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mikko41

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Bacheca

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Mi descrivo

... altrove.. ero altrove a cercare ciò che avevo alla portata delle mie dita e del mio cuore...

Su di me

Situazione sentimentale

convivenza

Lingue conosciute

Francese

I miei pregi

allegro, generoso, altruista (forse troppo)

I miei difetti

permaloso (a volte), impulsivo, ipercritico (soprattutto verso me stesso)

Amo & Odio

Tre cose che amo

  1. passeggiate nei boschi
  2. fotografia
  3. cucinare

Tre cose che odio

  1. arroganza
  2. ipocrisia
  3. stupidita

I miei interessi

Vacanze Ok!

  • Prendo l'auto e parto

Vacanze Ko!

  • Crociera
  • Passioni

    • Arte
    • Fotografia
    • Suonare

    Musica

    • Jazz

    Cucina

    • Piatti italiani

    Libri

    • Narrativa

    Sport

    • Nuoto
    • Trekking

    Film

    • Fantascienza

    Libro preferito

    tutto kafka

    Meta dei sogni

    Africa mediterranea, Canada

    Film preferito

    i neorealisti

    DIMENTICHI DI TUTTO

    Dimentichi di tutto
    continuiamo il nostro cammino
    senza contare le volte
    che siamo caduti inciampando
    che abbiamo avuto sete e fame
    che ci hanno deriso e schiaffeggiato.
    Di tutto l’amore e l’affetto
    che lungo la strada abbiamo raccolto e regalato
    dell’odio e dell’indifferenza
    della passione e della sua assenza.
    Come bambini innocenti
    abbiamo riso e pianto
    giocato e rimasti al buio provandone paura
    ci siamo azzuffati per un pallone
    e costruito castelli di sabbia.
    Dimentichi di tutto
    e sicuri di niente
    proseguiamo sulla nostra strada
    quella che abbiamo faticosamente trovato
    fatta di errori e cattiverie
    di gioie e illusioni
    pio albergo per la nostra anima.

    COME VORREI DARTI UN BACIO

    Come vorre darti un bacio
    adesso
    in questo istante
    fatto di nulla
    passare la mia mano dietro la tua nuca
    piegarti dolcemente la testa
    e avvicinare le nostre labbra
    fino a sentirsi sciogliere
    ogni nostra emozione
    in un sentimento unico
    e irripetibile.

    MIGRANTES

    Il primo quadro della serie Migrantes 

    Desolate distese
    dove cespugli rotolanti
    descrivono acrobazie
    volteggiano e ricadono.
    Uomini in marcia
    e donne e bambini,
    lunga marcia verso
    la terra promessa.
    Io in piedi su un'altura
    poso i miei occhi
    ormai stanchi e vecchi
    anzitempo lacrimosi
    sulle fila di gente in marcia
    verso la terra promessa.
    Dietro colline brulle e sterili
    il tempo ha coltivato
    verdi campi e oasi di pace,
    terra promessa per chi
    ha a lungo camminato.
    Il cammino è il segreto
    la fatica del cammino
    e la sabbia nei calzari.
    Il cammino porta oltre,
    oltre le colline brulle e sterili,
    oltre le visioni stanche
    e i fallimenti di una vita.

    SFIORARE DI DITA

    Sfiorare di dita
    profumo di caffè
    occhi persi
    in sguardi lontani
    che andavano oltre
    il grigiore di aule.
    Lontano
    verso momenti d'estasi
    e sogni
    ancora da sognare.

    Il mio primo quadro....

    dopo quindici anni di inattività. Sono ritornato allo stile figurativo... ma non escludo ulteriori evoluzioni... può darsi che i prossimi perdano via via la figurazione per dare più spazio all'astrazione, alla concettualità, alla tensione emotiva pura che si trasforma in forme, luci, ombre, colori, linee, velature, secrezioni, escrescenze....

    ALTROVE

    Altrove devo volgere

    II mio sguardo.

    Altrove cercherò
    ciò che trovo.
    È tutto così
    disperatamente
    nebbioso.
    Confondere i sogni
    con la triste realtà.
    Cosa già fatta e
    priva di emozioni.
    Non v’è segno del
    mio passaggio nei
    miei pensieri
    non traccia della
    mia esistenza è racchiusa
    nei miei ricordi.
    Altrove
    ero altrove a cercare
    ciò che avevo accanto
    alla portata delle mie dita
    e del mio cuore

    Come foglie sfiorate dal vento

    Come foglie sfiorate
    dal vento sussurrano le
    parole aggrovigliate nei
    miei pensieri e vinte
    da un turbine di emozioni.
    Una selva intricata e
    misteriosa è la mia mente
    che scombina ogni fantasia
    di vita quieta e tranquilla,
    ogni sogno di beatitudine
    estrema propaggine dell’impossibile
    e culto blasfemo di un
    dio della solitudine
    tutto scema nell’irrefrenabile
    spasmodica corsa dell’apparire
    (....)
    quando le forze della terra
    fanno rotolare rotolare
    la pietra tombale.

    ROTOLARE.

    OMAGGIO A FABER

    Un omaggio a Marinella, a Geordie, al gorilla, a Teresa, al fannullone, a Carlo Martello che ritorna dalla battaglia di Poitiers, a Suzanne, alle passanti...

    ... ed a tutti coloro che lo hanno amato e percorso insieme a lui la cattiva strada.

    GRAZIE FABER

    IL CIELO FERITO

    Michele Flocco, Il cielo Ferito (polimaterico tridimensionale, 1989)

    Orizzonti lontanissimi
    mi attendono.
    Orizzonti irraggiungibili
    e oltre la razionalità
    che da loro mi separa,
    sogno ogni notte di toccarli.

    Sulla spiaggia barche capovolte
    mi parlano di mari lontani
    ormai dimenticati.

    E' così che sarà il mio futuro?

    Per quanto breve
    sarà ancora il viaggio
    voglio rimettere la mia barca
    sulle onde e tentare di raggiungere
    quegli orizzonti lontanissimi
    che sogno ogni notte di toccare.

    GIU' LE MANI DAI BAMBINI

    BASTA VIOLENZA SULLE DONNE

    Io non sono un MASCHIO
    sono un UOMO.
    Non ho bisogno di imporre
    il mio pensiero ad una FEMMINA
    ma cerco il confronto con una DONNA.

    LA VIOLENZA SULLA DONNA
    E' SEGNO DI DEBOLEZZA
    NON DI FORZA!

    MAI PIU' VIOLENZA SUI BAMBINI

    Le lacrime strappate
    all'innocenza di occhi
    troppo piccoli per conoscere
    il male del mondo.

    La bestia è tenacemente
    inchiodata alla sua sete
    di possesso.

    Conficcare i miei denti
    nella sua gola
    fino a sentire l'ultimo
    suo respiro salutare
    l'ultima goccia del suo
    putrido sangue.

    Mai più lacrime strappate
    all'innocenza di occhi
    troppo piccoli per conoscere
    il male del mondo.

    ALLA DONNA CHE AMO

    Tu,
    nei tuoi cangianti umori,
    cosa sei nei miei pensieri.
    Rosa colta prematuramente
    e posata in un vaso
    incurante che l'acqua
    ti è vitale.

    Tu,
    nella tua misteriosa luce,
    cosa sei nel mio cuore.
    Frutto staccato dal ramo
    e addentato per saggiarne
    la dolcezza, lasciandomi
    inebriare dalla tua dolcezza
    e, conscio, farti parte di me.

    QUADRUPEDI AL TRAMONTO

    Michele Flocco, Quadrupedi al tramonto (olio su cartoncino telato,  1989)

    Eravamo distesi sull'arenile
    il mare lento risaliva
    a bagnare i nostri piedi.
    Breve momento di benessere
    che andava e veniva
    rispettando il volere del mare.

    Vagabonde nuvole adombravano
    ritmicamente il sole cocente
    proiettando le loro ombre
    sui nostri corpi distesi.
    Breve momento di benessere
    che andava e veniva
    rispettando il volere delle nuvole.

    Parole di amore si rincorrevano
    dalle nostre bocche ai nostri orecchi
    descrivendo un arco tra me e te
    che distesi sull'arenile sabbioso
    fissavamo il cielo in direzioni opposte
    mentre il mare ci carezzava i piedi
    p
    ortandoci momentaneo benessere.

    Cosa rimane adesso delle nostre parole?
    L'arco si è spezzato e dalle nostre bocche
    escono parole d'amore che il vento
    porta in direzioni opposte.

    LA MIA VITA IN ROSSO

    Raccolgo nelle mani
    tutta la mia vita
    gioie e dolori, errori e conquiste.
    La rivolto, la guardo da ogni lato
    mi sembra sempre imperfetta
    non mi convince la sua forma,
    non sono sicuro della sua consistenza.
    La srotolo come una tela
    lunga e delicata e mi accorgo
    che buchi e strappi devo rammendare.
    Ma non ho con me ago e filo
    e troppo maldestro come sarto.
    Andrò con la mia tela arrotolata
    sotto il braccio in un posto dove
    sapranno insegnarmi ad usare ago e filo
    e ritornando potrò esporla orgoglioso
    di una vita vissuta, con rammendi e cuciture,
    ma vissuta senza rimpianti e sensi di colpa
    per aver lasciato qualcosa d’intentato.
    Con questo manto coprirò il mio nido
    e lo proteggerò da qualunque cosa.

    GLI ULIVI CURIOSI

    Gli ulivi curiosi
    si affacciavano dai terrazzi
    sostenuti dalle pietre a secco
    che il lavoro di uomini tenaci
    avevano abilmente eretto.
    Quasi ad inchino
    il loro prostrarsi con i rami
    verso il suolo.
    Quasi un saluto a me
    cuore innamorato
    che tra di essi passavo
    volteggiando anzichè andare
    su nuvole di sogno
    sognavo i miei sogni
    con gli acchi aperti
    su quella natura
    selvaggiamente ospitale.
    Quella terra mia aveva accolto
    falce di pietra scagliata sul mare
    in un abbraccio solare.
    Digradando dai monti al mare
    rocce d'ardesia e granito
    mi mostravano il loro fascino
    accompagnandomi ai misteri
    dove la terra rossa
    di millenaria arenaria
    sputava memorie di uomini.
    E tu, nei tuoi momenti
    accompagnavi i miei sorrisi
    che su di te si posavano
    che ti vestivano e ti spogliavano
    ti toccavano tremanti
    ti seducevano fino a carpire
    i tuoi baci ardenti d'amore.
    Scoprendo in noi l'amore
    che credevamo appartenere
    solo ai giovani cuori ormai.
    Scoprendolo in noi
    sempre più avviluppati
    in questa giostra di emozioni.
    E sei di nuovo lì
    sulla porta che attendi
    di vedermi spuntare
    da sotto gli ulivi
    che curiosi si affacciano
    dagli antichi terrazzi.

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