Creato da riccia72 il 19/04/2012

Tra realtà e sogno

dream

 

 

bugie o mezze verità?

Post n°9 pubblicato il 21 Aprile 2016 da riccia72
Foto di riccia72

 
 
 

rotto??

Post n°8 pubblicato il 12 Aprile 2016 da riccia72

la forza della rivalutazione

 
 
 

quesiti dei nostri giorni:) vi giro un articolo di sign.Luca Re

Post n°7 pubblicato il 08 Aprile 2016 da riccia72
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 Vorrei sentirmi “ottimista e razionale” come i sostenitori del no al referendum sulle trivelle del 17 aprile (referendum nazionale voluto da nove regioni, tra cui la Liguria), ma proprio non ci riesco. Così come non riesco a dare troppo credito al sì degli ambientalisti, perché loro per primi ammettono che questo voto è politico ed è l’unico strumento rimasto per condurre, e possibilmente vincere, la battaglia contro le fonti energetiche di origine fossile. Quanti italiani sanno che il referendum, in realtà, è molto circoscritto? Facciamo un passo indietro all’art. 6 comma 17 del decreto legislativo 152/2006, poi sostituito da un emendamento contenuto nella legge di stabilità 2016: il nuovo articolo stabilisce in particolare 1) che è vietato estrarre petrolio e gas dai fondali entro il limite delle 12 miglia marine dalle coste e 2) che i titoli abilitativi già rilasciati per quei fondali proibiti sono fatti salvi “per la durata di vita utile del giacimento”.La legge di stabilità 2016 è riuscita così a disinnescare ben cinque dei sei referendum inizialmente proposti da alcune regioni contro le trivelle (solo un quesito, infatti, è stato ammesso dalla Corte costituzionale dopo le correzioni di rotta approvate dal governo, tra cui la reintroduzione dei divieti entro le 12 miglia). Il quesito superstite chiede agli elettori se vogliono abrogare l’art. 6 comma 17 del decreto 152/2006 come modificato nei mesi scorsi. Si tratta di eliminare quella frase aggiunta dal governo, “per la durata di vita utile del giacimento”, che ha fatto arrabbiare i comitati ecologisti e pro fonti rinnovabili. Stiamo parlando di una ventina di concessioni produttive, concentrate tra l’Adriatico, lo Ionio e il canale di Sicilia. Ciò che è vietato rimarrà vietato, cioè trivellare nuovi pozzi vicino alle coste. L’unica differenza a vantaggio delle compagnie che cercano idrocarburi nei mari italiani, rispetto al decreto del 2006, è che spetterà alle singole aziende decidere se chiudere le trivellazioni al termine della concessione trentennale, o proseguire l’estrazione di petrolio e gas perché i pozzi sono ancora ricchi di risorse.Il culmine della disinformazione-spazzatura si è toccato con lo slogan “trivella tua sorella” che la dice lunga sulla difficoltà di affrontare con un sì o un no un tema così complesso come la strategia energetica di un Paese (con l’aggravante confusionaria che per dire no alle trivelle occorre votare sì al quesito). La transizione dalle fonti convenzionali, petrolio e gas in primis, all’energia pulita dell’eolico e del solare è un obiettivo da perseguire con il massimo impegno, certamente. Meglio se con uno sforzo comune, mondiale, sancito nell’ultima conferenza Onu sul clima a Parigi. Non credo, però, che un referendum costruito sui cavilli sia l’arma più corretta per immaginare e costruire un futuro verde. Per inciso, sarebbe meglio produrre un po’ di gas e petrolio in più in casa, piuttosto che aumentare le importazioni degli idrocarburi e, di conseguenza, far navigare più petroliere verso l’Italia. Allora boom, starò a casa per alimentare l’astensionismo.Ma voi che farete?? e soprattutto quanto c'è costato tt questo per poi esser un referendum assenteista o astensionista..mettetela come volete

 
 
 

in bocca al lupo

Post n°6 pubblicato il 07 Aprile 2016 da riccia72

                                     

 
 
 

Quando il tempo uggioso ci risveglia i mille perchè:Le cinque ferite infantili con le rispettive maschere

Post n°5 pubblicato il 04 Aprile 2016 da riccia72

La maschera in psicologia rappresenta un meccanismo di difesa, un imprinting che si innesca in seguito ad una situazione di forte dolore, che crea un vissuto di ferita emotiva profonda, avvenuto in tenera età. In sintesi la maschera è la parte strutturante della personalità, la parte più esterna e come tale, è costituita da modi di pensare, di agire, di sentire, di vedere le cose, ecc. Per approfondimento vi consiglio di leggere “Ferite infantili e rapporto di coppia, come guarire”

Secondo la psicoanalisi si possono distinguere cinque ferite con le rispettive maschere:

  1. la ferita del rifiuto e la corrispettiva maschera da fuggitivo
  2. la ferita d’abbandono e la maschera da dipendente
  3. la ferita dell’umiliazione con la corrispondente maschera da masochista
  4. la ferita del tradimento e la maschera del controllo
  5. la ferita dell’ingiustizia e la maschera del rigido.

 
 
 
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