Creato da paolo68123 il 08/09/2006
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Come eliminare il terrorismo

Post n°14 pubblicato il 16 Dicembre 2008 da paolo68123
Foto di paolo68123

L'idea è semplice, disarmante. Me l'ha suggerita involontariamente il nostro governo, con una proposta di legge che riguarda tutt'altro argomento ma che è geniale. Infatti mi piacerebbe conoscere chi l'ha proposta perchè è un maledetto genio. Finalmente la soluzione definitiva ad un problema!! Quale problema? Le stragi di innocenti vittime di automobilisti in stato di ebbrezza. La soluzione è semplice: ritirare la patente a chi supera un tasso alcolico dello 0,2%. GENIALE. Evidentemente è stato scoperto che chi piomba addosso ad una folla impazzita ha un tasso alcolico di 0,3 o 0,4% e nessuna droga nel sangue. Il limite era palesemente insufficiente!!
Per sconfiggere la minaccia del terrorismo mi piacerebbe fare una proposta di legge altrettanto geniale. Vietiamo la vendita e l'utilizzo di miccette.

foto1: la classe politica italiana.
foto2: merce incriminata.

 
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Ecco fatto, è successo.

Post n°12 pubblicato il 08 Febbraio 2008 da paolo68123
Foto di paolo68123

E' una delle cose che odio di più, compare nel profilo mica per niente. Ed è successo. Sentimenti contrastanti si fanno largo in me mentre cerco di risolvere vicino al luogo del misfatto: folle rabbia, passiva rassegnazione, voglia di piangere, poi di nuovo rabbia e desiderio di vendetta. I sentimenti possono mutare, ma i fatti non cambiano purtroppo: ho pestato una merda.

Il marciapiede di fronte a casa mia è un tappeto di questa immonda sostanza, bisogna sempre tenere gli occhi ben puntati per terra. Ma di notte, se il fondo è anche umido e rimane più scuro, è difficilissimo riuscire ad individuare gli ostacoli di quel colore. E così la scorsa settimana è successo. Ricordavo di averla vista durante il giorno, tornando la sera non sono riuscito proprio a scorgerla, arrivato alla fine del marciapiede, col dubbio che mi perseguitava, ho controllato sotto la luce del lampione ed eccola li, perfettamente attaccata proprio nel mezzo della suola. Ed ovviamente, come ogni volta che capitano questi inconvenienti, potevo forse avere delle scarpe con una suola liscissima che basta una strisciata e via tutto? Ma certo che no!! Suola fatta a minuscoli tacchettini esagonali. Ovviamente la scanalatura fra i tacchetti si è riempita, un vero e proprio labirinto di merda. Che incubo.

La tentazione di togliermi le scarpe e buttarle in un cassonetto è forte. Ma poi demordo, mi rassegno e camminando sul tallone vado verso casa. Qualche vicino potrebbe pensare che ho una gamba di legno, spero non ci fosse nessuno affacciato alla finestra. Del resto poteva andare peggio, poteva succedermi lontano da casa dove non avrei saputo come pulirmi. A casa invece ho trovato un metodo molto efficace. Un vecchio spazzolino da denti, e la suola è tornata come nuova. Ma nonostante questo il responsabile la dovrà pagare per il ribrezzo che ho provato durante l'operazione e la sensazione di essermi schizzato da qualche parte senza essermene accorto. Mi sarò lavato 20 volte.

E ora la vendetta caro il mio colpevole. Perchè d'ora in avanti terrò gli occhi aperti. Se ti vedo passare con un cane controllerò che tu abbia il sacchettino per raccogliere le sue creazioni. E una volta che ti avrò trovato non ti dirò proprio nulla, ma ti seguirò fino a casa per vedere dove abiti. Già, perchè mi sono già attrezzato per trasportare una delle MIE creazioni davanti a casa tua, cammuffata con qualche bella foglia che ti impedirà di individuarla. E riderò, ah quanto riderò.

 
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Il maestro di ottimismo

Post n°11 pubblicato il 14 Maggio 2007 da paolo68123
Foto di paolo68123

Non so voi, ma al mattino quando la sveglia mi desta con la solita musichetta, non è che mi senta particolarmente felice. Del resto ormai associo quel suono al fatto di dovermi alzare per andare a lavorare. Forse dovrei cambiarla di tanto in tanto, così, tanto per non avere l’immediata associazione con il pensiero “devo andare a lavorare”. Con un suono diverso ogni volta quel pensiero potrebbe passare al secondo posto dopo un “che diavolo succede?”. Ok, non è granchè meglio lo ammetto. Dove volevo arrivare? Ah si, dicevo… l’umore in questa occasione non è decisamente al massimo. L’ottimismo non fa sicuramente parte di questa parte della giornata. E invece lui? Ancora devo prendere conoscenza che lui è li, pronto all’azione. Si, parlo del pisello, chi glielo fa fare tutte le mattine di prepararsi all’uso? Vedi forse per caso qualcuno nel letto oltre a noi due? Cosa diavolo hai in mente di fare? Finirà come tutte le mattine che dovrai fartene una ragione e tornare a mantenere un basso profilo, cosa credi. Eppure lui ogni mattina puntualmente tac! Dai forza! Siamo svegli, facciamo qualcosa di divertente! E ogni mattina mi tocca ripetere il rituale: sollevare le lenzuola e mostrargli che l’altro lato del letto è disabitato. Ma non finisce mica li, non si arrende così facilmente, lui non si fa abbattere. E resta su, forse per dispetto. Per farmi pagare il fatto che la prima cosa che gli faccio fare al posto di quello che ha in mente lui è la pipì. Maledetto. Lo sa che il WC richiede un orientamento verso il basso. E lui invece di venirmi incontro rimane li, incantato a guardare il soffitto. Ma ho trovato il modo di fregarlo, faccio la verticale davanti alla tazza e voilà, la direzione è quella giusta. Ok, non sarà il massimo per espletare al mattino ed occorre un po’ di riscaldamento muscolare per non procurarsi una contrattura o uno stiramento. Ma dispettoso o no una cosa bisogna riconoscergliela. C’è tanto da imparare da lui. Nonostante tutto, ogni mattina si alza speranzoso e fiducioso. Il pisello è un maestro di ottimismo.

 
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Le Ricette veloci di paolo68123 stagione 1 puntata 3

Post n°10 pubblicato il 25 Gennaio 2007 da paolo68123
Foto di paolo68123

Questa non è una vera e propria ricetta, è più un'idea per aumentare le calorie al caffè immagine

Gli ingredienti necessari sono: un gelato alla panna (il più buono che ho provato è il barattolino sammontana) e della nutella. 10 minuti prima di iniziare togli il gelato dal freezer per farlo ammorbidire un po'. Metti su il caffè e prepara un bicchiere con dentro un cucchiaino abbondante di gelato ed uno di nutella. Ehi, metti via il gelato!! Ti ho visto che intanto che aspettavi il caffè stavi scavando dentro senza ritegno! Ok, il caffè è arrivato, versalo senza aggiungere zucchero e gira fino a far sciogliere gelato e nutella. Una sigaretta fumata dopo questo caffè è la morte sua. Se non fumate vi consiglio di cominciare ora immagine

 
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untitled - un racconto ispirato da franz710 - puntata n. 3

Post n°9 pubblicato il 12 Gennaio 2007 da paolo68123
Foto di paolo68123

Ma quanto ci vuole a morire? Credevo che sarebbe successo più in fretta. Mi manca l’aria eppure respiro ancora… l’aria, che bel ricordo, avrei proprio voglia di dare un bel respiro e riempire i polmoni, quella bell’aria pulita che si respira in riva al mare quando tira quella brezza leggera. Sono stato un mucchio di volte in spiaggia quando non è ancora stagione e non c’è ancora la massa di turisti che affolla l’arenile. Ora che sono qui mi rendo conto di quanto mi manchi. Giuro che se esco di qui ci vado di filato. E sai cosa? Vado anche dalla cassiera e le chiedo di uscire, la porto al mare e la invito a mangiare una piadina insieme da Mario che dà proprio sulla spiaggia. Si, bravo, e come ci esco di qui? Saranno giorni che sono qui sotto e non sono riuscito a muovere un muscolo... Un momento, cosa… cos’è quel bagliore? Perché non l’ho visto prima? Possibile che non avessi girato lo sguardo in quella direzione? O avevo semplicemente gli occhi chiusi? Non ricordo più… Devo provare a girarmi in quella direzione, se solo riuscissi a muovere un muscolo… mi pare anche di sentire qualche voce, che ci sia qualcuno che può aiutarmi a venir fuori di qui? nnnnnnnh... nnnnnnh... si, ecco forse... nnnnnnnnh...SONO QUI!!

...

Non so come abbiano fatto quelle due parole ad uscire così nitide, decise, dalla mia bocca. Credo che sia stato il momento in cui mi sono reso conto di voler vivere. Quello che so è che qualcuno mi ha sentito e che nel giro di un paio d’ore sono riusciti a tirarmi fuori. Hanno detto che ormai non credevano di trovare più nessuno. Nulla di rotto, e le ferite erano poco più che superficiali anche se qualche segno addosso me lo hanno lasciato. Laura. La cassiera del supermercato si chiama Laura e finalmente sono riuscito a trovare il coraggio di chiederle di uscire. Anzi non ho dovuto cercare proprio nulla, mi è riuscito tutto così naturale... Non ha accettato, mi ha spiegato con un sorriso di essere impegnata e se devo essere sincero mi è bastato questo, certo mi sarebbe piaciuto vederla, ma è andata così e basta. Quello che so è che adesso non mi fermerò più davanti ad una paura, preferisco collezionare insuccessi che rimpianti. Voglio provare. Voglio vivere. Oggi sono venuto al mare con un amico, è la persona che ha sentito il mio urlo quand’ero là sotto. Ci vediamo abbastanza di frequente da allora, posso dire che siamo diventati buoni amici, ma non abbiamo mai più parlato di quella storia.

 
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untitled - un racconto ispirato da franz710 - puntata n. 2

Post n°8 pubblicato il 05 Gennaio 2007 da paolo68123
Foto di paolo68123

Quanto tempo è passato? Da quanto sono qui? Non mi sento più le gambe, le braccia, nulla. Che strana sensazione, non sento neanche dolore, chissà se ho qualcosa di rotto. Ma perché non mi vengono a cercare? Non lo sanno che sono qui? Non riesco neanche a gridare, se ci provo non riesco a sentirmi nemmeno io. Non capisco se è la voce che non esce o se non si propaga qui sotto. Ma tanto prima o poi mi tireranno fuori no?

...

Maledizione, perché non arriva nessuno, non ce la faccio più. Non vedo nulla, ho sete, la lingua... mi sembra di avere una spugna in bocca. Devo bere qualcosa al più presto, ma perché nessuno viene a tirarmi fuori di qui?

...

Aiutatemi! Non ce la faccio più... Non riesco a muovere un muscolo... Basta sono stanco, non ci provo neanche più; tanto anche se non uscissi più di qui a chi mancherei? I pochi amici che avevo sono spariti da tempo e non sono più stato in grado di trovarne, i miei non ci sono più da un pezzo, donne non ne parliamo che è meglio, sono 2 anni che cerco di farmi coraggio e chiedere alla cassiera del supermercato di uscire. Non ho avuto il coraggio nemmeno di chiederle il nome. Ahahahha, sono patetico, non valgo nulla; forse è una fortuna che sia qui sotto, che tutto finisca così.

(continua...)

 
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untitled - un racconto ispirato da franz710 - puntata n. 1

Post n°7 pubblicato il 01 Dicembre 2006 da paolo68123
Foto di paolo68123

Dove sono? Da quanto tempo sono qui? Questo buio... non avevo mai visto prima un buio così.. non ricordo nulla.. ho una confusione in testa.. ma so che non è sempre stato così, altrimenti non mi sentirei così spaesato. Che diavolo è successo? Non sento nulla, l'unica cosa che sento è il mio respiro. Non credo di averlo mai sentito così bene, non credo di averci mai fatto caso, eppure so che è una cosa che si fa di continuo, ma ho come l'impressione che sia la prima volta che mi accorgo di respirare. Forse perchè è l'unica cosa che percepisco, è strano. Perchè non ricordo nulla?

Cominciano ad affiorare dei ricordi, un improvviso senso di nausea, la testa che gira, tutto inizia a tremare, i mobili camminano per casa, il lampadario balla, nell'aria un rumore spaventoso, irreale. C'è stato un terremoto, mio dio, ecco cos'è successo, sono sepolto da qualche parte sotto i detriti, oddio no! no... 

(continua...)

 
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Il mistero dei kaki

Post n°6 pubblicato il 17 Novembre 2006 da paolo68123
Foto di paolo68123

Mi piace leggere, non ho molto tempo ma quando un libro mi prende normalmente nel giro di una settimana è già a prendere polvere su uno scaffale fra i libri letti. Va a periodi, magari passo dei mesi senza leggere nulla, poi all'improvviso me ne sparo tre o quattro in sequenza. Ma a voi non è mai saltato all'occhio nulla? Ho letto diversi autori, W.Smith, M.Crickton, K.Follet, C.Cussler, il nostro Faletti. E ogni volta la stessa cosa, inizio a leggere e mi chiedo quando succederà. Perchè lo so che succederà. In ogni dannato romanzo, non importa l'argomento, l'ambientazione, l'autore, succede. Arriva lui. Lui chi? Il dannato personaggio con un dannatissimo indumento color.....  (rullo di tamburi) kaki. Ma come cavolo è possibile? Cos'è, forse i personaggi sanno che finiranno in un romanzo e si mettono daccordo ad indossare un indumento di quel colore? E poi che diavolo di colore è il kaki? Quelli che mangio io sono di un arancione acceso, e non mi è mai parso di vedere molta gente in giro vestita così. Kaki... quasi quasi preferisco il beige immagine

 
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Le Ricette veloci di paolo68123 stagione 1 puntata 2

Post n°4 pubblicato il 20 Settembre 2006 da paolo68123
Foto di paolo68123

Per la seconda puntata, altra ricetta straveloce da single che non ha voglia di cucinare chissà che. Mais alla pancetta, slurp :9
Quello che vi serve è un barattolo di mais al naturale, pancetta a cubetti, olio, sale, pepe. Mettete la pancetta in una padella antiaderente e fatela rosolare un pochino. Aggiungete un po' d'olio, un paio di cucchiai o a seconda dei gusti. Quando si è scaldato un po' versate il mais che avrete nel frattempo scolato. L'avevate scolato vero? Cazzo, ma devo proprio dirvi tutto? Sveglia! Un po' di ingegno. Cosa devo fare, venire io a casa vostra a cucinarvelo? Ecchediamine. Ok, mi sono calmato. Dove eravamo rimasti? Ah si, versate il mais in padella, salate e coprite con il coperchio. Ogni paio di minuti alzate quel cavolo di coperchio e date una girata. Verso la fine aggiungete il pepe, meglio quello nero in grani interi da macinare sul momento. Il tutto è pronto quando il mais si è ristretto e un po' abbrustolito. Mangiato direttamente nella padella col cucchiaio di legno è il massimo. Buon appetito e auguri per la digestione

 
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Odio il beige

Post n°3 pubblicato il 15 Settembre 2006 da paolo68123
Foto di paolo68123

Credo di odiarlo fin da quando ero bambino, quando sono stato violentato psicologicamente a colpi di beige. Mamma mia, non posso neanche sentirlo pronunciare quel dannato colore, non ho mai assaggiato il gelato alla nocciola per colpa del suo aspetto cromatico. Si crede che i bambini non capiscano nulla, che non possano avere dei gusti propri per quanto riguarda l'abbigliamento ad esempio. Ed invece lo ricordo come fosse ieri. Il giorno della mia prima comunione. O meglio, li si è consumato definitivamente il mio piccolo dramma, ma tutto è cominciato al negozio di abbigliamento, con la mia mamma. Che quel giorno purtroppo aveva dimenticato a casa il buon gusto, inconsapevole del danno psicologico che mi avrebbe provocato e che mi ha segnato per sempre. Lei e quella commessa pettoruta, enorme, che non facevano che ripetere quanto mi stesse bene quell'orribile completo di quel colore raccapricciante. Avevo i lacrimoni, avrei dovuto indossare quel ripugnante abito con cui dire che mi trovavo a disagio è poco. Mi sarei seppellito piuttosto che indossarlo davanti a tutti gli amici e agli altri bambini. Ed invece con una piva che toccava terra per la tristezza, quel giorno, la mia prima comunione, eccomi infagottato, costretto in questo capo di una taglia in meno. Già, perchè era talmente bello per la mia mamma, che anche se non c'era la taglia giusta era disposta a farmi compiere questo piccolo sacrificio. Ho passato la mattinata col capo chino, senza guardare in faccia nessuno, volevo solo che tutto finisse il più in fretta possibile. Quando finalmente la cerimonia è giunta al termine, li la mia cara mamma ha deciso di infierire e di portarmi ai giardinetti per scattarmi qualche foto. Ogni tanto mi ricapitano sotto mano quelle foto, il vestitino coi pantaloni un po' troppo corti e la giacchetta un po' troppo stretta. La faccia triste ed insofferente. Un colore, il beige.

 
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Le Ricette veloci di paolo68123 stagione 1 puntata 1

Post n°2 pubblicato il 12 Settembre 2006 da paolo68123
Foto di paolo68123

Ti piace il pesce ma sei convinto di non essere in grado di cucinarlo? Ecco una ricetta veloce adatta anche ad un principiante. Se ci riesco io..
Ingredienti: filetti di nasello o merluzzo surgelati, olio d’oliva extravergine o come preferisci, timo.
Metti l’olio in una padella e fallo scaldare, metti dentro i filetti, salali e cospargi con il timo. Metti il coperchio e aspetta 7-8 minuti. Girali se cominciano ad essere leggermente imbruniti dal primo lato e ripeti salatura e timo. Rimetti il coperchio. Quando comincia ad asciugare e raggiunge il grado di cottura desiderato, metterli in un piatto e cibarsene. Buon appetito!

 
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Chi non mi ama non mi merita

Post n°1 pubblicato il 08 Settembre 2006 da paolo68123
Foto di paolo68123

“Chi non mi ama non mi merita”. E’ un proverbio? Non lo so, non ne sono certo. I proverbi lasciano trasparire saggezza popolare, quantomeno se riportati a contesti passati. Qui di saggezza non ne vedo traccia, ma neanche a volercela trovare a tutti i costi. Voglio dire, chi diavolo sono io per cui tutti debbano amarmi altrimenti non mi meriterebbero? Il più figo del mondo? L’immagine dall’altra parte dello specchio scuote la testa suggerendomi che no, non è certo così. Sono una persona dotata di intelligenza fuori dal comune? Scorrendo con la vista le pareti di casa mia non vedo lauree incorniciate, premi nobel né altri riconoscimenti se non una coppa di un misero torneo di calcetto dilettantistico. Intelligenza poi… Ma dove? Ogni volta che devo scrivere la parola intelligenza mi chiedo se si scriva con la i. Questa è ignoranza altroché. Con le attenuanti potrei cavarmela con la sola accusa di tentata ignoranza. Con un bravo avvocato a difendermi e visto che alla fine lo scrivo giusto. E allora per quale dannata ragione tutti dovrebbero amare me? Stravolgiamo una volta per tutte questo egocentrico, patetico, infantile modo di dire, che sa più che altro di rosicamento, di puerile ripicca. Dovrebbe essere consolante convincersi che la persona oggetto del nostro desiderio sia stupida? Ho provato a pensarci qualche volta per vedere che effetto facesse. Ma nulla. Ecco la mia personalissima nuova versione: chi non mi ama avrà le sue dannate ragioni per non farlo. E non è neanche detto che abbia tutti i torti.

 
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