Creato da meteoralontana il 20/05/2009

meteoralontana

Camminando sulle stelle fino a non saper più cosa fare

 

 

Questione di paure.

Post n°89 pubblicato il 24 Febbraio 2015 da meteoralontana
Foto di meteoralontana

Una volta mi sono innamorata.

Lui aveva una gran bella testa, e io amavo le sue parole. Amavo il suono della sua voce.

Ma le sue parole non erano quasi mai per me, o, almeno, non solo per me.

Ero solo una spettatrice, e facevo parte del suo pubblico, sugli spalti. Niente tribuna d’onore.

Io avevo bisogno di lui. Lui non aveva bisogno di me.

I miei umori dipendevano dai suoi. Lui era sempre placido, uguale a se stesso. Lui era lo stagno, io il torrente in piena.

Io mi sentivo perennemente a metà, con la sensazione costante che mi mancasse qualcosa, che mi avessero amputato un arto. Lui era così sicuro di sé, così indipendente da bastare totalmente a se stesso. Lui conosceva bene le sue radici, il suo posto nel mondo. Io non avevo un posto da chiamare casa, e mi sentivo come un albero sradicato da un uragano. Al suo confronto, ero così piccola, così nuda, piena di dubbi e di paure.

Sentivo che lui non era mai veramente lì, con me. Capivo di non essere riuscita a toccarlo veramente. Lottavo con l’insinuante consapevolezza che non ci sarei mai riuscita.

Ero gelosa di lui, in un modo che non riuscivo a piegare nemmeno a me stessa. Mi sembrava che per qualsiasi altra ragazza sarebbe stato più facile, avvicinarsi a lui, parlare con lui, stare con lui.

Gli raccontavo spesso cose, di me. Cose che non avevo mai raccontato a nessun altro. Speravo che, in questo modo, sarebbe riuscito a capirmi. Probabilmente, l’effetto delle mie storie era allontanarlo ancora di più.

Gli chiedevo spesso di parlarmi di sé. Non lo faceva mai.

Poi un giorno mi stupì, raccontandomi qualcosa di sé. La sua più grande paura. Aveva paura di amare e di soffrire x amore.

Lui, che bastava sempre a se stesso, che non aveva vuoti da riempire, che misurava con cura il perimetro del suo spazio, che dosava metodicamente il suo tempo. Lui, che non aveva bisogno di nessuno. Non l’ho mai amato tanto quanto in quel momento.

Non sono stata capace di spiegarglielo, e la cosa è finita nel baule delle cose mai fatte, delle parole mai dette. E l’ho lasciato andare, come si fa con tutte quelle creature selvatiche che non si riesce poi mai ad addomesticare veramente.

 
 
 

Il vuoto del silenzio

Post n°84 pubblicato il 29 Maggio 2014 da meteoralontana

Ci sono vuoti che le parole colmano, altri che le parole scavano. Ci sono silenzi che sono un dono, altri che uccidono.. che non hanno senso.. Ci sono parole giuste, parole sbagliate, parole dette o taciute per non fare del male.. Parole attese, sospirate.. Ci sono parole... Ci sono silenzi... Un 'ci sono' mancato, un 'mi dispiace' non pronunciato. Un 'sospeso' non colmato. Ci sono silenzi che attendono l'arrivo di una spiegazione per poter spegnere il tormento di quei perché senza senso..

 
 
 

Dettagli

Post n°81 pubblicato il 13 Marzo 2014 da meteoralontana

Un uomo deve sapersi distinguere dai maschi. Se non è in grado di farlo, dovrà accontentarsi di una femmina, desiderando continuamente una donna.

 
 
 

L'ironia .....

Post n°80 pubblicato il 13 Marzo 2014 da meteoralontana

possibile che nessuno avesse un Iphone?

 
 
 

amare l'amore

Post n°78 pubblicato il 02 Marzo 2014 da meteoralontana

Milioni di persone soffrono: vogliono essere amate ma non sanno come amare.

E l'amore non può esistere come monologo; è un dialogo, un dialogo pieno di armonia.

L’amore non è un bisogno, ma un traboccare… L’amore è un lusso. È abbondanza. 
Significa possedere così tanta vita che non sai più cosa farne, quindi la condividi. 
Significa avere nel cuore infinite melodie da cantare; che qualcuno ascolti o no è irrilevante. 
Anche se nessuno ascolta, devi comunque cantare, devi danzare la tua danza.

 
 
 

osho

Post n°77 pubblicato il 02 Marzo 2014 da meteoralontana

Un uomo che conosce se stesso

non è mai disturbato da quello che la gente pensa di lui.

E' l'uomo che non conosce se stesso

che è sempre preoccupato dell'opinione che gli altri hanno di lui!

 
 
 

la diversità ci rende uguali!

Post n°76 pubblicato il 09 Novembre 2013 da meteoralontana

Siamo tutti uguali: chi si sente diverso va da sé al manicomio.
Voglio che i miei pensieri restino positivi sempre. Voglio che la felicità dei miei giorni non sia solo una strada che si interrompe bruscamente, ma che continui ininterrottamente. Voglio essere importante per chi è importante per me. Voglio troppo!? No!

 
 
 

Estasi...

Post n°75 pubblicato il 08 Ottobre 2013 da meteoralontana

Rapisci il mio corpo con le tue mani
e raccogli i miei sospiri portandoli sulla tua pelle,
rapisci i miei baci e vestiti di desideri
io mi perderò tra i tuoi pensieri
sino a  rabbrividire sulla tua bocca;
anche le mie parole arriveranno al tuo cuore
col calore tremante del mio corpo,
sfiorami
anche con gli occhi alla deriva su di me
col sorriso caldo dell’alba
a dipingere il mio piacere,
saziami
desiderandomi come un dio innamorato
che mi fa entrare nei meandri della sua passione.

Anonimo

 
 
 

folle d'amore

Post n°74 pubblicato il 11 Settembre 2013 da meteoralontana

Sono folle di te, amore
che vieni a rintracciare
nei miei trascorsi
questi giocattoli rotti delle mie parole.
Ti faccio dono di tutto
se vuoi,
tanto io sono solo una fanciulla
piena di poesia
e coperta di lacrime salate,
io voglio solo addormentarmi
sulla ripa del cielo stellato
e diventare un dolce vento
di canti d'amore per te.
"Alla tua salute, amore mio"

 

 
 
 

Volo al limite...

Post n°71 pubblicato il 25 Luglio 2013 da meteoralontana

 

 

“…E si va più in alto delle aquile. E più rapidi del falco  si scende. E più leggeri che piume si danza nell’aria. E più alti sulla terra ci si avvicina a Dio e si sente il respiro dell’Eterno alitarci sul volto teso.

 

…Il paracadutismo è poesia… E quando la seta schiocca e fiorisce e fa vela nel vento, quando il respiro riprende e le corde si tendono, quando, non più atomo di infinito, ma corpo che danza nell’aria, la nostra discesa ci frena, per renderci interi alla terra, il nostro canto è già spento, la nostra offerta consumata.

 

Perché  è la poesia dell’attimo al limite con l’infinito, è la poesia della vita al limite con la morte; è la poesia del mortale che attinge e accarezza l’Eterno.”

 
 
 
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