Libero

Alma83

  • Donna
  • 41
  • Roma
Gemelli

Mi trovi anche qui

Profilo BACHECA 53

Alma83 più di un mese fa

Assenza.. Mancanza..

Dissolvenza 

 

 

Manco da qui da 2 mesi esatti. Ho perso il mio bel vicino di casa.. aveva  45 anni.. una moglie e 2 figli. Mi manca ammirarlo di sera mentre passeggiava nel suo portico e si perdeva in chissà quali pensieri. Mi sono chiesta spesso in queste settimane come potessero abituarsi moglie e i figli a questa mancanza. Nei miei anni di ospedale ho visto.. percepito e toccato con mano.. dolore.. sofferenza.. morte. Erano le vite degli altri che io mi portavo dietro perché non riuscivo a tenermi distante.. mai. Quando il dolore.. la sofferenza.. la morte.. riguarda la vita di una persona che ami diventa tutto più difficile. Non posso descrivere quello che ho provato vedendo mio zio nel modo in cui l'ho visto.. sentito. Non riesco a togliermi dalla testa quel momento. Mio zio era bello.. simpatico.. quello che anche se non vedevi da tanto era come se il tempo non fosse passato. Aveva la battuta pronta felice di vederti come quando ti passa un raggio di sole davanti e ti illumina. Sono abituata alle mancanze.. a cancellare dalla rubrica del telefono qualcuno che sai che non potrai chiamare più. Stavolta farò più fatica del solito ad abituarmi a non chiamarlo.. a non scrivergli.. a non mandargli i cuoricini su whatsapp e a non leggere più lui che mi risponde "Grazie amore di zio". Non meritava di lasciare questa vita in questo modo e l'unica amara consolazione è la fine della sua sofferenza. Come ci si abitua alla mancanza.. all'assenza.. al vuoto che uno lascia.. non ci si abitua. Ci si fa i conti giorno dopo giorno. Il dolore fa spazio ad altro dolore. I ricordi fanno spazio ad altri ricordi.

Con tutto l'amore per sempre. ❤️

 

Ti piace?
21
Alma83 più di un mese fa

Non sono una gran cosa ma sono tutto quello che posso essere.

 

 

Esiste un termine che deriva dal greco che definisce il mio attuale stato emotivo percettivo e sensoriale: alessitimia. La difficoltà di identificare e descrivere i propri sentimenti, e nel distinguere gli stati emotivi dalle percezioni fisiologiche. La mancanza di parole per esprimere emozioni. Sono entrata in modalità offline e sono consapevole di aver lasciato situazioni appese.. emozioni e sentimenti che viaggiano su un filo che non so dirigere. So di essere un casino per questo e per molto altro. Quando scrivevo di F. esorcizzavo la sua mancanza, sperando che prima o poi il rumore delle mie parole sarebbe arrivato a disturbare anche lui. Succede che a volte succede.. e che chi ti è mancato e ha scompigliato la tua già tormentata esistenza, ritorna nella tua vita ma tu sei impreparata.. e il rumore non è quello delle tue parole. Il meccanismo di difesa del mio organismo mi ha fatto entrare in modalità alessitimica. La paura ti frega. Paura di amare.. di soffrire.. di perdere ancora. Forse non sono abituata alle cose che possono far star bene e questo anche mi spaventa. Vorrei poter sincronizzare il cervello con il cuore come per le app sul telefono. Mi fa star male il pensiero che qualcuno possa stare male a sua volta per me.

Questo post è dedicato a chi si sente bloccato a livello emotivo come me e non sa che direzione prendere. A chi cerca nelle mie parole qualcosa di diverso ogni giorno pur sapendo di non trovarci niente.

 

Ti piace?
30
Alma83 più di un mese fa

Ci sono giorni di dolori forti... notti di irrequietezza dell'anima... Irrequietezza fisica. Dormi ma non dormi. Riposi ma non riposi. Ci sono giorni e notti che sono fatti di persone e pensieri che ti destabilizzano l'anima. Persone che fanno più rumore di quanto siano state autorizzate a farlo. Pensieri assordanti. Ho scritto a mio zio ieri, che sta lottando contro un male bastardo che spezza le vite delle persone e il suo la spezza più di altri. Gli ho detto che sono vicino a lui sempre e che riuscirà a farcela ma in realtà non lo so per niente se sarà così. Quel suo "Grazie amore di zio" mi ha spezzato interiormente perché forse avrei dovuto dire non lo so se ce la farai zio, il tuo male è più bastardo di altri. Per far star bene chi ami a volte devi proteggerlo dalla realtà dei fatti che è più dura di quanto ci si può aspettare. Scrivo come processo disintossicante. Quanto è difficile trovare una persona che capisce cos'hai dentro con uno sguardo o attraverso i tuoi pensieri? Trascritti e manifesti come i miei. Le parole scritte rimangono per sempre e possono essere rilette in qualsiasi momento. Anche per questo amo scrivere. Sono stanca e delusa su scala universale. Ribadisco che poche cose mi fanno felice come gli apprezzamenti esterni di chi si riconosce nelle mie parole pur non conoscendo Debora. Estratti di 7.704 passanti. Mi fa felice la consapevolezza di avere amici che mi conoscono da sempre e riescono a tradurre e a decifrare il mio universo senza pretendere nulla in cambio. Quando questa connessione di empatia naturale e comprensione è reciproca... hai trovato una delle cose più preziose al mondo. 💜

 

 

Ti piace?
7
Alma83 più di un mese fa

Penso a questo fiore che mi ha accompagnata in tutti questi anni... Il fiore del desiderio da esprimere. Molti ne ho avuti tra le mani e soffiati. Ancora oggi mi capita.

 

 

Se bastasse un fiore per ogni desiderio da esprimere la vita di ognuno di noi sarebbe diversa.

Se fosse minimamente trascrivibile spiegherei quello che si prova ogni giorno a coesistere in un corpo fatto di spine... di angoli sporgenti... di lame taglienti. Solo chi lo indossa sulla propria pelle può capire. È più facile descrivere il distacco... la separazione.

Il dolore fisico si fa meno imponente quando capita (anche solo per un istante) di incrociare i confinanti di anima, quelli rari e speciali, che apprezzano e beneficiano delle tue parole attraverso i tuoi post. Mi fa felice sapere che ci si possa ritrovare in quello che scrivo. Un posto in cui abitare anche se per poco. Magari da qualche parte c'è qualcuno che aspetta i miei post come io da piccola aspettavo i Puffi su Italia 1 la mattina. ♥️

Ti piace?
10
Alma83 più di un mese fa

"I'll trade all my tomorrows for a single yesterday." Sono le parole di una canzone di Janis Joplin:" Cambierei tutti i miei domani per un solo ieri."

A quanti sarà capitato di vedersi attraversare dal presente senza essere degnati nemmeno di uno sguardo, e convincersi che vivere negli angoli e nelle pieghe di giorni passati è più bello di ciò che stai vivendo. Almeno una volta nella vita o forse anche due. Mentre il mondo corre all'impazzata e degenera in un progressivo generale malcontento, io mi ritrovo anestetizzati involontariamente gli organi produttori di sentimenti e sensazioni e di emozioni. 40 anni di albe.. tramonti.. di lune. Spesso storte. 

Seneca diceva che nessuno è tanto vecchio da non poter sperare in un altro giorno di vita. E un solo giorno.. è un momento della vita.

 

 

 

Ti piace?
7
Alma83 più di un mese fa

 

 

Penso di non aver avuto molti momenti semplici nella mia vita da quasi quarantenne, nemmeno da piccola, anche se in realtà mi bastava stare vicino al mio maestro di musica mentre suonava il piano e io a cantare felice insieme agli altri. Ero spesso in posa nelle fotografie di gruppo o da sola.. mi piaceva stare al centro dell'attenzione e alle recite tenevo bene il palco ma non era semplice farmi mangiare tutto. Il mio maestro mi diceva di non preoccuparmi se a mensa non mangiavo come gli altri tanto ci sarebbe stato il momento di sedersi tutti vicini intorno a lui a mangiare pane e mela. Per me erano quei momenti semplici.. quelli felici. Io sulle gambe di mia nonna a cantare  canzoni come "Balocchi e profumi" di Luciano Tajoli.. "Tutte le mamme" di Luciano Consolini o "Mamma" di Beniamino Gigli. Non erano sigle di cartoni animati anche se amavo vedere Jem e le Holograms e sognare di diventare rockstar. Ero atipica.. particolare anche quando mi perdevo a leggere le guide mediche o i canzonieri di mio nonno. Avevo vissuto le sue cose ma non lui. Non sono cambiata molto sono rimasta atipica.. particolare.. insolita.. ma ho smesso di tenere pose e palcoscenici. Mi rendo conto di aver avuto mancanze che ho colmato con la mia curiosità verso ogni cosa.. ho viaggiato e percorso storie attraverso i libri e ho viaggiato percorrendo chilometri ma con la consapevolezza che manca ancora molto da scoprire. Non ho avuto grandi esempi da cui imparare per quanto riguarda i sentimenti e pur avendo amato molto non so ancora come si fa a tenere incollate le persone e a non rompere qualcosa senza che possa scivolarti dalle mani. Mi viene in mente la paura di essere felici che i greci definivano "cherofobia", associare alla felicità il fatto che possa essere di breve durata come tutte le cose belle. Non esistono manuali o guide pratiche all'uso. Esistono solo dritte come quella di Tolstoj:

“La felicità è reale solo se condivisa”. 

Forse aveva ragione.

 

Ti piace?
10
Alma83 più di un mese fa

"Le persone sensibili vivono in punta di piedi per non disturbare nessuno. Attraversano la vita senza fare rumore.. perché tutto il "rumore" ce l'hanno dentro."

 

 

Torno a scrivere in fascia notturna quasi pre alba... È impagabile il silenzio della tacita notte e la produttività del pensiero notturno. La consapevolezza di poter ammirare presto la luna nel pieno della sua manifestazione nei mesi che verranno, mi fa stare bene come poche altre cose. In un mondo in cui quasi tutto si cancella in fretta per fare spazio a centomila possibili novità... mi sono sempre chiesta come sia facilmente possibile da parte di molte persone sostituire rapidamente qualcosa o qualcuno con altra cosa e altro qualcuno. Non so bene se ammirare certe capacità altrui o disprezzarle per non esserne capace in prima persona.

Strano è.. accorgersi che è proprio quando te ne vai che puoi capire quanto sei rimasto e quanto ti rimane di qualcuno. La prospettiva delle lontananze fa percepire tutto più nitido. Ci sono assenze che sono scuse. Assenze che sono pause. Ci sono mancanze che restano, presenze che stancano, tenute in vita artificialmente soltanto dall'abitudine.

Non basta non andarsene per essere presenti e neanche basta frequentarsi tutti i giorni per essere una presenza viva nella vita di un altro. Spesso siamo importanti quando non ci rendiamo conto di esserlo. Siamo presenti quando pensiamo di essere già lontani. Siamo ciò che per gli altri siamo e chissà quante persone ci sono nel ricordo e nella mente degli altri che portano il nostro nome e le nostre fattezze. Presenze assenti e assenze presenti. Molte cose non bastano. Non basta tornare. Non bastano le empatie. Non può bastare mancarsi. Non basta l'amore se è esistito. Lasciamo briciole di noi dietro le nostre spalle, piccoli grandi ricordi, una vita intera di memorie, foto, fronzoli. Amore per persone che vanno e vengono come treni.. mani che si incastrano alle tue e ti restano addosso. Occhi che ti rubano tutto.. silenzi che ti tolgono il respiro lasciando scie di ricordi che non svaniranno mai. Parole e voci trascritte e registrate nell'anima e profumi di pelle che ti camminano dentro difficili da dimenticare.

 

"Per quanto tempo è per sempre?
 A volte, solo un secondo".

Ti piace?
11
Alma83 più di un mese fa

Dopo di te..

 

Ce lo chiedevamo spesso... "Cosa troverei dopo di te in questo mondo reale e virtuale di pochezza? Chi mi sopporterebbe e capirebbe più di te? Chi tornerebbe a guardarmi con quegli stessi occhi come hai fatto tu la prima volta."

Impararsi a memoria.. percorrere nuove empatie... non è come alternare il gusto di una scatola di yogurt o cambiare vestiti il giorno dopo... è piuttosto la consapevolezza che non può ripetersi tanto facilmente una cosa simile se hai avuto la fortuna di provarla. Non so se noi avevamo percorso empatie a sufficienza ma so che le abbiamo attraversate... quasi consumate.

Come un libro mai letto.. una musica mai ascoltata... una canzone che ti entra in testa e lì rimane. La percezione di essere stata decifrata interiormente pur essendo indecifrabile quasi del tutto. Eravamo in lotta con noi stessi.. con i casini.. i problemi.. le incomprensioni... eravamo in lotta contro il tempo.

Un tempo rubato.. non vissuto... un tempo che passava troppo in fretta quando ci vedeva protagonisti insieme. Un tempo sprecato a parlare di altri tempi e di altre persone quando le uniche persone in un tempo che valeva ancora la pena vivere eravamo solo noi.

Forse non è mai il giusto tempo quando si è guidati dalla paura e dalla convinzione che le cose belle durano poco. Fidarsi, Perdonare e Dimenticare sono i verbi più difficili. 

A volte succede che le cose belle restano e durano per sempre.

Magari... oppure no.

 

P.S. Non ci si dovrebbe mancare,qualcuno scrisse che basterebbe dirselo un mi manchi, invece di continuare a mancarsi in silenzio per una vita.

​​​

​​​​​

Ti piace?
9
Alma83 più di un mese fa

AlmaDeb

 

​​

"Perché scrivi solo cose tristi? Perché quando sono felice, esco." Era questa la risposta che il cantautore Luigi Tenco dava a chi gli chiedeva dei testi delle sue canzoni. Umilmente e indegnamente vorrei un pò paragonarmi a Tenco, considerando che scrivo solo di notte perché forse è l'unico momento in cui Alma è sola con Deb e viceversa.

Incontri... scontri... lotte di anime.

Alma è uno pseudonimo senza artificio... è essenza. Alma è Debora. L' anima... la mia forza motrice... quella cinetica.

Quando molti qui mi chiedono da dove vengo o quanti anni ho non accorgendosi che è scritto nel profilo, mi rendo conto che non leggono... si fermano alla foto. Fortunatamente lo spessore emotivo (che può essere una condanna) richiama altro spessore e la qualità intellettuale arriva quando mi si chiede chi è Debora... cos'é stata e cosa vuole dalla vita. Mi sono laureata in infermieristica un anno prima che il mondo intero si fermasse per la pandemia, poi ho scelto di fermarmi io a quella laurea.

Me lo ricordo... ero contenta di avercela fatta, di essere motivo d'orgoglio per essere l'unica laureata in tutta la mia stirpe... ma nonostante questo non ero felice.

Ero (e credo di esserlo ancora) satura di nozioni... situazioni... emozioni... devastazioni interiori per aver visto... respirato... toccato e vissuto il dolore fisico e interiore degli altri.

Cosa può rimanere di quella vocazione? (Questo è) Della carica fisica ed emotiva che ti porta a svegliarti alle 4.30 e partire con gli occhi ancora chiusi e inconsapevoli. L' orgoglio di indossare quella divisa, mettersi a servizio del popolo, per quello stesso popolo sacrificare e trascurare te stessa, i tuoi rapporti personali, la tua salute. L' ho pagata con la mia schiena, con l'anemia... con la fibromialgia. 

Non lo rifarei... ma non mi pento perché non devi mai pentirti se ci hai messo anima e cuore e ti sei sentito come se avessi trovato il tuo posto nel mondo.

Il problema nasce quando quel tuo posto rimane vuoto e non sai da dove ripartire per liberarti di un'etichetta che ti fissano e che ti si imprime addosso diventando indelebile da quella laurea in poi.

Non chiedetemi cosa faccio nella vita perché  in realtà non lo so nemmeno io. Quando ti specializzi talmente tanto nel prenderti cura e pena dei problemi degli altri, probabilmente sai fare solo quello pur avendo fatto altri lavori nella tua vita. Ultimamente ho prestato soccorso ad un ragazzo dopo un incidente in moto, e mentre  in mezzo alla strada cercavo di avvicinarmi a lui, interiormente stavo decidendo su come palesarmi. Mi sono resa conto che fino a quel momento dire: "sono laureata in infermieristica" mi faceva sentire meglio rispetto a dire: "sono un'infermiera". Come a voler placare o giustificare quel senso di inadeguatezza che quel titolo ti porta se non lo fai davvero.

"Ciao sono un'infermiera stai bene?"  È come se avessi voluto dirlo prima a me stessa (anzi ricordarlo) e poi a lui. Alla fine che tu ti senta fuori posto, inadeguata o meno, anche se non fai quello per cui ti sei specializzata... questo non significa smettere di esserlo o non essere degno di portare quella qualifica se te la sei conquistata, sudata e meritata. Non permettere mai a nessuno nemmeno a te stesso di farti sentire inadeguato per tutto il resto c'è già il mondo.

Deb 💜

Ti piace?
18
Alma83 più di un mese fa

​​​​​​In queste giornate della memoria c'è chi non vorrebbe averla una memoria per tutto quello che è stato vissuto. Anche a me è capitato in passato di pensare e desiderare di non voler avere una memoria. Per quanto si possa volere o meno è la memoria ad avere te.  Meglio così... altrimenti non potremo ricordare chi abbiamo amato e vissuto anche se per poco. Siamo stati fortunati anche solo per il valore aggiunto che ne è derivato. Mancavo un po' da qui... e forse è servito per capire tanto. Credevo di aver trovato la metà della mela e invece mi sono resa conto che era la mela diversa dalla mia... non sbagliata... solo differente. Io creo a fatica muri apparentemente indistruttibili ma può capitare che all'improvviso qualche abile mente e anima riesca ad invadere e abbattere qualche mattone quel che basta a fare entrare più luce. Non pentirti mai di qualcosa che ti ha fatto stare bene questo dico a me stessa quando riparo quei mattoni rotti.

F. mi ha dato una scossa elettrica come una sorta di defibrillazione istantanea e temporanea. Ho amato la voce di F. la sua testa... ho imparato da quella testa ma ho anche odiato F e i modi di F.

Assenze che tornano ad essere presenti e mancanze che tornano ad essere assenze. Ci si abitua. 

 

Un grazie a te F. per avermi fatto ricordare chi sono... cosa non voglio diventare e cosa merito ma per merito mio e non tuo. 

 

 

 

​​​​​​

Ti piace?
6
, , , , , , , , , , , , ,