata di Anno Zero andata in onda  giovedì 19 aprile alle ore 21 su Rai Due.
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Prima parte
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Seconda parte
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Terza parte
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Buona visione.
 
 
 

COSTI DELLE RICARICHE

Post n°78 pubblicato il 20 Marzo 2007 da maskulo

Ci scrivono i colleghi di Ivrea.

2006
La stampa riportava le dichiarazioni di Naguib Sawiris che dichiarava un problema occupazionale che sarebbe stato gestito in modo non traumatico, l’articolo riportava in 1000 il numero dei lavoratori in eccedenza.
Notizia smentita in tutti gli incontri avvenuti successivamente.

Gennaio 2007
Il 12 gennaio viene annunciato insieme al Piano Industriale anche l’utile ma contemporaneamente l’esternalizzazione delle attività e dei lavoratori di Sesto S. Giovanni.
Nessun altro esubero viene dichiarato negli incontri avvenuti successivamente.

7 marzo 2007
“Per mantenere l’equilibrio dovremmo ridurre gli interventi strutturali e tagliare i costi operativi.
Temo rischi per l’occupazione.”
Paolo Dal Pino “da La Repubblica”
Si torna a parlare di esuberi, quelli di Dicembre 2006?
Adesso è possibile utilizzando la motivazione della cancellazione dei costi sulle ricariche?

Care colleghe, cari colleghi

Così dice l’amministratore delegato di Wind, Paolo Dal Pino al quotidiano “la Repubblica” all’indomani del decreto dell’Autorità delle telecomunicazioni che abolisce i costi di ricarica.
Sono affermazioni che devono allarmarci, specialmente all’indomani di due mesi di agitazione sindacale culminata negli scioperi del 5 febbraio a Roma e del 26 febbraio a Sesto S. Giovanni. Come purtroppo ben sappiamo non si è potuta impedire l’esternalizzazione a Omnia Network delle 275 lavoratrici e lavoratori della sede di Sesto.
L’articolo 47 L. 428/90 e successive modifiche alla cessione di ramo d’azienda permette questo tipo di operazioni e se fino ad adesso a pagarne le dirette conseguenze sono stati i lavoratori di Sesto ad Ivrea non dormiamo sonni tranquilli.
L’Azienda Wind sta seguendo una politica fumosa e poco chiara, annuncia utili e subito dopo tagli, ci rassicura e poi dichiara a rischio l’occupazione.

Che cosa dire di tutto questo ?
Noi pensiamo che questi annunci squillati ai media e ben visibili sulla home page della Intranet Aziendale siano anche la giustificazione per l’abbattimento di quei costi di cui tanto già si diceva nel 2006.
Diciamo che il decreto Bersani sia tutto meno che una inattesa novità e per questo motivo doveva essere attentamente valutato negli effetti da parte delle Aziende, un passaggio con il sindacato in ragione dei prevedibili problemi annessi avrebbe dovuto intercorrere.
Siamo favorevoli ad una liberalizzazione del settore delle telecomunicazioni che getti effettivamente le basi di vera concorrenza.
Siamo favorevoli ad una offerta di servizi alla clientela nella quale si possano riconoscere e scegliere liberamente le opportunità, sia legate ai costi che alla qualità.
Siamo per l’eliminazione del canone Telecom, balzello al quale non ci si può ancora sottrarre e fonte di utile per la concorrenza.

E’ lecito quindi chiedersi: CHE COSA VUOLE FARE WIND ?

I Delegati SLC-CGIL WIND e FISTel-CISL di Ivrea Ivrea 8 Marzo 2007

 
 
 

AN e Lega interrogazione parlamentare su Wind

Post n°77 pubblicato il 20 Marzo 2007 da maskulo

Alleanza Nazionale e Lega Nord hanno presentato una interrogazione parlamentare in cui si chiede al governo di riferire in Parlamento circa i possibili rischi di licenziamenti nella società telefonica Wind, in particolare dopo "le notizie di stampa diffuse dal quotidiano Il Giornale circa la volontà del proprietario di Wind, l'imprenditore egiziano Naguib Sawiris, di licenziare oltre mille dipendenti, oltrechè paventare la chiusura della sede di Milano". Nell'interrogazione, firmata dai deputati Stefano Saglia (An), e Davide Caparini (Lega), si legge: "In seguito alla decisione del governo di eliminare il costo delle ricariche telefoniche prepagate, decisione che non tiene conto dell'impatto negativo che sta avendo sugli investimenti dell'azienda, si chiede ai ministri Paolo Gentiloni e Pierluigi Bersani, di riferire in Parlamento su tutte le iniziative per garantire i livelli occupazionali, impedendo che sia utilizzata la decisione del governo come alibi per licenziamenti".

 
 
 

Il Piano Industriale Omnia

Post n°76 pubblicato il 19 Marzo 2007 da maskulo

COMUNICATO

Mercoledì 14 marzo 2007 presso il Ministero dello Sviluppo Economico si è svolta una riunione convocata d’intesa fra il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero delle Comunicazioni ed il Ministero del Lavoro per avviare il confronto sul piano industriale della Società Omnia Network.
Ad inizio della riunione Omnia Network invitata dal Ministero ad esporre le linee del piano industriale ha inteso porre una questione, in qualche misura apparsa come pregiudiziale, in relazione al fatto se le OOSS sindacali in base alle assemblee effettuate avessero il mandato alla sigla di un accordo di armonizzazione.
Le OOSS hanno immediatamente rammentato all’Azienda che non sussistesse la necessità di un accordo di armonizzazione rimanendo i lavoratori esternalizzati in ambito di applicazione del CCNL delle TLC ma soltanto di una applicazione di alcuni trattamenti migliorativi presenti in Wind e che dalla riunione odierna si dovesse ripartire per costruire un nuovo rapporto con i lavoratori, ad oggi dubbiosi sulla solidità dell’acquirente, dando loro, non solo a parole ma con atti concreti,certezza sul futuro della azienda Omnia Network.
Solo successivamente si potrà valutare l’opportunità di un qualsivoglia tipo di armonizzazione.
Superata questa prima fase anche con l’autorevolezza del Ministero, l’azienda è passata alla illustrazione del piano industriale.
Omnia Network è un operatore italiano nel settore della progettazione, realizzazione e gestione dei servizi di outsourcing alle imprese (BPO), la sua azione è focalizzata sull’insieme di attività che nella catena del valore di un’impresa,riguardano direttamente o indirettamente, i rapporti della società con i propri clienti finali, le customer operations che sono quei processi che coinvolgono trasversalmente le funzioni marketing e vendite e che possono richiedere un presidio operativo che va dalla distribuzione di un bene o servizio alla promozione commerciale fino alla gestione di attività e servizi di post-vendita e customer care.
Le aree della customer operations sono essenzialmente riconducili a:
Multi Media Contact Center
Logistica & trasporti
Noleggio Operativo
System Integration
Il Gruppo nato nel 1994, come gestore di attività di outsourcing, e che ha avuto tra i primi clienti Omnitel, oggi è da pochi giorni quotato in borsa con un capitale detenuto al 64% dai manager del Gruppo e per il restante 36% collocato sul mercato per reperire le risorse necessarie per gli investimenti dei prossimi 2 anni.
Omnia consta di 14 Aziende molte delle quali Società a Responsabilità limitata che occupano circa 3000 unità di cui il 70/75% nel customer.
Il 40% dell’organico sono co.co.pro impiegati non solo in attività outbound ma anche attività inbound.
Per l’azienda solo per i lavoratori inbound sarà prevista una stabilizzazione entro le date previste dalla legge finanziaria.
Un altro 15% ha contratti di lavoro a tempo determinato.
Sono presenti nel Gruppo 5 diversi tipi di contratti collettivi di lavoro:
Metalmeccanico
Commercio terziario e Servizi
Commercio Trasporti
Telecomunicazioni
Assocontact

Per il futuro si prevede una preponderante confluenza verso le TLC attraverso percorsi di armonizzazione anche per favorire mobilità di tipo orizzontale.
Sulle strategie future veniva enunciato un generico ulteriore rafforzamento della posizione competitiva nel mercato storico attraverso il consolidamento e lo sviluppo del portafoglio clienti e un allargamento del mercato potenziale di riferimento a nuovi segmenti di clientela.
Alla fine della esposizione aziendale il Ministero dopo avere sottolineato, concordemente alle OOSS, che quanto illustrato dai rappresentanti di Omnia non potesse essere configurato come piano industriale ma soltanto la rappresentazione odierna dell’azienda ed un insieme di obiettivi, di desideri di cui non erano esplicitati “il quanto, il quando, il come” (in relazione sia alle prospettive di mercato, che degli investimenti, delle ricadute occupazionali, dei possibili “core business” su cui concentrarsi, ecc.) ha invitato l’azienda ad assolvere il suo impegno, magari dopo aver presentato il piano alla Consob, dichiarandosi disponibile ad una ulteriore riunione in sede ministeriale..
Ha invitato inoltre Wind ad assolvere l’impegno preso di dare visione alle OOSS dell’accordo commerciale posto in essere con Omnia; impegno che peraltro veniva assolto verso la fine della riunione.
Il rappresentante del Ministero del Lavoro nel suo intervento, dopo aver reso noto che nel settore dei call center fino ad oggi sono stati stabilizzati circa 8000/9000 lavoratori, ha inviato l’azienda, a porre in essere al più presto le procedure previste dalla legge per trasformare in contratti di lavoro subordinato le attuali collaborazioni a progetto, onde non incorrere poi nelle attività ispettive ministeriali, rendendosi peraltro disponibile per l’attività di supporto necessaria. Il Ministero del Lavoro si è inoltre dichiarato disponibile a facilitare anche un eventuale accordo di stabilizzazione, coinvolgendo tutte le OO.SS. interessate, qualora non si pervenisse ad accordi territoriali di stabilizzazione.
SLC, FISTel, UILCOM pur prendendo atto dell’impegno dei Ministeri interessati alla vicenda, hanno manifestato profonda insoddisfazione per lo stato della vertenza che formalmente rimane allo stesso punto della chiusura di procedura per la cessione di ramo d’azienda in sede di Unione degli Industriali e che vede restringere il perimetro degli asset di core business nelle aziende di tlc enucleando le attività di customer care che da sempre sono state interessate marginalmente e solo per attività di picco ad essere svolte da Outsourcer.
Pertanto SLC, FISTel, UILCOM, accogliendo l’invito del Ministero del Lavoro, si dichiarano disponibili da subito ad intraprendere percorsi relazionali con l’Azienda Omnia Network, finalizzati a stabilizzare anche in questo importante outsourcer diverse centinaia di lavoratori precari, preoccupati dei riflessi dell’attuale qualità dell’occupazione sui possibili piani di sviluppo dell’azienda stessa.

Roma, 14 marzo 2007

Le Segreterie Nazionali
SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL

 
 
 

Voci di corridoio

Post n°75 pubblicato il 16 Marzo 2007 da maskulo


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Shining, film horror di Stanley Kubrick
Particolare Corridoio

L'Italia ha una estensione territoriale sviluppata per lo più in lunghezza, per circa 1200 chilometri.
La sua forma ricorda uno stivale, lo sanno tutti.
Però, con un pò di fantasia, lo si può anche immaginare come un lungo corridoio.
E si sa, in un corridoio circolano le voci, riccheggiando amplificate ad ogni rimbalzo di parete.
Nei corridoi del palazzo Wind si è vociferato per 18 mesi riguardo una fantomatica cessione, e per tutti i 18 mesi la dirigenza Wind si è prodigata in ogni modo per smentire categoricamente.
Il giorno dopo quelle voci si sarebbero rivelate drammaticamente fondate.
Questa doverosa premessa introduce la voce di corridoio per la quale in pentola bollirebbe la notizia di un accordo già siglato tra Wind e Omnia per l’esternalizzazione dei cinque call center Wind con la conseguente cessione totale all’outsourcer dei servizi di assistenza clienti.
Chiaramente è una voce di corridoio la cui fondatezza non è dimostrabile. Però.
Che i 275 di Sesto fossero solo l’inizio di questo processo di esternalizzazione l’avevamo sospettato da tempo, ma ora le voci si fanno più insistenti perchè, si vocifera, provengono direttamente da Omnia.
Inutile dire che questo tipo di notizia non fa presagire nulla di buono sul fronte della sicurezza dei livelli occupazionali nel settore delle telecomunicazioni, settore ormai in profondo subbuglio.
“I nuovi operai”, come ormai vengono ribattezzati i lavoratori dei call center, sono tanti e rischiano sempre più in termini di mobilità, cessioni, scorpori, contribuzioni figurative, incentivi all’esodo, prepensionamenti. Se davvero la nostra sorte andrà ad interessare anche i colleghi degli altri siti crediamo che sia arrivata l’ora di organizzarci in modo omogeneo per impedire il depauperamento della nostra forza lavoro.
Le logiche aziendali, oltre che porci alla mercè dei sempre più diversificati datori di lavoro, rischiano di farci subire passivamente la distruzione dei nostri diritti.
Avendo fatto da cavie, la possibile, ma non auspicabile, alienazione degli altri call center Wind ci vedrà latori di un know-how che volentieri condivideremo con i colleghi che ne faranno espressa richiesta.
Intendiamo puntare sulla solidarietà e sul principio che non possono sempre essere i lavoratori a perdere la tranquillità economica e sociale, a favore delle logiche globali di profitto.
In questo lungo corridoio oggi sentiamo le voci e siamo terrorizzati perchè sappiamo quanto possano essere tremendamente vere.

 
 
 

WIND: SLC-CGIL SALVAGUARDIA OCCUPAZIONE

Post n°74 pubblicato il 16 Marzo 2007 da maskulo

Pubblichiamo il comunicato di SLC - CGIL su Wind:

WIND: SLC-CGIL SALVAGUARDIA OCCUPAZIONE PRIORITA’ PER TUTTI

“Apprendiamo con preoccupazione dai giornali che la proprietà di Wind ha annunciato un piano di ristrutturazione, parlando esplicitamente di licenziamenti, come reazione anche al provvedimento del Governo relativo alle ricariche.” Così dichiara la Segreteria Nazionale della SLC in un nota.

“In realtà – continua il sindacato – assistiamo non da oggi ad una sostanziale riduzione del perimetro aziendale di Wind che, dopo aver fatto utili e raggiunto un portafoglio clienti di notevoli proporzioni, ha mutato la propria strategia aziendale con l’obiettivo di divenire una low cost della telefonia”.

“Come SLC riteniamo che tale scelta non solo sia un errore a danno di un settore così strategico per il paese, ma anche e soprattutto che sia una grave ingiustizia. Perché non è più possibile che a fare le spese di tali strategie siano le lavoratrici ed i lavoratori di Wind che, con le loro professionalità e con i sacrifici già compiuti, hanno fatto di questa azienda il terzo operatore del paese”.

Roma, 13 marzo 2007

 
 
 

Repubblica titola "Wind:Traditi dall'Italia".

Post n°73 pubblicato il 16 Marzo 2007 da maskulo

Vi invitiamo a leggere bene l'articolo di Repubblica reperibile su 275out.it in rassegna stampa.
Dunque vediamo.
Bersani ha fatto ciò che gli Italiani urlavano da tempo. Ha eliminato i costi di ricarica.
Se non ricordo male, tra le altre cose, in fase di start up Wind ha rosicato quote di mercato ai competitors anche grazie al fatto che era l'unico operatore telefonico a non applicare il costo di ricarica. Lo ha inserito una volta consolidata la posizione sul mercato: una roba tipo Gerry Scotti che ti stacca l'assegno da 16000 euro e che ti porti a casa pure se sbagli le domande seguenti.
Cioè: gli Italiani sono in festa grande, voglio dire, incredibile! I costi di ricarica non ci sono più!
Naguib invece piange. Si sente tradito dall'Italia. Eggià, perchè quando comprò Wind da Enel (ultima trance a Dicembre 2006!) la sua strategia di mercato, il prezioso bagaglio manageriale delle prime linee, l'inventiva, la creatività, la capacità industriale dell'intera azienda poggiava su un prezzo obbligatorio di cartello che tutti i clienti dovevano pagare.
E grazie al c..o! Non mi sembra ci voglia un master in economia per fare i soldi in questo modo!
Ora invece quel governaccio cosa fa? La cosa sbagliata: fa un favore agli italiani ma tradisce la Wind, che ora non sà più come fare a mettere in piedi un business serio.
E cosa dire dell'A.D. Paolo Dal Pino che, quale Capo della Resistenza, ha battagliato fino in fondo per mantenere questa tassa oltraggiosa?
La cosa più grave è che Naguib e Paolo ora temono rischi per l'occupazione, ossia approfitteranno di questo tradimento per sdoganare i loro licenziamenti.
E noi siamo entrati in rapida paranoia, a metà fra il romanzo giallo, la telenovela, il complottismo globale.
Da qualche settimana infatti si vociferava in azienda e negli ambienti più vicini al sindacato che il management di Naguib avesse deciso di cavalcare il decreto Bersani a suo vantaggio. Detto. Fatto. Peccato che 275 sono già out.
Inoltre non ci spiegavamo come mai il quotidiano "Repubblica" non ci avesse degnato minimamente di attenzione. Poi abbiamo cominciato a constatare come da metà gennaio, praticamente il 90% delle inserzioni pubblicitarie sul quotidiano fossero di Wind.
Ci guardavamo e ci dicevamo:"E' sicuramente una casualità".
Ma strillare in grassetto che L'Italia ha tradito il Capo della Resistenza che a sua volta ora minaccia rischi occupazionali, caro Eugenio, non ci sta bene. Ancora una volta l'informazione, lungi dall'informare obiettivamente, propaganda il conveniente propagandabile.
La paranoia si allarga, aumentano i sospetti.
Si vocifera che il piano industriale di Wind sia quello di snellirsi per varcare l'uscio della borsa e che per farlo Naguib e Paolo sono pronti a tutto: dal piangere per cento lire fino a lasciare a casa centinaia di lavoratori italiani.

 
 
 

La Carboneria

Post n°72 pubblicato il 05 Marzo 2007 da maskulo

L’insegna sul palazzo di viale Edison 18 svetta ancora con la scritta WIND ma noi ora siamo esternalizzati a tutti gli effetti, siamo OMNIA SERVICE. 
Tutto a posto dunque.
 Cerchiamo di chiarire un punto importante affinché chi fosse pervaso da dubbi possa scioglierli: QUI NIENTE E' ANCORA A POSTO, e finchè le parole non lasceranno il posto ai fatti, fino a che i nostri diritti non saranno pienamente valorizzati, la nostra posizione nei confronti di Wind non sarà destinata a mutare. 
Abbiamo dei doveri professionali nei confronti della nuova azienda che ci stipendia, ed oggi come ieri adempiremo ad essi egregiamente: siamo o non siamo i professionisti co-fautori dell'utile Wind? Certo che lo siamo.
I cartelli, dal primo del mese, non sono appesi sul palazzo. I cartelli sono invece ancora appesi al palazzo. Noi continuiamo a vederli, Wind continua a vederli, tutti continuate a vederli. Solo i ciechi non li vedono più, sebbene li sentano ancora sventolare. Ora la situazione in cui ci troviamo è una via di mezzo fra la Carboneria, il Fight Club ed i Soliti Sospetti, l'acqua cheta, il fuoco sotto la cenere: ci riuniamo quasi in segreto, approfittando del poco tempo determinatamente libero che abbiamo a disposizione.
Cospirazione? Si, siamo vittime della loro cospirazione: in completo silenzio ci hanno messo di fronte al fatto compiuto e continueranno a farlo, probabilemente in armonia con quota parte di sindacati. Invece noi parliamo, protestiamo, denunciamo, e lo facciamo alla luce del sole. Questo stesso articolo è espressione di ben Quattro Penne che hanno elaborato in tempi e luoghi diversi incredibilmente lo stesso pensiero, quasi con le stesse parole: Ci siamo, siamo determinati, ed andremo fino in fondo. 
Ed ecco come ci arriveremo. 
Abbiamo denunciato Wind. Ne parla in modo eloquente questo articolo de "Il Manifesto" e ne parleremo prossimamente su questo blog.
Non siamo soli ma la nostra è una situazione in cui si trova la stragrande maggioranza dei giovani lavoratori in Italia, e stiamo creando e mantenendo i contatti con alcune di queste realtà colpite dal dardo precario, al fine di portare una voce allargata e comune.
A tal proposito segnaliamo che Esprinet, distributore di informatica ed elettronica, annuncia alle organizzazioni sindacali l'esubero di Trenta lavoratori, che invitiamo a contattarci.
Qui il loro blog. 
Galileo Italia di Roma manda in mobilità 109 su 220 lavoratori. Stiamo seguendo da vicino anche questa storia.

Imoltre ecco cosa ci scrive oggi, Domenica 4 Marzo, Marianna: 

Cari colleghi operatori,
 chi vi scrive è un'operatrice telefonica che lavora in una Società che appartiene al Gruppo Omnianetwork. Vi porto l'appoggio e la vicinanza morale di 160 colleghi napoletani che hanno cominciato da poco la lotta per passare da collaboratori a progetto a lavoratori a tempo indeterminato e che non possono accettare in alcun modo che, nello stesso periodo, loro colleghi rischino di passare nel mondo della precarietà lavorativa. "L'esternalizzazione è una gran ca***ta", come leggevo in qualcuno dei commenti ai vostri post, ed essere ceduti ad Omnia, poi, lo è doppiamente. Per inciso, 12 persone non hanno ricevuto proroghe per i contratti scaduti il 28 febbraio. Intimidazioni? Tentativo di fermare la nostra lotta ancora neonata? Non ci riusciranno, continueremo a lottare anche con voi, per voi... Un abbraccio di solidarietà da Napoli.” 
Un abbraccio anche a te da tutti noi e grazie.

In questi giorni abbiamo ottenuto promettenti colloqui con media importanti. Sfrutteremo questo strumento per continuare a battere il martello sui due chiodi fissati male, molto male: 
La legge 30 ammazza giovani e la politica che detta le proprie priorità in base ai propri interessi.
Ossia: dopo alcuni mesi cade il governo e viene rispedito alle Camere dove si mette subito al lavoro per forgiare la Legge Elettorale Perfetta, che sarà in grado di perpetuare la permanenza di questi quattro pensionati su quelle poltrone stanche. 
Questa Legge è sicuramente una priorità, non si discute. 
Ma se l'elefante è stato strangolato da una formica che aveva sul collo, una legge elettorale vale l'altra. 
E' una teoria, per carità, ma in ogni caso io dico che non ci sarebbero problemi di maggioranza se il governo affrontasse con responsabilità e serietà il futuro della vera classe portante, dirigente, meritevole: i giovani in forze.
Ci facciamo ammazzare preventivamente in guerra, vi gridiamo a squarciagola che ci serve la paghetta mensile per farci una casa, una famiglia, e voi litigate in trasmissioni televisive su quale polo è più diviso, su quale leader è più leader. 
Incredibile: sono le 19:30 ed anche Pippo Baudo su Raiuno vi sta invitando ad occuparvi delle cose serie del Paese!
E' chiaro che prioritari dobbiamo essere Noi e non Voi, se vorrete una maggioranza in grado di farvi governare, a prescindere dalla Legge Elettorale.
Ed ancora: mentre litigate, chi vigila su queste scellerate pratiche di finanza?
Finanza creativa
nel suo essere svincolata da regole tradizionali, libera e flessibile per poter incontrare il pieno vantaggio dell'artista funambolo privo di talento, tecnica e rete di protezione;
distruttiva
in ciò che produce: carcasse di imprese rosicate dall'interno e avide speculazioni borsistiche.
 
Le imprese vogliono fare utili perchè l'obiettivo è fare soldi? Nessuno lo contesta. Diventare ricchi e restarlo è il sogno di tutti; sogno che abbiamo contribuito a realizzare in Wind: per il primo anno in utile. 
Soddisfare la propria avidità sulla nostra pelle non è cosa buona.
Ed anche al governo, prima o poi, dovrà entrare in testa.
 
Ecco, direi che i nostri punti programmatici sono fissati.
Avanti, Giovini D'Italia.

 
 
 

Comunicato Stampa

Post n°71 pubblicato il 01 Marzo 2007 da maskulo

Comunicato Stampa apparso sul sito www.omnianetwork.it riguardo la cessione:

http://www.omnianetwork.it/materiale/CS_28_febb_ITA.pdf

 
 
 

Delegazione Palazzo Marino

Post n°70 pubblicato il 01 Marzo 2007 da maskulo

In data 27 febbraio durante un presidio autorizzato davanti Palazzo Marino, una piccola delegazione ha ottenuto la possibilità di entrare come pubblico mentre era in corso il Consiglio Comunale.
Nell’attesa per non sprecare il tempo, abbiamo iniziato a stabilire diversi piani di azione:
Piano 1: stiamo tranquilli senza mostrare magliette e striscioni (portati di sgamo dato che ci era stato proibito) cercando di essere ricevuti in qualche modo;
Piano 2: sacrificio di una RSU stile San Remo con approccio verso la balconata;
Piano 3: dare visibilità di magliette e striscioni se proprio dobbiamo uscire senza risultati quantomeno facciamolo a testa alta
Ad un certo punto la brillante idea: facciamo recapitare da un messo comunale un nostro volantino al Consigliere Pierfrancesco Maiorino; funziona a tal punto che intercede per noi facendoci ottenere un colloquio con il Consigliere Andrea Fanzago (Vicepresidente del Consiglio Comunale) e Aldo Brandirali (Presidente Commissione Consigliare Politiche Sociali) chiedendoci disponibilità ad attendere una mezz’ora circa....cosa sarà mai un’attesa di mezz’ora dato che attendiamo dal 12 gennaio di sapere cosa ne sarà di noi .quindi decidiamo di attendere.
Confessiamo che mentre attendevamo il nostro momento, sentendo parlare per quasi un ora di una mozione in cui il Comune di Milano dichiara di essere contro la pena di morte perché l’Europa lo deve sapere che il Comune di Milano è contro la morte (?!?) abbiamo avuto la forte tentazione di applicare comunque il Piano 3 e VAFFA a tutti .
Accompagnati alla ricerca di una sala disponibile per l’incontro, arriviamo al nostro tavolo dove i Consiglieri attenti e ben disposti nell’ascoltare la nostra causa ci hanno assicurato che proporranno al Consiglio Comunale una mozione di appoggio contro l’esternalizzazione basata sul lavoro precario, la scarsa qualità di servizio a cui si va incontro ecc.
Abbiamo lasciato un nostro riferimento, non appena ci contattano vi faremo sapere.

 
 
 

Iceberg su Youtube

Post n°69 pubblicato il 01 Marzo 2007 da maskulo

Ecco i tre video della puntata di Iceberg andata in onda Lunedì 26 febbraio alle 20:30.
Prima parte
Seconda Parte
Terza Parte

Buona visione.

 
 
 

Una giornata intera in piazza

Post n°68 pubblicato il 27 Febbraio 2007 da maskulo

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Mattina corteo e manifestazione a Sesto, pomeriggio protesta a Cordusio. La sera in trasmissione ad Iceberg.

Giornata piena, pienissima, per i 275 e per tutti coloro che ci hanno raggiunto al corteo, partito questa mattina dalla sede Wind di Sesto San Giovanni.
La folla, cinque, seicento persone, trafigge la città intasando gli snodi principali di accesso a Milano, e si riversa sotto al Palazzo del Comune di Sesto, dove ad attendere ci sono, tra gli altri, il Sindaco Giorgio Oldrini, Luciano Muhlbauer, Consigliere Regionale Rifondazione Comunista, Giuseppe Nicolini, funzionario UILCOM,
Alessandro Genovesi, segretario nazionale SLC CGIL, Tonio Rossa, funzionario Slc di Bologna.
Lo sciopero è riuscito a confermare le attese, come avvenne per il 5 febbraio a Roma, portando in piazza rappresentanze aziendali provenienti da tutto il paese: RomaVeneziaNapoliPalermoGenovaTorinoBolognaEtc.
raggiungendo il 75, 80% di adesioni, come segnalato da fonti ufficiali.

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Ma veniamo al sodo.
Da un palchetto approntato si susseguono i discorsi accorati dei nostri Rsu, del Sindaco Giorgio Oldrini, il quale conferma pieno appoggio.
Per una città come Sesto San Giovanni, dal passato storicamente intriso di fabbriche e proletariato, è d'obbligo il pieno sostegno ai 275 ed a tutti i lavoratori del terziario, ribattezzati "nuovi operai".immagine

Luciano Muhlbauer, così come Alessandro Genovesi, si soffermano sulla necessità impellente di modificare la legge 30, la quale, con le dovute cautele interpretative, offre l'opportunità di chiamare i licenziamenti spalmati nel tempo con il nome di "Cessione di ramo d'azienda".

Tonio Rossa, il funzionario Slc di Bologna, porta la preoccupazione che si avverte in tutte le altre sedi e reparti: è infatti chiaro che questa operazione non sia circoscritta ai 275, ma sia un banco di prova per procedere verso il compimento di un progetto di esternalizzazione più ampio, utile per il raggiungimento dell'obiettivo di profitto ottenuto dall'erosione del costo del lavoro.

E con Giuseppe Nicolini si ribadiscono le posizioni unitarie di tutte le segreterie, dalla cui voce esce all'unisono una sola parola: NO.
L'appuntamento al tavolo del 5 marzo sarà l'occasione per ribadire la volontà di non trattare.
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Ed è solo mezzogiorno e mezzo.
L'assemblea si scioglie per una pausa pranzo, e si riunisce in piazza Cordusio alle 15:30, dove espone cartelli, informa i passanti con i volantini, condivide con la gente il proprio destino ed il proprio impegno determinato a modificarlo, fino alle ore 18:00.
I numeri chiaramente non sono quelli della mattina, ma si contano comunque un centinaio di instancabili.
E come darci torto: mai ci stancheremo di far valere le nostre ragioni, che non a caso si chiamano in questo modo!

Infatti ora sto scrivendo dallo studio di Telelombardia, mentre Iceberg è in onda in diretta e tutto il pubblico indossa magliette rosse dalla scritta sul petto inequivocabile:"Wind, scaricati in un soffio".

Questa giornata deve ancora finire.

 
 
 

La Vigilia

Post n°67 pubblicato il 25 Febbraio 2007 da maskulo

Agenda del giorno dello Sciopero
Domani 26 febbraio, giorno dello sciopero, uscirà su Leggo e Metro, edizioni di Milano e Roma, una mezza pagina acquistata direttamente da noi, i 275, che si presenterà così come potete vedere nell'immagine quì sotto.

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Al termine della manifestazione ricordiamo l'appuntamento al presidio in piazza Cordusio a Milano dalle 15:30 alle 17:30. Alle 20:30 sintonizzatevi su Telelombardia o sul canale satellitare di SKY 901: siamo stati nuovamente invitati ad "Iceberg".
Il tema della trasmissione televisiva verterà sulla "CRISI DI GOVERNO" ed in studio saranno presenti come ospiti il Sen. MARIO BALDASSARRI, Alleanza Nazionale e l' On. MARGHERITA BONIVER, Forza Italia.
In collegamento da Roma Uno: Sen. MANUELA PALERMI, Comunisti Italiani, in collegamento da Antenna 3 Nordest: MASSIMO CACCIARI, Margherita. Ci sarà inoltre Massimo Fini, giornalsita e scrittore. Conduce DAVID PARENZO.
Inoltre riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa (sotto forma di jpg. Sarà posizionato in Rassegna Stampa in pdf)
emesso dalla Camera del Lavoro di Milano, nel quale si ribadiscono
i concetti espressi nel post precedente.
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Comunicato Sciopero Rsu Wind

Post n°66 pubblicato il 23 Febbraio 2007 da maskulo

Comunicato

Sciopero WIND 26 febbraio


Lunedì 26 febbraio i Lavoratori WIND scioperano e manifestano a Sesto S.G. contro l’esternalizzazione del Call Center. Dopo l’alta adesione allo sciopero del 5 febbraio e nonostante l’interessamento dei Ministeri del Lavoro, dello Sviluppo Economico e delle Comunicazioni, l’Azienda continua a perseguire il progetto di cessione di parte del suo core business. Questo nonostante i risultati dichiarati siano positivi: crescita dei ricavi, primo utile registrato dalla Società per circa 56 M€, una significativa crescita del margine operativo lordo (di circa 200M€), piani di stock options offerte alle prime linee dirigenziali, la recente acquisizione, da parte della Proprietà, dell’operatore greco TIM Hellas. Un’Azienda in crisi? Tutt’altro. Wind, Azienda dotata di tutte le licenze TLC, e costruita con enormi capitali (oltre 15 miliardi di €) in gran parte di provenienza pubblica, cioè della collettività, è diventata oggetto di una delle tante operazioni a cui abbiamo assistito in Italia in questi anni di finanziarizzazione dell’economia (il caso Telecom fa scuola). La nuova proprietà, di cui Enel non fa più parte, ha acquisito l’Azienda, in prevalenza, con capitale di debito, che grava sul bilancio di Wind (in sostanza ha comprato l’Azienda in gran parte con i soldi stessi dell’Azienda). Pertanto Wind, che avrebbe necessitato di una forte iniezione di capitali, perché già molto indebitata, si è invece ritrovata un ulteriore pesante fardello da sopportare.

Il nuovo management, a fronte di un enorme debito da ripagare, dichiara una capacità di investimento che appare limitata e compatibile solo con un modello organizzativo e di posizionamento sul mercato di tipo “low cost”. Tale posizionamento rischia d’essere deleterio per i Lavoratori, ma anche per clienti quali la Pubblica Amministrazione, le Forze dell’Ordine, le Forze Armate. La strategia dell’Azienda non pare orientata nella direzione dello sviluppo, bensì in quella della perenne riduzione dei costi, anche e soprattutto, attraverso la riduzione del Personale prima con il ricorso massiccio alle dimissioni incentivate ed oggi con l’esternalizzazione di 1 dei 5 call center. Una scelta in antitesi con il percorso che le Aziende più avvedute stanno compiendo, reinternalizzando attività e processi, per poter garantire più elevati livelli di qualità del servizio. Una scelta in controtendenza anche rispetto alle nuove disposizioni legislative (la “Circolare Damiano”, l’AVVISO COMUNE sottoscritto da CGIL CISL UIL e CONFINDUSTRIA) volte alla stabilizzazione dei rapporti di lavoro nel variegato quanto precario mondo dei call center. Nello stesso momento in cui la politica cerca di limitare la precarietà, Wind decide di mettere in discussione la sicurezza dei suoi Lavoratori, cedendoli a terzi.


L’esternalizzazione
recentemente dichiarata non ha, del resto, un fondamento industriale bensì finanziario e si pretende che a farne le spese siano i Lavoratori. I costi fissi vengono trasformati in variabili peggiorando verosimilmente la qualità del servizio, con il presumibile fine di porre le premesse per un numero consistente di licenziamenti postdatati. Cosa significa infatti cedere attività e risorse senza un quadro preciso degli assetti industriali? Significa che la quantità di lavoratori da espellere deriva da un calcolo economico di riequilibrio dei conti a breve e non da un progetto industriale a medio termine. WIND merita di più da un Management che in 18 mesi non ha saputo o voluto produrre un piano industriale degno di questo nome. WIND è una Risorsa Nazionale in un settore strategico quale è quello delle Telecomunicazioni. WIND è e deve rimanere un’impresa industriale, per il bene dei suoi Lavoratori e del Paese. Per questo i Lavoratori di WIND si sono mobilitati; per contrastare sul nascere ogni tentativo di spezzatino dell’Azienda, per riaffermare la dignità del proprio lavoro.

Ringraziando il Governo e le Istituzioni per l’interessamento finora dimostrato, ci mobilitiamo e scioperiamo per richiamare l’Azienda alla Responsabilità Sociale d’Impresa. Chiediamo che Wind ritiri o almeno sospenda la cessione di ramo d’Azienda, che abbandoni l’approccio unilaterale finora mostrato ed accolga l’invito ad un confronto vero che entri nel merito delle strategie industriali e non si limiti invece ad una trattativa sulle ricadute sociali di una cessione di ramo d’Azienda che, responsabilmente, continuiamo a respingere.

Apprezziamo infine e facciamo nostra la sollecitazione avanzata in questi giorni dal Ministro delle Infrastrutture affinché si apra subito un dibattito parlamentare sull’assetto societario del Gruppo Wind.

Milano, 22 febbraio 2006

 
 
 
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