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Un blog creato da LaMenestrella il 05/06/2007

Gocce di rugiada

Zibaldone dei miei pensieri

 
 

CHI SONO?

Mi chiamo Valeria. Vivo a Pompei. Sono nata in un freddo giorno di dicembre del 1987. Ho pregi e difetti, come tutti. Sono romantica e sognatrice, allegra e ottimista, generosa e discreta. Ma anche lunatica e problematica, permalosa e impaziente, testarda e un po' pigra. Mi reputo un'esteta. A tratti snob. Una folle, se volete. Ho mille ambizioni seppure molte paure. Svariati interessi e grandi sogni nel cassetto. Non so perché ho scelto come nickname "Menestrella"... Forse perché i menestrelli mi hanno sempre affascinata. O forse perché mi sarebbe piaciuto essere come quei cantastorie medievali, quegli artisti girovaghi, liberi e bizzarri. O forse perché sono un po' come loro: alla perenne ricerca di un principe che mi ami e di una corte che mi accolga.

 

              

 

AMO

Leggere,scrivere,pensare,
parlare,viaggiare,
la musica,
la danza classica,
il teatro,
l'opera lirica,la fotografia,
la storia dell'arte,
il Palio di Siena,i tramonti sul mare,
i suoni e i profumi della montagna,
i versi degli animali in campagna,
i panorami,la solitudine,il vino,la birra,la pizza,il cibo,
le bolle di sapone,la psicologia,
i borghi medievali,
Siena,Roma,Ravello,la semplicità,la serenità,la gioia,
le forti emozioni,la cultura,l'eleganza,i profumi,la bigiotteria,
il rosa,i burattini,i gatti,
i film intelligenti,
le maschere veneziane,
il mio orsacchiotto di peluche,
i sorrisi,i bei ricordi,la mia famiglia.

 

ODIO

L'ipocrisia,la volgarità,la cattiveria,l'ignoranza,la superstizione,il caldo torrido,il raffreddore,le persone che non si lavano,le bugie,i tradimenti,la maleducazione,l'arroganza,il conformismo,i ficcanaso,i ladri,le persone senza progetti sogni ed ideali,chi fa del male agli esseri umani e agli animali,gli illusi,le persone con la puzza sotto il naso,il politically correct,il libertinaggio,gli esibizionisti,i perenni insoddisfatti.

 

            

 

 

 

IL PIÙ GRANDE SHOWMAN

Post n°70 pubblicato il 06 Dicembre 2011 da LaMenestrella

Un Fiorello strepitoso quello che per quattro lunedì consecutivi ci ha tenuto compagnia in prima serata su Rai Uno col varietà Il più grande spettacolo dopo il weekend.
Uno show alla vecchia maniera, di quelli che non si vedevano da anni sul piccolo schermo. Persino le coreografie, firmate da Daniel Ezralow (e scusate se è poco), hanno ricordato quelle dei tempi in cui si ballava sul serio in tv (oggi purtroppo i ballerini televisivi si limitano ad alzate di cosce, ammiccanti rotazioni di bacino e sbattimenti di capelli... povera danza moderna! ).

E cosa dire degli ospiti? Fiorello ha chiuso la porta in faccia alla mediocrità e l'ha aperta solo ai Very Important People. Finalmente, per una volta, una trasmissione in cui gli spettatori non si sono visti proporre sempre le solite facce, i soliti nomi di gente senza né arte né parte che da una sera a una mattina, senza impegno e sacrificio, si sono risvegliati divi, idolatrati da un pubblico cerebroleso. Dunque, niente amici e figliocci di Maria De Filippi, niente concorrenti di reality show, talent show, trash show. Niente tette e culi delle varie Belen di turno, niente creature sfaccendate nate dalla mente perversa di squallidi "dittatori mediatici". Insomma, niente immondizia. Fiorello ha ospitato i grandi nomi della musica italiana (da Giorgia a Elisa, da Antonacci a Jovanotti) e internazionale (da Tony Bennett ai Coldplay fino a Michael Bublé); grandi personaggi dello sport come Novak Djokovic ed eccellenze italiane come Roberto Benigni e Roberto Bolle (il mio Robertino! ). Persone meritevoli, che valgono qualcosa, che valgono molto, che per arrivare dove sono arrivati hanno fatto anni e anni di gavetta e il pubblico (quello intelligente, non quello cerebroleso) li ama proprio per questo.

E cosa dire dello stesso Fiorello? Mattatore unico di quattro gradevolissime serate. Ha superato se stesso, come sempre. Cantante, ballerino, presentatore, imitatore, comico, rumorista: lo showman per antonomasia. Una comicità pura, semplice, mai volgare, mai offensiva. Quel pizzico di satira che fa sorridere anche chi ne è il bersaglio e che non cela alcun interesse politico. Grande Fiorello! Un artista completo, un uomo semplicissimo al quale il successo non ha dato alla testa. Un ragazzo che si è fatto da solo, dal nulla, che è andato avanti solo grazie al suo straordinario talento. Un talento che l'ha aiutato a rialzarsi quando è caduto e che l'ha condotto fino in cima all'Olimpo dei personaggi italiani più amati. Lo apprezzo da quando, piccolissima, lo vedevo su Italia 1 andare in giro per le piazze d'Italia con il Karaoke, il codino e i cappotti dai colori sgargianti. Praticamente da una vita!

Cara Rai, è questa la televisione che voglio. Questa è la televisione che vogliono tredici milioni di italiani (il numero di spettatori che Fiorello ti ha fatto registrare con Il più grande spettacolo dopo il weekend). Ricordatelo per le scelte future.


 
 
 

A SPASSO NEL TEMPO

Post n°69 pubblicato il 21 Settembre 2011 da LaMenestrella

Immagino – o almeno spero – che tutti voi, come me, abbiate almeno una volta nella vita desiderato vivere in un’epoca passata, in un determinato periodo storico di cui subite il fascino. È una bella sensazione volare indietro nel tempo con la fantasia e proiettarsi nel contesto storico preferito, ma è nel contempo frustrante, perché si ha la consapevolezza che quei tempi sono ormai andati e non ritorneranno mai più, perciò, per quanto ci si sforzi con l’immaginazione, non si avrà mai la possibilità di viverli realmente e di capire cosa significa “starci dentro”.

Chissà poi perché ogni persona preferisce un’epoca alle altre... Sicuramente dipende dai gusti, dalle preferenze, dai modi di pensare, forse anche dal carattere. Di certo i motivi sono molteplici e diversi. Io poi, che un po’ credo alla teoria della reincarnazione, mi diverto a pensare che preferiamo determinate epoche perché sono quelle in cui siamo vissuti nelle nostre vite passate o, per meglio dire, sono quelle in cui siamo vissuti meglio.

Ma quali sono le epoche in cui io avrei voluto nascere? Quali sono i periodi storici in cui avrei voluto vivere? Vado a elencarli, indicando anche i luoghi in cui avrei preferito trovarmi a quei tempi. I motivi sono tanti e sotto certi aspetti indescrivibili, quindi non sto qui a cercare di spiegarli, anche perché sennò questo post diverrebbe interminabile! Dunque:

- Antica Roma. A Roma ovviamente!

- Basso Medioevo. Preferibilmente nelle zone centrali dell’attuale Italia, ma in generale ovunque, purché in Europa.

- Rinascimento. In Toscana. Firenze e dintorni. Absolutly!

- Ottocento (fino alla prima decade del Novecento). Questo è il secolo che sento più mio, quello che adoro più di tutti. Dove? Nella spensierata e mondana Parigi, patria dei café chantant, della Belle Époque, degli artisti romantici e maledetti, città-simbolo di quest’epoca magica. Ma anche nella tranquilla campagna inglese, o nella splendida San Pietroburgo degli zar, o in una delle grandi città della nostra bella Italia (Roma, Milano, Napoli).

- Anni Sessanta del Novecento. Negli Stati Uniti d’America, o forse in Inghilterra, o semplicemente in Italia (sono un po’ nazionalista?  ).

- Anni Ottanta del Novecento. Ovunque! (persino nei paesi dell’est europeo che si stavano liberando dal comunismo!). Gagliardi gli anni ’80, ruggenti e mitici! Io sono nata in quel periodo, però verso la fine (1987 per la precisione) perciò non posso dire di averli vissuti. Gli anni ’90 – gli  anni della mia infanzia e dei miei ricordi più belli – hanno seguito la scia lasciata dal decennio che li ha preceduti, ma so bene che non è stata la stessa cosa.

Una capatina l’avrei fatta anche nel Cinquecento e nel Seicento, negli anni Venti e Trenta del Novecento e in quelli Quaranta e Cinquanta (però, in quest’ultimo caso, avrei preferito fortemente negli Usa, che al tempo erano al top). Così come mi sarebbe piaciuto fare visita alla maestosa India dei maharaja, al selvaggio Far West, all’arida Andalusia dei gitani che mettevano a punto il flamenco... Mi fermo? Ok, mi fermo  . Ma non prima di aver specificato che nel Settecento e negli anni Settanta del Novecento non ci sarei voluta nascere neppure sottoforma di formica. Così come non sarei voluta vivere nell’era attuale, quella in cui sto vivendo, perché è priva di emozioni e sta irrimediabilmente conducendo il mondo allo sfascio.

E voi? In quale periodo storico avreste voluto vivere e dove? Sognate e volate con la fantasia (io, a dire il vero, lo faccio più con il futuro che con il presente, ma fa lo stesso) perché, credetemi, è l’esercizio mentale più gratificante che c’è!

 
 
 

RAZZISMO SUBDOLO

Post n°68 pubblicato il 25 Agosto 2011 da LaMenestrella

Accanto alle forme più note di discriminazione e razzismo che riguardano il colore della pelle, l’appartenenza etnica, i gusti sessuali, il credo religioso esiste una forma di razzismo subdolo che io definirei estetico e cronologico. Ho notato che si preferisce evitare di parlarne se non addirittura di definirlo razzismo. Eppure è quello che più di tutti caratterizza il nostro tempo e in particolare il mondo occidentale, sempre più diviso in caste e categorie e sempre più votato al culto dell’immagine. Ha effetti devastanti in quanto fomenta odio e produce frustrazioni e fallimenti. Colpisce in maniera particolare le donne ed è quello che si manifesta quando a un colloquio di lavoro si preferisce la donna bella a quella brutta (ma le selezioni non dovrebbero avvenire in base a quello che si sa e si sa fare? ) oppure quando a un concorso di bellezza una ragazza che non supera i 170 cm viene esclusa a priori (in teoria se sei bella da far invidia a una dea ma sei alta 1 m e 50 cm devi andare a farti fott… ehm, benedire).

Discorso simile viene fatto per le signore che superati gli anta si vedono costrette a lasciare il posto a quelle (avvenenti) che hanno la metà dei loro anni. E se per caso insistono per restare al passo, vengono obbligate a ricorrere alla chirurgia estetica, anche se non ne hanno bisogno perché magari sono invecchiate splendidamente. Ma sono invecchiate, appunto. Questo accade regolarmente nel mondo dello spettacolo ma, ho scoperto con orrore, anche in quello del giornalismo televisivo: avete notato che oggi i tg sono condotti tutti da donne sempre più giovani e attraenti? Le vecchie guardie sono quasi tutte scomparse e gli uomini, belli o brutti che siano, sono ormai una minoranza (in quest’ultimo caso parlerei di “razzismo di genere”). E tanti saluti all'esperienza e alla professionalità.

Si parla di razzismo cronologico anche quando tra i requisiti per accedere a una determinata professione è richiesta un'età inferiore ai trent'anni. Trent’anni cazzo! Che cosa sono trent’anni?! A quell’età si è ancora nel fiore della giovinezza, quella è l’età giusta per iniziare qualcosa di serio e importante, tantissime persone escono dall’università che hanno trent’anni compiuti!

Ma che cosa stiamo dicendo? Ma dove stiamo andando a finire?! E perché nessuno parla? Perché nessuno punto il dito contro questo tipo subdolo di discriminazione, neanche chi ne è stato vittima? Perché ci si affanna tanto a battersi contro problemi di entità minore, mentre di fronte a fenomeni come questi si preferisce nascondere la testa sotto la sabbia come gli stron… ehm, gli struzzi?

PS. Esiste anche il razzismo politico, ma quello è un altro discorso.

 
 
 

INCIPIT FIABESCO

Post n°67 pubblicato il 30 Luglio 2011 da LaMenestrella

C'era una volta, in tempi remoti - ed erano bei tempi, benché non fossero né i tuoi né i miei, quindi tanto tempo fa...

Così iniziano tante storie che raccontano di questo e dell'altro mondo, di un tempo del quale facevano parte il visibile e l'invisibile, l'udibile e l'inaudito, il pensabile e l'impensabile.

 
 
 

ADIEU, MONSIEUR PETIT

Post n°66 pubblicato il 12 Luglio 2011 da LaMenestrella

Domenica 10 luglio è morto a Ginevra, all’età di 87 anni, stroncato da un tumore fulminante, uno dei più grandi coreografi del XX secolo: Roland Petit. Il mio Roland. Il mio coreografo preferito. Colui che con le sue creazioni è riuscito a suscitare in me emozioni indicibili.

Vorrei che artisti così non morissero mai. E quando cala il sipario sulla loro vita, nonostante l’età avanzata (come nel caso di Petit), penso che sia sempre troppo presto.

Addio, Roland. Il tuo genio vivrà per sempre. Vivrà attraverso i tuoi balletti, indiscussi capolavori. Ci hai lasciato la tua immensa arte: un’eredità spirituale di inestimabile valore. Grazie maestro.

 
 
 

L'AMORE È... QUEL CHE È!

Post n°65 pubblicato il 30 Giugno 2011 da LaMenestrella

QUEL CHE È di Erich Fried

È
assurdo
dice la ragione
È quel che è
dice l’amore

È infelicità
dice il calcolo
Non è altro che dolore
dice la paura
È vano
dice il giudizio
È quel che è
dice l’amore

È ridicolo
dice l’orgoglio
È avventato
dice la prudenza
È impossibile
dice l’esperienza
È quel che è
dice l’amore.

 
 
 

RATZINGER E VALLANZASCA

Post n°64 pubblicato il 15 Giugno 2011 da LaMenestrella

Nel gennaio del 2008 Papa Benedetto XVI è invitato dal rettore dell’Università La Sapienza di Roma a intervenire all’inaugurazione dell’anno accademico 2007/2008. Apriti cielo! Un nutrito gruppo di studenti e docenti dell’ateneo si oppone definendo l’invito “sconcertante”, considerando Ratzinger “troppo reazionario per entrare nel tempio della conoscenza”. La feroce protesta (dalle vaste proporzioni mediatiche) porterà lo sgradito ospite ad annullare la visita.

Nell’aprile del 2010 Renato Vallanzasca – che, per la cronaca, ricordiamo essere uno spietato criminale degli anni ’70, reo d’aver commesso omicidi, rapine, sequestri ed evasioni, condannato poi a 4 ergastoli per 260 anni di reclusione – è invitato all’Istituto di Istruzione Superiore “B. Pinchetti” di Tirano, per testimoniare, dinanzi a un pubblico di giovanissimi, che "in Italia la certezza della pena esiste" essendone egli stesso la prova vivente. Tutto tace. Nessuno si oppone all'invito, non si alza una sola voce di dissenso, non si scatena una minima protesta.  La notizia a stento viene riportata dai telegiornali e quotidiani nazionali. Come se permettere a un delinquente pluriomicida, tra i più efferati del nostro secolo, di dare lezioni di vita e di spicciola giurisprudenza a degli adolescenti sia la cosa più normale di questo mondo.

Io concludo questo post con un canonico no comment. Ma inviterei chiunque lo leggesse alla riflessione, indipendentemente dai propri ideali e dal proprio credo religioso.
Che cosa è realmente sconcertante? Le risposte, a mio dire, sono molteplici.

 
 
 

LIZ HURLEY vs. MARILYN MONROE

Post n°63 pubblicato il 21 Maggio 2011 da LaMenestrella

Se fossi stata grassa come Marilyn Monroe mi sarei suicidata” è quanto dichiarato da Liz Hurley qualche anno fa. Ora, non intendo parlare dei piccoli, subdoli turbamenti  psicologici che quest’affermazione può aver provocato nell’animo di tante donne, ragazzine soprattutto, magari con qualche chiletto in più. E non intendo neppure soffermarmi sulla frase in sé, perché è talmente assurda e demenziale da non meritare il mio tempo e i miei commenti. Né tanto meno ho voglia di perdermi in discorsi sulla genuina e inarrivabile bellezza di ieri e su quella finta e insignificante di oggi. Dico solo questo: cara la mia Liz Hurley, ti ricordo che Marilyn Monroe è stata, è e sarà fino alla fine dei tempi un mito, un’icona di bellezza e sensualità. A cinquanta anni dalla sua morte è ancora il sogno erotico di migliaia di uomini in tutto il mondo. Tu invece sei solo una povera donna frustrata (lo dimostri attraverso dichiarazioni come questa sopra citata) e una modella - attricetta fallita. Hai poco più di quaranta anni e sei già caduta nell’oblio. Se qualcuno ancora rammenta il tuo nome, è solo perché hai avuto la fortuna di essere per anni la compagna di letto del buon vecchio Hugh Grant (che nel lontano 1995 ti ha pure tradita con una prostituta bagasciona e, secondo me, avrà avuto i suoi buoni motivi per farlo, poveraccio!). Perciò, prima di parlare, pensa (se sei in grado di farlo). Sempre che non spari boiate del genere soltanto per far parlare di te… (posso capire che hai bisogno di ricorrere a questi mezzucci per restare a galla). Ma, per cortesia, non nominare il nome di una dea come Marilyn invano. Non infangare la memoria dei divi divini. Anzi, tienili proprio fuori dai tuoi infimi modi di pensare, di dire e di fare.
E vaffanculo, stronza!



 
 
 

IL BENE E IL MALE

Post n°62 pubblicato il 06 Maggio 2011 da LaMenestrella

Il 1° maggio 2011, Giovanni Paolo II (Karol Wojtyla), un dei pontefici più amati della storia della Chiesa, viene proclamato Beato dal suo successore, Papa Benedetto XVI.



Nella notte tra l'1 e il 2 maggio 2011, Osama bin Laden, il leader di al-Qaida, lo sceicco saudita del terrore, il ricercato numero uno al mondo, viene ucciso in Pakistan dai Navy SEALs (seppur tra mille dubbi e perplessità...).



Ho trovato curiosa la coincidenza delle date.
Per un angelo che resta, un diavolo che se ne va.

 
 
 

IL MATRIMONIO DEL SECOLO... VISTO DA ME

Post n°61 pubblicato il 02 Maggio 2011 da LaMenestrella

Bastava prestare attenzione ai notiziari di sabato per scoprire che venerdì mattina il mondo si è fermato per un paio di orette. Per assistere al giudizio universale? No, per seguire le nozze di William e Kate. Dal nord al sud, dall’est all’ovest della Terra, tutti si sono sintonizzati sull’evento. Negli Stati Uniti si sono svegliati all’alba per seguire in diretta la cerimonia. Anche Obama si è piazzato davanti alla tv prima di recarsi negli stati colpiti dal tornado. Persino nei paesi devastati dai terremoti e dalle guerre, la gente è stata con il naso schiacciato contro lo schermo.  Strano ma vero.  Siamo tutti degli inguaribili sognatori o solo dei poveri imbecilli, vittime del sistema mediatico? Secondo me, entrambe le cose.  Ma ora non ho voglia di soffermarmi su questioni di carattere sociologico. Vado subito al dunque. Di seguito, riporto i commenti che ho espresso e i pensieri che ho fatto a caldo, mentre seguivo la diretta di quello che è stato definito il matrimonio del secolo. Li sparo così come li ricordo, senza seguire un ordine logico. Uno strappo all’etichetta (tanto per utilizzare un’espressione “regale”).

Londra è blindata e bardata a festa. Gli inglesi sono in delirio. Ma non gli pesa che di questi tempi debbano ancora mantenere questa famiglia reale? Boh! Contenti loro.
Lo sposo è in rosso... uhm, ‘nzomma. Può andare, ma non è il massimo. È molto più bella la divisa del suo best man, il fratello Henry, che però ha l’atteggiamento di uno che si è appena fatto una canna (ed è probabile che sia così, dati i suoi “vizietti”).  Henry, sei proprio una simpatica faccia di cazzo! 'Sti due hanno un portamento mediocre, poco elegante, per niente principesco. William è sciolto, allegro, ironico. Ha perso la timidezza di quand’era ragazzino. Ora ha l’aspetto di un uomo che si prepara a fare il re.

Uno sguardo agli invitati: ovviamente, tra le signore è sfida all’ultimo cappello, in nome del vero british style. Ce ne sono di tutti i tipi, dai più belli ai più bizzarri.
Victoria Beckham è la ridicolaggine fatta donna. Presentarsi a un matrimonio del genere in versione dark è da esibizionisti di prima categoria. Ma è di nuovo incinta?! Ah già, dimenticavo che la mamma degli idioti è sempre incinta. Victoria... VICTORIA!!! E pensare che eri la mia Spice preferita! Sei sempre stata una fanatica ma almeno prima eri bellissima. Ora sei diventata un cesso. David Beckham invece è tornato bello e in tight fa la sua porca figura.
Samantha Cameron è l’unica a non indossare il cappello. Un taglio alla tradizione o un’abile mossa per far parlare di sé? Boh, di certo non la si può criticare: è molto bella in quel tubino verde smeraldo. E quella stola arancione che regge in mano? Un tocco di classe.
Il look di Charlene Wittstock non mi convince. Non so... sembra una vecchia. Poi lei è insipida, è una fredda moscettona che si sforza di imitare Grace Kelly. Non mi fa né caldo, né freddo. Le scarpe però sono belle. Pure il cappello.
Trovo elegantissima invece Mathilde del Belgio. Delizioso il look di Letizia Ortiz, però quanto è secca lei! Dio mio, datele da mangiare!  Somiglia un po’ a Rania di Giordania. A proposito! Ma dov’è la mia odiosissima Rania?! Non è presente?  E perché?! Come ha potuto perdersi un evento così mondano? Oddio, quella adesso mi va in analisi!
Ammazza, che fisicaccio Victoria di Svezia! Merito del maritino personal trainer?  E che bel vestito! E che bel cappello! E che bel colore, rosa salmone! Per me è la migliore! Poi lei è simpaticissima, semplice e sempre sorridente.
Fantastico il tailleur color pervinca della regina Sofia di Spagna.

Passiamo ai parenti dello sposo: originale il soprabito della principessa Anna. Bello! Anche la figlia Zara non scherza, sofisticata in grigio e con stravagante cappellone nero. No comment invece sulle figlie di Andrea, Eugenia e Beatrice, pacchiane come sempre (Eugenia in particolare).
La regina Elisabetta, in total look giallo canarino, arriva in Rolls Royce con plaid appoggiato sulle gambe (perché? Sente freddo?). La stampa inglese per questo matrimonio ha scommesso su tutto, anche sul colore che avrebbe indossato la regina. E pare che la scommessa sia stata vinta. Mamma mia, 'sta regina è eterna! Sempre uguale! E cosa dire del marito, il principe Filippo? Novant’anni e non sentirli affatto. Sembra più giovane dei figli. Sempre sorridente (speriamo però che non si addormenti durante la cerimonia, come suo solito  ). Ma quale sarà il segreto della loro longevità? Semplice! Non fare un cazzo dalla mattina alla sera.
Carlo e Camilla. A me 'sti due stanno simpatici. Sono semplici, si fanno i fatti loro e si amano da una vita. Lasciamoli in pace. A mio nonno piaceva Camilla (nonnino, quanto mi mancano i tuoi commenti gossippari. Sai quante risate ci saremmo fatti guardando insieme questo evento in tv? Mi manchi. Ti voglio bene  ).

La mamma della sposa, Carole, somiglia a quella serpe di Carla Bruni. È stata descritta come una donna ambiziosissima. Pare abbia avuto un ruolo determinante nell’avvicinamento della figlia al principe William. In effetti, ha la faccia dell’arrampicatrice sociale.  La stampa inglese ha definito i Middleton “dei cafoni arricchiti”. Ma dico io: invece di offendere, perché non diciamo le cose come stanno? E cioè che rosichiamo tutti per il fatto che 'sti Middleton sono stati baciati dalla fortuna, prima negli affari, poi nei rapporti sociali. Ma che ci possiamo fare? La dea è bendata.  Forse però se si sbendasse sarebbe meglio, così eviterebbe di andare sempre nella stessa direzione...

La sposa è bellissima! Con i capelli sciolti. L’abito, di Sarah Burton, ricorda quello di Grace Kelly. Semplice ed elegante. Bella, bellissima Kate! È emozionatissima, si vede. Pure il padre lo è. William l’aspetta all’altare senza voltarsi, una scelta che, da donna, approvo, perché trovo imbarazzante lo sposo che ti guarda inebetito mentre avanzi verso di lui. Dolcissime le piccole damigelle (una di loro è la nipotina di Camilla).  Boccio invece la sorella di Kate, Pippa (un nome che è tutto un programma): lei è molto carina (somiglia tantissimo alla sorella), l’abito è bello ma… bianco? Tra tanti colori proprio il colore della sposa dovevi scegliere?! Stona questo pendant.

Qualcuno ha detto che l’interno dell’abbazia di Westminster sembra Hyde Park. In effetti... Che so sti alberi? Pare che l’idea sia stata di Kate. Naah, non mi piace!
Quando gli sposi dicono a turno “I will”, i sudditi all’esterno dell’abbazia scoppiano in un boato. Roba d’altri tempi. Devo ammettere che è un momento emozionante.
Da sottolineare il sorrisino beffardo di Kate mentre pronuncia “in ricchezza e in povertà”... Kate, questo è un passo falso!
Da notare Elton John (con il suo inseparabile compagno) che canta gli inni religiosi come un chierichetto diligente. C’è anche Ian Thorpe? Che diavolo ci fa lì?!
James Middleton, il fratello di Kate, che legge il Vangelo è una barzelletta.  Lui è una testa calda, peggio di Henry e ora gioca a fare il ragazzo serio. Più che leggere la parola di Dio, pare stia leggendo il discorso del presidente degli Stati Uniti. Però è figo. Non è bello ma… è interessante. E va bene, lo ammetto: ho fatto pensierini sconci su di lui mentre leggeva la Buona Novella. Sono una volgare peccatrice. Merito di bruciare tra le fiamme dell’inferno.

Un plauso ad Antonio Caprarica, storico corrispondente Rai da Londra, che ha curato la telecronaca con l’eleganza del professionista consumato. Lui, a differenza di altri suoi ridicoli colleghi, per l’occasione non ha fatto poesia o raccontato favole, ha semplicemente fatto informazione, con l’irriverenza e l’ironia del giornalista “inglesizzato”. Tra le sue espressioni migliori: “Kate, la Cenerentola milionaria”. Un grande!

Si è parlato di un royal wedding all'insegna dell'austerity... Macchè! Comunque sia, mi aspettavo qualche emozione in più da questo matrimonio. Sì sì. Ho visto di meglio (tipo le nozze reali svedesi e danesi).

Comunque, cari William e Kate, vi abbiamo seguito, vi abbiamo amato (e odiato), abbiamo sognato e ci siamo emozionati con voi. Ora che vi siete sposati però, vi chiediamo gentilmente di togliervi dai coglioni perché ce li avete rotti. Che strazio! Non se ne può più di sentir parlare di voi!  
VIA! DISINTEGRATEVI!

 
 
 

KATE MI HA RUBATO IL MARITO!

Post n°60 pubblicato il 28 Aprile 2011 da LaMenestrella

Avevo otto anni quando m’innamorai del principino William d’Inghilterra, dopo averlo visto in foto su una rivista. L’ho amato per anni. Avevo pianificato tutto: da grande avrei fatto le valigie e sarei partita alla volta di Londra con l’obiettivo di conquistare il cuore del futuro re inglese. Ed ero certa che ci sarei riuscita, davo per scontato il fatto che avrei sposato William e avrei regnato sulla Gran Bretagna . Quindi in teoria, dovrei esserci io domani mattina nell’abbazia di Westminster, al posto di Kate Middleton, a dire “I will” al primogenito di Carlo e Diana. In teoria però, perché in pratica ho smesso di amare William diversi anni fa. Diciamo da quando ho imparato a scindere razionalmente il sogno dalla realtà, in concomitanza con l’inizio dell’età adulta. Ma, sinceramente, anche da quando William ha cominciato progressivamente a imbruttire, fino a diventare un cesso emergente (neanche trent’anni e ha già la “piazza” in testa, unica vera eredità di famiglia, poveraccio!).
Ora però, mettiamo da parte i sogni infantili – che per l’occasione sono comprensibilmente riemersi dal mare della memoria – e fatemi dire la mia su questo royal wedding.  

Sorvolo sui gadget kitsch dedicati alla giovane coppia – dalle tazze da tè ai preservativi – che da mesi impazzano nel Regno Unito e su ogni sorta di diavoleria inventata per l’occasione. Sorvolo sull’imbarazzante e ridicolo film sulla loro storia d’amore andato in onda ieri sera su Rai Uno. Sorvolo sulla tirchieria della famiglia reale inglese che ha deciso di dividere le spese del matrimonio con la famiglia della sposa (l’anello di fidanzamento della mamma Diana riciclato da William poi, è il massimo!).  E sorvolo anche sulla psicosi che ha contagiato Tg e giornali (e non solo) che da settimane ci stanno rompendo l’anima con servizi su William e Kate, William e Kate, William e Kate... E BASTA!!!  Come se non avessero nient’altro di più importante e/o interessante da proporre.
Dico solo questo: sono una bella coppia, sono due bravi ragazzi (almeno all’apparenza) e sembrano sinceramente innamorati. Lui ha l’aspetto da citrullo (e credo che lo sia anche) ma di certo non è una testa calda come il fratello Henry o come tanti altri famosi nobili figli di papà. E perciò mi piace. Lei è bellissima, ha un fisico strepitoso e un volto elegante. Lo stile è impeccabile e questo la rende indubbiamente un’icona. Ha la faccia pulita, seria e sicura di sé, lo sguardo è furbo e intelligente. Mi piace molto. Mi auguro che in futuro non si farà prendere dal protagonismo mediatico celato dietro la scusa della beneficenza, come a suo tempo fece la sua defunta suocera Lady Diana, divenendo ipocrita e insopportabilmente mondana.
Insomma, per me i due ragazzi sono ok.

Chiedo solo un favore ai mass media e all’opinione pubblica: smettetela di parlare di questa storia come di una favola e di definire Kate Middleton una “novella Cenerentola”. La signorina Kate Middleton è figlia di genitori arcimilionari, ha frequentato le scuole più prestigiose d’Inghilterra (ecco perché ha conosciuto il principe William, altrimenti è col cavolo che se lo sposava) e tanti saluti ai bisnonni minatori. Quindi, per cortesia, smettetela di dire cazzate e siate realisti. La favola casomai sarà quella del principe Haakon di Norvegia che ha sposato la cameriera e ragazza madre Mette Marit, o quella del principe Felipe di Spagna che ha sposato la giornalista divorziata Letizia Ortiz, o ancora quella della principessa Victoria di Svezia che ha sposato il suo timido personal trainer Daniel Westling, “Cenerentolo” per antonomasia (ed è da sottolineare che tutti e tre questi che ho nominato sono eredi al trono, quindi futuri re e regine. E scusate se è poco!). Altro che William e Kate! La loro storia è roba da ricchi. Tutto nella norma quindi, niente di speciale. Perciò rilassatevi.
Sognare è lecito (ed è bello), ma dire le cose come stanno, è obbligatorio.

 
 
 

ROMA VISTA DA RILKE

Post n°59 pubblicato il 08 Aprile 2011 da LaMenestrella

"Acque infinitamente piene di vita scorrono sugli antichi acquedotti dentro la grande città e danzano nelle molte piazze su bianche conche di pietra e dilagano in ampie, spaziose vasche e mormorano il giorno e innalzano il loro canto alla notte, che qui è grande e stellata e con venti di velluto. E ci sono giardini, memorabili viali e scalinate, scalinate concepite da Michelangelo, scalinate costruite a immagine di cascate d’acqua, che ampie e declivi generano gradino da gradino come onda da onda. Forti di tali impressioni ci si raccoglie, si ritorna in sé dalla pretenziosa varietà che qui chiacchiera e parla (e quanto è loquace!), e si impara lentamente a riconoscere le pochissime cose in cui permane l’eterno che si può amare, e la solitudine a cui si può sommessamente avere parte."
Rainer Maria Rilke, Lettere a un giovane poeta

 
 
 

BUON COMPLEANNO, ITALIA!

Post n°58 pubblicato il 17 Marzo 2011 da LaMenestrella

"Un paese che ignora il proprio ieri, di cui non sa assolutamente nulla e non si cura di sapere nulla, non può avere un domani."
Indro Montanelli

 
 
 

IL SESSO SECONDO ANAÏS

Post n°57 pubblicato il 18 Febbraio 2011 da LaMenestrella

"Il sesso deve essere innaffiato di lacrime, di risate, di parole, di promesse, di scenate, di gelosia, di tutte le spezie della paura, di viaggi all'estero, di facce nuove, di romanzi, di racconti, di sogni, di fantasia, di musica, di danza, di oppio, di vino."
Anaïs Nin

 
 
 

LA CARFAGNATA

Post n°56 pubblicato il 26 Gennaio 2011 da LaMenestrella

È notizia del giorno che il Ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna abbia dichiarato guerra alle pubblicità che offendono la donna utilizzandone l’immagine in maniera distorta e volgare. Una decisione giustissima quella presa dal Ministro, che io appoggio appieno. Però mi chiedo: con che faccia tosta propone quest’iniziativa, proprio lei che in tempi non sospetti si è fatta fotografare semi ignuda a cavallo di un somaro, con il piede in mano ad un vecchio rozzo bavoso, mentre si ciuccia un limone (stile maiala d’esposizione alla sagra della porchetta)?

Onorevole Carfagna, mi consenta: non sarebbe più dignitoso per lei chiudere quella bocca rubata alla pornografia e togliersi definitivamente dai coglioni, così da lasciare la poltrona a una persona leggermente più seria di lei? Gli italiani le sarebbero grati, mi creda.

 
 
 

LA MERDATA

Post n°55 pubblicato il 23 Gennaio 2011 da LaMenestrella

Ieri sfogliavo Il Libraio, rivista che tiene informati sulle ultime novità editoriali, quando la mia attenzione si è focalizzata su una pagina che pubblicizzava il libro di Benedetta  Parodi Cotto e Mangiato.
Premetto che la sorellina raccomandata di Cristina Parodi mi sta sui coglioni tanto quanto la sorella: entrambe pseudo giornaliste che conducono pseudo telegiornali (quelli che vanno in onda sulle reti Mediaset, per intenderci) ed entrambi insipide, finte e fastidiose alla vista come un dito nel naso. Sono, quindi, partita già prevenuta. Ma a farmi saltare i nervi sono stati i paroloni utilizzati per pubblicizzare quest’anonima raccolta di ricette banali e scontate della Parodi jr. :

“Cotto e mangiato: il caso editoriale dell’anno Eh?!  Il caso editoriale?  Ma di che ca...so parli?!
Il libro che ha offerto a tutti la possibilità di cucinare piatti squisiti, sani, veloci e molto facili da realizzare” Addirittura?! E chi l’ha scritto? Il Carnacina?
Il libro di cucina che in un anno ha venduto di più nella storia dell’editoria italiana: 1.000.000 di copie, 15 ristampe in nove mesi. Un successo senza precedenti ... MA VA’ A CAGARE VA’!!!

Ma fatemi il piacere! Ma io non metto in dubbio il successo ottenuto da questo ricettario, non dubito della veridicità dei dati registrati (un milione di copie vendute, quindici ristampe ecc…), ma comunque sia non si possono leggere frasi del genere per un libro insignificante. Troppo pompate, troppo esagerate. Se permettete reputo che questa suoni anche un po’ come un’offesa ai grandi talenti letterari che hanno scritto opere che sono diventate veramente dei casi editoriali.
Voglio sperare che l’autore di questa pubblicità sia un parente o un amico di Benedetta Parodi perché altrimenti non saprei più cosa pensare.
Abbiate pietà! Non se ne può più di sentire e leggere merdate del genere tutti i giorni!

 
 
 

LA PAURA E L'AMORE

Post n°54 pubblicato il 11 Gennaio 2011 da LaMenestrella

"La paura è l’energia che costringe, rinchiude, trattiene, trasforma, nasconde, accaparra, danneggia.
L’amore è l’energia che espande, apre, esprime, sopporta, rivela, condivide, risana.
La paura avvolge i vostri corpi con gli abiti, l’amore ci consente di starcene nudi. La paura si avvinghia e si aggrappa a tutto quello che abbiamo, l’amore distribuisce tutto quanto possediamo. La paura tiene costretti, l’amore tiene stretti. La paura afferra, l’amore lascia liberi. La paura affligge, l’amore consola. La paura guasta, l’amore migliora.
Ogni pensiero umano, ogni parola e ogni azione si fondano sull’uno o sull’altro di questi sentimenti. Non avete scelta a tale proposito, poiché non esiste nient’altro tra cui scegliere. Ma avete la possibilità di decidere a quale dei due rivolgervi."
Neale Donald Walsch, Conversazioni con Dio

 
 
 

LE COLPE DEI PADRI RICADONO SUI FIGLI

Post n°53 pubblicato il 23 Dicembre 2010 da LaMenestrella

Che goduria sentire i vecchi sessantottini dire: "volevamo cambiare il mondo! Ora ci siamo resi conto che era meglio se lo lasciavamo com'era".
Ve ne siete accorti troppo tardi, STRONZI!!!

 
 
 

MENTI GENIALI!

Post n°52 pubblicato il 29 Novembre 2010 da LaMenestrella

 
 
 

PICCOLO SFOGO

Post n°51 pubblicato il 27 Novembre 2010 da LaMenestrella

Paullina Simons, che tu sia maledetta per le lacrime che mi stai facendo versare! Che tu sia benedetta per le emozioni che mi stai facendo provare!

 
 
 
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"Qual' eminenza di mente fu quella di colui che s' immaginò di trovar modo di comunicare i suoi più reconditi pensieri con i vari accozzamenti di venti caratteruzzi sopra una carta."
GALILEO GALILEI

 

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