Ricordi? La luce tra le persiane che riempiva di bolle di buio, che strisciavano la intera stanza e le pagine di un libro che aiutava a sopportare il caldo. In quelle lettere ognuno di noi ha fatto i viaggi migliori. Il mondo fuori, forse fermo, come succede al sud in alcuni momenti della giornata o forse come succedeva. Si aspettava che le ombre si stendessero per poter riprendere a vivere, per spezzare quella sospensione. E l'odore delle pesche mature nella cucina, mentre mia madre non smetteva di pulire e cucinare e brontolare. Come sono belle le sue mani ancora oggi. Tutti proteggevano tutti, anche se non lo sapevano. E le voci durante il pranzo si mescolavano quasi feroci, tra un sorso e un morso e le notizie del telegiornale. Era quello l'amore. Come un sigillo schiaccia il petto per la nostalgia e regala tanta gioia. Mentre distaccarsi dalle cose sembra inevitabile. Perchè dall'amore non ci si distacca mai, dall'amore dato e ricevuto, come una pelle che tutto copre. E che resta, anche quando non lo sai e non te lo ricordi più. Alcuni posti non sono altro che sentimenti e il cuore stesso è il posto dei posti.
Oggi va così.
Tante parole, sicuramente inutili e tali da sdegnare ogni logica, ma questo foglio è il rettangolo che ci porta per alcuni istanti lontani dalla vita e ci consente di dire tutto, anche quello che nelle nostre ore non ha un senso. Ma il senso chi lo decide poi?
Bye.