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luigibarone

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Mi descrivo

Sono su questa terra dal lunedì 7 aprile che precedeva la Pasqua del 1952, alle ore due e trenta, a due passi dal mare Adriatico, nel centro storico della città di Vasto a piazza Caprioli numero 4, un luogo intimo, colmo di odori, colori e amore. Sotto la protezione degli angeli custodi del fisico ELEMIAH, dell’emozionale CALIEL e del mentale CAHETEL. Credo fortemente nell'amore universale, fonte di energia vitale.

Su di me

Situazione sentimentale

single

Lingue conosciute

Inglese, Francese

I miei pregi

solare,positivo,altruista,carismatico,sensitivo,magnetico...

I miei difetti

permaloso,puntiglioso,diffidente...

Amo & Odio

Tre cose che amo

  1. la musica
  2. gli animali
  3. la natura

Tre cose che odio

  1. odio
  2. arroganza
  3. falsità

I miei interessi

Vacanze Ko!

  • Campeggio
  • Passioni

    • Musica
    • Tecnologia

    Cucina

    • Piatti italiani

    Libri

    • Biografie
    • Psicologia

    Sport

    • Nuoto
    • Bike

    Film

    • Commedia
    • Fantascienza

    Libro preferito

    Il vizio di Vivere -

    Meta dei sogni

    Canada, Australia e Nuova Zelanda

    Film preferito

    pomodori verdi fritti


    l'Arcangelo


    I pensieri che coltivi

    Mi ha insultato, mi ha aggredito,
    mi ha ingannato, mi ha derubato...

    Se coltivi questi pensieri, coltivi l'odio
    e vivi immerso nell'odio
    che si riproduce in te.

    Abbandonando questi pensieri,

    coltivi l'amore e
    ti liberi dall'odio .
    A te la scelta.


    Egle, la mia musa ispiratrice, il mio Angelo...

       

    Egle per sempre

    la porta chiusa

    la porta aperta

     

    Vorrei incontrarti fuori i cancelli di una fabbrica,

    vorrei incontrarti lungo le strade che portano in India,

    vorrei incontrarti ma non so cosa farei:

    forse di gioia io di colpo piangerei.

    Vorrei trovarti mentre tu dormi in un mare d’erba

    e poi portarti nella mia casa sulla scogliera,

    mostrarti i ricordi di quello che io sono stato,

    mostrarti la statua di quello che io sono adesso.



    Vorrei conoscerti ma non so come chiamarti,

    vorrei seguirti ma la gente ti sommerge:

    io ti aspettavo quando di fuori pioveva,

    e la mia stanza era piena di silenzio per te.



    Vorrei incontrarti proprio sul punto di cadere,

    tra mille volti il tuo riconoscerei,

    canta la tua canzone, cantala per me:

    forse un giorno io canterò per te.



    Vorrei conoscerti ma non so come chiamarti,

    vorrei seguirti ma la gente ti sommerge:

    io ti aspettavo quando di fuori pioveva,

    e la mia stanza era piena di silenzio per te.



    Vorrei incontrarti fuori i cancelli di una fabbrica,

    vorrei incontrarti lungo le strade che portano in India,

    vorrei incontrarti ma non so cosa farei:

    forse di gioia io di colpo piangerei.



    Ancora qui a domandarsi e a far finta di niente
    come se il tempo per noi non costasse l' uguale,
    come se il tempo passato ed il tempo presente
    non avessero stessa amarezza di sale.

    Tu non sai le domande, ma non risponderei
    per non strascinare parole in linguaggio d' azzardo;
    eri bella, lo so, e che bella che sei,
    dicon tanto un silenzio e uno sguardo...

    Se ci sono non so cosa sono e se vuoi
    quel che sono o sarei, quel che sarò domani,
    non parlare non dire più niente, se puoi,
    lascia farlo ai tuoi occhi, alle mani...

    Non andare... vai... Non restare...stai... Non parlare... parlami di te...

    Tu lo sai, io lo so, quanto vanno disperse,
    trascinate dai giorni come piena di fiume
    tante cose sembrate e credute diverse,
    come un prato coperto a bitume.


    Rimanere così, annaspare nel niente,
    custodire i ricordi, carezzare le età;
    è uno stallo o un rifiuto crudele e incosciente
    del diritto alla felicità...

    Se ci sei, cosa sei? Cosa pensi e perchè?
    Non lo so, non lo sai; siamo qui o lontani?
    Esser tutto, un momento, ma dentro di te,
    aver tutto, ma non il domani...

    Non andare... vai.. Non restare...stai... Non parlare... parlami di te...

    E siamo qui spogli in questa stagione che unisce
    tutto ciò che sta fermo, tutto ciò che si muove,
    non so dire se nasce un periodo o finisce,
    se dal cielo ora piove o non piove...

    Pronto a dire "buongiorno", a rispondere "bene",
    a sorridere a "salve", dire anch'io "come va?"
    Non c'è vento stasera. Siamo o non siamo assieme?
    Fuori c'è ancora una città?

    Se c'è ancora balliamoci dentro stasera,
    con gli amici cantiamo una nuova canzone...
    tanti anni e son qui ad aspettar primavera,
    tanti anni ed ancora in pallone...

    Non andare... vai... Non restare...stai... Non parlare... parlami di te...
    Non andare... vai... Non restare...stai... Non parlare... parlami di noi...

     
    Da bambino
     osservavo e scrutavo il mondo,la gente,gli adulti...
    li vedevo tristi,affannati e grigi.
     
    Allora cominciai a correre anch' io e correvo e correvo per arrivare in fretta e capire,
     e insieme a me il tempo fuggiva ma io non capivo cosa stavo rincorrendo.
     
    D'un tratto mi fermai, ero triste,affannato e grigio, ma non arreso.
     
    Ripresi a camminare, senza correre, gustando ogni momento della mia vita e un giorno una splendente creatura senza età, m'illuminò!
     
    Trovai quella ragione che avevo tanto cercato :
    era dentro di me ed io non la vedevo ed ora riempiva tutto il mio cuore e potevo donarla.
     
    Come per magia il tempo si fermò, un'incandescente esplosione d'amore ci avvolse trasformandoci in angeli senza tempo...

    "cry baby" Janis Joplin


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