Creato da michelaxxy il 01/08/2008
 

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GRAFFITI E POESIA

 

 

L'Altrove Assoluto

Post n°115 pubblicato il 18 Agosto 2011 da michelaxxy
 
Foto di michelaxxy

Con questo sorvolo sulla landa maledetta e folgorata della Tunguska, si conclude il nostro viaggio nelle regioni anomale dell’Altrove Assoluto.

Avrei potuto parlarvi ancora di fantasmi, stregoneria, esoterismo, new age, catastrofi cosmiche e probabili contatti o invasioni di Alieni, ma avrei rischiato di essere ripetitiva e noiosa in quanto l’argomento è trito e ritrito e, in ogni caso, sono solo tutte espressioni di forme di vita aliena o di sfere di consapevolezza parallele alla nostra realtà di civiltà presuntuosa, meccanizzata e informatizzata, le quali si muovono dentro mille universi brulicanti di vita, conoscibili attraverso la multidimensionalità dell’esperienza e che, magari, l’umanità antica aveva già sperimentato nelle sue tradizioni orali e anche in quelle che la megalomania della scienza ufficiale aveva bollato come  superstizioni. 

Uno scrittore inglese dell’occulto, Charles  Lamb, osservava come i miti delle gorgoni, delle arpie, delle idre, delle chimere, della Dea Lilith  e di altri personaggi fantastici della mitologia “non sono esistiti dentro di noi”, ma “prima di noi” , in quanto si tratta di una trasposizione dell’esistenza di civiltà aliene più o meno evolute che hanno dominato la terra prima del genere umano, metabolizzata in seguito dalla mitologia umana. E, se un domani quest’ultimo potrà essere soppiantato da altre forme di vita che si evolveranno adattandosi alle mutate condizioni ambientali del globo terrestre, saranno queste forme di vita quelle che potranno sempre trattare lo stesso argomento.

L’altrove assoluto può essere fuori di noi e dentro di noi, ma si può solo intravederlo e non coglierlo nel profondo e insondabile mistero cosmico della vita.

E il viaggio continua…    ......Michela

    

 
 
 

ALIENI IN SIBERIA (bibl.Costantino Paglialunga – Il mistero della Tunguska 2° Edizione - 2008 e AAVV WEB)

Post n°114 pubblicato il 18 Agosto 2011 da michelaxxy
 
Tag: X-FILES
Foto di michelaxxy

 

Il luogo dove sarebbe ubicata l’installazione aliena si estende per oltre centomila chilometri quadrati, all’interno di una piatta regione di acquitrini, alternati da una taiga impenetrabile. Nella zona esisterebbero residui di oggetti metallici di origine ignota, realizzati con un metallo sconosciuto che assomiglia vagamente al rame, ma è  ricoperto da una patina talmente dura che non è possibile scalfirla con nessun utensile umano conosciuto. Intorno a queste semisfere la vegetazione crescerebbe in maniera abnorme e all’interno la temperatura sarebbe mite anche durante gli inverni più rigidi. Alcuni nativi, cacciatori, che vi hanno trovato rifugio, pernottando,  o sono morti o si sono ammalati gravemente, forse a causa di qualche forma di emanazione radioattiva. Il generale dell'aeronautica russa Vasily Alekseev, ex agente del Kgb, rivelò che nella zona più disabitata della Siberia esistevano costruzioni metalliche che non erano tdi origine terrestre. I militari russi sono da molti anni al corrente dell'esistenza in Siberia di strane costruzioni metalliche di origine “aliena”. La zona è interdetta sotto segreto militare e con divieto di sorvolo. La motivazione ufficiale è quella della scoperta di giacimenti di diamanti, oro, gas naturale e petrolio.


Una relazione metereologica, conservata presso l’Osservatorio regionale di Irkutsk (Siberia), riferisce che alle 7.00 del 30 giugno 1908  due sfere infuocate di dimensioni gigantesche (circa 60 metri di diametro secondo le testimonianze oculari) sono apparse improvvisamente  nel cielo, a nord, per poi scomparire a velocità vertiginosa quattro minuti dopo; appena furono scomparse,  si levò un vento fortissimo che si propagava da nord a sud e che è andato avanti per circa 5 minuti; seguirono suoni e tuoni, come detonazioni di enormi armi da fuoco, le quali fecero tremare i vetri delle finestre delle isbe disseminate nella zona . Seguì un suono secco, come quello di una scarica di fucileria, che durò per circa due minuti.

Si trattava forse delle sfere che si stavano dirigendo sul luogo dell’esplosione? Si noti l’ora dell’ avvistamento: le 7,00. L’esplosione di Tunguska avvenne subito dopo: alle 7,14.


Il geofisico russo Andrei Ol’khovatov osservò che gli alberi attorno all’epicentro dell’esplosione sembravano colpiti da un vortice di un plasma ad altissima energia: infatti questo effetto di vortice avrebbe fatto letteralmente ruotare su se stessi gli alberi, sradicandoli violentemente. Infatti, alcune chiazze di vegetazione nel luogo dell’esplosione sono rimaste misteriosamente intatte. I testimoni raccontano dell’esplosione come un bagliore “cinquantamila volte più luminoso del sole” seguito da un “calore terribile” e da una “spaventosa nuvola di fumo nero”.
Ma, c’è di più. 

Secondo le testimonianze raccolte, la mattina dell’evento la popolazione locale vide scaturire improvvisamente dal cielo sereno moltissime scariche elettriche simili a fulmini che colpivano ripetutamente e violentemente il terreno. Quanto accaduto fu provato con il ritrovamento di una specie di folgorite anomala per il terreno delle zone colpite.

Prova ne è che i fulmini caduti nella taiga non avevano un’origine terrestre.

Successivamente biologi e botanici russi notarono una crescita abnorme e anomala delle piante nella zona. Il professor Soboljov ritiene che un cambiamento genetico sia la causa di  queste anomalie che hanno causato una velocità d’accrescimento approssimativamente superiore cento volte a quello normale e che non è possibile attribuirne le cause alle radiazioni nucleari come noi le conosciamo, poichè tutta la vita in quella zona si è perpetuata ed accresciuta, con un aumento abnorme del ritmo riproduttivo cellulare.

Nel 1927 fu riscontrata dai biologi russi, al seguito della spedizione organizzata dal professor Kulik, una strana malattia che aveva colpito soprattutto le renne che presentavano strane cicatrici sulla pelle. Un ricercatore  che si addentrò nella zona degli alberi abbattuti, morì successivamente tra dolori lancinanti come se qualcosa lo stesse bruciando internamente.

Gli sviluppi della vicenda furono in seguito coperti dal segreto militare da parte delle autorità sovietiche e passarono di competenza al KGB. Tutta la zona fu interdetta e circondata da installazioni militari e a tutt’oggi non è possibile accedervi.

E così anche in Russia esiste un’”Area 51. 

 

 

Materiale di origine aliena(da"Tunguska il Macchinario Alieno") 

 

 

 

fonti bibliografiche

Andrei Yu. Ol'khovatov- The tectonic interpretation of the 1908 Tunguska event- Russia, Moscow 1991.

Antonio de Blasi, Angelo Piemontese, Fabio Stefanelli - Dal caso Tunguska a 99942 Aphohis -Clueb Bologna 2008.

Costantino Paglialunga – Il mistero della Tunguska 2° Edizione - 2008.

Furneaux Rupert - Spaziali in Siberia - Sugarco Edizioni 1979.

Giorgio Pattera – Dopo 100 anni il mistero di Tunguska continua – Notiziario Ufo N°74 2008.

J.Baxter/T.Atkins – Il fuoco venuto dal cielo - Sperling & Kupfer/Milano 1978.

Jack Stoneley - Tunguska: la Cosa dallo spazio - Longanesi & C. Milano 1978.

Jonn Gribbin – Enciclopedia di Astronomia e Cosmologia – Garzanti 1998.

Luca Gasparini, Enrico Bonatti e Giuseppe Longo- Il mistero di Tunguska- Le scienze N°479 2008.

Massimo Teodorani – Sfere di luce – Macro Edizioni 2008.

Mircea Eliade – Lo Sciamanesimo- Edizioni Mediterranee 2005.

N.V. Vasilyev – Il problema del meteorite di Tunguska oggi (tradotto in italiano dalla D.ssa Ilaria Alfieri) 1998.

Nanni Riccobono - Tunguska - Rizzoli 2000.

Valery Uvarov - La misteriosa valle della morte siberiana - Nexus n° 51-57-58-59 2003-2004.


 
 
 

IL MIO BLOG OGGI COMPIE TRE ANNI

Post n°113 pubblicato il 01 Agosto 2011 da michelaxxy

RINGRAZIO TUTTI GLI AMICI CHE MI HANNO VISITATO E HA NNO SEGUITO I MIEI VIAGGI NELL'"ALTROVE ASSOLUTO" CHE SI TROVA FUORI DI NOI E...DENTRO DI NOI.

HO MOLTISSIME ALTRE COSE DA RACCONTARVI...SE AVRETE PIACERE DI VISITARMI!

UN ABBRACCI A TUTTI VOI

 
 
 

"Una visita da un Altro Mondo"

Post n°112 pubblicato il 28 Luglio 2011 da michelaxxy
 
Tag: X-FILES
Foto di michelaxxy

 

  

Fa notizia il recente ritrovamento, riportato sui siti web di tutto il mondo, del corpo di una creatura aliena, presumibilmente vittima di uno schianto di un UFO nella regione siberiana di Burija.

Al di là delle congetture su una possibile messa in scena da parte di un originale del luogo, le visite da un altro mondo non sono appannaggio solamente del suolo americano, ma si sono verificate un po’ in tutto il mondo. Una di queste, che mi ha particolarmente impressionato, è descritta nel libro “Ombre sulle Stelle” di Peter Kolosimo, lo scrittore dell’insolito di ispirazione “fortiana” scomparso nel 1984. Non ho più sottomano il libro, ma spero di ricordarne i tratti più significativi, ricreandoli però con un raccontino che vi ricostruisco.

Alle 2 del mattino del 20 agosto 1936,  i contadini di un kolchoz (comune agricola) della Siberia Orientale furono svegliati da un urlo agghiacciante proveniente dalle stalle, dove veniva ricoverato abitualmente il bestiame. Il responsabile dell’azienda agricola di stato, Anatolij Shutskin non ci pensa due volte e imbraccia il suo vecchio fucile giapponese arisaka, residuato della guerra contro il Giappone del lontano 1905. “Lupi-pensa-dannate bestiacce! Ci stanno provando un’altra volta!”. Il kokhoz veniva spesso visitato dagli animali, che, spinti dai morsi della fame, uscivano fuori dalle boscaglie della taiga, attaccando le stalle e depredando i pollai. Corre subito a svegliare il suo vice, Misha Volnikov, che è anche responsabile politico, essendo iscritto al Partito Comunista.

Mezzo intontito dal sonno interrotto bruscamente, Misha si affianca a dar man forte al capo per aiutarlo a cacciare i lupi. Raggiungono la grande stalla, ma degli animali nessuna traccia. L’edificio presenta invece la tettoia di lamiera sfondata, come se fosse stata colpita da un masso enorme. Guardando meglio alla luce della luna che fa ogni tanto capolino tra le nubi, vedono che c’è anche un grande varco, come se qualcosa si fosse infilato dentro fondendo la lamiera. “Misha! La cosa non mi piace. Resta qui con me e coprimi le spalle che entro dentro a vedere cos’è successo!”- “Va bene compagno!” e arma la sua pistola nagant. Appena Anatolij varcò la soglia un altro urlo agghiacciante non meno tale di un muggito che doveva provenire da uno dei bovini, squarcia il silenzio della notte siberiana. Il capo ha un fremito di paura che gli fa vibrare tutto il corpo. “Misha, per favore, la lanterna elettrica!” . La luce elettrica abbaglia una scena allucinante. Il corpo morente di un bovino ridotto pelle e ossa, schizzi di sangue un po’ dappertutto e in fondo al fabbricato un ammasso informe di una sostanza pseudo filamentosa che sembrano i fili di seta di un enorme paracadute. “ I nazisti ci hanno invaso!!!” - urla Anatolij - Chiama la milizia!!! Ma, le ultime parole gli si bloccano nella gola. Da sotto l’ammasso informe di fili, spunta un lungo braccio magro e sinuoso terminante in tre lunghe dita, altrettanto affusolate, a ventosa, il cui colore non sembra di questo mondo.  Il terrore lo paralizza quando vede una lunga testa semi ellissoidale a triangolo isoscele, stegocefala,  che termina alla base in un’orribile caricatura del volto umano. Sembrò ad Anatolij che la Cosa fosse alta o lunga minimo tre metri, ma non ne era sicuro perché il corpo cambiava continuamente dimensione come un’ameba e muoveva le tre braccia sinuose-le uniche che aveva-le quali si prolungavano dai vertici di un’orribile corpo rugoso piatto e di forma triangolare e tastavano l’ambiente circostante.       

La Cosa si muoveva lentamente come se avesse difficoltà a respirare nella nostra atmosfera ed emetteva un suono simile ad un rantolo sommesso e prolungato. Ma ciò che gettò nello sgomento Anatolij fu il fatto di accorgersi che lì, dentro la stalla, di Cose  ce ne fossero altre, tutte inviluppate in quella massa filamentosa simile ad una enorme ragnatela. Alcune di loro, con strane apparecchiature stavano succhiando il sangue dagli altri bovini. Con movimento involontario del calcio del fucile, Anatolij fece cadere una catasta di legna che si trovava alla sua sinistra. Le Cose si accorsero di lui e puntarono immediatamente i loro volti su Anatolij, che, nonostante il suo spirito di vecchio combattente bolscevico, tremava come una foglia. Tre paia di occhi gelidi fatti solo di una pupilla più nera degli abissi della notte si posarono sul malcapitato direttore del kolchoz. Tre paia di occhi che interrogavano, investigavano, valutavano. Occhi che esprimevano intelletti superiori al nostro con intelligenze gelide e abissali. Una delle Cose reggeva uno sferoide di metallo giallastro, segnato da minuscoli sportellini e sormontato da altre sfere più piccole che sembravano una copia degli occhi delle strane creature. Si apre uno sportellino e subito un tentacolo giallastro e trasparente si lancia su Anatolij e gli pianta una specie di ventosa illuminata da una luce rossastra nel braccio sinistro. Il direttore è paralizzato dal terrore e sviene quando vede il lungo tubo riempirsi del suo sangue colore rosso cupo. Improvvisamente un rombo assordante di motori, misto a ordini gutturali, urlati in linguaggio militare russo, squarcia l’opprimente silenzio di quella notte spaventosa. Subito dopo irrompe nella grande stalla una squadra di miliziani che scarica il fuoco delle armi automatiche sulle strane creature che alla fine giacciono senza vita, crivellate di colpi. Un miliziano raccoglie il corpo di Antolij, svenuto ma ancora in vita, mentre il capo squadra appoggiato ad una autoblindo, scrive sul cofano: “ 1936, 20 agosto, comando milizia di Evenkiiskij , Regione Podkammenaja Tunguska, da segnalare evento insolito presso il kolkhoz “Avvenire Comunista” in località Kuzmovka. Non pare legato ad azione ostile di stati capitalisti nemici dell’Unione Sovietica. Si invia in allegato relazione dettagliata al Comando Regionale GPU…”

Qualcuno o qualcosa era venuto a cercare ciò che era caduto dal cielo trentuno anni prima.                     (Le Creature Aliene,immaginate da S.Spielberg nel suo ultimo capolavoro di fantascienza "La Guerra dei Mondi" del 2005)

 

 

 

 
 
 

NEI CIELI DELLA TUNGUSKA (PARTE TERZA)

Post n°111 pubblicato il 07 Luglio 2011 da michelaxxy
 
Tag: X-FILES

L’ ascendente che Rasputin godeva ogni giorno di più sulla zarina, creò una vastissima rete di personaggi e politici influenti , che in cambio di intercessioni rispetto alla sovrana, erano disposti a soddisfare le richieste individuali di contadini e artigiani di cui Rasputin si faceva portavoce. L’ influenza sulla mistica zarina, si manifestò con sempre più frequenti e perentori consigli a carattere morale, religioso e politico tanto che nel 1914, allo scoppio della prima guerra mondiale, Rasputin si oppose fermamente all'entrata in guerra della Russia, vaticinando una terribile catastrofe addirittura per il mondo intero i cui tratti distintivi erano inesplicabilmente simili a quanto si sta verificando attualmente sulla Terra.  Questa volta però, egli non riuscì ad  esercitare la sua influenza sul sovrano, perché venne fatto segno ad un attentato nel suo villaggio siberiano il 28 giugno, lo stesso giorno dell'omicidio di Sarajevo.  Il 19 luglio 1914 egli riuscì comunque ad inviare un accorato  telegramma ai sovrani:

 

« Credo, spero ancora nella pace .

Stanno preparando un orribile misfatto,

ma noi non ne saremo partecipi »

 

 

Lo Zar non tenne conto delle ammonizioni di Rasputin e dietro pressione del Capo di Stato Maggiore dell’ Armata Imperiale, spalleggiato dal Granduca Dimitri, stracciò il messaggio. In quegli stessi giorni i tentativi di accordo personale fra lui e il cugino Kaiser di Germania fallirono perché il ministro della Guerra russo riuscì ad ottenere dallo Zar la mobilitazione totale dell ‘esercito su tutta la frontiera europea della Russia, costringendo così la Germania ad un comportamento identico  e in agosto scoppiò la guerra. Con l’intensificarsi della guerra aumentarono le denuncie di Rasputin presso la Zarina circa arricchimenti illeciti  di ministri e alti funzionari nel traffico illegale d'armi e nella gestione dei rifornimenti nonché sulle speculazioni sui latifondi ai danni dei contadini.  La Zarina, che deteneva il potere a Pietrogrado, mentre lo zar era al fronte effettuò su consiglio di Rasputin continui e repentini cambi al vertice di governo, proprio quando, in assenza del sovrano dalla politica interna, la situazione richiedeva un governo forte.

Le gerarchie militari sospettarono che Rasputin influenzasse la Zarina  verso una politica pacifista e di resa con la Germania, già paese di provenienza della Zarina e con il quale la Russia era in guerra. Le ostilità dell’apparato governativo zarista verso Rasputin crebbero a tal punto che nel 1916, in piena crisi di governo - che Rasputin stesso con la sua rete clientelare aveva contribuito a creare - e con i rovesci subiti dall’esercito russo  al fronte,  venne organizzato un complotto ordito dal granduca Dmitrij Pavlovič, dal principe Feliks Feliksovič Jusupov e dal deputato conservatore Vladimir Mitrofanovič Puriškevič, che decisero di eliminarlo.

Venne invitato a cena a casa di Jusupov, che cercò di avvelenarlo mischiando cianuro ai cibi che gli vennero serviti. Ma Rasputin era refrattario al potentissimo veleno, per cui i congiurati decisero di finirlo a colpi di pistola.

Ma, nonostante fosse stato avvelenato e colpito da un colpo di pistola in una parte vitale, Rasputin si riebbe; venne così colpito da un nuovo colpo alla schiena e, mentre veniva trascinato verso il cancello del cortile, fu finito con un colpo in fronte, sparato probabilmente da un membro dei servizi segreti inglesi affiancato all’ Okhrana e amico di Jussupov. Il suo cadavere fu gettato nel fiume Neva, da cui riemerse stranamente il giorno dopo.

Secondo l'esito dell'autopsia (eseguita la notte del 20 dicembre dal professor Kosorotov), ancora più incredibile è il fatto che il corpo non presentava tracce del veleno, dando luogo a dispute tra gli storici circa l'effettiva modalità di eliminazione.

Fu riscontrata acqua nei polmoni, quindi nonostante il veleno e i colpi di pistola Rasputin era ancora vivo quando venne  gettato nell'acqua ghiacciata della Neva , dimostrando di essere ancora vivo.

Rasputin fu quindi sepolto, ma il suo corpo venne esumato all’indomani della Rivoluzione comunista dell’ ottobre 1917 e bruciato ai bordi di una strada dai miliziani Bolscevichi.

Le ire residue della Zarina Alessandra non tardarono a manifestarsi.

Jusupov fu allontanato da Pietrogrado.

Dmitrij Pavlovič fu inviato in Persia a combattere in prima linea contro i turchi . Per un bizzarro gioco del destino, però, mentre la maggior parte dei membri della monarchia incorsero nelle inchieste avviate dopo la rivoluzione del Febbraio 1917, questa destinazione punitiva fece sì che il granduca Dmitrij fosse uno dei pochi Romanov che ebbe ancora il tempo di pianificare e completare una sua fuga all'estero. Per il resto della famiglia imperiale invece non ci fu più niente da fare. Nicola, Alessandra, i figli e i membri più stretti della Corte che erano rimasti con loro, una volta messi sotto custodia dal Governo Provvisorio del rivoluzionario moderato  Kerenskij , furono  in seguito imprigionati dai Bolscevichi, i quali, per mano di alcuni agenti della CeKa, la polizia politica comunista, li sterminarono a Ekaterinburg città posta ai piedi degli Urali. Ironia tragica della sorte, le Guardie Bianche antibolsceviche avevano appena riconquistato i dintorni della città. 

 

Credo che il monaco russo Rasputin sia legato in qualche modo agli eventi della Tunguska. Rasputin è stato un taumaturgo ma anche un testimone di verità, confuso e perseguitato come violentatore di donne. L’unico suo "peccato" è stato, in realtà, quello d’amare l’umanità cercando, in particolar modo, di evitare una guerra mondiale che i ricchi e i potenti della Russia auspicavano. Difendeva i diritti dei poveri della terra di Russia, affinchè la Russia si unisse e divenisse una guida per tutti gli stati, uniti in un unico blocco comunitario, in pace e fratellanza. Purtroppo anche questo tentativo non è riuscito.

Ancora oggi si discute se la catastrofe della Tunguska sia stata originata da un meteorite o da una Cometa o addirittura da un’UFO.

Resta il fatto che il popolo tunguso intuì subito l’origine non terrestre del fenomeno e ne comprese i segni premonitori,  cosa che non fece il potere russo imperiale il quale, volutamente, ignorò la portata cosmica dell’evento. Non è un caso che la Madonna dovette apparire ai tre pastorelli a Fatima (Portogallo) nel 1917, proprio per dare forse un ultimo avvertimento all’umanità.  

Ritengo che Rasputin sia stato a conoscenza degli eventi di quell’anno in Siberia, anzi li abbia vissuti in prima persona. E forse, qualora si fosse trattato proprio di un’astronave aliena esplosa in volo o precipitata nella taiga, in qualche maniera sia entrato in contatto con i superstiti dell’equipaggio, che di fatto o telepaticamente, gli abbiano affidato un messaggio da fare all’ umanità.

Ma, la storia della Russia e del mondo intero seguì, purtroppo, un altro corso.       

 

 
 
 
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GRAFFITI DI MICHELAXXY

In questo archetipo domina la pesantezza dell’elemento terra, grazie anche ad un intelletto fine e cinico, è capace di “rimettere alla massa” - incessantemente - tutti gli elementi che arrivano a lei dall’esterno.
Caratteristiche: radicamento, concretizzazione
Aspetti negativi: tristezza, solitudine, distruzione, pessimismo, inflessibilità, ostinazione, intellettualismo

 

 

Storiella per pensarci un pò su e ricordare tante vittime innocenti della stupidità umana...

IL PRETE, IL MINISTRO, LA TRANS A COSPETTO DI S. PIETRO

Un prete, un ministro ed una donna transessuale aspettavano ai cancelli di fronte a S.Pietro per poter entrare in paradiso.

Per primo parla il ministro: "Io ho sfamato gli affamati, vestito i poveri, ho sparso il Verbo per il paese."
E S.Pietro gli disse:"Hai fatto bene in terra ma hai peccato contro tuo fratello. Dovrai passare sette anni in purgatorio per riparare ai peccati commessi. Poi potrai entrare in paradiso."

Poi parlò il prete: "Io ho fatto quel che ha fatto mio fratello il ministro ed ho anche vissuto una vita di sacrificio, umiltà e castità. Ho servito solo Dio, rispettato le sue leggi ed ora mi offro incondizionatamente a Lui."
S.Pietro guardò i propri appunti e disse: "In effetti hai vissuto una vita pia e tuttavia persino tu hai peccato. Dovrai passare un anno in purgatorio ed espiare."

Quindi San Pietro si volse alla trans e disse: "Va pure cara, ti stanno aspettando."

Il prete e il ministro protestarono animatamente con S.Pietro: "Ma come? Noi con la nostra vita pia siamo condannati al purgatorio e quella lì, contro la quale ci siamo battuti e che abbiamo castigato per difendere ciò per cui abbiamo vissuto se ne va dritta dritta in paradiso?!"

E S.Pietro si gira verso i due e dice: "Si, lei è già passata all'inferno."

Amen

Riflettiamoci un pò sopra(considerati gli ultimi noti eventi)

 

 

 
 
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