Creato da duster66 il 11/12/2006
The Official Blog of Punk Catastrophe Band DUSTER 66...
 

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PUNK KILLS TOUR 2007

LE DATE DEL TOUR 2007 DEI DUSTER 66....

SONO ATTUALMENTE IN PROGRAMMAZIONE

LE DATE DEL NUOVO TOUR

 

 

DUSTER 66 @ REUNION 07-07-2008

Post n°13 pubblicato il 20 Giugno 2008 da duster66
 

i DUSTER 66 hanno annunciato la loro reunion per il 7 luglio 2008 in occasione di una splendida cornice musicale...infatti saranno affiancati sul palco dagli amici con cui hanno collaborato musicalmente e che hanno sempre seguito...Gli storici membri fondatori della catastrofica punk band salentina: SKRIM, ex chitarrista e frontman del gruppo...ha oggi deciso di lasciare la chitarra e abbracciare il basso...e ALEX DRUM, eclettico batterista, hanno deciso di farsi accompagnare in questo viaggio travagliato da FRANCESCA...giovane chitarrista punk e MATTEO...anch'egli chitarrista e rocker...

Quindi appuntamento a LUNEDI' 7 LUGLIO al campetto vicino le scuole medie a Cutrofiano (LE) per fare festa tutti assieme....

Promozione a cura di SELF-MADE AGENCY


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Post N° 12

Post n°12 pubblicato il 13 Aprile 2007 da duster66

IL NUOVO LOGO DEI DUSTER 66

 
 
 

IL NUOVO LOGO DEI DUSTER 66...

Post n°11 pubblicato il 03 Aprile 2007 da duster66
 
Foto di duster66

 
 
 

PUNK KILLS TOUR 2006

Post n°9 pubblicato il 22 Febbraio 2007 da duster66
 
Foto di duster66

I DUSTER 66 DI NUOVO IN CONCERTO CON IL PUNK KILLS TOUR  2006….

PER ORGANIZZAZIONE DI SERATE, CONCERTI, PARTECIPAZIONE A FESTIVAL O A QUALSIASI ALTRO EVENTO LASCIARE UN MESSAGGIO NEI COMMENTI.

LE DATE DEL TOUR SARANNO AGGIORNATE MENSILMENTE SUL BLOG E SUL SITO UFFICIALE

 
 
 

Chi sono per voi i "Punk'abbestia" e chi i "Punk"??????

Post n°8 pubblicato il 10 Febbraio 2007 da duster66
 
Foto di duster66

Al centro di ogni città vivono e bivaccano i punkabbestia.

Veri e propri bivacchi, e qui lo dico solo per dovere di descrizione e non per critica sociale, sono allestiti nei luoghi piu’ disparati. Strani e inusuali per noi, ma sicuramente scelti non a caso per loro.

Il punkabbestia deve il suo nome innanzitutto al suo look, che ha poco a che fare con i punk londinesi anni 70, e alla sua aria vagamente randagia amplificata dalla compagnia perenne di un cane. Cane di taglia grossa, quasi sempre dormiente, obbligatoriamente meticcio.

Il nuovo Zanichelli dà questa definizione dei punkabbestia: "un gruppo di giovani che vivono in compagnia di cani e senza dimora stabile, vestono in modo disordinato e tendono ad avere piercing e tatuaggi. Vestono in modo disordinato. Come? Con la camicia fuori dei pantaloni? La cravatta slacciata? Oppure con i calzini spaiati? Niente di tutto ciò. Disordinato qui, è tutto quello che non rientra nella categoria vetrinistica dell’uomo con la ventiquattrore. Anfibi da una tonnellata e mezza, pantaloni neri, maglie scure. Tutto rigorosamente incolore reso ancora più stinto dalla polvere dei marciapiedi di mezzo mondo. Non so perché, una leggera incurvatura delle spalle e un’espressione ingrugnita, conferiscono ai punkabbestia un’aria litigiosa che spesso, in verità, non possiedono, con il risultato di avere in comune dei luoghi comuni che vorrebbero tanto scrollarsi di dosso senza successo.

Ignoro da dove nasca questa scelta di vita, ma credo che il disagio di portare sulle spalle, vedi la postura, tutto il peso delle tragedie del mondo oltre la propria, influisca un poco. Ma a volte sono gioiosi, non nel viso, ma con le loro bestie che dormono sempre accovacciate accanto a loro in un indiscutibile abbandono fiducioso. Il punkabbestia si scopre tenero amante del suo cane e vigile controllore della sua cucciolata, ma non sorride ai bambini che si avvicinano per accarezzare i nuovi nati. Tutte le madri, comunque, stroncano sul nascere ogni tentativo di incontro ravvicinato dei loro bambini a cani, cuccioli e padroni. Il sorriso è un cedimento e un collasso dell’anima. La carezza è un gesto quasi meccanico che può essere scambiato per una veloce pulizia del mantello del cane. Il punkabbestia non indugia, non oltrepassa i limiti oltre i quali provocherebbe un intervento armato del suo cervello. Veloce passa la mano in un aborto di carezza sperando in cuor suo che non venga visto dagli amici. Capita anche di vederne qualcuno al semaforo che si improvvisa giocoliere per raccogliere qualche moneta mentre la loro bestia scodinzola affettuosa tra gli extracomunitari.

Ho visto tre ragazzi e una ragazza dormire sotto i portici di un grande palazzo di una via del centro, in pieno giorno. Una coperta per ciascuno, anch’essa scura, e una rete a copertura di un ponteggio offrivano riparo e protezione dal freddo e dagli sguardi indiscreti. I cani acciambellati ai piedi e un paio di scarpe con i calzini dentro, una accanto all’altra, come fai nella tua stanza quando vuoi essere ordinato, si mostravano agli occhi di chi voleva sbirciare in attesa al semaforo. I punkabbestia, distesi nella mollezza del sonno, sfrontati nelle loro posture senza controllo, detersi dalle angosce della veglia, stavano addossati ad un negozio di mobili. Solo un vetro separava una gradevole scenografia di casa con tutte le sue stanze, camera da letto, cucina, stanza dei bambini, soggiorno e bagno. Sfavillìo di acciai abbinati alla dolcezza del ciliegio, sommier e trapunte di alpaca candide, librerie, poltrone in pelle. Il tutto illuminato con luce soffusa sapientemente, induceva al torpore. Mi veniva di pensare che quei ragazzi, socchiudendo gli occhi nel dormiveglia, immaginassero che quella fosse la loro casa, che in cucina ci fosse la madre che sfaccendava e che la libreria fosse stracolma di carta stampata e dischi, che in quella stanza di bambino colorata forse c’erano passati e che quei mobili contenessero tante e tante cose, belle e brutte, utili e inutili. Un po’ come appoggiarsi al muro dei ricordi, una visione del muro di un pianto che non vuole uscire.
Vorrei chiedere ai punkabbestia perché hanno scelto questa vita. Perché hanno sempre la compag
nia di un cane. Se soffrono mai la fame. Se madri, padri, sorelle, fratelli sanno che mendicano, anche se nella sfrontatezza di chi mendica c’è sempre un battito di ciglia che ti ricorda quello di un bambino, solo che i mendicanti non li guardi mai negli occhi e non te ne accorgi. Voglio sapere se fa male farsi un tatuaggio e se fa male non incontrare lo sguardo della gente. Voglio sapere dove si lavano, se pregano, se credono.
Voglio farlo. Vorrei farlo. Ma già ho il passo veloce e giro la testa da un’altra parte.

I branchi di punkabbestia adottano, ormai da secoli, un originale ma efficacissimo sistema di difesa: uno di loro, a turno, viene posto di vedetta da una finestra o sul tetto di un palazzo in modo tale che possa avvistare in anticipo eventuali agenti. Appena egli scorge le temute manette pendere dal cinturone espone un grosso cartello con la scritta "manett" ai suoi amici in strada i quali per scampare all'arresto gli lanciano la marijuana che la vedetta provvederà a nascondere. Da qui il vecchio detto "Scritta manett, erba volat". Cosa ne pensate voi dei Punkabbestia??? Chi sono per Voi? ki sono invece i veri e normali punk??? ...rispondete e lasciate commenti... thanx

 
 
 
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