Post N° 89

Post n°89 pubblicato il 11 Settembre 2005 da sentospiriti
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RIEN NE VA PLUS

Enrico Ruggeri

 

 

Rien ne va plus
e salta la pallina in mezzo a quella grande ruota
un solo punto verde tra il rosso e il nero
l'incognita apparente di uno zero
Rien ne va plus
Rien ne va plus
Rien ne va plus
Rien ne va plus
Non credo a ciò che in Francia chiamano coupe de foudre
l'amore occupa il capillare molto lento
mediando la ragione con un nuovo sentimento
Però...
cambiano le donne insieme alle stagioni
e allevano bambini che seguono acquiloni
e il musicista ancora le rincorre con nuove canzoni
e poi...
diventano madri quelle signorine
purchè ci sia un uomo che le veda ragazzine
quell'uomo non le faccia invecchiare le lasci cantare
Poi...
Rien ne va plus
Rien ne va plus
Rien ne va plus
Rien ne va plus
Potremmo sbilanciarci e dire pour toujours
ma attenti a non sbagliare qualche accento
attenti a non lasciarsi spettinare dal vento
Però...
Qualcuno poi sutura le ferite
c'è qualcuno da fuori che ci aspetta alle uscite
come il giocatore sconfitto che si allena per nuove partite
la portinaia che ci dice buongiorno
e il girone di andata fa posto al ritorno
sta decollando un satellite che gravita attorno
Pour toujours
Pour toujours
ah, pour toujours
Qualcuno poi sutura le ferite
c'è qualcuno da fuori che ci aspetta alle uscite
come il giocatore sconfitto che si allena per nuove partite
ci stanno dicendo buongiorno
e il girone di andata fa posto al ritorno
sta decollando un satellite che gravita attorno

 

Questa canzone di Ruggeri, presentata a San Remo nell'86, quando il festival era ancora abbastanza credibile, l'ho scoperta di recente. Di Ruggeri apprezzo il fatto che spesso ha cercato 'contaminazioni' nella musica e nella cultura straniera; mi piace anche "Primavera a Sarajevo" ispirandosi alla musica di Goran Bregovich, come forse qualcuno ricorda dal mio vecchio blog ho visitato la Croazia e altri paesi dell'est, e ho ricordi molto belli di quelle terre.

L'ho ascoltata in macchina e non ne ho capito immediatamente tutto il senso delle metafore anche perchè di solito quando guido penso alla strada!!! Però mi piaceva e l'ho scaricata.

Rien ne va plus è la formula rituale con cui il sacerdote di un casinò di livello chiude il gioco. La vita è come la roulette alla fine della partita si tirano le somme e si vede chi ha vinto e chi ha perso. Esce lo zero, 'apparente incognita' che uccide tutte le scommesse sul colore, sul pari o dispari, sulle dozzine, sui primi o sugli ultimi 18, e permette il vantaggio matematico del banco. Apparentemente è un destino perdente, in realtà è il numero perfetto per antonomasia capace di elevarsi al di sopra degli altri numeri 'rossi e neri' e quindi non inquadrabile. Anche l'amore autentico è raro. Non crede al 'colpo di fulmine' i sentimenti entrano nel corpo lentamente. La vita cambia come cambiano le donne, ma forse tornare come si era prima è impossibile pour toujours. O forse bisogna sapersi accontentarsi della portinaia e cominciare il girone di ritorno perchè il campionato non è ancora finito e si puo' non retrocedere se non addirittura andare a coppa o vincere lo scudo! altra metafora inerente al gioco. Finisce con la visione di un satellite che decolla nello spazio, per gravitare intorno alla terra, come la pallina nella grande ruota. Metafora sia del futuro sia della morte.

L'uomo degli anni '80 era molto più suggestionato dalle conquiste spaziale, negli anni l'interesse dei politici dei superstati e dell'opinione pubblica è diminuito.

 
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Post N° 88

Post n°88 pubblicato il 11 Settembre 2005 da sentospiriti
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A Venezia, Hayao Miyazaki (pronuncia corretta Mijazaki, la y non è afona come normalmente viene pronunciata dagli italiani ma è una i semiconsonantica come nel romanesco pijare. Nel nome l'aspirazione iniziale della a si può omettere perchè non è un suono comune alla nostra lingua.)  è stato premiato alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica con il Leone d'oro alla carriera.

Sono contento di questa notizia, perchè finalmente il cinema d'animazione è stato premiato nel massimo concorso italiano d'arte. La maggior parte della critica ha sempre storto il naso a proposito dei 'cartoni' e dei 'fumetti' considerandoli sempre un sottogenere del cinema e della letteratura, senza dare ai grandi artisti spazi e meriti dovuti. Non pensandola troppo diversamente dagli itagliani che considerano i fumetti e i cartoni solo "roba da bambini".

Miyazaki si è anche tolto il lusso di non andare a ritirare il premio oscar, in una edizione passata. 

A proposito di Oscar il premio di Bertolucci per l'ultimo imperatore come miglior film straniero secondo me è in realtà un film del 'regime' di Hollywood infatti alcuni attori sono gli stessi di grosso guaio a Chinatown, e questa coincidenza mi pare abbastanza strana a meno che la produzione in realtà non sia la stessa.

 
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Post N° 87

Post n°87 pubblicato il 08 Settembre 2005 da sentospiriti
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La metà degli anni ottanta del secolo scorso, è un periodo storico che riusciamo a comprendere appieno solo ora per le ripercussioni che ha avuto nella nostra storia e nella nostra cultura.

A livello tecnologico la stazione orbitante MIR (in russo 'pace') e le navicelle Soyuz rappresentano il canto del cigno della ricerca spaziale sovietica.

La tecnologia domestica vede la nascita dei primi personal computer, è l'epoca d'ora dello ZX spectrum e del commodore 64. Nei bar e nelle salagiochi scompaiono i flipper per i videogiochi coin-op, come pacman. I nuovi supporti per i dati (quasi essenzialmente audio) non sono più i dischi e le schede perforate, ma diventano le cassette magnetiche e i floppydisc prima flessibili da 5 pollici poi i dischetti rigidi da 3 pollici e mezzo ancora supportati dai pc attuali. Viene inventato il disco ottico o CD, anche se non esiste ancora uno standard per un uso universale. Film simbolo: Wargames (primo film in cui mi risulta compaia un modem e una rete, almeno in un uso domestico e non militare o universitario)

A livello politico la guerra fredda si sta raffreddando. In medio oriente un alleato degli stati uniti è a capo di uno stato definito dagli alleati eufemisticamente 'monopartitico', prepara una guerra contro un paese vicino che sarà l'inizio degli avvenimenti storici che caratterizzano i nostri giorni. Parlo di Saddam Hussein. La guerra è quella tra i laico Irak e l'integralista Iran. In Italia con la bomba di Bologna si chiude la stagione del terrorismo e dello stragismo. E' l'epoca di Craxi, e dell'ingrandimento di Berlusconi.

Sotto Reagan la società occidentale cambia. La ripresa economica porta trasformazioni in seno alla società che abbandona il modello trasgressivo e anticonformista degli anni '70 per abbracciare un modello "vincente" o come si diceva allora Yuppie. Nel cinema, caratterizzato negli anni '70 da film crudi, drammatici e iperealistici come Arancia meccanica, Taxi driver, vediamo comparire nuove figure di 'winner' in film come Pretty Woman, Indiana Jones, Rocky, Ufficiale e gentiluomo, Top gun, etc etc.

A livello giovanile nascono nuovi gruppi sia a destra che a sinistra. I modelli mods, hooligans, skinhead (sia nazi che rossi), dall'inghilterra si diffondono in tutta l'europa occidentale.

Se gli anni '70 per la musica sono stati quelli dei punk come i sex pistols e degli sperimentatori come i pink floyd, gli anni '80 vedono il nascere della discomusic. La febbre del sabato sera si diffonde in tutto il mondo. In Italia Vasco 'va al massimo' con la 'cocacola', chiara allusione alla cocaina droga dei vincenti del periodo in contrapposizione all'eroina che ebbe il boom negli anni '70. però sogna anche la ragazza che respira piano per non far rumore.

Sono anche gli anni dei Queen, degli OMG, di quel mostro di Micheal Jackson e di we are the world we are the children.

 La musica degli anni '90 probabilmente è l'hip hop e quelle della prima della decade del 2000 chissà, forse la nuova House per certi versi, tra vent'anni potremo saperlo.

Anche per il fumetto è epoca di grossi cambiamenti. Il lettore italiano non vuole più un fumetto impegnato e d'autore come Linus (inteso come testata), simbolo della controcultura degli anni precedenti, o trasgressivo come Frigidaire, vediamo un ritorno al fumetto seriale, possibilmente pubblicato in albi autoconclusivi, esempio principe: dylan dog e martin mystere.

Almeno questa è la mia opinione sugli anni della mia prima infanzia.

 
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Post N° 86

Post n°86 pubblicato il 15 Agosto 2005 da sentospiriti
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Come sapete ho un cucciolo di cane. Per educarlo sfrutto il metodo dell'autoeducazione e del premio.

I cani vanno educati da piccoli per come dovranno comportarsi da grandi. Per due motivi: il primo è che da piccoli la capacità di "imprinting" (apprendimento automatico) è maggiore, il secondo che i cani faticano a tollerare che gli sia privato un diritto a cui erano abituati.

Per insegnare sfrutto il metodo di associare ad un comando vocale o ad un gesto una azione del cane. Per esempio quando fa la pipì emetto un sibilo. Adesso quando lo porto a passeggio al mio "pssssssss" lui fa la sua pisciatina. Mentre per insegnargli a sedersi lo stimolo con dei croccantini e poi ogni giorno gli faccio fare degli esercizi in situazioni ambientali diverse e al comando "cuccia!" si siede.

Sfrutto un fenomeno comportamentale che gli psicologi chiamano riflesso condizionato.

E' presente anche nell'uomo, ed è conosciuto e sfruttato da sempre. Per esempio il segno della croce insegnato ai bambini, in società molto religiose diventa quasi un riflesso. Anche nello sport si sfruttano delle tecniche per modificare le proprie reazione, per esempio una persona normalmente quando cade mette le mani per terra. Nel judo si impara a controllare il corpo nella caduta e cadere morbidamente sul sedere assorbendo l'urto nella maniera ottimale.

Il riflesso condizionato è usato anche nel marketing per sfruttare al massimo le potenzialità nella vendita e nella pubblicità.

Per esempio i minispot "italia 1" come una pubblicità subliminale entrano nel cervello e sono volutamente così rapidi per entrare nella testa dei più giovani (quindi con maggiore inprinting). Già esperimenti del genere mediaset li aveva fatti su quelli della mia generazione, vi ricordati i pupazzi animati di ciao ciao e bimbumbam? si chiamavano One e Four, e il motivo era stato studiato bene.

Anche l'aspetto "family" del mac donald's è studiato per il medesimo motivo e anche il sottotitolo al simbolo che insegna ad "amarlo" (termine usato anche nella religione, non a caso) i'm lovin' it. O nella Cocacola enjoy. Godi, esplicitamente un richiamo alla sfera sessuale.

Altri metodi che non sopporto usati in alcune catene di fastfood è quello di chiederti "formaggio?" quando ordini un panino. Ad una domanda bruciapelo viene da rispondere "sì" il formaggio mi piace lo voglio. La seconda volta ci ho riflettuto e visto che il formaggio è una sottiletta e basta e me la vendono al prezzo per loro vantaggiosissimo di 50 cent gli ho risposto di no. Anche questo sfrutta il riflesso condizionato. Se la domanda fosse posta chiaramente "vuoi per 50 cent in più una sottiletta di formaggio nel panino?" molta meno gente direbbe di sì e ci guadagnerebbero meno. Altra cosa che non sopporto è che ti cerchino sempre di vendere il menù grande rifilandoti patatine e cocacola e ghiaccio in più che a loro costa pochissimo. Questi metodi sono per il nostro ordinamento quasi illegali perchè lasciano poco tempo al contraente "debole" di decidere sui termini contrattuali.

 
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Post N° 85

Post n°85 pubblicato il 13 Agosto 2005 da sentospiriti
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Mondiali di atletica in corso ad Helsinki, non sto seguendo molto.

Ieri ho assistito alla gara di salto con l'asta. Gibilisco non è riuscito a ripetersi ed arrivato fuori dal podio.

Il salto con l'asta è una delle discipline atletiche che mi affascina di più. E' sicuramente la disciplina più tecnica, se non fosse così precisamente misurabile si potrebbe considerare ginnastica.

Mi spiego: la corsa, i lanci, i salti riproducono gesti innati nella natura dell'uomo (e di altri animali). Saltare con una asta è una azione che si può ricondurre già in una sfera di azione complessa e intelligente. Per questo la caratteristica che permette di ottenere un risultato è la cordinazione e la freddezza nell'eseguire il gesto per controllare il corpo in volo a 6 metri da terra.

Sergej Bubka, è stato il più grande saltatore con l'asta di sempre e probabilmente il più grande atleta in assoluto. Non solo detiene un record longevissimo (1994 al Sestrière), ma non sembra nemmeno avvicinabile in tempi brevi. Una prestazione così "assoluta" è impensabile nelle altre discipline. Nell'atletica  e nel nuoto i record vengono superati con una certa regolarità. Questo è dovuto al fatto che sempre più nazioni e più gente si avvicina allo sport, ma soprattutto perchè la conoscenza in fatto di alimentazione e di medicina dello sport consente agli atleti di avvicinarsi sempre di più al "limite" umano. A volte queste conoscenze sono anche troppe e si chiamano allora doping.

Nella foto Giuseppe Gibilisco dopo il suo ultimo salto.

 
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