Libero

di_corpo_colpisco

  • Donna
  • 123
  • Antibes
Cancro

Mi trovi anche qui

ultimo accesso: più di un mese fa

Ultime visite

Visite al Profilo 37

Bacheca

Questa Bacheca è ancora vuota. Invita di_corpo_colpisco a scrivere un Post!

Mi descrivo

e dormirai tra le mie braccia... anche se ho il cuore ferito.

Su di me

Situazione sentimentale

-

Lingue conosciute

-

I miei pregi

-

I miei difetti

-

Amo & Odio

Tre cose che amo

  1. restare senza fiato
  2. il vento
  3. murex,nautilus, cypraea

Tre cose che odio

  1. frastuono
  2. invadenza
  3. cattiveria

Canzone d'autunno



da  Canzone d’autunno

… e me ne vado
nel vento ostile

che mi trascina
di qua e di là

come la foglia
morta.

- Paul Verlaine -

Alicante



Alicante

Un'arancia sul tavolo
il tuo vestito sul tappeto
e nel mio letto tu
dolce dono del presente
frescura della notte
calore della mia vita.

Jacques Prévert




Vengo



da J’arrive ( Vengo)

….Ma quanto mi sarebbe piaciuto
Ancora una volta riempire di stelle
Un corpo che freme e cader morto
Arso d'amore il cuore in cenere
Vengo, vengo
Non è neanche che tu sia in anticipo
Sono già io che sono in ritardo
Vengo, cerco, vengo
Ma ho forse fatto mai nient'altro che venire?

- Jacques Brel -

 

l'addio




L’addio

Ho colto questo filo di brughiera
Ricordati che l'autunno è morto
Non ci vedremo più sulla terra
Odore del tempo filo di brughiera
Ricorda ancora che io ti aspetto.


Guillaume Apollinaire
(pseudonimo di Wilhelm Apollinaris de Kostrowitzky)

il vino degli amanti



il vino degli amanti

Oggi lo spazio è splendido! Senza morsi né speroni o briglie,
via, sul vino, a cavallo verso un cielo divino e incantato!

Come due angeli che tortura un rovello implacabile oh,
nel cristallo azzurro del mattino, seguire il lontano meriggio!

Mollemente cullati sull'ala del turbine cerebrale, in un
delirio parallelo,

sorella, nuotando affiancati, fuggire senza riposi né tregue
verso il paradiso dei miei sogni.


Charles Baudelaire


dono di versi



dono di versi

Ti reco questo foglio d'una notte idumea!
Nera, spumata, pallido sangue all'ala febea,
Pel vetro che d'aromi fiammeggianti si dora,
Per le finestre, ahimè ghiacciate e fosche ancora,

L'aurora si gettò sulla lampada angelica.
Palme! E quando mostrò essa quella reliquia
Al padre che nemico un sorriso tentò,
L'azzurra solitudine inutile tremò.

O tu che culli, con la bimba e l'innocenza
Dei vostri piedi freddi, accogli quest'orrenda
Nascita: ed evocando clavicembalo e viola,

Premerai tu col vizzo dito il seno che cola
La donna in sibillina bianchezza per la bocca
Dall'azzurro affamata, dall'alta aria non tocca?

Stéphane Mallarmé




, , , , , , , , , , , , ,