Il valore dell'umano è stato abbassato, quanto quello animale è
stato elevato, ora sono alla pari, non si parla d'altro che delle
loro virtù: Pet terapia, amore a quattro zampe e scoperte
scientifiche di fantomatiche università (sempre americane) che
attribuiscono ai pelosetti inesistenti virtù, che solo le società
più primitive e quindi più sane, non vedono.
Un progetto principalmente economico, basti pensare che il
profitto maggiore dell'azienda di polli Aia, è ricavato dal cibo
per gli animali da compagnia, a questi introiti vanno aggiunti:
cure veterinarie, certificazioni, ninnoli vari, ecc.
Un piccolo impero economico che ha aggiunto ancora più potere
alla lobby animalista, che in certi casi si è dimostrata pari
all'inquisizione spagnola.
Dal punto di vista sociale, l'amore animalaro serve ancora meglio
i disegni del potere di turno, isolando le persone che per ovvie
ragioni non trovando nei loro pari gli stessi affetti dei quattro
zampe (per natura semplici) alimentano fantasie sulle virtù che
il prossimo non possiede, ed è proprio questo atteggiamento
fragile di una società ripiegata in se stessa, che fa preferire
l'addozione di un Pet, alla più impegnativa impresa di allevare
un figlio, che oltre al costo, resta sempre un incognita, visto
che non possiede solo istinti animali, ma anche un ANIMA.
All' origine di tutta questa decadenza (erroneamente scambiata
per progresso e sensibilità) sta la pressochè totale perdita di
quel senso religioso che tratta l'essere umano con la U
maiuscola, la coscienza dei giovani viene spinta inesorabilmente,
verso degli astratti doverismi (spesso impocriti e maliziosi)
degli sforzi volontaristici di un perbenismo che non regge sulla
lunga distanza, in quanto non tiene conto dei bisogni immediati,
ma spesso impone d'immolarsi per un futuro che non vedremo mai, e
per coloro che trasgrediscono il pensiero unico della massa
pecoreccia, scende implacabile la scure mediatica che tutto è
tranne che equa e libera.