Analizzando questa piattaforma si resta sgomenti davanti all'ipocrisia che vi regna. Basta navigare tra i diversi profili per notare come qui tutti odiano le bugie e le falsità e poi sono i primi a dirle. Forse perché dire la verità imbarazza, destabilizza, sminuisce, impedisce di ricevere quelle condivisioni senza le quali molti si sentirebbero emarginati, ignorati. E' normale che una persona cerchi di veicolare un'immagine di sé che sia attraente. Non trovo affatto normale che per raggiungere questo scopo si finisca per falsificare foto, età, stati civili, peso, altezza, lingue parlate, interessi coltivati, relazioni instaurate. E' normale che una persona voglia sentisi valorizzata. Non è affatto normale che per fare questo millanti posizioni economiche e status sociali che sono fuori dalla sua portata. Libero, come tutti i social network, rispecchia l'ideologia dominante della società moderna: l'ambiguità, la menzogna e la finzione. E infatti non sono pochi gli utenti che si sono detti delusi da incontri ravvicinati del terzo tipo quando hanno scoperto che certi fenomeni da tastiera tanto fenomenali poi non erano. Anzi, nella maggior parte dei casi erano individui che come persone valevano meno di zero. Certo, alterare l’immagine che si presenta agli altri è una tendenza comune che può sembrare innocua. Ma non lo è affatto. Perché le bugie hanno sempre le gambe corte: prima o poi la maschera cade e tutto finisce con cocenti delusioni e imbarazzanti figuracce.