Un cuore che tremi

Post n°28 pubblicato il 12 Aprile 2008 da Fernanda75
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Nel incontro
Del cielo con il mare
Della alba con il sole
Della luna con il buio
C’e anche
Una faccia bagnata
Di lacrime
Il vento soffia forte
Ma non è capace
Di portare giù

La tristezza
Povero cuore che tremi
Povera anima che lamenti
Povero corpo che non muovesi più
Il tempo passa in fretta
Ma l’angoscia
Non finisce mai
E la faccia stanca
Riposa nel silenzio notturno
Dopo ore di sveglio
E giorni di pensieri
La faccia stanca
Dormi
Ma non riesce a sognare

Fernanda Mascarennhas 

 
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Tristezze e vacanze

Post n°27 pubblicato il 12 Aprile 2008 da Fernanda75
Foto di Fernanda75

Non lo so chi sono

Ascolto musica

E questo mi basta

Mio destino

Non è di nessun

E mia vita

È quella che io vivido ieri

Sveglio presto

Ma continuo al sognare

Dormo quando sono gia stanca

Ma mia mente continua al lavorare

È bello vivere

Ma è bruto non avere più tempo

È bello amare

Ma è bruto non avere la persona

È bello viaggiare

Ma è bruto non avere il soldi

In mezzo a tante pensieri

Non riesco più a piangere

Viene la tristezza

Ma non viene le lacrime

E lo so

Che dopo inverno

Viene la estate

E che il sole

Sempre nasce

Contuttoché c’e giorno

Che non lo vedi

Tuo lume

E che non lo sente

Tuo calore

Fernanda Mascarennhas

 
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Post n°26 pubblicato il 08 Gennaio 2008 da Fernanda75

Una goccia di sudore

Su ombelico

Fermasi una goccia di sudore

Venuta dei pensieri

La mente desidera

Qualcuno ch’ancora

Non c’e accanto

Gli occhi sanno spalancati

I labbri bagnati

E la pelle brucia

Hai un corpo infiammato

D’una sensazione forte

E senti una grande pressione

Vicino alle mutandine

I pensieri diventa spesso

La voglia cresce

Ed un’altra goccia

Scivola piano

E bagna il capezzolo della sinistra

Respiro di sesso

Mescolato con sogni di piacere

E l’altro

È  solo un miraggio

Fernanda Mascarennhas

 
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Sentimenti Silenziozi

Post n°25 pubblicato il 08 Gennaio 2008 da Fernanda75

C’e un silenzio
Nei miei sentimenti
Parole che non riesco
A gettare via
Tu non ci sei più
Ma guardo la tua foto
Che ho scattato nella mia mente
Pezzi d’una favola
Sogni impossibili
Desideri soffocati
E perciò
Il mio affetto
Diventa un cavallo
Con briglia e sella
Oppure
Un cane con il collare
E mi sento
Un uccello in gabbia
Però
Nello stesso silenzio
Tocco soavemente la tua pelle di cotone
Accarezzo sottilmente i tuoi capelli solari
E bacio dolcemente
Le curve della tua schiena

Mentre guardo l’orizzonte infinito

Che confina con l’azzurro del Mare

Fernanda Mascarennhas

 
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ILLUMINARE L'OPERA

Post n°24 pubblicato il 09 Dicembre 2007 da Fernanda75

 
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Bella di zia...

Post n°23 pubblicato il 04 Ottobre 2007 da Fernanda75

 
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Post N° 19

Post n°19 pubblicato il 22 Giugno 2007 da Fernanda75

Dove sei?

Ho un corpo che brucia

Un cuore che suona

Come una percussione

Brividi sulla pelle

Pensieri che delirano

E così la mia vita

Diventa un cinema

Mi sdraio da sola

Nel letto grande

E mi sento piccola

Come una farfalla bianca

Che vola  nel cielo immenso

Ho l’odore dell’amore

L’alito del desiderio

Il gusto di fantasie nella bocca

E ho voglia di te

Dove sei adesso?

Oltre che qui

Dentro di me

Fernanda Mascarennhas

 
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Post N° 18

Post n°18 pubblicato il 22 Giugno 2007 da Fernanda75

Bella mia

Non ti vedo
Ma ti immagino
Non ti tocco
Ma ti sento
Non ti posseggo
Ma il mio cuore è tuo
Tu sei dentro de me
E ti voglio con calma
Per avere tempo di sognare
Per avere tempo di amarti
Tu sei nei miei pensieri
Che mi accompagnano ogni minuto
Il mio bicchiere d’acqua
Che sazia la mia sete
Il mio silenzio
Quando la mia mente riposa
La mia medicina
Quando sto male
E nei misteri della vita
Ti ho trovata
Ed è da tanto che ti ho cercata
Tu adesso sei lontana
Ma sei vicina nei miei sentimenti
Tu sei di un altro mondo
Ma già fai parte della mia storia
Tu non sei sola
Ma non importa
Andiamo avanti
Perché quando guardo il cielo
E già è notte
C’e una bella luna piena
E vedo la tua stella
Che brilla forte
Accanto alla mia

Fernanda Mascarennhas

 
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Post N° 17

Post n°17 pubblicato il 22 Giugno 2007 da Fernanda75

 
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Post N° 16

Post n°16 pubblicato il 22 Giugno 2007 da Fernanda75

Ci sono gioni in cui deve piovere...

C’è una bella giornata
Ma piove dentro di me
Non trovo significati
Nei dizionari
Non trovo più l’amore
Che avevo in me
Non trovo le mie scarpe
E adesso cammino scalza
La luna è piena
Ma è vuoto il mio cuore
Non riesco a credere
Nel silenzio della mia mente
Non riesco a sognare
Non riesco a ricordarmi
Del mio ultimo poema
Le stelle brillano
Ma i miei occhi sono opachi
Non vedo cartoni animati
Non vedo più teatro
Non vedo chi sta al mio lato
Gli alberi stanno in piedi
Ma non riesco ad alzarmi
Gli uccellini cantano
Ma non riesco ad ascoltare
Gli angeli esistono
Ma non riesco a crederlo
Forse domani
Mi sveglio diversa
Forse domani
Piove...

Fernanda Mascarennhas

 
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Post N° 15

Post n°15 pubblicato il 22 Giugno 2007 da Fernanda75

Nuda

Adesso sono nuda

Nuda e senza te

Muro fisso

Occhi aperti

Mancanza di saliva

Il ventilatore fa un rumore strano

Ma non mi disturba

Nulla mi disturba

Non sento sonno

Solo un poco di sete

È già troppo tardi

E io continuo a stare sdraiata

Il tempo passa

Piano, ma passa

Credo che è il vuoto

Fernanda Mascarennhas

 
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Post N° 14

Post n°14 pubblicato il 22 Giugno 2007 da Fernanda75
Foto di Fernanda75

FUMO

Il vento che soffiava

Nella notte fuori

Ed io qui dentro

Con molto fumo

Appena ti baciavo

Ti baciavo...ti baciavo..ti baciavo

Corpi, musiche, pelli sudate

Ed io

Appena ti baciavo

Non vedevo l’ora che passasse

Sorso...sorso...sorso...

E molto fumo...

E noi due sempre in addio

Labbra e lingua

Appena si incontravano

E restava...restava...restava...

Ma un altro giorno è venuto

La festa è finita

Ognuno è andato via

Ed è stata appena una serata

Domando:

Dove stai?

Dove sto?

Fumo...fumo...fumo...

Fernanda Mascarennhas

 
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Miraggio

Post n°13 pubblicato il 26 Maggio 2007 da Fernanda75

Vedo quello che non esiste

E nel mio profondo desiderio

Vivo sogni inconcepibili

Cammino ad occhi chiusi

E amo chi non conosco

Mi lancio in precipizi

Ma non riesco ad arrivare al suolo

Mi perdo tra nuvole, penna e foglio

E ciò di cui ho bisogno

È di una pagina in bianco

Un cuore solitario

E labbra con sete di baci

Il mistero mi ha rubato il mio sonno

Ma ha dimenticato il mio sorriso e il mio respiro

Nei sabato sera

E nei bei giorni di sole

Sparisco come se fosse per sempre

E quando arriva l'inverno

Continua a fare caldo dentro me

Ho piccoli pensieri

E voglie che non riesco a realizzare

Ma un giorno mi sveglio

Con alcune risposte

Con un tatuaggio nell'anima

E con un giardino di soddisfazione

E quando trovarò

L'amore che non conosco

Farò sesso con le punte delle dita

E se un giorno

Al suolo atterrerò

Scusa…

Ma già non sono più capace

Fernanda Mascarennhas

immagineVedo

 
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Mio Brasile

Post n°11 pubblicato il 25 Aprile 2007 da Fernanda75
 
Tag: Brasile

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Post N° 8

Post n°8 pubblicato il 25 Aprile 2007 da Fernanda75
 

immagineCANDOMBLE

La religione affrobrasiliana

Candomblé è il nome dato in Brasile alla religione originatasi in questo paese dal sincretismo tra le culture e tradizioni proprie delle popolazioni provenienti dall'Africa Occidentale e deportate nel Nuovo Mondo durante il periodo schiavista.

  Tra i vari aspetti di queste culture, un ruolo importante spetta al culto agli Orixás (detti anche Santos,"santi"), divinitá assimilabili alle forze della natura come l'acqua, il vento, la vegetazione, il fuoco, i quali partecipano della vita dell'essere umano e lo accompagnano in ogni singolo momento della sua esistenza.

  A costo di grandi sacrifici, lottando contro le persecuzioni e i pregiudizi, gli africani e i loro discendenti hanno potuto conservare in terra brasiliana le proprie tradizioni, preservando fino al giorno d'oggi questa cultura che attualmente non è più appannaggio esclusivo della popolazione nera e conta infatti fedeli, studiosi e appassionati di ogni origine ed estrazione sociale, tanto in Brasile come in Europa.

  Le comunità di Candomblé, vere e proprie famiglie spirituali organizzate intorno alla figura del "capo famiglia", Mãe-de-santo o Pai-de-santo, "Madre o Padre-nel-Santo", hanno come obiettivo principale quello di mantenere e sviluppare l' axé: la forza sacra invisibile che permea ogni aspetto della nostra vita rendendone possibile l'esistenza.

  La filosofia di vita del Candomblé, i suoi codici, le prescrizioni, gli atti rituali, tutto l'insieme di questa tradizione millenaria tramandata oralmente di generazione in generazione grazie al potere della parola, ha quindi lo scopo di trasmettere e rafforzare questa energia rendendo così possibile la costante e armoniosa unione e comunicazione tra l'uomo e il divino.

  Il rapporto con il Sacro è fatto di reciprocità: attraverso l'azione rituale (canti, danze, cibi ecc...) l'uomo accresce l' axé del proprio Orixá, contribuendo attivamente allo sviluppo della propria energia, che si manifesta praticamente nella qualità della vita di ogni giorno.

  Possedere  axé significa, in generale, essere in armonia con il mondo, avere consapevolezza e rispetto per ciò che si è, il che consente di godere della pienezza della vita.

Il cultore di Candomblé percepisce e vive il profondo rapporto con l' Orixá in modo costante, minuto per minuto, ed è forse in ciò che principalmente risiede il fascino che questa cultura esercita su noi occidentali: il fatto che il sacro partecipi del nostro quotidiano, che non sia considerato qualcosa di trascendente, lontano e separato, ma una forza che interviene attivamente nella vita dell'uomo, conferendogli forza ed energia e aiutandolo concretamente nel conseguimento dei propri obiettivi

Attraverso il  jogo-de-búzios - lancio dei cauri (conchiglie consacrate a tale scopo), persone iniziate e appositamente preparate a questa pratica possono "leggere" quali energie attorniano la persona che si sottopone alla divinazione.

  Premettendo che ogni individuo, al momento della nascita, si "affida" ad una sorta di Angelo Custode, l'ORIXÁ, che guida ogni passo della sua vita, è proprio facendo ricorso alla divinazione che è possibile risalire al proprio Orixá di appartenenza, il che si traduce in pratica nella conoscenza degli archetipi del nostro temperamento e in una migliore comprensione di pregi e difetti della propria personalità, influenzata appunto dall'Orixá.

  Inoltre, conoscere le energie che attorniano la nostra vita ci permette di incrementarle, se di connotazione positiva, oppure di allontanarle o addirittura "sostituirle", se esse sono di connotazione negativa.

  Queste energie (Odú in lingua Yoruba, la lingua africana del Candomblé) sono infatti mutevoli e, a differenza dell'Orixá, sono "manipolabili" o "gestibili", naturalmente attraverso particolari interventi che solo persone preparate e qualificate sono in grado di effettuare.

  Scopo finale della divinazione è quindi quello di mantenere, ristabilire e/o trovare il giusto equilibrio tra la vita materiale e quella spirituale in una armonia che dia forza, benessere e gioia di vivere.

I candomblé sono caratterizzati dalla vivacità delle loro feste. Il suono dei tamburi che pervade l'albeggiare. Le danze e i ritmi cadenzati. Le evoluzioni al suono degli atabaques e degli agogôs. I movimenti e le piroette vertiginose dei ballerini, le esuberanti coreografie, esotiche nella loro combinazione di movimenti, suoni e colori.
Questo aspetto si impone a tal punto che siamo a volte portati a dimenticare il prosaico lavoro che costituisce la quotidianità dei culti afro-brasiliani.

   Agli occhi di persone abituate a forme più contenute di pietas sembrerà, sempre, poco credibile che si tratti, nella fattispecie, di manifestazioni liturgiche degne di tal nome.
Le critiche al riguardo sono antiche e si ripetono da molto tempo. I "tranquilli cittadini", la "gente perbene" hanno il sonno lieve e tendono, sempre, ad essere infastiditi da queste manifestazioni. Mal sopportano queste voci d'Africa, impertinenti promemoria di una eterogeneità che oltrepassa tutti i domini, fisici, intellettuali (culturali), affettivi, sociali e, soprattutto, religiosi (si legga morali). I più infastiditi mormorano.
A volte chiamano la polizia, oggi come ai tempi di Nina Rodrigues.

   La prospettiva malevola è il risultato di una visione di chi parla in terza persona. Chi va ai candomblé, invece, vede qualcos'altro.
Sarebbe sufficiente che chi critica assistesse a una di quelle grandi feste pubbliche che sono le saídas-de-iaô. Vedrebbe il povo-de-santo parlare di se stesso in prima persona. Assisterebbe a un evento umano paradigmatico. Forse non arriverebbe a comprendere pienamente i significati e le implicazioni di questa storia del candomblé, sul candomblé e per il candomblé, rappresentata di fronte a sé. Tuttavia, non potrebbe non avvertire la profonda impressione causata dalla ricercatezza e dallo splendore di questa liturgia. Potrà dimenticare i dettagli del rituale, ma saprà, da quel momento in poi, come si festeggia nel candomblé la nascita di un nuovo filho-de-santo. E, forse, avrà il desiderio di sapere cosa esattamente significa la cerimonia dell'orúko. Quando accadrà questo, sarà pronto ad intraprendere una etnografia.

 
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Post N° 6

Post n°6 pubblicato il 24 Aprile 2007 da Fernanda75

Anima in fuoco

Ti regalo la mia mente
Con tutta la mia immaginazione
Ho i brividi
Sul mio corpo
Quando ti penso
Ho l’anima
In fiamme
Quando ti sento
Ancora non sei reale
Ma è reale il mio piacere
E vero è il mio godimento
Ancora non ti conosco
Ma già lo so come sei…
Bella come una rosa rossa
Calda come il sole
Passionale come me
Ancora non ho
Il sapore del tuo bacio
Ma credo che sia
Dolce come miele
Morbido come cotone
Soave come la guancia di un bimbo
Ancora non ho sentito il tuo profumo
Ma ho il tuo odore
Sul mio naso
Sulle mie mani
Sulla mia pelle
E prego il destino
Che tu…un giorno…
Diventerai realtà

Fernanda Mascarennhas

 

 
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Post N° 5

Post n°5 pubblicato il 24 Aprile 2007 da Fernanda75
 
Tag: Notte
Foto di Fernanda75

Una notte diversa 

Una bella serata

Due corpi

Un solo ballo

Due bocche

Un solo bicchiere

Un tempo

Che trascorre veloce

Domani si lavora

Ma non mi importa

Tanti baci

In mezzo

Alle tante sigarette

Gusto di notte

Che non vivevo

Da molto tempo

Gusto di passione

Nelle vene

Di sangue caldo

Nel cuore

Di novità

Nella vita

Non mi ricordo

Il tuo nome

Ma non dimentico

La tua lingua

Non mi ricordo

Chi sei

Ma lo so

Che mi ha fatto bene

Fernanda Mascarennhas

 
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Post N° 4

Post n°4 pubblicato il 04 Marzo 2007 da Fernanda75
Foto di Fernanda75

IO
Sono del mondo... del mare... del Brasile... di Bahia... del Salvador... dell' Italia... del sole... della spiaggia... dell' Africa... della Spagna... degli anelli di saturno... 
 
  Sono dell' Egitto...della Grecia...del Portogallo...del Colosseo...di Parigi... del Mar Rosso...del deserto del Sahara... della foresta amazzonica...
delle cascate della Chapada Diamantina...
 
  Sono del desiderio...della voglia di viaggiare...della fiamma del camino... 
della musica...dell' acqua pura e limpida...del verde della pianta... 
 
  Sono dell' arte... della poesia... dell' amore... della passione... della vita...
dell' avventura...della sincerità...dell' onestà... 
 
  Sono del sogno...della speranza...del teatro...della luce...della famiglia...
dell' amicizia... della vittoria...della conquista...della bravura... 
 
   Sono una parola detta in silenzio...
una lacrima che nasce negli occhi e muore nelle labbra... 
un sorriso di un bimbo felice... 
una domanda senza risposta... 
  
Sono così,
E mi piace essere come sono...
Fernanda Mascarennhas

 
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Dolce bacio

Post n°3 pubblicato il 04 Marzo 2007 da Fernanda75
 
Tag: bacio
Foto di Fernanda75

Sulle mie labbra

È rimasto

Il gusto delle tue labbra

Ti vedo

Senza bisogno

Di chiudere gli occhi

Ti desidero

Senza mai

Avere fatto l’amore con te

La tua voce è stata

Un’opera

Per le mie orecchie

Sei sparita

Dalla mia vita

Lasciando vuoto

Il mio cuore

E pieni

I miei pensieri

Mi sento

Un treno fermo

In galleria

Un uccello

Con le ali rotte

Un giorno

Senza sole

Il tuo sorriso

Mi manca

E non posso fare niente

Fernanda Mascarennhas

 

 
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OXAGUIAN

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I figli di Oxaguiàn, invece, sono giovani guerrieri, e come tali combattivi, inquieti, imprudenti, ma possiedono una grande spiritualità e sono idealisti e sognatori. Difficilmente accettano la realtà per come è e cercano di cambiarla, sono duri giudici di se stessi, portati al sacrificio e all'autoflagellazione, sono ostinati, permalosi ed egocentrici. Desiderano l'autoaffermazione, il successo, la fama, sono attratti dal mondo e allo stesso tempo ne fuggono, amano il denaro e lo disprezzano, desiderano Dio e lo sfidano, cercano l'annullamento dell'ego ma sono presuntuosi, vivono l'inquietudine del giovane Siddharta e l'ansia di conquista e di conoscenza. Vogliono essere umili ma anche farsi notare, temono l'amore perché non sono disposti a rinunciare alla loro identità. Oxaguian esiste nello scienziato, nel ricercatore, nello studente. La sfida è l'eterna fuga da se stessi, la ricerca come pretesto per non incontrarsi, la paura di darsi, di offrirsi, di fidarsi di sé stessi e degli altri. La sensazione di non essere all'altezza, di non sentirsi mai pronti li può rendere discepoli a vita.

 

SAUDADESSSSS

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XANGO

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I figli del fiero dio del tuono, Xangò, sono di temperamento forte e orgoglioso, hanno innato il senso del comando e della responsabilità, sono affidabili e leali, non sopportano le ingiustizie e sanno comporre qualsiasi conflitto. Dall'altra parte possono cadere in violente manifestazioni di collera o utilizzare il loro senso del potere e della autorità per comportarsi da tiranni, per manipolare e coartare la volontà altrui, per realizzare senza scrupoli i propri obiettivi. Il profondo e costante sentimento di giustizia ed equità può scomparire di fronte all'attrazione esercitata dalle persone del sesso opposto, tramutandosi in sete di conquista ad ogni costo, in seduzione, manipolazione e tradimento dei più alti e nobili princìpi. Xangò è il potere in ogni sua manifestazione, è il cataclisma, il terremoto, il tuono, la tempesta, tutto ciò che atterrisce e spaventa, è Zeus che lancia i suoi strali e gioca con il destino dei mortali. Xangò è il potere politico, la competizione, il fine che giustifica i mezzi, il sentimento di superiorità, la volontà di essere il primo e il solo. D'altra parte è un potere interiore e solido di giustizia e comprensione, di pacatezza e condiscendenza, la saggezza di una grande anima che sa valutare equamente gli eventi della vita. In questo senso è la giustizia, non solo quella dei tribunali e delle leggi, ma nel senso di un ordine divino superiore di fronte a cui ogni giudizio deve essere necessariamente sospeso. Per questo i figli di Xangò sanno pazientemente aspettare il loro momento e riconoscono i segni del supremo nella loro vita.

 

IO

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IO AMO 2 FIGLI DI LOGUN

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I figli di Logùm Edè sono ingenui e fragili, portati per l'arte e per l'ozio, ambigui per natura, amano tutto ciò che è indefinito, sfumato, effimero, temono le decisioni drastiche e le scelte definitive, la passione e il coinvolgimento, perennemente indecisi tra ragione e sentimento, anche sessualmente non hanno un orientamento preciso. Alcuni dicono che Logùm Edè sia un Orixà metà maschio e metà femmina, in realtà la definizione più corretta è quella di una sorta di ermafrodito, una creatura priva di netta identità sessuale, tipica dell'età che precede la pubertà, in cui la pulsione verso l'uno o l'altro sesso viene vissuta in maniera indifferenziata, mancando una percezione adeguatamente strutturata della propria identità sessuale. I figli di questa divinità sono fortemente dipendenti dalle figure del padre e della madre, hanno difficoltà ad assumersi qualsiasi tipo di responsabilità, sono eterni prìncipi che aspirano al regno senza mai ottenerlo, sono solitamente efebici ed eleganti, raffinati ed eterei, vivono in un loro mondo un po' astratto dalla realtà quotidiana. Come i bambini sono capricciosi, incostanti, bugiardi, inaffidabili, egocentrici. Si prendono gioco di ogni cosa, ma si offendono per nulla, sono permalosi e ipersensibili, vendicativi e rancorosi, temono le punizioni e i giudizi.
Logùm Edè è la bellezza fisica, la delicatezza, la raffinatezza, l'ingenuità e la purezza, l'acqua fredda e cristallina dei ruscelli di montagna. Principe delle arti, ama la musica e la pittura, l'allegria e la spensieratezza. Logùm Edè è l'eterno fanciullo che vive dentro di noi, è il desiderio di novità e di gioco, è il fischiettare o il cantare quando siamo contenti, è l'assaporare il piacere di una festa o di una gita in compagnia, è tutto ciò che viviamo per la prima volta, quell'emozione particolare del primo sguardo, del primo incontro, del primo bacio, del primo amore…

 

MIO FIGLIO E DI LOGUN

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MIO BABALORIXA DI LOGUN

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ALBERT CAMUS

"La prima cosa che un scrittore deve imparare è la capacità di saper rendere ciò che ha sentito in ciò che vuol far sentire. Le prime volte gli riesce per caso. Ma dopo occorre che il talento si sostituisca al caso. C'e così una pare di fortuna nelle radici del genio"

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CHE BELLA, MIA SORELLA....

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Un'esperienza che ha la capacità di trasformare la vita concreta ma anche il mondo profondo, obbligando gli uomini ad interrogarsi sul senso vero della loro vita...E sono felice che nostra famiglia cresce...
Bevenuta
Flavia Mascarenhas...
...mia figlioccia...

 

BRASILE AFASCINANTI

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Il Brasile è il paese in cui si fondono tutte le razze del mondo. Forse è questo che rende il Brasile uno tra i paesi più belli e affascinanti. Chiunche visita il brasile si trova a proprio agio con la gente, col samba, con le città, con le "mulheres", con le discoteche, con i localli di musica, con il mare, con le churrascarias. E' normale immergersi nella vita notturna carioca, fermarsi tutto il giorno sulle spiagge, bere acqua di coco, caipirinha, chop, gustare abacaxi, camarao. Ma, attento!!!...quando risalirai sull'aereo, per il viaggio di ritorno, comincerà ad assalirti la "saudade".........."a saudade", altro che non è il mal di Brasile. Come il mal d'Africa, chi visita il Brasile generalmente, resta con la sua nostagia per tanto tempo. Sarà la musica, le donne, gli splendidi paesaggi, il mare, le spiagge.........resta il fatto che non lo dimentichi mai!!!!

 

2 ANNI FA

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