Creato da La_Guardiana il 08/09/2007

Beth's World

Tutta l’esistenza è cogliere l’attimo che fugge, che non vuol dire inseguire chi non esiste. In quei giorni sabbatici francamente mi convinsi di aver addomesticato le briglie della mia storia, invece stavo solo facendo una pausa, per paura di crescere, perché, alla fine, mi sembrò, così chiaro tutto. Nella vita si può fuggire da un sacco di cose o affrontarle con coraggio.

 

 

Passando di qui

Post n°285 pubblicato il 21 Marzo 2010 da La_Guardiana

Quanto tempo è passato da quando non sosto più tra queste pagine! Non ho cancellato o cambiato blog, ho solo preso altre strade... del resto modi per parlare e dire cose ormai ce ne sono tanti...

solo un saluto! Alla fine forse solo la voglia non c'è più di condividere pensieri di vita virtuale! Meglio il reale con tutti i suoi difetti!!!

 

kisses :)

 
 
 

Un anno insieme a te...

Post n°284 pubblicato il 02 Ottobre 2009 da La_Guardiana


Oggi tagliamo il traguardo... tanto poi la separazione è durata talmente poco che...
TI ricordi quel film? Forse no perchè tu ne guardi pochi e in te non hanno lo stesso significato che hanno per me...
Mi piace il finale di quel film...
La panchina.
Il mio sogno, come ti ho detto l'altro giorno, è di poter guardare il tramonto dalla nostra collina, su quella panchina. Ascoltare il rumore della vita. Magari mentre fai i tuoi soliti capricci che nella tua assenza erano melodie...
Nonostante tutto penso che l'amore che ci sostiene sia una colla bellissima, quella che fa credere. Io non aspetto più, faccio dei sogni, delle fantasie. Prima o poi incideremo i nostri nomi su quella panchina...
Vitamina&VivinC...

Buon Anniversario, Vitamina

io non ho una casa perchè sta dentro di te.
Tra poco sei qui...
tra poco...
troppo per quello che dobbiamo ancora condividere...

 
 
 

...

Post n°283 pubblicato il 20 Luglio 2009 da La_Guardiana

 
 
 

dipendenzadapubblico

Post n°282 pubblicato il 01 Luglio 2009 da La_Guardiana

Oggi riflettevo su una cosa... Tutti scrivono, suonano, fanno foto, si sentono artisti e onestamente lo fanno spesso senza professionalità e con un piccolo pubblico di amici che li applaude. ma certo hanno un piccolo pubblico. perchè al giorno d'oggi il pubblico è fondamentale, per questo poi la maggior parte delle cose che si leggono, si ascoltano e si guardano è immondizia inenarrabile. Tutti si sentono speciali, tutti devono dimostrare di fare cose fighe, perchè poi di veramente figo nella propria vita hanno poco. Persone che non muovono il culo dal proprio ombelico da una vita si spacciano per viaggiatori, viaggiatori dell'anima. Ma a che vale tutto questo? La nostra anima si è forse così formattata al piacere agli altri che non ci interessa più di ESSERCI, essere nel nostro vissuto quotidiano. Noi insegnanti, prof., siamo una strana categoria. Sempre a dire che siamo mal pagati e sfigati, quando poi il nostro è un mestiere bellissimo, una professione, ed è tale perchè ogni giorno cambia. Ma certo comparire su un giornale, essere una firma importante suona meglio sulla bocca di tutti. Non nascondo che spesso sono anche i familiari a riempirsi la bocca con il sudore del coniuge raccomandato; è il caso di una mia cugina che da quando ha sposato un sicuro giornalista RAI non ci sta più nella pelle, perchè poi pare che i giornalisti siano protetti e coccolati come i parlamentari. Almeno, alcuni di loro. Quelli che la raccomandazione ce l'hanno. Ma quanti in fondo ci credono, scrivono facendo errori di ortografia, perchè la parola emozione è diventato il passpartout per darci diritto a dire e inchiostrare tutto ciò che possiamo? E poi scrivono un emozione senza apostrofo, perchè non conoscono la regola ortografica e grammaticale, che sono due cose ben distinte. Ora è vero che io ce l'ho come deformazione professionale, ma perchè al mondo non esiste un po' di decenza? La letteratura, come il canto, la musica non sono per tutti. Richiedono applicazione, studio, voglia. Richiedono cultura. Io non credo ad uno scrittore che nella sua vita abbia solo letto romanzi molto contemporanei, come un seppur apprezzabile Baricco, senza aver mai letto un classico, senza mai aver amato i Promessi Sposi, che sono così lontani dalla palla che ci raccontavano a scuola. Insomma, Baricco è uno scrittore che ha alle spalle un bagaglio di classici, letture, ha anche i suoi sogni che poi sono stati realizzati, e certo non sarà mai Omero. Oramai Omero chi lo legge più... eppure nei suoi poemi, nei suoi esametri, secondo me c'è l'universalità del pensiero e credere di poter scrivere qualcosa che gli si avvicini mai è sciocco. Ma appunto noi abbiamo bisogno di pubblico, di emozioni, di raccontarla la nostra vita piuttosto che viverla, di viverla nello specchio di quello che vediamo dentro una scatola col digitale terrestre per rendere l'immagine più nitida. Ma siamo davvero convinti che questa sia la vita, sia la realtà? Ora che siamo tutti connessi, siamo ancora così connessi, o siamo solo tanto soli, così soli da voler radunare il nostro pubblico di fedelissimi per rincuorarci? Quando inventeremo qualcosa di nuovo per sentirci noi come un cartone del latte scaduto? Tutto passa, tutto si consuma troppo in fretta, restiamo poi a sera a fare i conti con noi stessi e dopo una giornata passata a mostrarci in pubblico, a comunicare senza dirci niente, ad apparire, prendiamo la nostra moleskine e continuiamo ad inventarci la nostra vita come vorremmo che fosse non come realmente è.
E produciamo solo cose inutili, utili forse solo al nostro ego e ad un pubblico che vuole raccontare di avere vissuto quel momento, di esserci stato, di aver condiviso. Quando poi siamo tutti così tristementi soli, fino a quando il nostro pubblico diventa più importante della nostra vita.

E morendo da sola, mi verranno a prendere perchè si sentirà la puzza per le scale di un condominio anonimo e nessuno riuscirà mai ad accedere al mio pc pieno di password. E nessuno saprà che anche io scrivevo cose inutili che non ho mai pensato valesse la pena di pubblicare [e nessuno ha mai avuto tale desiderio tra l'altro!], anche perchè il mio poeta preferito ha smesso di scrivere quando è diventato un essere felice e amato. Io allora l'avevo chiamato uomo di cartone, ora capisco perchè l'ha fatto, non aveva più bisogno del suo pubblico, ora che aveva una persona d'amare. Se oggi è tornato a scrivere non lo so. Non è più pervenuto in ogni mia connessione possibile tra terra e cielo.

 
 
 

random mp3

Post n°281 pubblicato il 17 Giugno 2009 da La_Guardiana

Accolgo l'invito di Iz e mando a random il mio Mp3...

Gino e l’alfetta: Daniele Silvestri. 2007. mi ricorda senza alcun dubbio Rox, ma anche una passeggiata a Ferrara con Marta, perché il disco era uscito da poco e sfottevamo Maria. Ma decisamente con Rox ci siamo pariate troppo su sta canzone, a London et oltre!

 

Luci a San Siro: questa è una di quelle canzoni che mi fa sempre piangere un po’, perché io sono milanista, perché amo vecchioni e perché quando dice fa freddo, schifo e non ne posso più mi scende il gocciolone e penso che la giovinezza se n’è andata. Mi ricorda cmq gli anni novanta quando ho imparato a suonarla al piano. Male.

 

E adesso la pubblicità. 1985. Mi ricorda i miei cugini riusciti, i concerti di Claudio, l’amicizia con mia sorella, quando eravamo amiche, mi ricorda gli anni dell’adolescenza, scanditi da questa musica, dalle parole del sempiterno Claudio. Mi ricorda i miei inverni da liceale in contemplazione.

 

Sei ottavi. Rino Gaetano. Estate 2008. Questa mi ricorda un piccolo flirt avuto l’estate scorsa, perché a questa persona piaceva Rino Gaetano e avevo imparato a suonarla con la chitarra e la ascoltavo a manetta, sperando di diventare bona come Laura Chiatti!

 

Una storia d’amore. Lorenzo. 2006. Questa canzone mi ricorda una storia d’amore, di cui l’amore era parte senza essere la materia essenziale. Mi ricorda che bisogna ridere di gusto, quando si esce da un locale giusto. Mi ricorda una notte in un albergo. Mi ricorda un vecchio amore.

 

Mentimi La Crus. Primvera 2008. Mi ricorda il percorso di guarigione del mio cuore a pezzi.

 

Baustelle. L’aeroplano 2008. Mi ricordano l’estate scorsa e la crucca, non so perché, forse perché ho sempre immaginato che scopasse in una Wolkswagen… in generale i Baustelle mi ricordano un periodo di scelte e consapevolezze nuove. Cmq decisamente c’è un ricordo crucco.

 

Dreams Cranberries 1995. Mi ricordano il liceo, Dawson’s creek, e il mitico concerto del 2000. Dolores O’ Riordan ha rappresentato per me un’icona per un sacco di tempo, io la adoravo, e questa canzone mi fa venire voglia di sognare.

 

Fotografie … non riesco a mettere una data a questa che è la canzone di Claudio che forse amo di più. Da piccola mi faceva sognare il principe azzurro e un cielo matto di marzo, un incontro al centro poggiata sui ginocchi ed un vento di capelli sui miei occhi. Al liceo mi auguravo che ci fosse la prima F tra quelle foto, poi Fabius l'archeologo, infine Veleno e poi la quarta F è stata quella di Fuck… ora mi ricorda qualcosa che mi ha fatto male, perché non mi amava, ma amava altre fotografie e profili. Gli occhi tuoi per sempre nei miei occhi. Cmq mi ricorda anche la mia città e sti grancazzi tra tante canzoni doveva proprio uscire questa???? :D

 

Raso Mina 2008. Mi ricorda le notti di giugno dell’anno scorso, mi ricorda una cura, nuova, e oggi mi ricorda la storia d’amore che sto vivendo perché se non ci fosse stata quella canzone, non ci sarebbe stata questa storia. Quindi grazie alle notti di giugno, a raso e a Mina e … certo che il mio mp3 è freudiano holy fuck!

 

 
 
 
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X TE...IL CIELO HA UNA PORTA SOLA


 

IL MIO SOGNO SEI TU...

Chiudi gli occhi e seguimi!
voglio mostrarti notti infinite
paesaggi incantati, stelle sconosciute
e farti dimenticare per sempre
i timori del risveglio.
non c'è niente che possa svanire con l'alba
e non mi cercare lontano.
questo mondo è già dentro di te
sorridigli!

Grazie Amore...

 

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VELLUTO DI CUORE MI VEDE COSÌ

Onda e flusso del mare turchino, musica di intense emozioni, voce famigliare, naufraga e viaggiatrice delle acque interiori, briciola fragile e pane caldo, filo di preziosi minerali e perle da custodire nello scrigno, suono libero e sincero, cuore sensibile ed amica che non scorda, anima etnica ed eclettica, salsedine e sabbia di caldi sentimenti e sensazioni...

 

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"...forse sono i nostri errori a determinare il nostro destino. Senza quelli che senso avrebbe la nostra vita... Probabilmente se non cambiassimo mai strada non potremmo innamorarci, avere un figlio, essere cio' che siamo....del resto le stagioni cambiano, e così pure le città. La gente entra nella tua vita e poi ne esce, ma è confortante sapere che coloro che ami rimangono per sempre impressi nel tuo cuore."

 

L'UNICA REGINA!!!

 

LA GUARDIANA

Quando io svegliandomi al mattino entravi
nella costituzione dei pensieri
che in fraseggio infinito compitavano
gli enigmi da risolvere, i sacrifici e i doni
che avrei deposto sulla soglia stretta
del tuo così diversamente ingombro
mattino di fretta e di faccende, da cui
usciva, senza che mai davvero io
la vedessi, quel solito rumore
di porta che si chiude, disperando
di me ostinata artefice di deluse chiavi,
cercavo la mia perduta grazia, quell'infanzia
che in armonia cedevole ascoltava.
Ero colpevole. Di non saper raggiungere
per troppa mira la chiusa morbidezza
del tuo cuore: passando per la mente,
sì, con le parole, le valorose mie nobili
scudiere, cui avevo sempre dato
immenso credito - che a loro era passata
la gloria delle chiavi. E adesso che cos'erano
se non le vuote prove di un avvocato
che voglia impratichirsi del mestiere?
Un'impotente e macchinosa avvocatura
per rendermi ai tuoi occhi, e ai miei,
meno colpevole. Di non saper trovare
la porta che non c'era, quella sognata porta
che ti chiudeva centuplicata in bene,
che anche tu, guardiana stanca, sapevi
che non c'era, ma che anche tu sognavi
sperando che le chiavi, la faticosa
virtù delle mie chiavi facesse esistere
quello che non c'era, che se io avessi inventato
il suono giusto, il giusto combinarsi
di parole, fossi riuscita nella
descrizione, saremmo entrate in due
in quell'invenzione. Per poi scoprire
che il piacere non ha porte e che
se mai l'avesse stanno aperte, che
potevamo allora rimanere fuori
sfornite e arrese tutte e due alla pari
giocando io alla porta tu alle chiavi.

(P. Cavalli)

 

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