Creato da teatromagno il 28/10/2004

TEATRO MAGNO

DOVE TUTTO E' FINTO NIENTE E' FALSO

 

 

PAGATO PER UCCIDERE

Post n°249 pubblicato il 14 Marzo 2007 da teatromagno

Cari amici, finalmente siamo arrivati alla stesura finale dell'opera a cui  moltissimi blogger hanno collaborato. Sinceramente non pensavo, quando ho iniziato, che si sarebbe sviluppata una trama così avvicente e anche se ci sono voluti due mesi per giungere al termine, penso che il risultato sia davvero notevole.

Un grazie di cuore a (in ordine alfabetico):

andreamar75 

camsan  

catherinebay 

countrygirldreams 

Donna_Ombra 

falco58dgl 

foscarina_0  

himi22v 

kainz 

noidee  

PiacereIntriso 

pikadgl3 

sborderline 

seafunk 

taj73 

I cui brani sono stati inseriti nella stesura finale.


Un grazie, anche, a tutti gli amici che, per ragioni di trama non sono stati inseriti, pur avendo mandato dei commenti e, per ultimo, ma  non meno importante a tutti colori che ci hanno incoraggiato a proseguire.

E, ora, bando alle ciance ecco la prima opera teatrale prodotta da tutti Voi!


PAGATO PER UCCIDERE



Un grazie di cuore a falco58dgl per lo spazio che ha voluto dedicare al nostro lavoro nel suo  blog...andate a leggerlo!!!
clicca qui


 
 
 

Post N° 248

Post n°248 pubblicato il 01 Marzo 2007 da teatromagno

ATTO III

SCENA II


(seafunk Il sipario si apre sullo studio di casa Weimer. Una grande stanza con quadri d’autore alle pareti, una scrivania ed una gigantesca poltrona di pelle. Sullo sfondo, in alto, un ballatoio con alcune porte. Entrano Don Juan e i suoi uomini.)

DON JUAN:

Bella casa. Weimer si tratta bene.

JOSE’:

Ho guardato in giardino non c’è la macchina di Weimer.

DON JUAN:

Aspettiamo, arriverà quel cazzo di avvocato.

(Don Juan va a sedersi sulla poltrona, e appoggia i suoi piedi sulla scrivania, tira fuori la pistola, il suo cannone 357 magnum, lo appoggia sul tavolo e si accende il sigaro).

DON JUAN:

Josè ?

JOSE’ :

Si capo ?

DON JUAN:

Josè, mentre aspettiamo, tu e gli altri provate a cercare la cassaforte. Prima di ucciderlo voglio la sua famosa lista.
O la troviamo noi o ce la faremo consegnare da Weimer in persona.
Non nego che mi piacerebbe aspettare e vederlo strisciare davanti ai miei piedi mentre me la porge.
(risata generale).
Ma non voglio perdere troppo tempo con quel bastardo, quindi cercatela!

(gli uomini si sparpagliano per il grande salone guardano sotto i quadri, sotto il tappeto,niente, aprono mobili cercano doppi fondi, niente. All'improvviso un rumore secco dal ballatoio e Don Juan e i suoi uomini si fermano all’improvviso volgendo lo sguardo verso le porte del ballatoio))

DON JUAN:

Cosa è stato?
Non avevate detto che non c’era nessuno in casa?

JOSE’:

Capo, pensavo …

DON JUAN:

Zitto!
C'è qualcuno su.
Josè vai su muoviti prendi due uomini e controlla.

(Don Juan si alza di scatto afferra la sua pistola e aspetta mentre gli uomini salgono le scale aprono una delle porte ed spariscono all’interno)

DON JUAN:

Wermer, vuoi vedere che già è qui quel bastardo?

(rumori di lotta, grida, ma sono grida femminili, non maschili. Si apre una delle porte e ne escono Lisa e Giulia seguite da Josè che gli punta contro la pistola. Scendono tutti insieme le scale)

JOSE’:

Capo, guardate cosa abbiamo trovato!

DON JUAN:

Ma che sorpresa,guarda chi c'è, la moglie e la figlia del mio migliore amico.

LISA:

Chi siete?
Perché siete in casa mia?
Perché quella pistola?

DON JUAN:

Zitta!
(e colpisce con uno schiaffo Lisa sul viso)
Niente domande qui le uniche domande le faccio io.

(Il boss si avvicina alla donna gli arriva a un centimetro dal volto e parla con voce rabbiosa.)

DON JUAN:

Dove cazzo è quel fottuto di tuo marito?
Parla!

LISA:

Io, io non lo so , sono rientrata in fretta per prendere delle cose, non lo so.

DON JUAN:

Ah non lo sai ?
Va bene

(con un gesto fulmineo afferra Giulia per il collo e la trascina a se, ora gli punta la pistola alla tempia e senza mai togliere gli occhi da Lisa gli urla)

Mi vuoi dire dove cazzo è tuo marito?
Puttana vuoi che faccia saltare la testa a tua figlia?

GIULIA:

Mamma!

LISA:

Giulia sta tranquilla andrà tutto bene non ti preoccupare.
(rivolgendosi a Don Juan)
Le giuro che non lo so.
Ma voi non siete gli unici a cercarlo.

DON JUAN:

Ma che cazzo stai dicendo?

(Don Juan lascia Giulia che corre disperata da Lisa e l’abbraccia forte. Lisa gli bacia la fronte, le carezza i capelli)

LISA:

Io ero qui per prendere il testamento.

(taj73in quell’istante si sentono rumori di porte e irrompe sulla scena Weimer seguito da alcuni suoi uomini con armi in pugno che fronteggiano gli uomini di Don Juan. Weimer si pone di fronte a Don Juan)

MARK WEIMER:

C’è qualcuno che mi cercava?
Ah è lei buonasera Don Juan.

(vede Lisa e Giulia)

Ci sei anche tu tesoro!
(rivolto a Giulia e le sfiora il viso. Giulia cerca di impedirglielo)
Ah dimenticavo di dirle Don Juan che deve trovarsi una nuova scorta, quella appostata qui fuori è andata in pensione.
Ma veniamo a noi.
A cosa debbo l’onore di questa riunione di famiglia?.

DON JUAN:

Volevi prenderti gioco di me bastardo.
Volevi tradirmi, ma ora e come sempre è stato e sempre sarà sono io che comando.
Dammi quel fottuto testamento o tua moglie e tua figlia creperanno.

(Weimer non si muove anzi sposta la mira da Don Juan a Lisa e inizia a ridere.)

MARK WEIMER:

Pensi davvero che me ne freghi qualcosa?
Se l’ammazzi mi risparmi l’onere di saldare il conto con il killer che la doveva uccidere.
Non mi serve più.
Era solo un bell’oggetto da mostrare in società. Poi quell’altra puttanella non è mia figlia, io non ne ho mai potuti avere, non so di chi sia, e non me ne frega un cazzo, vero tesoro?

(Lisa mossa da un senso di rabbia sempre crescente dà uno schiaffo al marito il quale resta calmo)

La gattina ha cacciato le unghie!
Ah a proposito che ci fai qui?
Non dovevi cercare di fuggire?

DON JUAN:

Basta stronzo dammi il testamento prima che venga a prenderselo qualcun altro, vero signora?

MARK WEIMER:

Che significa?
Parla puttana!

LISA:

Brutto bastardo, come vedi non sei il solo che ha i suoi segreti, poi se vuoi chiamarli segreti, io so dove nascondi i documenti che cerca il tuo amico, conosco la combinazione della cassaforte e…

MARK WEIMER:

Stai mentendo!
Tu non puoi sapere.

LISA:

Ne sei così sicuro, caro Mark?

(Lisa tira fuori dalla tasca del giaccone che aveva indosso una busta e la sventola sotto il naso del marito.)

Oh, e questa cos’è?
Leggiamo...guarda caro sono solo nomi. Il primo della lista è il tuo amico Don Juan, poi c’è il senatore Morton,il capitano Walter.
Devo continuare?
Penso che al Maggiore Ramirez possa bastare.
Eh si caro perché vedi l’FBI ti
(si rivolge a Don Juan) vi controlla da molto tempo e ha intercettato tutte le vostre conversazioni.
Prima che arrivassi a casa sono riusciti ad avvisarmi.
Penso che il Procuratore sarà molto felice di quanto gli farò ascoltare.

(Così Lisa si apre la camicetta e scopre un  microfono e, a voce alta)

LISA:

Maggiore?
Mi sente?
Potete entrare!

(Si odono rumori di vetri in frantumi e irrompe sulla scena la squadra della SWAT seguita da Ramirez)

RAMIREZ:

Buongiorno Signori!
Signor Weimer anche le sue guardie sono andate in pensione, ma dove andrete non ne avrete più bisogno, ve le regalerà lo Stato.
E ora per cortesia gettate le armi.

(Don Juan fa segno ai suoi di posare le armi e poi si rivolge a Ramirez)

DON JUAN:

Maggiore io andrei, tanto non potete farmi nulla.
Ricorda l’immunità diplomatica?

RAMIREZ:

Cazzate!
Qui è fuori dal suo territorio e la registrazione la inchioda davanti a qualunque Tribunale.
Si fermi dov’è.
Lei è un uomo finito.
Sono quindici anni che la inseguo e finalmente lei è mio.
Ah Weimer le voglio presentare una persona, vede quest’uomo?
 
(entra in scena il Killer)

Lei lo conosce.
E’ il killer che avrebbe dovuto uccidere sua moglie…ma le deve confessare una cosa.

KILLER:

Già vedi piccolo pezzo di merda la donna che tu volevi uccidere è la madre di mia figlia, quindi..

(Weimer sempre più sconvolto, a questo punto, prova la sua ultima disperata mossa e strappa Giulia dall’abbraccio di Lisa e puntandole la pistola alla testa)

MARK WEIMER:

Lasciami andare Ramirez o l’ammazzo.
(rivolto a Lisa)
Puttana hai rovinato tutto!

RAMIREZ:

Posi la pistola Weimer, se vuole, ancora, uscire vivo di qui.
Posa quel cazzo di pistola!

MARK WEIMER:

La mia vita non ha più senso, che mi frega vivere o morire.
Però anche quella della puttana di mia moglie e del suo compare saranno distrutte per sempre, non sarà facile vivere con il ricordo e il rimorso di una figlia che non c’è più.

LISA:

Noooo!

(Si vede una luce rossa illuminare la fronte di Weimer e il rumore di uno sparo di un cecchino appostato sul ballatoio. Weimer lascia cadere la pistola. Giulia si libera dalla presa dell’uomo e corre nelle braccia del suo vero padre.Gli uomini della SWAT conducono fuori dalla scena tutti e restano soltanto Ramirez, il killer Lisa e Giulia.Ramirez si avvicina al killer e inizia a parlargli)

RAMIREZ:

E’ finita, Vincent, il nostro debito è saldato.

IL KILLER:

Si, le nostre strade ora si divideranno per sempre.

RAMIREZ:

Lisa, Giulia, siete state molto coraggiose. Vi affido a Vincent, sono certo che saprà prendersi cura di voi.
Ah, dimenticavo, Lisa credo che Lei abbia qualcosa per me vero?

LISA:

Ecco il testamento, ne faccia buon uso.

(Ramirez esce di scena)

LISA:

Non capisco, ti ha chiamato Vincent.
Ma non è il tuo nome.
Tu ti chiami Alessandro non è vero?

(il killer si avvicina a Lisa e l’abbraccia)

IL KILLER:

Tesoro, io ho avuto molti nomi, Vincent, Igor, Alessandro e tanti altri ancora a seconda della missione che dovevo compiere.

LISA:

Non ti chiami neanche Alessandro?

IL KILLER:

No, amore mio.
Il mio vero nome è…

(il killer le si avvicina all’orecchio e le sussurra qualcosa che nessuno riesce ad udire)

LISA:

E’ un nome bellissimo!

(Lisa apre le braccia e anche Giulia si unisce in quell’abbraccio. Cala il sipario.)

FINE

 
 
 

Post N° 247

Post n°247 pubblicato il 28 Febbraio 2007 da teatromagno

ATTO III

SCENA I

(taj73 Il sipario si apre e sulla gigantografia appare sullo sfondo una villa bellissima ed in primo piano una piscina. Sullo sfondo a destra,su un piano rialzato, vi è lo spaccato di un furgone dove all’interno vi sono due agenti che con le cuffie stanno intercettando le conversazioni all’interno della villa  Sul palco è montato un gazebo sotto il quale è seduto intento a sfogliare un giornale Don Juan. A distoglierlo dalla sua lettera arriva Josè, il suo braccio destro)

JOSE’:

Signore, brutte notizie. Quella microspia che abbiamo piazzato nelle macchina di Weimer ha dato i suoi frutti. È come avevamo sospettato. Quel porco è un traditore. Vuole fregarci.

DON JUAN:

Cosa ha detto di preciso?

JOSE’:

L’audio era disturbato, ma ha detto riferendosi al suo compare che chiusa questa faccenda chiederà a chi sa lui “di eliminare anche quel colombiano del cazzo e la sua famiglia”, così diventerà il signore incontrastato e tutti dovranno finalmente portargli il rispetto che merita.

DON JUAN:

Non mi sono mai fidato di lui.
Con la sua aria da snob e i completi da migliaia di dollari tagliati su misura, l’ostentazione della sua bella famiglia con una moglie agghindata sempre come la vetrina di una gioielleria della Fifht Avenue.
L’avvocato pensa di poter comprare il rispetto pagando i senatori di cui ama tanto circondarsi.
Forse questo funziona nei suoi circoli da riviste patinate ma non quando deve trattare con me.
Il suo regno sono i salotti, il mio un intera nazione e non permetto a nessuno non solo di fare ma,neanche, di pensare di fare il furbo con me.
Vuole rispetto?
Lo avrà.
Gli mostrerò cosa vuol dire avere rispetto.
Sarà l’ultima cosa che vedrà, puoi starne certo!
Josè chiama i ragazzi che stasera andremo a fare una visitina a sorpresa al signor Weimer.

(Josè fa un cenno di assenso con il capo ed esce di scena. Don Juan si alza e con una manata rovescia il tavolino e urla rivolto al pubblico)

DON JUAN:

Ora vedrà davvero chi è il colombiano del cazzo con cui ha a che fare!

(Don Juan si alza ed esce di scena. Il gazebo scompare ed al suo posto entra un tavolo con una scrivania alla quale è seduto Ramirez. Un faro illumina i due agenti)

AGENTE 1:

E’ un bel casino ora.
Cosa facciamo?

AGENTE 2:

La casa di Weimer tra poche ore sarà un carnaio.
Dobbiamo avvisare subito il capo e chiedere rinforzi per far circondare la villa.
(prende il cellulare, si illumina la scena con Ramirez che risponde)

RAMIREZ:

Sono Ramirez chi parla?

AGENTE 2:

Sono McGrady signore.
Ci sono complicazioni.
Quello stronzo di Weimer si è sputtanato e ora Don Juan vuole ucciderlo.
Andrà da lui stasera con i suoi uomini.

RAMIREZ:

Cazzo!! Lisa sta andando anche lei a casa per cercare il testamento.
Va bene, risolvo subito la cosa e buon lavoro ragazzi continuate la sorveglianza e avvertitemi quando si muovono.

(Ramirez si alza e inizia a passeggiare)

RAMIREZ:

Dio mio! Lisa e Giulia Andranno lì stasera per recuperare il testamento. (prende il cellulare per chiamare. Nella gigantografia appare la foto del killer e si sente la sua voce fuori campo che risponde)

KILLER:

Non pensavo di risentirti così presto. Cosa succede?

RAMIREZ:

Devi fermare Lisa, tutto annullato.
Don Juan ha scoperto tutto e andrà a casa di Weimer per ucciderlo.

KILLER:

Non posso fermarla! E’ già lì. Che facciamo adesso?

RAMIREZ:

Preparati passo a prenderti fra 15 minuti andiamo anche noi lì.

KILLER:

Ti aspetto, sbrigati!

(Ramirez chiama Brian e nella gigantografia appare la sua foto)

BRIAN:

Si, Ramirez?

RAMIREZ:

Signore, i tempi si sono accelerati Weimer vuole fregare Don Juan che, a sua volta, lo ha scoperto.
Ho bisogno del nulla osta per fermarli.

BRIAN:

Bene, bene.
Stanno venendo tutti allo scoperto.
Volevo solo Weimer ma non possiamo farci sfuggire l’occasione di intrappolare anche quel bastardo di narco-trafficante.
E’ la prima volta che si muove così allo scoperto e non vi sarà immunità che potrà salvarlo stavolta.
Ramirez hai carta bianca, procedi come ritieni più opportuno, avviserò io il Presidente.

RAMIREZ:

Grazie Signore, sarà un piacere averli tutti e due tra le mani.

(Ramirez interrompe la comunicazione e chiama subito un agente che entra in scena)

AGENTE 3:

Mi dica, Signore.

RAMIREZ:

Allerta la SWAT stasera si balla.
Si parte fra 5 minuti.

AGENTE 3:

Subito, Signore

(Cala il sipario.)

 
 
 

Post N° 246

Post n°246 pubblicato il 17 Febbraio 2007 da teatromagno


(taj73 Il sipario si apre nella stanza d’albergo del killer. Lui rivolge le spalle al pubblico,si sta medicando la ferita al braccio guardandosi allo specchio. Poi d’improvviso si ferma guardando la sua immagine riflessa)

KILLER:

Volevo smettere.
Avevo deciso che questo sarebbe stato il mio ultimo incarico. (sottovoce) Non mi aspettavo che andasse così.
Una donna.
La mia donna.
Una figlia mia figlia.
Ora la mia vita ha un senso. Ho delle nuove responsabilità,ho due persone da proteggere e non da uccidere.
Come fare?
Cosa devo fare?
Pensare, riflettere, ragionare per trovare un modo di eliminarlo e vivere.
Si devo trovare la soluzione che mi permetta di eliminarlo in modo pulito. Questo lo so fare, lo ho sempre fatto. Non devo prendermi in giro questa volta è tutto diverso. Non ci sono i soldi che mi invogliano: c’è l’amore , ci sono io, c’è Lisa, c’è Giulia. Ci siamo noi .
Forse una soluzione c’è.
Ma si certo perché non ci ho pensato subito?

(il killer si avvicina al cappotto e prende un biglietto)

Ramirez, lui può aiutarmi.

(prende il telefono e compone un numero)

Ramirez, sono io. Non chiedermi nulla ma ho bisogno di te. Stanza 419 Riverside Hotel, ti aspetto, grazie.

(attacca il telefono)

Vi sono tanti modi di morire e una pallottola è soltanto uno dei tanti.
Lo posso uccidere togliendoli tutto quello per cui ha lavorato in questi anni. Gli tolgo il potere, i soldi, la moglie e la figlia.
Lo lascio vivo, denudato da tutto.
Ecco, si.
Questa è la morte che si merita un bastardo come lui.

(Bussano alla porta, il killer si interrompe e va ad aprire. Entra il portiere dell’albergo che gli porge un biglietto)

PORTIERE:

Questo è per lei lo ha lasciato una donna.

KILLER:

Grazie

(Il portiere esce di scena, il killer spiega il biglietto e inizia a leggerlo)

Amore mio, ti ho ritrovato e ora ho una tremenda paura di perderti di nuovo, grazie per quello che stai facendo per noi.
Il bastardo, ha un grosso affare da chiudere dopodomani al porto. Armi, droga non so cosa con esattezza ma qualcosa di grosso.
Lo ho sentito parlare col suo tirapiedi che questa sarà la svolta definitiva per la sua organizzazione.
Si toglierà dai piedi quei colombiani del cazzo. Non so altro. Stai attento se mi vuoi questo è un numero di cui nessuno sa l’esistenza nemmeno lui.
Chiamami.
Ti amo, ti amiamo Lisa e Giulia

(Il killer rilegge la lettera più volte, si odono soltanto pezzi di frasi. Il suono del telefono lo interrompe, si alza e va al telefono.)

KILLER:

Pronto?

MARK WEIMER:

Sei pronto ? Preparati! Domani parto sto fuori due o tre giorni. Hai carta bianca per togliermi quella puttana dalle palle. La ragazzina per il momento deve vivere.

KILLER:

(ponendo una mano sul telefono per non essere udito)

Se fossi qui ti ucciderei subito lurido bastardo.

(Toglie la mano dal telefono)

Sarà fatto.
Lei vada.
Al ritorno avrà una bella sorpresa.
Non avrà a pentirsene.

(Il killer riattacca. Poi d’improvviso scoppia in una risata isterica)

KILLER:

Devo calmarmi e ragionare.

(si sdraia sul letto, poco dopo sente nuovamente bussare alla porta e, d’istinto prende la pistola che ha sotto il cuscino. Si alza non senza una smorfia di dolore provocata dalla ferita)

Chi può essere? Perché il portiere non mi ha avvertito?
E se quel bastardo avesse scoperto tutto?
E se fossero i suoi scagnozzi che sono venuti a fare “giustizia”.

(apre la porta si intravede Lisa)

KILLER:

Che ci fai qui? Se ti scopre puoi mandare tutto all’aria.
Dai entra subito.

LISA:

(resta sulla porta senza entrare)

Ho voluto farti una sorpresa! C’è una persona che vuole conoscerti.

(Lisa si scosta ed entra n scena Giulia il killer resta immobile senza pronunciare una parola)

GIULIA:

Sei tu mio padre? Sei davvero tu? La mamma mi ha spiegato tutto ma dovevo vederti per essere sicura che fosse tutto vero. Sei tu mio padre?

KILLER:

(le sfiora il viso)

Sono io e tu sei me.

GIULIA:

Sei mio padre.

(la ragazza scoppia a piangere e gli butta le braccia al collo. Il killer la stringe forte)

Papà posso chiamarti così vero?

KILLER:

Si, tu puoi tutto.

GIULIA:

Papà, ascolta non è stata colpa tua.
Non è stata colpa di nessuno.
Avremo tantissimo tempo per recuperare tutto quello che non abbiamo potuto vivere.

(il killer alza lo sguardo a Lisa)

KILLER:

Perché correre tutti questi rischi? Se  vi scopre è finita.

LISA:

Non preoccuparti, da quando ha deciso di farmi uccidere, non mi controlla più. Sembro una donna libera.

(bussano alla porta il killer si volta verso Lisa)

KILLER:

Forse è meglio che tu sia già qui. Ora voi sedetevi tranquille sul divano e arrivata la persona che ci aiuterà.

(il killer va ad aprire la porta ed entra in scena Ramirez)

RAMIREZ:

Cinque anni di silenzio e ora ci incontriamo due volte in due giorni.

(si ferma vedendo Lisa e Giulia sedute sul divano)

Cosa ci fanno loro qui? Che storia è questa?

KILLER:

Le conosci? Come è possibile?

RAMIREZ:

Non posso dirti nulla. Cosa ci fanno loro qui?

KILLER:

Evito allora le presentazioni, ma poi dovrai spiegarmi come fai a conoscerle. Immagino che tu sappia che suo marito è Mark Weimer.

RAMIREZ:

Si, ne sono a conoscenza.

KILLER:

Bene, questo facilita le cose. Mark ha assoldato un killer per uccidere Lisa e lei ne è venuta a conoscenza. Penso che questa donna possa essere più utile da viva che da morta non pensi Ramirez?

RAMIREZ:

Penso proprio che tu abbia ragione.
Tu come sei implicato in tutta questa storia?
Cosa vuoi in cambio?

KILLER:

La realtà, a volte, supera la fantasia, non è vero?

RAMIREZ:

Prosegui.

KILLER:

Ricordi quando anni fa ti parlavo di quella donna che avevo amato con tutto me stesso?

RAMIREZ:

Ricordo perfettamente.

KILLER:

Quella donna è Lisa e, da quell’amore nacque una figlia Giulia, lei.

(indica la ragazza seduta accanto)

Io penso che Mark sia venuto a sapere tutto ciò e ha deciso di vendicarsi di Lisa assoldando, per ucciderla, l’unico uomo che le abbia mai amato.
Ha incaricato me di compiere la sua vendetta.

RAMIREZ:

Hai ragione, la realtà supera la fantasia.

KILLER:

(avvicinandosi a Lisa e prendendola per mano la fa alzare e la porta di fronte a Ramirez)

Non sapendo nulla di chi io fossi Lisa ha cercato di uccidermi.
Poi ci siamo riconosciuti e mi ha raccontato tutta la sua storia e sono venuto a sapere dell’esistenza di Giulia.

RAMIREZ:

Ecco perché eri a New York. Tu dovevi ucciderla.

KILLER:

Si. Ora, però, voglio che loro vivano e ti chiedo protezione. Cosa vuoi in cambio?

RAMIREZ:

Oggi posso ricambiarti il favore di quando mi risparmiasti la vita in Italia.
Mi è sempre pesato avere un debito con te.
Ma posso anche usare tutto ciò.

(si volge a Lisa)

Lei lo sa che suo marito è sotto stretto controllo del FBI?

LISA:

Ignoro tutto ciò.

RAMIREZ:

E lo sa che tra pochi giorni deve ricevere una grossa fornitura di droga ?
Il suo potere, in questo momento vacilla se non riceve la droga verrà fatto a pezzi dagli altri capi.
Se la otterrà diverrà il boss incontrastato di tutto il Nord America.

LISA:

Io, io non sapevo che fossimo arrivati a questo punto.
Lei deve credermi io, noi, non abbiamo nulla a che fare con questo!

RAMIREZ:

Lei è a conoscenza di un testamento, stilato da suo marito nel quale sono indicati i nomi, conti bancari, le connivenze politiche di moltissimi signori della droga?

LISA:

Un giorno lui mi disse che aveva fatto testamento e che lo aveva messo nel caveau che abbiamo in casa.
Ma non ho mai visto il documento.
Mi disse, soltanto, che se gli fosse successo qualcosa avrei dovuto consegnarlo, immediatamente, al Direttore del New York Times affinché fosse pubblicato.
Era il suo passaporto per giungere alla vecchiaia.

RAMIREZ:

Lei può procurarmi quel documento?

LISA:

Penso di si.
Credo che Mark non si ricordi neanche più di avermene parlato e io, una volta vidi la combinazione per aprire il caveau.

RAMIREZ:

Tutto dipende da lei Lisa. Vivere o morire dipende solo da lei.
Mi porti il documento e lei e sua figlia sparirete per sempre e potrete ricominciare una nuova vita.
Ora devo andare. Teniamoci in contatto ma ricordate che abbiamo poche ore di tempo.

(Ramirez esce di scena)

KILLER:

Lisa ce la farai?

LISA :

Ho paura. E se ci scopre?

KILLER:

E’ l’unica possibilità che abbiamo. Devi entro stasera, portarmi il testamento.

(Il killer si china a baciarla poi  abbraccia entrambe le donne che escono di scena)

KILLER:

(alzando gli occhi in alto)

Ti prego, aiutale .

CALA IL SIPARIO.

 
 
 

Post N° 245

Post n°245 pubblicato il 16 Febbraio 2007 da teatromagno

Questa scena segue quella appena pubblicata tra Ramirez e Brian.

(seafunk la gigantografia mostra ora la foto di un porto. Dal soffitto cala un’insegna con scritto  "Steal and sons, import-export" le scene laterali cambiano mostrando l’interno di officina di ricambi per navi. Da entrambi i lati entrano due pareti mobili riproducenti scaffali dell’officina colmi di latte d’olio e attrezzi vari. Luce soffusa gialla su tutta la scena. Entrano in scena alcuni uomini che si guardano intorno con aria circospetta. Pochi istanti ed entra anche  Don Juan che si lascia sprofondare in una poltrona di pelle rossa e si accende un sigaro. Entra in scena Mark Weimer.)

MARK WEIMER:

Buongiorno, Don Juan.

DON JUAN:

Salve Mark. Abbiamo avuto informazioni che ci hanno intercettato, il capitano Walker mi ha riferito che ci sono alle costole, soldi ben spesi quelli per corromperlo:benedetto poliziotto.

MARK WEIMER:

Cazzo e allora ci toccherà cambiare destinazione.

(visibilmente seccato si accende una sigaretta ed inizia a camminare per la scena)

DON JUAN:

A Freeport, Grand Bahama, i miei uomini sono già lì a farsi un giro e capire come possiamo attrezzarci a nascondere la roba e poi ripartire per la Florida, ma così però spostiamo di qualche giorno.

MARK WEIMER:

(getta la sigaretta per terra e, guardando fisso Don Juan, parla con tono di voce alto)

Don Juan ho quei cazzo di italiani a Chicago che sono senza roba, Seattle è all'asciutto, Detroit mi sta alle costole, lo sapete che se non abbiamo la roba tra due giorni ci bruciamo?
Da trent'anni cerco di mantenere un cazzo di stile in questo fottuto lavoro, precisione, continuità, qualità ed adesso per dei fottuti sbirri di merda dobbiamo bruciarci i contatti? Dobbiamo rischiare, trasferire la roba a Freeport e farla partire la stessa notte.

DON JUAN:

(Don Juan si riaccende il sigaro ormai spento.Tira una grossa boccata)

Dammi stasera di tempo vediamo come possiamo fare, devo capire chi c'è alle spalle di questa operazione, non vorrei trovarmi quel bastardo di mastino di Ramirez, è un osso duro.

(Don Juan si alza infila il cappotto)

A domani Wermer e cerca di dormire.

(Don Juan esca di scena seguito dai suoi uomini)

MARK WEIMER:

Se non mi servissi ti ammazzerei subito porco.
Non posso non ancora ma verrà il tuo momento bastardo.

(il sipario cala)

 
 
 

Post N° 244

Post n°244 pubblicato il 13 Febbraio 2007 da teatromagno


Premessa: quello che leggerete d'ora in avanti saranno gli svolgimenti delle altre due storie che si andranno a ricongiungersi, alla fine, con quanto già scritto.
Ovviamente viene a mancare , in questo momento, l'ordine logico che verrà poi ricostruito in sede di stesura finale di tutto il lavoro.
La scena che ora descrivo sarà inserita prima di quella del killer nell'albergo.


(Ufficio FBI, nella gigantografia appare una foto del Bureau. La scena è arredata soltanto con una scrivania a cui è seuto un uomo vestito con un elegante completo grigio scuro. Entra un uomo in divisa da marines di origine centro-americana che si pone di fronte all'uomo seduto)

RAMIREZ:
Buongiorno, Signore.

BRIAN:
Si segga Maggiore.

(Ramirez si siede ma mantiene una postura rigida)

Sa per quale motivo è stato contattato?

RAMIREZ:

No Signore, mi hanno solo detto che l'FBI ha bisogno dei servigi della Marina.

BRIAN:
Esatto.
Mi hanno riferito che ha fatto un buon lavoro in Colombia. E' riuscito a tessere una rete di informatori molto capillare.
Molti dei suoi uomini ora lavorano all'interno del cartello in posizioni chiave e, anche dopo l'ultima operazione, nessuno è stato individuato.
I Capi si stanno ancora chiedendo come sia stato possibile individuare e bloccare il carico al largo delle Key.
Il Presidente è molto soddisfatto per come sono andate le cose, sopratutto , ora che la sua popolarità era in calo.
(Brian prende tra le mani un fascicolo)
Ora, però, abbiamo un altro problema.

(il Direttore si alza, le luci si abbassano, solo un faro sui due attori che si girano verso la gigantografia illuminata dove appare la foto di un uomo)

Questo è Mark Wermer, sessantadue anni di Stoccarda Germania. La famiglia è emigrata in America alla fine della seconda guerra mondiale. Laurea in giurisprudenza alla Columbus University.
Di lui non si sa nulla fino alla fine degli anni settanta quando è l'avvocato del boss John Masone nel processo sulla strage di Natale.
Riesce a far assolvere Masone che si gode poco questa libertà perchè viene trovato morto un mese dopo.
Negli ambienti inizia a circolare sempre più spesso il nome di Wermer come mandante oscuro di questo omicidio.
Il classico caso di un colletto bianco che si sporca le mani.
Stranamente nessuno si oppone a questa sua ascesa nell'ambiente.
Un ascesa silenziosa ma determinata che lo ha portato ad essere considerato un punto di riferimento per tutti boss del Nord America.
Crediamo che la chiave del suo successo sia la presenza di un testamento ove siano indicati in modo specifico i nomi e i movimenti bancari di molti personaggi.

(cambio di foto e iniziano a sfilare foto aeree di paesaggi che zoomano sempre di più)

Questo, come ben sa, è il quartiere generale di Don Juan.
Leggo, dal Suo rapporto, che stiamo per ricevere un carico ingente di cocaina.
I miei informatori hanno rilevato, nei giorni scorsi, numerosi contatti tra Don Juan e Mark Wermer.
Le linee telefoniche che hanno usato sono state decriptate e, ora, sappiamo che tra tre giorni è prevista la consegna al largo di Nassau.
Non possiamo fare nulla contro Don Juan ma Lei dovrà fermare Wermer.

RAMIREZ:
Lo vuole vivo o morto Signore?

BRIAN:

Voglio il suo testamento.

(Ramirez si alza)

RAMIREZ:
Non la deluderò Signore.

BRIAN:
Ne sono certo.
Buona giornata Maggiore.

(Ramirez esce di scena seguito poco dopo da Brian)


 
 
 

Post N° 243

Post n°243 pubblicato il 02 Febbraio 2007 da teatromagno

ATTO II

SCENA III

(la gigantografia illumina una strada affollata di gente. Il killer passeggia sul palcoscenico in mezzo alla gente. Lisa gli passa vicino e gli infila un biglietto in tasca e fugge via. Il killer si volta all’improvviso ma non riesce a capire chi sia stato. Estrae dalla tasca il biglietto)

KILLER:

Un biglietto…chi mi ha messo questo biglietto in tasca? Questa folla che mi spinge che si struscia sul mio corpo come se fosse una prostituta da quattro sodiche mi impedisce di stare attento come dovrei a chi mi passa accanto. Sparite! (la gente si allontana) Leggiamo…(legge tutto di un fiato)”Ti ho visto alla festa e il tuo sguardo d’acciaio mi pareva una lama che penetrava le mie carni. Non prendermi per una poco di buono ma ho sentito forte e impellente il desiderio di averti e di farmi possedere da un uomo come te. Non rifiutarmi solo perché sono una donna senza volto a volte può essere piacevole celarsi dietro una maschera e assaporare le emozioni solo per il piacere di viverle.  Ti aspetto Melissa” Melissa, chi sei? Un’altra donna annoiata dalla vita? Sei fortunata Melissa oggi ho bisogno di lasciare pensieri amari dietro di me. Taxi! (esce di scena)

(cambio scenografia entrano in scena un letto e un divano. Lisa fasciata in un abito rosso passeggia per la stanza)

LISA:

Tra poco dovrebbe essere qui. Almeno spero. Ho scritto quel biglietto in fretta e forse mi sto sbagliando. Forse non è lui l’uomo che dovrà uccidermi. Ma si …deve essere lui. Mio marito non inviterebbe mai qualcuno per lavoro a quella festa e poi….com’era vestito. Non c’entrava nulla. Tutti pensano che io non veda che non senta nulla ma non è così io sono vigile e attenta e ho visto bene che mio marito da quando siamo entrati nel salone cercava qualcuno con lo sguardo. Poi seguendolo ho visto che si è fermato a parlare con quell’uomo. Sembrava nervoso una bestia braccata. Per fortuna che ho un amica che non fa domande e quando le ho chiesto le chiavi del suo appartamento non ha detto nulla. Mio marito poi sembrava non vedesse l’ora di restare solo ed ha accettato subito il mio mal di testa.

(controlla l’orologio)

Tra poco dovrebbe arrivare ma sarà lui? Sarà lui l’uomo che deve uccidermi? E se mi fossi sbagliata? Se invece fosse uno dei tanti scagnozzi di cui mio marito si circonda? Mi hanno guardato…loro non lo sanno ma li osservavo e perché farlo se non perché loro..lui..(si porta la mano al petto come se avesse un mancamento). Fingerò di essere solo una donna trasgressiva (prende dalla borsa una piccola maschera e la indossa) che non vuole essere riconosciuta e poi..(dalla borsa estrae una pistola) acquisterò un po’ di tempo. Il tempo necessario per decidere dove fuggire con la mia Giulia. (un leggero bussare) ecco questo è lui…Non esiste uomo incapace a rinunciare ad una facile scopata.

(il killer entra in scena e prima ancora che riesca a dire una parola Lisa inizia a baciarlo e a spogliarlo e lo spinge sul letto. Le luci si abbassano e colpi di luce illuminano il letto dei due amanti che con foga fanno l’amore. Sottofondo musicale poi il killer si alza, Lisa è rimasta nel letto)

KILLER:

(sottovoce per non svegliarla)

Chi sei? Come può una sconosciuta risvegliare ricordi di un antico amore mai dimenticato? Mi inganno è tutta questa situazione che mi sta ottenebrando il cervello. Ora vedo Lisa in ogni donna che si avvicina a me. Ma  (e si volta verso la donna) solo un'altra volta ho provato la passione che ho appena vissuto con te donna del mistero di cui non conosco neanche il suono della voce …se non quello dei rochi suoni emessi nel momento del piacere. (taj73) I ricordi sono inesorabili sono la marea che ti travolge e ti lascia attonito senza respiro…estate mare Croazia Lisa amore si.... non sesso come oggi ma amore .

(lisa non vista ha preso la pistola che teneva sotto il letto ed è inginocchiata sul letto il killer si accorge del movimento e si volta di scatto riconoscendo la donna)

KILLER:

Lisa! Ma tu…tu !!

LISA:

Sei tu allora colui che deve uccidermi se conosci il mio nome . Io sarò più veloce di te è legittima difesa...

(uno sparo e il killer si accascia a terra portandosi una mano al petto e inizia a parlare con un filo di voce)

KILLER:

(countrygirldreams)  è la prima volta che mi sparano. Non vedo..che strano, ho solo un ronzio lancinante alle tempie. Sento una voce deve essere la mia che si chiede come è successo  e perché… Io che ho visto persone morire in tanti modi..emettere suoni indistinti o urla lancinanti,io..sono stanco,ho delle percezioni..mi sento più vivo in quest'istante di quanto lo fossi stato in passato..sono stanco..è questo che si prova..

LISA:

Eri proprio annebbiato dall'alcool, mi fai quasi tenerezza,non mi hai riconosciuto,vero? Ero la tua vittima...sono stata costretta.

Volevi la mia vita e io invece ho preso la tua.

O me o te.

(il killer inizia a rialzarsi tenendosi la mano premuta sulla spalla che perde sangue)

KILLER:

(Donna_Ombra) Tu non sei un killer professionista, a differenza di me.

Quando un killer scrive, lo fa senza sbavature, come quando uccide. Non si permette punti esclamativi, interrogativi, puntini di sospensione. Il mio lavoro non mi concede dubbi, ansie, margini di fantasia. Non esiste la parola donna o uomo, solo "l'obiettivo", che non ha sesso, non ha odore, e che per me è già morto.  Tu non mi hai ucciso Lisa….

(Lisa fa cadere la maschera con una mano,l'altra trema ma mantiene la mira sull'uomo,su quell'uomo nudo e accasciato che le è di fronte,sanguina,ma lo sguardo che ha su di lei non sembra quello di un uomo che sta morendo,o che ha paura di morire...per un momento crede di aver fatto un errore,lei non è in grado di finirlo...lei però deve farlo,deve vivere,per Giulia.)

 

LISA:

Non mi spaventi sai?

Potrei finirti adesso,subito,inscenare un'aggressione..a chi pensi crederà la polizia?

Alla moglie dell'uomo più potente di NewYork o a un balordo come te senza passato senza futuro...e intanto con i tuoi soldi,quelli che ti ha dato mio marito per uccidermi li darò a Giulia affinchè fugga da qui,in un posto lontanissimo dove nessuno possa trovarla,dopodiche la raggiungerò e lì finalmente ricomincierò...si,è questo che mi deve dare la forza,la forza di sacrificare te,capisci?

E poi perchè mai dovrei avere sensi di colpa a eliminare uno come te,un essere della peggiore specie,una marionetta senza cervello al servizio dei potenti.

Non mi fai paura..io sparo.

 KILLER:

E fallo allora fallo!

(grida come un uomo morente non sarebbe in grado di fare) 

Credi servirebbe a qualcosa Lisa?

cazzo spara se credi che questo servirebbe a qualcosa...

se non sarò io un altro ti troverà e finirà il mio lavoro.

Perchè hai sposato un uomo come lui?

Perchè sei finita con uno così...un uomo che non sarà una marionetta come me,ma che assolda uno come me per eliminare anche sua figlia

(mentre dice queste parole forse sente davvero un dolore che non aveva mai provato prima in questi anni,come se una ferita più interna di quella che ha ora si stesse riaprendo,come se non potesse più respirare,come se quello che ha dentro,l'orrore della sua vita fosse davanti ai suoi occhi,e agli occhi dell'unica donna che era stato mai in grado di amare)...

 

LISA:

(countrygirldreams) Io...io non capisco..come puoi giudicarmi..e chi ti da il diritto di farlo

(Lisa si avvicina al killer,trova la forza per vincere il terrore,ora la pistola non è più puntata su di lui,rilassa il braccio e continua a tenerla con se,ma si alza dal letto e viene alla luce,per guardarlo finalmente,per guardare l'uomo non il killer)

 

Giulia...Giulia non è sua figlia...

(Lisa , ormai è sopra il killer che si preme una mano sulla spalla sanguinante)

Giulia...Giulia non è sua figlia...

(Lisa gli prende il viso con una mano  e con le dita sfiora gli occhi,il naso,le labbra, poi con lo sguardo vede la macchia di sangue allargarsi sempre di più)

 

LISA:

Io conosco questo viso, queste labbra, questi occhi.

Oh mio Dio cosa ho fatto?

Ma come è possibile?

Sei davvero tu?

In tutti questi anni sei sempre stato presente nei miei pensieri.

Ogni giorno un pensiero era dedicato a te e mai …mai ho pensato che ti avrei rivisto.

Ora ti ritrovo e tu vuoi uccidermi...

KILLER:

Stttt...silenzio….(poggiandole un dito sulla bocca)..è vero..avrei dovuto..era la mia vita..sono diventato una macchina..un mostro..ma tu mi hai cambiato di nuovo..da quando hai aperto la porta..e..abbiamo fatto l'amore..sì era amore no sesso...il mio obbiettivo è un altro.

 

LISA:

Giulia…Giulia è tua figlia! (urlandolo come per liberarsi di un peso portato per troppi anni)

KILLER:

Ma cosa dici? Giulia …mia figlia. La ragazza nella foto, quella che dovrei uccidere insieme a te è...è mia figlia?

LISA:

si è stato il tuo ultimo e più bel regalo...è tua figlia.

KILLER:

ma..allora perchè te ne sei andata..sei scomparsa..la vita che potevo..che potevamo vivere..non vedi in cosa mi sono trasformato...

LISA:

Non potevo, ero già sposata con lui:ci avrebbe uccisi..

Amore mio,guardami ti prego,abbiamo una figlia.

(Gli riprende il viso sconvolto e rigato dal pianto e lo bacia dolcemente,è così diverso,il viso di lui così cambiato, disteso)

 

KILLER:

(himi22v) Perchè mi hai mentito?

LISA:

Non potevo dirtelo,sei arrivato in un momento della mia vita nel quale non sapevo neanche chi ero e cosa volevo fare di me...ero sposata da circa un anno...all'inizio lui era un pesce piccolo, faceva parte di una banda che faceva lavoretti sporchi per un boss di zona, spacciavano ed ogni tanto organizzavano qualche retata punitiva verso qualche negoziante che non pagava, ma non aveva mai ucciso nessuno...lui poteva uscirne...e quando mi chiese di sposarlo, io ancora innamorata accettai credendo che poteva cambiare vita...poi il boss morì, la banda era destinata a scomparire, nessuno era abbastanza forte da prenderne il comando...invece una notte non lo vidi tornare...restavo nella stanza al buio, senza sapere se fosse ancora vivo...poi alle sei la porta...era coperto di sangue senza essere ferito...lì capii che forse quella forza in realtà era celata dentro di sè senza che la conoscessi...ero diventata la moglie del nuovo boss.

Passai un momento di forte depressione, vivevo di prozac e passavo anche pomeriggi a dormire senza voglia di vivere...mia madre moriva nel sentirmi così, ma mai quanto volevo morire io...così mi chiese di tornare a casa in Croazia, per distrarmi un pò...lui era talmente preso dalla sua nuova 'attività' che neanche si preoccupò del motivo per il quale tornavo a casa...poi lì ti incontrai...eri tutto quello che avevo desiderato dalla mia vita che mi ero illusa di poter avere con mio marito...ma sfortunatamente rimasi incinta...terrorizzata che potesse uccidermi tornai da lui facendogli credere che Giulia fosse sua figlia...non me lo perdonai mai...forse neanche tu, ma ti prego ora che siamo assieme non lasciarmi più...io sono come te, tu per denaro togli la vita...io la mia la ho venduta al diavolo per paura...ma in fondo entrambi abbiamo vissuto male per questo.

KILLER:

(alzandosi e iniziando a rivestirsi) 

Ora vado, devo curare questo braccio.

(Il killer arriva alla porta e Lisa si precipita su di lui per fermarlo)

 

LISA:

No….resta (e inizia a baciarlo)

Ti prego, non andare via. tu dovevi uccidermi, ma se te ne vai porti a termine il tuo compito. Invece ora ho io 1 incarico da darti. Sei un killer ed io ti chiedo di uccidere mio marito. Se mi ami ancora, uccidilo e portami via con te. Ma se non mi ami più, dimmi quanto vuoi ed io ti pagherò, ma ti prego liberami da quest'incubo.

KILLER:

(la scosta dolcemente e la guarda negli occhi e inizia a parlare con voce gentile)

E' davvero questo che vuoi?

E' la tua ultima decisione?

 

LISA:

Si

KILLER:

Allora preparati, sarà duro a morire.

Ma se qualcosa non dovesse andare come noi vogliamo...

LISA:

No…non dire così!

KILLER:

Ascoltami! …ascoltami ho dei soldi messi da parte,puliti..non so perchè me li sia tenuti..forse speravo un giorno di ritrovarti e di ricominciare da capo,..e ora serviranno per voi..devi tornare all'albergo,alla mia stanza,c'è una chiave lì,dentro la valigia,..è di una cassetta di sicurezza,troverai il denaro che ti serve,e un biglietto col nome di un uomo che è in debito con me..l'unico che ho risparmiato nella mia vita,una vita pagata per uccidere...servirà a te e a Giulia,vi darà una nuova identità,è l'unico che possa farlo.

Io uccidevo pervaso dal senso del dovere, ma ora sono qui, so che ho una figlia, so di aver creato un essere perfetto nella sua umanità e sento un calore, profondo e intenso pervadermi l'anima: è il calore degli affetti.

Non sarà una ferita ad abbattermi.

Un ultimo omicidio, un ultimo colpo e poi girerò pagina, inizieremo un capitolo che sarà di luce totale.

 

 
 
 

UNA VITA PER UCCIDERE

Post n°242 pubblicato il 24 Gennaio 2007 da teatromagno

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ATTO II

SCENA III


(la gigantografia illumina una strada affollata di gente. Il killer passeggia sul palcoscenico in mezzo alla gente. Lisa gli passa vicino e gli infila un biglietto in tasca e fugge via. Il killer si volta all’improvviso ma non riesce a capire chi sia stato. Estrae dalla tasca il biglietto)

KILLER:

Un biglietto…chi mi ha messo questo biglietto in tasca?
Questa folla che mi spinge che si struscia sul mio corpo come se fosse una prostituta da quattro sodiche mi impedisce di stare attento come dovrei a chi mi passa accanto.
Sparite!
(la gente si allontana)
Leggiamo…(legge tutto di un fiato)
”Ti ho visto alla festa e il tuo sguardo d’acciaio mi pareva una lama che penetrava le mie carni.
Non prendermi per una poco di buono ma ho sentito forte e impellente il desiderio di averti e di farmi possedere da un uomo come te.
Non rifiutarmi solo perché sono una donna senza volto a volte può essere piacevole celarsi dietro una maschera e assaporare le emozioni solo per il piacere di viverle.
 
Ti aspetto Melissa”
Melissa, chi sei?
Un’altra donna annoiata dalla vita?
Sei fortunata Melissa oggi ho bisogno di lasciare pensieri amari dietro di me.
Taxi!
(esce di scena)

(cambio scenografia entrano in scena un letto e un divano. Lisa fasciata in un abito rosso passeggia per la stanza)

LISA:

Tra poco dovrebbe essere qui. Almeno spero.
Ho scritto quel biglietto in fretta e forse mi sto sbagliando.
Forse non è lui l’uomo che dovrà uccidermi.
Ma si …deve essere lui.
Mio marito non inviterebbe mai qualcuno per lavoro a quella festa e poi….com’era vestito.
Non c’entrava nulla.
Tutti pensano che io non veda che non senta nulla ma non è così io sono vigile e attenta e ho visto bene che mio marito da quando siamo entrati nel salone cercava qualcuno con lo sguardo.
Poi seguendolo ho visto che si è fermato a parlare con quell’uomo. Sembrava nervoso una bestia braccata.
Per fortuna che ho un amica che non fa domande e quando le ho chiesto le chiavi del suo appartamento non ha detto nulla.
Mio marito poi sembrava non vedesse l’ora di restare solo ed ha accettato subito il mio mal di testa.

(controlla l’orologio)

Tra poco dovrebbe arrivare ma sarà lui?
Sarà lui l’uomo che deve uccidermi?
E se mi fossi sbagliata?
Se invece fosse uno dei tanti scagnozzi di cui mio marito si circonda?
Mi hanno guardato…loro non lo sanno ma li osservavo e perché farlo se non perché loro..lui..
(si porta la mano al petto come se avesse un mancamento). Fingerò di essere solo una donna trasgressiva (prende dalla borsa una piccola maschera e la indossa) che non vuole essere riconosciuta e poi..(dalla borsa estrae una pistola) acquisterò un po’ di tempo.
Il tempo necessario per decidere dove fuggire con la mia Giulia.
(un leggero bussare) ecco questo è lui…
Non esiste uomo incapace a rinunciare ad una facile scopata.

(il killer entra in scena e prima ancora che riesca a dire una parola Lisa inizia a baciarlo e a spogliarlo e lo spinge sul letto. Le luci si abbassano e colpi di luce illuminano il letto dei due amanti che con foga fanno l’amore. Sottofondo musicale poi il killer si alza, Lisa è rimasta nel letto)

KILLER:

(sottovoce per non svegliarla)

Chi sei?
Come può una sconosciuta risvegliare ricordi 
di un antico amore mai dimenticato?
Mi inganno è tutta questa situazione che mi sta ottenebrando il cervello.
Ora vedo Lisa in ogni donna che si avvicina a me.
Ma  (e si volta verso la donna) solo un'altra volta ho provato la passione che ho appena vissuto con te donna del mistero di cui non conosco neanche il suono della voce …se non quello dei rochi suoni emessi nel momento del piacere.
(taj73) I ricordi sono inesorabili sono la marea che ti travolge e ti lascia attonito senza respiro…
estate
mare
Croazia
Lisa
amore si.... non sesso come oggi
ma amore .

(lisa non vista ha preso la pistola che teneva sotto il letto ed è inginocchiata sul letto il killer si accorge del movimento e si volta di scatto riconoscendo la donna)

KILLER:

Lisa! Ma tu…tu !!

LISA:

Sei tu allora colui che deve uccidermi se conosci il mio nome .
Io sarò più veloce di te è legittima difesa...

(uno sparo e il killer si accascia a terra portandosi una mano al petto e inizia a parlare con un filo di voce)

KILLER:

(countrygirldreams)  è la prima volta che mi sparano.
Non vedo..che strano, ho solo un ronzio lancinante alle tempie. Sento una voce deve essere la mia che si chiede come è successo  e perché…
Io che ho visto persone morire in tanti modi..emettere suoni indistinti o urla lancinanti,io..sono stanco,ho delle percezioni..mi sento più vivo in quest'istante di quanto lo fossi stato in passato..sono stanco..è questo che si prova..

LISA:

Eri proprio annebbiato dall'alcool, mi fai quasi tenerezza,non mi hai riconosciuto,vero?
Ero la tua vittima...sono stata costretta.

Volevi la mia vita e io invece ho preso la tua.

O me o te.

(il killer inizia a rialzarsi tenendosi la mano premuta sulla spalla che perde sangue)

KILLER:

(Donna_Ombra) Tu non sei un killer professionista, a differenza di me.

Quando un killer scrive, lo fa senza sbavature, come quando uccide.
Non si permette punti esclamativi, interrogativi, puntini di sospensione.
Il mio lavoro non mi concede dubbi, ansie, margini di fantasia. Non esiste la parola donna o uomo, solo "l'obiettivo", che non ha sesso, non ha odore, e che per me è già morto.
 
Tu non mi hai ucciso Lisa….


potete proseguire da qui.....BUON LAVORO!!!!

 
 
 

PAGATO PER UCCIDERE

Post n°241 pubblicato il 23 Gennaio 2007 da teatromagno

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ATTO II

SCENA II

(Il sipario si apre su una festa in un albergo. Sullo sfondo un grande albero di Natale. A sinistra il bancone del bar al quale è seduto il killer che beve. A destra dei tavoli imbanditi e molta gente che passeggia vestita elegantemente.)

KILLER:

(himi22v) mi chiedo per quale ragione questo cretino mi abbia chiesto di incontrarmi in un luogo così affollato dove possiamo essere visti parlare insieme.
E’ proprio vero, certi mafiosetti del cazzo si sentono talmente onnipotenti da cadere in questi errori grossolani.
Dio solo sa che cosa ha in mente.
Meglio non pensarci e bere.
Cameriere un altro giro
(indicando con la mano il bicchiere vuoto)

(entrano in scena Lisa con il Marito che iniziano a salutare alcuni conoscenti. Il killer li vede e li segue nascondendosi tra la folla)

KILLER:

Cosa ci fanno qui insieme?
Lei ha pianto, la cipria che ha passato pesantemente sugli occhi non è riuscita a nascondere il rossore delle lacrime che bruciano la pelle.
Lei sa che dovrà morire: la telefonata di questa notte ne è la prova. Non capisco.
Non afferro il perché del darmi appuntamento qui con Lei.
Vuole forse che la uccida subito?
No, in mezzo a tutta questa gente sarebbe impossibile.
Perché allora?
Non è mai successo che il mandante porti con sé la vittima, cosa vuole da me allora?

(si ferma all’improvviso)

Forse che lui sappia?
No…non è possibile…non può sapere…

(la gente si scosta dal killer, luci soffuse un faro su di lui)

KILLER:

Quanto ti ho amato Lisa, (noidee) mi sembra passato un attimo e rivedo il tuo corpo fasciato dai jeans e noi due su quella vespa rossa che ridendo correvano felice per le strade lungo la costa.
Se non mi avessi lasciato…
Che moglie sei  ora?
Che moglie saresti stata se non avessi deciso di cancellarmi dalla tua vita?
Quanto ti ho odiato e anche ora la ferita si è riaperta e tu sei l’infezione da curare.
Sei bella Lisa e io ti donerò la bellezza eterna, ti salverò dalla vecchiaia, dalla caducità del tempo e della vita, dalle sofferenze.
Un colpo.
Un colpo e sarà fatta.

(non visto il marito di avvicina al killer)

MARITO:

(himi22v) Buonasera

KILLER:

Cosa è questa storia?
Cosa ci fa qui con lei?
Vuole che la scopra?
Vuole rendermi il lavoro difficile?
Se si accorge di me non potrò fare un lavoro pulito, sarà tutto più complicato!

MARITO:

Non si preoccupi, eviti di scaldarsi tanto o la mano le tremerà e la sua famosa precisione non sarà più tanto famosa.
Mia moglie sa che è meglio che non allunghi il collo per sbirciare nei miei affari...
l'ho parcheggiata con qualche amica stupida che si tiene intorno...
saranno troppo accecate dai brillanti che ha addosso per farla distrarre da loro...
e poi se non visualizza bene la vittima rischia di non riconoscere il suo bersaglio tra la folla.
Volevo essere sicuro che la vedesse bene e poi qua sono tutti puliti, sono io l'unico capo, l'unico abbastanza in pasta da sapere chi è lei.

(il killer apre e chiude le mani come se fosse sul punto di picchiarlo)

KILLER:

Dov’è la ragazza? Nella foto c’erano due persone

MARITO:

Lei non ha bisogno di morire, o per lo meno non subito, prima dovrò scoprire se anche lei mi sarà scomoda...uccida prima mia moglie, avrà i soldi appena vedrò il suo cadavere a terra...è coperto, tutti sanno chi sono e sembrerà una rivalsa su di me, ne uscirà pulito, anzi, nessuno penserà neanche al suo nome, e ne uscirò pulito anche io, conviene ad entrambi, lei avrà i soldi ed io mia moglie fuori dalle palle...'

KILLER:

Non l’ho mai chiesto ma mi dice perché lo fa ?

MARITO:

Non sono fatti suoi, eviti di chiedere troppo, si prenda i suoi soldi e sparisca in fretta...ha una settimana di tempo, non le conviene avermi per nemico...non creda l'ho scelta solo per la discrezione che mi offre, perchè anche io potrei avere gente capace di uccidere, anzi avrei preferito strozzarla con le mie mani quella troia, ma sappia che questo discorso vale anche per lei...faccia una mossa sbagliata e si troverà sottoterra...'

KILLER:

Nessun problema, i suoi avvertimenti sono superflui...sono un professionista.

MARITO:

mi fido

(il marito si allontana dal killer e va a sedersi ad un tavolo dove c’è anche Lisa intenta a chiacchierare il killer torna al bancone del bar si siede e riprende in mano il bicchiere)

KILLER:

Lui vuole uccidere Lisa...proprio Lisa... cazzo il drink mi ha dato alla testa, sale lentamente e mi stordisce rendendomi instabile il cervello...non riesco più a pensare...Lisa deve morire...solo queste parole...no...forse non è il drink...cazzo...sto mischiando i sentimenti col lavoro e non va bene...(taj73)
Per oggi ne ho avuto abbastanza di questo mondo di finti sorrisi e risate.

(posa il bicchiere sul bancone ed esce di scena)

SIPARIO

 
 
 

PAGATO PER UCCIDERE

Post n°240 pubblicato il 18 Gennaio 2007 da teatromagno


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ATTO II


SCENA I


(Il sipario si apre su una camera da letto.
Una cameriera sistema con delicatezza un abito sul letto mentre un'altra sta raccogliendo i resti della colazione su un vassoio.
Entra in scena Lisa che indossa una vestaglia nera.
Cammina nervosamente per la stanza e con un gesto fa cenno alle due donne di uscire dalla stanza.)







LISA:
(countrygirldreams)
Cosa credevo di ottenere stanotte facendogli quella telefonata! Non stavo parlando con un uomo, con una persona che ha un cuore. E' un sicario, non si fa scrupoli una persona così...
Forse dovevo offrirgli denaro, più denaro....No e dove lo troverei?
Neppure vendendo tutti i miei gioielli.
Mio marito....perchè...perchè mio Dio mi sta facendo questo?
Non ho rinunciato a vivere io per Lui?
Sono chiusa in questa prigione dorata a causa della sia gelosia ossessiva e vengo ostentata solo alle feste e alle cene, come si mostra un quadro d'arte o una macchina sportiva...un'altro dei suoi preziosi oggetti da aggiungere alla collezione.
Allora vorrei anche morire...ma si non mi importerebbe davvero....forse sarebbe una liberazione.

(prende in mano una cornice. Nella gigantografia appare l'immagine della ragazzina adolescente)

Giulia...tesoro mio... no non posso lasciarti. Tutto è iniziato per te.

(si alza di scatto, come presa da un'istantanea rivelazione che si fa strada nella sua mente)

E se avesse capito?
Se lui.....
No! Non è possibile!
Ma se avesse capito che tu non sei sua figlia ma frutto dell'unico tradimento che feci in quell'estate indimenticabile?
I tuoi occhi, tesoro mio, mostrano la verità...sono gli occhi di tuo padre.
Se avessi avuto più coraggio allora... ma questi ( accarezzando una collana di diamanti che ha al collo) sono bastati per comprarmi.
Perchè questo credevo allora, mi importava di raggiungere solo la posizione di prestigio, di diventare la Signora Evans.
Ed ora ...ecco cosa sono diventata (si versa un bicchiere di wiskey da una bottiglia semivuota) sai killer, forse tu ed io non siamo poi tanto diversi, ci siamo venduti entrambi...la nostra anima per denaro.

(entra il marito, è un uomo di mezz'età, vestito elegantemente)

MARITO:
Eccoti...
sei ancora vestita così..anzi diciamo svestita.
Vuoi farmi fare tardi?
Ci tieni tanto a farmi fare brutta figura?
(le prende bruscamente il braccio)
e sei ubriaca...? A quest'ora del mattino già inizi a bere!

(Lisa lo guarda negli occhi come se cercasse la risposta ai suoi dubbi)

LISA:
Vado a prepararmi, sarò la tua bella bambola anche oggi!
(sottovoce) forse per l'ultima volta...

(si ferma si volta verso di lui e con aria di sfida gli mostra la collana)

Vedi?
Ho già provveduto a mettere la collana in modo che tutti potranno capire quanto sei potente...vado a sistemare il trucco.

(Lisa esce di scena il marito vede il cellulare della moglie abbandonato sul letto e lo prende. L'uomo è nervoso e si guarda intorno)

MARITO:
Devo essere sicuro che tutto proceda nel modo giusto. Che non vi siano intoppi. Stanotte quando l'ho chiamato ho sentito una titubanza nella sua voce quasi volesse rinunciare all'incarico.
No..non è possobile...è troppo tempo che aspetto questo momento e nulla deve intralciare il finale che ho scelto.
Provo un sottile perverso piacere a chiamarlo usando il telefono di Lisa.

(voce del killer fuori scena)

KILLER:
eccomi...

MARITO:
Volevo solo ricordarti l'appuntamento alle 11,00 all'Empires. C'è una festa di Natale ci sarà molta gente ma sono sicuro che non farai fatica a trovarmi.

(il marito non attende risposta e interrompe la conversazione. Lisa rientra in camera e si siede ad un tavolo da trucco. Il marito le si pone dietro e la osserva nello specchio sorridendole)

MARITO:
Sei bella...

(le mani che prima erano attaccate al busto some se fosse sull'attenti, si rilassano e si appoggiano sulle spalle morbide e sensuali della moglie di cui avverte la rigidità)

Non voglio farti del male...
perchè sei così tesa?
Non posso toccare mia moglie?

(Lisa si alza per andare a prendere l'abito da indossare. Luci soffuse e faro puntato su di lei.)

LISA:
Perchè sei gentile?
Perchè mi parli così?
Vuole, forse, fare lui lo sporco lavoro del killer?
No...non ne sarebbe capace. Mio marito è privo di passioni, ancora non capisco cosa gli dia eccitazione. Non mi tocca da anni, anzi nella nostra vita ci sono stati pochissimi momenti di intimità. Quando eravamo fidanzati credevo fosse timido, poi dopo il matrimonio la triste realtà: un uomo impotente, freddo debole a letto quanto passionale violento e ammalato di potere negli affari...e io un trofeo!
Eppure nonostante ciò sono riuscita a fargli credere che il padre di Giulia, lo so io cosa mi c'è voluto per farlo venire a letto cn me quella sera perchè ero già incinta...lui mi regalò una collana dopo, come si fa con le mantenute.

(torna la luce generale Lisa si volta verso il marito e gli sorride)

Certo che puoi toccarmi, credevo solo che fosse tardi...ecco non vorrei farti sfigurare e sono così in ritardo.

MARITO:
Anche senza trucco saresti la più bella lì e tutti dovrebbero solo inchinarsi alla tua bellezza (le accarezza il viso) il tempo è stato più che generoso con te, sei più bella di allora...vorrei ricordarti sempre così.

LISA:
(sottovoce) quelle mani mi stanno accarezzando come fossi già morta.
(a voce alta taj73) Dammi due minuti ancora e scendo.

(il marito esce di scena)

Non ho più tempo tutto sta per compiersi. Ora sono sola forse sarà l'ultima volta prima di morire, ma devo farlo...devo liberarmi di questo peso. Non posso far vivere anche a lei nel mio stesso incubo.

(a sinistra del palcoscenico entra un letto con la figlia addormentata, Lisa le si avvicina e la scuote con dolcezza per svegliarla)

LISA:
Tesoro...amore...sveglia...devo parlarti (Lisa inizia a singhiozzare)

GIULIA:
Che succede mamma?
E' stato lui vero?
E mio padre ma lo odio con tutta me stessa....

LISA:
No... non dire così. Senti tesoro devo confessarti una cosa...sai è difficile ma , forse, è l'ultima occasione che ho.
Tieni...

(le porge una foto. Nella gigantografia appare l'immagine di un uomo e una donna seduti al bar sorridenti e chiaramente innamorati)

GIULIA:
Mamma ma questa sei tu molti anni fa.
Chi è l'uomo al tuo fianco?

LISA:
E' tuo padre.

(si volge verso il pubblico taj73)
Ecco ora mi odierà, le ho mentito per tutti questi anni...non vorrà più vedermi. Che razza di madre sono!

GIULIA:
Ti amo mamma. Grazie. Ho sempre sperato che quel mostro non fosse mio padre. Però ora raccontami tutto...

LISA:
(catherinebay) Se solo avessi il tempo, quel briciolo di tempo sufficiente ad insegnarti che, nella vita, gli errori si pagano sempre e non ti abbandonano mai, ti forgiano più di qualsiasi azione positiva e ti rendono, nel tempo, e più passa il tempo, irrimediabilmente vittima di te stessa.

(Lisa afferra per le spalle Giulia)
Ascoltami Giulia non so ancora come ma dobbiamo andare via, fuggire ...scomparire....

(Lisa si guarda intorno ma non smette di stringere a sè la figlia. Il marito entra velocemente e parla con tono adirato)

MARITO:
(himi22v)
Cosa fai?
Ti ho detto che è tardi!
Che figura di merda mi vuoi far fare?
Che cazzo piangete voi due?

(Lisa nasconde velocemente la foto sotto le lenzuola)

LISA:
Niente caro, Giulia ha la febbre alta e non si sente bene....vero gioia mia?

GIULIA:
Si mamma...

(il marito, sbuffando, esce stizzoso salla stanza, sbattendo ancora una volta dietrà di se la porta...il tonfo fa sobbalzare le due donne e nella mente quel tonfo pare uno sparo. Lisa si libera dall'abbraccio e da un bacio alla figlia)

LISA:
Fai la brava amore mio...

(Lisa esce di corsa ancora avvolta dalla vestaglia si seta nera. Cambio di scena si salotto. Rientra il marito che cammina nervoso guardando l'orologio. Poco dopo Lisa rientra vestita per uscire)

MARITO:
Sei bellissima ma ora muoviti non ho tempo da perdere ci aspettano tutti all'Empire sarà una festa indimenticabile... fidati.

(Lisa e il marito escono di scena)

SIPARIO




 
 
 
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che rinuncia al 
                            suo Io
        non nascondo nulla
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e non nascondo
     smaschero
                  non maschero

 

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La solitudine, sì,
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La solitudine?
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Tutti quelli che
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       il disincanto
            e la dolcezza,
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e la banda degli dei!
            Solo!
Ah, se soltanto
potessi godere
la vera solitudine,
non questa mia solitudine
infestata da fantasmi,
ma quella vera,
fatta di silenzio e
         tremore d'alberi
sentire tutta l'ebbrezza
    del flusso
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    La solitudine!


(Caligola A.Camus)
 
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