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fin_che_ci_sono

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Capricorno

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Profilo BACHECA 90

fin_che_ci_sono 23 febbraio

 

 

     Domande

 

       Se tu ne avessi  un giorno chiederesti:

       « Cos’è che brilla tanto nella notte? »

       Non domandando   solo nella notte

       tu guarderai le luci lontane

       ma nulla indagherai

       e non perché sia vano l’indagare

       o tu non più curioso di sapere.

 

       Guarda le tue luci misteriose

       contemplale soltanto: coi suoi misteri

       la notte sarà bella.

 

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32
fin_che_ci_sono 23 febbraio

 

 

       La saggezza del gatto

 

          Alla fonte delle acque zampillanti

          un gatto e un omino

          si dissetano. Baldi rivoli

          bisce consumate

          corrono giù per la discesa

          verso bimbi mendicanti

          che lagnando infastidiscono                 

          i passanti contrariati.

          I rivoletti arrivano intrecciati

          a disturbar le lagne ai poverelli  

          già coi sassi in mano

          e le ingiurie insalivate… colpito!

          L’omino indisponente trotta via

          davanti a un rivolo

          di sangue inseguitore.

          Il gatto

          che è un virtuoso della solitudine

          lascia che il tutto si allontani:

          guardingo e dissetato se ne sta  

          scrutando

          i poverelli   completamente libero.

 

                     

 

 

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25
fin_che_ci_sono 22 febbraio

 

 

        Notte stellata

 

           Un’ora così bella non tornerà

           mai più. Perciò ti prego

           diamoci la mano e amici ancora.

           Non ci rimane che questo tempo

           e questa pace

           da non sciupare in litigi o cose vane.

           Stiamo vicini

           poi che presto sparirai

           cacciandoti in un’isola remota

           e con un sogno la sommergerai

           vegliando in marsina.

           Dolce sarà quell’ora: il filo reciso

           la porta chiusa.   

                      

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20
fin_che_ci_sono 21 febbraio

 

 

I CORVI SAN CONTARE FINO A 4  

E I BAMBINI APPENA NATI?

 

Un corvo s'appollaia sopra un ramo di un albero e attende. Ha l'abitudine di volare dentro una torre vicina quando sa che lì non c'è nessuno. Dentro la torre entra un uomo col fucile. Il corvo lo nota e spicca il volo verso la sua dimora soltanto dopo che l'uomo è uscito: il corvo sa contare fino a 1.

Due uomini entrano, uno alla volta, nella torre. Il corvo se ne sta buono sul suo ramo. I due lasciano la torre, sempre uno alla volta. Il corvo vola dentro la torre soltanto dopo che vede uscire il primo uomo e poi il secondo: il corvo sa contare fino a 2.

E così di seguito: nella torre entrano tre uomini e poi quattro, e il corvo dimostra di saper contare fino  3 e anche fino a 4.

Ma… cinque uomini entrano, uno alla volta, dentro la torre. Il  corvo non si muove fin quando non escono (sempre uno alla volta) il primo, il secondo, il terzo e il quarto uomo. Vola verso la torre non tenendo conto del quinto uomo che è ancora dentro. Il corvo tiene il conto fino a 4. Il corvo sa contare fino a 4, per l'appunto.

 

Anche i bambini appena nati san contare: fino a… 2! E sembra, stando agli esperti, che si comportino piuttosto stranamente riguardo a quanto è accaduto nel campo delle scoperte matematiche.

Il problema della misura, dello stabilire le dimensioni di un oggetto, è stato parzialmente risolto fin da prima dell’inizio dell’era cristiana, anche 1000 e forse 2000 anni prima! L'umanità, in altre parole, ha familiarizzato abbastanza presto col problema della misura, certamente per motivi pratici (misurazione di terreni, stabilire confini, ecc.).

Solo in tempi relativamente recenti è stato studiato in modo sistematico l'aspetto relativo alle forme degli oggetti, ciò che più di tutto attrae i bambini appena nati, non curanti delle dimensioni se non dopo avere esplorato le forme. Gli stessi esperti si chiedono come mai sia possibile un tale comportamento da parte dei bambini, dato che l'umanità ha prima studiato le dimensioni degli oggetti e solo molto più tardi ha preso seriamente in considerazione il problema delle forme. Perché i bambini non fanno lo stesso? Perché, si chiedono gli esperti, i bambini fanno il contrario, andando contro corrente?

 

Serena continuazione di giornata

 

 

 

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14
fin_che_ci_sono 20 febbraio

 

 

Ancora

 

Eterna non avendoti incontrata.

Ma torna a certi luoghi la memoria

a certe sere. A spazi lontani.

Alle nostre parole silenziose.

 

A quando ti chiedevo di restare.

E si riscopre il senso della vita

o in quale tempo ancora fermarsi

per mendicare brandelli di sogno.

 

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fin_che_ci_sono più di un mese fa

 

 

 Tramonto

 

 Aspetto l’amor mio

 che forse tarderà.

 

 Fuori   nel sole

 il vento canta

 una vecchia canzone.

 

 Canta i ricordi

 gli attimi vani

 canta gli amori

 senza domani.

 

 E dal suo canto

 la polvere si leva

 dischiude gli occhi

 e danza nella luce.

 

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fin_che_ci_sono più di un mese fa

 

 

     Sera

 

       Quale strana passione!

       Di là dal muro una mano vibrante

       pianta semi di margherite

       sulla parete 

       e si ritira

       suonando le note di una canzone.

 

       Le margherite spuntano mute

       e mi guardano con occhi di carta

       in volti curiosi

       mentre si abbassano le luci:

       squilla la voce del custode!

       e si ritempra all’eco di passi

       che s’allontanano…

 

       Mancata l'impressione

       per una piccola rinascita

       scopro danzanti cerchi luminosi

       che si trastullano con le margherite

       in un gioco di tremule forme.

 

 

Mi trovavo in una stanza d’albergo. I muri erano tappezzati con carta

fiorita” di pessimo gusto. La conseguenza è stata la poesia di cui sopra.

 

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fin_che_ci_sono più di un mese fa

 

 

  L'uomo e il mare

 

   C’è un mare che non ruggisce

   anche se l’onda squassa la battigia

   e nebulosa intride la marina.

   Ma l’onda non fa il mare

   come pensa il bambino affaccendato

   che gioca sulla sabbia coi castelli.

 

   E vola il tempo: si fa grande il bambino

   e con quelli

   svaniti o caduti

   continua a giocare sulla riva.

   Ma non sente il rumore

   né l’occhio s’incanta di fronte a quel mare.

 

   Allora salta i colori

   le magiche onde scintillanti

   e le piccole conchiglie addormentate

   o forse morte - chissà - su quella riva.

   E punta lontano

   all’orizzonte

   come al cuore di un amico ritrovato

   disposto a dialogare.

   Delle poche parole si compiace. E nel sole

   appagato e sereno così s’addormenta.

 

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fin_che_ci_sono più di un mese fa

 

 

Ipotizzando

 

Se fossi un fiore abiterei in un campo

vicino a una strada

ma non sarei una rosa

e non sarei un giglio

né stella né giacinto né una viola.

Sarei un fiore semplice

senza portare nome.

 

E non m’allieterei

perché i fiori non sanno della gioia.

Né sentirei una voce

lamenti che non fossero di vento

e pianti che non fossero rugiada.

 

Tranquillo poserei nella mia pace

ma nulla comprendendo della pace

o della guerra che trancia le radici.

 

Vivrei nell’ignoranza

ch’è certezza

e qui starebbe tutta la mia linfa

la mia filosofia.

 

E m’innamorerei calmo nel sole

del cielo e della terra 

e di un lontano mare.

Anche di un’ape m’innamorerei

anche di un fiore:

di quello a me accanto

perché mi piace che mi stia accanto.

E lui di me

di me s’incanterebbe

o non sarei quel fiore a lui vicino.

 

Sarei un fiore semplice e indifeso

che non capisce il gioco dei passanti

né quella mano che mi strapperebbe

fossi davvero un fiore

tingendomi di rosso sul morire.

 

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fin_che_ci_sono più di un mese fa

 

 

   La mia gioia

 

    Quando sarai triste portami il tuo dolore.

    Non piangere le pene dei giorni infelici:

    scaccerò questi fantasmi con una canzone

    la scrissi a primavera quand’ero lontano.

     

    Portami la tua gioia dei giorni migliori

    nell’ora più bella

    guarderò i tuoi occhi ridenti di bambina

    e il tuo cuore ballerino danzare:

    nulla le toglierò ma nulla potrò donarle

    che già non abbia   

                  sarà questa la mia gioia.

 

 

 

 

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