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MOON SOUL ______________________________*A

Post n°178 pubblicato il 31 Agosto 2008 da amya
Foto di amya

 

La luna su un'altalena, una ruota nel deserto



La prima cosa che B fece dopo avere saputo che sarebbe diventato cieco fu comprare una macchina fotografica. Non sapeva nulla di fotografia: soltanto, come tutti, apprezzava una bella foto quando la vedeva. Gli era capitato a volte di trovarne di così sorprendenti, originali e provocanti da costringerlo a guardare quell'istante o quell'angolo di mondo a bocca aperta, scrollando la testa. Altrimenti non era una cosa a cui avesse mai dedicato particolare attenzione. E' questo il bello della vita: c'è chi sa fare fotografie e chi costruire camini o addestrare barboncini. B credeva nell'esistenza. Era grato di aver avuto la possibilità di partecipare alla grande parata della vita. A volte la sua allegra bonarietà era quasi eccessiva. Amici e conoscenti si domandavano con diffidenza: com'è che è così contento? Cosa c'è sotto? Qualcuno raccontava che B avesse scoperto una lettera scritta dalla sua ragazza a un amante segreto e gli avesse pagato il biglietto per andare da lui in modo da capire quali fossero i suoi veri sentimenti. Desiderava solo la sua felicità: con o senza di lui.


Ma adesso sì che la musica sarebbe cambiata! Con quella storia della ciecità, Dio o chiunque ne fosse responsabile aveva deciso che era arrivato il momento di far sentire anche a B il sapore della frusta. I suoi amici erano sicuri che sarebbe cambiato. Avrebbe cominciato a inveire contro tutto e tutti, oppure sarebbe sprofondato nella palude dell'autocommiserazione e avrebbe fatto la fine di tutti gli altri: capaci solo di sorridere a denti stretti, scrollare le spalle e rimandare all'infintito il momento di andare alla ricerca di qualche vera risposta.
Invece lui si comprò quella macchina fotografica. Un vero splendore: una Cyclops 12. Dato che non sapeva nulla di tecnica e apparecchi fotografici, entrato nel negozio aveva confessato al commesso: ”Senta, io non ci capisco niente di tutta questa roba, ma voglio la macchina più bella che avete per un incapace totale come me. Voglio poter guardare dentro all'obbiettivo e scattare e sapere che farà lei tutto il resto”. Il commesso apprezzò quelle parole e così invece di prorporgli una Hiram Quagola o una Vaslov Cyncrometer, le macchine che i tedeschi usano per fare studi in bianco e nero dei nasi delle celebrità, posò sul bancone la Cyclops dicendo: “Eccola. In un'ora imparerà a usarla e poi sarà a posto”. B a quel punto fece una cosa strana. Prese in mano la macchina e stringendosela al petto chiese: ” Mi sta dicendo la verità?”.

Qual era l'ultima volta che uno sconosciuto gli aveva fatto una domanda simile? Il commesso era sbalordito. Il suo lavoro era fatto di bugie e falso zelo, fregature e gomitate nella schiena. Aveva detto al verità, ma quel cliente voleva la sua parola.

E' la migliore che c'è per lei. La provi un paio di giorni e se non le piace la riporti indietro e troveremo qualcos'altro”.

Il problema della Cyclops era che si trattava esattamente della macchina che B voleva. Ci mise un'ora a leggere le istruzioni e imparare ad usarla. La mattina seguente scattò il suo primo rullino di foto e lo portò a sviluppare. Le fotografie erano perfettamente a fuoco e tutte insulse come l'hamburger di un fast-food. Era in tutto e per tutto quello che aveva chiesto, ma un attimo dopo avere guardato quelle fotografie le aveva già dimenticate. Fu allora che comprese la prima cosa importante. Quante migliaia, milioni di volte sono state scattate certe foto da quando esistono le macchine fotografiche? Quante volte la gente ha immortalato i propri animali, la torre Eiffel, la propria famiglia riunita a tavola?

Gironzolando un giorno per casa cercando di farsi venire in mente qualcosa di interessante e di artistico da fotografare, s'inginocchiò nel bagno e scattò una foto del suo spazzolino da denti attraverso il vetro della mensola. Una bella trovata, ma quando vide la foto sviluppata, si accigliò e comprese che centinaia di migliaia di persone dovevano avere già avuto la stessa idea. Nel mondo esistevano cassetti pieni di foto”artistiche” di spazzolini da denti. E c'era anche chi aveva persino dovuto perdere tempo a regolare l'otturatore e selezionare il tempo di esposizione, perchè solo da poco tempo esistevano macchine fotografiche sofisticate come la sua. Adesso bastava guardare nell'obbiettivo, scattare e ,voilà, ecco il tuo spazzolino. Ma in passato si doveva pensare, correggere l'inquadratura e capire come poter ottenere un certo effetto. Era necessaria una lunga e accurata riflessione.

Mentre tutti quei pensieri gli si affollavano alla mente, dalla finestra aperta sentì le voci e i rumori dei bambini che stavano giocando nel parco di fronte a casa. Le loro grida, stridule e irruente, gli fecero pensare: Se stessi per diventare sordo, come potrei preservare questi suoni meravigliosi in modo da poterli rievocare con precisione nel mio silenzio e non perderli? Siamo tutti consapevoili che alla fin fine l'unica cosa che possediamo sono i nostri ricordi, ma come custodirli quando una parte di te decide di morire prima di tutto il resto? Aveva compreso che aveva comprato quella macchina fotografica per potersene andare in giro a guardare per l'ultima volta il mondo che conosceva e, così facendo, forse insegnare alla sua memoria a ricordare. Ma tutto ciò non poteva funzionare con una macchina fotografica perfetta ma senza cervello che faceva esattamente quello che lui le chiedeva di fare, ma non riusciva a regalargli niente di lui. Era come uno di quei macchinari per fare ginnastica con una serie di elettrodi da fissarsi addosso, dopo di che uno si stende e si riposa mentre l'elettricità rende il corpo snello e muscoloso.

Ritornò nel negozio. Quando il commesso lo vide, fu quasi intimorito. B aveva deciso di raccontargli tutto. Della perdita della vista, del suo bisogno di trovare una macchina fotografica che non solo facesse quello che lui le diceva, ma che gli insegnasse anche a vedere e a ricordare.


Mentre si avvicinava ala bancone, si disse che qualsiasi macchina avesse comprato questa volta, si sarebbe preso una settimana per impararrne il funzionamento, dopo di che avrebbe scattato soltanto dieci foto prima di posarla per sempre.

Il medico gli aveva detto che aveva tre mesi prima che la malattia invadesse tutto il campo visivo trascinado un sipario scuro sui soiu occhi. Nei novanta giorni che gli restavano avrebbe cercato di imparare, valutare con cura e ottenere quelo che desiderava. Dieci scatti.novanta giorni per realizzare dieci fotografia che, quando non sarebbe più stato in grado di veder, avrebbero dovuto riempire i suoi occhi vuoti.

Il commesso lo ascoltò e gli suggerì di andare in una libreria spacializzata in fotografi. “Prima guardi i libri di Stieglitz e Strand. I fotografi dellla Bauhaus. Loro sono stati i più grandi. E' il modo migliore per incominciare. Chiunque desideri di dipingere deve andare in un museo a vedere i quadri di Leonardo Da Vinci”.

Non mi servirebbe. Potrei trovare qualche foto grandiosa, ma non mi aiuterà a ricordare. Non so neanche se desidero ricordare quello che loro...”. B si portò le mani vicino alle testa come per mostrare all'uomo che gli stava di fronte quanto poco spazio avesse da riempire. “Non voglio imparerare a dipingere o fare delle belle foto. Voglio ricordare quello che ho visto, non quello che hanno visto gli altri. E non mi rimane più tanto tempo.”

Il commesso si sitrinse nelle spalle. “Allora non so cosa dirle. Ci sono due possinbilità.le posso dare una macchina fotograqfica per bambini. La più semplice che esiste, il che significa che dovrà fare tutto lei. Per ottenere una bella foto, la luce dovrà essere quella giusta, tutto dovrà essere perfettop perchè la macchina si limiterà a ascattare, nient'altro. Esattamentee l'oppposto della Cyclops, che invece fa tutto. L'altra possibilità è che lei compri una Haseball o una Leica, che sono le migliori. Ma ci vogliono anni e migliaia di fotografie per riuscire a usarle bene. Non so cosa dirle. Mi dà un po' di tempo per pensarci?”.

B uscì dal negozio amni vuote. Ma per il momento forse era la cosa migliore. Avere la macchina giusta significava dover iniziare a decidere. Finchè non ce l'aveva, poteva ancora andarsene in giro a guardarsi intorno e pensare cosa avrebbe scelto.

A qualche isolato da casa vide un uomo seduto per terra con un cappello tra le gambe e davanti a sé un cartello scritto a mano davanti che diceva: “Sono cieco, disoccupato e affranto. Ti prego, sii gentile, aiutami.” c'erano alcune monetine nel cappello.

Sei cieco sul serio?”

Il mendicante sollevò lentamente la testa e sorrise. Era abituato a essere trattato in maolo modo, a essere insultato, a volte capitava. Oppure gli chiedevano delle cose stupide, ma se erano poi soddisfatti o impietositi dalla sua risposta, gli davano qualcosa. Prima che avesse la possibilità di rispondere quell'uomo gli disse:” Dimmi cosa ti manca di più ora che non puoi vedere e tidarò dieci marchi.”

Il pollo fritto. Adesso mi dà i miei dieci marchi, grazie?”. B era perplesso, ma portò ugualmente la mano al portafoglio. “Non capisco”, disse porgendogli i soldi.

Il cieco avvicinò la banconota al naso e l'annusò. Era denaro, senza ombrea di dubbio. Magari erano davvero dieci marchi. Perchè no? Il mondo era pieno di pazzi. Perchè non poteva averne uno davanti?

Hai presente quando uno fuma? Della sigaretta si gustano tre cose: l'odore del tabacco, il gusto della sigaretta e quel fumo grigio che ti esce dalle labbra e sale su in aria. Devi poter vedere anche il fumo della tua sigaretta per riuscire a godertela fino in fondo. Ho smesso di fumare un mese dopo che sono diventato cieco. Conosco qualcuno che non ci vede e continua lo stesso, ma è una perdita di tempo, secondo me. Lo stesso vale per il pollo fritto. Devi sentire il sapore della carne, e l'odore, sicuro, ma più di tutto è importante vederlo. Quella pelle dorata che si spezza quando ne stacchi un pezzo, la carne rosea e fumante se è ancora caldo, e le tue dita che luccicano d'olio una volta che hai finito... non mi fraintenda, mangio ancora il pollo, ma non è più la stessa cosa. Se non lo vedi, non ha lo stesso gusto”.

B gli diede altri dieci marchi e appena fu tornato a casa, si scrisse quella frase. “Se non lo vedi, non ha lo stesso gusto”. Una settimana dopo ne trovò un'altra in un libro di fotografia che stava sfogliando:”Il celebre pittore Gainsborough provava altrettanto piacere a osservare un violino che a sentirne la musica”.

Quel che lui cercava era lì, da qualche parte, nel territorio da cui venivano quelle due frasi.

Gli telefonò la sua ragazza, di ritono dal viaggio romantico che le aveva offerto. “Non ha funzionato. Lo sai cosa faceva quell'uomo, per dirtene una? Mi spediva meravigliose poesie d'amore che credevo avesse scritto apposta per me. Invece le copiava da un'antologia che aveva tenuto dai tempi dell'università.

Scusa se non ti ho chiamato prima. Cosa fai in questi giorni?”

Divento cieco”

Oh, mio Dio!”.

Parlarono a lungo e infine lei gli disse dolcemente:”Tesoro, non si possopno fare fotografie qualdo si è ciechi”.

In realtà, sì. Ho sentito di un gruppo di ciechi che fanno delle fotografie meravigliose. Ma non è questo il punto. Non mi interessa fare fotografie, voglio solo essere sicuro di ricordarmi com'è un violino e il pollo fritto.

Alla fine della telefonata ripensò a quel che lei gli aveva detto di quel tipo che cercava di spacciare per proprie poesie di altri. Le emozioni più profonde di un'altra pesona. Un modo astuto di ingannare il cuore di qualcuno, ma cosa diceva di quell'uomo? B cambiò un paio di carte in tavola e si vide mostare a qualcuno una fotografia famosa non scattat da lui, dicendo:”Qiuesta è una delle mie dieci fotografie. Questo mi consolerà quando non vedrò più”.

Quella notte si svegliò e andò lentamente in bagno. Mentre pisciava, comprese che quando serbbe stato vecchio, la vita sarebbe stata così. Si sarebbe alzato la notte per andare in bagno perchè il nostro sistema idraulico perde colpi quando si diventa vecchi. Un rumore che aveva sentito spesso durante le visite ai propri genitori: lo sciacquone del bagno accanto alla loro stanza da letto che spezzava il silenzio nelle ore piccole. Le ore piccole. Quell'espressione lo fece sorridere. Un buon titolo per una poesia:”Pipì nelle ore piccole”. Poteva suggerirlo al ladro di poesie... Mentre finiva, assonnato, ebbe ancora una volta la sensazione che ci fosse qualche invisibile connessione che al momento gli sfuggiva tra quella situzione e le dieci foto che voleva scattare.

Tornato a letto, mentre sprofondava in fretta nel sonno, pensò: “Una poesia non è meno personale di un'impronta digitale. Rubarne una significa smarrire la propria identità, come se si perdessero le linee della nostra pelle o i tratti del nostro volto".

Il suo volto! Trasalì e si tirò su a sedere, sveglissimo. Un vecchio che pisciava nella notte. Che aspetto avrebbe avuto lui, Norman B., con l'uccello in mano a settant'anni? Non l'avrebbe mai saputo. Non poteva certo vedere le fotografie scattate da qualcun altro! Non avrebbe mai saputo come le prime rughe gli avrebbero cambiato il viso, che effetto avrebbero avuto i capelli bianchi sul suo aspetto. Sono dettagli importanti.

Aveva cominciato ad abituarsi all'idea che in futuro tutto gli sarebbe costato più tempo. I secondi persi a cercare con la mano un interruttore o la cordicella per tirare la tenda. Un compito, quello di tirare la tenda, complicato per un cieco. Era necessario trovare prima la cordicella, capire se era quella giusta, tirarla. Una questione di una manciata di secondi per una persona che ci vedeva, che a un cieco avrebbe richiesto alemno quattro o cinque volte più tempo. Stava lentamente cominciando ad accettare l'ingiustizia di quella situazione, di tutto il tempo che presto avrebbe dovuto impiegare per realizzare cose che ora faceva senza la minima fatica. Ma quanto avrebbe perso quando non avrebbe più potuto vedersi allo specchio? E non avrebbe potuto osservare l'avanzata del tempo e della vita su quel paesaggio a lui tanto familiare. Sentiva che con il passare degli anni sarebbe stato capace di accettare le privazioni e i limiti che gli sarebbero stati imposti dalla sua condizione, ma fino a quel momento non era stato consapevole che avrebbe perso anche delle parti di se'.

La mattina seguente...                 ____________________________continua

 
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Post N° 177

Post n°177 pubblicato il 22 Gennaio 2008 da amya
Foto di amya

ma sì... CROCE SOPRA vàh!

  *A


"E non sento più l'effetto che fa
guardo la città dall'alto mentre i Mostri arrivano
  e non ti accorgi più che ora sei unico
        arriva il mostro e tutti applaudono
         _______   e disteso qui   distesa la testa che urla la lingua che tace
portami via da qui  ora che vorrei nascondermi
ora che non sò resistere ora che vorrei solo fuggire lontano da qui
ora che son disteso qui   ora che con la mia testa che urla
ora che la mia lingua tace  portami via da qui _________
e non sai più chi sei, cosa vuoi e in cosa credi"

[shot: AA_boutade su originale "verità su muro" c/o Lecce by Marco e altri ]
[mood *A : "paperplanes" by M.I.A, Kula,'07 
 parole e musica: "il mostro" Linea77 ,Horror vacui,'08  
 ]

 
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lunedì 21 gennaio 2008 (in breve)

Post n°176 pubblicato il 21 Gennaio 2008 da amya
Foto di amya

___________________________________________
scegliete un pò voi il TITOLO....
 (the day after ,,2008/01/22)
     S'ode a DESTRA  un squillo di tromba, a SINISTRA  risponde uno
      squillo...
     ..Si può andare avanti così?!
_____________________________________



tallà... 1,2,3

-lunedì nero in borsa già a partire dal sol levante

-dall'ennesimo accccreditato studio di qualche rinomata  università inglese
oggi lunedì 21 gennaio è stato decretato (pare per una combinazionaccia di lunedì+prima settimana dopo spese natalizie e di inizio anno+minimo stagionale   di ore di luce) il BlueMoodDay giorno della depressione cosmica per antonomasia

-e tàaac... crisi di governo (Clementino e famiggghià c'hanno messo del loro)

1,2,3 e... STELLA !   sì: STELLA ..e sapete perchè?

perchè  io oggi sebbene

- sia imprescindibilmente lunedì   //grhhgrnnghhh
- sia reduce da week end un pò sul molle/asociale causa residui ricadenti di febbriciattola 
- e, tra nebbia e p#lle varie, abbia appena impiegato qualcosa come 3 ore e briscola per percorrere un piccolo pezzo della A4  (per i Canicattìni-nesi-ani (AG): ho fatto solo TO_MI, normalmente con 1h e Mezza al max ce la si cava)

sono
 
(stranamente,lo ammetto!) di ottimo umore !

  //tiè!  :)  < smile di donnina dal viso pallido
                                   (e in 'sti gg pallida lo sono davverodavèro! ..vedi scatto "*ciauz!")

[shot: "aug,visapallida" ,me @ fever_AA'080120]
[vid: "un tranquillo LUNEDì  nell'universo" by Emroproduzioni .. le InfiniteVie diTuTubo! ;)
 
music: 
"stranamente, oggi trovo gradevole anche questa hit"; 
                                          LoveSong  diSaraBareilles
"   (è grave?! *A) 
                    meglio però "Insieme aTeStoBene",
BattistiVol.4,1971 (Battisti-Mogol)  
                               dei LOMBROSO, live2005
 
thanksss to: "l'OcchioSensato diBernieBoston" (*ciao bernie! *A)]


 
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 [Ambra's back]

Post n°175 pubblicato il 24 Settembre 2007 da amya
Foto di amya

(son stata via...per lavoro)
appena tornata in Italia e... tra un V-day e un aumento del pane

l'unica cosa che mi sento però di dire è che...
in 'sti giorni anche la mia anima è un pò arancione     *respect *A

[shot: "il genedelBuonSenso:portatricesana" by *AA  
                                      in realta the greatest of great balls of fire tratto da Esa 
]

 www.amnesty.it

 
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Post N° 174

Post n°174 pubblicato il 30 Luglio 2007 da amya
 
Foto di amya


It's holding me, morphing me
and forcing me to strive to be endlessly cold within
and dreaming I'm alive

'Cause I want it now I want it now
Give me your heart and your soul
and I'm not breaking down
   I'm breaking out
last chance to lose control


"
Niente.La macchina che fino a ieri andava bene adesso non parte, ma in garage c'è un gran buon odore?"
 "Proprio così".
Uno. Due. Tre. "Mag, mi sto morsicando la lingua. Vorrei dirti un paio di cosette , ma mi sto trattenendo..."
"Bravo! Tu trattieniti, che io chiamo il meccanico.Ci vediamo più tardi". Clic.
Se avesse chiuso più rapidamente, credo che le avrei fatto la multa per eccesso di velocità.
Ero sicuro che aveva combinato qualcosa, tipo ingolfare il motore. Un'altra volta.
Ma in un matrimonio è necessario fare qualche compromesso. La tua compagna ti dà la longitudine e tu le dai la latitudine.
In questo modo, se siete fortunati, riuscirete a disegnare la mappa di un mondo comune che entrambe  siete in grado di riconoscere e abitare comodamente. 




[e poterlo solo insieme davvero vivere...
vivere al meglio
]  
                                                                                                               *AA
[shot: "limpida unione" per gentile concessione al web by mrPresident danie' ]
[layer: "madonna'che'bambino.compiuto" opera "venduta" al web 
                                                          all'incanto x una villainsardegna
  by t.a.f.k.a.Fa']
 sostuito da "unione" scultura di  Bruno LUCCHI ]
[music: "Hysteria" live by MUSE ]

                                                                                *ciao,Ingmar  (e grazie!) *A
Rimanendo sveglio per inseguire un sogno assaggiando l’aria che stai respirando
spero che non dimenticherò niente vorrei tenerti stretta e pregare
Guardando le nostre fantasie andare in rovina niente sarà più lo stesso
e tutto l’amore che abbiamo gettato via e tutte le speranze che abbiamo nutrito svaniscono
Rifacendo gli stessi sbagli Rifacendo gli stessi sbagli
e sentirò il mio mondo sgretolarsi la mia vita sgretolarsi la mia anima sgretolarsi
cadendo                
  cadendo con te
tutto l’amore che ci siamo lasciati alle spalle guardando i nostri flash back intrecciarsi
    Ricordi che non troverò mai Ricordi che non troverò mai
(Non riesco a ricordare quando era bello momenti di felicità in fiore
            forse ho solo frainteso
tutto l’amore che ci siamo lasciati alle spalle guardando i nostri flash back intrecciarsi
   ricordi che non troverò mai
a dispetto di qualunque cosa tu sia diventata ora dimentico quelle cose spericolate che abbiamo fatto)
Penso che le nostre vite siano appena iniziate
 e sentirò il mio mondo sgretolarsi  la mia vita sgretolarsi la mia anima sgretolarsi
cadendo  cadendo con te ....        [ parole di "fallingWithYou" by MUSE ,                                                                             
                                                      links:cover by dayrong  &loloman2001          acusticversion ]   
                                                                                  
                                                                                              

 
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Post N° 173

Post n°173 pubblicato il 27 Luglio 2007 da amya
Foto di amya

Pensieri alla Deriva

   il mio cervello
            non  ha  ancore 
    se Tu   sei
 Luna 
             delle mie  m a r e e.
__  _----_____------_---------- _     
by *A.


                                                                       come SERPENTI in amore            


Sto cercando di scegliere tra lo yogurt ai lamponi o alle fragole(mi chiedo amleticamente quale mi lascera' meno semi tra i denti),  quando l'esemplare maschile con la Tshirt macchiata e i  jeans calati che sta accanto a me davanti al banco dei latticini dice: "Ehi! Hai una lucertola che ti sale sul braccio". Mi guardo il braccio e naturalmente vedo la coda dell'elegantissimo serpente celtico tatuato sul mio braccio che sporge dalla manica.  Sono tentata dire: "Ah! tu hai un lombrico rannicchiato nei pantaloni". Maledizione, il mio tatuaggio è una faccenda personale, non uno spunto per rimorchiare. Bèh, una volta ho chiesto a M.  se voleva vedere  il  mio tatuaggio, proprio come si direbbe: "Vuoi salire a vedere la mia collezione di stampe o di farfalle?!" Ancora oggi, se chiudo gli occhi, posso  sentire  la sua lingua che segue il tracciato dei fiori di melo che mi percorrono il seno e il ventre. Ma era una mia battuta,non quella di uno zotico che compra la panna acida. Figuriamoci, aveva anche patatine e birra.  Mi strizza l'occhio e dice:"Io ho un serpente. Ti faccio vedere il mio se mi fai vedere la tua."  Per un momento penso di tirargli addosso tutti e due gli yogurt, quello ai lamponi che ho nella sinistra e quello alle fragole nella destra.  Ma sono una persona educata e così li  ripongo nelle rispettive pile e  mi volto per andarmene senza fretta,  quando la sua voce mi ferma per la terza volta: "Mi sono fatto questo tatuaggio dopo che è morto mio padre. Come dire, aiuta".  Mi giro a guardare: si è alzato la maglietta per mostrarmi un bel serpente rosso e oro che gli circonda l'ombelico.  I miei  occhi  incontrano  i suoi.  Come sono azzurri.

(contenuto del cestino nell'ultima spesa fatta a un minimarket: 
   latte, caffè, dentifricio, yogurt, melone..
   patatine, birra.. e panna acida èhèh   *A
 daccapo: tutta questione di p.d.v. 
 )

al  mio tatuaggio mai nato e ad alcuni tra sempliciavventorisullamiastrada  e conoscenti e (ancora) amici ..
scusandomi con l'uno per averlo amorevolmente disegnato ma ancora non messo a far parte della mia pelle
(per i miei problemini di coagulazione,purtroppo)
e con gli altri  per la mia eventuale supponenza e i mie momenti di preconcetto che sfociano a volte in eccessiva acidìtà...  *sempre pronta però a cambiare atteggiamento! come almeno gli utimi già sanno                                     *A.


[shot: "UnderMySkin"2006 by*AA]
[soundlink "SoleSpento,coverTimoria" per gentileconcessionealweb by alexblackline  ]
[Memo alla deriva linK:"guerriera @ recharge" grazie al DRAMA di
GruerrieraSenzaTrofei
 sound Memo alla deriva"*bambinAimpertinente" mistolive C.Consoli ]

 
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  INCIPITario

Post n°172 pubblicato il 27 Maggio 2007 da amya
 
Foto di amya

ringraziandovi tutti per non avermi passato la palla  a 'sto giro  e pur sentendomi ancora e sempre inadattA    ... questo incipitario ho comunque deciso di farlo    più o meno  
    ...come al solito
 a modo mio èhèh *A   


1
--------------------------------------------opinioni di un clown 
Era gia' buio quando arrivai a Bonn. Feci uno sforzo per non dare al mio arrivo quel ritmo di automaticita' che si e' venuto a creare in cinque anni di continuo viaggiare: scendere le scale della stazione, risalire altre scale, deporre la borsa da viaggio, levare il biglietto dalla tasca del soprabito, consegnare il biglietto, dirigersi verso l'edicola dei giornali, comperare le edizioni della sera, uscire, far cenno a un tassi'. Per cinque anni quasi ogni giorno sono partito da qualche luogo e sono arrivato in qualche luogo, la mattina ho disceso e salito le scale di stazioni, il pomeriggio ho disceso e risalito scale di stazioni, ho chiamato un tass', ho cercato la moneta nella tasca della giacca per pagare la corsa, ho comperato giornali della sere alle edicole e, in un angolo riposto del mio io, ho gustato la scioltezza perfettamente studiata di questo automatismo.
 Heinrich Boll(1917-1985),AnsichtenEinesClowns (opinioni di un clown),1963 
2    
sezione "geni"...

--------------------------------------------soffocare
Se stai per metterti a leggere, evita.
          Chuck Palahniuk 1961
, Choke (soffocare),2001
--------------------------------------------post office
Cominciò per sbaglio.
          Charles Bukowski (1920-1994), Post Office,1971              
         

--------------------------------------------illusioni perdute
All'epoca in cui comincia questa storia, la macchina di Stanhope e i rulli inchiostratori non erano ancora entrati nelle piccole stamperie di provincia. Ad
Angoulême, malgrado la specialità locale che la mette in rapporto con l'industria tipografica parigina, ci si serviva sempre di torchi in legno, ai quali la lingua è debitrice dell'espressione "far gemere i torchi" che oggi non trova più applicazione. L'arte della stampa era arretrata e si impiegavano ancora i mazzi di cuoio caricati di inchiostro con i quali lo stampatore inchiostrava i caratteri. Il piano mobile destinato a ricevere la forma piena di lettere sulla quale si applica il foglio di carta era ancora in pietra e giustificava il nome di marmo.
            Honoré de Balzac (1799-1850), Illusions perdues (illusioni perdute),1840

    perchè "Sulla strada per l'inferno c'e' sempre un sacco di gente,ma è comunque una via che si percorre in solitudine"     [C.  Bukowski  "Niente canzoni d'amore"]


3      sensibilità?! autocoscienza, esistenzialismo, autoanalisi  e...
                        ....a volte basta "raccontarsi".. . raccontarsi veramente!.

--------------------------------------------memorie dal sottosuolo
Sono un uomo malato... Sono un uomo cattivo. Un uomo sgradevole. Credo di avere mal di fegato. Del resto, non capisco un accidente del mio male e probabilmente non so di cosa soffro. Non mi curo e non mi sono mai curato, anche se rispetto la medicina e i dottori. Oltretutto sono anche estremamente superstizioso; be', almeno abbastanza da rispettare la medicina. (Sono abbastanza colto per non essere superstizioso, ma lo sono.) Nossignori, non voglio curarmi per cattiveria. Ecco, probabilmente voi questo non lo capirete. Be', io invece lo capisco.
  FëdorMichailovichDostoevskij(1821-1881),Memorie dal sottosuolo,1865

--------------------------------------------la coscienza di zeno
Io sono il dottore di cui in questa novella si parla talvolta con parole poco lusinghiere. Chi di psico-analisi s'intende, sa dove piazzare l'antipatia che il paziente mi dedica.
          Italo Svevo(1861-1928),
La coscienza di Zeno, 1923
4       per dar senso  al  caos

--------------------------------------------mele bianche
La Pazienza non vuole mai aprire la porta al Dubbio, poichè è un ospite sciagurato. Usa tutto ciò che è tuo senza fare attenzione a non distruggere quanto hai di più fragile e insostituibile. Se ciò accade, si limita a scrollare le spalle e se ne va. Senza chiedere il permesso, porta spesso con se' amici equivoci: la diffidenza, la gelosia, l'avidità, e tutti insieme si mettono a spadroneggiare e a cambiare la disposizione dei mobili nelle tue stanze come vogliono. Parlano bizzare lingue misteriose senza preoccuparsi di tradurre quel che dicono. Cucinano strani piatti nel tuo cuore che lasciano strani odori e sapori ancor più strani. Quando finalmente se ne vanno, che ne sarà di te? Ti lasceranno felice o addolorato? Rimane soltanto la Pazienza con la ramazza in mano. 
      Jonathan Carroll 1949
White apples (mele bianche), 2002

--------------------------------------------il giunco mormorante
Nella vita di ognuno esistono momenti - quando la porta sbattuta all'improvviso e senza alcun visibile motivo di colpo si riapre, quando lo spioncino chiuso un attimo fa viene di nuovo aperto, quando un brusco "no" che sembrava irrevocabile si muta in "forse" -, momenti in cui il mondo intorno a noi si trasfigura, e noi stessi ci riempiamo di speranza come di nuovo sangue. È stata concessa una proroga a qualcosa di ineluttabile, definitivo; il verdetto del giudice, del dottore, del console, è stato rinviato. Una voce ci avverte che non tutto è perduto. E con gambe tremanti e lacrime di gratitudine passiamo nel locale adiacente, dove ci pregano di "aspettare un poco" prima di spingerci nel baratro.
        Nina Berberova (1901-1993),
Mysljascij trostnik (Il giunco mormorante),1990
(Traduzione: Donatella Sant'Elia)  

--------------------------------------------il tropico del cancro/capricorno
Abito a villa Borghese. Non un granello di polvere, non una sedia fuori posto. Siamo soli, e siamo morti.
Ieri sera Boris si è accorto di avere i pidocchi. Gli ho dovuto radere le ascelle, ma il prurito non ha smesso. Come si fa a prendere i pidocchi in un posto bello come questo? Ma non pensiamoci. Non ci si sarebbe mai conosciuti cosí intimamente, Boris ed io, se non fosse stato per i pidocchi.
      Henry Miller(1891-1980),
Tropico del Cancro,1962
Una volta mollata l'anima, tutto segue con assoluta certezza, anche nel pieno del caos.
      Henry Miller(1891-1980), Tropico del Capricorno,1962 

                        .... in fondo quel "la confusione è un ordine non compreso"
   [H.Miller]


5     al piccolo "regista" che forse è in ognuno di noi  quando legge, scrive, rilegge...  e
                                                         
 vive

--------------------------------------------colazione da tiffany
Mi sento sempre attratto dai posti dove sono vissuto, le case e i loro dintorni. Per esempio, nella Settantesima Est c'è un edificio di pietra grigia dove, al principio della guerra, ho avuto il mio primo appartamento newyorchese. Era una stanza sola affollata di mobili di scarto, un divano e alcune poltrone paffute, ricoperte di quel particolare velluto rosso e pruriginoso che ricolleghiamo alle giornate d'afa in treno. Le pareti erano a stucco, di un colore che ricordava uno sputo tabaccoso. Dappertutto, perfino in bagno, c'erano stampe di rovine romane, molto vecchie e tempestate di puntolini scuri. L'unica finestra dava sulla scala di sicurezza. Ma, anche così, mi si rialzava il morale ogni volta che mi sentivo in tasca la chiave del mio appartamento; per triste che fosse, era un posto mio, il primo, e lì c'erano i miei libri, i barattoli pieni di matite da temperare, tutto quello che mi occorreva (o così almeno pensavo) per diventare lo scrittore che volevo diventare.
 Truman Capote (1924-1984) Breakfast at Tiffany's (Colazione da Tiffany),1959

--------------------------------------------psycho 
Norman Bates udì il rumore e ne rimase sconvolto.
Sembrava che qualcuno stesse picchiando contro il vetro della finestra.
Sollevò la testa, di scatto, pronto ad alzarsi, e il libro gli scivolò di mano, in grembo. Pi si rese conto di che cosa era: soltanto pioggia. Pioggia del tardo pomeriggio che batteva, di traverso, contro i vetri del salotto. Norman non si era accorto che aveva incominciato a piovere, che era calato il crepuscolo. Ma ora faceva piuttosto scuro, nel salotto, ed egli allungò un braccio per accendere la lampada prima di riprendere la lettura.
        Robert Bloch (1917-1994) ,Psycho 1959

--------------------------------------------lo straniero
Oggi la mamma è morta. O forse ieri, non so. Ho ricevuto un telegramma dall'ospizio: "Madre deceduta. Funerali domani. Distinti saluti." Questo non dice nulla: è stato forse ieri.L'ospizio dei vecchi è a Marengo, a ottanta chilometri da Algeri. Prenderò l'autobus delle due e arriverò ancora nel pomeriggio. Così potrò vegliarla e essere di ritorno domani sera. Ho chiesto due giorni di libertà al principale e con una scusa simile non poteva dirmi di no. Ma non aveva l'aria contenta. Gli ho persino detto: "Non è colpa mia." Lui non mi ha risposto. Allora ho pensato che non avrei dovuto dirglielo.
          Albert Camus (1913-1960) ,L'etranger(lo straniero),1942
    
   
 ... per quella libertàdispirirto che si può raggiungere
                  perchè "la vita è meravigliosa se non se ne ha paura" [C.Chaplin ] 
                                                                                        *A


(Traduzione: Argia Micchettoni Illusions perdue:A l'époque où commence cette histoire, la presse de Stanhope et les rouleaux à distribuer l'encre ne fonctionnaient pas encore dans les petites imprimeries de province. Malgré la spécialité qui la met en rapport avec la typographie parisienne, Angoulême se servait toujours des presses en bois, auxquelles la langue est redevable du mot faire gémir la presse, maintenant sans application. L'imprimerie arriérée y employait encore les balles en cuir frottées d'encre,avec lesquelles l'un des pressiers tamponnait les caractères. Le plateau mobile où se place la forme pleine de lettres sur laquelle s'applique la feuille de papier était encore en pierre et justifiait son nom de marbre.)
(Dostoevskij:  Ja celovék bol'nój... Ja zloj celovék. Neprivlekátel'n'ij ja celovék. Ja dúmaju, chto u menja bolít pécen'. Vprócem, ja ni shishá ne sm'islju v moéj bolézni i ne znáju navérno, chtó u menja bolít. Ja ne lechús' i nikogdá ne lecílsja, xotja meditzínu i doktoróv uvadzáju. K tomú dze ja eshche i suevéren do krájnosti; nu, xot' nastól'ko, chtob uvadzát' meditzínu. (Ja dostátochno obrazóvan, chtob ne b'it' suvérn'im, no ja suevéren.) Net-s, ja ne xochú lecít'sja so zlósti. Vot v'i ztogo, navério, ne izvólite ponimát'. Nu-s, a ja ponimáju.Zapiski iz podpol'ja.) 
(traduzione: Bruno Tasso  Psycho:
  Norman Bates heard the noise and a shock went through him.
It sounded as though somebody was tapping on the windowpane.He looked up, hastily, half prepared to rise, and the book slid from his hands to his ample lap. Then he realized that the sound was merely rain. Late afternoon rain, striking the parlor window.Norman hadn't noticed the coming of the rain, nor the twilight. But it was quite dim here in the parlor now, and he reached over to switch on the lamp before resuming his reading
.)
(L'étranger :  Aujourd'hui, maman est morte. Ou peut-être hier, je ne sais pas. J'ai reçu un télégramme de l'asile: "Mère décédée. Enterrement demain. Sentiments distingués." Cela ne veut rien dire. C'était peut-être hier.L'asile de vieillards est à Marengo, à quatre-vingts kilomètres d'Alger. Je prendrai l'autobus à deux heures et j'arriverai dans l'après-midi. Ainsi, je pourrai veiller et je rentrerai demain soir. J'ai demandé deux jours de congé à mon patron et il ne pouvait pas me les refuser avec une excuse pareille. Mais il n'avait pas l'air content. Je lui ai même dit: "Ce n'est pas de ma faute." Il n'a pas répondu. J'ai pensé alors que je n'aurais pas dû lui dire cela.)
 

 
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Post N° 171

Post n°171 pubblicato il 25 Maggio 2007 da amya
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 25/05/1977  

   
        *buoni "enta" a  Yoda & soci!    *Aimmagine


     


[shot:"alabardaspaziale fluotrack"]
[dsgn:"phoenix+shou tatoo"]



x ora a bordo:  Albam Mimil         
Parda Rases ilPresidente,
Polvi Pasan l'hobbit ipponico,noncelafa ,Sanre Cogen il guru,
Colsi Torho u' guerrierooo, Pagal Pitre 
il pittore,
Silti Morom 
profumi d'oriente,Fonyu Bobel perfectYoda antiNanoportatoredidemocrazia),Prefa Curom Tatuatore puffo visionario,
Mongi Derho il barman parapsicologo,Sofan Micas 
es di lavorotelematico(lui è il nostro"aiuto da casa"),Chipi Foivr fine dicitore(addetto alle comunicazionischiette)
 Zazvi Vetor  il dj(aspirante director)voce nichilista

 
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Atene 2007

Post n°170 pubblicato il 24 Maggio 2007 da amya
Foto di amya

sette sette sette sette sette sette sette

 io ci ho creduto! #        sempre   immagineimmagine  
      immagineimmagineimmagineimmagineimmagineimmagineimmagineimmagineimmagineimmagineimmagine      
*A     [# ved. 01:39/01:56]      

 e ora estatedispari ... èhèhè    

 
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Post N° 169

Post n°169 pubblicato il 23 Maggio 2007 da amya
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giornata di cacca.reprise   (non così di mmmerda, ma quasi)

Oggi ho una voglia di lavorare nell'ordine di 10 alla meno 12,meno13 ... ma anche meno!   auguri!!! 
Oggi persino mrBra' (il bradipo che vive appollaiato sulla mia spalla) credo sia  più attivo di me .... credo almeno... perchè sapete com'è  è invisibille e poi veramente non c'ho nemmeno voglia di mettermi a capire se oggi  sia davvero più attivo di me, troppo sbattimento ...                *A

 
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