Ho baciato la tua pelle
Ho baciato la tua nuda spalla.
Sul lato del collo ho poi poggiato le labbra.
Ho assaporato il gusto della tua pelle.
Mi sono immerso nel tuo odore di donna.
Ho racchiuso i tuoi seni tra le mani, solleticando con le dita i ritti capezzoli.
Ho sentito i fremiti che smuovevano il tuo corpo.
Ho continuato a baciare la tua pelle, mentre le mani scorrevan lungo il tuo corpo.
Ho carezzato il tuo fiore, ne ho provato l’umido calore.
Sento il tuo corpo che freme e si agita.
I baci son corsi verso i turgidi seni, per poi scendere sul tuo ventre e più giù, fin sul tuo intimo più recondito.
Convulsi fremiti ti scuotono, mentre carezzi con mano tremante il mio petto, il mio ventre e poi t’impossessi del turgido membro.
La mia lingua danza dentro il tuo fiore, ogni movimento è come un colpo di benefica frusta.
Io sento tutto il tuo sapore, mentre tu inizi a saggiare il mio.
Sento il calore della tua lingua salire dal membro fin nel mio ventre.
Si scaldano i corpi, le menti vacillano.
Cresce l’eccitazione, finché non si può più rimandare, deve entrare e lo fa con dolce fermezza.
Due corpi uniti, con anime vaganti.
Una danza dolce e pure selvaggia.
Ti sento, ti prendo, sei mia e tu mi ricevi.
Mi branchi e con forza attestando che son tuo, tutto, fin in fondo.
Possenti assalti si alternan con dolci movenze.
Fermo è il tempo, il mondo scomparso.
Solo due corpi che paiono uno.
Più intenso diventa la danza.
D’un tratto il ciel pare scender sulla terra per congiungersi a essa, ed è allora che un potente e irrefrenabile orgasmo scuote entrambi, quasi all’unisono.
Forte, come atavico dolore. Intenso da far doler le viscere.
Ne segue un lento abbandono che scivola nell’assoluta immobilità.
Solo respiri pesanti restano, il resto si blocca, per non lasciar che l’eco di simile amplesso si spenga troppo rapido.