MATUR(ita o acc)IDIA

Post n°674 pubblicato il 11 Dicembre 2022 da pippo_217
 
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Non ho ben capito, forse ho letto troppo pochi fumetti, adoravo i grafici di Topolino, oppure ho fatto troppe spese nei grossi centri commerciali, ricchi di varietà multicolori, fatto sta che non capisco più se nell'età cosi detta della maturità, il bisogno di estraniarmi dal chiasso perpetuo della vita, il distrarmi da avvolgenti retoriche fine a se stesse, l'accontentarmi di osservare un moscerino sul vetro della finestra, ammirandome l'incompresa grandezza del propio essere, lo spegnere la scatola magica, tutrice invereconda, sia MATURITA o ACCIDIA.

MATURITA, sappiamo tutti, che in teoria rappresenti uno stato di personalità  dell'individuo, dovuto QUASI sempre alla maggiore età, stato che permette di vedere la vita  con un occhio ed un atteggiamento più consoni ed intelligenti di quel che ci si aspetterebbe, grazie all'esperienza accumulata nella vita.

ACCIDIA invece rappresenta uno stato inerte, una non-azione, una più o meno voluta incapacità ad agire, ad essere propositivi, e questo in perpetuo.

Chissa, forse potrei proporre un nuovo capitolo nel manuale del bravo psichiatra, il DSM-5, dal titolo altisonante di MATURIDIA, [MATUR(ità -acc)IDIA], disturbo caratterizzato dal paziente che pensa troppo...
 
TU lettore, che a colazione, o tra uno sbadiglio e l'altro, in attesa di Morfeo, passi e di qui e leggi queste poche righe, cosa ne pensi ?

Immagine "Venere di Willendorf".

 
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Post N° 673

Post n°673 pubblicato il 09 Agosto 2022 da pippo_217
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Votare NO al referendum

Post n°672 pubblicato il 29 Novembre 2016 da pippo_217

GIORGIO CREMASCHI - Il fascismo profondo, ultima risorsa di Renzi
gcremaschiAnche se più volte son stato tentato di farlo, ho finora sempre evitato di ricorrere alla parola fascismo per definire ciò che si agita attorno alla controriforma renziana della Costituzione. Questa cautela però non ha più ragione d'essere dopo le ultime parole del presidente del consiglio, quelle a commento della sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato il decreto Madia. Renzi ha bollato quella sentenza come un esempio della burocrazia che blocca il paese. E naturalmente tutta la grande stampa e le tv hanno raccolto e amplificato il messaggio, gridando che per colpa della burocrazia i furbetti del cartellino la faranno franca.
Dunque secondo il presiedente del consiglio e la sua stampa la Corte Costituzionale, cioè il presidio supremo e ultimo della nostre libertà democratiche, è burocrazia. Una burocrazia che si oppone al progresso del paese e che per questo dovrebbe essere spazzata via con la nuova costituzione, che opera una cancellazione ad ampio raggio di poteri democratici a favore del governo, che così finalmente potrebbe decidere senza intralci.
Peccato però che attualmente sia ancora in vigore la vera Costituzione e che, come suo dovere, la Corte ne abbia preteso il rispetto da parte di un governo che invece si comporta come se avesse già vinto il referendum. Il decreto Madia è stato bocciato perché non prevede alcun ruolo delle regioni in quel processo di privatizzazione e liquidazione del pubblico che costituisce il suo scopo di fondo. Si badi bene la Corte non è arrivata a giudicare incostituzionale la svendita di servizi e stato sociale, ma ha semplicemente detto che secondo le regole vigenti il governo non può fare tutto da solo.
Apriti cielo, la burocrazia ci blocca, ha urlato il coro dei renziani. La legalità ci uccide esclamò il reazionario francese Barrot nel 1849. Le classi dominanti chiamano pastoie burocratiche le regole democratiche e i diritti quando vogliono sovvertirli, quando ritengono che il loro affari ed interessi siano troppo frenati dai lacci e laccioli che vengono dalla democrazia. Questo sovversivismo dall'alto è una caratteristica storica delle classi dirigenti del nostro paese, come ci ha insegnato Antonio Gramsci sul fascismo. E oggi questa storica insofferenza verso regole e diritti da parte dei potenti di casa nostra può godere di due fondamentali apporti. Da un lato la spinta del capitalismo finanziario multinazionale a distruggere ogni costruzione pubblica che freni il suo dominio. È stata la banca Morgan ad affermare brutalmente come le costituzioni antifasciste costituiscano un freno al pieno dispiegarsi delle politiche liberiste e di austerità. D'altro lato la rabbia popolare per le devastazioni della crisi a volte spinge a trovare il colpevole nel vicino di casa, migrante o impiegato pubblico a seconda delle preferenze. E il sistema mediatico da anni alimenta la guerra tra i poveri e la sfiducia verso la democrazia.
Così quando il presidente del consiglio chiama burocrazia la democrazia, sintetizza tre spinte reazionarie. Quella delle multinazionali, quella dei nostri poteri forti di sempre, quella qualunquista di massa. Renzi tenta la stessa fusione politica riuscita al fascismo storico, naturalmente con altre forme e modi, ma con un punto comune: il ricorso alla insofferenza che in Italia c'è verso regole e diritti, il sentimento per il quale alla fine ci voglia qualcuno che comandi sul serio senza ostacoli. Una volta erano i treni che dovevano arrivare in orario ora sono le leggi, il concetto di fondo è sempre lo stesso. Il fascismo è un' autobiografia della nazione, scrisse Piero Gobetti.
Non pensiamo quindi che le frasi reazionarie e sovversive di Renzi siano un errore, esse sono invece una calcolata ultima carta per vincere il referendum. Che la controriforma ha già perso tra la popolazione più attiva e attenta, ma che può ancora vincere se si muove la maggioranza silenziosa. Quella a cui si rivolge ora la campagna del presidente del consiglio, solleticandone i più antichi pregiudizi, risvegliandone le più irrazionali paure. Attenzione, in un paese logorato da dieci anni di crisi economica senza uscita e da un ancora più lungo percorso di riduzione della democrazia, l'appello di Renzi al fascismo profondo che si annida nella società può avere successo.
In questi ultimi giorni di campagna referendaria vanno denunciati con forza gli interessi economici ed i poteri che si celano dietro la controriforma della costituzione. Interessi e poteri che in caso vittoria si considererebbero svincolati da ogni limite. Va diffuso l'allarme democratico per un successo del SI, che farebbe un danno persino superiore a quello dei contenuti autoritari della costituzione renziana. Dobbiamo far capire che basta un SI per rovinarci.
Giorgio Cremaschi

 
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Vota NO al referendum

Post n°671 pubblicato il 29 Novembre 2016 da pippo_217

http://blog-micromega.blogautore.espresso.repubblica.it/2016/11/28/giorgio-cremaschi-il-fascismo-profondo-ultima-risorsa-di-renzi/

 
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Buon Rinnovamento a Tutti !!!

Post n°670 pubblicato il 19 Aprile 2014 da pippo_217

BUONA PASQUA DI RINNOVAMENTO A TUTTI !   :)

Vi sono momenti evocativi, nella condizione umana, in cui moltissime persone pensano, in modo positivo, in astratto, ad un riferimento comune, entrato storicamente nel loro immaginario collettivo, questa comunione di intenti crea un insieme energetico potentissimo, una "bolla" in espansione, che tutto avvolge e rigenera, caricando positivamente, permette di uscire dagli inferi inconsci in cui a volte capita di incagliarsi, esorcizzando e metabolizzando la sofferenza, trasformandola in un atto di purificazione personale. Pasqua è uno di quei momenti, in cui questo campo energetico invisibile ma potente permette, a chi sente di doverne usufruire, il cambiamento.  Ora è possibile !

La parola ebraica pesach significa "passare oltre", "tralasciare", e deriva dal racconto della decima piaga, nella quale il Signore vide il sangue dell'agnello sulle porte delle case di Israele e "passò oltre", colpendo solo i primogeniti maschi degli egiziani, compreso il figlio del faraone (Esodo, 12,21-34)
Pasqua, (pesach) indica quindi la liberazione di Israele dalla schiavitù sotto gli egiziani e l'inizio di una nuova libertà con Dio verso la terra promessa.
Il viaggio, il passare oltre, richiama alla mente il desiderio di migliorare la propria condizione, l'abbandonare  le apparenze, i condizionamenti e le maschere, iniziando il viaggio dentro di noi verso la conoscenza di se stessi. Per intraprendere questo viaggio, bisognerà rivedere le nostre “mappe mentali di orientamento”, ormai scadute e inutili, e ricostruirne di nuove; infatti, se continuiamo a fare sempre lo stesso percorso, con le stesse modalità, non arriveremo mai da nessuna parte, e, nella migliore delle ipotesi, resteremo fermi a ruminare su come siamo sfortunati, su come le cose negative capitano tutte a noi, su come riusciamo ad avere relazioni sbagliate...

Con il cristianesimo la Pasqua ha acquisito un nuovo significato, indicando il passaggio da morte a vita per Gesù Cristo e il passaggio a vita nuova per i cristiani, liberati dal peccato con il sacrificio sulla croce e chiamati a risorgere con Gesù. La Pasqua cristiana è quindi la chiave interpretativa della nuova alleanza, concentrando in sé il significato del mistero messianico di Gesù e collegandolo alla Pesach dell'Esodo.
Perciò, la Pasqua cristiana è detta Pasqua di risurrezione, mentre quella ebraica è Pasqua di liberazione dalla schiavitù d'Egitto.
La pasqua cristiana, ci racconta della resurrezione del Cristo. Quindi, per continuare con la metafora, una volta individuata la nuova “mappa mentale”, cominceremo a intraprendere varie tappe di questo viaggio meraviglioso, che ci porterà ad abbandonare vecchi schemi e a trovare la propria strada, verso il centro di noi stessi, dal quale ci siamo discostati e, per questo, abbiamo iniziato a soffrire. Ecco che, quando riusciremo a ricongiungerci con il nostro Centro, avverrà la nostra “resurrezione”, una rinascita ad un nuovo stato, uno stato più nutriente e gratificante, uno stato di consapevolezza e di benessere !

Per risorgere, bisogna prima morire, questo dice Gesù con il suo esempio, intendendo proprio che bisogna liberarsi dal sicuro  ma proprio per questo “bloccante” edificio che ci si e’ creati nel corso degli anni, perche’ i mattoni di tale stabilita’ sono per lo piu’ credenze e motivazioni sbagliate, fondate sull’inerzia, sulla conservativita’, sulla paura; sono alberi che affondano le proprie radici nel cemento: stabilissimi, e’ vero, ma destinati a perdere la bellezza delle loro foglie, diretti al declino, in quanto nella stabilita’ del cemento non c’e’ nutrimento. Occorre, dunque, buttare a terra le false certezze (morire) per risorgere alla luce della consapevolezza.

A Pasqua c'è l'abitudine di regalare uova di cioccolata. In realtà quest'abitudine è nata recentemente, un tempo,  si regalavano uova vere, con il guscio colorato, simbolo di fertilità, purificazione e  nella sua rotondità  di completezza e perfezione. Regaliamoci quindi un uovo coloratissimo, colmo di ogni vero bene per noi stessi e quindi per tutti.

Buona Pasqua a tutti in qualsiasi accezzione preferiate vederla e viverla.

 
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