Bianco. Candido.
Come latte che sgorga dal seno e nutre il neonato.
Come neve che soffice ammanta l'inverno in un caldo abbraccio.
Come panna montata sui nostri desideri inespressi e ignorati.
Come lenzuola stese al vento, odoranti di fresco bucato.
Come l'abito da sposa che attende di essere indossato.
Bianco. Sporco
Come ghiaccio gelido in cui affannosa annaspa la vita.
Come crosta di sale cosparsa sulle ferite mai rimarginate.
Come perla adagiata nei fondali che giacciono inesplorati.
Come marmo estratto dalla cava, in procinto di essere scolpito.
Come avorio intaccato dai segni del tempo.
Si dice che esista la musica giusta per ogni momento.
Per la giornata di oggi ho scelto il White Album.
Non quello dei Beatles, l’altro, più moderno e primitivo. Platonico e malinconico. Luminoso come l'abbaglio che squarcia la tenebra, in un intimo sconquasso. Roboante e ignoto. Che si appiccica al dolore come zucchero a velo.