Misericordia di Cirò

Associazione di volontariato che opera a Ciro' in provincia di Kr.

Creato da misericordiadiciro il 01/03/2009

STATUTO

 PREMESSA

Il movimento caritativo delle Misericordie, nato dalla
Compagnia di S.Maria che "....ebbe cominciamento
per lo padre messer santo Pietro martire l'anno 1244
nella vigilia dell'Assunzione della Beata Vergine Maria
à dì 14 agosto" (Bibl. Naz. Firenze, fondo Magliabecchiano,
XXVII, 300, C, 127), intende far proprio il
messaggio che il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II
consegnò alle Misericordie nell'udienza del 14 giugno
86 che segnò un nuovo corso storico delle Misericordie
italiane alla vigilia del terzo millennio; corso storico
che le vede "Fautrici della civiltà dell’Amore e testimoni
infaticabili della cultura della Carità”.

 

ATTIVITA' IN CORSO

Misurazione dei parametri vitali al mattino:

 

Tutte le mattine è possibile presso la nostra sede misurare i principali parametri vitali: 1- Respiro; 2- Polso;
3- Pressione arteriosa; 4- Temperatura corporea.
La misurazione dei parametri vitali fornisce un’enormità di informazioni acquisibili in poco tempo, vengono espresse le condizioni generali della persona in pochi minuti, evitando così le lunghe file nelle sali di attesa dei vari dottori. L’associazione invita tutti coloro che vorranno misurare quotidianamente i parametri vitali, giusto un modo per avere informazioni maggiori sulla propria salute fisica.
     

 

 

ATTIVITA' IN CORSO

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Lista per la donazione del sangue
La Confraternita di Misericordia di Ciro’ aderisce alla donazione del sangue e degli organi attraverso la Consociazione nazionale donatori di sangue FRATRES delle Misericordie d’Italia. A tal fine l’associazione sta preparando un elenco di coloro che vogliono donare il sangue e non appena si raggiungerà un numero verrà comunicato il giorno in cui si faranno le donazioni di sangue. Coloro i quali sono interessati all’attività possono recarsi in sede per maggiori informazioni ed eventualmente per l’iscrizione nell’elenco dei donatori di sangue.    

 

Abruzzo


Raccolta fondi per l’Abruzzo
La Confraternita di Misericordia di Ciro’ ha aderito alla raccolta fondi attivata dalle Misericordie d’Italia per la popolazione abruzzese colpita dal terremoto del 6 Aprile 2009
. Il versamento bancario deve essere fatto sul conte corrente aperto appositamente presso il Monte dei Paschi di Siena. Il codice Iban per effettuare il versamento e’ IT03 Y010 3002 8060 0000 5000 036.

La Confraternita di Misericordia di Ciro’ in Abruzzo
Volontari della Confraternita di Misericordia di Ciro’ sono operativi in Abruzzo nel Comune di Montereale che insieme a quelli di Isola Capo Rizzuto danno assistenza agli sfollati sistemati nelle tendopoli appositamente allestite per i terremotati dai Confratelli in collaborazione con la Protezione Civile.

 

 

TERREMOTO HAITI

Post n°45 pubblicato il 15 Gennaio 2010 da misericordiadiciro

TERREMOTO HAITI: MISERICORDIE PRONTE A DARE IL LORO CONTRIBUTO DI UOMINI E MEZZI 

«Il devastante terremoto che ha colpito Haiti vede ancora una volta il movimento delle Misericordie allertato e disponibile ad intervenire per portare aiuto alle popolazioni». 
Lo si legge nel comunicato diffuso dalla Confederazione Nazionale.
«La struttura di protezione civile delle Misericordie italiane ha ricevuto decine di chiamate dalle associazioni delle varie regioni che dichiaravano la propria disponibilità ad una partenza immediata». 
Le Misericordie della Toscana hanno predisposto a Pisa l'attrezzatura completa di due PMA (Postazioni Mediche Avanzate) pronte alla partenza immediata con personale specializzato. 
Il Direttore dell'UGEM (Ufficio Gestione Emergenze di Massa) delle Misericordie, Paolo Diani, ha confermato la disponibilità di uomini e mezzi al Dipartimento Nazionale. 

APERTA LA SOTTOSCRIZIONE NAZIONALE 

Le Misericordie Italiane hanno aperto una sottoscrizione in favore delle popolazioni colpite sul 

c/c 000005000036 MONTE DEI PASCHI DI SIENA SPA FIRENZE AG. 6
ABI 01030 CAB 02806 CIN: Y
IBAN: IT 03 Y 01030 02806 000005000036

oppure sul 

CONTO CORRENTE POSTALE N° 000021468509, 
Firenze Agenzia 29, 
IBAN: IT 67 Q 07601 02800 000021468509 

entrambi intestati a ‘Confederazione Nazionale’ con causale "PRO HAITI".

 
 
 

Primo Anniversario nascita Misericordia di Ciro'

Post n°44 pubblicato il 07 Gennaio 2010 da misericordiadiciro
 

Festa della Misericordia di Ciro’
2009/2010

1 ° Anno di attività sul territorio

Oggi 7 Gennaio 2010 viene celebrato il primo anniversario della nascita della Misericordia di Ciro’

“Ogni giorno, nella nostra comunità cirotana molti volontari agiscono

attivamente per aiutare e sostenere gli altri, mettendo a disposizione il

loro tempo libero, le proprie capacità, le proprie energie il proprio

patrimonio di umanità e solidarietà ”

Nella giornata odierna si esamina sull’incidenza del Volontariato nel tessuto sociale cirotano, richiamando la proficua collaborazione con le Istituzioni, l’amministrazione comunale intesta, con le forze dell’ordine, con tutte le associazioni di volontariato. Le attività svolte nel corso dell’anno sono state numerose, sempre utili alla comunità ed efficienti. Un domani si spera, per merito della vitale operosità dei suoi volontari, la Misericordia potrà offrire a tutti i residenti di Ciro’ la possibilità di usufruire di mezzi di soccorso in caso di incidenti e garantire ai suoi tesserati anche il servizio di trasporto in ospedale.

La Misericordia promuove una serie di iniziative socio-assistenziali e culturali che possono realmente cambiare in positivo la cultura della nostra popolazione e il volto di questo territorio. Le risorse economiche non sono sufficientemente tali da permettere la realizzazione dei progetti che vadano a coprire definitivamente le esigenze emergenti pertanto si spera in un intervento mirato di chi di dovere, per esserci di aiuto nel fare del bene.

Grazie ai quanti nel corso dell’anno si sono resi disponibili attivandosi nell’operare e nel realizzare quei primissimi piccoli progetti che hanno dato un immagine positiva della Misericordia sul territorio facendosi apprezzare anche oltre confine.

 
 
 

Abbiamo rispetto per la nostra vita e per quella degli altri: Guidiamo con Prudenza!

Post n°43 pubblicato il 03 Gennaio 2010 da misericordiadiciro
 

Il Nuovo Anno non poteva iniziare che nei peggiori dei modi. Ancora sangue sulla Statale SS 106 ha segnato profondamente la giornata odierna, ancora dei giovani a perdere la vita inseguito all’ennesimo brutto incidente: “scontro frontale tra due autovetture nei pressi di Cariati, provincia di Cosenza, tre morti, le vittime sono Giuseppe Trifino, di 19 anni, di Cirò Marina, Francesco Gargiulo, di 34 anni, e Antonio Bruno, di 26,entrambi di Corigliano Calabro”.
Questa è una delle tante notizie che riempiono le pagine dei quotidiani ma quando a perdere la vita è un giovane di soli 19 anni, che hai visto nascere e crescere allora la rabbia e lo sgomento descrivono anche l’animo del più insensibile.
In questo breve tratto di strada conosciuto da tutti per il grado di pericolosità delle sue curve e per l’elevato numerodi incidenti che da anni tinge di rosso il suo manto d’asfalto, i sinistri continuano a registrarsi senza sosta, nella totale indifferenza degli Enti preposti alla tutela dell’incolumità pubblica, i quali sembrerebbe vogliano ricondurre alla velocità le cause degli incidenti.
Bisogna chiedere allora alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Dipartimento della Protezione Civile, al Ministro dell’Interno, al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, al Dipartimento per le Infrastrutture, gli Affari generali ed il personale Direzione Generale per le Infrastrutture Stradali, se è vero che è per nulla pericoloso il tratto di strada in questione e se è ancora il caso diasserire che gli innumerevoli e pericolosissimi incidenti che avvengono sono addebitabili all’eccesso di velocità e ad altre violazioni di norme comportamentali alla guida da parte dei conducenti delle autovetture. La situazione reale è che la viabilità sulla S.S. 106 risulta drammatica sotto ogni punto divista. Infatti, su questo tratto di strada si muore facilmente a causa degli incidenti, non si circola e/o si circola malissimo a causa delle tante opere non eseguite a regola d’arte ed un evento di emergenza non potrà essere gestito in alcun modo.
Appare inutile stilare elenchi e/o richiamare statistiche relative agli incidenti che si sono registrati nel tempo per porre in evidenza il problema trattato. Bisogna invece fare il possibile per evitare che sulle strade si verifichi anche un solo grave incidente e ricordiamo che ogni incidente con feriti, comporta, tra l’altro, aggravio di spese sia a carico del servizio sanitario nazionale che delle compagnie assicurative, le quali si trovano a dover risarcire ingenti somme di denaro.
La vita umana non ha prezzo, non c’è cifra che possa risarcire la perdita di un proprio caro, di un giovane. La vita è nostra pertanto, dato che chi di dovere non provvede nel tutelare la vita dei cittadini, abbiamo rispetto per la nostra vita, guidiamo con prudenza, ricordiamoci che l’auto non è un’arma ma uccide. Rispettiamo la nostra vita e quella degli altri.


 

 Addio Pino!

 
 
 

Buon 2010 a tutti voi

Post n°42 pubblicato il 31 Dicembre 2009 da misericordiadiciro
 

A te che ti sei fatto avvolgere dall'oscurità
auguro una fonte di luce e di energia
che possa spegnere ogni oscurità.
A te che lotti contro il tempo
auguro di vincere la tua battaglia,
di sfilare al tempo la magia di un sogno
e di scriverne il poi...
a te che cerchi senza trovare
auguro di trovare ciò che cerchi
o la capacità di apprezzare ciò che hai
ricordandoti che niente ci è dovuto.
A tutti auguro di saper cogliere
il brivido di un'emozione
e scrivere con il cuore
le pagine dell'anno che si compone.
Buon Anno!


 
 
 

Buon Natale

Post n°41 pubblicato il 18 Dicembre 2009 da misericordiadiciro
 



  E… C’ERA UN PRESEPE

 

Soltanto una notte, una notte soltanto,

il cuore dell’uomo ritorna bambino.

Odor di castagne e di mandarini

profumano l’aria….e ….scende la neve.

Vorresti restare col naso schiacciato

sui vetri gelati a guardarla danzare.

Vorresti sentire ancora una volta

le mani ghiacciate in guanti di lana

intrisi di freddo……..e c’era un presepe!

Accanto al camino… un presepe di gesso!

Con cura adagiavi del muschio setoso

e dentro la grotta……il bue e l’asinello.

…E…c’era un Bambino!...Rinasce il Bambino.

Ancora una volta, per mille anni ancora,

ancora una volta…. rinasce il Bambino.

Rinasce l’Aurora. Aurora d’Amore,

che spera e che crede, che crede nel cuore

che crede alla fede, che crede nell’uomo

che torna bambino…….e….c’era un presepe

……..e C’ERA UN BAMBINO

 

 
 
 

SCRIVI A BABBO NATALE

Post n°40 pubblicato il 12 Dicembre 2009 da misericordiadiciro
 

 

Il 25 dicembre si avvicina: è tempo per scrivere a Babbo Natale chiedendogli il regalo che piu si desidera. Per l’occasione la Misericordia di Ciro’ ha organizzato, nella serata di Martedi 08 dicembre 2009,l a Prima Edizione di Scrivi a Babbo Natale, un occasione per fare incontrare i più piccoli con Santa Claus consegnandogli le rispettive letterine con la richiesta dei doni da ricevere per Natale. Erano piu o meno le 17:00 quando tutti i bambini giunti nella sede con i rispettivi genitori e nonni, entusiasti anche loro per l’allegra e divertente iniziativa, si incamminarono verso Piazza Mavilia andando incontro al caro Babbo Natale che a piedi raggiungeva la sede dell’associazione. L’euforia dei bambini aumentava di secondo in secondo nell’attesa del suo arrivo, e un grido dei bambini lo scaturì quando all' improvviso da lontano apparse un uomo con la barba bianca ed un vestito rosso: Babbo Natale gridarono a coro i bambini. La gioia immensa dei tanti genitori e il sorriso smagliante che illuminava i  volti degli organizzatori dell’evento, hanno accompagnato quest’uomo venuto da tanto lontano con le campane e un sacco con doni per le vie di Ciro’, ospitandolo in una delle sale della Misericordia di Ciro’.
L'abitudine di scrivere una lettera a Babbo Natale è una tradizione natalizia che risale a molto tempo fa. Le lettere contengono di solito una lista dei gio
cattoli desiderati e la dichiarazione di essere stati buoni. Alcuni sociologi hanno scoperto che le lettere scritte dai bambini e quelle delle bambine sono di tipo diverso; le bambine di solito scrivono lettere più cortesi e più lunghe, anche se le loro richieste non sono superiori a quelle dei bambini, e usano più espressioni per parlare della natura del Natale. Nelle lettere delle bambine si trovano anche più spesso richieste di regali destinati ad altre persone.
Attraverso questa iniziativa si è pensato di regalare una dolce fiaba e un'atmosfer
a colorata di allegria e di gioia per riempire i cuori di tanti angioletti che sognano l'arrivo della dolce festa. Si è regalato dunque, un sacco pieno di felicità e di speranza salutando insieme l'arrivo del Santo Natale e augurando a tutti un Natale gioioso con tanta pace e felicità a tutto il mondo.

 
 
 

Promotori del Bene non del Male

Post n°39 pubblicato il 02 Novembre 2009 da misericordiadiciro
 

Sabato 31 Ottobre 2009 in occasione dell’Halloween Day la Confraternita di Misericordia di Ciro’ ha organizzato la Festa di Inaugurazione del Laboratorio Creativo per scuole, bambini, ragazzi, “Giocando Creando” che partirà da Mercoledì 3 Novembre 2009 dalle ore 15:00 alle ore 19:00.
Halloween è una “festa” che, soprattutto oggi, si caratterizza per il suo aspetto laico del tutto distante dalla ricorrenza cristiana di Ognissanti. Essendo operatore ed educatore sociale, la Confraternita di Misericordia di Ciro’ ha preferito riunire attorno a se bambini e ragazzi del paese affinchè si stia più attenti a permettere che i nostri bambini, i nostri ragazzi, si abituino o, ancor peggio, si educhino all’occulto.
Noi educatori e responsabili della società abbiamo cercato di scoraggiare i ragazzi a partecipare ad incontri sconosciuti, ambigui o addirittura ad alto rischio perchè segreti o riservati. Invece di promuovere una ricorrenza dell’inneggiamento del macabro e dell’orrore, si è deciso di promuovere in questa giornata un momento all’insegna del divertimento e dell’aggregazione giovanile attraverso il coinvolgimento di genitori e nonni presenti.
Le origini di halloween sono strettamente connesse alla magia, alla stregoneria e al satanismo. Gli adepti del satanismo e della magia riconoscono nel 31 ottobre uno dei giorni più importanti nell’anno: la vigilia di un nuovo anno per la stregoneria. Halloween apre una porta all’influsso occulto nella vita delle persone. L’enfasi di halloween, è sulla paura, sulla morte, sugli spiriti. la stregoneria, la violenza, i demoni. E i bambini sono particolarmente influenzabili in questo campo.
Da qui la necessità di intervenire proponendo in questo giorno il bene e non il male. Nella seconda lettera pastorale inclusa nel Nuovo Testamento, Paolo ha scritto a Tomoteo, egli dice che «Dio non ci ha dato uno spirito di paura, ma uno spirito di forza, di amore e disciplina» (2a lettera a Timoteo 1,7).
Se pensiamo a case stregate, pipistrelli, spiriti, streghe Jack- o – Lantern, il loro denominatore comune è la paura che incutono. Ma Dio dà ai suoi uno spirito di forza, non di paura!
La celebrazione di halloween ha origini pagane e pone le sue radici nella civiltà Celtica. Infatti, gli antichi Celti, che vivevano in ciò che oggi è la Francia, l’Inghilterra, la Scozia, il Galles, celebravano la vigilia del nuovo anno, il 31 ottobre, in onore di samhain, il principe della morte. I Celti credevano che in questo giorno gli spiriti malvagi dei morti ritornavano per creare confusione e caos fra i viventi. La festa doveva placare samhain e gli spiriti dei defunti. La vigilia di samhain e altre pratiche occulte hanno dato origine a molte delle tradizioni che oggi fanno parte di halloween. La festa cattolica romana di Ognissanti non è legata ad halloween. Venne instaurata da papa Gregorio IV nell’anno 840. D’altronde originariamente si celebrava in maggio e non il 1° novembre. Fu nel 1048 che Odilo de Cluny decide di spostare la celebrazione cattolica all’inizio di novembre al fine di detronizzare il culto a samhain. La parola halloween ha origini cattoliche, infatti, nella tradizione Cattolica, il 1° novembre è il giorno nel quale vengono festeggiati tutti i Santi. Il giorno dedicato ad "Ogni Santi" (in inglese All Saints' Day) aveva una denominazione antica: All Hallows' Day. Presso i popoli dell'antichità la celebrazione di "Ogni Santi" iniziava al tramonto del 31 ottobre e pertanto la sera precedente al 1° Novembre era chiamata "All Hallows' Eve" (Even significa sera) che venne abbreviato in Hallows' Even, poi in Hallow-e'en ed infine in Halloween.
Il mese di ottobre dunque è un tempo particolarmente propizio per adescare le nuove leve del satanusmo. In particolare il 31 ottobre si compiono riti satanici in molte chiese sconsacrate e in molti cimiteri. Si rubano le ostie consacrate e si dissacrano i luoghi della nostra tradizione cristiana. Halloween spinge le nuove generazioni ad una mentalità magico-esoterica che ha lo scopo di sovvertire i principi della religione, attaccando il sacro e i valori dello spirito attraverso una subdola iniziazione alle arti e alle immagini dell’occulto. Il più esposto ed il più a rischio è ill mondo dei minorenni. E` alto il pericolo che un tale appuntamento generi sempre più connivenze con il crimine e con sette spietate e senza scrupoli.
Pertanto noi siamo promotori di bene e col bene operiamo affinchè quelle future generazioni di adulti siano portatori sani di principi sani. La nostra società ha bisogno di emulatori la cui operosità attiva porti ad intraprendere iniziative promotrici di sani principi e che diano sinergie utili alla società. L’obiettivo che l’associazione si era inizialmente proposto si è felicemente realizzato perché zucche e fantasmi non possono e non devono soppiantare pupi di zucchero e giocattoli.
Ai bambini è stata narrata la favola secondo la quale la notte tra l'uno ed il due novembre i nostri cari morti tornano a farci visita, portando dolci e regali. Si è cercato di promuovere una battaglia contro Halloween, festa finta, d'importazione, in grado di mortificare il rapporto intenso ed autentico con i nostri defunti e con le tradizioni nostrane, una festa di cattivo gusto che fa della morte una caricatura. Sarebbe deleterio, oltre che fonte di impoverimento culturale, interrompere quel coinvolgente rapporto tra i defunti ed i nostri bambini che dura sin dai tempi lontani: rapporto affidato a giocattoli e dolciumi che le anime dei defunti recavano in dono ai più piccoli. Sono belle, tenere e persino vivaci le nostre tradizioni intorno ai morti, un giusto equilibrio tra amore della vita e rispetto dei defunti; al centro non c'erano le streghe, ma i nonni, che erano i veri medium tra i vivi ed i morti, in un tempo in cui erano loro il vero "ponte” dei morti.
Il tesoro che i cristiani hanno è contenuto in vasi di creta, cioè è dato a persone fragili. Fragili a causa del peccato originale, che induce l'uomo a pendere più facilmente verso il male che verso il bene, se lasciamo che i nostri giovani siano presi dall’Halloween Day, facilmente si insinuerà in loro un'idea contraria alla fede. I bambini adorano halloween perché è sia divertente che pauroso, ma non hanno idea di che cosa ci sia dietro a questa celebrazione. Le streghette, i fantasmini, i draculini e gli scheletrini...tutto così “-ino”, “carino” e “innocentino”!! Tutto questo introduce i bambini alla stregoneria e all'occulto, rendendoli vulnerabili. Insegnare ai bambini che va bene giocare con cose oscure, li abitua all'idea di accettare il male piuttosto che combatterlo. Li rende anestetizzati, ridicolizza e rende addirittura divertenti delle pratiche che di divertente non hanno proprio nulla! Per queste ragioni non era il caso di festeggiare questa ricorrenza.
Noi in quella sera abbiamo fatto una festa in occasione dell’apertura del laboratorio creativo che in novembre e fino a giugno impiegherà un po’ di tempo libero di bambini e ragazzi, mangiando anche noi caramelle e giocando ma non si è celebrato il sangue e la morte e il terrore come fosse una cosa divertente, per poi scandalizzarci il giorno dopo alle notizie di vandalismi, sacrifici, profanazioni di tombe, violenze, riti satanici e stupri. L’intento era cercare di far fare ai bambini un'altro percorso e il nostro obiettivo si è realizzato nel migliore dei modi.
Scusate se ho scritto tanto ma la ragione di fondo era ricordarci di fare certe scelte con più consapevolezza e approfondire alcuni concetti basilari.

 
 
 

2 Novembre

Post n°38 pubblicato il 02 Novembre 2009 da misericordiadiciro
 

PAROLE DI PAOLO VI
PER LA RICORRENZA DEI DEFUNTI


Martedì, 2 novembre 1965

     

Siamo qui riuniti con il proposito di onorare religiosamente i nostri defunti: coloro cioè che ci hanno preceduti «cum signo fidei et dormiunt in somno pacis». Ognuno - come è ovvio - ricorda anzitutto i propri cari, specie coloro la cui dipartita è meno lontana, sì che la cicatrice del dolore non è ancora rimarginata. Poi il pensiero torna alle persone conosciute, a coloro che hanno avuto con noi vincoli di parentela, o rapporti di professione ed amicizia, che con noi hanno condiviso le vicende del pellegrinaggio terreno, partecipando alla nostra vita sociale.

L’animo, il ricordo si volge quindi a tutti gli scomparsi appartenenti alle singole parrocchie, ai paesi, ai centri urbani: specialmente alla città e diocesi di Roma, alla nostra terra, al popolo tra cui viviamo.

L’orizzonte si allarga ancora, e sentiamo doverosa la preghiera per gli. altri defunti, a cominciare dalle vittime delle guerre del nostro tempo, sino ai molti caduti anche in questi giorni perché gli uomini non sono capaci di essere fratelli. Si arriva, infine, con tale sentimento di umana pietà, all’aiuto cristiano a quanti sono avvolti dall’oblio, a pro dei quali nessuno prega, e che proprio da noi aspettano l’aiuto per passare dalle sofferenze della espiazione alla luce del Signore..

Un sacro dovere, dunque, di religiosa, universale solidarietà.

Si tratta, è vero, d’un obbligo triste e penoso: ed esso rimarrebbe nei termini d’un dolore sconsolato, se noi ci limitassimo solo all’aspetto umano di quanto sentiamo di fronte alla morte. Sappiamo tutti che tale condoglianza non è sufficiente e che il considerare solo in termini terreni ciò che avviene con la morte e dopo la morte, ci atterrisce. Le cognizioni umane, in proposito, non ci dicono nulla: e generano soltanto smarrimento, fantasie, sconforto. Perciò non bastano questi limitati sentimenti a commemorare degnamente e piamente i nostri defunti. Occorre ben altro: ed ecco la lampada della nostra santa Religione venirci incontro per illuminarci, guidarci ed indicare, in ogni momento, quel che si deve pensare e compiere dinanzi al trapasso dalla esistenza nel tempo all’eternità.

Non è che questa lampada dissipi, nel campo in esame, tutte le tenebre, San Paolo ci ricorda che noi, adesso vediamo come per riflesso, in aenigmate. Nondimeno quel che la Religione ci fa intravedere della vita d’oltre tomba è tale da darci grandi certezze, alimentate e sorrette dalle tre virtù teologali. La fede, la speranza, la carità vengono ad impartirci insegnamenti di luce sì da rendere possibile, anzi doverosa, una comunione con i nostri defunti.

Ben oltre i semplici eppur apprezzabili dati della ragione, che arriva a dimostrare l’immortalità dell’anima senza però nulla dirci della vita futura, la fede ci dà il quadro completo della vita, anzitutto di quella presente, per quindi elevare il nostro spirito ed immergerlo nella somma verità: noi siamo immortali. Noi non moriremo più: siamo nati ieri e abbiamo davanti a noi l’eternità da vivere. La morte che può essere vicina e che, comunque, per la durata del tempo, non è lontana, tocca solo in una maniera episodica la nostra esistenza.

Siamo usciti dalle mani di Dio, che ci ha creati, per vivere sempre. Questa coscienza, di cui ora disponiamo, non si spegnerà mai. Ognuno può dire: il mio essere non sarà più assorbito da un sonno di morte, cioè di annullamento e di distruzione.

Vivrò! Questa nozione, che ci fa contemplare il vero programma e panorama della nostra esistenza, è, da un lato, consolantissima; dall’altro ci prospetta gravi pensieri di arduo dominio. Se siamo fatti per la eternità, che rapporto c’è fra la vita presente e quella futura? Mirabile è la risposta. Noi sappiamo che la morte va considerata come una lanterna posta ad illuminare il mutamento della nostra vita temporale, facendoci ben vedere un rapporto di responsabilità nei confronti del nostro destino eterno. Siamo noi a formare la nostra fisionomia per l’avvenire. Quel che facciamo ora ha una ripercussione nell’eternità. Di qui il peso e il valore della nostra vita presente. «Opera enim illorum sequuntur illos»: è stato letto poco fa nel brano dell’Apocalisse. Le nostre azioni ci seguono: diventano perciò di una importanza enorme. Bisogna pensarle e considerarle appieno; occorre essere perfetti, essere santi. Ogni azione, infatti, ha la sua portata al di là del tempo; incide non nel vuoto, ma nel nostro essere. Saremo, di fronte a Dio, quali ci stiamo plasmando con la nostra volontà, con le nostre virtù.

Consegue doverosa una domanda: come si perverrà a un grado di perfezione, alla piena corrispondenza al supremo destino stabilito da Dio? Rimanendo uniti, sempre, alle fonti della vita: a Cristo Signore benedetto, il Quale ha proclamato: «Ego sum resurrectio et vita»: Io sono la risurrezione e la vita. Così è: questa la norma indefettibile, Quale gioia il ricordare che, nell’imminenza della nostra nascita alla vita soprannaturale, quando abbiamo ricevuto il santo Battesimo, alla richiesta: che cosa cerchi dalla Chiesa? qualcuno ha dato, per noi, la risposta splendente: cerco la fede! E che cosa ti dà la fede? La vita eterna!

La fede ci inserisce nell’albero dell’eterna vita: Cristo. L’essere uniti con Cristo è necessità essenziale per noi. Se siamo innestati in Lui e cristiani vivi, il nostro destino è bene assicurato e i nostri giorni possono anche consumarsi rapidamente: non importa. Sappiamo d’essere incamminati non verso l’oscurità, l’annullamento, il castigo del nostro essere, ma verso l’oceano della vita: Cristo, la nostra redenzione e salvezza, il nostro premio. Giunge ora la speranza a fornirci anch’essa i suoi beni. Il primo è il conforto: è il togliere le inquietudini che non hanno sollievo; è il sentire vicino a noi la voce grave e autorevole del Maestro ripeterci: «Noli fiere»: non piangere! Un pianto disperato non è cristiano, lacrime che scorrono senza consolazione non sono lacrime benedette. E Gesù spiega: Sì, tu puoi sentire il dolore, la morte, la separazione dai tuoi, l’intera amarezza retaggio della prima colpa; puoi sì piangere, ma non con la disperazione nel cuore e con gli occhi annebbiati e incapaci di scorgere la luce che ti aspetta.

Non vogliate piangere - scrive San Paolo ai Tessalonicesi - come coloro «qui spem non habent», giacché appunto il Cristianesimo, la nostra fede, la nostra unione con Cristo ci danno l’incrollabile sicurezza. «Spe salvi facti sumus»: già con la speranza siamo salvi. Potenzialmente, anzi, sin d’ora siamo al di là dell’abisso tenebroso, al di là della morte: e possiamo procedere con quella serenità, che rende accetta ed agevole la stessa vita presente.

Abbiamo un pegno nella bontà di Dio, nella sua fedeltà, larghezza e misericordia. Egli ci aspetta, ci chiama; perciò sostiene il nostro pellegrinaggio terreno con la sicurezza dell’incontro finale con Lui.

Ed ecco la carità. Fiorisce cioè questa eccelsa virtù che, come dice San Paolo, giammai verrà meno, e non si spegnerà. La fede, la speranza si risolveranno nella visione di Dio e nel suo godimento nella vita futura. La carità no: quel che oggi noi compiamo nella ricerca di Dio, nel volergli bene, nel seguirne i precetti e nell’essere uniti a Cristo: questo slancio, che si chiama amore soprannaturale, carità, durerà sempre. Sarà il nostro sentimento indistruttibile. Adesso palpita nel desiderio, domani rifulgerà nella pienezza del possesso: ma rimarrà sempre identico per origine e natura. Sarà sempre l’anelito di congiungerci al Signore: ad esso è assicurato un totale compimento.

Ora, sappiamo che questo vincolo esistente fra Dio e noi arriva a porsi in comunicazione anche con le anime dei nostri defunti. Il messaggio di amore che noi loro mandiamo perviene ad esse attraverso il misterioso canale costituito dalla Comunione dei Santi, il regno della carità. Riusciamo, quindi, a metterci in reale comunicazione con i trapassati e a ricevere da loro qualche messaggio, non fosse altro che il ricordo dei loro atti ed esempi edificanti; e sentirci, così, già in società restituita, anzi piena, con tutti i nostri defunti.

Quale la conclusione di quanto si è qui rammentato? Dobbiamo attuare in esercizio volenteroso i grandi suggerimenti di fede, di speranza e di carità: e guardare sì la vita con il richiamo luminoso che ci viene dai nostri defunti, ma soprattutto possedere .questo supremo, vittorioso slancio di amore, che il Signore dà e fa circolare tanto in questa vita quanto in quella della beatitudine.

A che cosa ci obbligano, allora, i rapporti, indicatici dal Signore, con coloro che ci hanno preceduti? Essi ci richiamano proprio a quel dovere che noi stiamo adesso piamente compiendo: suffragare i nostri Morti. La comunicabilità dei meriti è uno dei frutti della sopravvivente carità. Noi possiamo aiutare i cari defunti; possiamo beneficarli. Che cosa non faremmo, se ci fossero vicini? Ebbene: li abbiamo, in certo modo, accanto, e proprio nel circuito della carità. Cerchiamo, perciò, di essere solleciti e generosi con il suffragio. Tutti sanno come esso si esprima: con le opere buone, i sacrifizi, specialmente con le elemosine e con la preghiera.

È quanto facciamo in questo momento, cercando di dilatare il nostro cuore per includervi, insieme con i nostri cari, tutti gli altri a cui la carità ci indirizza: cioè il mondo intero e tutti i defunti che fanno parte della Chiesa in stato di purificazione. Cerchiamo di consolare questa immensa schiera di anime non solo con la nostra memoria, ma proprio con la carità della nostra preghiera, del nostro suffragio.

E quel Dio, che è così buono d’averci dato la vita, quel Dio che veglia sopra di noi e ci ha fatti cristiani, riversando sulle nostre anime tante grazie, mentre sta a vedere se di esse ci accorgiamo, se rispondiamo con amore all’amore, accoglierà certamente il nostro impegno di carità per i diletti Defunti. Ascolterà le nostre preci, affretterà per loro il giorno solare della vita eterna; e darà a noi più salda certezza; anche un anticipo del nostro destino supremo. Saremo salvi per la bontà del Signore. E così sia!  

 
 
 

Festa 1 Novembre

Post n°34 pubblicato il 01 Novembre 2009 da misericordiadiciro
 

Festa 1 novembre
 
TUTTI I SANTI
 (OMNIUM SANCTORUM)
 
 
La festa di tutti i Santi il 1 novembre
 si diffuse nell'Europa latina
 nei secoli VIII-IX.
 Si iniziò a celebrare la festa di tutti i santi,
anche a Roma, fin dal sec. IX.
Un'unica festa per tutti i Santi,
ossia per la Chiesa gloriosa,
 intimamente unita alla Chiesa
ancora pellegrinante e sofferente.
 Oggi è una festa di speranza:
"l'assemblea festosa dei nostri fratelli"
rappresenta la parte eletta
 e sicuramente riuscita del popolo di Dio;
ci richiama al nostro fine e alla nostra vocazione vera:
 la santità, cui tutti siamo chiamati
 non attraverso opere straordinarie,
ma con il compimento fedele della grazia del battesimo.
 
 
 
Novembre mese dei morti e dei Santi

I Santi e un bambino
 
Stanno i Santi,
ma quanti,
il Signore a lodare
e gioiosi a pregare.
Ogni bimbo, in quel nimbo
di luci festanti
ha i suoi Santi,
ma quanti!
Essi aspettano il dono
del bimbo che è buono
per farne splendore
intorno al Signor~.
Perché per i Santi,
e quanti!
è gioia vegliare
su un bimbo da amare.
 
 
Giorno dei Santi

Chi risveglia squillante,
festante,
quest'alba impigrita?
È la Chiesa che invita
a gioire, a pregare,
a sperare
coi Santi e il Signore,
in un regno d'amore.
 
BUONA E SERENA FESTA DI OGNISSANTI TESORINI MIEI...

IN QUESTO GIORNO CHE è LA FESTA DI OGNUNO... FACCIAMO IN MODO CHE LA SERENITà REGNI SOVRANA NEL NOSTRO E NELL'ALTRUI CUORE...PER LE PERSONE CHE AMIAMO, PER CHI CI VUOLE BENE...

E SE VOGLIAMO ESSERE BUONI BUONI... ANCHE PER CHI NON CI VUOLE BENE...

RICORDATE, CONTRO LA CATTIVERIA UMANA , L'ARMA MIGLIORE è IL PERDONO...

PERDONANDO AVRETE L'ANIMO IN PACE...ED INOLTRE SPIAZZERETE CHI VI HA FERITO TOGLIENDOGLI L'OCCASIONE PER OGNI RIPICCA O RITORSIONE...

VI ABBRACCIO FORTE FORTE...
TANTISSIMI BACI CON L'IMMENSO AMORE DI SEMPRE!

 
 
 

Progetto Piccoli Donatori Crescono!

Post n°32 pubblicato il 28 Ottobre 2009 da misericordiadiciro
 

Prima Edizione 2009
RACCOLTA BENEFICA
DI GIOCATTOLI, LIBRI, PUZZLE, PELUCHES, VIDEOCASSETTE, BICICLETTE E QUANTO ALTRO ANCORA


E’ da quando ci siamo riuniti la prima volta, l’intenzione di avere un rapporto di collaborazione diretto con i bambini che ormai cresciuti hanno a casa materiali che ormai non usano più, biciclette ormai fuori misura ma anche giocattoli, libri, fumetti. Oltre a essere un’azione di solidarietà verso coetanei meno fortunati, l’iniziativa intende costituire un momento di sensibilizzazione dei più piccoli sui grandi temi della tutela ambientale, del risparmio e del riutilizzo delle risorse.

Aiutiamo gli altri

E’ bello sapere che possiamo aiutare tante persone e tanti bambini che non vivono nel benessere come noi, e che non hanno neppure l’essenziale.
Quante volte noi acquistiamo giocattoli e vestiti che poi accantoniamo perché non ci piacciono più! Siamo contenti di avere l’opportunità di dare un po’ del nostro superfluo e di trasformarlo in risorse necessarie alle persone meno fortunate. E’ un invito per tutti a riflettere sui nostri comportamenti quotidiani e sull’importanza di avere persone che si impegnano nell’aiutare gli altri.

Donare fa bene al cuore
Quante volte entrando nel garage di casa, vediamo quelli oggetti buttati lì quasi per caso. La soffitta raccoglie giocattoli che nessuno ricorda più di avere. Sopra e dentro gli armadi ci sono giochi, peluche e fumetti ormai impolverati ed ad un tratto comprendiamo che quei giocattoli potrebbero rivivere e donare gioia a bambini meno fortunati. Donare fa bene al cuore perché ci rende felici e ci fa sentire amici anche chi non conosciamo. Ci sentiamo in “condivisione”, cioè proviamo gli stessi sentimenti di chi sta soffrendo.

Non dire ma dare
La beneficenza mi aiuta a crescere per aver fatto una buona azione con i fatti e non con le parole…
Tra me e un bambino povero ci sono molte differenze: io vivo in una casa molto grande e lussuosa mentre lui vive in una casa piccola e povera; io ho il riscaldamento centralizzato a casa, io a casa mia posso stare anche in mutande d’inverno, lui a casa forse! ha una stufa oppure usa tante coperte la notte. Io ogni stanza ho un televisore, il computer l’abbiamo tutti in famiglia, lui forse ha un televisore, ha detto che il computer non può permetterselo… Fare beneficenza aiuta ad apprezzare le cose che si hanno… Io non ho mai fatto beneficenza ma sono certo che, con tutte le cose che ho, la farò presto… I bambini poveri non hanno giocattoli e per giocare possono solo usare la fantasia…

La Misericordia di Cirò ti dà la possibilità di aiutare gli altri…
Fallo insieme a noi e ti sentirai migliore, noi ci mettiamo il cuore e tu? Grazie.


IL RIGIOCATTOLO
SARA’ DONATO A CHI NON PUO’ PERMETTERSELO, O DA VENDERSI PER BENEFICENZA ALLO SCOPO E AI FINI CHE L’ASSOCIAZIONE PERSEGUE NEL SOCIALE. Tel. 3276143209

 
 
 

TORNEO DI CALCETTO

Post n°31 pubblicato il 04 Luglio 2009 da misericordiadiciro
 

LA MISERICORDIA DI CIRO’ ORGANIZZA IL PRIMO TORNEO DI CALCETTO DI
BENEFICENZA.    OVER 35

IL RICAVATO ANDRA’ A SOSTEGNO DELLA MISERICORDIA DI CIRO’, PER IL MANTENIMENTO DELLA SEDE ED I PROGETTI CHE HA INIZIATO ED INTENDE PORTARE AVANTI.

ISCRIZIONE AL TORNEO € 50,00
INIZIO TORNEO:   18/07/2009
FINE TORNEO:      01/08/2009

PREMI:

1° CLASS.
COPPA OFFERTA DA EMILY PROFUMERIA CIRO’

2° CLASS.
COPPA OFFERTA DA ARCI “SPORT PRINCIPE” CIRO’

3° CLASS.
COPPA OFFERTA DA SECOM CIRO’ MARINA

A TUTTI VERRA’ DATA UNA PERGAMENA DI PARTECIPAZIONE ALL’EVENTO “SOCIO SPORTIVO DI BENEFICENZA”
ORGANIZZATO DALLA MISERICORDIA DI CIRO’.

EVENTO SPONSORIZZATO DA:

CENTRO REVISIONI AUTOFFICINA CAMPISI S.A.S.
VIA TOGLIATTI CIRO' MARINA

COMPUTER DISCOUNT
CIRO' MARINA

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VIA TOGLIATTI CIRO' MARINA

MV COLOR
VIA ROMA, 8 CIRO' MARINA

Per avere maggiori informazioni contattare il Governatore Antonio Russo
tel 3276143209.

Grazie


Confraternita di Misericordia di Ciro'

 
 
 

Premio di Partecipazione Festa della Pace 2009

Post n°30 pubblicato il 03 Luglio 2009 da misericordiadiciro
 

E' terminata tra gli applausi della gente presente, la Festa per la Pace 2009 organizzata domenica 28 giugno 2009 a Crucoli Torretta dalla MARTIAL ARTS ROMEO e dal COMITATO PROVINCIALE COSENZA FIAMMAFRICA.

La manifestazione, ben organizzata, è stata preparata con scopo di beneficenza per i bambini dell'Africa da iscrivere nei registri delle anagrafe per evitare che certa gente "usino" i bambini africani per l'espianto di organi per la gioia dei figli dei più ricchi.

Nel mondo un bambino su tre non viene registrato all'anagrafe. Sono bambini invisibili. Sono il grande e terribile giacimento per qualunque abuso, dal traffico umano, a quello degli organi, alla prostituzione, al lavoro come piccoli schiavi. I bambini di strada e dunque invidibili sono un fenomeno comune a molti Paesi del Terzo mondo, ma il loro sfruttamento in questo poverissimo angolo d'Africa sta assumendo dimensioni agghiaccianti. Il numero di minori che ogni anno finisce nella rete dei trafficanti di "merce umana" in Africa sta assumendo proporzioni spaventose, tanto da superare nei profitti lo stesso traffico di armi. A venti anni dalla Convenzione sui Diritti dell'Infanzia non è ancora garantito ovunque il diritto al nome e al cognome, a esistere davvero legalmente, che è un po' il padre e la madre di tutti i diritti civili e, alla fine, umani. E la sua negazione è un po' il padre e la madre di tutti gli abusi.

Bisogna cercare di abbattere il muro di silenzio e di indifferenza che incombe sulla situazione dei bambini africani. E la Confraternita di Misericordia di Ciro' non poteva non collaborare e dare il proprio contributo in questa campagna di solidarietà, partecipando così con la vendita delle pizzette fatte sul momento dal confratello Giuseppe Rizzo, nonché segretario della Confraternita e membro più anziano, il cui ricavato è stato dato in beneficenza per una giusta causa.

Malgrado il maltempo che ha caratterizzato tutto il comprensorio crotonese nelle prime ore del pomeriggio, la gente ha preso parte alla serata, apprezzando la manifestazione, organizzata dal maestro Giuseppe Romeo, di forte coesione sociale.

A termine della serata lo stesso Maestro Romeo ha premiato la Confraternita di Misericordia di Ciro' con una targa per aver preso parte alla manifestazione. 

 
 
 

Presente alla Manifestazione di Solidarietà a Crucoli Torretta

Post n°25 pubblicato il 28 Giugno 2009 da misericordiadiciro
 



E' una bellissima giornata da passare all'insegna dello sport e della solidarietà e la Confraternita di Misericordia di Ciro' non poteva mancare nel dare il proprio contributo a questo evento!  Pertanto l'Associazione invita tutti coloro che oggi saranno nelle vicinanze a partecipare in massa e dare il propio sostegno nella buona riuscita della giornata e il proprio contributo per la giusta causa.  

 
 
 

La Misericordia di Ciro' alla Santa Messa e alla Processione del Corpus Domini

Post n°24 pubblicato il 15 Giugno 2009 da misericordiadiciro
 

Si è svolta, ieri sera, domenica 14 giugno, la processione del Corpus Domini, nella città di Ciro’. Alle 18,00 nella Chiesa di Santa Maria de Plateis si è svolta la Santa Messa, presieduta dal parroco di Ciro’, don Giovanni Napolitano. Alla cerimonia erano presenti tra gli altri, i Confratelli e le Consorelle della Misericordia di Ciro’ e i bambini che in questo anno hanno ricevuto la Prima Comunione, i loro catechisti e tanti fedeli.

Dopo la Messa è iniziata la Processione con il Santissimo, per le vie del paese. Accompagnati dai Confratelli e dalle Consorelle i fedeli in raccoglimento hanno pregato con particolare devozione per l'unità delle famiglie. La grande partecipazione è stata sicuramente un grande esempio di testimonianza per tutto il paese.

A Ciro’, la domenica del Corpus Domini è stata caratterizzata dalla manifestazione di una pioggia di petali di rose che ha visto come protagonisti i bambini, in una visione suggestiva di piccoli angeli con in mano cestini di rose.

Mai come in questo giorno il nostro verdeggiante borgo si è colorato di speranza e di collaborazione tra la Chiesa e la Confraternita di Misericordia di Ciro’ in segno di unione e umiltà.  

 
 
 

14 giugno: Corpus Domini

Post n°23 pubblicato il 15 Giugno 2009 da misericordiadiciro
 
Tag: Cultura

La festività del Corpus Domini ha una origine più recente di quanto sembri. La solennità cattolica del Corpus Domini (Corpo del Signore) chiude il ciclo delle feste del dopo Pasqua e vuole celebrare il mistero dell'Eucaristia ed è stata istituita grazie ad una suora che nel 1246 per prima volle celebrare il mistero dell'Eucaristia in una festa slegata dal clima di mestizia e lutto della Settimana Santa. Il suo vescovo approvò l'idea e la celebrazione dell'Eucaristia divenne una festa per tutto il compartimento di Liegi, dove il convento della suora si trovava.
In realtà la festa posa le sue radici nell’ambiente fervoroso della Gallia belgica - che San Francesco chiamava amica Corporis Domini - e in particolare grazie alle rivelazioni della Beata Giuliana di Retìne. Nel 1208 la beata Giuliana, priora nel Monastero di Monte Cornelio presso Liegi, vide durante un'estasi il disco lunare risplendente di luce candida, deformato però da un lato da una linea rimasta in ombra, da Dio intese che quella visione significava la Chiesa del suo tempo che ancora mancava di una solennità in onore del SS. Sacramento. Il direttore spirituale della beata, il Canonico di Liegi Giovanni di Lausanne, ottenuto il giudizio favorevole di parecchi teologi in merito alla suddetta visione, presentò al vescovo la richiesta di introdurre nella diocesi una festa in onore del Corpus Domini.
La richiesta fu accolta nel 1246 e venne fissata la data del giovedì dopo l'ottava della Trinità. Più tardi, nel 1262 salì al soglio pontificio, col nome di Urbano IV, l'antico arcidiacono di Liegi e confidente della beata Giuliana, Giacomo Pantaleone. Ed è a Bolsena, proprio nel Viterbese, la terra dove è stata aperta la causa suddetta che in giugno, per tradizione si tiene la festa del Corpus Domini a ricordo di un particolare miracolo eucaristico avvenuto nel 1263, che conosciamo sin dai primi anni della nostra formazione cristiana. Infatti, ci è raccontato che un prete boemo, in pellegrinaggio verso Roma, si fermò a dir messa a Bolsena ed al momento dell'Eucarestia, nello spezzare l'ostia consacrata, fu pervaso dal dubbio che essa contenesse veramente il corpo di Cristo. A fugare i suoi dubbi, dall'ostia uscirono allora alcune gocce di sangue che macchiarono il bianco corporale di lino liturgico (attualmente conservato nel Duomo di Orvieto) e alcune pietre dell'altare tuttora custodite in preziose teche presso la basilica di Santa Cristina.
Venuto a conoscenza dell'accaduto Papa Urbano IV istituì ufficialmente la festa del Corpus Domini estendendola dalla circoscrizione di Liegi a tutta la cristianità. La data della sua celebrazione fu fissata nel giovedì seguente la prima domenica dopo la Pentecoste (60 giorni dopo Pasqua). Così, l'11 Agosto 1264 il Papa promulgò la Bolla "Transiturus" che istituiva per tutta la cristianità la Festa del Corpus Domini dalla città che fino allora era stata infestata dai Patarini neganti il Sacramerito dell'Eucaristia. Già qualche settimana prima di promulgare questo importante atto - il 19 Giugno - lo stesso Pontefice aveva preso parte, assieme a numerosissimi Cardinali e prelati venuti da ogni luogo e ad una moltitudine di fedeli, ad una solenne processione con la quale il sacro lino macchiato del sangue di Cristo era stato recato per le vie della città. Da allora, ogni anno in Orvieto, la domenica successiva alla festività del Corpus Domini, il Corporale del Miracolo di Bolsena, racchiuso in un prezioso reliquiario, viene portato processionalmente per le strade cittadine seguendo il percorso che tocca tutti i quartieri e tutti i luoghi più significativi della città.
In seguito la popolarità della festa crebbe grazie al Concilio di Trento, si diffusero le processioni eucaristiche e il culto del Santissimo Sacramento al di fuori della Messa. Se nella Solennità del Giovedì Santo la Chiesa guarda all'Istituzione dell'Eucaristia, scrutando il mistero di Cristo che ci amò sino alla fine donando se stesso in cibo e sigillando il nuovo Patto nel suo Sangue, nel giorno del Corpus Domini l'attenzione si sposta sull'intima relazione esistente fra Eucaristia e Chiesa, fra il Corpo del Signore e il suo Corpo Mistico. Le processioni e le adorazioni prolungate celebrate in questa solennità, manifestano pubblicamente la fede del popolo cristiano in questo Sacramento. In esso la Chiesa trova la sorgente del suo esistere e della sua comunione con Cristo, Presente nell'Eucaristia in Corpo Sangue anima e Divinità.

Fonte: www.resurrezione.net 
 

 

 

 
 
 

Presente alla Festa di Sant'Antonio di Padova a Ciro' Marina

Post n°22 pubblicato il 15 Giugno 2009 da misericordiadiciro
 

Ogni anno la Processione del 12 e del 13 giugno rappresenta il gesto simbolico che unisce sant’Antonio, i devoti e la città di Ciro’ Marina e quest’anno, la prima volta sul territorio, la Confraternita di Misericordia di Ciro’ ha preso parte all’evento religioso aggregandosi nella comunità confinante.

In occasione della Festa di Sant’Antonio di Padova, i Confratelli e le Consorelle sono stati presenti alle Messe Solenni pomeridiane, presiedute da Padre Giovanni Continisio in onore del Santo Venerato, nella Chiesa di Sant’Antonio di Padova, e al termine delle stesse i volontari si sono poi prestati, in maniera umile e cordiale, nel vigilare sulla processione che si è protratta fino a tarda sera per le vie del paese. I volontari, a turno, si sono poi impegnati nel portare la statua con la collaborazione del Comitato e nel formare, in un unico spirito cristiano, una catena di allegria, canti e preghiere in segno di fratellanza, unione e serena armonia, terminando così le giornate sotto un cielo illuminato dalla luce delle stelle.  

I ringraziamenti vanno a Padre Giovanni e a tutto il comitato per aver reso possibile questa sinergia con la nostra Associazione che, seppur legati al territorio cirotano, siamo ben felici di partecipare laddovè c’è bisogno del nostro intervento e pertanto si spera sia l’inizio di una lunga serie di nostri interventi anche nel comprensorio di Ciro’ Marina.

 
 
 

Storia Cirò

Post n°21 pubblicato il 14 Giugno 2009 da misericordiadiciro
 
Tag: Cultura

La storia di Cirò (351 metri s.l.m.) antica Ypsicron, località esposta ai venti, è ricca di fascino. Reperti archeologici testimoniano la presenza, sul luogo, di popolazioni indigene sin dall'età del ferro. Il sito fu teatro di un incontro armonico tra due diverse civiltà: la genialità e la ricchezza greca si fuse con l'eleganza e la concretezza della civiltà latina
Nei secoli successivi, durante il periodo feudale, signori di Cirò furono i Ruffo, i Carafa che innalzarono un imponente sistema difensivo costituito dal castello e da fortilizi ubicati in località Madonna d'Itria e Madonna di Mare.
Infatti l’antico borgo di Cirò si erge attorno ai resti del castello feudale dei Carafa, oggi per metà di proprietà privata e per metà di proprietà pubblica. I primi fondatori del castello furono i membri della famiglia Ruffo ed in seguito con Galeoto Carafa furono avviati alcuni lavori di restauro conferendo alla struttura tratti tipicamente aragonesi ed ampliandone l'ala ovest con la costruzione del torrione pentagonale che domina oggi piazza Mavilia.
Al matematico-astronomo Luigi Lilio si deve la progettazione del disegno del cortile: una stella a nove punte ripetuta concentricamente ed inscritta in un cerchio. Molte sono le chiese del paese, a testimoniare l’antica e forte devozione dei cittadini verso i propri santi. In particolare la chiesa di S.Maria de Plateis ( chiesa principale ), la chiesa di S.Nicodemo (presunta abitazione del Santo), la chiesa di S.Giovanni, la chiesa di S.Menna martire, la chiesa di S.Giuseppe, sono situate nel centro storico. Il paese diede i natali ad Antonio e Luigi Lilio, riformatori del calendario Giuliano nel 150.
Piu' tardi, il 2 agosto 1806, Cirò venne liberata dal feudo divenendo comune libero ed indipendente

Il Gonfalone
LO STEMMA a forma di scudo azzurro riporta l’immagine di tre monti verdi che descrivono le caratteristiche morfologiche del territorio. Sul colle centrale, che raffigura quello su cui è stato costruito Cirò, si posa una gru che becca con la zampa dritta un serpente nero. Quest’ultimo rappresenterebbe il pericolo saraceno che per secoli ha reso difficile la vita dei cirotani. Intorno allo scudo è riportata la scritta: «Devorat haec rostro pervigilatque pede».

Fonte: http://www.cirovacanze.it/index.php?q=storia_ciro

  

 
 
 

Sant'Antonio di Padova

Post n°20 pubblicato il 13 Giugno 2009 da misericordiadiciro
 

 

 

Oggi festeggiamo: sant'Antonio di Padova

 
13 giugno Antonio di Padova, religioso e  dottore della chiesa (1195-1231)

È uno dei santi più amati nel mondo cattolico. Le virtù taumaturgiche per cui è invocato, hanno fatto di lui semplicemente «il Santo». Antonio è detto di Padova, in realtà è portoghese, di Lisbona, dove è nato nel 1195. Quindicenne, Fernando (con tale nome era stato battezzato), sorprendendo gli stessi genitori, si fece canonico regolare di sant´Agostino in Lisbona. Desideroso di maggiore quiete, chiese poi di essere trasferito nel monastero di Coimbra.
Gli studi severi e amati non appagarono le aspirazioni del suo animo generoso. Deluso dalla vita rilassata del monastero, il giorno in cui a Coimbra approdarono le salme di cinque frati francescani martirizzati nel Marocco, decideva di imitarli. Fattosi francescano con il nome di Antonio, andò in  Marocco per emulare quei martiri. Febbri insistenti lo costrinsero a ritornare, ma  durante il viaggio una tempesta lo fece naufragare sulle coste siciliane. Partecipò al capitolo “delle stuoie” (1221), dove conobbe Francesco e ricevette l’obbedienza per l’eremo di Montepaolo. Poi, una predica improvvisata, in occasione di un´ordinazione sacerdotale (era venuto a mancare il predicatore ufficiale), lo impose all´attenzione per la profonda culturae la capacità oratoria.
Cominciò così la sua avventura di missionario itinerante nelle regioni dell’Italia settentrionale e del Sud della Francia per combattere con la dottrina e la vita (e una serie di eventi prodigiosi) pericolose eresie che infestavano quelle regioni. Fu superiore e insegnò teologia ai frati.
    Tomato in Italia, si stabilì a Padova, da dove proseguì la sua attività di predicatore. Seguitissimo il quaresimale che tenne alcuni mesi prìma di morire, conclusosi con una messe di confessioni e conversioni. Coraggioso, quanto sfortunato, l’incontro con il tiranno Ezzelino da Romano, per perorare la liberazione di alcune nobili padovani che teneva prigioneri.
  Furono i suoi ultimi impegni perché, spossato dalla fatica dalla malattia (soffriva, pare, di idropisia) accolse l´invito di un amico, il conte Tiso, andano a riposarsi nel conventino di Camposampiero. Qui ebbe la visione di Gesù Bambino. Un giorno, colto da malore, intuì che la fine era prossima.. Chiese di essere riportato  a Padova. Giunto, però, all´Arcella, nei pressi della città, morì mormorando: “Vedo il mio Signore”. Era il 13 giugno 1231.
Un anno dopo la morte, la fama dei tanti prodigi compiuti convinse Gregorio IX a bruciare le tappe e a proclamarlo santo. Nel 1946 veniva onorato con il titolo di dottore della chiesa universale.

 

Da parte dei confratelli della Misericordia di Ciro', auguri di cuore a chi oggi celebra l'onomastico.
Ricordiamo, oltre a sant'Antonio di Padova, anche sant'Arnobio.

 

AUGURI!

 
 
 

PRESENTAZIONE DELLA MISERICORDIA DI CIRO'

Post n°19 pubblicato il 31 Maggio 2009 da misericordiadiciro
 

La Confraternita di Misericordia di Ciro’ ha fatto il suo ingresso in società.
Nella serata di venerdi 29 maggio una nuova luce ha irraggiato il cirotano grazie alla presenza di un piccolo angolo di speranza sorto nel cuore di questo vecchio borgo.
I Confratelli e le Consorelle hanno dato il loro benvenuto agli ospiti della serata di Presentazione della Confraternita di Misericordia di Ciro’. Nella Chiesa di Santa Maria de Plateis si è svolta la Conferenza dove hanno dato il loro saluto il Sindaco di Ciro’ Mario Caruso, il Correttore Spirituale don Giovanni Napolitano, il Governatore della Confraternita di Misericordia di Ciro’ Antonio Russo, saluto introdotto dal Segretario Giuseppe Rizzo, nonchè membro più anziano della Confraternita di Misericordia di Ciro'. A seguire, dopo la benedizione proclamata dal Parroco don Giovanni Napolitano, i festeggiamenti si sono spostati in Piazza Stefano Pugliese dove prima l’Associazione Musicale e Culturale “EUTERPE” – Corpo Bandistico Città di Ciro’, ha rallegrato la serata con una marcia trionfale e subito dopo si è svolto il Concerto dei Perbacco Band: la Band cirotana ci ha regalato un bellissimo viaggio sonoro cantando le più belle canzoni degli anni ’60 e ’70, rivivendo le emozioni di un tempo con un repertorio che si attinge soprattutto al blues ed al soul degli artisti più famosi.
E’ stato offerto un buffèt da parte della Confraternita di Misericordia di Ciro’ con la collaborazione della ProLoco di Ciro’ e della cittadinanza tutta.
Durante la Conferenza è stato puntualizzato da parte del Governatore e del segretario della Misericordia di Ciro’ la notevole importanza che ricopre l’avere una propria sede dove svolgere le proprie attività a cui la Misericordia dedica il proprio impegno e la propria volontà per dare un servizio gratuito alla comunità cirotana, in quanto ancora ad oggi, dopo circa 5 mesi dalla nascita dell’Associazione, è ospite della Parrocchia di Ciro’ che gli ha affidato per il momento la propria sede. Si è anche posto, davanti all’attenzione del Sindaco e dei consiglieri dell’Amministrazione Comunale presenti, la volontà dei membri della Confraternita di voler svolgere un servizio gratuito di ambulanza, effettuando un servizio di trasporto infermi (dimissioni, ricoveri, esami, etc) e un servizio di emergenza urgenza in convenzione con il 118. L’Associazione vorrebbe acquistare un’ambulanza ma purtroppo i contributi che gli Enti e le varie Fondazioni dovrebbero dare trovano sempre qualche imprevisto. Ecco perché c’è il bisogno di chiedere l’aiuto della comunità tutta, perché c’è la convinzione della grande generosità della gente che nonostante le difficoltà economiche che ci circondano è sempre pronta a dare un aiuto per soccorrere il prossimo. L’acquisto di un’ambulanza permetterebbe ai Confratelli e alle Consorelle di poter operare in maniera più efficiente ed operativa a vantaggio di tutta la popolazione in caso di bisogno e di emergenza. E’ per questo che la Confraternita di Misericordia di Ciro’ si rivolge a tutti i cittadini per sensibilizzarli al sostegno ed all’aiuto economico che ognuno potrà dare, al fine di effettuare una raccolta straordinaria di fondi da destinare all’acquisto suddetto. La Confraternita di Misericordia di Ciro’ è un patrimonio dei cittadini cirotani che per crescere e migliorarsi ha bisogno del sostegno di tutti.
Una piccola fiamma si e’ accesa dalla Misericordia trasformandola in una luce preziosa, dove vengono innalzati i diritti inviolabili a difesa di ogni essere umano perché il dolore, la sofferenza, la morte e le lacrime non hanno colore.
Insieme abbiamo instaurato un rapporto di fiducia nel chiedere il consenso perchè si abbia un occhio di attenzione in più per ciò che ci circonda, condividere col resto della comunità questa nuova realtà credibile di fede e di coraggio a favore di una coscienza pura e ricca di buoni sentimenti. Il nostro impegno vale una certezza affinché siano garantiti al malato, alla persona disabile, alle famiglie e agli anziani cura e sostegno per non lasciare nell’abbandono chi soffre e per accogliere chi ne ha bisogno con un sorriso, battendo l’intolleranza con il dialogo e la crudeltà con l’amore.
E’ giunto il momento di prendere seriamente coscienza del ruolo straordinario che possiamo avere come testimoni della civiltà dell’amore e della cittadinanza attiva e sussidiaria. Nel paese la Misericordia si presenta come quel seme di speranza per una rinascita vera e duratura!
L’associazione ha bisogno forte di formazione non solo professionale ma soprattutto cristiana, poiché l’identità delle Misericordie si richiama solo ed esclusivamente al Vangelo e al Magistero della Chiesa.
E’ doveroso da parte dell’Associazione ringraziare di cuore i tanti che nella serata di venerdì, hanno collaborato alla realizzazione dell’evento, ed è necessario sottolineare la notevole importanza che la Misericordia ha per l’intera cittadinanza cirotana. Da qui l'idea di fare un video sulle attività svolte da tutti i Confratelli della Misericordia di Ciro' che è stato proiettato in Piazza riscontrando in tanti sorrisi e pensieri gentili all’Associazione. Tanti sorrisi che hanno illuminato i volti dei presenti insieme a pensieri gentili di chi crede nel progetto solidale della Misericordia e nella cultura del volontariato che è molto sentita in paese ma poco sviluppata e che può fare di Ciro’ una città padrona di solidarietà, capitale del rispetto tra le persone, del rispetto dei beni comuni e dell’ambiente, pronta a schierarsi verso chi soffre, chi è perso nell’abbandono e nella miseria dentro le sue mura, in quanto capace di donare grandi sentimenti.  Un grazie di cuore da parte di tutti i membri della Confraternita di Misericordia di Ciro’ va ai Confratelli e alle Consorelle di Rocca di Neto e di Strongoli che ci hanno onorato della loro presenza. Fondamentale è stata la presenza di tutta la cittadinanza cirotana in quanto sostenitori morali per il lungo cammino faticoso dei volontari di Ciro’ per dar vita a questa nuova identità sociale che, grazie alla pazienza degli stessi volontari si è riusciti ad abbattere quelle barriere iniziali ricevendo l’opportunità di entrare cosi nel mondo del volontariato, accolti dunque in questa grande famiglia delle Misericordie d’Italia, per far battere un cuore ricco di gioia infinita, avendo il dono di consolare chi ne ha bisogno suscitando e amando con passione e compassione i volti giovani e gli anziani feriti e provati, raccontando la loro storia e crescere insieme nel bene dentro il loro male.

MILLE VOLTE ANCORA GRAZIE A TUTTI

Anna Capalbo

 
 
 

AVE O MARIA!

Post n°18 pubblicato il 14 Maggio 2009 da misericordiadiciro
 

A seguito del terribile terremoto che lo scorso mese ha colpito l’Abruzzo, io insieme a Fortunato Strumbo e Franco Golino, confratelli della Misericordia di Cirò, siamo partiti con altri confratelli di Isola Capo Rizzuto, Cerenzia e Gioiosa Jonica,  per prestare servizio o, comunque, regalare un sorriso a chi lo aveva perso.. L’arrivo al campo degli sfollati è stato veramente straziante….. e più passava il tempo più ci rendevamo conto che la gente del posto aveva bisogno della nostra presenza. La cosa più importante non era preparare loro un pasto caldo ma tendere loro la mano, ascoltarli e dare loro un caloroso abbraccio.

Storie raccontate ce ne sono tante ma in modo particolare mi ha colpito la storia di nonna Savina e nonno Mario, una coppia di coniugi di Montereale che in modo tenero ed allo stesso tempo confuso  hanno raccontato la tragedia che ha segnato la loro esistenza! Ascoltandoli pensai alle parole del Nazzareno che nel discorso alla montagna consolava i deboli invitandoli alla preghiera ed al perdono: “Beati gli afflitti perché saranno consolati”.

Dare aiuto a chi ne ha bisogno è meraviglioso perché ti da la possibilità di incontrare, abbracciare ed ascoltare quel famoso Gesù che a distanza di tanti anni continua a risorgere a vita nuova.

A nome mio e dei miei confratelli ringrazio, per quanto vissuto,  la Confraternita in nome di Gesù Misericordioso nel volto soave di Maria ed in memoria del nostro Padre San Francesco di Paola.

 

                                                                                                    LucaCataldo

 

 
 
 
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