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Ilprofessore01

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Ilprofessore01 più di un mese fa

Studiate.
Per amore del sapere, mai per i voti.
Perché sapere aiuta a essere.
E sapere tanto aiuta a essere tanto.
Studiate.
Perché la cultura rende liberi
e niente vale più della libertà.
Studiate.
Perché siamo le parole che conosciamo,
perché il pensiero crea la realtà.
Studiate.
Perché non conoscerete mai la noia
se amerete un libro, un paesaggio,
un quadro o la settimana enigmistica.
Studiate.
Perché studiando capirete le vostre qualità, le vostre inclinazioni, i vostri punti deboli.
Studiate la storia, perché il passato illumina il presente.
Studiate la geografia perché ogni luogo è anche un fiume, una montagna, un vento.
Studiate la matematica perché nella vita spesso i conti non tornano e bisogna trovare soluzioni alternative.
Studiate le lingue straniere, perché i viaggi sono le lezioni di vita più belle.
Studiate la biologia perché capire come fa a battere il cuore o perché il battito accelera se vi innamorate è meraviglioso.
Studiate la filosofia perché imparerete a ragionare e a guardare il mondo dalle prospettive più originali.
Studiate la letteratura perché vivrete molte vite e vedrete posti incredibili da casa.
Studiate la grammatica perché la differenza tra un accento e un apostrofo non è mai un dettaglio.
Studiate la musica, l’arte e la poesia.
Perché la bellezza è emozione e terapia.
Studiate la fisica e la chimica perché nell’atomo e nelle molecole si celano energie potentissime.
Studiate.
Perché quando smetti di imparare smetti di vivere.
Studiate ciò che vi piace ma anche ciò che ora vi sembra inutile.
Perché un giorno, quando meno ve lo aspettate, ne capirete il senso.
Studiate.
Senza pretendere troppo da voi stessi e senza rinunciare mai allo svago, allo sport e alle emozioni.
Perché lo studio viene sempre dopo il vostro benessere!
Studiate.
Senza temere di dimenticare qualcosa.
Perché i buchi di memoria servono a fare spazio.
Perché la scuola serve a trasformare specchi in finestre, non a giudicarvi.

 

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Ilprofessore01 più di un mese fa

"Dice che il dolore fortifica. Ti fa le ossa, dice. 
Diventi uomo. Dice.
In questi ultimi anni io ho avuto un sacco di lutti. Pezzi di cuore che si sono persi per strada.
E ogni pezzo, è un pezzo di questa corazza. 
Tipo un'armatura.
E tu pensi che è fico, che alla fine diventi invincibile.
Non ti dicevano che l'armatura è pesante. 
Che ti rallenta. Ti isola. Ti paralizza. Strato dopo strato, il dolore ti trasforma in una specie di monolite corazzato."

 

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Ilprofessore01 più di un mese fa

Ti dicono di non piangere.
Ti dicono come piangere.
Ti dicono quando piangere.
Ti dicono perché piangere.
Ti dicono che è un cane, mica una persona.
Ti dicono che il dolore passerà.
Ti dicono che gli animali non sanno di dover morire.
Ti dicono che l’importante è non farlo soffrire.
Ti dicono che tanto ne puoi prendere un altro.
Ti dicono che ti passerà.
Ti dicono che ci sono dolori più lancinanti.

Però non sanno quante volte hai guardato negli occhi il tuo cane.
Non sanno quante volte siete stati tu e il tuo cane soli a guardare le stelle.
Non sanno quante volte accanto a te c’è stato solo il tuo cane.
Non sanno che l’unico che non ti ha mai giudicato è il tuo cane.
Non sanno quanta paura hai avuto la notte che ti hanno svegliato i suoi lamenti.
Non sanno quante volte il tuo cane si è addormentato vicino a te.
Non sanno quanto tu sia cambiato da quando il cane è entrato a far parte della tua vita.
Non sanno del legame che nasce fra l’uomo e il suo cane.
Non sanno quante volte lo hai preso in braccio quando stava male.
Non sanno quante volte hai finto di non vedere il suo pelo che diventava sempre più bianco.
Non sanno quante volte hai parlato al tuo cane, l’unico davvero capace di starti ad ascoltare.
Non sanno quanto tu fossi bello per il tuo cane.
Non sanno che a volte è stato solo il tuo cane a sapere che stavi soffrendo.
Non sanno cosa abbia significato per te camminare con il tuo cane in un bosco, da soli.
Non sanno quali sentimenti il tuo cane ti abbia fatto provare.
Non sanno cosa si prova a vedere il proprio cane anziano che si alza a fatica per venirti a salutare.
Non sanno che quando le cose ti andavano male l’unico che non se n’è andato è il tuo cane.
Non sanno che il tuo cane si è fidato di te in ogni istante della sua vita, anche nell'ultimo.
Non sanno quanto il tuo cane ti abbia amato e quanto poco gli bastasse per essere felice, perché a lui bastavi tu.
Non sanno quanto tu abbia pianto di nascosto al tuo cane per non fargli sentire la tua paura.
Non sanno che piangere per un cane è una delle cose più nobili, significative, vere, pulite, sincere che tu possa fare.

Non sanno dell’ultima volta che lo hai spostato a fatica... facendo attenzione a non fargli male.
Non sanno degli ultimi suoi istanti di vita nei quali avevi paura di accarezzarlo... perché potevi dargli noia o fargli male..

Perché non stai piangendo un cane, ma loro questo non lo sanno.”
 

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Ilprofessore01 più di un mese fa

"Quanto più chiara è la conoscenza dell'uomo, più intelligente è, maggiore è la sua sofferenza; l'uomo dotato di genio soffre più di tutti."

Arthur Schopenhauer.

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Ilprofessore01 più di un mese fa

Lo so che tutto accade per una ragione...

 

 

Però che cazzo!

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Ilprofessore01 più di un mese fa

«E me rendo conto che forse tutto questo sgomento nasce da un grande errore de valutazione. Che io pe’ un sacco de tempo ho pensato che se non strappavo più un cazzo, se tenevo tutte le bocce ferme, immobili, almeno non facevo altri danni. Solo che non funziona così, perché se tu tieni lo stesso foglietto de carta in mano pe’ dieci anni, pure se non lo strappi, quello se ciancica. Te sudano ‘e mani,  se fracica, ‘o pieghi a forma de ranocchia e er risultato è che dopo dieci anni c’hai comunque ‘na cartaccia da buttà. Pure se hai giocato a fa ‘a statuetta de cera.»

 

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Ilprofessore01 più di un mese fa

Ci sono cose da fare ogni giorno:
lavarsi, studiare, giocare,
preparare la tavola,
a mezzogiorno.
Ci sono cose da far di notte:
chiudere gli occhi, dormire,
avere sogni da sognare,
orecchie per sentire.
Ci sono cose da non fare mai,
né di giorno né di notte,
né per mare né per terra:
per esempio, la guerra.
Gianni Rodari

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Ilprofessore01 più di un mese fa

GLI IGNAVI

 

Dante li ha posti nell'antinfeno, nemmeno degni di stare all' inferno stesso.

 

I celeberrimi versi " Non ragioniam di lor, ma guarda e passa" si riconducono al Poeta Virgilio, che si rivolge al collega Dante, suggerendo lui, di non dare alcun riguardo a questa categoria di dannati, i quali non sono meritevoli di considerazione alcuna.

Da parte di nessuno.

 

Sono le persone molli, inutili a sè stesse e agli altri, quelle che per paura del giudizio non prendono mai posizione.

 

Il Sommo Poeta ci indica che questa immondizia di esseri rappresentano il punto più basso del genere umano.

Ha per loro profondissimo disprezzo.

Perfino Lucifero, che troveremo nel 34esimo canto, l'ultimo de l'inferno, ha più dignità di costoro.

 

Perché egli, angelo più bello del Paradiso, disobbedendo a Dio, ha comunque preso parte.

 

Non aver paura di schierarti. 

Mai.

La vita è una costante presa di posizione...

 

di Vincent Giocoliere

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Ilprofessore01 più di un mese fa

Un giorno, un asino incontrò una tigre mentre questa era intenta a riposare godendosi la frescura della sera.

L’asino si avvicinò lentamente e, non curandosi del fatto che la tigre stesse tranquilla e spensierata, cominciò a parlarle.

Ad un certo punto, l’asino disse alla tigre: “L’erba è blu”.

La tigre ebbe un sussulto, come se qualcuno l’avesse svegliata dal sonno con una secchiata d’acqua e rispose immediatamente: “No, l’erba è verde!”.

Cominciò quindi un batti e ribatti continuo e la discussione si surriscaldò, i due così decisero di sottoporre la questione al Re della savana: il leone.

Ma ancora prima di arrivare al cospetto del leone seduto sul suo trono, l’asino cominciò a gridare: “Vostra Altezza, vostra Altezza, non è vero che l’erba è blu?”

Il leone rispose con molta fermezza: “E’ vero: l’erba è blu”.

L’asino si avvicinò e continuò: “La tigre non è d’accordo con me e mi dà fastidio, per favore puniscila”.

Il Re allora dichiarò sentenziando: “La tigre sarà punita con 4 anni di silenzio”.

A quel punto l’asino saltò allegramente e proseguì il suo cammino schiamazzando: “L’erba è blu, l’erba é blu, l’erba è blu…”.

La tigre sommessamente accettò la sua punizione, ma prima di andare via chiese al leone: “Sua Maestà perché mi ha punito? Dopo tutto, l’erba è verde”.

Il leone rispose: “In realtà, hai ragione: l’erba è verde”.

Allora la tigre chiese: “Se ho ragione, perché sono stato punita?”

Il leone rispose: “Questo non ha nulla a che vedere con la domanda legata alla possibilità che l’erba possa essere blu o verde. Il fatto inaccettabile, motivo della punizione, è che una creatura coraggiosa e intelligente come te (una tigre) perda tempo a litigare con un asino e venga a disturbare il Re della savana con una simile domanda”.

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