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ilio_2009

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Hemingway - La Festa mobile: Se hai avuto la fortuna di vivere a Parigi da giovane, dopo, ovunque tu passi il resto della tua vita, essa ti accompagna perché Parigi è una festa mobile.(epigrafe)... ma prima devi esser passato da Milano Se il lettore lo preferisce, questo libro può essere considerato opera di fantasia. Ma esiste sempre la possibilità che un'opera di fantasia come questa getti un po' di luce su ciò che è andato sotto il nome di realtà. (Prefazione; pp. 33-34)

Su di me

Situazione sentimentale

-

Lingue conosciute

-

I miei pregi

so ascoltare

I miei difetti

-

Amo & Odio

Tre cose che amo

  1. ascoltare una donna
  2. seduto in un cafè a Parigi
  3. o a Milano ?

Tre cose che odio

  1. ?
  2. nessuna
  3. nessuna

I miei interessi

Vacanze Ko!

  • Villaggio turistico
  • Cucina

    • Piatti italiani
    • Fusion

    Libro preferito

    Il piu\' bello dei mari e\' quello che non navigammo\" (Nazim Hikmet)

    Film preferito

    Parigi o cara

    Il film preferito di suo padre si intitolava...

    il cineasta Georges Melies iniziò la propria carriera come illusionista e proprietario di un teatro parigino specializzato in spettacoli magici. La familiarità con l' illusionismo lo aiutò a capire subito le possibilità del nuovo mezzo di comunicazione. fu tra i primi a mostrare che i film non dovevano necessariamente riflettere la vita reale. Capì ben presto che i film hanno  il potere di catturare i sogni. Il suo lavoro cambiò per sempre il volto del cinema.  ( da La straordinaria invenzione di Hugo Cabret di Brian Selnick Ed. Mondadori)
      

    Giorgio Gaber


     

    Giorgio Gaber 1

    "La mia vita, una storia tutta milanese" «E' su una trama di circostanze tutte milanesi - dice - che si è sviluppata la mia carriera d'artista. Prova ne è che, bene o male, tutti i miei spettacoli, pur senza mai dare precise coordinate di spazio e di tempo, fanno riferimento a situazioni tipicamente metropolitane». Nei bar del quartiere, punto d'incontro della città anni '50, come dentro le cantine («un po' New York, un po' Parigi») dove si suonava il jazz, il «cantattore» milanese raccoglie idee, sensazioni, storie. E scrive le prime canzoni, debuttando in un locale dietro il Duomo, il Santa Tecla. E' la nascente metropoli degli anni compresi tra ricostruzione e contestazione a far crescere nel giovane chansonnier di periferia la voglia di teatro. Le storie di bulli e impiegate, operai e ragazzi come lui, dagli spartiti potevano traslocare senza molta fatica sui copioni teatrali. «Al teatro arrivai quando già erano nate "La ballata del Cerutti" e "Porta Romana". Cominciai con Maria Monti, al Teatro Gerolamo. "Il Giorgio e la Maria" si intitolava il nostro spettacolo, col profumo di Milano tutto in quei due articoli davanti ai nomi. Con Maria scrivevo tutte le canzoni, storie di vita e di nebbia in una città che tanto amavamo ... sono rimasto legato in tutto alla mia città, sento che qui ogni cosa mi appartiene, quasi fisicamente. Mi affascinano ancora la concretezza, la voglia di fare, l'atteggiamento liberale e libertario». Dove sono finiti però i bar della sua adolescenza, gli amici del biliardo, l'incontrarsi per caso e non solo per appuntamento, i personaggi da incorniciare in un ritornello ?



    Edith

       

    Tournedos Rossini

    La sua infanzia triste e travagliatissima trascorre accanto ad un padre ubriaco e poi in un bordello gestito dalla nonna paterna. Viene poi scoperta da un propietario di night club (Gerard Depardieu) che la sente cantare per strada e la lancia nel mondo dello spettacolo.
    Da quel momento la vita di Edith prende una piega diversa: la sua incomparabile voce la rende famosa in tutto il mondo. Cagionevole di salute, fragile di carattere e alcolizzata la sua vita certamente non è stata felice.
    Durante una sua tourneé negli Usa Edith si innamora perdutamente del pugile francese Marcel Cerdan (Jean-Pierre Martins). Pur sapendo che è sposato, decide di vivere fino in fondo questo sentimento. Purtroppo Cerdan muore in un incidente aereo lasciando la Piaf nel più profondo dolore da cui non si risolleverà mai più.
    Una delle prime volte che Marcel, uomo dai gusti semplici, porta Edith a cena in un famoso ristorante chiede due “pastrami sandwiches”.
    Ma Edith sorridendo chiede al maitre di sostituirli con 2 tournedos Rossini abbinati ad un Chateau Langelus del 1939.
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