Profilo BACHECA 8
...sono sempre io che rovino tutto sul finale, che allontano le persone, ma poi da solo non ci riesco a stare...
Ti assale quella stessa sensazione, l'hai già provata, non è la prima volta. La senti nel petto, alla gola, ti stringe, non ha intenzione di mollare la presa. Respiri profondamente, trasporti i pensieri altrove. Distrarti ti farà bene, in fondo la vita è fatta di momenti, ci saranno giorni in cui la mancanza ti attanaglierà la gola, altri in cui il ricordo consolerà la mente e il cuore. Ma quegli occhi, quello sguardo. Le parole hanno perso senso, gli occhi non sanno mentire.
Abbasseremo lo sguardo, lo rivolgeremo altrove, ma cercheremo sempre quegli occhi. In quegli occhi ci siamo persi e ritrovati ogni volta.
Si può andare avanti, cercare altrove quella profondità che si è già sfiorati, per poi tornare a galla.
Ti lasci trasportare da una nuova corrente, ma resti sospeso.
Ti immergi ancora una volta, vai a fondo.
Lo sai già cosa cercare, ti manca il respiro, torni su.
Hai bisogno di respirare, di amare; quella profondità che ti fa sentire vivo solo quando ti toglie il respiro è così lontana, resti in superficie. Si può amare in superficie?
L'amore è così, toglie il fiato, ti spinge a fondo, nella profondità della sua essenza e ti cattura il cuore.
Ci pensi, ti torna in mente, è inevitabile.
Le parole di una canzone, la dolcezza di un gelato, i colori di una città, Roma è così bella di notte.
Ma cosa vuoi che sia il Colosseo? E la luna?
Un taxi troppo veloce, quel piccolo pub proprio lì, a due passi. La nostra cheesecake.
Passeggiamo, l’ennesima storta: “non è colpa mia, sono le scarpe!” “ Ma un paio più comode, no?”
la solita maldestra, penserà…
“Lo so, a volte, faccio le cose un po’ così, senza attenzione. Mi dispiace.”
“Ma tu mi piaci proprio perché sei così, diversa da me.”