Sogni di carta.

Le mie opere a tutto tondo

 

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Hug e Sir. Julien:quarto capitolo

Post n°17 pubblicato il 26 Dicembre 2012 da orianaalekos
 

Dopo la vigilia di natale e dopo il pranzo del 25 eccomi di nuovo qui a postare i capitoli del mio libro. A me la fatica ed a voi il giudizio. Baci baci.

 

Hug e Sir. Julien

 

4°capitolo.

 

La mattina seguente, le figlie del re Edoardo, entrarono nella stanza e, dopo aver aperto le finestre facendo entrare la luce, svegliarono i due ospiti. "Grazie ragazze." disse Hug sorridendo alle due giovani. Anna e Caterina gli sorrisero ed uscirono dalla stanza dicendo: "Il re vi aspetta."

Sir. Julien e Hug si diressero nella sala del trono. Quando entrarono furono accolti da due squilli di tromba e da una forte luce azzurra. "Benvenuti amici" disse il re Edoardo "avete dormito bene?"

Sir. Julien rispose: "Sì, grazie maestà" poi si avvicinò al trono e disse al re: "Caro cugino, ieri sera Hug mi ha detto che vorrebbe che io rimanessi. Vorrei il tuo permesso per restare a corte." Il re Edoardo sorrise e, posando le sue mani sulle spalle del cugino, rispose:" Ti concederò volentieri il permesso di rimanere anche perché, la tua decisione, riempie di gioia anche me. Non ci vediamo da sei mesi e, parlare con te, mi darà un senso di famiglia. Resta pure, se lo desideri."

Mentre Sir. Julien ed il re Edoardo parlavano, Hug non perdeva nemmeno un movimento tra quelli eseguiti da Anna, la figlia maggiore del re: si era innamorato subito di lei, sin dalla prima volta in cui l'aveva vista quella mattina.

Anna era bellissima, tra le due figlie del re era la più bella e la più dolce. Aveva: grandi occhi verdi, lunghi capelli neri che le arrivavano fino alle caviglie e che teneva sciolti, dei piccoli piedini molto graziosi e la pelle: ambrata, liscia e morbida. Calzava un paio di sandali neri ed un lungo vestito dorato stretto in vita da una cintura bianca. Sul lobo destro aveva un minuscolo tatuaggio che  rappresentava una farfallina dorata. Al collo portava un girocollo d'oro a forma di serpente ed un bracciale, sul quale erano incisi i nomi del padre e della sorella, era posto a metà del braccio destro.

La figlia minore del re, Caterina, era bella anche lei ma non quanto la sorella. Aveva: profondi occhi blu, capelli biondi, lunghi fino alle spalle bloccati da una rete nera. Le mani erano affusolate ed un grande anello era infilato all'anulare. Un paio di orecchini di diamanti erano appesi alle sue orecchie. I piedi erano leggermente più grandi di quelli di Anna e calzava sandali argentati. La pelle era chiara, quasi diafana e leggere efelidi punteggiavano le guance della giovane donna. Un lungo vestito bianco ed una rosa appuntata sul petto la rendevano piacente.

Sir. Julien si avvicinò a Hug e, scuotendolo, gli domandò: "Cosa succede Hug? Ti sei imbambolato?" Hug non rispose. Sir. Julien seguì il suo sguardo e capì immediatamente. "Ti piace Anna, vero?" Hug annuì ed arrossì. Sir. Julien lo prese per un braccio e, portandolo in disparte, gli disse: "Ascolta Hug, mio cugino é un uomo buono ma, quando si tratta delle sue due figlie, diventa un padrone severo ed un tiranno spietato. Quando Anna e Caterina sono nate, ha giurato che non le avrebbe mai fatte sposare ad un uomo povero. Per il tuo bene, Hug, ti chiedo di dimenticarla." Sir. Julien si allontanò e Hug rimase lì a pensare.

 
 
 

Hug e Sir. Julien:terzo capitolo

Post n°16 pubblicato il 21 Dicembre 2012 da orianaalekos
 

Un nuovo capitolo delle avventure dei personaggi del mio libro.

 

Hug e Sir. Julien

 

3°capitolo.

 

Tre ore dopo Sir. Julien e Hug rientrarono nella sala del trono.

Il re Edoardo li chiamò vicino a se e disse: "Ho una proposta da farvi. La spada é sublime ed io ho bisogno di un fabbro a corte. Io non so tu, cugino Julien, cosa farai ma vorrei che Hug rimanesse a vivere a corte. Cosa mi rispondete?" Sir. Julien disse: "Per quanto mi riguarda tornerò al mio villaggio ma, se Hug vorrà rimanere, non mi opporrò." Il re si rivolse a Hug e gli chiese:"Cosa decidi, giovane Hug?" Hug ci pensò su e rispose: "Ho sempre sognato di servire un re potente ed ora l'occasione della vita é alla mia portata. Non mi lascerò sfuggire quest’opportunità!! Rimango a palazzo!!" Il re annuì e gli disse: "Mi fa piacere che tu abbia deciso di rimanere e ti prometto che verrai trattato benissimo. Ora ritiratevi nella vostra stanza. Il viaggio é stato lungo e domani sarà una giornata intensa. Andate!!" Sir. Julien e Hug si ritirarono nella loro stanza e si coricarono nei loro letti.

"Sei sicuro della tua scelta Hug?" chiese, ad un tratto, Sir. Julien. Hug annuì e disse: "Sì, padrone, ma vorrei che rimanesse anche lei qui con me." Sir. Julien sorrise e gli chiese: "Ti piacerebbe davvero che io rimanessi con te?" Hug annuì e rispose: "Sì, padrone, ne sarei felicissimo. Lei mi ha dato tanto, é come un padre per me e soffrirei se mi lasciasse." Sir. Julien, conquistato da quella dichiarazione di affetto filiale, gli sfiorò il viso e rispose: "Anche io ti voglio bene, Hug e ci tengo davvero a te. Domani lo dirò al re e, se lui mi vorrà, resterò qui." Hug gli sorrise e si girò cercando una posizione adeguata per addormentarsi: era felicissimo perché amava come un padre il suo padrone.

"Renderò il mio padrone ed il re orgogliosi di me e del mio lavoro" si disse "voglio che dicano che sono

il migliore e ce la farò!!" Hug sorrise tra sé e sé e, facendosi cullare dai bei pensieri che gli volteggiavano, come angeli, nella mente, scivolò nel sonno.

 
 
 

Hug e Sir.Julien:secondo capitolo.

Post n°15 pubblicato il 18 Dicembre 2012 da orianaalekos
 

Continuano le avventure dei nostri amici.Commentate pure.

 

 

Hug e Sir.Julien

 

 

2°capitolo.

 

Arrivarono al castello del re Edoardo v° il mattino dopo.

Una guardia li fece accomodare nella sala del trono e disse loro: "Attendete qui, il re sarà da voi tra poco."

Hug si avvicinò a Sir. Julien e gli disse: "E' enorme questo palazzo, padrone. Ho paura." Sir. Julien lo guardò con i suoi bellissimi occhi grigi in atto interrogativo. Hug continuò: "Sono abituato agli spazi ristretti del nostro villaggio, padrone, mi spaventa l'ampiezza di questo posto, mi trasmette ansia." Sir. Julien sorrise e gli disse: "Non devi aver paura, Hug. Re Edoardo v° non é cattivo e sa apprezzare coloro che lo rispettano. Io lo conosco da quando eravamo piccoli perché é figlio di una mia zia che,purtroppo,é morta otto anni fa. Siamo parenti alla lontana ed abbiamo entrambi origini umili perciò stai tranquillo. Comportati come fai con me, con: referenza, cordialità e rispetto e tutto andrà bene. Per quanto riguarda il palazzo, a me la vastità di queste stanze non fa più effetto perché ci sono stato altre volte, ma posso capire che tu sia turbato. Cerca di non pensarci e vedrai che il turbamento sparirà del tutto in poco tempo, ok?" Hug annuì.

All'improvviso il pesante portone di bronzo della sala del trono si aprì ed il re si avvicinò a loro. Edoardo v° era un bell'uomo: alto, moro, occhi neri, muscoli possenti, pelle scura e belle labbra.

"Benvenuto cugino" disse il re rivolgendosi a Sir. Julien. "Buongiorno maestà." rispose Sir. Julien.

Il re pose la sua mano sinistra sulla testa di Hug e chiese: "Cosa mi avete portato stavolta cugino?" Sir. Julien disse: "Mi aveva ordinato di forgiare una spada ed io ho affidato il lavoro a Hug, un grande artista." Il re Edoardo v° annuì e, tenendo sempre la sua mano sulla testa di Hug, gli chiese: "Pensi di aver fatto un buon lavoro ragazzo?" Hug annuì e rispose: "Penso di sì, maestà, ma é lei che deve giudicare, io sono solo un povero ed umile fabbro." Edoardo accarezzò i capelli di Hug e chiese: "Puoi mostrarmi la spada, ragazzo?" Hug e Sir. Julien presero la spada e la mostrarono al re che, dopo averla osservata e soppesata, disse: "E' una spada bellissima!!"

Era vero, era una spada meravigliosa: l'elsa era decorata con incisioni che rappresentavano il sorgere ed il tramontare del sole e la lama era talmente lucida che ci si poteva specchiare. Il fodero era d'oro e, su di esso, c'erano incise spighe di grano. "Hai fatto un lavoro sublime, ragazzo." disse il re abbracciando Hug. Sir. Julien sorrise a Hug e, avvicinandosi al suo orecchio, gli sussurrò: "Bravo, ragazzo mio, sei stato davvero formidabile." Hug sorrise.

"Venite amici" disse il re "sarete miei ospiti per un mese e, domani sera, ci sarà una festa in vostro onore."

Il re Edoardo v° batté le mani e due bellissime donne fecero il loro ingresso nella sala. "Queste sono le mie due figlie: Anna e Caterina. Si occuperanno di voi." disse il re. Sir. Julien si avvicinò a loro e disse:"Le mie nipoti sono sempre bellissime." Edoardo rise. "E'vero!" Esclamò battendosi una mano sulla fronte "dimentico sempre che tu le conosci bene!!"

Hug osservava con sguardo rapito le due ragazze:" Sono belle vero Hug?" Chiese il re. Hug annuì e rispose: "Bellissime maestà." Edoardo si rivolse alle ragazze e disse: "Figlie mie, questi uomini sono miei amici: lavateli, ungeteli di oli profumati, rivestiteli di bellissime vesti e riconduceteli qui." Le ragazze annuirono e dissero: "Sì, padre."

Sir. Julien e Hug:uscirono dalla sala, seguirono le due ragazze in un enorme bagno e si abbandonarono alle loro cure.

 
 
 

Hug e Sir. Julien:primo capitolo del secondo romanzo che fa parte del mio primo libro

Post n°14 pubblicato il 17 Dicembre 2012 da orianaalekos
 

Ragazzi e ragazze, uomini e donne, come vi avevo promesso ecco il primo capitolo del secondo romanzo che fa parte del mio primo libro. Spero vi piaccia. Commentate pure, se volete.

 

 

Hug e Sir.Julien.

 

1°capitolo.

 

Il rumore incessante del pesante martello che il giovane fabbro stava utilizzando rimbombava nel silenzio assoluto.

Hug si asciugò la fronte: faticava dall'alba ma doveva assolutamente finire il lavoro che il suo padrone gli aveva assegnato. "È un lavoro importante Hug" gli aveva detto, la sera prima, Sir. Julien Wallace" il re in persona ce l'ha commissionato."

Hug stimava il suo padrone perché, quando lui era rimasto orfano di entrambi i genitori all'età di sei anni, lo aveva accolto in casa e gli aveva insegnato prima a: leggere, scrivere ed a parlare in latino ed in francese, poi a lavorare i metalli.

Sir. Julien era un uomo bellissimo: capelli biondi lunghi e lisci, occhi grigi, spalle larghe, torace muscoloso, bicipiti prorompenti, gambe sode, sedere tonico e ben fatto e labbra morbide e carnose.

Hug osservò la spada che aveva appena finito di forgiare: poteva dirsi soddisfatto del suo lavoro ma Sir. Julien sarebbe stato contento?

"Batti la fiacca ragazzo?" la voce possente del suo padrone risuonò come un boato nella piccola officina.

Hug: si riscosse dai suoi pensieri, si voltò e, mostrando la spada a Sir. Julien,gli chiese: "Che ne pensa padrone? Il re sarà soddisfatto?" Sir. Julien osservò la spada e poi, scompigliando i capelli del ragazzo, rispose:"Complimenti Hug, hai fatto un buon lavoro. Ora vai a riposarti perché, più tardi, dovremo partire e recarci dal re per portargli questa spada. Prima di stenderti, però, vai al fiume e lavati." Il ragazzo annuì, gli sorrise e corse via veloce.

Sir. Julien si sedette sull'unica sedia che c'era all'interno dell'officina (una sedia di legno) ed il passato gli ritornò in mente: si ricordava ancora quando aveva portato Hug per la prima volta a casa sua. Era una giornata fredda di metà dicembre e, da quel giorno, quel piccolo bambino, aveva portato la luce ed il calore in casa sua. "Sono sempre stato solo" si disse" poi, quando ho trovato Hug nascosto sotto una cesta durante un mio viaggio, non ho potuto fare a meno di prenderlo con me. Era un bambino solo ed impaurito, il suo villaggio era stato spazzato via ed i suoi genitori erano stati uccisi. I primi tempi c'era il terrore nel suo sguardo ma, poi, ha imparato a fidarsi ciecamente di me, ha capito che non gli avrei mai fatto del male ed ora é come un figlio per me: sono così orgoglioso di lui!!" Sir. Julien sorrise e sospirò.

Hug tornò e si coricò. Sir. Julien gli accarezzò i capelli e gli disse dolcemente: "Dormi Hug, partiremo tra due ore, ti sveglierò io." Hug: annuì, chiuse gli occhi e cadde in un sonno profondo. Mentre Hug dormiva, Sir. Julien preparò le sacche per il viaggio.

Due ore dopo, Sir. Julien si avvicinò al giovane Hug e, scuotendolo con delicatezza, gli disse: "Svegliati Hug, dobbiamo partire." Hug si riscosse dal sonno e gli sorrise. "Dai, Hug, vestiti!!" ordinò con voce dolce ma ferma Sir. Julien. Hug: annuì, si vestì e partirono.

 
 
 

Problemi di coppia:ultimo capitolo ed epilogo.Dal prossimo post il secondo romanzo

Post n°13 pubblicato il 17 Dicembre 2012 da orianaalekos
 

Questa è la fine del primo romanzo che compone il mio primo libro.Dal prossimo post il secondo romanzo.

 

Problemi di coppia.

 

 

20°capitolo.

 

 

Mentre Shaila e Marcus cercavano di spiegarsi, Faith stava affrontando suo marito. L'atmosfera era molto tesa anche tra di loro: più Thomas cercava di farsi perdonare e più Faith si arrabbiava. Alla fine, Faith,si aprì la camicia e, mostrando al marito le sue ferite ed i suoi lividi, urlò: "Guarda, mentre tu ti divertivi con la tua amichetta io rischiavo di subire una violenza e venivo picchiata rischiando anche di morire!! Come fai a chiedermi perdono? Con che faccia tosta mi dici che mi ami?" Thomas rimase basito: non si aspettava che la moglie avesse subito tutta quella violenza. Sfiorò con un dito le ferite ed i lividi della moglie e si sentì un verme. "Come ho potuto?" Disse scoppiando in pianto prendendosi il viso tra le mani "come ho potuto tradirti? E' vero, anche tu mi ha tradito, ma l'hai fatto solamente per vendicarti del dolore atroce che ti ho inferto. Come ho potuto essere così meschino ed andare a letto con un'altra proprio il giorno del nostro anniversario? E' vero, sarebbe stato un errore in qualsiasi altro giorno ma, quel giorno lì, per me e per te doveva essere speciale. Invece io … io cosa ho fatto? Mi sono comportato come una bestia!!" Faith gli si avvicinò, lo abbracciò forte, lo baciò teneramente sulla testa e,coccolandolo con dolcezza, disse: "Tesoro mio abbiamo sbagliato entrambi. Non dovevamo tradirci a vicenda e non dovevamo tradire il nostro matrimonio ed il nostro amore. Proviamo a ricominciare dall'inizio, ti va? Cerchiamo di lasciarci il passato alle spalle e ricominciamo tutto da principio come se non fosse mai successo niente. Perdoniamoci a vicenda e torniamo ad essere una coppia." Thomas la guardò e chiese: "Davvero vuoi restare con me? Davvero vuoi perdonarmi e ricominciare?" Faith sorrise ed annuì. Thomas si alzò e la strinse a sé mormorando un "grazie" pieno d'amore.

 

 

Epilogo.

 

 

 

Due mesi passarono dopo questi avvenimenti. Shaila e Marcus superarono la loro crisi matrimoniale e, finalmente, divennero genitori. Shaila partorì una bellissima bambina che venne chiamata Bluemoon. Marcus confessò il suo delitto alla polizia ed il giudice, grazie alla mancanza di precedenti ed al fatto che lui si era costituito spontaneamente, lo assolse. Il capufficio di Marcus andò in pensione e passò proprio a Marcus il ruolo di direttore. La sorella di Shaila, Shiba ed il suo fidanzato, che nel frattempo si erano sposati, furono i testimoni del battesimo della loro nipotina ed entrambi trovarono lavoro nella redazione di Marcus. Il signor Mitchell fu felice nel vedere entrambe le sue figlie realizzate e, dopo qualche giorno dal matrimonio della sua figlia minore, riuscì, finalmente, a ricontattare la sua ex moglie ed a chiarirsi definitvamente con lei. Faith e Thomas ricominciarono dal principio e non si tradirono mai più. Faith rimase incinta e, il dottore, gli disse che avrebbe partorito due gemelli. La vita di tutti ricominciò più bella di prima e, finalmente, la felicità, sentimento errante che cerca sempre una dolce casa pronta ad accoglierla, trovò un posto dove stabilirsi.

 
 
 
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Data di creazione: 24/11/2012
 

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