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Le misure della Piramide di Cheope

altezza di 146 m

lato settentrionale 230 m e 25.05 cm

lato occidentale 230 m e 35.65 cm

lato orientale 230 m e 39.05 cm

lato meridionale 230 m e 45.35 cm

peso: circa 6.000.000 tonnellate

area di 13.1 acri

angolo sud-est 89° 56'e  27"

angolo nord-est 90° 3' 2"

angolo sud-ovest 90° 0' 33"

angolo nord-ovest 89° 59' 58

 

Curiosità sulla Piramide di Cheope

La sua altezza moltiplicata per un milione dà la distanza tra la Terra ed il Sole

La sua altezza è esattamente l'altezza media dei continenti sul mare

Il suo peso moltiplicato per un miliardo dà il peso della Terra

La curvatura delle sue pareti è identica a quella della Terra

La piramide è la scala 1:43.200 della Terra

Il perimetro della piramide corrisponde a mille volte 365.24 (il numero di giorni dell'anno solare)

Le sue facce sono orientate perfettamente verso i quattro punti cardinali

 
 

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La grande piramide ed i suoi misteri

Post n°6 pubblicato il 29 Dicembre 2007 da plpp0
 

Situata sulla riva sinistra del Nilo, Giza è un pianoro roccioso su cui sorgono le famose piramidi. La più grande impresa di Cheope fu la creazione di un monumento che sarebbe poi stato considerato, come già in Epoca Alessandrina, il primo ed il più immenso fra le Sette Meraviglie del Mondo e l'unico sopravvissuto e giunto fino a noi. Cheope, anziché dedicarsi alla costruzione di diversi monumenti convogliò il suo sforzo per creare un unico immenso monumento funerario. La piramide di Cheope è la più grande di tutte. Su una base di 230 metri per lato raggiunge un'altezza di 146 metri (oggi 137). E' costituita da 2.300.000 blocchi dal peso medio che varia dalle due alle quindici tonnellate. C'è una tale quantità di pietre nella grande piramide che è stato calcolato che la sua temperatura interna è costantemente uguale alla temperatura media terrestre, 68 gradi farhenheit. Furono utilizzati due tipi di pietra: calcare e granito, mentre all'esterno una particolare pietra riflettente, chiamata "Calcare di Tura". E' stato provato che se fosse ancora all'esterno, questa pietra, permetterebbe, al sorgere del sole, di vedere la piramide addirittura dalla luna. La camera sepolcrale inizialmente era stata progettata per trovarsi in profondità, sotto la superficie del terreno. La modifica condusse a ricavare una seconda camera più piccola (Camera della Regina) a circa 15 metri dal livello del suolo. Un'altra modifica fu necessaria per poter costruire la Grande Galleria alta 8,5 metri e lunga 47 metri chiusa da un soffitto a modiglioni, 36 blocchi di granito che sono removibili: questo ha fatto credere che in passato, durante la costruzione, questo particolare tratto della piramide di Cheope fosse utilizzato come osservatorio stellare. Salendo attraverso questa galleria ci si immette in un corridoio che porta alla Camera di Sepoltura del Re, alta quasi 6 metri, lunga 5,20 metri e larga 10 metri, chiamata "il centro del mondo", dove trova posto un sarcofago monolitico di granito. Dato che questo sarcofago è più largo di alcuni centimetri rispetto alla Grande Galleria, si è pensato che deve essere stato posizionato nella Camera del Re prima che venisse costruito il soffitto, che possiamo considerare una grande opera di architettura: in uno spazio in altezza di circa diciassette metri sono sistemati dei lastroni di granito dal peso complessivo di quattrocento tonnellate che, disposti a forma di tetto, hanno la scopo di sostenere il carico sovrastante. Fatto interessante è che entrambi gli ambienti sono così perfetti che è difficile individuare le giunzioni dei blocchi. L'esterno delle piramide doveva essere ricoperto con del calcare bianco, ma nel Medio Evo i blocchi di rivestimento vennero riutilizzati per costruire edifici al Cairo. Del grande tempio funerario è rimasto soltanto il pavimento di basalto mentre il tempio a valle si trova attualmente sotto un sobborgo di Giza. In epoca recente vicino alla Grande Piramide vennero scoperte alcune fosse chiuse da immensi blocchi di calcare. Le fosse si dimostrarono, una volta aperte, dei depositi dove furono seppellite le Barche Solari del sovrano. È una piramide enorme, grandissima, in volume potrebbe contenere sei volte la Basilica di San Pietro. Una costruzione realizzata oltre 2300 anni prima di Cristo, da un faraone che ci ha lasciato, oltre a questa enorme costruzione solo una piccola statua di sé, alta non più di 9 centimetri, con il volto più piccolo di un centimetro, con un cartiglio al fianco, cioè un piccolo simbolo che riproduce appunto il nome del faraone Cheope. È una piramide che racchiude misteri, segreti, insomma che fa parlare di sé a migliaia di anni di distanza dalla sua costruzione.
La piramide costituisce il cuore di un complesso funerario circondato da altre opere; il tempio per il culto funerario del sovrano, la rampa processionale e il tempio a valle completano la struttura dell'enorme complesso. Per poter costruire la piramide veniva prima cercato un solido terreno roccioso quasi sempre situato sulla riva Occidentale del Nilo. Qui, una volta spianato il perimetro, si procedeva a collocare il primo strato di pietre con funzione di fondazione. I corridoi interni e le camere venivano ultimati durante la costruzione della piramide. Questo è dimostrato dal fatto che il sarcofago di granito che doveva accogliere il corpo del re è sempre troppo grande per passare attraverso le aperture esterne della piramide e nei corridoi. Anche la piramide doveva avere degli ambienti comuni ad altre tombe. In questo caso prendiamo come esempio la grande piramide di Cheope che, nonostante ci abbia svelato tantissime informazioni, ancora oggi resta sotto un certo aspetto un vero mistero.

Oggi possiamo dire, forse, di sapere quasi tutto sulle piramidi ma il segreto che sta resistendo a tutti i tentativi e per ora ancora impossibile da scardinare è "solo" questo quesito: come sono state costruite le piramidi? Come hanno fatto uomini, con certamente grandi cognizioni tecniche, ad erigere monumenti alti più di cento metri sollevando massi dal peso di diverse tonnellate ? Le ipotesi ci sono ma non sapremo mai se corrispondo a verità...L'egittologo Legrain pensò ad un ascensore con dei contrappesi, L'archeologo Clarke immaginò uno spostamento dei massi per mezzo di rulli; l'ingegnere tedesco Croon riteneva che i "legni di Erodono" si riferissero ad una leva di primo tipo, simile allo chadouf egiziano, la leva con la quale ancora oggi si estrae l'acqua dai pozzi. Il tedesco Uto Holscher ha ideato l'ipotesi della rampa ad orientamento alternato, cioè ha previsto tante rampe quanti sono i gradoni ai quali devono andare accostate. Purtroppo un grande inconveniente è che le pendenze risultano troppo acute e quindi impossibili da utilizzare. Altra teoria, ideata da George Goyon, è quella delle rampe a sviluppo elicoidale dove tutte le rampe avvolgono la piramide in una grande spirale. Questa teoria prevede rampe larghe 15 metri per il passaggio delle slitte ed una pendenza accettabile che va dal 5 al 7,5%. In questo caso l'unico inconveniente è quello di riuscire a far fare delle "strette curve" a delle slitte che portano tonnellate di materiale. La rampa ad orientamento alternato di Jean-Pierre Adam, variazione al sistema ideato dal tedesco Holscher, prevede che da ciascuno dei quattro lati della piramide parta una rampa che si alzi, zigzagando fino all'altezza massima del monumento. Un altro ricercatore, Manuel Minguez ha teorizzato che la costruzione delle piramidi e quindi lo spostamento dei grandi massi avveniva per mezzo di un canale, una sorta di via d'acqua dove passavano delle chiatte con il loro pesantissimo carico. Minguez ha fatto notare che tutti i grandi complessi funerari presentavano tutti lo stesso medesimo schema con un punto di riferimento comune: il tempio a valle. Questa costruzione era collegata direttamente al Nilo, oppure collegata per mezzo di un canale; da essa partiva una strada che arrivava fino ai piedi della piramide, superando talvolta decine di metri di dislivello: questa era la via che doveva percorrere il corteo funebre per portare il defunto re nella propria nuova dimora, ma, secondo Minguez, era anche la via d'acqua che, durante la costruzione della piramide, poteva essere sfruttata per trasportare i blocchi dal fiume al cantiere. Minguez ipotizza un'enorme scala idraulica costituita da vasche e separate tra di loro da un sofisticato sistema di chiuse. Questo sistema permetteva alle barche che giungevano dal Nilo di superare il dislivello che le separava dal cantiere.
Tenendo conto di quanto sappiamo oggi dell'epoca in cui furono erette le piramidi, gli Egiziani potevano disporre di ben pochi attrezzi: strumenti di rame e pietra, chiatte, slitte e rulli di legno, animali da soma e naturalmente manovalanza senza limiti. Con questo tipo di attrezzatura, sembra sia stato provato, era possibile costruire una piramide, ma le sue dimensioni dovevano essere assai ridotte visto che si potevano utilizzare, trasportare e alzare a piccole altezze soltanto mattoni o blocchetti di pietra. Non era possibile di certo muovere massi di diverse tonnellate. Come già citato da Erodoto, ci vollero ben venti anni per costruire la piramide di Cheope in cui fu necessario l'impiego di centomila uomini. Conoscendo bene gli Egiziani possiamo solo dire che tutto il lavoro che ruotava intorno alla piramide era rigorosamente programmato quindi con un perfetto sincronismo tra le cave (dove i massi venivano estratti dalla pietra, lavorati e squadrati), il trasporto del materiale sul Nilo (che necessariamente doveva avvenire durante la piena) e la loro messa in opera (effettuata da un corpo stabile di operai direttamente alloggiati ai piedi della piramide e praticamente ad un passo dal cantiere). Una delle teorie è quella dell'ingegnere Pincherle: gli enormi massi venivano fatti salire su enormi piani inclinati costruiti in mattoni crudi, sfruttando, come disse Erodoto, la dilatazione di un infinito numero di tronchi bagnati (i cosiddetti "legni corti"). Il peso dei macigni da sollevare era tale che le leve e gli argani avrebbero dovuto essere di dimensioni fantastiche, maggiori di quelle della piramide. La rampa descritta da Erodoto può essere identificata col piano inclinato della grande galleria. Sulle due lisce a lunghissime banchine poteva benissimo scorrere, come su due grandi rotaie, l'immensa slitta che sosteneva, uno alla volta, gli enormi monoliti di granito. L'antico architetto mostrò di avere un'intuizione addirittura geniale e di saper ragionare per "infinitesimi" e cioè utilizzando quantità piccolissime, proprio come un matematico o un fisico della nostra epoca. Deve aver pensato così: "Se breve è l'allungamento di un legno, similmente limitata è la forza di un solo schiavo. Ma se le forze si sommano, un esercito di schiavi svilupperà una grandissima forza. Ponendo in fila moltissimi cubi di legno i loro spostamenti si sommeranno in un unico grande movimento che io utilizzerò per far salire i miei blocchi di granito". A questo punto si può chiaramente immaginare ciò che fece il nostro architetto. Preparò un grande numero di "legni corti": tronchi segati a forma di cubi, col lato di circa un metro. Probabilmente fece venire il legno dal paese di Sind, ricco di legno di sandalo. Mise poi in fila una cinquantina di questi cubi di legno, posti con le fibre legnose in senso trasversale, diede ordine ai suoi uomini di bagnarli rapidamente tutti: certamente si vide allora quella lunghissima fila di pezzi di legno allungarsi di più di un metro. Bisognava passare alla verifica pratica ed è quello che Pincherle ha fatto realizzando un modellino, in scala ridotta (1:25) del meccanismo di sollevamento. Sono stati utilizzati blocchetti di legno di abete e una grossa pietra levigata. Studiando bene la sezione della piramide (con le misure rilevate) il piano inclinato risultava in totale lungo circa 100 metri nella realtà: quindi quattro metri nel modello. Nella realtà questo piano inclinato per un tratto di cinquanta metri poteva venire sommerso dall'acqua e per un tratto di cinquanta metri rimaneva asciutto: questi due tratti nel modello erano lunghi due metri ognuno. Sul piano inclinato sommerso trovavano posto circa cinquanta cubi di legno nella realtà; nel modellino altrettanti legni potevano venire collocati sul piano inclinato inferiore dato che il lato dei cubi di legno era di 4 centimetri, mentre i legni nella realtà dovevano avere il lato di 100 centimetri (1 metro). Mise sulla slitta del modello un blocco di pietra lungo 32 centimetri: questo blocco corrispondeva al monolite di granito lungo 8 metri.Qual'è stato l'esito della prova? Si è ottenuto, una volta bagnati i 50 pezzi di legno, un lento spostamento del blocco di pietra di 5 centimetri. Così si è raggiunta la certezza che nella realtà lo spostamento doveva essere stato di 125 centimetri (= cm 5 x 25). Questo spostamento doveva permettere di introdurre di volta in volta un nuovo cubo di legno tra la slitta e il cubo di legno che si trovava più in alto. E' certo che gli ingegneri egiziani abbiano senz'altro usato altri utili mezzi di cui ormai abbiamo perso le tracce.
Detto questo è necessario ribadire che oggi resta comunque difficile ricostruire il modo in cui gli antichi Egiziani edificarono i loro monumenti. Ancora non si sa per certo quale sistema venisse utilizzato per trasportare i blocchi di granito e di pietra dalle lontane cave ai cantieri e le più impegnative tecniche impiegate per innalzare le grandi pietre ad altezze, almeno per allora, vertiginose.
Si può così tracciare la sequenza delle operazioni della costruzione di una piramide.
1) Dapprima il luogo doveva essere livellato e allineato secondo la direzione dei punti cardinali.
2) Si iniziava la costruzione di una piramide a gradini, costituita da un nucleo centrale, sostenuto da una serie di contrafforti.
3) Mentre questa struttura si innalzava, un numero sempre maggiore di contrafforti risultava terminato e ciò portava a una successione di gradini. Il materiale necessario per costruire il nucleo centrale veniva trasportato su questi gradini mediante rampe di accesso, resti delle quali esistono tuttora presso le piramidi di Meidum e di Sekhemket.
4) Dopo il completamento dell'intera piramide a gradini si metteva in cima il traguardo e vi si aggiungevano blocchi di riempimento per dare alla costruzione la sua forma piramidale. L'angolo esatto veniva controllato servendosi del traguardo come riferimento.
5) In seguito, o forse contemporaneamente, si metteva in opera il rivestimento esterno, cominciando dalla base.
6) Si rifiniva il rivestimento esterno in modo da rendere liscia la superficie.
LO ZED La Camera del Re, posta circa al centro della piramide, ha una complessa "copertura" formata da cinque ordini di lastre di pietra, distanziate mediamente un metro una dall'altro, e termina con un sistema di lastre in pietra disposte "a falde" e funzionanti come un arco a tre cerniere. Una plausibile ipotesi della presenza dei cinque ordini di lastre di copertura, assenti dalla Camera della Regina, posta più in basso e verso il basamento, suggerisce che tali lastre servissero per compensare lo scivolamento dei conci lapidei degli strati esterni, disposti a corsi inclinati verso il centro della piramide, e che quindi fossero stati posti con l'idea di funzionare come puntoni anziché travi.
Per quanto riguarda il mistero delle cinque camere sovrapposte, Vyse riteneva che fossero state costruite allo scopo di scaricare e liberare il soffitto della Camera del Re dal peso della parte alta della piramide, ma Pincherle obbietta che chi si intende di statica delle costruzioni vede subito che le camere non potevano servire a quello scopo e pur non scaricando nulla, furono tuttavia chiamate "camere di scarico".
Quale poteva essere lo scopo di aver creato proprio all'interno della piramide una camera blindata difesa da blocchi granitici di dimensioni così eccezionali. Tutto questo era stato fatto per difendere la mummia di un re e il tesoro funebre di un faraone? Pincherle, intorno al 1970, era giunto a queste conclusioni provvisorie, a prima vista incredibili:
1) La Grande Piramide non è mai stata una tomba.
2) Il faraone Cheope non vi è mai stato sepolto.
3) Nella grande cripta, nel cuore della piramide, vi è ancora un sarcofago senza coperchio: non contenne mai la mummia del faraone.
4) In realtà la piramide di Cheope è un immenso tetto, edificato a coprire e nascondere un'alta torre.
5) La torre è più antica della piramide: risale ad epoca, potremmo dire, antidiluviana.
6) Questa torre fu smontata pezzo per pezzo: ogni pezzo fu numerato con due linee parallele di riferimento Nord?Sud. Tutti questi macigni furono forse spostati rispetto al luogo originario. La torre fu rimontata e sopra vi fu costruita la piramide.
7) Tra la torre e il resto della piramide non vi è contatto diretto, ma esiste una sottile intercapedine d'aria.
Giunti a questo punto dobbiamo rivolgere a noi stessi delle domande: quale scopo aveva la torre? Chi la edificò? Perché fu smontata, spostata e rimontata? Perché vi fu costruita sopra l'immensa piramide?
La torre nascosta nella piramide è alta più di 60 metri. Pincherle ne scoprì la presenza anche grazie al suo grande disegno della sezione della piramide in cui appaiono tratteggiati in modo diverso i due tipi di pietra. La torre, così evidenziata, ci appare per quello che è, cioè lo Zed, il più sacro simbolo dell'antico Egitto, che rappresentava l'erma del dio Osiride, l'asse del mondo, l'eternità e la stabilità: l'essere opposto al divenire. Le mummie portano al collo questo Zed e le vetrine dei musei egizi racchiudono in gran numero queste piccole torri. Approssimativamente la base della torre doveva essere circa m 9,50 x 18, stesse misure dello spazio esistente sulla sommità della piramide a gradoni di Saqqara, circostanza che ha convinto Pincherle che lo Zed, prima di essere stato rinchiuso nel cuore della piramide di Cheope, facesse imponente mostra di sé sulla cima dell'alta piramide a gradoni, che ne costituiva il basamento. Fu così che iniziò a considerare la Grande Piramide come una specie di tetto messo a coprire qualcosa di molto prezioso, che un giorno era stato alla luce del sole.

 
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Le misure della Piramide di Cheope

Post n°5 pubblicato il 27 Dicembre 2007 da plpp0
 

E' la teoria che vuole dimostrare come la Piramide di Cheope fu costruita sulla base di conoscenze geometriche molto sviluppate che ne facevano una specie di mappamondo. Verso la fine II secolo a.C. il grammatico greco Agatarchide di Cnido, scoprì che la base della Grande Piramide era esattamente un ottavo di un minuto di un grado in lunghezza. Da quì si ottiene che moltiplicando la lunghezza per 8, poi per 60 ed in ultimo per 360, il risultato è straordinariamente vicino alla circonferenza terrestre.

Nel 1638 il matematico scozzese John Greaves, durante la sua visita in Egitto, prese alcune misure: il sarcofago nella Camera de Re (1.97m), l'altezza della Piramide (146.6m) e il lato base (211.2m). Lo scopo fu quello di scoprire l'unità di misura utilizzata dagli architetti egiziani, ma purtroppo i rilevamenti furono insufficenti.

Il tentativo successivo venne fatto dalla squadra di scienziati francesi portati da Napoleone in Egitto. Il capo-squadra, Edmè-François Jomard, come Greaves intendeva cercare l'unità di misura utilizzata e quindi verificare se le misure della Piramide poteva ricondurre alle dimensioni della Terra.

Jomard misurò un lato della base (230.9m) e l'altezza (146.6m) da cui potè calcolare in 51º19' la pendenza e in 184.7m l'apotenusa. Egli sapeva che gli antichi indicavano l'apotenusa in 1 stadio, ed Erodoto aveva scritto che 1 stadio era pari a 400 cubiti, per cui 1 cubito è uguale a 0.4618m. Alcuni studiosi greci avevano dichiarato che la base della Piramide era lunga 500 cubiti.Moltiplicando 500*0.4618 Jomard ottenne 230.9m ossia la lungezza della base che aveva misurato.

John Taylor, all'inizio del 1800, scoprì che dividendo il perimetro della Piramide per il doppio dell'altezza si otteneva un valore molto simile al pi-greco, che indica il rapporto costante tra la circonferenza ed il suo diametro. Il pi-greco fu calcolato con esattezza fino alla quarta cifra decimale solo nel VI secolo d.C. Tramite questa scoperta Taylor calcolò il rapporto tra l'altezza ed il perimetro come uguale al rapporto tra il raggio polare terrestre e la sua circonferenza: 2 pi-greco.

Le scoperte di Taylor influenzarono non poco uno scozzese di nome Charles Piazzi Smith. Smith calcolò il "pollice piramidale" come 1/25 di cubito. Nel 1864 Smith partì per l'Egitto. Calcolò la posizione della Piramide a 30º circa di latitudine nord. L'ombra della Piramide spariva totalmente all'equinozio di primavera.
Le sue misurazioni miglioravano il calcolo del pi-greco fino al quinto decimale. Il perimetro, in pollici piramidali, corrispondeva esattamente a 1000 volte 365.2 (il numero di giorni dell'anno solare) e questo ben 1500 anni prima che i Greci calcolassero il primo calendario, mentre i rapporti tra le lunghezze dei corridoi della piramide rivelavano addirittura alcune date fatidiche della storia del mondo.

Inoltre, sempre secondo Smith, la Piramide rivelava anche la distanza tra il Sole e la Terra se si moltiplicava la sua altezza in pollici per 10 alla nona potenza (10 a 9 era il rapporto tra l'altezza e la larghezza della Piramide).
 Joseph Seiss, un ecclesiastico americano, scrisse che le pietre della Piramide contenevano un sistema di numeri che indicavano misure, pesi, angoli, temperature, gradi, problemi geometrici e rilevamenti cosmici. Seiss fu sorpreso dalla ricorrente presenza nei suoi calcoli del numero 5.

Altri sostenitori di questa teoria sottolinearono come il meridiano ed il parallelo che si intersecano nella Piramide (30º di latitudine nord e 31º di longitudine est) incrociano più terraferma di ogni altro come se gli Egiziani volessero posizionare la Piramide al centro del mondo abitato. Un quadrante che si estende a nord-ovest e a nord-est dalla Piramide racchiude perfettamente il delta del Nilo. Petrie, a sostegno questa teoria, partì per l'Egitto nel 1880 con un'attrezzatura molto affidabile. Petrie si stupì dall'incredibile precisione con cui fu costruita la Piramide: sia in lunghezza che in pendenza gli errori erano così minimi da risultare impercettibili.
I muri del corridoio in discesa perfettamente diritti per i loro 107m di lunghezza con un'approsimazione di 5mm. Petrie confermò il calcolo del pi-greco scoprendo che anche la Camera del Re conteneva un pi-greco nel rapporto tra la lunghezza e il perimetro.

Ai giorni nostri esistono ancora studiosi che credono nel significato non casuale delle dimensioni della Piramide di Cheope. Gli ultimi rilevamenti confermano quanto sostenuto in precedenza. Il pollice piramidale (PI), la cui scoperta è attribuita ad Isaac Newton, è uguale a 0.635660m, il cubito piramidale è stimato in 25PI da cui ne consegue che Camera del Re ha un volume di 12500PI ossia una tonnellata piramidale. L'angolo della Piramide è esattamente 51º, 51' e 14.3''.
Il volume interno del sarcofago è uguale alla metà del volume esterno. La posizione esatta è di 29º, 58' e 51.06'' di latitudine e di 31º e 9' di longitudine. La Grande Piramide non ha ombra a mezzogiorno nel giorno di equinozio di primavera e guarda verso il nord magnetico con uno scostamento di 3' permettendole di essere la struttura più accuratamente orientata.

Il parallelo ed il meridiano che coprono la maggior parte di superficie terrestre si incrociano nella Grande Piramide. Il perimetro della base diviso per 100 da' 365.24 come i giorni in un anno come tante altre misure.
L'altezza (147m e 75cm anche se originariamente raggiungeva probavilmente i 150m) moltiplicata per un milione è molto vicina alla distanza tra la Terra e il Sole. Il peso, stimato in 5.955t, moltiplicato per un miliardo è una buona approssimazione del peso della Terra. L'altezza media dei continenti sul mare è quasi esattamente l'altezza della Piramide. I quattro lati misurano esattamente: lato nord 230m e 25,05cm; lato sud 230m e 45,35cm; lato est 230m e 39,05cm; lato ovest 230m e 35,65cm. E con maniacale precisione i suo angoli misurano: nord-est 90º, 3' e 2''; sud-est 89º, 56' e 27''; nord-ovest 89º, 59' e 58''; sud-ovest 90º e 33''. In ultimo, la curvatura delle pareti (la Piramide di Cheope è l'unica ad avere una leggera curvatura sulle pareti impercettibile ad occhio nudo) è identica a quella della Terra. In conclusione la Piramide di Cheope, o Grande Piramide, è la scala 1:43.200 della Terra.

 
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La Piramide di Cheope

Post n°4 pubblicato il 27 Dicembre 2007 da plpp0
 
Tag: Cheope

E' il monumento più famoso e studiato al mondo. Eppure intorno alla Piramide di Cheope i misteri e gli interrogativi continuano a superare le certezze. Ci sono teorie più attendibili di altre ma è inutile negare che su molti, importanti aspetti di questa costruzione gli studiosi siano ancora divisi.

Spesso in modo radicale… Da chi e come è stata costruita la Piramide di Cheope? E’ davvero una tomba oppure il faraone fu sepolto fuori dalla piramide che porta il suo nome? Quale è la sua vera funzione? La Piramide è collegata in qualche modo con gli astri? Che segreti nasconde al suo interno? E’ vero che nella stanza del Re accadano eventi inspiegabili?

Domande che, da sempre, dividono gli esperti. E di queste divisioni avremo anche oggi una prova ascoltando le opinioni dei ricercatori che ci accompagneranno in questo viaggio insieme ai nostri ospiti in studio…


Autopresentazione ospiti:
Zahi Hawass, responsabile delle Antichità egizie e degli scavi nella Piana di Giza
Giulio Magli, Fisico ed politecnico di Milano ed esperto di Astronomia antica
Federica Raverta, membro della spedizione archeologica italiana a Luxor
Nadim Vlora, Esperto di Arte ed Astronomia Egizia
Mario Pincherle, archeologo e studioso dei sistemi ingegneristici del passato.
Inoltre un testimone misterioso.

Non perdiamo tempo. E’ arrivato il momento – prima di entrare nella Grande Piramide – di ripassare le sorprendenti misure e coincidenze che caratterizzano questa costruzione. Una prima prova del fatto che nulla, qui, è stato lasciato al caso…

E' alta 145 metri e 75 cm.
Il lato nord è di 230 m. e 25 cm.
Il lato ovest è di 230 m. e 35 cm.
Il lato est è di 230 m. e 39 cm.
Il lato sud è di 230 m. e 45 cm.
Il margine di errore è quindi solo dello 0,1%.
Anche i 4 angoli sono incredibilmente prossimi alla perfezione dei 90 gradi:
sud-est 89 gradi e 56 primi
nord-est 90 gradi e 3 primi
sud-ovest 90 gradi
nord-ovest 89 gradi e 59 primi

Le quattro facce della piramide sono allineate con i quattro punti cardinali con uno spostamento di soli 3 minuti di grado, pari allo 0,0015%, esattamente la metà di quanto ottenuto dagli architetti che hanno recentemente edificato l'osservatorio astronomico di Parigi. Ha un volume 30 volte superiore al leggendario Empire State Building di New York; può contenere agevolmente al suo interno S. Pietro e un altro paio di cattedrali europee. E' stato calcolato che con la sua pietra si potrebbe fare un'autostrada a 8 corsie da S. Francisco a New York.

La piramide di Cheope è al centro esatto della massa terrestre, cioè all'incrocio tra il meridiano e il parallelo che coprono la maggior porzione di terra emersa, una sorta di "centro del mondo".

Il suo peso di 5 milioni e 273 mila tonnellate moltiplicato per un miliardo di miliardi è uguale al peso della Terra; il suo perimetro diviso per la metà dell’altezza è uguale al 3,14, cioè il pi greco, un valore (il rapporto tra la circonferenza e il raggio di un cerchio) che sarà scoperto molti secoli dopo Cheope. La temperatura interna è esattamente la temperatura media della Terra e varia con il passare del tempo.

Si è inoltre scoperto che le pareti non sono perfettamente lisce ma impercettibilmente convesse. La curvatura che se ne ricava corrisponde al valore in gradi della curvatura terrestre.

Secondo alcuni viste queste coincidenze, la piramide di Cheope sarebbe una rappresentazione in scala 1 a 43.200 della Terra.

Intervista a Giulio Magli secondo cui le coincidenze che usano unità di misure nostre sono proprio pure e semplici coincidenze, mentre quelle che utilizzano valori assoluti come il P greco sono un po’ più difficili da spiegare Comunque la precisione è assoluta e resta da capire come avessero fatto gli egiziani. Forse con gli Astri? Opinione confermata da Federica Raverta che definisce le misure delle piramidi di una “precisione è sconcertante”

Ma i misteri forse più importanti la Piramide di Cheope li nasconde al proprio interno. Andiamo a vedere più da vicino.

Come furono costruite le Piramidi. Ecco due teorie, Joseph Davidovitz, studioso dei Materiali, che propone la tesi che i blocchi di calcare siano stati realizzati sul posto, mediante un impasto, e non trasportati per centinaia di chilometri da cave lontane. Ma come spiegare i blocchi al cuore della piramide realizzati in granito?
Un’altra teoria, che ha avuto l’avvallo delle autorità egizie, e quella di Elio Diomedi un capomastro italiano, che ha ipotizzato l’uso di un sistema basato sulle traversine.

Una delle cose che più incuriosiscono della Grande Piramide è l’esistenza di vari cunicoli di cui sfugge ancora oggi la funzione. Questo piccolo corridoio, ad esempio conduce verso la camera della Regina ma se guardiamo la sezione della piramide abbiamo l’impressione di percorrere, in salita, il lato più breve di un ideale triangolo. E questo triangolo ha il suo vertice inferiore nei pressi di una camera sotterranea la cui funzione è ancora avvolta nel mistero. Come, del resto, è per le più celebri e visitate camere: quella della Regina e quella del Re.

Due cunicoli, vietati ai turisti, portano sotto il livello del suolo, all’altezza della camera sotterranea, la cosiddetta «Camera ipogea». Il primo di questi cunicoli segue una linea retta, dall’alto verso il basso, che collega l’antica entrata della Piramide alla camera sotterranea. Oggi, dopo che il Califfo Abdullah Al Mamum si aprì a forza la strada all’interno della Piramide nell’820 d.C. si può accedere al cunicolo da un punto intermedio che coincide, appunto, col corridoio che porta alle Camere della Regina e del Re.

Ma dalla Camera sotterranea parte – o, se si vuole, arriva – anche un altro cunicolo che sbuca esattamente alla fine corridoio, davanti alla camera della Regina. In questo caso si tratta di un cunicolo verticale, irregolare, non rifinito e di cui sfugge la funzione e il periodo di realizzazione.

C’è chi chiama questo cunicolo «il condotto dei ladri» perché si pensa che sia stato fatto per aggirare il corridoio che noi abbiamo appena percorso e che in origine era completamente ostruita da enormi blocchi di granito. Ma molti dubitano che in passato qualcuno possa aver pensato ad un’operazione del genere. Scavare dal basso verso l’alto, in verticale, non è operazione semplice e lo smaltimento dei detriti è, oltretutto, molto complicato. Del resto nella camera che è in fondo a questo cunicolo non risultano quantità tali di materiale da pensare che fosse stata adibita ad accogliere le pietre rimosse con gli scavi. Anzi, quella stanza probabilmente, in origine, aveva un’altra funzione. Ma di questo parleremo dopo. Adesso chiediamo a Zahi Hawass qualcosa in più su questo cunicolo verticale e sulla stanza sotterranea.

Intervista a Zahi Hawass che ricorda come il cunicolo sia stato chiamato il “condotto dei ladri”. Ma l’archeologo egiziano non è d’accordo con le teorie che ne vogliono un condotto di fuga. Si tratterebbe bensì di un pozzo di aerazione per gli operai che lavoravano nella camera. Hawass smentisce anche l’ipotesi di un tunnel sotterraneo che colleghi la piramide alla sfinge.

Ma gli interrogativi che pone il «condotto dei ladri» non sono niente di fronte alla marea di polemiche e al fiume di inchiostro che hanno provocato i cunicoli della Camera della Regina…
Da questa stanza, detta Camera della Regina anche se nulla indica che sia stato in passato un luogo di sepoltura, partono due piccoli condotti da due pareti opposte. Misurano circa 20 cm per venti centimetri e sono inclinati verso l’alto di circa 45 gradi.

Per molto tempo sono stati liquidati come dei semplici condotti di ventilazione, del resto presenti anche nella Camera del Re. Si tratta di una interpretazione che ha sempre meno credito. Soprattutto da quando, nel 1993, un ricercatore tedesco – Rudolph Gantenbrink – riuscì ad installare una telecamerina su un piccolo robot poi avviato lungo il condotto per circa 65 metri. Nel 1993 il robottino di Gantenbrink fu bloccato da una porticina con due piccole maniglie. Ci sono voluti quasi dieci anni perché venisse autorizzato un secondo esperimento del genere.

Il 16 settembre 2002 un robot chiamato «Pyramid Rover» e costato 250 mila dollari venne inserito nuovamente nel condotto sud col compito di raggiungere lo sbarramento e sfondarlo per vedere cosa ci fosse dall’altra parte. Purtroppo però, dopo poco, una seconda porta ha nuovamente sbarrato il passo alle ricerche.

Almeno per il momento. Ma l’anno prossimo potrebbe essere la volta dell’altro condotto, quello nord, di cui già sappiamo almeno tre cose: ha le dimensioni dell’altro; dovrebbe avere anche lui una porticina che ne blocca, ad un certo punto l’accesso; e, soprattutto, ha un percorso più tortuoso perché, per evitare la Grande Galleria che conduce alla Camera del Re, opera una conversione a destra e poi una a sinistra. Un modo decisamente strano per realizzare un condotto d’aria…

Intervista a Zahi Hawass che spiega come la curvatura del condotto, attuata per evitare di finire nella galleria, dimostra come i condotti siano stati realizzati durante la costruzione della piramide. Cosa nascondevano queste porte? Per alcuni sono simbolo. Ma allora – si chiede Hawass - perché si trovavano solo nelle piramide di Cheope e non nelle altre. Hawass ritiene invece che dietro a queste porte si trovi la vera camera funeraria di Cheope. Le altre stanze sarebbero quindi state solo un trucco per sviare i futuri ladri.
“Nel 2005, ad ottobre – dichiara Hawass - riveleremo finalmente cosa si nasconde dietro queste porte”.

Intervista a Federica Raverta che dice di preferire la teoria classica secondo cui tutti i condotti erano realizzati per permettere l’aerazione degli operai.
Intervista a Giulio Magli secondo cui i condotti delle due camere avevano un valore simbolico ed erano orientati in base alle costellazioni astronomiche. Il professor Vlora dichiara invece di aver rinvenuto nel 1987 le tracce di un altro tunnel tramite delle prove sismiche effettuate all’esterno della piramide . Il tunnel sembrava portare ad un piccolo ambiente. Forse si trattava di una camera votiva. E forse la piramide potrebbe essere disseminata di tante piccole cappelle ancora da scoprire…

E’ arrivato il momento di andare in quello che può essere considerato “il cuore” della Grande Piramide di Cheope: la Camera del Re. E, mentre saliamo ancora, affrontiamo un tema importante: quante camere ci sono in questa Piramide? Abbiamo visto che c’è una camera in basso, sotto il livello del deserto, la Camera Ipogea. Siamo appena usciti poi dalla Camera della Regina e ci stiamo dirigendo verso la Camera del Re. Ma nella Piramide di Cheope ci sono altre stanze. Alcune certe mentre di altre si sospetta da sempre l’esistenza. Quelle certe sono state scoperte nell’Ottocento, sono cinque e sono poste sopra la Camera del Re, una sopra l’altra. Sono chiamate “Camere di compensazione”.

La Camera del Re è posta a poco più di 42 metri d’altezza dalla base della Piramide. Piramide che, in origine misurava circa 150 metri d’altezza. Questo vuol dire che sul soffitto di questa camera grava un peso di migliaia di tonnellate, peso che andava “scaricato” per impedire che il soffitto crollasse. Per questo sarebbero state create le cinque «Camere di compensazione». Si tratta di vani molto bassi ma con lo stesso perimetro della Camera del Re.

Le camere sono sovrapposte così che una sola lastra di granito fa da soffitto ad una e da pavimento per quella sovrastante. Le lastre hanno uno spessore variabile tra i 90 cm e il metro e ottanta. Solo l’ultima stanza in alto ha un volta a V rovesciata, formata da due lastre di oltre due metri di spessore.
In queste stanze sono stati trovate alcune scritte lasciate dai capomastro egizi durante la costruzione. Tra queste scritte ci sarebbe anche la discussa iscrizione che attribuisce la Piramide al Faraone Cheope.

Secondo alcuni architetti moderni la precauzione di creare una struttura di questo genere sarebbe eccessiva. Sarebbe forse bastata una sola volta a V rovesciata ma, in fondo, gli architetti egizi si rivelarono già abbastanza in gamba così. Sempre che le “Camere di compensazione” siano davvero quello che si pensa siano. Infatti c’è un’altra possibilità che ha poco a che vedere con le leggi della fisica e con l’architettura. Guardando in sezione la Piramide infatti la zona della Camera del Re ricorda un gigantesco Zed.
Ma cosa è lo Zed?

Intervista a Mario Pincherle che spiega la teoria dello Zed, una simbolo legato ad Osiride, costituito da una torre interrotta da 3 o più livelli, una struttura molto simile a quella dello spaccato della piramide .

Questa stanza potrebbe essere qualcosa di diverso o di più di una camera funeraria? E’ un’ipotesi che vanta ormai un certo credito perché molte cose fanno pensare che questa Piramide non sia stata costruita per essere una gigantesca tomba. Per prima cosa dobbiamo ricordare che questa sarebbe l’unica camera funeraria posta sopra il livello della sabbia. Poi, a differenza di tutte le altre tombe di sovrani egizi, mancano del tutto geroglifici e decorazioni alle pareti. Infine, l’attribuzione di questa Piramide a Cheope è poco più di una convenzione: infatti, ne parla lo storico greco Erodoto le cui affermazioni sarebbero confermate solo dal discusso cartiglio trovato, poco meno di due secoli fa, in una delle «Camere di compensazione».

In realtà di Cheope, o meglio «Khnum Khuful» o semplicemente Khufu, il Faraone più famoso al mondo proprio perché gli si attribuisce come Tomba la più grande Piramide di Giza, si hanno pochissime notizie storiche certe. Si sa che fu il secondo sovrano della IV dinastia, che regnò circa vent’anni, tra il 2590 e il 2567 a.C. (nota: secondo altri dal 2610 al 2590) e che non sono rimaste sue immagini, tranne una statuetta di dubbia attribuzione. Tracce del suo regno sono state trovate a Dendera, nel Sinai e nell’Alto Egitto.Già nell’antichità la figura di Cheope era considerata negativamente perché lo si accusava di aver vessato il popolo, di aver chiuso tutti templi e di aver voluto sacrificare ogni cosa alla costruzione della sua Piramide. Arrivando al punto di far prostituire la figlia per raccogliere il denaro mancante a finire la sua gigantesca tomba.

Non abbiamo la certezza, come abbiamo detto, che questa sia stata davvero la camera funeraria di Cheope. Di volta in volta si è detto che il suo sarcofago venne posto nella camera bassa di questa stessa Piramide, in una camera ancora da scoprire sempre in questa Piramide oppure nel Pozzo di Osiride scoperto non molti anni fa sotto la Sfinge. Ma c’è anche un’altra ipotesi…

Intervista a Vlora, secondo cui la posizione della piramide di Cheope è in rapporto a fenomeni celesti. Durante il solstizio d’inverno la piramide proietta un’ombra nel cui punto Vlora a condotto delle prove sismiche che avrebbero individuato un corridoio in discesa. Siccome Erodono parlava di una tomba di Cheope circondata dalle acque Nilo e il sito individuato da Vlora è nei pressi del Fiume, potrebbe quindi essere questo il luogo della vera sepoltura di Cheope?

Ma se qui non avesse mai riposato Cheope, che significato potrebbe avere avuto questa stanza? Da sempre si pensa che vi accadano cose strane: per esempio c’è chi è convinto che da qui si possa entrare in contatto con altre dimensioni. Anche se circondati da migliaia e migliaia di tonnellate di pietra…

Per finire il nostro veloce viaggio tra i misteri che si concentrano all’interno della Piramide di Cheope abbiamo un sorpresa. Qui, a fianco a me, c’è una stimata egittologa italiana, che ha da raccontare una esperienza personale veramente singolare, legata alla Camera del Re. Per evidenti motivi di riservatezza la nostra testimone ci ha chiesto di restare anonima. Ma vi garantiamo che stiamo parlando con una studiosa seria e una persona affidabile.

Zahi Hawass irride alle teorie New Age che credono in un potere speciale della piramidedi Cheope. Per evitare episodi di fanatismo è stato vietato l’accesso notturno dei visitatori all’interno della piramide.

Quali poteri avrebbe una struttura come lo Zed. E’ vero che potrebbe avere il potere di fermare il tempo?

Pincherle riporta alcune testimonianze di altri archeologi sul potere rinnovativo delle piramidi. Per Pincherle nella piramide sarebbe contenuta una torre rovesciatrice del tempio. Accenna per esempio alle lamette che ritrovano il filo della lama se lasciate per 24 ore nelle stanze interne della Piramide. La forma piramidale nel caso della piramide di Cheope svolge solamente una funzione protettiva.Ciò che permette il rovesciamento del tempo e quindi il conseguente ringiovanimento di alcuni materiali posti all' interno della camera del Re è lo Zed, e più precisamente il materiale con cui lo Zed è fatto. Uno Zed di legno non funziona,uno Zed di ferro non funziona, uno zed di quarzo o di granito funziona non sarebbe dunque la forma piramidale a permettere il rovesciamento del tempo, ma il materiale con cui lo Zed è fatto.

Viene effettuato un esperimento con due bilance. Lo scopo è verificare se gli oggetti, posti all’interno della piramide, perdono l’1% del proprio peso così come dicono alcune teorie. L’esperimento, all’interno della Camera del RE, provoca solo uno scarto minimo, molto lontano dal presunto 1%.

Infine la testimonianza di un archeologo italiano, che però preferisce mantenere l’anonimato, vista la particolarità dell’esperienza.

Il testimone ricorda la sua esperienza all’interno della piramide: “Era il 1988, alle 9, con una amica, ci recammo all’interno della Camera del Re. Non c’erano turisti. Solo noi due. Eravamo molto stanchi. Improvvisamente visi una specie di luce, bianco azzurrognola, molto intensa.
Istintivamente mi appoggia alla parete e mi rilassai per un attimo. Poi chiamai la mia amica, controllammo gli orologi, e decidemmo di uscire perché era già passato qualche minuto.
All’esterno incontrammo un guardiano che si lamentò del fatto che eravamo rimasti all’interno della piramide per 3 ore. Secondo i nostri orologi erano passati solo 10 minuti. Razionalmente non posso dare spiegazioni, a livello intuitivo dico che si è trattato di un blocco del tempo.

fonte:Voyager

 
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Piramide di Cheope

Post n°3 pubblicato il 26 Dicembre 2007 da plpp0
 

La Piramide di Cheope a Giza, anche detta Grande piramide, è l'unica delle sette meraviglie del mondo antico che sia giunta sino a noi, nonché la più famosa piramide del mondo.

È la più grande delle tre piramidi della necropoli di Giza, vicino al Cairo in Egitto. È stata eretta da Cheope (Horo Medjedu) della IV dinastia dell'Egitto Antico come monumento funebre. All'interno, come è accaduto per molte altre sepolture reali dell'antico Egitto saccheggiate dai violatori di tombe già nell'antichità, non è stata trovata alcuna sepoltura e ciò ha fatto nascere una miriade di teorie, spesso prive di reale fondamento, sul fatto che le piramidi non siano monumenti funebri.

L'attribuzione della grande piramide a Cheope è deducibile dalla concordanza dei rilievi archeologici con i dati storici in nostro possesso costituiti dai libri dello storico greco Erodoto.

La data probabile del suo completamento è il 2570 a.C., anche se da alcuni è stato proposto, attualmente senza solide basi storiche ed archeologiche, ma sulla base di riscontri stellari (l'orientamento della Sfinge, il fatto che le tre piramidi rispecchiano la Cintura di Orione com'era 10000 anni prima, ecc.) e geologici (l'erosione da acqua in caduta verticale presente sul corpo della Sfinge), un arretramento della data di 8000 anni; è la più antica delle tre grandi piramidi nella necropoli di Giza, alla periferia del Cairo moderno, in Egitto. Poche centinaia di metri a sud-ovest dalla Piramide di Cheope sorge la piramide attribuita al suo successore Chefren, che, secondo, non certe, versioni ufficiali, costruì anche la Sfinge. Ancora poche centinaia di metri a sud-ovest è la piramide di Micerino, successore di Chefren, alta circa la metà delle due maggiori. La piramide di Chefren appare più alta in alcune foto, ma solo perché è costruita su un terreno più alto.

Quando fu costruita la Piramide di Cheope era alta 147 metri, ma a causa dell'erosione la sua altezza attuale è di 137 metri (la piramide di chefren è alta 136 metri). La sua base copre oltre 5 ettari di superficie, formando un quadrato di circa 230 metri di lato. Per quattro millenni essa fu la costruzione più alta del mondo, fino a quando intorno al 1300 fu completata la Cattedrale di Lincoln, alta 160 metri. L'accuratezza del lavoro è tale che i quattro lati della base presentano un errore medio di soli 1,52 cm in lunghezza e di 12" di angolo rispetto ad un quadrato perfetto. I lati del quadrato sono allineati quasi perfettamente lungo le direzioni Nord-Sud ed Est-Ovest. I lati della piramide salgono ad un angolo di 51º 50' 35".

Per la costruzione del solo rivestimento esterno della Grande Piramide sono state scelte pietre di calcare, basalto e granito, pesanti ognuna dalle 2 alle 4 tonnellate, mentre la parte interna, denominata Zed è costituita di monoliti in granito pesanti dalle 20 alle 80 tonnellate, per un peso totale che si aggira intorno alle 7 milioni di tonnellate. Il volume totale è di circa 2 milioni e 600 mila metri³ . È quindi la più voluminosa piramide d'Egitto (ma non del mondo, dato che la piramide di Cholula, in Messico è più grande). Nell'epoca immediatamente successiva alla costruzione, la piramide era rivestita esternamente di pietre di calcare liscissime, portate via in seguito per essere riutilizzate in altri modi. Grazie alla riflessione di queste pietre la Grande Piramide, probabilmente, era visibile anche dalla Luna (la copertura esterna regolare è ancora visibile nella parte superiore della piramide di Chefren). Sono stati utilizzati circa centomila uomini che hanno lavorato per circa venti anni.

La piramide di Cheope si distingue dalle altre per la posizione sul terreno, ma anche per il grande numero di passaggi e alloggiamenti, per la rifinitura dei lavori interni e la precisione di costruzione.
Il
18 settembre 2002, alcuni archeologi cercarono, utilizzando un robot radiocomandato, di scoprire il percorso di uno di questi misteriosi passaggi, ma una volta forata la prima lastra, che ostacolava il passaggio, e fatta entrare la microcamera, ci si accorse che ce n'era subito un'altra.

Dati principali

Altezza totale iniziale = 146,61 m

Altezza odierna = 136,86 m

Base 230,38 × 230,38 = 53.074,94 m2

Angolo basale = 51º 50' 35"

 
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La Piramide di Cheope

Post n°2 pubblicato il 26 Dicembre 2007 da plpp0
 

Una delle costruzioni più grandi mai realizzate dall'uomo. S'innalza verso il cielo da parecchie migliaia di anni nella piana di Giza in Egitto. 
Le sue misure sono: lato settentrionale 230 m e 25.05 cm, lato occidentale 230 m e 35.65 cm, lato orientale 230 m e 39.05 cm ed infine lato meridionale 230 m e 45.35 cm, per una altezza di 146 m. Il tutto per un peso di circa 6.000.000 di tonnellate e un' area di 13.1 acri. Gli angoli alla base sono quasi perfetti: angolo sud-est 89° 56'e  27", quello di nord-est 90° 3' 2", quello di sud-ovest 90° 0' 33", e quello di nord-ovest 89° 59' 58" (appena due secondi d'arco di differenza). 

Secondo stime affidabili, la Piramide consiste di un totale di circa 2.300.000 blocchi di pietra calcarea e granito, con pesi che variano dalle 2.5 tonnellate alle 70 tonnellate. Non solo, ma bisogna aggiungere anche un rivestimento simile a uno specchio di 22 acri costituito, da 115.000 pietre lucidissime, ciascuna del peso di 10 tonnellate, che originariamente coprivano tutte e quattro le facciate. Dopo essere stata staccata da un violento terremoto nel 1301 a.C., la maggior parte dei blocchi di rivestimento fu rimossa per la costruzione del Cairo.

Tra gli specialisti in archeologia egizia, è opinione comune che fu costruita come tomba per il faraone della IV Dinastia (2575 - 2467 a.C.) Khufu (conosciuto come Cheope). Questa opinione si basa principalmente sul ritrovamento di geroglifici su alcune pietre all'interno della piramide che assomigliano al suo sigillo, e alla testimonianza di Erodoto che vide i monumenti nel V° secolo a. C., cioè più di 2000 anni dopo che erano stati costruiti. Nonostante il fatto che nessun corpo fu mai trovato all'interno delle sue stanze ben sigillate, gli egittologi persistono nella loro teoria, facendo nascere una storia su decine di migliaia di schiavi costretti al lavoro per decine di anni nella costruzione di una montagna di pietre in cui mettere il cadavere di un solo uomo.

La Camera di Re: scoperta intorno all'anno 820 d.C. dal Califfo Ma'mun. Essa è situata a un terzo dell'altezza della Grande Piramide, e cioè a circa 45 m dalla base. Ci si aspettava di trovare un  tesoro proporzionato alla grandezza del monarca, ed invece la camera del faraone (funeraria secondo l'egittologia ortodossa) era completamente vuota e spoglia dal qualsiasi decorazione e iscrizione. Solamente un sarcofago in granito vuoto (oggi tale materiale viene intagliato per la sua durezza, con abrasivi quali la polvere di diamante o di carburo di silicio detto carborundo).

Per accedere alla Camera del Re, si devono superare  percorsi stretti ed impraticabili, corridoi e gallerie piccolissime. La domanda che ci si pone è come hanno fatto i saccheggiatori di tombe a trafugare tutto, ma proprio tutto all'interno di una stanza situata a circa 45 m di altezza, e  il cui unico modo per raggiungerla dalla base è una galleria ascendente (bloccata da pesantissimi tappi in granito) che si collega alla Grande Galleria, lunga circa 46 m e con una pendenza di 26°.

Grande Piramide di Cheope:


1: ingresso al corridoio discendente;

2: camera sotterranea incompiuta;

3: corridoio cieco;

4: corridoio ascendente;

5: corridoio orizzontale;

6: camera della regina;

7: Grande Galleria;

8: cunicolo scavato dai ladri;

9: camera del sarcofago;

10: vani di scarico;

11: condotti della camera del re;

12 : condotti della camera della regina.

E' la teoria che vuole dimostrare come la Piramide di Cheope fu costruita sulla base di conoscenze geometriche molto sviluppate che ne facevano una specie di mappamondo. Verso la fine II secolo a.C. il grammatico greco Agatarchide di Cnido, scoprì che la base della Grande Piramide era esattamente un ottavo di un minuto di un grado in lunghezza. Da quì si ottiene che moltiplicando la lunghezza per 8, poi per 60 ed in ultimo per 360, il risultato è straordinariamente vicino alla circonferenza terrestre.

Nel 1638 il matematico scozzese John Greaves, durante la sua visita in Egitto, prese alcune misure: il sarcofago nella Camera de Re (1.97m), l'altezza della Piramide (146.6m) e il lato base (211.2m). Lo scopo fu quello di scoprire l'unità di misura utilizzata dagli architetti egiziani, ma purtroppo i rilevamenti furono insufficenti.

Il tentativo successivo venne fatto dalla squadra di scienziati francesi portati da Napoleone in Egitto. Il capo-squadra, Edmè-François Jomard, come Greaves intendeva cercare l'unità di misura utilizzata e quindi verificare se le misure della Piramide poteva ricondurre alle dimensioni della Terra.

Jomard misurò un lato della base (230.9m) e l'altezza (146.6m) da cui potè calcolare in 51º19' la pendenza e in 184.7m l'apotenusa. Egli sapeva che gli antichi indicavano l'apotenusa in 1 stadio, ed Erodoto aveva scritto che 1 stadio era pari a 400 cubiti, per cui 1 cubito è uguale a 0.4618m. Alcuni studiosi greci avevano dichiarato che la base della Piramide era lunga 500 cubiti.Moltiplicando 500*0.4618 Jomard ottenne 230.9m ossia la lungezza della base che aveva misurato.

 

John Taylor, all'inizio del 1800, scoprì che dividendo il perimetro della Piramide per il doppio dell'altezza si otteneva un valore molto simile al pi-greco, che indica il rapporto costante tra la circonferenza ed il suo diametro. Il pi-greco fu calcolato con esattezza fino alla quarta cifra decimale solo nel VI secolo d.C. Tramite questa scoperta Taylor calcolò il rapporto tra l'altezza ed il perimetro come uguale al rapporto tra il raggio polare terrestre e la sua circonferenza: 2 pi-greco.

Le scoperte di Taylor influenzarono non poco uno scozzese di nome Charles Piazzi Smith. Smith calcolò il "pollice piramidale" come 1/25 di cubito. Nel 1864 Smith partì per l'Egitto. Calcolò la posizione della Piramide a 30º circa di latitudine nord. L'ombra della Piramide spariva totalmente all'equinozio di primavera. Le sue misurazioni miglioravano il calcolo del pi-greco fino al quinto decimale. Il perimetro, in pollici piramidali, corrispondeva esattamente a 1000 volte 365.2 (il numero di giorni dell'anno solare) e questo ben 1500 anni prima che i Greci calcolassero il primo calendario, mentre i rapporti tra le lunghezze dei corridoi della piramide rivelavano addirittura alcune date fatidiche della storia del mondo.

Inoltre, sempre secondo Smith, la Piramide rivelava anche la distanza tra il Sole e la Terra se si moltiplicava la sua altezza in pollici per 10 alla nona potenza (10 a 9 era il rapporto tra l'altezza e la larghezza della Piramide).
Joseph Seiss, un ecclesiastico americano, scrisse che le pietre della Piramide contenevano un sistema di numeri che indicavano misure, pesi, angoli, temperature, gradi, problemi geometrici e rilevamenti cosmici. Seiss fu sorpreso dalla ricorrente presenza nei suoi calcoli del numero 5.

Altri sostenitori di questa teoria sottolinearono come il meridiano ed il parallelo che si intersecano nella Piramide (30º di latitudine nord e 31º di longitudine est) incrociano più terraferma di ogni altro come se gli Egiziani volessero posizionare la Piramide al centro del mondo abitato. Un quadrante che si estende a nord-ovest e a nord-est dalla Piramide racchiude perfettamente il delta del Nilo. Petrie, a sostegno questa teoria, partì per l'Egitto nel 1880 con un'attrezzatura molto affidabile. Petrie si stupì dall'incredibile precisione con cui fu costruita la Piramide: sia in lunghezza che in pendenza gli errori erano così minimi da risultare impercettibili. I muri del corridoio in discesa perfettamente diritti per i loro 107m di lunghezza con un'approsimazione di 5mm. Petrie confermò il calcolo del pi-greco scoprendo che anche la Camera del Re conteneva un pi-greco nel rapporto tra la lunghezza e il perimetro.

Ai giorni nostri esistono ancora studiosi che credono nel significato non casuale delle dimensioni della Piramide di Cheope. Gli ultimi rilevamenti confermano quanto sostenuto in precedenza. Il pollice piramidale (PI), la cui scoperta è attribuita ad Isaac Newton, è uguale a 0.635660m, il cubito piramidale è stimato in 25PI da cui ne consegue che Camera del Re ha un volume di 12500PI ossia una tonnellata piramidale. L'angolo della Piramide è esattamente 51º, 51' e 14.3''. Il volume interno del sarcofago è uguale alla metà del volume esterno. La posizione esatta è di 29º, 58' e 51.06'' di latitudine e di 31º e 9' di longitudine. La Grande Piramide non ha ombra a mezzogiorno nel giorno di equinozio di primavera e guarda verso il nord magnetico con uno scostamento di 3' permettendole di essere la struttura più accuratamente orientata.

Il parallelo ed il meridiano che coprono la maggior parte di superficie terrestre si incrociano nella Grande Piramide. Il perimetro della base diviso per 100 da' 365.24 come i giorni in un anno come tante altre misure. L'altezza (147m e 75cm anche se originariamente raggiungeva probavilmente i 150m) moltiplicata per un milione è molto vicina alla distanza tra la Terra e il Sole. Il peso, stimato in 5.955t, moltiplicato per un miliardo è una buona approssimazione del peso della Terra. L'altezza media dei continenti sul mare è quasi esattamente l'altezza della Piramide. I quattro lati misurano esattamente: lato nord 230m e 25,05cm; lato sud 230m e 45,35cm; lato est 230m e 39,05cm; lato ovest 230m e 35,65cm. E con maniacale precisione i suo angoli misurano: nord-est 90º, 3' e 2''; sud-est 89º, 56' e 27''; nord-ovest 89º, 59' e 58''; sud-ovest 90º e 33''. In ultimo, la curvatura delle pareti (la Piramide di Cheope è l'unica ad avere una leggera curvatura sulle pareti impercettibile ad occhio nudo) è identica a quella della Terra. In conclusione la Piramide di Cheope, o Grande Piramide, è la scala 1:43.200 della Terra.

 
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Eccola

Post n°1 pubblicato il 23 Dicembre 2007 da plpp0
 
Tag: Cheope

 
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