ESTASI LAZIO

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Post n°2917 pubblicato il 19 Agosto 2013 da s.s_lazio1900

 
 
 

DALLA TURCHIA: LAZIO SU YILMAZ!

Post n°2916 pubblicato il 18 Agosto 2013 da s.s_lazio1900

Tutto così clamoroso, inverosimile, buono solo per il fantamercato. Eppure in Turchia non sono d'accordo. La Lazio si è rifatta sotto per Burak Yilmaz, in maniera concreta. Ne è certa la stampa locale. Tutta, compatta, non si tratta di un unico sito che ha lanciato lì la suggestione. Già da un paio di giorni vi abbiamo riportato le indiscrezioni provenienti dal Paese dell'Asia Minore. Il presidente del Galatasaray Aysal Unal ha ammesso che il forte attaccante vorrebbe andare via, dopo appena una stagione in maglia giallorossa. Ma ha anche specificato che solo per una cifra soddisfacente. In caso di cessione, il club campione di Turchia dovrebbe girare il 25% dell'incasso al Trabzonspor, la precedente squadra di Yilmaz. Vuole ottenere il massimo Unal, se proprio deve lasciar partire il più forte attaccante turco. Secondo la stampa locale, in questo quadro si sarebbe inserita di prepotenza la Lazio. Di cifre, di dettagli minuziosi i siti turchi ne hanno raccolti in grande quantità. E raccontano di ripetuti contatti telefonici tra le due società. La prima proposta della Lazio sarebbe stata di un prestito a 300 mila euro, con riscatto fissato a 8,5 milioni. Ipotesi rigettata senza pensarci due volte dal Galatasaray. Quindi Lotito avrebbe calato subito la controproposta: 10 milioni per l'intero cartellino. Il portale Sporx.com - uno dei principali in Turchia - scende ancora più nel dettaglio: il patron biancoceleste sarebbe disposto a versare l'intera somma in un solo anno, suddivisa in quattro rate. A questo punto la nuova risposta di Unal: vogliamo 15 milioni. Tra 10 e 15, l'intesa potrebbe quindi essere trovata attorno ai 13 milioni. E il diretto interessato, Burak Yilmaz? Avrebbe già raggiunto un'intesa di massima con la Lazio: cinque anni di contratto a 2,2 milioni di euro. Lo stesso tecnico del Galatasaray Fatih Terim avrebbe messo in conto la cessione dell'attaccante. L'Imperatore, oltretutto, sarebbe orientato a far giocare i suoi con il 4-1-4-1, con Didier Drogba unica punta.Sembra di essere tornati indietro nel tempo, di poco più di un anno, quando Yilmaz aveva già un piede e mezzo a Roma. Ma alla fine non se ne fece nulla. Un ritorno della Lazio sul giocatore sembrava pura fantascienza, ma ecco l'esplosione di indiscrezioni e cifre provenire dalla Turchia. Petkovic e Tare stravedono per lui, evidentemente subiscono ancora il fascino del possente centravanti classe '85. L'obiezione maggiore a questo incredibile scenario di mercato? Yilmaz è extracomunitario, ma la Lazio sta lavorando da mesi per liberare una casella da dedicare a Brayan Perea, l'Under 20 colombiano che attende ancora l'ok definitivo per raggiungere Formello. Nei piani biancocelesti ci potrebbe però essere questo tipo di soluzione: far tesserare Perea a un club amico, per poi portarlo a Roma il prossimo anno. Da registrare ci sono anche gli interessamenti di altri e importanti club europei, tra cui l'Arsenal: i Gunners sarebbero pronti a mettere sul piatto circa 25 milioni. Sono tanti gli elementi che portano a reagire con i piedi di piombo a questo scenario, altrettanti quelli che la stampa turca sta diffondendo, convinta che l'offerta della Lazio sia reale. Si sa, le vie del mercato sono infinite. Ma oggi come un anno fa, in Turchia le dirigono ancora una volta verso Burak Yilmaz.

Fonte: Lalaziosiamonoi.it

 
 
 

SUPERCOPPA, KLOSE: VOGLIO SEGNARE!

Post n°2915 pubblicato il 18 Agosto 2013 da s.s_lazio1900

L'attaccante della Lazio: «Giochiamo in casa, possiamo vincere la Supercoppa».

ROMA - Miroslav Klose lancia la sfida alla Juve alla vigilia della sfida che vale la Supercoppa. L'attaccante non h mai segnato ai bianconeri: «Sono sicuro che prima o poi farò un gol contro la Juve. Speriamo che lo farò domani. Abbiamo le possibilità di vincere questa partita, giochiamo in casa, con un po' di fortuna ce la faremo». In carriera il tedesco non ha mai segnato ai bianconeri ma il suo auspicio che il primo gol arrivi domani nella finale di Supercoppa che si disputerà all'Olimpico. Buffon è avvisato. «Sicuramente è un grande portiere, ma anche noi abbiamo Marchetti - rileva -. Spero che domani non giochiamo uno contro uno ma che lui si gira per prendere la porta dentro la rete». 

PERICOLO TEVEZ - Davanti la squadra più forte degli ultimi anni in Italia. Chi teme di più? «Tevez è un grande giocatore, può vincere una partita da solo: fa grandi movimenti e ha un gran tiro. Ma ce ne sono anche altri che possono fare male alla Lazio. Vidal, per esempio».

I GOL -
La Lazio quest'anno sembra avere più giocatori decisivi in zona gol: «E' importante che anche altri giocatori facciano gol. Anche i nostri centrocampisti sono molto bravi in avanti. Io comunque spero di fare più reti degli anni scorsi. È questo il mio lavoro, per me è sempre un piacere segnare per questa maglia. Ma anche quando non gioco io, la squadra crea tante opportunità».
 
IL FUTURO -
Il tedesco non esclude nulla per quanto riguarda il suo futuro: «Rinnovo? Sì, c'è questa possibilità, ho ancora un anno di contratto. Posso rinnovare o tornare in Germania, vedremo». In vista del Mondiale è possibile una gestione delle forze? «Sono in forma e quando sono in forma posso giocare tutte le partite. Poi in ottica mondiale vedremo con il mister».

Fonte: Lalaziosiamonoi.it

 
 
 

SUPERCOPPA, PETKO CARICA LA LAZIO!

Post n°2914 pubblicato il 18 Agosto 2013 da s.s_lazio1900

Il tecnico biancoceleste: «Per vincere dovremo dare più del 100%. Servirà il sostegno dei tifosi, trionfare significherebbe chiudere un anno ottimo».

ROMA - «Da Auronzo in avanti abbiamo fatto un buon lavoro, venivano più facili le cose che si provavano l'anno scorso. Sono convinto che domani la squadra darà la giusta risposta contro un avversario fortissimo come la Juventus. Se giochiamo noi e loro al 100% qualche difficoltà in più la avremo noi ma sono convinto che la mia squadra può mettere in difficoltà la squadra, daremo più del massimo per vincerla, parlerà il campo». Così Vladimir Petkovic inizia la conferenza stampa all'Olimpico alla vigilia della sfida con i bianconeri che deciderà il primo trofeo della stagione.

Questa Lazio è più forte di quella che l'anno scorso ha vinto la Coppa Italia? Quanto può dare Biglia a questa squadra?
«Sono convinto che questa squadra ha qualcosa in più. Sono curioso di vedere la squadra come risponderà, siamo cresciuti e possiamo essere solidi sia dietro che davanti. Dobbiamo essere cinici per sfruttare tutte le possibilità che avremo contro la Juve».

Hernanes come sta? Sarà della partita?
«Abbiamo avuto 11-12 giocatori che sono andati in nazionale e che in gran parte hanno giocato 90'. Certo ci riempie anche di orgoglio, vuol dire che hanno qualcosa in più e lo devono dimostrare anche domani, sono leader come Hernanes e devono trascinare la squadra».

Cosa rappresenta questa sfida?
«La Supercoppa farebbe diventare un anno buono ottimo. Una vittoria darebbe tanti stimoli in vista di una stagione dove vogliamo fare bene su tutti e tre i fronti. La Juve si è rinforzata, saranno i giocatori a dimostrare il loro valore. Noi contiamo molto sulla forza del nostro gruppo e ci servirà tanto sostegno dai tifosi, non solo domani ma per tutta la stagione. Onoreremo la maglia».

Fonte: Corrieredellosport.it

 
 
 

AMICHEVOLE: C. PALACE-LAZIO 0-1

Post n°2913 pubblicato il 18 Agosto 2013 da s.s_lazio1900

L'attaccante tedesco decide l'amichevole con gli inglesi con un gol al 13' e si prepara per la Supercoppa con la Juve.

ROMA - È sempre Miro Klose l'arma in più della Lazio. Il centravanti tedesco ha deciso il match con il Crystal Palace finito 1-0 al Selhurst Park, grazie al suo gol al 12', in tap in su tiro di Candreva respinto dal portiere. Petkovic ha messo in campo la squadra con il 4-2-3-1, con Klose unica punta davanti a Hernanes, Candreva e Lulic. Un buon test in vista della Supercoppa in programma domenica 18 agosto all'Olimpico.

Fonte: Lalaziosiamonoi.it

 
 
 

LAZIO, LOTITO PARLA A TUTTO TONDO!

Post n°2912 pubblicato il 10 Agosto 2013 da s.s_lazio1900

La Coppa Italia nel derby con la Roma e un mercato pieno di acquisti. C’è grande entusiasmo intorno alla Lazio. Si può dire che sia l’estate più bella per il presidente Lotito?
«Se dovessi fare un consuntivo di questi giorni e degli impegni affrontati tra luglio e agosto, visto il caldo di Roma, direi di no… Diciamo che stiamo cercando di allestire una squadra ancora più competitiva salvaguardando gli equilibri economico-finanziari di una società che, vorrei ricordare, parte svantaggiata rispetto alle concorrenti. Ogni anno dobbiamo onorare una rata di tasse non pagate dalla precedente gestione con il Fisco per 6 milioni di euro. Significa accollare sui conti della Lazio la cifra equivalente del bilancio di un club di serie B».

La Supercoppa potrebbe diventare il quarto trofeo della sua gestione. Quanto ci tiene alla partita con la Juve?
«Non sono abituato a fare pronostici. Sarà una partita difficilissima. Affrontiamo la squadra più forte del campionato e che è diventata ancora più forte dopo lo scudetto. Ma, come Lazio, siamo convinti di non voler diventare gli agnelli sacrificali. Mi auguro sia una partita vinta sul campo. Se la squadra si presenterà determinata, unita, concentrata come è accaduto nella finale di Coppa Italia con la Roma oppure nel 2009 a Pechino con l’Inter di Mourinho, allora l’impresa diventerà possibile. Mi auguro prevalga, sotto forma di risultato, il merito».

Dispiaciuto di non essere tornato a Pechino o contento di giocarla all’Olimpico?
«Poter giocare la finale di Supercoppa a Pechino avrebbe dato un respiro internazionale all’evento e una possibilità di sviluppo importante per una società come la Lazio. In un momento di contrazione economica come quello che vive il nostro Paese avrei preferito Pechino per sviluppare sinergie, per la valorizzazione del marchio e per altri aspetti importanti nella vita della società. La Lega ha stabilito che d’ora in avanti l’Olimpico, inteso come stadio nazionale del Coni, possa diventare la sede fissa della Supercoppa come già succede per la Coppa Italia. Questo è un orientamento. Resta da risolvere il problema con la Cina e gli adempimenti legati all’ultimo anno di contratto».

Agnelli ha fatto ricorso contestando la ripartizione dell’incasso stabilita dal Consiglio di Lega. Che ne pensa?
«Rispetto a un mese fa spero che le tensioni si siano attenuate. Siamo già a 44 mila biglietti venduti, manca più di una settimana alla partita, speriamo che lo stadio Olimpico si riempia e non è poco considerando il 18 agosto a Roma. Se pensiamo che la Juventus fattura 250 milioni di euro l’anno dovrei dire che stiamo discutendo di quisquilie… E poi scusate, se si è discusso non è mica una responsabilità della Lazio...».

Questa partita dirà se la Lazio può diventare l’anti-Juve in campionato?
«No, è troppo presto e non è possibile fare questo tipo di valutazione. Tante altre squadre si sono rinforzate in modo importante. S’annuncia un campionato molto difficile, altamente competitivo. Penso all’Inter, alla Juventus, alla Fiorentina, al Napoli, alla Roma, al Milan. Non le ho messe in fila, le ho elencate in ordine sparso. Ma tutte hanno qualità e aspettative elevate. Io mi auguro che la Lazio riesca a esprimere tutte le proprie potenzialità e dia soddisfazione ai propri tifosi».

Spera di giocarla con Mauri la finale di Supercoppa?
«Non sono abituato a misurarmi con le speranze o con i pronostici, ma con i fatti. Allo stato attuale c’è una sentenza di primo grado di un organo come la Disciplinare che ha inflitto uno stop di sei mesi. Mi auguro che attraverso l’iter giudiziario sportivo Mauri riesca a dimostrare come sono andate realmente le cose. La verità non può essere quella che una persona riferisce di aver ascoltato da un’altra persona senza trovare riscontri nella realtà dei comportamenti. Non mi basta sapere che Zamperini e Mauri si sono fatti 80 telefonate per condannare una persona se non so cosa si sono detti».

La Lazio ha speso 26 milioni e non ha ceduto nessuno dei suoi big. Cosa significa?
«Significa che abbiamo la volontà di accrescere le potenzialità e la qualità della squadra. Vogliamo renderla più competitiva. Dipenderà molto dalla resa dei giocatori. Ad oggi, tutti quelli che avevamo in organico, sono stati valutati in modo positivo. Hanno avuto un buon rendimento, facendo parte integrante di un gruppo che ha voglia di continuare a crescere. Non è intenzione della società fare cassa attraverso i suoi gioielli. I gioielli devono restare con noi. Lo dicevo nel 2004 quando ho preso la Lazio. Un grattacielo non si costruisce sulla sabbia, ma sulle basi di cemento armato. Oggi fatturiamo un terzo rispetto alla Juventus e ci portiamo dietro un bilancio ulteriore di un club di serie B, ma attraverso la programmazione, l’organizzazione, lo spirito di sacrificio e una compattezza interna si possono raggiungere risultati ambiziosi. E questo si può fare, un passo alla volta, senza alienare i nostri giocatori. Tutte le azioni di mercato sono sempre state funzionali alla crescita della squadra. E’ successo di aver venduto alcuni giocatori, gli ultimi sono stati Kolarov e Lichtsteiner, ma soltanto perché lo avevano chiesto loro. E quelle risorse vennero reimpiegate per accrescere ed alzare la qualità e il livello della squadra».

La Champions è l’obiettivo della Lazio nel prossimo campionato?
«L’obiettivo è quello di dare il massimo. Sarei felice se la Lazio si esprimesse al 100 per cento, confido nelle potenzialità della squadra, sappiamo di aver allestito un gruppo importante ma anche che può capitare di non raccogliere ciò che si semina. Nella passata stagione siamo stati altalenanti per diversi motivi, quelli che chiamo i fattori imponderabili. Siamo partiti a razzo e poi siamo calati in campionato, penalizzati dagli infortuni. In Europa League non meritavamo di uscire ai quarti, sapete tutti come è andata. Poi è arrivata la Coppa Italia. Speriamo quest’anno di essere continui e di durare dall’inizio alla fine».

Il mercato della Lazio è chiuso oppure no?
«Lo ripeto spesso. Noi siamo sul mercato 365 giorni l’anno h24. Il negozio è aperto, non ho un orario in cui devo per forza alzare o abbassare la saracinesca. Faccio un esempio. Felipe Anderson lo volevamo e lo abbiamo trattato a gennaio, poi è arrivato a luglio. Il mercato è in funzione di ciò che succede, per migliorare la squadra non ci siamo mai tirati indietro. Ma un eventuale ingresso non è legato alle necessità. La grande soddisfazione di questa estate è che abbiamo portato a casa tutti gli obiettivi, e parlo dei giocatori, che volevamo. Li abbiamo presi tutti, non ne è saltato uno».

A proposito di acquisti realizzati, quando arriverà Perea?
«Perea sarà un giocatore della Lazio, è già stato acquistato, bisogna liberargli il posto. Stiamo lavorando per questo, lo tessereremo sicuramente. Ci sono stati degli intoppi e degli imprevisti. Succede quando uno ti dice una cosa e poi non la fa. Io se prendo un impegno lo onoro. Purtroppo non è così per tutti, ma risolveremo tutto».

Hernanes è disponibile a rinnovare il contratto con la Lazio?
«Come abbiamo già fatto per tanti altri giocatori, dopo la fine del mercato ci metteremo intorno a un tavolo e vedremo il da farsi. Esiste uno spirito di collaborazione, c’è un buon rapporto con il giocatore e con chi lo rappresenta, lo abbiamo constatato anche in tempi recentissimi. C’è da parte nostra la volontà di proseguire e mi sembra ci sia anche dall’altra parte. Sono convinto che non si creeranno contrapposizioni».

Hernanes resterà di sicuro oppure un’offerta di 30 milioni da qui al 2 settembre potrebbe farle cambiare idea?
«Ad oggi nessuno ha bussato alla porta, non mi fascio la testa prima di essermela rotta. Sono abituato a pormi un problema quando esiste, non prima. Non faccio voli pindarici oppure onirici. Non mi costruisco un film. Posso soltanto rispondere che la società non ha l’obiettivo di disfarsi di Hernanes, tutt’altro. Non c’è questa possibilità, non l’ho messo in vendita e mi sembrava di essere già stato chiaro».

Arriverà un attaccante nel caso in cui partisse Kozak?
«L’alienazione di Kozak passa dalla volontà del calciatore. E’ giovane, vede che alla Lazio non ha tanto spazio, ha ambizioni di giocare titolare, con maggiore continuità, come ha fatto in Europa League, dove è stato il capocannoniere del torneo. Passa attraverso la volontà di Kozak l’ipotesi di cessione. Ma ho sempre detto che qualsiasi azione di mercato dev’essere in funzione di una crescita della squadra, non può essere una diminutio. Quindi, se accadrà, nuove risorse verranno utilizzate per migliorare».

E’ vero che Preziosi le ha proposto Gilardino?
«Non lo so, è un amico, con Enrico (il presidente del Genoa, ndr) di battute se ne fanno tante. E poi se dovessimo dare retta a tutti i giocatori che sono richiesti o che sono offerti… Posso dire che abbiamo le idee chiare, sappiamo cosa fare e quello che serve, ci muoveremo di conseguenza».

Cosa chiede a Petkovic per la prossima stagione?
«Io chiedo all’allenatore di far esprimere la squadra al 100 per cento. Una qualità di gestione all’insegna della qualità della squadra. Deve portarla alle condizioni e alla concentrazione giuste per potersi esprimere al massimo. Sappiamo quali sono gli obiettivi e le difficoltà. L’importante è esprimersi».

Qual è il patto di cui parlava qualche giorno fa Tare tra Petkovic e la società?
«Abbiamo un buon rapporto con l’allenatore. E’ un rapporto di rispetto, di considerazione, di stima reciproca e su questa base bisogna creare insieme un percorso per la crescita e il rafforzamento della Lazio, senza alcun retropensiero».

La sintonia vale più di un legame scritto su carta, ma il contratto di Petkovic con la Lazio scade nel 2014.
«Sto cercando di sminare questa mentalità. Il rapporto tra un allenatore e la società è come un matrimonio tra moglie e marito, si persegue un fine comune, vale a dire la crescita della squadra, ottenere migliori risultati con il minor sforzo possibile. Se tutte le componenti remano nella stessa direzione, è più facile. Determinano un rapporto costruttivo senza scadere negli individualismi, si lavora nell’interesse primario della società. Con Petkovic c’è assonanza totale. vede la squadra come un collettivo, non ci devono essere ruoli di primedonne, il valore assoluto è quello del gruppo. Parlo di sinergia, di rapporto simbiotico: se viene meno c’è una preminenza del valore individuale».

Ci sono tanti giovani di belle speranze nella Lazio, state lavorando per il futuro.
«Vedete. Sono in controtendenza rispetto a quello che dicevano i mezzi di informazioni. Lotito non si occupa dei giovani, mi rimproveravano. Le risposte sono documentate con i fatti. Abbiamo vinto lo scudetto Primavera, c’è una sinergia con la Salernitana. E’ un processo di crescita fatto in casa. Penso ai ragazzi allevati a Formello. Prima Kozak, ora Rozzi, Crecco e gli altri. C’è un filo comune conduttore».

Tare ha parlato dei modelli di Borussia Dortmund e Schalke 04. Si arriva a risultati prestigiosi attraverso la pianificazione.
«Sì, ma non dobbiamo copiare dal Borussia Dortmind. Io questo tipo di politica l’ho cominciata a fare nel 2004, parlavo di una casa costruita sul cemento armato e non sulla sabbia. La società ha seguito un percorso, ora abbiamo un giornale, una radio, una televisione tra le migliori del settore per rendere più appetibile il prodotto Lazio, ma anche per avere maggiore appeal nei confronti dei giovani calciatori. Guardate Keita e poi Tounkara, ora Seck. Questo è il terzo ragazzo che viene a Formello dal Barcellona, non una squadra qualsiasi, significa che abbiamo appeal. E che c’è una capacità organizzativa importante. Io so perché. La filiera, la catena di comando, è molto corta, limitata, ristretta, così porta ad un’efficienza e a una programmazione che aiuta nel raggiungimento dei risultati».

Il progetto per l’Academy è pronto: quando il via ai lavori?
«Mi dicono, ma che ci vuole a fare i campi? Perché Lotito non parte? Il progetto è pronto, appeno ho il pezzo di carta in mano, parto per agire in tempi rapidissimi. Aspetto l’ok dal Comune di Formello. Ma intanto già molte cose abbiamo fatto all’interno del centro sportivo, gli studi televisivi e la radio per avere maggiore appeal, per riscoprire l’orgoglio dell’appartenenza. Ora, dopo aver rinnovato gli spogliatoi, stiamo ristrutturando il comparto tecnico. L’Academy è il futuro, tutto questo rappresenta anche un esborso di risorse, ma è fondamentale per la crescita del settore giovanile e della società. Sono al lavoro, in autunno speriamo di avere le autorizzazioni. Non stiamo parlando di vent’anni».

Klose smetterà dopo il Mondiale o continuerà a giocare con la Lazio?
«Ci auguriamo, se mantiene questa forma, che possa continuare a giocare con la Lazio, ma dipenderà solo ed esclusivamente da lui».

FIUGGI - Braccato, inseguito per sette ore di fila, martellato di telefonate, disponibile. Tra un blitz a sorpresa alla Camera dei Deputati, altri impegni in giro per Roma e una riunione a Villa San Sebastiano, alle dieci di giovedì sera Lotito si è concesso e ha cominciato a parlare della nuova Lazio. Ci ha raccontato tutto o quasi. Era disteso, difficilmente stanco, nonostante il caldo opprimente e le vacanze mai iniziate. Non ha eluso le domande, tante spiegazioni, piene di significati e senza interminabili giri di parole. Sintetico, efficace. Non è cambiato il presidente. E’ lo stesso che nel 2004 si era imbarcato in una sfida ai limiti dell’impossibile. La diversità s’è tradotta nelle risposte. Per la prima volta, a parte i 6 milioni di tasse da restituire ogni dodici mesi al Fisco, non lo abbiamo sentito snocciolare le cifre del risanamento e della montagna debitoria scalata in nove anni. Sbalorditi, ci siamo chiesti perché, trovando qualche plausibile motivazione. Lotito ha “scollinato”, non ha più bisogno di rifugiarsi nel passato perché il futuro della Lazio è già cominciato e ora si diverte a sfidare le corazzate in mare aperto. Non c’è il rischio di affondare, ha tappato ogni falla, cavalca l’onda sapendo che prenderà ancora maggiore velocità. Il successo in Coppa Italia gli ha trasmesso altra sicurezza, ma si avverte rispetto della concorrenza nelle sue parole, ha una voglia smisurata e una feroce determinazione di non fermarsi, di proseguire nel successo. Questa è la garanzia. Ora è diventato uno studioso di calcio a cui abbina la severità dei conti e del pareggio di bilancio. Non è un caso se ha investito 26 milioni sul mercato. Solo acquisti, niente cessioni. Questa estate nessuno in Italia lo ha fatto e per la Lazio è una novità. Un segnale di svolta e il traguardo all’orizzonte. Un passo alla volta, come aveva spiegato, Lotito si sta avvicinando. Seguitelo, cari tifosi. E abbiate fiducia.

Fonte: Corriere dello Sport

 
 
 

LAZIO, QUANTI NOMI PER L'ATTACCO!

Post n°2911 pubblicato il 09 Agosto 2013 da s.s_lazio1900

Dopo aver puntellato difesa e centrocampo, la Lazio si concentra sull'attacco, dove si cerca un vice Klose in grado di poter far compiere il salto di qualità alla squadra di Petkovic, quel bomber che può far sognare i tifosi laziali.

MATAVZ - Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport nell'edizione odierna è lui il grande favorito per l'attacco biancoceleste.  I numeri sono dalla sua, è alto 1.88, ha 24 anni ed ha segnato valanghe di gol nel campionato olandese. Sarebbe la spalla ideale per Miro Klose visti i suoi tempi di inserimento, un acquisto che potrebbe far volare la Lazio. Era stato vicino al Napoli due stagioni fa, ora ci pensa la Lazio e il ds Tare che ne ha già parlato con il suo agente Federico Pastorello (lo stesso di Candreva). La valutazione che ne fa il Psv non è bassissima 7-8 milioni, ma lo sloveno resta l'obiettivo numero 1.

MATRI - All'inizio del mercato era l'obiettivo numero uno, poi l'interesse per Alessandro Matri è andato piano piano sciamando, anche per la valutazione che Agnelli e Marotta ne fanno. Tante però le soluzioni per il ventinovenne richiesto da Everton e Liverpool e non è da escludere un suo inserimento nello scambio Zuniga con il Napoli. Matri alla Lazio piace e già nel 2011 aveva provato a prenderlo, ma si inserirono proprio i bianconeri che se lo assicurarono per 15 milioni. La Lazio ci spera e punta ad un assalto gli ultimi giorni di mercato.

GILARDINO - È appena tornato al Genoa dopo la buonissima stagione con la maglia del Bologna. Alberto Gilardino, risponde all'identikit di Petkovic, perché ha le caratteristiche giuste del vero rapace d'area, ma ha 31 anni e la Lazio preferirebbe un elemento più giovane. I rapporti tra Lazio e Genoa sono buoni, questo potrebbe favorire la trattativa. L'attaccante di Biella però ha tante proposte la più allettante dalla Roma. 

ATTACCANTI A SORPRESA - Tare e Lotito sono abituati a stupire sempre tutti, ed ecco allora che per l'attacco potrebbe arrivare un nome a sorpresa. Il pallino della Lazio sarebbe Fabio Borini, che già conosce l'ambiente romano e che i biancocelesti seguirono prima del suo approdo alla Roma. Costa tanto, il Liverpool lo valuta 12 milioni di euro, servirebbe un grande sforzo da parte di Lotito. Non è da escludere però anche il nome di Eder dello Sporting Braga.

Fonte: Lalaziosiamonoi.it

 
 
 

LAZIO-CATANIA: KOZAK X BERGESSIO?

Post n°2910 pubblicato il 08 Agosto 2013 da s.s_lazio1900

FIUGGI - L’indiscrezione rimbalza dalla Sicilia e appartiene a un colloquio tra Pulvirenti e Lotito. Un’idea di scambio, una traccia di mercato che potrebbe nascere a sorpresa negli ultimi giorni di agosto. Kozak al Catania, Bergessio alla Lazio. Ne hanno parlato, non è detto che si realizzi, i due presidenti si riaggiorneranno più avanti, valutando (ognuno per la propria società) se andare a chiudere l’operazione oppure no. Ha un senso dal punto di vista tecnico questa ipotesi di scambio e ci può stare, anche se tutte le caselle devono trovare una logica sistemazione sotto l’aspetto economico e dei contratti.

KOZAK - C’è da capire, per esempio, se un trasferimento a Catania può andare bene a Kozak (richiesto all’estero) e con quali condizioni. E’ nota la posizione di Lotito, disposto a cederlo soltanto a titolo definitivo e non in prestito con diritto di riscatto. La Lazio ha attribuito al centravanti ceco una valutazione di 8 milioni di euro per il cartellino e sinora nessuno si è minimamente avvicinato. I buoni rapporti con Pulvirenti potrebbero agevolare l’affare? Chissà. L’interrogativo resta in sospeso.

BERGESSIO - E bisogna trovare una risposta al prezzo di Gonzalo Bergessio, 29 anni compiuti a luglio, 13 gol nell’ultimo campionato. E’ nato a Cordoba, ha giocato in Argentina con Racing e San Lorenzo, ha fatto esperienza anche nel campionato francese con il Saint Etienne. E’ più quotato di Kozak, ma è anche di cinque anni più anziano e la Lazio, possibilmente, preferirebbe puntare su un attaccante che non superi i 25-26 anni. Il ceco, invece, piace moltissimo a Maran, che lo seguiva e lo apprezzava dai tempi in cui allenava il Vicenza. Detto questo, Bergessio come alternativa di Klose avrebbe forse il profilo ideale. Non pretenderebbe un posto da titolare, è pericoloso e cattivo sotto porta, possiede forza fisica, potrebbe essere abbinato anche a Floccari. Un punto a favore dell’ipotesi di scambio tra i due attaccanti lo giocano i contratti. Bergessio e Kozak hanno la stessa scadenza (2015), Pulvirenti e Lotito potrebbero trovare un’intesa che soddisfacesse le reciproche esigenze.

ATTESA - Se ne riparlerà. L’argentino può essere il last minute della Lazio per rinforzare l’attacco. A Lotito è stato proposto a più riprese anche Alberto Gilardino, in possibile uscita dal Genoa, che deve formalizzare il riscatto di Matuzalem e può prendere Bizzarri. Piace Abel Hernandez, ma l’uruguaiano è valutato 12 milioni da Zamparini. Sebastiani è in pressing per infilare Vukusic in uno scambio con Sculli, ma il croato ha bucato completamente a Pescara nel suo primo campionato italiano. Le riflessioni a Formello sono tante. Tare sta lavorando per sistemare Sani Emmanuel liberando la casella da extracomunitario che occorre per tesserare Brayan Perea. Il diesse ritiene che il colombiano sia l’attaccante che serve alla Lazio. Petkovic continuerà a giocare con una punta, il titolare è Klose e intorno si muoveranno centrocampisti dal gol facile come Ederson, Hernanes, Candreva e Felipe Anderson.

I GIOVANI - E poi la società biancoceleste sta disegnando un percorso per i suoi talenti. Antonio Rozzi, ex centravanti della Primavera, resterà in organico e Keita alla lunga potrebbe diventare l’esterno offensivo che serve per sostituire Mauri, squalificato dalla Disciplinare. Avendo tanta qualità a centrocampo, la Lazio riflette sull’opportunità di prendere o meno un’altra punta. Tare interverrebbe soltanto se si presentasse un’occasione irripetibile. Un discorso valido anche nel caso in cui partisse Kozak. Il ceco, capocannoniere nell’ultima edizione di Europa League, ha mercato anche all’estero. Il primo tentativo del Besiktas, che lo vorrebbe in prestito e diritto di riscatto, è stato respinto. Hull City, Sunderland e infine il Wigan sono i club di Premier League che per adesso si sono limitati ai sondaggi.

Fonte: Corriere dello Sport

 
 
 

UFFICIALE: CATALDI E' DEL CROTONE

Post n°2909 pubblicato il 07 Agosto 2013 da s.s_lazio1900

Danilo Cataldi è un nuovo giocatore del Crotone, lo comunica lo stesso club calabrese con una nota sul suo sito ufficiale: "Il Football Club Crotone comunica di aver raggiunto l'accordo con la S.S. Lazio per il trasferimento in rossoblù a titolo temporaneo del centrocampista Danilo Cataldi. Dopo la firma del contratto, Cataldi ha raggiunto la sede del ritiro di Moccone. Il centrocampista ha scelto la maglia numero 28". Buona fortuna al giovane Campione d'Italia della Primavera biancoceleste.

Fonte: Estasi Lazio

 
 
 

LAZIO, PETKOVIC SCEGLIE IL 4-2-3-1

Post n°2908 pubblicato il 07 Agosto 2013 da s.s_lazio1900

Hernanes prepara il trasloco. Ma i tifosi della Lazio stiano tranquilli, gli sceicchi non c’entrano niente: si tratta di uno spostamento di appena una decina di metri, da mezzala a trequartista. Una possibilità che Petkovic sta valutando. Da rifinitore lo ha provato nel secondo tempo contro il Panathinaikos e anche nelle esercitazioni tattiche di ieri a Fiuggi. Per il Profeta questi cambi non sono una novità. Nel 2010 arriva nella Capitale da “volante”: Reja lo studia, capisce che l’arma migliore di quel numero 8 è il tiro (destro o sinistro non fa differenza) e decide di avanzare il suo raggio d’azione. Lo posiziona sulla trequarti e i risultati sono eccellenti: 11 reti al suo primo anno in Italia ed eguagliato il record di reti in una stagione per un centrocampista della Lazio detenuto da un certo Pavel Nedved. La stagione successiva ne segna altre 8, poi arriva Petkovic. Che asseconda i desideri di Hernanes e lo riporta indietro di qualche metro. Cambiamento premiato pure questa volta: altre 11 reti in Serie A e convocazione nella Seleçao. Ora un nuovo cambio nelle prove di 4-2-3-1: potrebbe essere proprio lui la mossa a sorpresa per affrontare la Juventus in Supercoppa italiana.

Una gara che l’anno scorso, tra Coppa e campionato, ha visto Marchetti sempre protagonista: «Speriamo ci siano analogie con le partite precedenti – spiega il portiere – visto che in Coppa Italia li abbiamo eliminati. Ce la giocheremo a viso aperto, convinti di poter vincere. È dal primo giorno di ritiro che negli occhi dei miei compagni vedo lo spirito giusto». Lo stesso che lo ha convinto a restare in biancoceleste nonostante le avances di Barcellona e Manchester United: «Ho scelto di giocarmi qua le mie carte. So di poter dare ancora tanto a questo club». Come suo vice Tare ha scelto Berisha, ma l’albanese rischia di essere squalificato dalla Fifa per il contratto firmato con il Chievo prima dell’apertura del mercato.

Fonte: La Repubblica

 
 
 

FIFA: BERISHA A RISCHIO SQUALIFICA...

Post n°2907 pubblicato il 06 Agosto 2013 da s.s_lazio1900

ROMA - Per la serie “se gli acquisti non sono difficili non li vogliamo”, la telenovela legata al nome di Etrit Berisha si arricchisce di un nuovo capitolo. Il portiere, che interessa alla Lazio per prendere il posto del partente Bizzarri, secondo quanto riportato dai media albanesi rischia di essere squalificato e multato con un’ammenda di 20mila euro dalla Fifa. Galeotto fu "l’accordo con tanto di firma – si legge sui maggiori quotidiani albanesi – del 28 giugno scorso con il Chievo, quando ancora non era aperto il termine per il trasferimento dei giocatori". Rischia di complicarsi ulteriormente quindi il suo trasferimento alla Lazio, ma l’altra faccia della medaglia è che in un certo senso viene confermata la teoria dell’agente del calciatore (sostenuta dal club biancoceleste) che qualche giorno fa ha definito “non valido” il contratto in possesso del Chievo. Intanto dalla Svezia Markus Thorbjörnsson, compagno di squadra al Kalmar di Berisha, già rimpiange la sua partenza: “Non si può nascondere il fatto che lui sia stato fantastico. Anche nella partita contro l’Häcken (del 13 luglio scorso, ndr), per esempio, ha fatto delle parate sensazionali. Chiaramente è molto importante per noi, ma ‘Titi’ (nomignolo diminutivo di Etrit, ndr) è stato con noi per molti anni e merita la sua occasione per fare il passo successivo e crescere. Egoisticamente spero che rimanga con noi il più a lungo possibile, ma credo che sarà difficile. Spero che faccia almeno un altro paio di partite prima di andare via”. Thorbjörnsson ha sottolineato la crescita di Berisha nel corso dell’ultimo anno: “È diventato molto più forte rispetto a un anno fa. Anche per questo, credo che Titi si meriti la sua occasione per andare avanti. Assolutamente”.

Fonte: Lalaziosiamonoi.it

 
 
 

LAZIO, C'E' PETRIC PER L'ATTACCO!

Post n°2906 pubblicato il 06 Agosto 2013 da s.s_lazio1900

Altra pista per completare il reparto offensivo biancoceleste: è il croato-bosniaco ex Amburgo e Fulham. Piace a Petkovic.

Mercato Lazio. E quindi mercato attaccanti. Ai biancocelesti serve sempre una punta e si guarda agli svincolati. Dopo il romeno Marica (pista raffreddata ma ancora possibile) nelle ultime ore è spuntato il croato-bosniaco Mladen Petric, ultimo anno al Fulham dopo che nelle precedenti 4 stagioni aveva giocato in Germania con l'amburgo. Ha 32 anni, Petkovic lo conosce bene avendolo affrontato da avversario quando Petric giocava in Svizzera col Basilea. Scavalcati, nelle mire della Lazio, sia Matavz che Eder.

Fonte: Gasport

 
 
 

LAZIO, PARTE IL RITIRO DI FIUGGI!

Post n°2905 pubblicato il 05 Agosto 2013 da s.s_lazio1900

Il team biancoceleste, ospitato nell'esclusivo Grand Hotel Palazzo della Fonte, rimarrà nella stazione termale fino a venerdì per completare la seconda parte di preparazione dopo il periodo trascorso ad Auronzo di Cadore.

FIUGGI (FROSINONE) - La Lazio di Vladimir Petkovic è arrivata nel ritiro di Fiuggi, direttamente allo stadio di Capo i Prati, accolta da centinaia di tifosi in attesa sotto un sole cocente e arrivati da tutta la Ciociaria, oltre che da Roma. Il team biancoceleste, ospitato nell'esclusivo Grand Hotel Palazzo della Fonte, rimarrà nella stazione termale fino a venerdì per completare la seconda parte di preparazione dopo il periodo trascorso ad Auronzo di Cadore. La squadra è scesa subito in campo per il primo allenamento. I sostenitori laziali hanno riservato una accoglienza calorosa soprattutto al centrocampista Stefano Mauri, dopo la squalifica di sei mesi inflitta dalla Commissione disciplinare della Figc nell'ambito del procedimento sul calcioscommesse.

Fonte: Corrieredellosport.it

 
 
 

AMICHEVOLE: PANA-LAZIO 0-0

Post n°2904 pubblicato il 05 Agosto 2013 da s.s_lazio1900

Buono l'ingresso in campo di Hernanes nella ripresa. Bravi Marchetti e Bizzarri.

ROMA - Prosegue la preparazione della Lazio in vista della partita di Supercoppa contro la Juve e dell'inizio del campionato. Oggi i biancocelesti hanno affrontato il Panathinaikos in Grecia: 0-0 il risultato finale. Nel penultimo test prima della sfida con i bianconeri, la squadra di Petkovic è sembrata ancora un po' imballata e in sofferenza soprattutto nel primo tempo. Poche però le occasioni da gol (da una parte e dall'altra), se si esclude una traversa colta nella parte finale di gara dai greci, con i cambi che avevano già stravolto le squadre. Da segnalare l'ottimo ingresso in campo di Hernanes nella ripresa: con lui in campo la Lazio è sembrata più ordinata e imprevedibile.

Fonte: Corrieredellosport.it

 
 
 

LAZIO, ALTRO BABY-COLPO: PRESO SECK!

Post n°2903 pubblicato il 03 Agosto 2013 da s.s_lazio1900

E' sempre Primavera, lo scudetto sembra non bastare più. Giovani aquile che vogliono volare sempre più in alto, una dirigenza attenta a plasmare la Lazio del futuro che sia più competitiva possibile, che viaggi ad alti livelli. Mika-Mario Rokavec prima, Christoforos Ikonomidis e si diceva: "Non è finita qui". E infatti, in arrivo c'è un nuovo regalo per il tecnico Alberto Bollini, le premesse fanno già sognare. La Lazio sarebbe infatti a un passo dal definire l'acquisto di Mustapha Seck, classe '96, scuola Barcellona. Di origini senegalesi, Mustapha è un terzino sinistro che può giocare anche come centrale di difesa, ha caratteristiche alla Stefan Radu: grandi qualità tecniche, potente e rapido, un difensore completo nonostante la giovane età. Per nove anni ha vestito la maglia blaugrana, ha fatto tutta la trafila del settore giovanile, è cresciuto con un altro ragazzotto che la Lazio già la conosce bene. Mamadou Tounkara. Ora si ritrova svincolato dal club spagnolo, e il ds Tare non si è fatto sfuggire l'occasione di portarlo nella Capitale; lo ha visionato più volte, lo segue da diverso tempo e azzarda un paragone illustre con Abidal. Ora il club biancoceleste è a un passo dal chiudere l'affare: Seck arriverebbe da svincolato appunto, ma con una percentuale sull'eventuale futura vendita del difensore. Un affare certamente facilitato dai buoni rapporti che intercorrono tra la Lazio e la scuderia che cura gli interessi dell'ex canterano classe '96, quella di Nunzio Marchione (in collaborazione per questa trattativa con Aitor Urdain); non a caso lo stesso agente non solo di Tounkara ma anche di Keita: "La Lazio sta definendo le ultime formalità e i documenti con il Barcellona - spiega Marchione in esclusiva ai microfoni de Lalaziosiamonoi.it - Speriamo che la trattativa vada a buon fine, siamo già a buon punto. Mustapha è un ottimo difensore e un giocatore versatile".

AGGIORNAMENTO ORE 19.55 - Mustapha Seck e la Lazio, solo pochi dettagli e il perfezionamento dei contratti lo separano dalla sua nuova avventura in biancoceleste, il club capitolino e il Barcellona li stanno ultimando: "Le due società stanno sbrigando le ultime formalità", spiega in esclusiva ai microfoni de Lalaziosiamonoi.it l'agente del difensore, Nunzio Marchione. Formalità burocratica, ormai Seck è un giocatore della Lazio. L'ufficialità è attesa agli inizi della prossima settimana, tra lunedì e martedì, poi l'ex blaugrana classe '96 potrà considerarsi a tutti gli effetti un nuovo giocatore della Lazio: "Per l'ufficialità aspettiamo inizio settimana prossima, poi andrà in ritiro con la Primavera". Effettuerà le visite mediche di rito e poi si aggregherà al ritiro di Rovisondoli con la Primavera. Il tecnico Alberto Bollini avrà a disposizione una nuova freccia al suo arco.

03/08 AGGIORNAMENTO ORE 18.35 - Come vi avevamo anticipato ieri, era tutto fatto per l'arrivo del giovane Mustapha Seck alla Lazio. Il club biancoceleste e il Barcellona stavano ultimando le formalità burocratiche. Oggi il giocatore ha annunciato la sua nuova avventura a Roma con le foto della firma del contratto postate su Instagram: "Sono molto contento per questo giorno, per me è una nuova tappa. L'importante sarà sognare giorno per giorno", ha scritto il difensore di origini senegalesi. Per l'ufficialità si dovrà attendere l'inizio della prossima settimana, tra lunedì e martedì, poi il giocatore si aggregherà al ritiro della Primavera.

Fonte: Lalaziosiamonoi.it

 
 
 
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