Creato da RoHarLu il 01/01/2012
L'Infinito Gioco di Ciò che Sempre È [Vita].
 

 

In attesa del risveglio.-

Post n°451 pubblicato il 23 Febbraio 2024 da RoHarLu

Sembra che Krishna una volta, per curare la mente di un devoto affetta da grande afflizione, abbia consegnato a quest’ultimo un biglietto, che egli avrebbe dovuto consultare regolarmente, sia che attraversasse tempi di grande felicità, sia che si trovasse in fasi di grande tristezza e prostrazione.

Lo scritto nel biglietto, recitava semplicemente: “Tutto questo passerà”.

In effetti, nulla dura o permane. Che sia bene o male, pace o disarmonia, gioia o disperazione.

E, seppure niente mai sarà veramente distrutto, ogni cosa, di qualsiasi genere o sorta, in un momento o in un altro, cambierà forma, e sostanza e direzione, in una manifestazione cosmica che, se la si dovesse conoscere nella sua interezza, non si avrebbe secondo al quale parteciparne le fattezze.

Dicono che la terra sia una prigione, e per la gran parte dei rispetti lo è. Dicono anche che sia una scuola, e per altre ragioni sarà vero. Ma dell’esperienza terrena si può parlare anche come un corso estremo di sopravvivenza, o di un videogioco a tanti livelli, ciascuno più raccapricciante a tratti, di altri.

Qualsiasi cosa sia, in realtà è difficile quando vi si è dentro comprenderne esattamente la natura e le motivazioni in base alle quali abbiamo a suo tempo accettato di fare questa esperienza.

Il problema si pone poco quando le cose sembrano andare un po' per il verso giusto, seppure un qualche grado di sofferenza e di inquietudine siano sempre presenti.

Tuttavia, molto spesso, le varie realtà apparentemente vissute, sono soliti raggiungere gradi di provocazione talmente elevati da mettere a dura prova la pazienza se non di chiunque, sicuramente di tanti.

Perché se è vero come almeno si dice, che tutto sia un’illusione, così come lo è l’intero Jagat – è anche vero che, come ripeteva Yudhisthira  nel Mahabharata, la “sofferenza è comunque vera”.

Così, non è raro pensare, in una sorta di ambigua alternanza, che incarnarci qui non sia stata forse la più brillante delle nostre idee. Con la logica risoluzione che magari, avendo la giusta consapevolezza, più un pizzico di fortuna, tenderemo ad evitare ulteriormente di farlo, comunque non sulle basi finora esposte, considerato peraltro che, come ci farebbero pervenire alcune fonti che per molti conservano un alto grado di attendibilità, potrebbero essere diverse le modalità per il tramite delle quali ci si può assicurare una esperienza del genere o anche migliore, se siamo amanti del rischio e dell’avventura, senza i disagi e le tribolazioni che in questo momento questo piano riserva.

E non so se questo dipenda dal fatto che ci siano così tanti ingenui ciabattoni a fare da contorno alle nostre peripezie, o che ci siano miriadi di esseri, che sono poi una cospicua maggioranza - che altro non risultino presentarsi che come espressione algoritmica del sistema.

In verità, dovremmo forse ben comprendere prima, i vari gradi di funzionamento di questa realtà. Cosa non affatto semplice, attese le varie stratificazioni nei quali essa tende a svilupparsi, confondersi, e avvolgersi continuamente, in modo naturale e artificiale anche.  

Importante è comunque che, nella nostra infinita vita, qualsiasi cosa possa significare questo esperimento, non potrà alla fine, che rappresentare un veloce, puro e innocuo battito di ciglia.

Laddove, con piena consapevolezza ed intenzione, e questo possiamo sentirlo dalle parti più profonde del nostro essere, ciò che veramente siamo, la nostra provenienza ed essenza, sarà sempre in grado di rendere il risveglio la cosa più stupefacente che possa esistere.. Namasté.. Marius L.  

 

 
 
 

In Onore e Memoria di Bhagavan Baba

Post n°450 pubblicato il 23 Novembre 2023 da RoHarLu

 

Vāsudevaḥ sarvam idam.. Tutto è Vasudeva. Tutto è Dio, ammesso che per Dio intendiamo – ma su questo dovremmo metterci in qualche modo d’accordo - ciò che è la fonte di ogni cosa, la Sorgente e il Tutto ciò che È.

È anche vero però, che, se è questa la realtà, allora perché Dio? Se tutto è Lui, cosa potrebbe esistere di altro?

E perché creare gerarchie, come a dire che qualcuno possa essere considerato più dio di un altro?

Eppure, nelle vite di ognuno c’è sempre qualcosa, qualcuno, o magari una semplice idea, che possiede un valore così curiosamente particolare da potere essere assurta a emblema di almeno una qualche nostra esistenza.

Sai Baba ha sempre detto che non vi è alcuna differenza tra lui e noi, e con tutto il resto anche. E non dava l’impressione di dirlo quasi ad invitare gli altri a non crederci, come può accadere con le frasi ad effetto.

Tuttavia  i residenti di questo spazio siamo un po' fatti così. Accade un po' come quel seguace di Shiva che ripeteva sempre “Śivo'ham”, “Io Sono Siva”, ma quando qualcuno gli fece notare che allora era anche Parvati, reagì quasi da invasato asserendo che mai e poi mai lui avrebbe potuto paragonarsi alla Dea.

Insomma, siamo tanto solenni nelle affermazioni, quanto duri e indolenti nel conferire a queste un seguito tangibilmente esperienziale.

Così, in qualche modo il maestro fallisce, costituendo una semplice e ulteriore immagine nel pantheon delle figure da adorare nel corso di una qualche avventura in questa fantomatica illusione.

Per quel che mi concerne comunque, al di là di concetti e dottrine, credo che il mio più grande debito nei confronti del Bahagavan, e questo titolo è per tante ragioni ampiamente meritato [seppur non spetti a me, né a chiunque altro, decidere] – riguardi lo spropositato amore che io sono riuscito a sperimentare nei suoi confronti, con riferimento a ciò che per me rappresentava, effetto del mio ardente ed esplicito desiderio di nutrirmi finalmente di quella conoscenza.

Per chi ha dei problemi, come la quasi totalità su questo piano, perché incapace, o, a volte, inadatto, a fidarsi, a lasciarsi andare, e a superare paure, inganni e ipocrisie, creare un essere per così dire più elevato, posto al di là e al di sopra di tutto e tutti, ed espressione di amore puro e incondizionato, rappresenta un po' l’ultima spiaggia, l’estrema tenue possibilità di integrare l’emozione più grande che questa densità potrà mai riservare.

L’amore vale per qualsiasi essere, e per l’intera creazione, ma verso Dio/Sorgente, acquista dal nostro punto di vista un sapore, e contenuto, del tutto peculiari, atteso che rimaniamo carichi di fiducia sul fatto che, indipendentemente da tutto, non saremo mai delusi, o traditi, o respinti, e, certamente, saremo assolutamente amati, in maniera totale e incondizionata.

Per quella che è soltanto la mia esperienza, avere la possibilità di aprire completamente il cuore e amare in maniera così straripante un altro essere, seppur io vedessi solo ed esclusivamente l’essenza, è stata per me la Grazia delle Grazie, pur rendendomi conto dei molti limiti compresi in tutto questo.

Perché credevo nella certezza di essere comunque corrisposto, senza finzioni, senza contraccambi, e solo ai fini degli stessi sentimenti ed emozioni.

E qualora questo dovesse sembrare limitante e cintato, perché troppo connaturato con la matrice, controbatto che in ogni caso rappresenta un consistente passo verso la comunque inevitabile fuoruscita [dall’illusione].

La creazione è integrazione. Ed è amore. E lo scopo è quello di unirsi esponenzialmente con i suoi infiniti aspetti fino a completarsi con il tutto.

Così, anche nella dedizione più sfrenata, il segreto rimane quello di trattenersi sempre  in tutto il proprio potere, con la perfetta e compiuta consapevolezza che si è olograficamente la Sorgente stessa, allo stesso e identico modo di chiunque altro, che sia Sai Baba o altro ideale dell’accondiscendenza umana.

Perché comunque è cosa che riempie in molti sensi un corso che, chi ha gestito finora questa area, ha reso alquanto oscuro e impoverito di ogni colore, come affermato anche da Shankaracharya, espressione della logica più avanzata, e realizzata incarnazione di una razza forse non (o poco) emotiva, il quale, nell’appropinquarsi della conclusione della sua straordinaria anche se breve esistenza, concesse la giusta ammissione alla magnificenza del dolce gusto della devozione.

Seppure, come si è già detto, nella piena comprensione, per quanto ci consentono le nostre abilità, dell’assenza di ogni differenza tra tutte le emanazioni della Causa prima, indipendentemente da cognizioni e fittizie diversità.

Quando nel corso delle mie numerose frequentazioni dell’Ashram di Puttaparthi, mi ritrovavo accovacciato tranquillo, senza molto altro chiedere al passaggio dell’Avatar, al di là delle sollecitazioni provenienti da tutte le parti, che sapevo non essere mie - godendo della mia fortuna, per me era un eccelso assaporare la semplice gioia derivante dal solo osservarlo mentre percorreva – a tratti impassibile, occasionalmente coinvolto - la navata tra la copiosa folla venuta ad assistere al suo darshan, accompagnando il momento con una sorprendente consapevolezza di cuore.

Molti di quelli che gravitavano attorno all’avatar, tendevano a misurare l’attenzione di Baba con i “colloqui” o altre forme di attenzione. Tuttavia, il contatto tra esseri che si appartengono, quando l’integrazione d’amore ha già preso il sopravvento, configurandosi così vero, così autentico, e così totalizzante, porta a non ritenere necessario alcunché di altro, che fosse anche uno sguardo, o una minima forma di considerazione.

Perché, quando sai che ami, e che sei amato, questo non è solo sufficiente ma è tutto, in verità.

Pur nell’illusione dell’impercettibile separazione. Namasté.. Marius L.  

 

 

 
 
 

Il merito dell’Essere.

Post n°449 pubblicato il 16 Novembre 2023 da RoHarLu

Siamo un frammento della stessa Sorgente, per quanto non ci sia alcunché di diverso da Quella.

In questo minuscola particella di spazio però, con proprie regole e degenerazioni, sono riusciti a convincerci del contrario. O, di più, operando in modo che qualsiasi verità ci fosse, fin dai primi respiri, tenuta celata.

Ad esempio, fin dalla tenera età ogni individuo è programmato per “delegare”.

Così, si tende e dipendere da altri per qualsiasi spettanza, e non vi è nulla di peggio per un essere sovrano che vuole anche essere libero.

E, cosa altrettanto poco opportuna, anche gli esseri sui quali presuntivamente ci dovrà appoggiare, risultano anch’essi in un qualche senso impelagati in sistemi matrix.

Può capitare che alcuni di loro vedano le cose un po' meglio, e da un punto di vista più onnicomprensivo, ma fatto sta che conservano ancora un ego, e propri convincimenti e un proprio modo di vedere le cose. E, spesso, anche un leggero senso di superiorità, che fa loro credere di poter decidere per gli altri ciò che è per ciascuno meglio.

Questo dovrebbe invece finire nelle nostre vite. E non tanto perché non si debba tributare un qualche onore a qualcun altro che, magari, per il suo straordinario ardire potrà anche più che meritarlo, quanto invece perché dobbiamo smetterla con le copie mal eseguite di una cosa o di un’altra, o di un essere o di un altro, garantendo invece che ognuno possa alla fine restituire il giusto e originale contributo alla conoscenza e alla saggezza del Tutto ciò che è.

È bene ovviamente utilizzare l’esperienza acquisita da altri, e i relativi esperimenti ed effetti nei vari sistemi. Ma la nostra progettazione, con la consapevolezza peraltro che ogni cosa avrà un impatto diverso su ciascuno, dovrà essere tendenzialmente esclusiva, si da pervenire ad un arricchimento dell’intero corpo cosmico e dei suoi meccanismi interni.

La creazione è attenzione, e ciò a cui volgiamo il nostro sguardo entra nella nostra esistenza come avventura e gioco.

Se ci si concentra sulla paura, essa aumenta esponenzialmente. Se l’interesse è verso l’amore, e altre “buone” emozioni, esso comincia ad integrarsi nelle nostre esistenze. Ed è questo d’altronde che rende l’innamoramento [verso qualsiasi cosa] così straordinario. Perché tutto attorno a noi assume repentinamente identici toni e tinta.

Ed è per tale genere di circostanza che il nostro principale credito dovrebbe essere incanalato nella direzione della totale emancipazione del nostro essere, e di ogni punto della Sorgente anche, per quanto ogni distorsione si sostanzi alla fine in una forma di prigione della Fonte prima.

Perché solo la libertà assoluta garantisce la perfetta autodeterminazione.

E non esiste che qualcuno, e qualunque cosa, possa meritare qualcosa di meno.-Namasté.. Marius L..  

 
 
 

Camminare insieme verso la liberazione

Post n°448 pubblicato il 10 Agosto 2023 da RoHarLu

Noi siamo la Sorgente. E, per questo siamo liberi e sovrani. E possiamo avere il controllo su tutto ciò che concerne le nostre esistenze. Su ogni piano, luogo, spazio, densità e dimensione.

Tuttavia, per qualche o una serie di motivi, abbiamo scelto questa avventura terrestre, dove una minoranza forse apparentemente un po’ più intelligente della massa, anche quella risvegliata o in procinto di esserlo, ma certamente di gran lunga più malvagia, spregiudicata e senza alcuno stato di empatia – e, da aggiungere in odio acceso per gli umani, anche se questi ultimi rappresentano la loro base di sfruttamento, di cibo, e di schiavitù in generale – a dispregio di ogni legge universale, (che prima o poi si farà comunque sentire, e che anzi, è già forse iniziato), ha sottomesso e oppresso la nostra razza, succhiando letteralmente tutta la sua energia, in tutti i vari modi nei quali essa può estrinsecarsi, e caricandola di ogni negatività, compresa la loro.

È per certi versi curioso che tutto questo si riesca ad accettare, e ci si riferisce a coloro che in qualche modo già hanno assimilato questa orrenda oggettività.

Se è vero che proveniamo dalla Fonte, e da lì giunge ogni essere del cosmo, e ogni altra cosa esistente, il rispetto che si deve per ogni forma di vita cosciente, ma anche non cosciente, dovrebbe essere il massimo possibile e immaginabile, indipendentemente dalla presenza di una legge che possa ordinarlo, e, conseguentemente, sanzionarne la violazione.

Così, ci si chiede il perché la razza umana non si sia ancora unita per mettere la parola fine, e basterebbe appena l’intenzione - a questa anomalia della manifestazione.

È un lavoro che dovrebbe essere e che va fatto. E, si ripete, per come le cose funzionano nell’universo, basterebbe che tanti, se non tutti, si concentrino sulla stessa cosa, che sia la libertà e la sovranità completa di ogni essere, e la pace, l’onore, la considerazione, e l’attenzione per ogni creatura.

I gruppi dovrebbero agire molto in questo senso, lavorando all’unisono, e non massacrandosi o diffamandosi l’un l’altro, e questo vale anche per i componenti all’interno degli stessi – visto che per questo ultimo tipo di condotta non dispongono assolutamente di alcun diritto, (oltre a fare gli interessi dei controllori oscuri. Anzi, spesso in questo genere di movenze distruttive sono proprio contaminati, guidati e posseduti da questi ultimi,).

Per questo in effetti è preferibile che i gruppi siano magari di numero ristretto e molto omogenei al loro interno, anche se rimane parecchio piacevole godere di amici e compagni di percorso.

Perché il rischio di infiltrazione oscura è molto alto, e, invece di guerrieri, dove ciascuno dovrebbe salvaguardare le spalle dell’altro, ci si ritrova spesso in marcia congiunta a ladri, parassiti e diffamatori, che strillano a pappagallo ciò che le energie oscure che li padroneggiano, indipendentemente dalla propria consapevolezza o meno, fanno loro dire.

E questo è facile da intuire. Se infatti non si condivide un cammino, quale sarebbe la “ragione spirituale” di non lasciare che altri che così si sentano guidati lo percorrano? Chi si è per obiettare o confutare? Si pensa forse di possedere già l’onniscienza solo perché si è letta qualche pagina di un qualche testo che qualcuno ha scritto in conseguenza di un suo temporaneo convincimento?

Al di là comunque di ogni forma di contrasto, è ormai tempo, e siamo già abbondantemente oltre al limite terminale, di lasciare andare ogni ostilità, e prendere nelle mani il nostro destino, che, se così abbiamo scelto, e se la Luce è compresa nella stessa opzione, porti alla liberazione integrale di tutti coloro che così desiderano. Noi compresi. Namasté.. Marius L.  

 
 
 

Rinascere ad ogni istante.

Post n°447 pubblicato il 09 Agosto 2023 da RoHarLu

Abbiamo fatto tanta strada, acquisito molti contributi e condivisioni, arricchito la nostra anima di molta conoscenza, e compiuto tante scelte, alcune che ricordiamo con piacere, altre un po’ meno.

La strada che ci riporta alla Sorgente è lastricata di molto sforzo e fatica, ammesso che esistano cose del genere. Ma ad ogni passo, la meta diventa sempre più vicina.

A questo punto però viene voglia di chiedersi, perché mai abbiamo preso l’ardita decisione di “uscire” da quella Origine, forse esaurientemente confortevole, che indubbiamente tutti noi siamo?

Si dice che il moto abbia inizio con Quella che esprime il desiderio di conoscere se stessa, e di esplorare tutte le sue inesauribili potenzialità. Così noi, sue indefinite parti olografiche, siamo diventati gli strumenti di questa ricerca interminabile, che mai e poi mai avrà un qualche limite nel gioco smisurato del Tutto ciò che È.

Abbiamo avuto – e continuiamo ad avere - tante convinzioni e pseudo-certezze. Alcune fin da prima la nascita, altre ereditate dalla famiglia, dalla consapevolezza sociale, e dalle strutture organizzate di questo strano sistema.

Man mano che la comprensione si amplifica comunque, se si è nella direzione giusta, alcune roccaforti e principi vengono giù, frantumandosi, mentre altri corrono a conquistare il loro posto.

È un processo curioso, perché sembriamo accumulatori seriali di cianfrusaglie mentali il cui scopo è quello di durare appena lampo.

Perché non smettere allora?

Tuttavia, senza riferimento alcuno è forse impossibile affrontare una qualsiasi forma di presenza. Così, il percorso continuerà ad essere pieno di cartelloni riportanti precetti e massime, con l’augurio che non nascondano anche altri tipi di dispacci nascosti tra le righe o nella parte recondita del manifesto.

Forse l’ultimo vagito sarà quell’estremo bagliore di intenzione prima della conclusiva fusione in quell’oceano che è prima di qualsiasi idea iniziale.

Però, se abbiamo imparato qualcosa da questo eterno peregrinare, è che a niente possiamo prestare seria e definitiva attenzione.

È un po’ come quando si naviga. Ci si ferma in qualche porto, gettando l’ancora, ma è solo per qualche rifornimento o per dare un’occhiata in giro. Non si possono mettere radici, e al tempo giusto occorrerà far ritorno alla nave per una nuova ripartenza.

Ci hanno fatto credere, e così ci hanno costretto probabilmente a ritornare in questa ben mascherata segreta prigione, perché questo era solo il loro concreto ed avaro interesse - che avevamo molto da riparare, che potevamo fare le cose in maniera perfetta, che potevamo trovare amici sinceri e partner affidabili, e interpretare vite memorabili, in grado di lasciare segni incancellabili nel luccicante etere terrestre.

Ci abbiamo creduto e siamo ritornati. Indefinitamente. Ricascandoci ogni volta.

Adesso però, forse, dovremmo aver capito. E tutto questo potrebbe non interessarci più.  

E potremmo avere imparato che non esiste niente di ciò che può essere garantito, perché non è il loro mondo, ma il nostro, e che non abbiamo bisogno di amici e partner perfetti, o di straordinarie avventure. Perché, se lo vogliamo, potremo crearlo a nostro piacimento, in qualsiasi istante e in qualsivoglia angolo dell’universo.

O, addirittura, forgiare un nostro universo con l’energia che ci compete, dove tutto funzioni secondo quello che il nostro cuore riesce ad immaginare e concepire.

Pertanto, con questa consapevolezza, sempre non risolutiva e senz’altro mai immutabile, possiamo rinascere a nuova esistenza, se è ciò che vogliamo. Uscire da ogni casa di pena, da ogni matrice etero indotta, e ritornare alla Sorgente. Oppure viaggiare comunque liberi da ogni bagaglio e pesantezza, con il pieno controllo di noi stessi e di qualsiasi realtà ci possa appartenere.

E nel riconoscimento accurato e perfetto di ciò che è veramente la Fonte primigenia di Tutto ciò che È. Namasté.. Marius L.  

 
 
 

L’equilibrio del Cuore.

Post n°446 pubblicato il 04 Agosto 2023 da RoHarLu

Occorre cercare la propria strada. E se si è determinati, la si troverà.

Un criterio di scelta potrebbe essere preferire ciò che più ci piace - purché non danneggi alcuno. Perché fare qualcosa che non è coerente con le varie parti del nostro essere potrebbe non mostrarsi spesso una buona cosa.

Certo serve anche che la nostra anima e il nostro se superiore siano d’accordo con le nostre scelte. Perché sono loro le guide primarie, e la loro disapprovazione dovrebbe sinceramente farci riflettere, pena il ritrovarci fuori strada e smarrirci fatalmente nel vasto spazio.

È vero comunque che alla fine si arriverebbe sempre Lì. Tuttavia, perché sprecare tempo, energia e altre risorse?

Il fatto è che però ci troviamo in una realtà, quale la terza densità, costellata di spine, angosce e mancanze.

Non che debba essere necessariamente così, e probabilmente ci sono altre realtà nel cosmo dove la 3D si presenta più vivibile e meno opprimente.

Però non è il caso della Terra, dove siamo stati, e veniamo, trattati peggio che animali, per usare un modo comune di dire, che non tiene tuttavia conto di un adeguato rispetto per tutti coloro che vengono chiamati animali e che sono pure espressioni della Sorgente allo stesso modo e titolo di qualunque altro essere, meritando pertanto tutto l’onore possibile del mondo.

Curiosamente e singolarmente abbiamo avuto a che fare con enti ed entità capaci di una malvagità tale che chiunque dotato di coscienza, sentimenti ed emozioni, probabilmente non riesce neppure ad immaginare.

Eppure siamo ancora qui, a dare garanzia quasi, per un qualche verso, ai mezzi del “male”.

Questo monito vale ovviamente per la parte risvegliata della popolazione, gli esseri dotati di un’anima, non anche per quelli che altro non sono che una precisa concretizzazione della stessa matrice.

Purtroppo, non ci stiamo accorgendo che non solo stiamo loro consentendo (ai controllori e oppressori) di andare avanti, ma addirittura in molte situazioni li agevoliamo e finiamo per diventare loro complici, come quando litighiamo tra di noi, o ci crogioliamo in basse vibrazioni ed emozioni, o permettiamo gli avvenimenti di malaffare.

Questo però non deve necessariamente succedere ancora. E, se il risveglio ce lo consentirà, non dobbiamo più concederlo, costi quel che costi.

Perché sarebbe non solo da stupidi ma anche da malvagi tollerarlo e accordarlo.

Il modo migliore è quello di stare, e rimanere, uniti. Non occupando tutti lo stesso posto, o facendo tutti le stesse cose, o condividendo le stesse condotte facendo finta di avere le stesse opinioni su tutto. Perché siamo diversi e questo è più che ok.

Basterà solo l’integrità, e l’onestà, materiale, etica e morale. Basterà essere d’accordo solo su poche ma essenziali cose, quali, ad esempio, che non è opportuno, né tantomeno bello, che qualche creatura si faccia male, indipendentemente dal bene di chiunque, e che qualcuno debba (continuare a) vivere nell’angoscia, nel dolore, nella scarsità.

Sarà sufficiente un briciolo di empatia. E di simpatia verso tutti gli esseri, senza tollerare la sopraffazione di qualcuno su altri. E tutto andrà a posto da solo.

Perché le cose trovano sempre un equilibrio. Purché l’atto sia diretto dal Cuore. Namasté.. Marius L.  

 
 
 

Il maestro è la Sorgente.

Post n°445 pubblicato il 03 Agosto 2023 da RoHarLu

Siamo Sorgente, e niente e nessuno potrà mai annullarlo o metterlo in discussione.

Siamo padroni del nostro destino, anche se qualcuno tenta in tutti i modi di convincerci del contrario, avendo qualche risorsa che gli consenta di farlo, avendo estorto in una qualche forma il nostro permesso.

Ma siamo qui anche per esplorare, e raccogliere dati, e nuove esperienze e conoscenze, muovendoci all’interno del tutto ciò che È che noi stessi siamo.

Così conosciamo più noi stessi, e ciò di cui facciamo parte.

In tal senso ci spostiamo qua, lì, e là, e senza apparente sosta alcuna, per ottenere le nostre varie illuminazioni.

Tutto è noi e tutto è esperienza. E questo non è in alcuna concezione contraddittorio rispetto a quanto sopra esplicato.

Si dice che la tradizione ammonisca nell’essere unidirezionali, nel senso di seguire qualcosa o qualcuno in maniera a tratti rigida.

Tuttavia, ammesso che si possa affermare che esista qualcosa del genere, qualsiasi realtà, o maestro, dovessimo tendere a seguire, noi compresi, non è altro alla fine che la stessa Fonte.

Quindi, noi siamo la Sorgente, noi siamo i maestri di noi stessi, e nessun altro, in verità.

Forse, per qualche circostanza alla quale abbiamo accondisceso, abbiamo magari difficoltà a connetterci con il nostro vero io, la nostra anima, il nostro se superiore, e la stessa Sorgente.

Ma è proprio per questo che magari, proprio dal centro di noi stessi, proprio dal cuore dell’Infinito Creatore, che in ogni caso siamo, arriva la spinta, e l’input, per cercare ed incrociare, secondo come è stato scelto, chi possa offrirci qualche punto di vista, qualche indicazione, utile per trovare la strada, comunque in perfetta indipendenza, atteso che non esista un percorso unico per tutti, e, anzi, essendo ciascuno talmente diverso da chiunque altro, difficilmente una qualche cosa andrà bene per l’uno o l’altro indistintamente.

In tal modo, come quando prendiamo una laurea abbiamo contatti con tanti insegnanti, ciascuno dei quali per qualche proprio motivo, appare prioritariamente competente in una o più discipline, e impariamo da loro, sostenendo a volte anche i relativi esami, così, spesso, ci muoviamo, nel nostro pseudo-percorso spirituale qui, lì, e là, alla ricerca non tanto di tanti maestri, ma di altri i quali, grazie magari ad un qualche accordo in qualche altra parte del cosmo, hanno qualcosa da condividere con noi, e, nella specie, proprio ciò che per qualche motivo interessa la nostra opzione di esistenza.

Da qui anche l’ingenuità che si possa pensare ad un possibile tradimento, di qualche maestro o del principio essenziale.

Tutto è Uno e quello è il vero e naturale cammino di ciascuno che, per qualche istante, pensa di essersi separato dalla Sorgente che tutto È.

Da lì siamo partiti, e lì dovremo ritornare. E, magari, per un altro ciclo. Namasté.. Marius L.  

 
 
 

Il mondo che ci aspetta.

Post n°444 pubblicato il 28 Luglio 2023 da RoHarLu

 

Forse, ma non tanto, siamo al punto in cui la vita comincia ad offrirci già situazioni più esaltanti.

Esplorazioni, scoperte, abbracci a mondi sconosciuti, ad un livello tale che, in quanto chiusi, come siamo stati, in una scatola esageratamente e volutamente minuscola, non riusciamo in alcun modo ancora nemmeno ad immaginare.

Adesso però l’immaginazione potrà rifiorire, e tutto potrà riaccadere. Ancora una volta e per sempre, perché nulla, a parte come sempre noi stessi, potrà fermarci o ostacolarci.

È il tempo delle sorprese, del fantastico, del rimanere abbagliati e del rimanere a bocca aperta per le rappresentazioni che avremo di fronte. E sapremo che tutto questo è sempre stato nostro, e che mai, neanche per un istante ci è stato veramente sottratto. Mentre chi lavorava per impedirlo, come per bloccare qualsiasi altro tipo di espansione e di gioco positivo, seppur già morto, si spegnerà per sempre, contando però sulla re-immersione in quell’Origine dalla quale tutti siamo venuti.

Di questo periodo ricorderemo il dramma degli spazi ristretti, e l’incapacità di muoverci liberamente, e i contorni dell’imballaggio, e di come questo abbia portato alla temporanea perdita del ricordo di chi realmente siamo e del cosmo  al quale sicuramente apparteniamo.

Sarà un universo certamente molto diverso da come siamo stati costretti a percepirlo. Da una parte immenso, per tutto ciò che nasconde che ancora non conosciamo. Dall’altra minuscolo, perché, comunque, interamente nostro, e del tutto accessibile e disponibile.

Uno smisurato giardino, dove spaziare per conoscere, ma, soprattutto, per abbracciare.

Quello che serve è solo rilasciare ora questa responsabilità, il senso di colpa, e il dolore e l’impotenza, di essere stati ingannati e di averlo permesso. Perché non serve più!

Lo abbiamo provato e va bene così, avendoci garantito di esplorare anche questo.

Adesso, ciò che conta è vivere. Pienamente!

Potremmo anche imbatterci in personaggi mitici, che fanno da sempre parte dei nostri sogni d’onore.

E figure mitologiche, fate, folletti, castelli incantati, e qualsiasi interprete di ogni nostra più fervida immaginazione.

E saranno tutti lì, davanti a noi, ansiosi, curiosamente e quasi incomprensibilmente, di fare la nostra conoscenza, di bere un tè con noi, di scambiare quattro chiacchiere. E di saltare, giocare, gettarci le braccia al collo.

E potremo  finalmente capire che non dobbiamo mai più negarci qualsiasi forma ed estensione di libertà che il nostro cuore riesca a desiderare, e molto di più – cercando, appena appena, solo di non ferire o danneggiare qualcun altro, nei limiti in cui ciò sarà possibile e consentito.

E questo sarà esclusivamente soltanto una delle tante scene nelle quali navigheremo, mentre l’apparente peso e / o criticità dipenderanno solo dall’attenzione loro tributata. Namasté.. Marius L.  

 

 
 
 

L’ascesa delle anime.

Post n°443 pubblicato il 19 Luglio 2023 da RoHarLu

Siamo tutti completamente e assolutamente diversi l’uno dall’altro, e questa è una cosa splendida ma anche una tragedia per il mondo e per molti individui.

Chiediamoci infatti, se il creatore emanando il suo mondo, e gli esseri che ne dovrebbero far parte, non facesse altro che moltiplicare se stesso, come dovrebbe agire? Li farebbe tutti uguali, oppure ciascuno completamente dissimile al punto che neanche una goccia d’acqua, o di mare, fosse alla fine uguale all’altra?

Peraltro, a che pro fare tante copie della stessa entità?. A chi potrebbe servire?

Se l’obiettivo è quello di arricchire le possibilità di conoscenza e di trasformazione di se stesso – come Ideatore - perché non portare tutto alle estreme conseguenze?

Tuttavia è vero che questo possa essere un’incognita, perché spingerebbe ognuno ad uscire dalla propria zona di comfort, nel tentativo, spesso alquanto maldestro, di dover accettare situazioni, eventi, ed esseri assolutamente disuguali e distanti da ognuno di noi.

Certo dovremmo tener presente che noi siamo un’esatta estrazione del primo creatore, essenzialmente a lui identici, tanto da poter dire che siamo uno e lo stesso. E così potremmo proseguire anche nel dire che tutto alla fine proviene da noi stessi, come espressioni del medesimo.

E le cose fanno parte tutte di un complesso di esperienza, che ogni spirito/anima crea per arricchire il progetto.

Come a dire: vuole [provare la sensazione di] mangiare? Crea la selvaggina, o dei frutti. Quindi dà origine, e appare, (ad) una lancia per uccidere la selvaggina, e degli alberi e una scala per raccogliere i frutti.

Peraltro, se dovessimo identificarci con il Primo Creatore vedremmo anche che tutti i personaggi, e gli interpreti, e le stesse sequenze e azioni, sono tutti parte di lui/noi, come, per semplificare, raccontato nella Bhagavad Gita quando Krishna mostra ad Arjuna la sua forma cosmica.

Questo ovviamente ha valore in prospettiva, visto che per adesso sembriamo avere problemi più urgenti, nella considerazione che per nostra accettazione, e contestuale volere di un gruppo e della sua tecnologia negativa, ci troviamo ancora nei pressi della sopravvivenza, con preoccupazioni immediate  dissomiglianti.

È come se volessimo parlare di Dio/Fonte a qualcuno che non mangia da giorni. Sarebbe opportuno prima risolvergli il guaio della fame, perché a stomaco vuoto qualsiasi concetto non potrà risultare in alcun modo assimilabile.

Ma la strada del ritorno, al di là dell’assunto iniziale che siamo comunque perfettamente Uno con la Sorgente, dovrebbe essere per unioni successive.  E già sarebbe una grande vittoria sentirci uno con la nostra famiglia, quindi con tutta la razza umana, e, ancora, con tutta la popolazione, a qualsiasi titolo, del pianeta, e, per continuare, con tutti gli esseri coscienti del cosmo. E già questo sentimento di unione potrà garantire una rapida ascesa, ammesso che sia questo che esattamente vogliamo. Namasté.. Marius L.  

 
 
 

È il momento della verità..

Post n°442 pubblicato il 17 Luglio 2023 da RoHarLu

Si dice che non si abbia più il bisogno di sperimentare cose che si sono già “assaporate”. E questo è utile soprattutto per quello che non ci è particolarmente piaciuto, e per le esperienze per così dire negative.

Tuttavia qualsiasi evento incrociato è creato comunque da noi, e primariamente dalle nostre vibrazioni, oltre che dalla frequenza collettiva nella quale stazioniamo.

Per questo i controllori ci tengono in un basso complesso di frequenze, in modo da indurci a “creare” sempre, in una sorta di circolo vizioso incessante  e potenzialmente infinito, solo ciò che tende a danneggiarci.

Così la soluzione è quella alzare senza sosta e sempre di più i nostri ritmi, si da essere compatibili con quanto di più bello e magnifico potremmo immaginare e aspettarci dall’universo pensato dalla Fonte.

Certo non è facile, perché tutto ciò che ci circonda, e ciò con cui veniamo in contatto spesso “obbligato”, oscilla tendenzialmente in maniera differente.

Sulla terra solo una parte numericamente non tanto elevata risulta composta da esseri risvegliati, o virtualmente tali. Tutto il resto non solo non lo è, ma è in un modo o nell’altro precisamente matrix, e spingerà, perché progettata e programmata unicamente per questo,  a perpetuare e rafforzare il sistema.

Questo è opportuno saperlo perché, se il processo del fidarsi rimane qualcosa di stupendo per la stessa anima, oltre che assai confortevole per molti tipi di personalità, non è detto che è cosa che si possa fare ad occhi chiusi e indistintamente nei confronti di tutto il mondo. Soprattutto quando i programmi dei vari gruppi implicati non solo non coincidono, ma addirittura divergono, fino a diventare assolutamente opposti, del tipo, per intenderci, “mors tua vita mea”.

L’umanità che qualcuno di noi esprime non vorrà forse portarci a ragionare in tal modo, e questo dipende solo ed esclusivamente dalla mancanza di consapevolezza e conoscenza della parte di creazione di nostro interesse.

Quindi, affermare che è finalmente il momento in cui tutti veniamo messi in condizione, ma è solo un problema di intenzione personale – di conoscere esattamente la verità su chi e ciò che siamo, su ciò che ci circonda e ciò che ci vede coinvolti, su chi vediamo di fronte e chi si nasconde dietro e in altri spazi dimensionali, è in questo contesto un mero aspetto della sopravvivenza della razza umana in questa porzione di territorio cosmico.

Potremmo iniziare ad esempio con un “basta con le bugie!”, e provare ad uscire dal torpore nel quale volutamente ci tengono per fare di noi ciò che a chi controlla e domina, conviene meglio, rimanendo noi per questi e i loro accoliti, solo un corposo e succulento banchetto, secondo le abitudini e preferenze di ciascuno. Cosa che, come razza pensante e derivante direttamente dalla Sorgente che tutto È, non credo debba farci particolarmente piacere.

Pertanto, smettiamola di azzannarci l’un l’altro, riferendoci a coloro che ritengono di essere almeno un po’ desti alla realtà vivente, soprattutto per cose inutili che fanno solo comodo a chi ci vuole separati per poterci meglio sottomettere e, all’occorrenza, sopprimere, e iniziamo a percepire attentamente e rigorosamente il vero nemico, che non è chi è umano, o, perlomeno, è rimasto tale malgrado tutto. In modo da poterlo stanare per sempre, e riportare il pianeta alla verità per la quale è nato per essere un luogo di pace, libertà e armonia, dove tutto diventa del tutto possibile, purché non crei problemi e non danneggi qualcun altro e qualsiasi altra cosa. Namasté.. Marius L.  

 

 
 
 

Alla ricerca della Bellezza..

Post n°441 pubblicato il 12 Luglio 2023 da RoHarLu

Siamo approssimativamente all’alba, e questo significa che siamo finalmente arrivati nei pressi della fine di questa lunga notte, e delle sue ere completamente intrise di oscurità, dove molto è stato permesso, e dove ogni cosa si è interamente dispiegata a rovescio.

Come altre volte è stato detto, non è ancora finita, perché il male, se così lo possiamo denominare, non è stato a tutt’oggi sradicato del tutto.

Tuttavia, ognuno di noi può iniziare a riprendere fiato, con la consapevolezza che pian piano si uscirà completamente dal tunnel, incrociando la Luce, e che, soprattutto, essendo un viaggio soprattutto individuale, potremmo farlo in qualsiasi momento assaporandone i primi benefici.

Il pianeta Terra è stupendo. E lo sarà sempre di più quando le forze antivita e amanti della morte, cesseranno di abitarlo.

In realtà tutto fa parte e deriva direttamente dalla Sorgente. Nondimeno, la frequenza vibratoria decide il passo, la percezione e la realtà, sempre illusoria per tanti versi – da sperimentare. E se la tendenza di coloro che amano la bellezza, e il bene e il giusto per tutti gli esseri, diventa stabile e dominante, così sarà anche l’universo che chi partecipa a quella visione si troverà davanti per poterne gustare in condivisione ogni minuscolo incanto.

Ma la bellezza non è il finito perfetto in se. Perché potremmo osservare qualcosa di molto bello, che potrà fare sgranare gli occhi e fermare per un lampo il cuore, ma per essere compiuto dovrà sempre rientrare nell’alveo dell’”amare ed essere amati”, del quale si è parlato qualche altra volta in questi spazi.

Perché la bellezza fine a se stessa ha solo un valore molto ridotto, in quanto è solo nel momento in cui la condivisione è esattamente accesa, e i cuori interessati aperti e connessi, che l’esplosione può avvenire.

Perché amare ed essere amati, che è vitale per ogni essere, per il rinvigorimento della connessione alla Sorgente, e per non perdersi, deve attraversare ogni aspetto della nostra esistenza, caratterizzando ogni movenza e scambio, includendo i partner romantici e i compagni di vita e avventura, fino alle cose che facciamo e a tutto ciò che siamo, indistintamente e incessantemente.

Ed è solo così che la bellezza riuscirà veramente a penetrare ogni cellula e ogni atomo dei corpi attratti, ritornando come apprezzamento, ma non solo, in ogni atomo e cellula di ciò che viene osservato e vissuto.

E con un mondo sempre più pulito e autentico, tutto potrà essere provato e attinto sulla nostra stessa pelle, aprendo la porta a magnificenze sempre più estese, al momento rinchiuse, seppur solo in apparenza, negli scrigni intimi del Primo Creatore. Namasté.. Marius L.  

 
 
 

Saturare tutto di emozione.

Post n°440 pubblicato il 10 Luglio 2023 da RoHarLu

 

A volte il mondo è spento e dovremmo caricare tutto di adorazione, sentimenti ed emozioni, perché questo è il patrimonio di questo frammento di spazio.

In verità giungono anche da altre parti del cosmo per testimoniare e imparare. Quindi, forse un valore questo patrimonio lo avrà in un qualche senso e modo.

In effetti sono le emozioni e i sentimenti a fare la differenza.

È vero che ogni cosa “è”, perché l’Io Sono, che è l’iniziatore di questa emanazione, è presente e immanente ovunque. Tuttavia, rimangono quelli a garantire lo splendore, l’accensione, e, per certi rispetti, la vita di ogni espressione.

E l’innamoramento fa parte di tutto questo. Perché c’è poca differenza, o nessuna, essere presi d'amore per uno/a compagna/o, o per Dio/Fonte/Sorgente, o per qualunque altra cosa o evento dell’universo.

Innamoramento che è una grazia, e non solo per un possibile partner, ma per tutta la vita che si riesce a toccare, per tutto ciò che si fa, e per ogni aspetto ed essere che ci circonda.

Ma lo è molto di più anche per ciò che si è, soprattutto quando la vera consapevolezza lo permette.

Perché è la consapevolezza che impregna ulteriormente di contenuto la realtà che sperimentiamo.

A volte si giura ingenuamente di amare, qualcuno, un’amante, un qualche altro essere, la stessa Fonte/Sorgente, incondizionatamente, attestandone grandiosamente il rispetto, l’onore, e molto altro.

Ma è solo l’anima di ogni essere che alla fine è in grado di comprendere se si è in grado di mantenere adeguatamente i propri propositi.

Del resto, perché farlo? C’è sempre modo di occuparsi di qualcosa senza impegnarsi solennemente o gridarlo ai quattro venti.

D’altra parte, al di là di inutili aspettative, che sono poi uno strumento di controllo di matrix, perché avere a che fare con chi non è ancora in grado di assumersi impegni, o non è in grado di onorare coerentemente con le proprie origini divine, ogni creatura?

Perché è sempre importante prendere la strada più adatta alle proprie propensioni, inclinazioni e desideri, e verificare sempre che coincidano con i compagni di strada e di avventura, con tutti i benefici possibili per tutti i partecipanti al gioco.

Peraltro, imboccare sentieri diversi non deve significare assenza di stima o considerazione, e, anzi, l’interesse è rimanere uniti – se gli obiettivi sono simili - persino allontanandosi in maniera considerevole.

Spesso abbiamo problemi con qualcuno, o qualcosa. Si pensi al lavoro, ai rapporti “dovuti” con gli altri, o altro di diverso genere. Potremmo anche chiederci perché, e cosa non va in noi, e, magari, trovare una o più colpe, nel nostro carattere, o personalità, o modalità di espressione.

Però non è assolutamente detto che sia esattamente così. Perché molte volte sono loro, che sia il lavoro o altro, ad avere problemi con noi.  Perché si tratta sostanzialmente delle attività della matrice, perfettamente strutturate e confezionate al fine di procedere in determinati modi, che poi sono fondamentalmente parassitari, e in ossequio/soggezione al debito, al dominio, al controllo, e alla schiavitù. E in quell’automatismo, ai quali coloro che appartengono, e si conformano, precisamente con la matrice, si adeguano senza neanche porsi alcun interrogativo e senza mettere in discussione nessun aspetto dell’impianto, noi (chi non si adegua, e comincia a pensare, o ne è decisamente sicuro - che esista qualcosa di molto altro) siamo l’anomalia, i frutti bacati suscettibili di infettare pure l’intero sistema.  

Così non sempre c’è da disperare nello sforzo angosciato di vivere in un mondo dove tutto va alla rovescia. Perché, come affermava anche un grande maestro - solo chi ha qualche accenno del proprio magnificente splendore, del proprio principio e principi, vive (ed "è") veramente. Gli altri semplicemente “vivacchiano”. Esistono cioè finché riescono a respirare. [ammesso che lo facciano]. Namasté.. Marius L.  

 

 
 
 

La possibilità di un’altra via.

Post n°439 pubblicato il 29 Giugno 2023 da RoHarLu

Seppure occorra stare attenti con innumerevoli fonti di infiltrazioni, ciò che dovremmo cercare, e ciò che è la cosa più apprezzabile per noi al momento, è il dialogo con la nostra anima. Perché è essenziale comprendere ciò che essa vuole per l’intero costrutto di noi stessi, e le strade che intende intraprendere.

In altro modo infatti, e fino a quando non si raggiunga la piena coerenza, il processo di manifestazione tenderà ad assumere i contorni di un assedio spinoso.

È in effetti, una questione di equilibrio, che è fondamentale in tutte le cose.

Quindi, quando l’ego comincia a sentirsi nel giusto bilanciamento con il sé superiore, e con la stessa parte intima di noi stessi, la pace diventa subito fruibile, e tutto comincia ad avvenire senza sforzo.

Le stesse qualità devono essere in equilibrio. Tutte le nostre qualità.

La compassione ad esempio deve andare di pari passo con la consapevolezza, la discriminazione e la saggezza, e, forse, anche con un qualche tipo di logica. Perché, se così non dovesse essere, i danni che facciamo a noi stessi e al mondo possono diventare non agevolmente calcolabili.

Spesso ad esempio consentiamo a certi esseri di entrare nella nostra vita, e può riguardare rapporti amicali, di viaggio o di lavoro, o gli stessi partner – magari solo perché essi hanno insistito troppo, ingannati forse da una qualche apparenza non correttamente intesa, nella completa cognizione, o, al limite, presagio, che quasi sicuramente non sarà una buona cosa, perché non ne uscirà fuori una buona relazione, o un rapporto integro, o un’appagante avventura.

Certo, rimarrà magari sempre l’esperienza, e abbiamo pur sempre arricchito il creatore con quelle acquisizioni. Tuttavia è sempre opportuno tenere a mente che a volte incrociamo una persona, e la si integra per qualche attimo in un qualche nucleo di nostra pertinenza, o la si sposa addirittura, solo per comprendere alla fine che non è più necessario averci più a che fare, perfino incontrarla, o inserirla nelle nostre vite.

Non è un fatto di rigidità, o di snobismo, o di fanatismo spirituale. È solo che esistono delle frequenze, delle scelte, e delle modalità anche, che ognuno seleziona nella sua piena autodeterminazione, possedendone tutti i diritti per farlo, e non è necessario, molto spesso, declinare.

È come quando si fa entrare chiunque in un gruppo di Luce, ma la cosa può essere estesa anche a qualsiasi altro tipo di collettività – complesso sociale, la stessa nazione, ad esempio con le politiche di insediamento – senza valutare attentamente se quella persona – al di là delle numerose infiltrazioni della stessa oscurità - è adatta, e in linea con le scelte, e le frequenze vibratorie, ma anche le modalità comportamentali, dello stesso.

E infatti, quando poi non riescono a viverci e rimanerci, per non ammettere il proprio fallimento, può accadere che si sprigioni una rabbia immensa, sfociante in una violenza gratuita quanto assurda, in primis nei confronti proprio di quelli che gliel’hanno permesso, con tutte le invenzioni del mondo utili a farsene una ragione.

Questo perché l’umanità al momento, risulta ancora “posseduta”, con un sistema in uso tuttora altamente parassitario, seppur si stia tentando di liberarlo, così come l’intera area cosmica di giurisdizione, nella sua totalità - e sono i parassiti che ci portiamo dietro, e dei quali non sembra sia così facile liberarsi, che riescono in vari sensi e modi ad indirizzare molte delle nostre azioni.  

Per questo l’imperativo è quello di liberarci, al più presto possibile, e per sempre. Perché, seppur non sia semplice, è ciò che ci restituirà (il controllo del)la vita, la nostra vita. Perché non è ciò che abbiamo scelto che stiamo vivendo – chi preferirebbe infatti il dolore, l’angoscia, la sofferenza, la miseria, la scarsità - e che se fossimo nella nostra piena sovranità non sceglieremmo probabilmente mai, o, perlomeno, non nell’ignoranza più assoluta.

E potremmo finalmente (imparare a) vivere in pace, e nella salute, nella gioia, nell’armonia, ignorando tutti i suggerimenti di chi sostanzialmente ci odia e vuole solo nutrirsi di noi, e, prioritariamente, della nostra sofferenza, della nostra angoscia, e che cerca, con tutti gli strumenti a sua disposizione, anche se tanti non comprenderanno a pieno ciò a cui qui ci si riferisca, di farci creare sempre il peggio che possa esistere.

In ogni caso, importante è cominciare ad intendere che, nella consapevolezza, un’altra via è possibile, e sempre disponibile. Namasté.. Marius L.  

 
 
 

La via del Bene.

Post n°438 pubblicato il 23 Giugno 2023 da RoHarLu

Visto che siamo venuti per attivare tutte le imprese che riusciamo ad immaginare nei semi di manifestazione posti in essere dal primo creatore, al fine di accresce la stessa conoscenza universale, qualsiasi direzione dovessimo scegliere di percorrere, in qualsiasi luogo dovessimo porre la nostra attenzione, e qualunque sperimentazione dovessimo iniziare, lo scopo di cui prima sarebbe sempre e comunque raggiunto.

Quindi, l’intero cosmo è un immenso campo giochi dove provare e mettere a frutto le nostre qualità intrinseche di co-creatori.

Certo, il percorso non sempre è agevole, muovendoci spesso in territori inesplorati, valendo questo soprattutto per gli apripista, che prima di altri tendono a verificare su se stessi le possibilità di vita e di soddisfazione (o meno) di specifiche emanazioni.  

In verità non sono molti che si assumono questi rischi nell’apparato comune. Molti infatti, preferiscono rimanere sul sicuro.

Anzi, possiamo dichiarare con cognizione di causa che la maggioranza non possieda poi un grande spirito di avventura, tendendo ad adagiarsi sul “vecchio”, pur poco agevole o ingombrante e opprimente, al fine di non mettere a repentaglio una pseudo sicurezza inutile quanto spesso dannosa, che mai arricchirà la consapevolezza collettiva.

Questo immobilismo peraltro, agevola in molti sensi il “male”, che è il parassitismo dal quale deriva il controllo e il dominio sugli altri.

Malgrado infatti l’universo sia abbondanza, e si possa ottenere in svariati modi tutto ciò che possa occorrere per un’esistenza armonica e adeguatamente felice, una parte anomala dell’iniziatore, “traditrice” della Sorgente e dei suoi principi, e inabilitata per qualche motivo ad esprimersi come co-creatrice pura, ha scelto di fagocitare senza fondamento o giustificazione alcuna, altri elementi della stessa Fonte.  

Nei casi di cui si parla, questi esseri infidi tendono a contaminare interamente il sistema che prendono di mira, istituendo meccanismi completamente ribaltati della vita e di tutti i suoi potenziali e possibili movimenti.

Così, chi dovrebbe stare giù, perché magari non ancora in grado di dirigere le sorti delle varie strutture, sta su, mentre chi non sostiene le azioni di controllo, oppressione e sfruttamento di altre parti del complesso,  si trova quanto più in basso possibile nella scala dei presunti valori e della distribuzione di ricchezze e opulenze.

Se alla difformità alla quale ci riferiamo dovessimo dare un nome potremmo chiamarla satana, o diavolo, o oscurità (la più nera), ed esistono molti modi per dare e/o vendere la propria energia e il proprio patrimonio animico a questa/e macro entità.

Invero, tutte le volte che disonoriamo noi stessi e gli altri possiamo già affermare che questo sta accadendo. Perché nessuno è più dio di un altro, e ogni dolore, o anche disagio, dovessimo recare ad altri componenti dell’insieme, è come se lo procurassimo a noi stessi, cosa che, peraltro, qualche legge cosmica farà inevitabilmente avvenire.

Perché anche se la giustizia terrena, o del complesso contagiato, perché infettata dal veleno delle forze antivita, dovesse chiudere gli occhi sulle varie malvagità perpetrate, la giustizia divina non si presenta affatto addomesticabile. E certamente non a compiacimento del riprovevole (secondo l’integrale visione).

E se è vero che finora è sembrato che le nostre vite fossero rinchiuse in una prigione senza alcuna possibile via d’uscita, soprattutto per coloro che amano l’Amore e che hanno scelto la strada della pace e dell’armonia per le proprie scorribande interstellari, possiamo stare più che certi che l’alba cosmica ha già fatto capolino, e non tarderà molto a trasformare nell’assoluto bene tutte le rette esistenze, provocando un fuggi fuggi generale di ogni creatura prediletta dalla notte. Namasté.. Marius L.  

 
 
 

Basta con i falsi dei.

Post n°437 pubblicato il 21 Giugno 2023 da RoHarLu

Pur originando dall’essenza primaria, qualcosa nel costrutto che usiamo per le nostre sperimentazioni in questo spazio ci spinge sempre a proiettare immagini e situazioni di divinità al di fuori del nostre stesso essere, al fine di culto, celebrazione, e/o scambi vari.

Si perché lo scopo di queste attività è per lo più il tentativo di ottenere qualcosa in cambio della pseudo fedeltà mista ad adorazione dimostrata.   

Alcuni si spingono anche oltre, creando dei ad ogni istante della propria vita, assumendo come campo di azione lo sport, il cinema, i mass media in generale, la politica, e vario altro.

Questo porta ad un flusso costante di energia derivante dall’attenzione e dalla concentrazione verso questi prescelti, i quali peraltro la possono a loro volta usarla per attrarre sempre più fastosità nelle proprie esistenze.

Non che ci sia qualcosa di male nel divertirsi assistendo ad una sana competizione sportiva ad esempio, nella quale si confrontano i talenti generosamente coltivati da ciascuno. Come è anche probabilmente più che bene garantire il legittimo rispetto e il doveroso onore verso chi si prodiga per il benessere e per i veri interessi dell’umanità nel suo complesso, ad esempio gli scienziati dotati di vere qualità umane, che hanno a buon cuore i loro simili, e, non seguendo soldi e potere, mettendosi a disposizione di controllo, dominio, oppressione e sopraffazione, garantiscono la fruizione delle loro scoperte all’intera collettività.

È forse la mancanza che avvertiamo dentro, in conseguenza alla disconnessione operata su di noi dalle forze anti-vita, che ci porta sempre a cercare fuori di noi, lontani dalla parte più profonda di noi stessi, ciò che fa parte invece del nostro più intimo retaggio.

Se così fosse, la ri-connessione con la nostra reale e primigenia natura dovrebbe mettere le cose a posto, portandoci ad abbandonare queste ingenue, quanto costose in termini energetici, pratiche di logoramento della nostra anima.

Che poi in che termini ne dovremmo aver bisogno, a parte il nutrire la parte più insicura e totalmente priva di consapevolezza e autostima di noi stessi, così come la matrice e la minoranza oscura vogliono a tutti i costi che facciamo?

Così, forse non sarebbe male smetterla di aver bisogno di dei e, soprattutto, di falsi dei, anche perché potremmo avere delle curiosissime sorprese quando verranno fuori tantissime verità nascoste, soprattutto relative a coloro che occupano per chissà quale motivo – ma, spesso, non esattamente benevolo in un sistema dove si privilegia l’incontrario – la parte più in alto delle piramidi del potere nei vari campi.

Nel contempo, se dovessimo aver bisogno di passare in qualche modo il tempo che ci divide dal totale reintegro nella Sorgente del Tutto ciò che è, non dovremmo avere problemi ad inventarci qualcosa di buono e utile per noi stessi e per tutti coloro che sono nel nostro cuore, grazie alle nostre più caratteristiche e naturali qualità della creatività e dell’immaginazione. Namasté.. Marius L.  

 
 
 

Noi siamo quelli tosti.

Post n°436 pubblicato il 16 Giugno 2023 da RoHarLu

Siamo tutti interconnessi, e in questa direzione si orientano tutti coloro che hanno scelto, per il ritorno alla Sorgente, la via dell’Unione.

Ognuno ha però la sua “missione”, il suo lavoro da svolgere, che è ciò che ha selezionato, in base alle disposizioni del momento, per raggirare il tempo necessario al reintegro.

Così, chiedere assiduamente interventi divini, o di flotte spaziali, seppur faccia parte del processo di confusione creato incessantemente dall’oscurità e dalle sue infime tecnologie, è, quasi sempre, un pizzico fuori luogo.

Non perché non possa accadere. Anzi, in verità è già avvenuto, rientrando questo tipo di azione tra i servizi alla Sorgente di molte razze dispiegate sul fronte Vita.  

È che ognuno deve fare la sua parte, e ogni cosa richiede purtroppo tempi di formazione, sviluppo e compimento.

È vero che in preda al dolore perpetrato e a tutti i disagi procurati, tutti noi non facciamo altro che ripetere “quando finirà?”, visto che avere a che fare con l’oscurità e i suoi tirapiedi è più che tragico, oltre che drammatico.

Tuttavia dobbiamo sempre considerare che noi siamo quelli tosti e in gamba. Non saremmo qui se no. E, quindi, da noi una cosa simile non dovremmo aspettarcela (si intende neanche noi stessi in altra veste).

Certo, la voglia di concludere solennemente questo capitolo poco gradevole dell’esistenza è tanta, e non vogliamo che le forze antivita ci rovinino ancora il percorso, come sanno fare bene, seppure rimanga complesso da concepire per chi in un qualche modo o senso ama, gradisce e apprezza il gioco della manifestazione.  

Pertanto, non c’è niente di male a chiedere ai nostri amici e fratelli cosmici di incrementare, o accelerare, le operazioni già in atto, facendo parte delle loro scelte di sperimentazione, tenendo in debito conto tuttavia che ognuno è nel posto che occupa per “libera” scelta (o, comunque, per sua responsabilità, in un senso o nell’altro) - non escludendo questo le colpe di tenebrosi e contaminati, e non esonerandoli sicuramente da tutte le terrorizzanti conseguenze delle loro azioni e movenze – e può e deve, con tutti gli aiuti possibili, trovare la soluzione migliore per uscire da eventuali labirinti nei quali la propria traballante sorte lo ha relegato, anche se non necessariamente, questo per fornire un punto di fiducia a chi ama l’espressione, per effetto di un qualche “karma” negativo (seppur ogni effetto abbia sempre una causa, che non è però obbligatoriamente quella che l’uno o l’altro voglia a tutti i costi pensare).

Il discorso è che noi siamo sempre nei “pensieri” dell’essere anti-amore, e, ancora di più, dei senz’anima. Così, fino a quando riescono a “spremerci”, e sono molto golosi delle nostre energie più luminose e potenti di molte altre, e hanno buoni risultati nel controllarci, ci tengono calmi. Ma quando cominciamo  inevitabilmente ad rivelarci in maniera autonoma e sovrana, diventiamo i nemici più terrificanti che loro abbiano mai avuto, attivando da quel momento in poi una lotta senza esclusione di colpi e senza fine. O, meglio, con la loro fine, grazie anche agli interventi della Luce ai quali si accennava prima, che a questo punto può agire senza indugi essendosi quelli incautamente esposti.

È indubitabile che il guerriero e l’operatore di Luce siano molto invisi al buio. Perché portano molto chiarore e rendono tutto visibile, e questo non va bene per chi è corrotto o anche ottuso, che non vuole in alcun modo che si veda quello che fa, e che i risultati delle proprie nefandezze vengano poste al bagliore del sole.

Questo però non modifica alcunché in chi predilige l’armonia invece che il caos, e la cura e l’apprezzamento piuttosto che la distruzione. Perché niente dura più di un soffio di vento, e la giustizia cosmica avrà alla fine sempre il sopravvento.   

E mentre il tempo di festeggiare (la vittoria della vita) si avvicina sempre di più, comunque, il semplice fatto di essere consapevolmente uno con la Fonte e le sue emanazioni, rimane già presupposto di costante celebrazione, nell’esplosione di cuore. Namasté.. Marius L.  

 
 
 

La celebrazione dell’Essere

Post n°435 pubblicato il 14 Giugno 2023 da RoHarLu

Siamo ancora in guerra, ed è, per questa parte di spazio, l’antico scontro tra Luce e oscurità

È una lotta che dura da molte ere, secondo i vari aspetti delle misurazioni e delle modalità temporali, seppur volga ormai al termine, con la completa vittoria della Luce e la totale disfatta delle energie antivita.

Questa fase è però ancora molto delicata, diventando sempre più pressante la necessità che si pervenga ad una scelta definitiva del proprio posto nell’intero sistema.

Le posizioni sono molto semplici e vedono la paura da una parte, e l’Amore e l’unione dall’altra.

Tuttavia, seppur l’operazione sembri in un qualche modo chiarificata, la presa dei senz’anima sull’area di superficie rimane ancora molto forte, rischiando magari di diventare ancora più violenta di quanto non sia stata finora, atteso che i rimanenti superstiti si troveranno per così dire costretti a tentare il tutto per tutto.

Perché caratteristica del buio è quella di ottenebrare anche i propri adepti, i quali fino alla fine non sono in grado di vedere che tutto è finito, che la partita è conclusa, e che ogni ulteriore gesto, o azione, non farà che peggiorare inesorabilmente la loro posizione.

La Luce e l’Amore rappresentano i primi vagiti di questa creazione, così il loro successo non può mai essere messo in discussione in nessuna parte dell’universo.

La caduta però, fa parte di qualche ciclo, e, spesso, non può essere evitata.

Si tratta però di una sfida ingannevole, frequentemente basata solo su un gioco di specchi, dove tutto sembra vero ma nulla lo è nella sua concretezza.

La Luce, l’Amore, proprio per le loro origini, sono le forze più potenti che esitano in questa rivelazione dell’Essere primo. E basta la loro presenza perché tutto il resto, buio, tenebre, ombra, scompaiano.

E mentre la potenza della Luce è mostrare tutto ciò che è, quindi conoscenza, informazione, corretta visione, ed equilibrio ed armonia, l’imbroglio dell’oscurità è il velare tutto, offuscare ogni cosa, e qualsiasi elemento, si da dare spazio alle più infide fantasticherie, inducendo ogni individuo a manifestare effettivamente il peggio nella propria verità, cosa che alla fine a loro non era in alcun modo direttamente possibile.

Noi siamo i creatori della nostra vita. Ma lo siamo soprattutto smantellando le possibilità, le tecnologie e gli imbrogli delle minoranze nere, non credendo alle loro bugie, non assecondando quanto ci hanno propinato per millenni, e scegliendo consapevolmente sempre il meglio e lo splendente per noi (e per gli altri se ne dovessimo avere l’occasione), senza farci mai traviare dalla via selezionata dal nostro cuore.

E se è l’Uno, che è ciò che è all’origine, la nostra preferenza, i fuochi d’artificio esploderanno da soli, rendendo l’espressione dell’iniziatore un’assoluta, ininterrotta e infinita, celebrazione. Namasté.. Marius L.  

 
 
 

Muoverci verso lo splendore.

Post n°434 pubblicato il 12 Giugno 2023 da RoHarLu

Essere sovrani, indipendenti, autonomi, è il percorso normale di crescita all’interno di questo tipo di manifestazione, e rifiutarsi di farlo è un po’ come tradire lo stesso progettista del gioco.

Non che non se ne  abbia la facoltà, o ci siano dei tempi prefissati oltre ai quali non si dovrebbe andare. È che il tragitto prevede che ad un certo punto ci si assuma la responsabilità di ciò che siamo e di cosa vogliamo manifestare relativamente a noi stessi e alla realtà che in un qualche senso ci competa.

Siamo in una concretezza fortemente manipolata, e da una parte può sembrare una noiosa ripetizione, dall’altra invece, non dovremmo mai scordarlo, e ripetercelo anzi, ad ogni passo e ad ogni respiro.

Perché dobbiamo svincolarci da ogni condizionamento, conosciuto o non, e fare in modo che non accada più, in qualsiasi tempo, luogo e spazio del creato. Perché una vita senza libertà non ha alcun significato, attese le nostre origini.

Sul perché e come sia nata questa anomalia oscura non sembra per adesso che ci siano valide interpretazioni.

Il problema è però un altro. Noi, i protagonisti, che tipo di vita vogliamo interpretare? Vogliamo continuare a muoverci a malapena, costretti in una scatola bloccata, serrata, sigillata, o vogliamo spaziare per l’intera manifestazione, senza limite alcuno, a parte il non danneggiare altre entità della creazione, arricchendo la conoscenza del primo emanatore, e sperimentando tutto quanto la nostra più fervida immaginazione ci permetta di fare?

È probabile che lo sviluppo dell’essere da individuo a cosmico, passando per tutte le normali fasi di incremento, passi attraverso questa scelta di fondo. Che si riallaccia alla fine a quell’assunto introduttivo.

Tutto è in noi movimento. Ogni singola parte di noi è perennemente in azione. Ma, forse la movenza più auspicabile è quella che ci porta verso lo splendore dell’avvio.

Chiudere gli occhi d’altro canto, per pigrizia, per presunta impotenza, per ritenuta debolezza o inettitudine, non ci fa affatto bene. E, del resto, a  chi, o a cosa, serve?

Ergerci torreggianti nelle nostre capacità, abilità, condizioni universali, potrebbe invece averlo un giusto senso. Perché rispetteremmo la nostra fortuna innanzitutto, e daremmo valore a quell’essenza divina alla quale apparteniamo. Ma, soprattutto, garantiremmo magnificenza a qualcosa che è stato generato per essere tale.

Che poi è proprio ciò che intimamente siamo. Namasté.. Marius L.  

 
 
 

Vivere in un mondo dove nessuno si faccia male.

Post n°433 pubblicato il 09 Giugno 2023 da RoHarLu

A volte quando testimonio il compimento di un torto grave, pur non necessariamente letale, non importa a quale essere parte della manifestazione, la percezione corre ad un terribile verdetto da parte della Luce, che, al di là della sua effettiva realtà, è come se si esprimesse che quell’essere attore della mancanza avesse in qualche modo firmato la sua “condanna a morte”.

È per certi versi una cosa terribile, che, da questa parte di spazio credo non possa essere compresa esattamente nelle sue più articolate sfumature.

Certo è la Luce che decide, e avrà le sue buonissime ragioni. Peraltro il se superiore del soggetto non può non partecipare alle stesse determinazioni, perché è così che funziona questo universo.

Ma è sicuramente un momento drammatico.

Oltretutto, perché farlo? Perché commettere abusi, ingiustizie, soprusi?

Quando vale la nostra vita? E non si intende qui (solo) la vita fisica, ma l’intero apparato emozionale, mentale, psichico, e, ovviamente, animico, e quanto ancora non conosciuto di noi stessi.

Quanto vale la connessione con il creatore, e la possibilità di respirare e muoversi liberamente in tutta la rivelazione?

Se l’universo e i nostri diritti di ascendenza portano tutti all’abbondanza naturale, dove nessuno viene comunque e sostanzialmente discriminato, e dove a chiunque viene data la più ampia garanzia di estrinsecazione, perché giocare con la propria libertà, per sempre o anche per una singola avventura?

Perché forse, solo la stoltezza potrebbe fare agire diversamente. O una disperazione senza speranza.

Comunque sia, e senza voler restringere a tutti i costi il ventaglio delle affrancate volontà, l’esperienza non dovrebbe portarci in alcun modo o senso in quella direzione, sostenendo invece, per tutti un mondo dove non è necessario che qualcuno si faccia male per il piacere di altri, o per il benessere di pochi o molti.

Che poi qualsiasi numero, dal più piccolo al più grande, non recherebbe alcun mutamento all’essenza delle cose. Namasté.. Marius L.  

 
 
 

Sentirsi parte della Luce.

Post n°432 pubblicato il 08 Giugno 2023 da RoHarLu

A volte le nostre vite sono impelagate in spirali senza speranza alcuna. Ci ritroviamo lì, alle prese con esseri spesso completamente chiusi, soggiogati dall’oscurità, o, addirittura, completamente senz’anima, e non scorgiamo spiragli per come uscirne.

La confusione è uno strumento inquietante di matrix. È come una nebulosa sgradevole che viene spruzzata ininterrottamente in uno spazio circoscritto, nel quale per qualche motivo si è rimasti intrappolati.

In effetti, quando incontriamo degli esseri malvagi, o ottusi, il che è, per tanti versi, molto peggio, dovremmo chiederci in definitiva se non era proprio questo l’obiettivo della nostra anima. Incrociare cioè queste figure, farle venire fuori per ciò che sono in quel preciso momento, offrendo loro una qualche sequenza di valutazione, ad esempio se insistere con la loro scelleratezza e stoltezza, o se cambiare visione e atteggiamenti, attivando compassione, comprensione e lampi di empatia.

Certo, le modalità imposte dal viaggio in questa avventura non consentono molti sollievi. Abbiamo dovuto dimenticare la nostra reale natura, così come ci è stato imposto dai controllori oscuri, quelli cioè che si sono elevati a dei di questa parte di estensione, e la stessa strada del risveglio è stata disseminata di pericoli, diffusi dal male personificato e dai suoi tirapiedi.

Così, anche la percezione di una sacra missione per conto della Sorgente potrebbe non essere esattamente consolatoria.

Tuttavia siamo qui, e dobbiamo agire di conseguenza. E potrebbe non essere male, dopotutto. Perché, man mano che cresciamo, che diventiamo più “adulti”, il senso di responsabilità comincia a pervadere i nostri vari organi, impregnando altresì le nostre emozioni, e assurgendo a presupposto basilare delle nostre esistenze.

Questo però non significa soccombere a quegli esseri ai quali prima si accennava. Perché siamo guerrieri di grande levatura, altrimenti non potremmo nemmeno trovarci qua. E, certamente, non siamo venuti per soccombere o cedere il passo.

Anzi, siamo qui indubbiamente per vincere, secondo l’accezione che il tipo di azione ha per la Luce nel suo complesso e per la stessa Fonte di ogni cosa.

E, visto che della Luce e della Sorgente costituiamo parte integrante e sostanziale, condotta e movimenti ne dovranno essere logicamente coerenti, seppur secondo il nostro modo di intendere e il nostro attuale livello coscienziale.  

Solo così forse, seppure non sarà magari l’unica e sola opzione, assolveremo degnamente al nostro magico destino. Namasté.. Marius L.  

 
 
 
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