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DOMENICA DELLE PALME ANNO A. (Mt 21.1-11) 2 APRILE 2023

DOMENICA DELLE PALME ANNO A. (Mt 21.1-11)

Osanna al figlio di Davide!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
 

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 21,1-11)
Quando furono vicini a Gerusalemme e giunsero presso Bรจtfage, verso il monte degli Ulivi, Gesรน mandรฒ due discepoli, dicendo loro: ยซAndate nel villaggio di fronte a voi e subito troverete unโ€™asina, legata, e con essa un puledro. Slegateli e conduceteli da me. E se qualcuno vi dirร  qualcosa, rispondete: โ€œIl Signore ne ha bisogno, ma li rimanderร  indietro subitoโ€ยป. Ora questo avvenne perchรฉ si compisse ciรฒ che era stato detto per mezzo del profeta: ยซDite alla figlia di Sion: โ€œEcco, a te viene il tuo re, mite, seduto su unโ€™asina e su un puledro, figlio di una bestia da somaโ€ยป.
I discepoli andarono e fecero quello che aveva ordinato loro Gesรน: condussero lโ€™asina e il puledro, misero su di essi i mantelli ed egli vi si pose a sedere. La folla, numerosissima, stese i propri mantelli sulla strada, mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li stendevano sulla strada. La folla che lo precedeva e quella che lo seguiva, gridava: ยซOsanna al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nel piรน alto dei cieli!ยป.
Mentre egli entrava in Gerusalemme, tutta la cittร  fu presa da agitazione e diceva: ยซChi รจ costui?ยป. E la folla rispondeva: ยซQuesti รจ il profeta Gesรน, da Nร zaret di Galileaยป. Parola del Signore.
Imitiamo le folle di Gerusalemme, che acclamavano Gesรน, Re e Signore.

RIFLESSIONI
รˆ allo stesso tempo lโ€™ora della luce e lโ€™ora delle tenebre.
Lโ€™ora della luce, poichรฉ il sacramento del Corpo e del Sangue รจ stato istituito, ed รจ stato detto: โ€œIo sono il pane della vitaโ€ฆ Tutto ciรฒ che il Padre mi dร  verrร  a me: colui che viene a me non lo respingerรฒโ€ฆ E questa รจ la volontร  di colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto mi ha dato, ma lo risusciti lโ€™ultimo giornoโ€ (Gv 6,35-39). Come la morte รจ arrivata dallโ€™uomo cosรฌ anche la risurrezione รจ arrivata dallโ€™uomo, il mondo รจ stato salvato per mezzo di lui. Questa รจ la luce della Cena.
Al contrario, la tenebra viene da Giuda. Nessuno รจ penetrato nel suo segreto. Si รจ visto in lui un mercante di quartiere che aveva un piccolo negozio, e che non ha sopportato il peso della sua vocazione. Egli incarnerebbe il dramma della piccolezza umana. O, ancora, quello di un giocatore freddo e scaltro dalle grandi ambizioni politiche.
Lanza del Vasto ha fatto di lui lโ€™incarnazione demoniaca e disumanizzata del male.
Tuttavia nessuna di queste figure collima con quella del Giuda del Vangelo. Era un bravโ€™uomo, come molti altri. รˆ stato chiamato come gli altri. Non ha capito che cosa gli si faceva fare, ma gli altri lo capivano? Egli era annunciato dai profeti, e quello che doveva accadere รจ accaduto. Giuda doveva venire, perchรฉ altrimenti come si sarebbero compiute le Scritture? Ma sua madre lโ€™ha forse allattato perchรฉ si dicesse di lui: โ€œSarebbe stato meglio per quellโ€™uomo se non fosse mai nato!โ€? Pietro ha rinnegato tre volte, e Giuda ha gettato le sue monete dโ€™argento, urlando il suo rimorso per aver tradito un Giusto. Perchรฉ la disperazione ha avuto la meglio sul pentimento? Giuda ha tradito, mentre Pietro che ha rinnegato Cristo รจ diventato la pietra di sostegno della Chiesa. Non restรฒ a Giuda che la corda per impiccarsi. Perchรฉ nessuno si รจ interessato al pentimento di Giuda? Gesรน lโ€™ha chiamato โ€œamicoโ€. รˆ veramente lecito pensare che si trattasse di una triste pennellata di stile, affinchรฉ sullo sfondo chiaro, il nero apparisse ancora piรน nero, e il tradimento piรน ripugnante? Invece, se questa ipotesi sfiora il sacrilegio, che cosa comporta allora lโ€™averlo chiamato โ€œamicoโ€? Lโ€™amarezza di una persona tradita? Eppure, se Giuda doveva esserci affinchรฉ si compissero le Scritture, quale colpa ha commesso un uomo condannato per essere stato il figlio della perdizione?
Non chiariremo mai il mistero di Giuda, nรฉ quello del rimorso che da solo non puรฒ cambiare nulla. Giuda Iscariota non sarร  piรน โ€œcompliceโ€ di nessuno.

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V DOMENICA DI QUARESIMA ANNO A (Gv 11.1-45) 26 MARZO 2023

V DOMENICA DI QUARESIMA ANNO A (Gv 11.1-45)

V DOMENICA DI QUARESIMA ANNO A

 
TESTO:-
Dal Vangelo secondo Giovanni. (Gv 11,1-45)
In quel tempo, un certo Lazzaro di Betร nia, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella, era malato. Maria era quella che cosparse di profumo il Signore e gli asciugรฒ i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato. Le sorelle mandarono dunque a dire a Gesรน: ยซSignore, ecco, colui che tu ami รจ malatoยป.Allโ€™udire questo, Gesรน disse: ยซQuesta malattia non porterร  alla morte, ma รจ per la gloria di Dio, affinchรฉ per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificatoยป. Gesรน amava Marta e sua sorella e Lazzaro. Quando sentรฌ che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. Poi disse ai discepoli: ยซAndiamo di nuovo in Giudea!ยป. I discepoli gli dissero: ยซRabbรฌ, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?ยป. Gesรน rispose: ยซNon sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perchรฉ vede la luce di questo mondo; ma se cammina di notte, inciampa, perchรฉ la luce non รจ in luiยป.Disse queste cose e poi soggiunse loro: ยซLazzaro, il nostro amico, sโ€™รจ addormentato; ma io vado a svegliarloยป. Gli dissero allora i discepoli: ยซSignore, se si รจ addormentato, si salverร ยป. Gesรน aveva parlato della morte di lui; essi invece pensarono che parlasse del riposo del sonno. Allora Gesรน disse loro apertamente: ยซLazzaro รจ morto e io sono contento per voi di non essere stato lร , affinchรฉ voi crediate; ma andiamo da lui!ยป. Allora Tommaso, chiamato Dรฌdimo, disse agli altri discepoli: ยซAndiamo anche noi a morire con lui!ยป.Quando Gesรน arrivรฒ, trovรฒ Lazzaro che giร  da quattro giorni era nel sepolcro. Betร nia distava da Gerusalemme meno di tre chilometri e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udรฌ che veniva Gesรน, gli andรฒ incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesรน: ยซSignore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederร ยป. Gesรน le disse: ยซTuo fratello risorgerร ยป. Gli rispose Marta: ยซSo che risorgerร  nella risurrezione dellโ€™ultimo giornoยป. Gesรน le disse: ยซIo sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrร ; chiunque vive e crede in me, non morirร  in eterno. Credi questo?ยป. Gli rispose: ยซSรฌ, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondoยป.Dette queste parole, andรฒ a chiamare Maria, sua sorella, e di nascosto le disse: ยซIl Maestro รจ qui e ti chiamaยป. Udito questo, ella si alzรฒ subito e andรฒ da lui. Gesรน non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora lร  dove Marta gli era andata incontro. Allora i Giudei, che erano in casa con lei a consolarla, vedendo Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono, pensando che andasse a piangere al sepolcro.Quando Maria giunse dove si trovava Gesรน, appena lo vide si gettรฒ ai suoi piedi dicendogli: ยซSignore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!ยป. Gesรน allora, quando la vide piangere, e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente e, molto turbato, domandรฒ: ยซDove lo avete posto?ยป. Gli dissero: ยซSignore, vieni a vedere!ยป. Gesรน scoppiรฒ in pianto. Dissero allora i Giudei: ยซGuarda come lo amava!ยป. Ma alcuni di loro dissero: ยซLui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sรฌ che costui non morisse?ยป.Allora Gesรน, ancora una volta commosso profondamente, si recรฒ al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse Gesรน: ยซTogliete la pietra!ยป. Gli rispose Marta, la sorella del morto: ยซSignore, manda giร  cattivo odore: รจ lรฌ da quattro giorniยป. Le disse Gesรน: ยซNon ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?ยป. Tolsero dunque la pietra. Gesรน allora alzรฒ gli occhi e disse: ยซPadre, ti rendo grazie perchรฉ mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma lโ€™ho detto per la gente che mi sta attorno, perchรฉ credano che tu mi hai mandatoยป. Detto questo, gridรฒ a gran voce: ยซLazzaro, vieni fuori!ยป. Il morto uscรฌ, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesรน disse loro: ยซLiberร telo e lasciร telo andareยป.Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciรฒ che egli aveva compiuto, credettero in lui. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

Il racconto della risurrezione di Lazzaro รจ una delle โ€œstorie di segniโ€ che racconta san Giovanni. Si tratta qui di presentare Gesรน, vincitore della morte. Il racconto culmina nella frase di Gesรน su se stesso: โ€œIo sono la risurrezione e la vita. Chi crede in me non morrร  in eternoโ€ (vv. 25-26).
Che Dio abbia il potere di vincere la morte, รจ giร  la convinzione dei racconti tardivi dellโ€™Antico Testamento. La visione che ha Ezechiele della risurrezione delle ossa secche โ€“ immagine del ristabilimento di Israele dopo la catastrofe dellโ€™esilio babilonese โ€“ presuppone questa fede (Ez 37,1-14). Nella sua โ€œApocalisseโ€, Isaia si aspetta che Dio sopprima la morte per sempre, che asciughi le lacrime su tutti i volti (Is 25,8). E, per concludere, il libro di Daniele prevede che i morti si risveglino โ€“ alcuni per la vita eterna, altri per lโ€™orrore eterno (Dn 12,2). Ma il nostro Vangelo va oltre questa speranza futura, perchรฉ vede giร  date in Gesรน โ€œla risurrezione e la vitaโ€ che sono cosรฌ attuali. Colui che crede in Gesรน ha giร  una parte di questi doni della fine dei tempi. Egli possiede una โ€œvita senza fineโ€ che la morte fisica non puรฒ distruggere. In Gesรน, rivelazione di Dio, la salvezza รจ presente, e colui che รจ associato a lui non puรฒ piรน essere consegnato alle potenze della morte.

 

 

IV DOMENICA DI QUARESIMA โ€“ LAETARE ANNO A (Gv 9.1-41). 19 MARZO 2023

IV DOMENICA DI QUARESIMA โ€“ LAETARE ANNO A (Gv 9.1-41).

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TESTO:-
Dal Vangelo secondo Giovanni. (Gv 9,1-41)
In quel tempo, Gesรน passando vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo interrogarono: ยซRabbรฌ, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perchรฉ sia nato cieco?ยป. Rispose Gesรน: ยซNรฉ lui ha peccato nรฉ i suoi genitori, ma รจ perchรฉ in lui siano manifestate le opere di Dio. Bisogna che noi compiamo le opere di colui che mi ha mandato finchรฉ รจ giorno; poi viene la notte, quando nessuno puรฒ agire. Finchรฉ io sono nel mondo, sono la luce del mondoยป.
Detto questo, sputรฒ per terra, fece del fango con la saliva, spalmรฒ il fango sugli occhi del cieco e gli disse: ยซVaโ€™ a lavarti nella piscina di Sรฌloeยป, che significa โ€œInviatoโ€. Quegli andรฒ, si lavรฒ e tornรฒ che ci vedeva.
Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perchรฉ era un mendicante, dicevano: ยซNon รจ lui quello che stava seduto a chiedere lโ€™elemosina?ยป. Alcuni dicevano: ยซรˆ luiยป; altri dicevano: ยซNo, ma รจ uno che gli assomigliaยป. Ed egli diceva: ยซSono io!ยป. Allora gli domandarono: ยซIn che modo ti sono stati aperti gli occhi?ยป. Egli rispose: ยซLโ€™uomo che si chiama Gesรน ha fatto del fango, me lo ha spalmato sugli occhi e mi ha detto: โ€œVaโ€™ a Sรฌloe e lร vati!โ€. Io sono andato, mi sono lavato e ho acquistato la vistaยป. Gli dissero: ยซDovโ€™รจ costui?ยป. Rispose: ยซNon lo soยป.
Condussero dai farisei quello che era stato cieco: era un sabato, il giorno in cui Gesรน aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: ยซMi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedoยป. Allora alcuni dei farisei dicevano: ยซQuestโ€™uomo non viene da Dio, perchรฉ non osserva il sabatoยป. Altri invece dicevano: ยซCome puรฒ un peccatore compiere segni di questo genere?ยป. E cโ€™era dissenso tra loro. Allora dissero di nuovo al cieco: ยซTu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?ยป. Egli rispose: ยซรˆ un profeta!ยป. Ma i Giudei non credettero di lui che fosse stato cieco e che avesse acquistato la vista, finchรฉ non chiamarono i genitori di colui che aveva ricuperato la vista. E li interrogarono: ยซรˆ questo il vostro figlio, che voi dite essere nato cieco? Come mai ora ci vede?ยป. I genitori di lui risposero: ยซSappiamo che questo รจ nostro figlio e che รจ nato cieco; ma come ora ci veda non lo sappiamo, e chi gli abbia aperto gli occhi, noi non lo sappiamo. Chiedetelo a lui: ha lโ€™etร , parlerร  lui di sรฉยป. Questo dissero i suoi genitori, perchรฉ avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano giร  stabilito che, se uno lo avesse riconosciuto come il Cristo, venisse espulso dalla sinagoga. Per questo i suoi genitori dissero: ยซHa lโ€™etร : chiedetelo a lui!ยป.
Allora chiamarono di nuovo lโ€™uomo che era stato cieco e gli dissero: ยซDaโ€™ gloria a Dio! Noi sappiamo che questโ€™uomo รจ un peccatoreยป. Quello rispose: ยซSe sia un peccatore, non lo so. Una cosa io so: ero cieco e ora ci vedoยป. Allora gli dissero: ยซChe cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?ยป. Rispose loro: ยซVe lโ€™ho giร  detto e non avete ascoltato; perchรฉ volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?ยป. Lo insultarono e dissero: ยซSuo discepolo sei tu! Noi siamo discepoli di Mosรจ! Noi sappiamo che a Mosรจ ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove siaยป. Rispose loro quellโ€™uomo: ยซProprio questo stupisce: che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. Sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma che, se uno onora Dio e fa la sua volontร , egli lo ascolta. Da che mondo รจ mondo, non si รจ mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. Se costui non venisse da Dio, non avrebbe potuto far nullaยป. Gli replicarono: ยซSei nato tutto nei peccati e insegni a noi?ยป. E lo cacciarono fuori.
Gesรน seppe che lโ€™avevano cacciato fuori; quando lo trovรฒ, gli disse: ยซTu, credi nel Figlio dellโ€™uomo?ยป. Egli rispose: ยซE chi รจ, Signore, perchรฉ io creda in lui?ยป. Gli disse Gesรน: ยซLo hai visto: รจ colui che parla con teยป. Ed egli disse: ยซCredo, Signore!ยป. E si prostrรฒ dinanzi a lui. Gesรน allora disse: ยซรˆ per un giudizio che io sono venuto in questo mondo, perchรฉ coloro che non vedono, vedano e quelli che vedono, diventino ciechiยป. Alcuni dei farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero: ยซSiamo ciechi anche noi?ยป. Gesรน rispose loro: ยซSe foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: โ€œNoi vediamoโ€, il vostro peccato rimaneยป. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

La โ€œluceโ€ รจ uno dei simboli originali delle Sacre Scritture. Essa annuncia la salvezza di Dio. Non รจ senza motivo che la luce รจ stata la prima ad essere creata per mettere un termine alle tenebre del caos (Gen 1,3-5). Ecco la professione di fede dellโ€™autore dei Salmi: โ€œIl Signore รจ mia luce e mia salvezza, di chi avrรฒ paura?โ€ (Sal 28,1). E il profeta dice: โ€œAlzati, Gerusalemme, rivestiti di luce, perchรฉ viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di teโ€ (Is 60,1). Non bisogna quindi stupirsi se il Vangelo di san Giovanni riferisce a Gesรน il simbolo della luce. Giร  il suo prologo dice della Parola divina, del Logos: โ€œIn lui era la vita, e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non lโ€™hanno accoltaโ€ (Gv 1,4-5). La luce รจ ciรฒ che rischiara lโ€™oscuritร , ciรฒ che libera dalla paura che ispirano le tenebre, ciรฒ che dร  un orientamento e permette di riconoscere la meta e la via. Senza luce, non cโ€™รจ vita.
Il racconto della guarigione del cieco รจ una โ€œstoria di segniโ€ caratteristica di san Giovanni. Essa mette in evidenza che Gesรน รจ โ€œla luce del mondoโ€ (v. 5, cf. 8, 12), che egli รจ la rivelazione in persona e la salvezza di Dio โ€“ offerte a tutti.

 

 

5 MARZO 20

II DOMENICA DI QUARESIMA ANNO A (Mt 17.1-9)

https://teresina1.myblog.it/2023/03/04/ii-domenica-di-quaresima-anno-a-mt-17-1-9-5-marzo-2023/

 

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 17,1-9)
In quel tempo, Gesรน prese con sรฉ Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillรฒ come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosรจ ed Elia, che conversavano con lui.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesรน: ยซSignore, รจ bello per noi essere qui! Se vuoi, farรฒ qui tre capanne, una per te, una per Mosรจ e una per Eliaยป. Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprรฌ con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: ยซQuesti รจ il Figlio mio, lโ€™amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltateloยป.
Allโ€™udire ciรฒ, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesรน si avvicinรฒ, li toccรฒ e disse: ยซAlzatevi e non temeteยป. Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesรน solo.
Mentre scendevano dal monte, Gesรน ordinรฒ loro: ยซNon parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dellโ€™uomo non sia risorto dai mortiยป. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

Nelle Scritture, la montagna รจ sempre il luogo della rivelazione. Sono gli uomini come Mosรจ (Es 19) e Elia (1Re 19) che Dio incontra. Si racconta anche che il volto di Mosรจ venne trasfigurato da quellโ€™incontro: โ€œQuando Mosรจ scese dal monte Sinai โ€“ le due tavole della Testimonianza si trovavano nelle mani di Mosรจ mentre egli scendeva dal monte โ€“ non sapeva che la pelle del suo viso era diventata raggiante, poichรฉ aveva conversato con il Signoreโ€ (Es 34,29). La magnificenza della rivelazione divina si comunica anche a coloro che la ricevono e diventano i mediatori della parola di Dio.
Gesรน si mette a brillare come il sole sotto gli occhi di tre discepoli: questo lo individua come colui che รจ lโ€™ultimo a rivelare Dio, come colui che oltrepassa tutti i suoi predecessori. Ciรฒ รจ sottolineato ancor piรน dal fatto che Mosรจ ed Elia appaiono e si intrattengono con lui.
Essi rappresentano la legge e i profeti, cioรจ la rivelazione divina prima di Gesรน. Gesรน รจ lโ€™ultima manifestazione di Dio. รˆ quello che dimostra la nube luminosa โ€“ luogo della presenza divina (come in Es 19) โ€“ da dove una voce designa Gesรน come il servitore regale di Dio (combinazione del salmo 2, 7 e di Isaia 42, 1). A ciรฒ si aggiunge, in riferimento a Deuteronomio 18, 15, lโ€™esortazione ad ascoltare Gesรน, ad ascoltare soprattutto il suo insegnamento morale

 

 

I DOMENICA DI QUARESIMA ANNO A (Mt 4.1-11) 26 FEBBRAIO 2023

I DOMENICA DI QUARESIMA ANNO A (Mt 4.1-11) 26 FEBBRAIO 2023

https://teresina1.myblog.it/2023/02/26/i-domenica-di-quaresima-anno-a-mt-4-1-11-26-febbraio-2023/

 

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 4,1-11)
In quel tempo, Gesรน fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinรฒ e gli disse: ยซSe tu sei Figlio di Dio, diโ€™ che queste pietre diventino paneยป. Ma egli rispose: ยซSta scritto: โ€œNon di solo pane vivrร  lโ€™uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dioโ€ยป.
Allora il diavolo lo portรฒ nella cittร  santa, lo pose sul punto piรน alto del tempio e gli disse: ยซSe tu sei Figlio di Dio, gรจttati giรน; sta scritto infatti: โ€œAi suoi angeli darร  ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perchรฉ il tuo piede non inciampi in una pietraโ€ยป. Gesรน gli rispose: ยซSta scritto anche: โ€œNon metterai alla prova il Signore Dio tuoโ€ยป.
Di nuovo il diavolo lo portรฒ sopra un monte altissimo e gli mostrรฒ tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: ยซTutte queste cose io ti darรฒ se, gettandoti ai miei piedi, mi adoreraiยป. Allora Gesรน gli rispose: ยซVร ttene, satana! Sta scritto infatti: โ€œIl Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai cultoโ€ยป.
Allora il diavolo lo lasciรฒ, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

Gesรน viene presentato come il nuovo Adamo che, contrariamente al primo, resiste alla tentazione. Ma egli รจ anche il rappresentante del nuovo Israele che, contrariamente al popolo di Dio durante la traversata del deserto che durรฒ quarantโ€™anni, rimette radicalmente la sua vita nelle mani di Dio โ€“ mentre il popolo regolarmente rifiutava di essere condotto da Dio.
In ognuno dei tre tentativi di seduzione, si tratta della fiducia in Dio. Si dice, nel Deuteronomio (Dt 6,4): โ€œAscolta, Israele: Il Signore รจ il nostro Dio, il Signore รจ uno solo. Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta lโ€™anima e con tutte le forzeโ€. Significa esigere che Dio sia il solo ad essere amato da Israele, il solo di cui fidarsi. Ciรฒ significa anche rinunciare alla propria potenza, a โ€œdiventare come Dioโ€ (Gen 3,5).
A tre riprese, Satana tenta Gesรน a servirsi del suo potere: della sua facoltร  di fare miracoli (v. 3), della potenza della sua fede che pretenderebbe obbligare Dio (v. 6), della dominazione del mondo sottomettendosi a Satana e al suo governo di violenza (v. 9). Gesรน resiste perchรฉ Dio รจ nel cuore della sua esistenza, perchรฉ egli vive grazie alla sua parola (v. 4), perchรฉ egli ha talmente fiducia in lui che non vuole attentare alla sua sovranitร  nรฉ alla sua libertร  (v. 7), perchรฉ egli sa di essere impegnato esclusivamente a servirlo (v. 10).

 

 

VII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 5.38-48) 19 FEBBRAIO 2023

VII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 5.38-48) 19 FEBBRAIO 2023

 

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 5,38-48)
In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:
ยซAvete inteso che fu detto: โ€œOcchio per occhio e dente per denteโ€. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dร  uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche lโ€™altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerร  ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Daโ€™ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle.
Avete inteso che fu detto: โ€œAmerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemicoโ€. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinchรฉ siate figli del Padre vostro che รจ nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno cosรฌ anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno cosรฌ anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come รจ perfetto il Padre vostro celesteยป. Parola del Signore.

RIFLESSIONI

Gesรน Cristo, Dio-con-noi e umanitร  nuova, insegna ai suoi discepoli il comandamento dellโ€™amore, la nuova legge del Vangelo che sostituisce per sempre la legge pagana del vecchio uomo: โ€œAmerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemicoโ€.
Il nostro spirito trema sentendo le esigenze di questo nuovo comandamento. Non รจ forse piรน facile aggredire chi ci aggredisce e amare chi ci ama? Forse รจ a questo che ci spingerebbero i nostri sensi, รจ questa la voce dellโ€™anima umiliata non ancora raggiunta dalla luce del Dio di Gesรน Cristo, del solo vero Dio. Ecco perchรฉ lโ€™amore di caritร  รจ un precetto insolito, che apre ad un nuovo orizzonte antropologico la civiltร  antica e ogni civiltร  umana possibile.
Visto da questo orizzonte, lโ€™uomo, ogni uomo, appare creato a immagine e somiglianza di Dio e non piรน formato secondo una natura disuguale e arbitraria, come invece credevano i pagani. Liberato dai suoi peccati grazie allโ€™azione redentrice di Cristo e rinnovato dallโ€™azione dello Spirito, lโ€™uomo, ogni uomo, รจ il tempio in cui risplende lo Spirito di Dio. Dio ama lโ€™uomo per se stesso, a tal punto che consegna alla morte suo Figlio.
Dal momento che Dio ci ama in questo modo e ci ha fatti partecipi del suo amore, noi non possiamo che perdonare il nostro prossimo e aiutarlo perchรฉ viva e si sviluppi.

 

 

VI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A 12 FEBBRAIO 2023 (Mt 5,17-37)

๐Ÿ“–๐ŸŒˆ๐Ÿ“–๐Ÿ‘จโ€๐Ÿ‘ฉโ€๐Ÿ‘ฆ๐Ÿ™๐Ÿ”ฅ Mercoledรฌ 10 giugno 2020 s.... - IL Frutto Celeste | Facebook

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 5,17-37)
In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:
ยซNon crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In veritร  io vi dico: finchรฉ non siano passati il cielo e la terra, non passerร  un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirร  uno solo di questi minimi precetti e insegnerร  agli altri a fare altrettanto, sarร  considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverร  e li insegnerร , sarร  considerato grande nel regno dei cieli.
Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererร  quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: "Non ucciderai; chi avrร  ucciso dovrร  essere sottoposto al giudizio". Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrร  essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: "Stupido", dovrร  essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: "Pazzo", sarร  destinato al fuoco della Geรจnna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all'altare e lรฌ ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lรฌ il tuo dono davanti all'altare, va' prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto d'accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perchรฉ l'avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In veritร  io ti dico: non uscirai di lร  finchรฉ non avrai pagato fino all'ultimo spicciolo!
Avete inteso che fu detto: "Non commetterai adulterio". Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha giร  commesso adulterio con lei nel proprio cuore.
Se il tuo occhio destro ti รจ motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geรจnna. E se la tua mano destra ti รจ motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geรจnna.
Fu pure detto: "Chi ripudia la propria moglie, le dia l'atto del ripudio". Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all'adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.
Avete anche inteso che fu detto agli antichi: "Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti". Ma io vi dico: non giurate affatto, nรฉ per il cielo, perchรฉ รจ il trono di Dio, nรฉ per la terra, perchรฉ รจ lo sgabello dei suoi piedi, nรฉ per Gerusalemme, perchรฉ รจ la cittร  del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perchรฉ non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: "sรฌ, sรฌ", "no, no"; il di piรน viene dal Malignoยป. Parola del Signore.

 

L'ideale religioso degli Ebrei devoti consisteva nell'osservare la legge, attraverso la quale si realizzava la volontร  di Dio. Meditare, adempiere la legge, era per l'Israelita la sua "ereditร ", "una lampada per i suoi passi", suo "rifugio", la sua "pace" (cf. Sal 119).
Gesรน รจ la pienezza della legge perchรฉ egli รจ la parola definitiva del Padre (Eb 1,1). Paolo ci dice che "chi ama il suo simile ha adempiuto la legge... Pieno compimento della legge รจ l'amore" (Rm 13,8-10).
Ed รจ anche in questo senso che Gesรน รจ la pienezza di ogni parola che esce dalla bocca di Dio: "Perchรฉ Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito... perchรฉ il mondo si salvi per mezzo di lui" (Gv 3,16-17).
Il cristiano รจ prima di tutto il discepolo di Gesรน, non colui che adempie la legge. I farisei erano ossessionati dalla realizzazione letterale e minuziosa della legge; ma ne avevano completamente perso lo spirito. Di qui la parola di Gesรน: "Se la vostra giustizia non supera quella degli scribi e dei farisei...".
L'amore non รจ prima di tutto un sentimento diffuso per fare sempre quello di cui abbiamo voglia, ma al contrario il motore del servizio del prossimo, secondo i disegni divini. Ed รจ per questo che Gesรน enumera sei casi della vita quotidiana la riconciliazione con il prossimo, non adirarsi, non insultare nessuno, non commettere adulterio neanche nel desiderio, evitare il peccato anche se vi si รจ affezionati come al proprio occhio o alla propria mano destra, non divorziare da un matrimonio valido...
Il contrasto con i criteri che reggono il mondo attuale non potrebbe essere maggiore. Per quali valori i cristiani scommetterebbero? Ancora una volta siamo confortati dalla affermazione di Cristo: "Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno" (Mt 24,35).

 

 

V DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 5.13-16) 5 FEBBRAIO 2023

 

RIFLESSIONI

Se metto un grosso cucchiaio di sale nella zuppa, sarร  immangiabile. Ce ne vuole solo un pizzico, che basta ad insaporirla. O, senza utilizzare un'immagine, anche se non ci sono che pochi uomini a sopportare con buon umore, bontร  e indulgenza le debolezze del loro prossimo (e le loro, in piรน!), a non essere solo preoccupati di imporsi, di perseguire i propri scopi e i propri interessi, questo pugno di uomini ha la possibilitร  di cambiare il proprio ambiente, contribuendo a che il nostro mondo resti umano. Il nostro mondo sarebbe povero, inumano e freddo se non ci fossero uomini che danno prova di questa cordialitร  e di questa generositร  spontanee.
Essere il sale della terra: siamo abbastanza fiduciosi per credere al carattere contagioso della bontร ? O ci accontentiamo di temere il potere contagioso del male? Un pizzico di sale basta a dare gusto a tutto un piatto.
Ognuno di noi, anche se si sente isolato, ha la fortuna di poter cambiare il clima che lo circonda! Gesรน ci crede capaci: voi siete il sale della terra, voi siete la luce del mondo! Lo siamo?

 

 

 

V DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 5.13-16) 5 FEBBRAIO 2023

 

RIFLESSIONI

Se metto un grosso cucchiaio di sale nella zuppa, sarร  immangiabile. Ce ne vuole solo un pizzico, che basta ad insaporirla. O, senza utilizzare un'immagine, anche se non ci sono che pochi uomini a sopportare con buon umore, bontร  e indulgenza le debolezze del loro prossimo (e le loro, in piรน!), a non essere solo preoccupati di imporsi, di perseguire i propri scopi e i propri interessi, questo pugno di uomini ha la possibilitร  di cambiare il proprio ambiente, contribuendo a che il nostro mondo resti umano. Il nostro mondo sarebbe povero, inumano e freddo se non ci fossero uomini che danno prova di questa cordialitร  e di questa generositร  spontanee.
Essere il sale della terra: siamo abbastanza fiduciosi per credere al carattere contagioso della bontร ? O ci accontentiamo di temere il potere contagioso del male? Un pizzico di sale basta a dare gusto a tutto un piatto.
Ognuno di noi, anche se si sente isolato, ha la fortuna di poter cambiare il clima che lo circonda! Gesรน ci crede capaci: voi siete il sale della terra, voi siete la luce del mondo! Lo siamo?

 

 

 

IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A (Mt 5,1-12)

 

RIFLESSIONI
Il tema รจ la consolazione dopo la desolazione. "Beati gli afflitti perchรฉ saranno consolati" รจ una delle beatitudini; san Paolo nella lettera ai Corinzi porta l'esempio di se stesso: รจ appena passato attraverso una grande tribolazione, tanto che piรน avanti dirร  che disperava perfino della vita, ma in questa tribolazione ha ricevuto la consolazione di Dio e ora lo benedice: "Sia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesรน Cristo, Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione, il quale ci consola in ogni nostra tribolazione". E un messaggio di gioia e di consolazione molto prezioso.
Perรฒ dobbiamo renderci conto che la condizione per essere consolati รจ proprio di accettare prima la tribolazione, la desolazione: Dio non puรฒ consolare se non quelli che sono desolati.
Questo รจ il senso di tutte le beatitudini. รˆ necessaria una situazione negativa, perchรฉ Dio in essa possa compiere la sua opera positiva. "Beati gli afflitti non coloro che sono nella felicitร , nella gioia beati gli afflitti perchรฉ saranno consolati". E san Paolo: "Come abbondano le sofferenze di Cristo in noi, cosรฌ, per mezzo di Cristo, abbonda anche la nostra consolazione". Bisogna lottare con Dio nella desolazione per ricevere la vittoria, la consolazione divina, perchรฉ non cโ€™รจ vittoria senza combattimento. Impariamo dunque a vedere la desolazione come condizione per ricevere la gioia divina.
Certo, la desolazione pesa ed รจ insieme una tentazione di non credere piรน a Dio, di non aver fiducia, quando invece Dio in quella circostanza vuol consolarci, e ci consola se lottiamo con lui, rimanendo fermi nella fede e nella speranza.
Lottare come? Lottare nella preghiera, una preghiera difficile, perchรฉ nella vera desolazione non cโ€™รจ piรน voglia di pregare, ma una preghiera intensa, vera, fatta rimanendo vicino alla croce di Gesรน. Allora le nostre sofferenze diventano veramente "le sofferenze di Cristo in noi", preludio della vittoria e della consolazione, che ci fa cantare: "Gustate e vedete quanto รจ buono il Signore!". Soltanto dopo la vittoria si puรฒ avere la certezza gioiosa e beatificante della bontร  di Dio.
In san Paolo l'esperienza della tribolazione e della consolazione รจ una esperienza apostolica: "Quando siamo tribolati, รจ per la vostra consolazione e salvezza; quando siamo confortati, รจ per la vostra consolazione" perchรฉ combattimento e vittoria egli li vive per diffondere e consolidare la fede. E la consolazione "si dimostra nel sopportare con forza le medesime sofferenze che anche noi sopportiamo". E dunque un cammino che egli traccia per tutti i fedeli, da vero Apostolo.
Domandiamo al Signore la luce per capire il valore delle tribolazioni e l'aiuto a rimanere, nelle prove, fermi nella fede, fermi accanto alla croce di Cristo, finchรฉ giunga la vittoria, nella consolazione divina.