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31 Ottobre

Post n°237 pubblicato il 31 Ottobre 2006 da RovetoArdente
 
Foto di RovetoArdente

    Signore, sempre ci sei stato vicino e tante volte hai rinnovato la nostra situazione: hai perdonato i nostri sbagli e i nostri tradimenti. Signore, nostro Salvatore, dimentica le nostre cattiverie, gli odi e le continue violenze. Torna a vivere con noi, a darci coraggio e gioia; mostraci il tuo volto di tenerezza e aprici il cuore alla fiducia.

 
 
 

SAN FRANCESCO D'ASSISI

Post n°236 pubblicato il 04 Ottobre 2006 da RovetoArdente

immagineAssisi, 1182 - Assisi, la sera del 3 ottobre 1226

    Da una vita giovanile spensierata e mondana, dopo aver usato misericordia ai lebbrosi, si convertì al Vangelo e lo visse con estrema coerenza, in povertà e letizia, seguendo il Cristo umile, povero e casto, secondo lo spirito delle beatitudini. Insieme ai primi fratelli che lo seguirono, attratti dalla forza del suo esempio, predicò per tutte le contrade l'amore del Signore, contribuendo al rinnovamento della Chiesa.             Innamorato del Cristo, incentrò nella contemplazione del Presepe e del Calvario la sua esperienza spirituale. Portò nel suo corpo i segni della Passione. Il lui come nei più grandiimmagine mistici si reintegrò l'armonia con il cosmo, di cui si fece interprete nel cantico delle creature. Fu ispiratore e padre delle famiglie religiose maschili e femm
inili che da lui prendono il nome. Pio XII lo proclamò patrono d'Italia il 18 giugno 1939.

 
 
 

Mercoledì 4 Ottobre

Post n°235 pubblicato il 04 Ottobre 2006 da RovetoArdente
 
Foto di RovetoArdente

    Manda, o Padre, il tuo Spirito Santo che3 ci ricorderà le Parole di Gesù. Il tuo Spirito ci consolerà, ci sosterrà sulle strade del mondo, ci aprirà all'avvenire.
    Che, con la forza dello Spirito del Padre e del Figlio nascano dei profeti e si moltiplichino i sogni. Lo Spirito della misericordia scorra per il mondo; soffi là dove regnano il dolore, la solitudine, il freddo. Rinnovi la faccia della terra e doni a tutti i popoli un cuore nuovo.

 
 
 

Martedì 3 Ottobre

Post n°234 pubblicato il 03 Ottobre 2006 da RovetoArdente
 
Foto di RovetoArdente

Sono pieno di cose da fare e mi manca il tempo: il giorno d'oggi è volato via e il domani sarà altrettanto veloce. Signore, perché non mi hai dato più tempo? Forse ti sei sbagliato, hai calcolato male? Mi manca il tempo per arrivare dappertutto. Ma forse... non dobbiamo fare tutto! Signore, ti ringrazio per il tempo che mi dai. Aiutami a riempirlo serenamente con tutto ciò che mi chiedi di fare, senza niente di più.

 
 
 

Ss. Arcangeli Michele, Gabriele, Raffaele

Post n°233 pubblicato il 28 Settembre 2006 da RovetoArdente
 
Tag: Santi

    Il nuovo calendario ha riunito in una sola celebrazione i tre arcangeli
Michele, Gabriele e Raffaele, la cui festa cadeva rispettivamente il 29
settembre, il 24 marzo e il 24 ottobre. Dell'esistenza di questi Angeli
parla esplicitamente la Sacra Scrittura, che dà loro un nome e ne
determina la funzione. S. Michele, l'antico patrono della Sinagoga, è
ora patrono della Chiesa universale; S. Gabriele è l'angelo
dell'Incarnazione e forse dell'agonia nel giardino degli ulivi; S.
Raffaele è la guida dei viandanti.

    Il nome dell’arcangelo Michele, che significa “chi è come Dio ?”, è citato cinque volte nella Sacra Scrittura; tre volte nel libro di Daniele, una volta nel libro di Giuda e nell'Apocalisse di s. Giovanni Evangelista e in tutte le cinque volte egli è considerato “capo supremo dell’esercito celeste”, cioè degli angeli in guerra contro il male, che nell’Apocalisse è rappresentato da un dragone con i suoi angeli; esso sconfitto nella lotta, fu scacciato dai cieli e precipitato sulla terra.

    Gabriele (Forza di Dio) è uno degli spiriti che stanno davanti a Dio (Lc 1, 19), rivela a Daniele i segreti del piano di Dio (Dn 8, 16; 9, 21-22), annunzia a Zaccaria la nascita di Giovanni (Lc 1, 11-20) e a Maria quella di Dio (Lc 1, 26-38).
S. Gabriele, "colui che sta al cospetto di Dio" (è il suo "biglietto di presentazione " quando si reca ad annunciare a Maria la sua scelta come madre del Redentore), è l'annunciatore per eccellenza delle divine rivelazioni. E’ lui che spiega al profeta Daniele come avverrà la piena restaurazione, dal ritorno dall'esilio all'avvento del Messia. A lui è affìdato l'incarico di annunciare la nascita del precursore, Giovanni, figlio di Zaccaria e di Elisabetta. La missione più alta che mai sia stata affìdata ad una creatura è : l'annuncio dell'Incarnazione del Figlio di Dio. Egli gode per questo di una particolare venerazione anche presso i maomettani.

    Raffaele (Dio ha guarito), anch'egli fra i sette angeli che stanno davanti al trono di Dio (Tb 12, 15; cfr Ap 8,2), accompagna e custodisce Tobia nelle peripezie del suo viaggio e gli guarisce il padre cieco. Egli stesso porta a buon fine l'incarico di Tobia, riscuotendo i talenti. Per di più fa sposare a Tobi la virtuosa figlia di Raguel Sara, dopo averla liberata da un demonio che la perseguitava.

 
 
 

Giovedì 28 Settembre

Post n°232 pubblicato il 28 Settembre 2006 da RovetoArdente
 
Foto di RovetoArdente

    Ci è difficile, o Signore, comprendere la tua Parola, seguire il tuo cammino di amore e di tolleranza. Ci è difficile anche comprendere l'altro, accettare le sue scelte, accogliere le differenze.
    Insegnaci, Signore, a cambiare il nostro sguardo per scoprire negli altri ciò che c'è di unico e di bello e riconoscerli fratelli e sorelle.
    Insegnaci ad amarti non a parole, ma nei fatti e nella verità.

 
 
 

Sabato 23 Settembre

Post n°231 pubblicato il 23 Settembre 2006 da RovetoArdente
 
Foto di RovetoArdente

Padre santo, dateci oggi il nostro pane quotidiano. Dateci Gesù sempre e durante il nostro breve soggiorno in questa terra d'esilio. Datecelo e fate che noi ci rendiamo sempre più degni di accoglierlo nel nostro petto. Datecelo sì, e saremo sicuri di adempiere quanto Gesù stesso per noi a voi ha indirizzato: «Sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra».

S. Pio da Pietrelcina

 
 
 

Santi Andrea Kim Taegon, Paolo Chong Hasang e compagni Martiri coreani

Post n°230 pubblicato il 20 Settembre 2006 da RovetoArdente
 
Tag: Santi

La Chiesa coreana ha la caratteristica forse unica, di essere stata fondata e sostenuta da laici; infatti agli inizi del 1600 la fede cristiana comparve in Corea tramite le delegazioni che ogni anno visitavano Pechino in Cina, per uno scambio culturale con questa Nazione, molto stimata in tutto l’Estremo Oriente.
E in Cina i coreani vennero in contatto con la fede cristiana, portando in patria il libro del grande padre Matteo Ricci “La vera dottrina di Dio”; e un laico, Lee Byeok grande pensatore, ispirandosi al libro del famoso missionario gesuita, fondò una prima comunità cristiana molto attiva.
Intorno al 1780, Lee Byeok pregò un suo amico Lee-sunghoon, che faceva parte della solita delegazione culturale in partenza per la Cina, di farsi battezzare e al ritorno portare con sé libri e scritti religiosi adatti ad approfondire la nuova fede.
Nella primavera del 1784 l’amico ritornò con il nome di Pietro, dando alla comunità un forte impulso; non conoscendo bene la natura della Chiesa, il gruppo si organizzò con una gerarchia propria celebrando il battesimo e non solo, ma anche la cresima e l’eucaristia.
Informati dal vescovo di Pechino che per avere una gerarchia occorreva una successione apostolica, lo pregarono di inviare al più presto dei sacerdoti; furono accontentati con l’invio di un prete Chu-mun-mo, così la comunità coreana crebbe in poco tempo a varie migliaia di fedeli.
Purtroppo anche in Corea si scatenò ben presto una persecuzione fin dal 1785, che si incrudeliva sempre più, finché nel 1801 anche l’unico prete venne ucciso, ma questo non bloccò affatto la crescita della comunità cristiana.
Il re nel 1802 emanò un editto di stato, in cui si ordinava addirittura lo sterminio dei cristiani, come unica soluzione per soffocare il germe di quella “follia”, ritenuta tale dal suo governo. Rimasti soli e senza guida spirituale, i cristiani coreani chiedevano continuamente al vescovo di Pechino e anche al papa di avere dei sacerdoti; ma le condizioni locali lo permisero solo nel 1837, quando furono inviati un vescovo e due sacerdoti delle Missioni Estere di Parigi; i quali penetrati clandestinamente in Corea furono martirizzati due anni dopo.
Un secondo tentativo operato da Andrea Kim Taegon, riuscì a fare entrare un vescovo e un sacerdote, da quel momento la presenza di una gerarchia cattolica in Corea non mancherà più, nonostante che nel 1866 si ebbe la persecuzione più accanita; nel 1882 il governo decretò la libertà religiosa.
Nelle persecuzioni coreane perirono, secondo fonti locali, più di 10.000 martiri, di questi 103 furono beatificati in due gruppi distinti nel 1925 e nel 1968 e poi canonizzati tutti insieme il 6 maggio 1984 a Seul in Corea da papa Giovanni Paolo II; di questi solo 10 sono stranieri, 3 vescovi e 7 sacerdoti, gli altri tutti coreani, catechisti e fedeli.
Di seguito diamo un breve tratto biografico dei due capoelenco liturgico del gruppo dei 103 santi martiri: Andrea Kim Taegon e Paolo Chong Hasang.
Andrea nato nel 1821 da una nobile famiglia cristiana, crebbe in un ambiente decisamente ispirato ai principi cristiani, il padre in particolare aveva trasformato la sua casa in una ‘chiesa domestica’, ove affluivano i cristiani ed i neofiti della nuova fede, per ricevere il battesimo, scoperto tenne con forza la sua fede, morendo a 44 anni martire.
Aveva 15 anni quando uno dei primi missionari francesi arrivati in Corea nel 1836, lo inviò a Macao per prepararlo al sacerdozio. Ritornò come diacono nel 1844 per preparare l’entrata del vescovo mons. Ferréol, organizzando una imbarcazione con marinai tutti cristiani, andando a prenderlo a Shanghai, qui fu ordinato sacerdote e insieme, di nascosto con un viaggio avventuroso, penetrarono in Corea, dove lavorarono insieme sempre in un clima di persecuzione.
Con la nobiltà del suo atteggiamento, con la capacità di comprendere la mentalità locale, riuscì ad ottenere ottimi risultati d’apostolato. Nel 1846 il vescovo Ferréol lo incaricò di far pervenire delle lettere in Europa, tramite il vescovo di Pechino, ma durante il suo incontro con le barche cinesi, fu casualmente scoperto ed arrestato.
Subì gli interrogatori e gli spostamenti di carcere prima con il mandarino, poi con il governatore e giacché era un nobile, alla fine con il re e a tutti manifestò la fedeltà al suo Dio, rifiutando i tentativi di farlo apostatare, nonostante le atroci torture; alla fine venne decapitato il 16 settembre del 1846 a Seul; primo sacerdote martire della nascente Chiesa coreana.
Paolo Chong Hasang. Eroico laico coreano, era nato nel 1795 a Mahyan, il padre Agostino e il fratello Carlo vennero martirizzati nel 1801, la sua famiglia composta da lui, la madre Cecilia e la sorella Elisabetta, venne imprigionata e privata di ogni bene, furono costretti ad andare ospiti di un parente, ma appena gli fu possibile si trasferì a Seul aggregandosi alla comunità cristiana; perlomeno quindici volte andò in Cina a Pechino in viaggi difficilissimi fatti a piedi, spinto dall’eroismo di una fede genuina, professata nonostante i gravi pericoli.
Collaborò alacremente affinché il primo sacerdote Yan arrivasse in Corea e poi dopo di lui i missionari francesi: il vescovo Imbert ed i sacerdoti Maubant e Chastan.
Fu accolto con la madre e la sorella dal vescovo Imbert, il quale desiderava farlo diventare sacerdote, ma la persecuzione infuriava e un apostata li tradì, facendoli imprigionare.
Paolo Chong Hasang venne interrogato e torturato per fargli abbandonare la religione straniera a cui si era associato, ma visto la sua grande fermezza, venne condannato e decapitato il 22 settembre 1839, insieme al suo caro amico Agostino Nyon, anche lui firmatario di una petizione al papa per l’invio di un vescovo in Corea. Anche la madre e la sorella vennero uccise dopo alcuni mesi.
Il vescovo e i due sacerdoti delle Missioni Estere di Parigi, vennero decapitati anche loro nel 1839.

 
 
 

Mercoledì 20 Settembre

Post n°229 pubblicato il 20 Settembre 2006 da RovetoArdente
 
Foto di RovetoArdente

    Tu, o Dio, che sei lento alla collera e grande nell'amore, abbi pietà dei nostri peccati.
    Tu che ci hai creati a tua immagine e somiglianza, sii clemente di fronte a me che spesso, quando si tratta di scegliere, prendo la strada più facile. Tu che ci vuoi far diventare tuoi veri figli, donami di confidare sempre più  nel tuo amore. Allora fuggiranno da me tristezza e angoscia e dimorerò nella pace.

 
 
 

Terra Santa 

Post n°228 pubblicato il 18 Settembre 2006 da RovetoArdente
 

Israele. Deserto di Giuda. Mar Morto. Scavi archeologici di Qumran.

 
 
 
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Un blog di: RovetoArdente
Data di creazione: 19/04/2005
 

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