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Creato da: kookkai il 18/09/2011
TUTTO CIO' CHE CONCERNE L'ACQUA

 

 

Analizzando l'acqua piovana vengono fuori risultati sconcertanti

Post n°237 pubblicato il 20 Settembre 2015 da kekerex
 

 

Posted on settembre 15, 2015

analisi acqua piovana scie chimiche

Un sindaco ha reso pubblico il risultato dell’analisi dell’acqua piovana nel suo territorio,e ne sono venuti fuori dettagli sconcertanti: aumento di alluminio dell 800%,Bario 100% e….!Ecco i documenti ufficiali.

Sono state compiute in Francia alcune analisi dell’acqua piovana: l’esito è allarmante, poiché nell’arco di pochi mesi i livelli di alluminio, bario, stronzio e titanio sono cresciuti in modo esponenziale. Se consideriamo che, dopo decenni di attività chimico-biologiche, i valori di metalli nelle idrometeore dovevano essere già elevati, se ricordiamo che la contaminazione è ormai globale, non si hanno molte ragioni per essere ottimisti.

analisi acqua piovana scie chimiche 2Un cittadino residente residente a Miserey Salines nel Doubs, ha commissionato (a sue spese) al laboratorio Qualio di Besançon, l’analisi dell’acqua piovana raccolta nell’arco di otto mesi nello stesso luogo ed in condizioni analoghe. Gli esiti delle analisi suscitano grande preoccupazione in quanto attestano un aumento paril all’ 800% dei livelli di alluminio, un incremento del 100% del tasso di bario, stronzio e titanio.Queste risultanze sono state oggetto di una comunicazione al Sindaco di Miserey Salines. Il Primo cittadino si è impegnato a trasmettere il dossier ai responsabili dell’Agenzia regionale sanitaria di Besançon.

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Il Doubs è un dipartimento francese della regione Franca Contea (Franche-Comté). Confina con i dipartimenti del Giura a sud-ovest, dell’Alta Saona a nord-ovest e del Territorio di Belfort a nord-est. A sud-est confina con la Svizzera: cantoni Giura, Neuchâtel e Vaud. Le principali città, oltre al capoluogo Besançon, sono Montbéliard e Pontarlier.

ECCO I DOCUMENTI ORIGNALI

– L.Bernard_maireMiserey 20juin14

– maireMiserey_L.Bernard 25juin14

Fonte : http://www.acseipica.fr/echange-l-bernard-maire-miserey-salines-25/

Tratto da: http://www.tankerenemy.com/2014/09/eseguite-analisi-dellacqua-piovana-in.html#.VfgFXdLtlHw

 
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Metalli Pesanti E Pesticidi Inquinano Il Nostro Corpo

Post n°236 pubblicato il 17 Settembre 2013 da kookkai
 

Una rilevazione dei CDC di Atlanta mostra che la popolazione mantiene livelli significativi e stabili di metalli pesanti e pesticidi nelle proprie cellule: l'inquinamento non è più solo nell'acqua, nella terra e nell'aria, ma è ben radicato all'interno dei nostri corpi fatti massimamente di acqua.

Si misura, si parla e si discute di inquinamento dell'aria, dell'acqua e del terreno, ma spesso si trascura di parlare di quello che ci dovrebbe preoccupare di più: l'inquinamento dei nostri corpi.
Non siamo ancora coscienti che l'acqua, l'elemento principale dei nostri corpi, ed essa necessita la maggior attenzione possibile, siamo totalmente convinti che l'acqua è inesauribile che ne facciamo un uso altamente sconsiderato.

Molti scienziati sostengono che quest'abitudine mentale ci porterà all'estinzione se non si adotteranno misure ecosostenibili, dobbiamo rispettare questo elemento basilare per la vita della Terra, perché l'acqua dolce e potabile è solo il 3% dell'acqua totale esistente sul nostro pianeta.

La Natura ha dotato l'organismo di difese contro le sostanze tossiche: l'apparato digerente, il fegato ed i reni. Tuttavia la rivoluzione industriale e la chimica in pochi decenni hanno introdotto nella biosfera elementi e composti contro cui le difese degli organismi non hanno più valore.

Il ritmo di esposizione a questi inquinanti è in genere più elevato della velocità con cui l'organismo se ne disfa, di conseguenza, le sostanze tossiche si accumulano nell'organismo.
Il report pubblicato di recente dal CDC di Atlanta non lascia adito a dubbi: nel sangue della popolazione sono presenti livelli significativi di almeno 8 metalli pesanti ed altrettanti residui di pesticidi, oltre alla nicotina, al benzene e al fluorene. Il grafico mostra i livelli ematici di Arsenico, Cesio e Piombo, Cadmio, Bario, Cobalto e Mercurio.

La maggior parte degli inquinanti è inoltre stabile nel tempo, con l'unica eccezione della nicotina, che si è dimezzata e del piombo che è in lieve calo. Questi livelli di contaminazione indicano che i nostri corpi sono diventati delle vere e proprie discariche.

È difficile valutare l'impatto sulla salute di centinaia di sostanze tossiche interagenti tra loro, anche se in piccola quantità: cancro, problemi circolatori, stress, perdita di attenzione, demenza senile?

Una recente ricerca mostra ad esempio che donne nate tra il 1959 e il 1967, prima della messa al bando del DDT mostrano problemi di ipertensione poiché sono state esposte all'insetticida durante la loro fase prenatale.

Come disintossicarsi?

Mangiando cibi sani (leggi biologici, cioè senza pesticidi) ed evitando il più possibile il contatto con sostanze chimiche di sintesi sia in casa che al lavoro.

Attenzione inoltre alle diete rapide. Perdere peso in fretta può avere l'effetto indesiderato di spostare le sostanze tossiche dai tessuti adiposi al sangue, per poi depositarsi nei muscoli o nel cervello dove potrebbero fare più danni.

Ad esempio metalli come Piombo, Mercurio, Uranio, Cadmio Cromo e Cesio che non si trovano naturalmente nell'ecosistema, oltre ai milioni di composti chimici di sintesi, dal DDT in giù.

Il valore mediano è quello che divide in due la popolazione: ad esempio nel caso dell'Arsenico, metà della popolazione ha meno di 8 µg/litro e l'altra metà ne ha di più. In molti casi, il 5% della popolazione più esposta presenta livelli di inquinanti anche oltre 10 volte più alti del valore mediano.

Fonte: ecoblog.it

 

 
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Fukushima Uccide Centinaia Di Balene E Delfini

Post n°235 pubblicato il 11 Settembre 2013 da kookkai
 

Si è consumato alcuni giorni fa una delle più grandi tragedie che riguarda l'Umanità intera.

Nessuno ne parla ma il sito web cosmostv.org lo scorso 31 agosto, ha pubblicato i risultati di un rapporto nazionale del governo giapponese che a sua volta descrive la situazione del disastro di Fukushima un fatto grave e con ripercussioni che riguarderanno l'Oceano Pacifico.

Si è detto che la situazione nello stabilimento della centrale nucleare è andata a peggiorare, migliaia di tonnellate di rifiuti radioattivi sono stati scaricati verso l'Oceano Pacifico e questo ha causato un "ribollire dell'acqua". Da allora, abbiamo ricevuto centinaia di telefonate ed email da persone di tutto il mondo che vogliono confermare la nostra storia

Mentre si attende la preparazione di un report dal villaggio di Fukushima, sono rimasto scioccato nello scoprire centinaia di carcasse di balene morte, che si trovava lungo la spiaggia delle coste giapponesi, davanti a Fukushima al mattino presto. E ora ci sono anche di più, si sono diffuse su e giù per la costa, per quanto ho potuto vedere.

Espansione delle radiazioni di Fukushima
Una vera strage di balene e delfini si sta consumando giorno dopo giorno e i rifiuti radioattivi versati in mare faranno una strage a breve tempo. Intervenire sarà impossibile, anche perché questi rifiuti viaggeranno per tutto l'Oceano seminando morte e dolore, anche tra gli abitanti delle Isole che sopravvivono alla pesca.

Il governo giapponese e gli altri governi mondiali ignorano la situazione abbastanza seria e grave. Due scienziati giapponesi intervenuti sulla spiaggia dove si trovavano le balene morte, hanno detto che il governo è stato in silenzio perché nessuno mai non si poteva nemmeno immaginare le conseguenze e l'impatto della crisi in atto a livello locale e globale. Gli stessi scienziati riconoscono che ciò che sta accadendo ora è molto importante e grave, ma anche loro possono solo intuire cosa accadrà domani.

Quindi cosa potrà mai fare l'essere Umano davanti ad una tragedia annunciata?

Si spera solo in un intervento divino!
Fonte: segnidalcielo.it

 
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Tariffe Acqua Comunale Sempre Più Care

Post n°234 pubblicato il 10 Agosto 2013 da kookkai
 

Negli ultimi 6 anni un aumento del 33% nei costi dell'acqua, con picchi record in alcune città italiane dovuti anche alla dispersione idrica.
Un aumento vertiginoso dei costi dell'acqua ha registrato un andamento esponenziale in molte città italiane,
infatti, sarebbero 40 le città del nostro territorio ad aver visto aumentare il costo di uno dei beni cui non possiamo rinunciare di oltre il 40%, con i record di Reggio Calabria (+164,5%), Lecco (+126%) e Benevento (+100%) e tariffe quasi raddoppiate a Viterbo (+92,7%) e Carrara (+93,4%); uniche best practice Isernia, Milano e Trento, le città più economiche d'Italia.

All'aumento del 33% dei costi dell'acqua registrato negli ultimi 6 anni corrisponderebbe una vera e propria piaga diffusa lungo tutto lo stivale: la dispersione idrica, che si attesta anch'essa al 33% e che ogni anno costa al Paese ben 3,7 miliardi di euro, una cifra addirittura superiore a quella necessaria per una manovra finanziaria. Anche i dati relativi all'ultimo anno non sono confortanti. 
L'indagine annuale realizzata dall'Osservatorio Prezzi & Tariffe di Cittadinanzattiva, infatti, ha coinvolto tutti i capoluoghi di provincia e si è basata sul servizio idrico integrato per uso domestico (acquedotto, canone di fognatura, canone di depurazione e quota fissa), prendendo in considerazione una famiglia tipo di tre persone, con un consumo annuo di 192 metri cubi di acqua (comprensivi di Iva al 10%); ciò che essa ha rilevato è stata una crescita dei costi su base nazionale in media del 6,9%.
Le troppe differenze di costo e le inefficienze del sistema sono, dunque, i capi d'accusa di un problema le cui conseguenze ricadono principalmente sui consumatori.

"E' evidente l'urgenza di omogeneizzare le tariffe sul territorio nazionale, prendendo in considerazione le eventuali specificità territoriali, ma realizzando un quadro unitario in tema di fasce di consumo e costi in bolletta questo per superare le immotivate differenziazioni di costo che anche quest'anno restano così evidenti per le tasche dei cittadini".

Sarebbe necessario introdurre il bonus sociale anche nel servizio idrico, per tutelare le fasce deboli sostenendo le persone con reddito basso e quelle svantaggiate.
"E' altrettanto intollerabile che le inefficienze e i ritardi del servizio idrico continuino ad essere pagate dai cittadini, senza nessun investimento nel miglioramento del servizio, come mostrano i dati sulla dispersione idrica, in ulteriore aumento negli ultimi anni".

 
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Lo Studio Dell'Acqua Del Prof. Vittorio Elia

Post n°233 pubblicato il 23 Luglio 2013 da kookkai
 

Abbiamo intervistato il professor Vittorio Elia, docente di Elettrochimica presso l'Università Federico II di Napoli.
Intervista al prof.Vittorio Elia
Professor Elia, lei ha pubblicato alcuni studi sulle caratteristiche chimico-fisiche dell'acqua: può dirci cosa significa esattamente "studiare l'acqua"?
"Studiare l'acqua" significa immergersi in un mondo sconosciuto. Si tratta di un tema particolarmente ampio e complesso: senza dubbio è il liquido più esaminato al mondo, che tuttavia presenta ancora tante, tantissime, incognite. Più gli esperti studiano le proprietà dell'acqua, più si rendono conto di quanto ancora ci sia da scoprire.

Ho avuto modo di studiare a lungo la termodinamica delle soluzioni acquose, in riferimento a molecole modello di interesse biologico, in particolare attraverso la calorimetria. Ho cercato quindi di applicare la mia esperienza anche allo studio dell'acqua trattata con i protocolli della medicina omeopatica.
Studiare le caratteristiche chimico-fisiche dell'acqua riveste a mio parere una grande importanza e lo si può fare con operazioni piuttosto semplici: la misurazione del pH per accertare il grado di acidità con uno strumento chiamato piaccametro, oppure la misurazione della conducibilità elettrica mediante conduttimetro. Un'altra operazione riguarda la misurazione del calore sviluppato dall'acqua quando viene a contatto con una soluzione alcalina: in questo caso si tratta di una pratica piuttosto complessa, se vogliamo individuare una misura di calorimetria particolare, in quanto servono strumenti molto sofisticati e costosi.
Perché si afferma che le soluzioni omeopatiche presentano proprietà chimico-fisiche differenti dall'acqua usata in partenza?
Le soluzioni omeopatiche sono preparate attraverso una metodologia particolare, che provo a riassumere brevemente: si procede con una soluzione che presenta una piccola quantità (misurabile a livello ponderale) di un qualsiasi soluto, e la si diluisce ulteriormente in acqua (ad esempio 1 grammo in 100 ml d'acqua); in seguito si agita il tutto energicamente, tramite un processo chiamato successione. L'operazione può essere ripetuta anche centinaia di volte. Già dopo quattro o cinque diluizioni di questo tipo la quantità di soluto è ridotta ai limiti della misurabilità: aumentando il numero delle diluizioni non troviamo più traccia del principio attivo inizialmente presente. Al termine delle diluizioni potremmo quindi dire di trovarci di fronte semplicemente ad acqua pura, anche da un punto di vista chimico.
Tuttavia, l'acqua così ottenuta risulta profondamente diversa nelle sue caratteristiche chimico-fisiche rispetto all'inizio del processo, acquisendo nuove proprietà. Ad esempio la conducibilità elettrica è notevolmente aumentata, così come il calore generato dal mescolamento con una soluzione alcalina, mentre il pH è variato in maniera misurabile. Ci troviamo di fronte ad un elemento in grado di fornire anche informazioni di natura terapeutica.

Come vengono accolti tali studi dalla comunità scientifica?
Si tratta di una questione estremamente delicata. Nell'ambito ristretto del Dipartimento di Chimica i miei studi non sono considerati, tuttavia sono accreditati presso la Comunità Scientifica Internazionale, in quanto ho pubblicato oltre 37 lavori su importanti riviste scientifiche. Questo vuol dire che le metodiche e le tecniche usate sono corrette, anche se la comunità scientifica italiana fatica ancora ad accettarne pienamente i risultati. Sono però sicuro che gli esiti più recenti, davvero straordinari, ci porteranno a superare questi ostacoli.
Cosa risponde alle consuete argomentazioni dei detrattori dell'omeopatia, per i quali si tratta solo di "acqua fresca"?
Queste affermazioni sono frutto di un errore metodologico: è necessario esaminare specificamente se il solvente abbia subito delle modifiche e in quali termini. È proprio questo che ho cercato di appurare in questi venti anni con il mio team di ricerca.
Qual è lo stato dell'arte delle ricerche sulle diluizioni omeopatiche?
Con un certo ottimismo possiamo affermare che abbiamo ormai raccolto una massa critica di dati sperimentali sufficienti per attestare, in modo corretto e veritiero, che "le diluizioni omeopatiche contengono in seno al liquido degli aggregati di molecole d'acqua". Non esiste al momento una teoria scientifica atta a spiegare un risultato ancora sperimentale, perché cioè si formino degli aggregati. Non conosciamo ancora i motivi, ma la formazione degli aggregati è un fatto certo, come dimostrato da tecnologie spettroscopiche e microscopiche. I nostri futuri sforzi sono orientati a dimostrare cosa si nasconda all'interno di questi aggregati: ci proponiamo di confermare a livello scientifico che nella forma e nella dimensione di questi aggregati è conservata una memoria del procedimento originario, con la possibilità di aprire la strada ad eventuali possibilità di natura terapeutica.
Quali saranno, a suo avviso, i nuovi orizzonti di ricerca sull'acqua e sulle diluizioni omeopatiche?
A questo punto diventa importante superare la fase che ci ha portato ai risultati finora ottenuti. Sarà opportuno insistere su analisi di natura termodinamica, perfezionando anche gli studi microscopici e spettroscopici per esaminare gli aggregati e la loro natura, senza dimenticare gli aspetti clinici legati a tali formazioni. Restano dunque ancora molti punti interrogativi, il nostro lavoro è destinato a proseguire ancora per molti anni a venire.

 
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